Patologia generale Prof. Barbara Batetta Lezione n. 9 20 ottobre 2012 Silvia Barca n.b. i riquadri corrispondono alle slides; tra parentesi e in corsivo ho aggiunto dal testo allo scopo di rendere più chiara la lettura. INFIAMMAZIONE Immunità aspecifica: Protezione contro tutti i patogeni Immunità specifica : Protezione contro specifici patogeni Gli epitopi riconosciuti dai recettori dell’immunità specifica sono scelti in maniera causale, non riflettono cioè l’importanza biologica della struttura riconosciuta I recettori dell’immunità aspecifica riconoscono strutture fondamentali per la vita del patogeno L’infiammazione è la prima risposta che l’organismo mette in atto senza riconoscere l’agente specifico ma riconoscendolo come estraneo ad esso. Inoltre la stessa infiammazione con il contributo dei macrofagi predispone allo sviluppo dell’immunità specifica. L’infiammazione è correlata al metabolismo, cioè la capacità dell’individuo di utilizzare i nutrienti allo scopo di organizzare questi sistemi di difesa. Non vi deve stupire che questi ultimi siano i primi sistemi che si sono evoluti, per esempio la fagocitosi è utilizzata sia per eliminare un agente estraneo sia per introdurre all’interno della cellula materiale che, previa degradazione, verrà utilizzato come nutriente. L’infiammazione vede essenzialmente l’intervento delle cellule dell’immunità aspecifica che non riconoscono una molecola specifica ma una famiglia di molecole che i patogeni hanno in comune. Come esempio vediamo la categoria dei batteri Gram– che hanno come molecola caratterizzante il Lipopolisaccaride(LPS), questo viene immediatamente riconosciuto dal recettore del macrofago che provvede subito alla fagocitosi del patogeno. Per la famiglia dei Gram+ è presente il recettore per l’Acido Lipoteicoico. Per l’organismo è vantaggioso avere un unico recettore che riconosce una famiglia molto ampia poiché è in grado di difendere immediatamente da una moltitudine di agenti lesivi. Le cellule dell’immunità aspecifica riconoscono con i loro recettori sia microrganismi patogeni, sia cellule infettate dai virus, cellule tumorali, ma anche i tessuti danneggiati, infatti anche la cellula necrotica viene riconosciuta come estranea e richiama il processo infiammatorio. Durante l’apoptosi la cellula esprime a livello di membrana il fosfolipide fosfatidilserina che fornisce il segnale di fagocitosi al macrofago che possiede il recettore specifico. Riconoscimento del danno Quindi il riconoscimento del danno è l’evento fondamentale in grado di avviare il processo infiammatorio ed è possibile grazie alla presenza di recettori a livello di membrana detti Pattern Recognition Receptors(PRR). Parliamo di una malattia metabolica quale l’aterosclerosi, qualsiasi sia la sua causa,diabete o ipertensione, è conseguenza di un’iperattività dei macrofagi a livello della parete arteriosa. L’aterosclerosi è associata ad ipercolesterolemia. La sintesi del colesterolo da parte delle cellule periferiche è strettamente controllata e retro regolata, ma, se nonostante questo ne viene prodotto in eccesso, il colesterolo viene associato alle LDL che vengono immesse in circolo. In caso di ipercolesterolemia le LDL possono attraversare la parete vascolare e trovarsi a livello della tonaca intima dove sono presenti un buon numero di macrofagi. A questo livello sono presenti degli enzimi in grado di ossidare le LDL. I macrofagi esprimono il recettore per le LDL ossidate che è del tipo Scavanger. Inoltre esprimono recettori di tipo Toll Like Receptor(TLR) che in passato si pensava riconoscessero soltanto i microrganismi. Quindi i macrofagi fagocitano le LDL nel tentativo di tenere il colesterolo plasmatico basso, ma in caso di ipercolesterolemia cronica si sviluppa la patologia. Infatti i macrofagi accumulano lipidi, ma quando non sono più in grado di fagocitarli ne liberano nella tonaca intima e secernono citochine che innescano il processo infiammatorio a livello arterioso. Nel caso dei diabetici il colesterolo non è alterato mentre l’ LDL è alterata infatti si trova in forma glicosilata che ne favorisce l’accumulo nella parete arteriosa (da “Anatomia Patologica,Gallo”:il diabete mellito oltre ad essere un fattore di rischio per l’aterosclerosi, provoca di per sé ipercolesterolemia….). Il concetto fondamentale è che anche molecole del nostro organismo, se modificate, attivano la risposta dell’immunità specifica. E’ utile ribadire il concetto che la persistenza dello stimolo provoca la malattia. Strategie di riconoscimento diverse utilizzate dai recettori dell’immunità innata e adattativa Quindi abbiamo questi recettori che riconoscono i pattern di categoria e di conseguenza si ha la possibilità di attivare i primi meccanismi di difesa. Le cellule che partecipano all’immunità aspecifica sono, oltre ai macrofagi, i granulociti neutrofili che sono le “cellule kamikaze che fanno tanto casino”(da ”le basi patologiche delle malattie,Robbins e Cotran”: i granulociti neutrofili hanno vita breve e muoiono in sede d’infiammazione; durante l’attivazione e la fagocitosi i leucociti liberano prodotti antimicrobici e di altra natura non solo all’interno del fagolisosoma, ma anche nello spazio extracellulare. Questi prodotti,enzimi lisosomiali, ros e prodotti del metabolismo dell’acido arachidonico…, sono in grado di causare una lesione endoteliale e un danno tissutale e possono pertanto amplificare gli effetti dell’agente lesivo iniziale ), ma anche le cellule dendritiche che sono cellule simil-macrofagiche che si trovano in tutti i tessuti, quindi a livello di cute, polmoni e anche nel fegato dove prendono il nome di cellule di Kupffer. L’immunità aspecifica ha anche un altro vantaggio rispetto a quella specifica che è la velocità. Infatti prima che si attivi l’immunità specifica deve avvenire la presentazione dell’antigene, si devono produrre l’immunoglobulina o il recettore T specifici tramite riarrangiamento genico. Questi passaggi ,che avvengono al primo incontro con l’antigene, richiedono del tempo mentre il secondo incontro è sicuramente più veloce, ma bisogna comunque attivare le cellule della memoria. In questa diapositiva sono rappresentati i macrofagi, le cellule dendritiche e i polimorfonucleati ed il loro modo di intervenire e di attivare l’immunità aspecifica ed in seguito quella specifica. I PRR riconoscono “pattern associated molecular patterns” (PAMP) presenti su strutture molecolari diverse. I recettori dell’immunità innata riconoscono strutture essenziali per la vita del patogeno. Il TLR4 è abbastanza caratteristico perché riconosce il lipopolisaccaride dei Gram-. Questo recettore, che appartiene ad una famiglia di circa dieci recettori, è in grado di riconoscere pure molecole di altro genere quali le LDL ossidate. Quindi non è vero che ogni “famiglia” ha il proprio recettore ma occasionalmente un recettore è in grado di riconoscerne diverse. Questo concetto è importante perché da studi recenti è emerso che alcune infezioni sono correlate a patologie metaboliche come ad esempio l’aterosclerosi. Quindi è evidente che, dal momento che i due fenomeni sono correlati, debbono avere necessariamente qualcosa in comune come il TLR4 che è in grado di rispondere sia alla LDL ossidata sia ai Gram- responsabili di infezioni. Si è iniziato a pensare ad una correlazione tra i fenomeni dieci anni fa quando era stato evidenziato che la patologia carotidea colpiva maggiormente i soggetti con problemi dentali. In seguito anche altri patogeni quali i Citomegalovirus(CMV) e l’Herpes Virus sono stati visti in associazione con patologie metaboliche. Ora l’attenzione si è spostata sul Herpes Virus 8 che pare sia correlato al Diabete di tipo2 ed altre patologie. Meccanismo di riconoscimento dei Toll-Like Receptors In questa diapositiva è rappresentato un sistema di riconoscimento dei TLR. Il meccanismo intra-sub-plasmatico di TIR è in grado di avviare il processo con l’intermediazione di MyD88. Il legame del ligando, patogeno o macromolecola, al TLR o a qualsiasi altro recettore attiva un fattore di trascrizione, il fattore nucleare delle catene leggere NFkB. L’attivazione di quest’ultimo avviene tramite distacco da due inibitori che lo tenevano nel citoplasma. E’ lo stesso meccanismo che avviene durante l’apoptosi. Una volta libero, l’NFkB può traslocare a livello nucleare dove può attivare la sintesi di citochine pro-infiammatorie, fattori angiogenetici e una serie di altre molecole che sono necessarie all’attivazione della risposta immunitaria. Questo meccanismo di attivazione è lo stesso per qualsiasi tipo di recettore e ligando corrispondente.(da”Le basi patologiche delle malattie-Robbins e Cotran”:il ligando che lega il TLR sulla superficie cellulare porta al reclutamento di molecole citoplasmatiche di segnale, la prima delle quali è la proteina adattatrice MyD88. Una chinasi chiamata chinasi associata al recettore IL-1(IRAK) è reclutata dal complesso di trasduzione. IRAK subisce una autofosforilazione, si dissocia da MyD88 e attiva un’altra molecola di segnale, TRAF-6. TRAF-6 quindi attiva la cascata delle chinasi I-kB, che porta ad attivare il fattore di trascrizione delle catene leggere NF-kB). Recettori dell’immunità innata e dell’infiammazione Solubili,presenti nel sangue e nei liquidi biologici Fattori del complemento (C3) Collettine: -Lettina legante il mannosio (MBL) -Proteine A e D del surfattante (SP-D,SP-A) Pentrassine:-Corte (PCR) prodotte nel fegato -Lunghe (PTX) prodotte nei tessuti extraep. Di membrana Recettori per i peptidi formilati Recettori lettinici(es. recettore per il mannosio) Recettori scavangers CD14 Recettori della famiglia Toll Citoplasmatici NOD Ma quali sono questi recettori? Vi ho parlato di Toll-Like che sono recettori di membrana anche se si possono trovare nella componente citoplasmatica. Questi recettori possono pure opsonizzare, cioè aderiscono al microrganismo o alla macromolecola e ne rendono possibile il riconoscimento. Sono pure presenti dei sensori citoplasmatici che sono delle molecole in grado di riconoscere il danno citoplasmatico. La volta scorsa vi ho parlato di fagosoma che è attivato dai sensori citoplasmatici qualora, per esempio, ci fosse nel citoplasma un eccesso di zuccheri o un eccesso di acidi grassi. Infatti è necessario che venga preservata l’integrità all’interno della cellula. La famiglia dei NOD si sta studiando recentemente, di questa il sistema più usato è l’inflammosoma di cui vi ho già parlato. Ora si sa che un’ alterazione di questo sistema porta ad una gravissima infiammazione intestinale. Tra quelli biologici ci sono le Pentrassine che sono delle molecole prodotte dal fegato. Una di queste è la Proteina C Reattiva(PCR) prodotta dal fegato in conseguenza di una risposta infiammatoria sistemica. La PCR è una pentrassina corta. Riconosce il polisaccaride C del pneumococco. Ne esistono altre che verosimilmente non vengono prodotte esclusivamente dal fegato ma anche da altri tessuti. Le pentrassine corte e lunghe riconoscono cellule necrotiche e materiale nucleare di cellule morte. Recettori di membrana per i peptidi formilati Le patologie associate a difetti dei recettori dell’immunità le riprenderò più avanti. In questa diapositiva vediamo i recettori per i peptidi formilati che sono dei recettori transmembrana. Vedete come hanno questa “serpentina” trans membrana(appartengono alla famiglia dei recettori accoppiati alle proteine G e sono formati da 7 domini transmembrana) . Se ne conoscono due tipi,uno ad alta affinità e l’altro a bassa affinità. I recettori ad alta affinità riconoscono quei microrganismi che possiedono una metionina formilata a livello della parete cellulare. Quelli a bassa affinità, oltre a riconoscere i suddetti microrganismi, riconoscono altre macromolecole quali l’amiloide,la proteina serica A dell’amiloide, ecc. Riconoscimento dei glucidi sulla parete batterica da parte di MBL La parete microbica, oltre ad avere la formilazione, possiede gli zuccheri, soprattutto il mannosio. In questa diapositiva si mostra addirittura come il recettore, poiché si tratta di un multimero, sia in grado di riconoscere la disposizione spaziale dei residui di mannosio. Il recettore per il mannosio e altri recettori hanno domini di tipo lettinico, capaci di interagire con gli zuccheri. Recettori scavanger I recettori di tipo scavanger sono in grado di riconoscere componenti microbiche ma anche lipoproteine alterate. I recettori della famiglia TOLL hanno un dominio di riconoscimento caratterizzato da una struttura con leucine ripetute. Riconoscono componenti microbiche oltre ad interagire con lipoproteine modificate (TOLL 4). Nell’uomo sono stati identificati oltre 10 recettori della famiglia Toll. Il recettore TLR4, cooperando con CD14 e con la proteina accessoria MD2 riconosce il costituente principale della parete esterna dei GRAM- LPS, la proteina dello shock termico HSP60, l’acido lipoteicoico (GRAM+). Sono i recettori “spazzini”. Sono i recettori per le LDL e contribuiscono ad abbassare la colesterolemia. Agiscono a livello sub-endoteliale nei vasi. CD14 Qui possiamo vedere il CD14 ancorato alla membrana plasmatica attraverso un fosfatidil inositolo. Il CD14 è in grado di riconoscere il lipopolisaccaride ed il legame di quest’ultimo è in grado di attivare una cascata di segnali con attivazione del MyD88. Poi si arriva all’attivazione di NFkB. Però il lipopolisaccaride può legarsi pure ad un'altra proteina plasmatica che consente il legame con il CD14 a livello plasmatico, non di membrana plasmatica. Attraverso il TLR è consentito anche nell’ultimo caso l’attivazione della risposta infiammatoria. Perché si utilizza pure quest’altro sistema? Perché non tutte le cellule hanno un CD14 legato alla membrana. A livello di endotelio non è presente il CD14 ma si può attivare comunque la risposta infiammatoria con questa via alternativa. Infatti il recettore TLR4,presente sulle cellule, è in grado di riconoscere questo complesso formato da CD14 plasmatico e LPS. Riprendiamo il discorso: abbiamo il danno,che può esser dato da stimoli fisici, cellule morte, patogeni, citochine infiammatorie come il TNFα, macromolecole e costituenti della dieta come gli acidi grassi saturi. Il danno attiva il fattore nucleare delle catene leggere che è a sua volta costituito da due subunità p50 e p65. Queste subunità, come già detto, sono bloccate da due inibitori ma basta un unico stimolo per liberarle. L’attivazione di p50 e p65 avviene molto velocemente tramite fosforilazione dei due inibitori, una volta fosforilati essi vengono eliminati tramite il sistema ubiquitina-proteasoma. NFkB trasloca nel nucleo e attiva una serie di geni per molecole infiammatorie, molecole effettrici , fattori della coagulazione, varie chemochine e citochine, molecole di adesione endoteliale che creano una situazione pericolosa di disfunzione endoteliale.