Naturalmente amici - Cooperativa La Rete

Laboratorio
di fotografia sociale
Il Laboratorio di fotografia sociale Scatti
randagi della Cooperativa Sociale La Rete
collabora in questa occasione con la
Cooperativa Sociale Futura, per proporre un
percorso di lettura del paesaggio attraverso
un racconto fotografico, creato sotto la guida
del fotografo Matteo Zubani da Andrea,
Antonella, Fabio, Francesca, Katia, Michele,
Pamela, Sandro, con Hervé, Sara e Sara.
Sono loro gli autori delle fotografie e dei
testi realizzati in gruppo fra maggio e luglio
2015, nei quali è rappresentato l'incontro
con la cultura e la tradizione agraria locale
sul territorio di Nave, Caino, Collebeato e
Villa Carcina.
La macchina fotografica è stato lo strumento
con il quale hanno esplorato insieme i
luoghi coltivati. Hanno scoperto e
sperimentato la fotografia e ne hanno fatto
il linguaggio con cui raccontano una storia
di amicizia fra la terra e gli esseri umani.
foto Matteo Zubani
con il contributo di
La Rete
con
Società Cooperativa Sociale Onlus
COMUNE DI
VILLA CARCINA
Laboratorio
di fotografia sociale
Ecco il gelso - Andrea
Il melo fa la mela, il pero fa le pere,
il pesco fa la pesca, ma il gelso fa
le more. Mora, bianca o rossa, è
il frutto commestibile del gelso.
Il gelso, però, non era coltivato per i
frutti, ma per le foglie, che erano usate
nell'allevamento del baco da seta,
un'attività che impegnava i contadini
per la fornitura dell'industria tessile.
Nel parco di Villa Zanardelli, a Cortine,
si trova uno storico gelseto, nel quale
sono rimasti tanti vecchi gelsi, piante
che nel passato hanno condiviso
la vita quotidiana di uomini donne
e bambini e che oggi sono sempre più
rare e dimenticate.
Il frutto del gelso appare fra i rami. Sembra di stare fra molte piante vicine - Katia
Carezza - Francesca
10 giugno 2015 - Osservazione del frutto del gelso, nel parco di Villa Zanardelli,
a Cortine di Nave (foto Matteo Zubani)
Nave, Villa Zanardelli
Filo d'erba. Vivono gli animali sulla terra - Michele
Laboratorio
di fotografia sociale
La menta. Profumo, sapore. Va bene anche per fare la torta - Antonella
In una valletta laterale della Valle
del Garza, nel comune di Nave,
la terra coltivata nell'azienda agricola
Monteclana produce verdure e frutti
per il cibo dell'uomo. Cesare le porta
al mercato, insieme alle marmellate
che prepara nel suo laboratorio e
al miele delle api che alleva fra
le sue piante. Rami e foglie creano
strade nel verde. Si punta lo sguardo
verso alberi di mele, albicocche, pere,
prugne; poi verso il basso, alle foglie
di menta. Sugli arbusti crescono
i piccoli frutti. Ci si china a curare
insalate e patate.
Sui rami che si intrecciano vedo come stanno appesi i frutti della prugna - Sandro
La voce della terra. Sembra di toccarla con le mani fra le piante che crescono - Fabio
22 maggio 2015 - Esplorazione fra le strade verdi dell'azienda agricola Monteclana.
(foto Matteo Zubani)
Nave, Monteclana
Dare il giusto spazio alle piante. Cesare fa pulizia, come faccio a casa mia quando tolgo
le cose che non servono - Katia
Laboratorio
di fotografia sociale
Da vicino. Per il buon profumo - Andrea
Nel campo delle aromatiche. L’uomo va a lavorare dentro
un ghiacciolo alla menta - Fabio
Crescita verde - Pamela
Le more. Incominciano a maturare, fino a quando saranno pronte
per fare la marmellata - Antonella
Arnie. Dal seme
al fiore, dal fiore
il nettare che
l’ape trasforma
in miele, cibo
per l’uomo Sandro
Prugne - Pamela
Nave, Monteclana
Viale di frutta. Ogni
albero, ogni frutto,
ha il suo colore.
Colori pazientemente
ordinati dall'uomo Katia
Laboratorio
di fotografia sociale
Rosmarino. Il pensiero corre alle patate arrosto che profumerà - Sandro
Evviva l’insalata così verde, evviva
la primavera sotto un albero
di nocciole, evviva le piante di menta
vicino alla pianta di kiwi! Evviva! Tutti
insieme a raccogliere i pomodori,
insieme sotto l'ombra di una pianta
di fichi, tutti vicino alle spighe, giallo
chiarissimo davanti a una cascata
di un azzurro. A Collebeato, poco
lontano dalla città, Marco ha creato
un orto, per usare la terra come
si faceva un tempo, coltivandola per
avere verdure e frutti da portare
al vicino mercato. Frutta e verdura
erano l'unica ricchezza dei contadini
nella povertà in cui vivevano.
Entrando con le mani nella natura - Katia
Raccolta - Michele
27 maggio 2015 - Marco Soardi nel suo "Orto Beato" a Collebeato, coltiva la terra
e i buoni rapporti umani: accoglienza, ospitalità e solidarietà (foto Matteo Zubani)
Collebeato, Orto Beato
La terra è plasmata dai contadini - Michele
Laboratorio
di fotografia sociale
Acqua. Le piante bevono - Fabio
Temporale in arrivo. La pioggia farà crescere le piantine - Sandro
Il legno ferma il vento - Andrea
Frutta che riempie le mani - Antonella
Nella vigna.
Il profumo
del vino Fabio
Come un albero di natale - La pianta si addobba di forme colorate - Katia
Collebeato, Orto Beato
Laboratorio
di fotografia sociale
Frutto - Katia
A Collebeato l'azienda agricola
Locanda del pesco cura un terreno
all'interno del Parco delle Colline e
mantiene viva la coltivazione della
pesca, tradizionale per questi luoghi.
Il terreno è fertile e argilloso e i
contadini trovarono vantaggioso
piantare i peschi anche perché,
trovandosi vicini alla collina, la sera
scende qui l'aria fresca che fa bene alle
piante: le tocca e toglie umidità
e muffe dannose.
I frutti, così, crescono sani e buoni.
Oltre alle pesche, l'azienda coltiva la
vite e raccoglie il fieno. Sui campi si
incontrano anche le macchine agricole.
Pianta, foglie - Andrea
Pescheto - Andrea
3 giugno 2015 - Esplorazione dell'azienda agricola Locanda del pesco,
un fertile terreno subcollinare poco lontano dalla grande città.
(foto Matteo Zubani)
Collebeato, Locanda del pesco
Verdi. Il pescheto sotto la collina - Fabio
Laboratorio
di fotografia sociale
La pesca cresciuta sul ramo - Katia
Come braccia che abbracciano, i rami del pesco
dal fusto basso - Sandro
Palla di fieno - Sandro
Entrata. La vigna sarà piena
di persone al tempo
della vendemmia - Pamela
Collebeato, Locanda del pesco
Pesco, pianta dalle lunghe foglie - Pamela
Laboratorio
di fotografia sociale
Vicino alla castagna - Katia
Caino fa parte della zona di
produzione del marrone della Valle
del Garza, una coltura tradizionale
e pregiata. Dopo decenni
di abbandono, ora si torna a
interessarsi degli antichi castagneti.
Il castagno è una pianta che cresce
in Val Trompia da secoli e che nutriva
i contadini. I suoi frutti si mangiavano
cotti, o trasformati in farina.
Si raccolgono sia le castagne
selvatiche, da mangiare bollite, sia
i marroni, per preparare caldarroste
e dolci squisiti. Nei castagneti
si incontrano anche piante sofferenti,
malate o cadute.
Forme del castagno - Andrea
La scala. Un ponte fra albero e uomo - Andrea
17 giugno 2015 - Caino. Osservazione della tecnica dell'innesto, un intervento
dell'uomo che "addomestica" la pianta di castagno per produrre frutti più grandi
e dolci: i marroni. (foto Matteo Zubani)
Caino, Il marroneto
Un vecchio castagno caduto, su cui la natura mette la sua mano - Sandro
Laboratorio
di fotografia sociale
Non più fiore, non ancora frutto - Katia
Incontro (1) - Pamela
La pianta che secca e invecchia si piega come una torre di Pisa e poi cade - Sandro
Bosco. La strada del vento - Antonella
Incontro (2) Michele
Incontro (3) Michele
Caino, Il marroneto
Sotto il castagno Fabio
Laboratorio
di fotografia sociale
Forme nell'orto. Gli attrezzi - Pamela
A Villa Carcina, un terreno
che appartiene al Comune è un orto
solidale. Se ne occupa la cooperativa
La Rete con i volontari. Si coltiva tutti
insieme, seguendo metodi naturali
per far crescere buone e sane verdure
che si condividono. Nell'orto
si modella la terra con gli attrezzi
e si curano le piante: con l'infuso
di ortica si cacciano i parassiti, con
la paglia si coprono le cipolle,
con robusti pali si sostengono
le pianticelle che crescono.
Forme nell'orto. La rete e le piante di fagiolini, o "cornetti" - Andrea
Tanti cavoli e neanche un bambino - Fabio
12 giugno 2015 - Villa Carcina. Claudio Pizzamiglio, esperto di agricoltura,
ci presenta l'orto, che cura come volontario. (foto Matteo Zubani)
Villa Carcina, Orto Solidale
Pali alti e duri, vinti dai viticci verdi - Fabio
Laboratorio
di fotografia sociale
Giro di sguardo. Alle spalle un bosco nero e nuvole
minacciose - Fabio
Da vicino. La pianta cresce attaccandosi
al suo sostegno - Katia
Ritorno alla terra. Il compost - Katia
Colori nell'orto. Paglia gialla - Sandro
Forme nell'orto. Zucchina Pamela
Foglie di zucca
che sembrano
in prigione - Fabio
Villa Carcina, Orto Solidale
Forme nell'orto.
Il cavolo - Sandro