1. Oggetto e scopo del progetto Oggetto del presente progetto è la

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1. Oggetto e scopo del progetto
Oggetto del presente progetto è la realizzazione, nel rispetto della Legislazione vigente in materia
e delle Norme CEI, delle dorsali di alimentazione dei quadri elettrici di zona delle singole utenze,
della distribuzione degli impianti di forza motrice ordinaria, privilegiata, di illuminazione
ordinaria interna, esterna e di emergenza dell’edificio adibito ad attività scolastica denominato
IPSSCTPS “Podesti” di Ancona.
I lavori dovranno essere realizzati in conformità agli elaborati grafici, alle indicazioni progettuali
ed ai suggerimenti di buona tecnica di seguito riportati.
2. Leggi e Norme tecniche di riferimento per gli impianti ed i componenti
L'impianto elettrico oggetto dell’intervento dovrà essere rispondente a Leggi e Decreti nonché
alle indicazioni fornite dalle Norme CEI specifiche in materia, vigenti alla data di redazione del
presente progetto.
Si riporta qui di seguito l’elenco indicativo, e non esaustivo, delle principali Norme e Leggi (e
successive modifiche ed integrazioni) a cui ci si dovrà attenere in fase di realizzazione dell’opera
oggetto della presente Relazione:
Norma CEI 11-8
Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.
Impianti di terra
Norma CEI 14-4
Trasformatori di potenza
Norma CEI 14-7
Trasformatori di potenza. Marcatura dei terminali
Norma CEI 17-13/1
Quadri elettrici per tensioni U<1.000V
Norma CEI 20-22
Cavi isolati non propaganti l’incendio
Norma CEI 23-8
Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro (PVC) ed accessori
Norma CEI 23-30
Dispositivi di connessione
Norma CEI 23-31
Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e
portapparecchi
Norma CEI 64-8
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1.000V in c.a. e 1.500V in c.c.
Norma CEI 64-12
Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso
residenziale e terziario.
Norma UNI 10840
Luce e illuminazione – locali scolastici – Criteri generali per
l’illuminazione artificiale e naturale
Norma CEI-UNEL 35023-70
Cavi per energia isolati in gomma
o
con
materiale
termoplastico aventi grado di protezione non superiore a 4 - Cadute
di tensione.
Norma CEI-UNEL 35024-70
Cavi per energia isolati in gomma
o
con
materiale
termoplastico aventi grado di protezione non superiore a 4 - Portata
di corrente in regime permanente.
D.P.R. n.547 del 27.4.1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
Legge 11/01/96 n.23
Norme per l’edilizia scolastica
Legge n.186 del 1.3.1968
Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici
Legge n.791 del 18.10.1977
Attuazione della direttiva CEE n. 72/23 relativa alle garanzie
di sicurezza che devono possedere il materiale elettrico destinato ad
essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione
Legge n.46 del 5.3.1990
Norme per la sicurezza degli impianti
D.P.R. n.447 del 6.12.1991
Regolamento di attuazione della legge 46/90
D.Lgs. n.626 del 19.9.1994 Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
D.Lgs. n.626 del 25.11.1996
Attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura
del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti
di tensione
D.Lgs. n.277 del 31.07.1997
Modifiche al D.Lgs. 25 novembre 1996 n. 626 recante
attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del
materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di
tensione
D.M. n. 236 del 14/06/89
Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e
la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica
sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione
delle barriere architettoniche
D.M. 26/08/92
Norme di prevenzioni incendi per l’edilizia scolastica
DM 16/02/82
Elenco delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco
D.M. 18/12/75
Norme tecniche aggiornate relative alla edilizia scolastica, ivi
compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia e
urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia
scolastica.
3. Dati del sistema di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica
L’impianto elettrico oggetto della seguente relazione sarà alimentato da parte dell'Ente di
distribuzione dell'energia elettrica (ENEL) con fornitura trifase contrattuale in Bassa Tensione
(B.T.). L’utente pertanto gestirà un sistema di distribuzione di tipo TT. Il sistema TT ha un
proprio impianto di terra e le masse dell'impianto sono collegate a quel punto per mezzo del
conduttore di protezione. Il sistema di distribuzione è pertanto del tipo TT.
Per lo sviluppo del progetto sono stati presi in considerazione i seguenti dati tecnici relativi
alla rete che alimenta la scuola, forniti direttamente dall'ente distributore:
tensione di alimentazione
Vn = 400 kV
corrente di corto circuito
I cc = 16 kA
potenza presunta impegnata
P = 150 kW
4. Caratteristiche generali
L’impianto elettrico oggetto della presente relazione dovrà essere costituito dalle seguenti
parti essenziali:
-
quadri elettrici
-
rack per rete dati
-
linee elettriche di distribuzione
-
linee trasmissione dati
-
impianto di illuminazione
-
impianto diffusione sonora
-
impianto antincendio
-
impianto TV
-
impianto di illuminazione di sicurezza
-
collegamenti dei conduttori di protezione all'impianto di terra.
Per la progettazione sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
-
sviluppo planimetrico dell'impianto;
-
esigenza di continuità di servizio;
-
esigenza di conformità a Leggi, Decreti e Norme CEI vigenti in materia di impianti elettrici;
-
potenza degli utilizzatori in esercizio;
-
protezione da contatti diretti ed indiretti..
4.1 Complesso scolastico
L’impianto ha origine dalla cabina di consegna collegata alla rete di bassa tensione dell’Ente erogatore.
Le caratteristiche del sistema di alimentazione e distribuzione per il complesso scolastico, saranno
quindi:
- Sistema di alimentazione BT ordinaria trifase +neutro Vn 400/230 V.
L’alimentazione di sicurezza è prevista per i seguenti circuiti:
- Illuminazione di sicurezza per le vie di esodo ed in corrispondenza delle vie di uscita mediante
lampade autonome di emergenza installate a parete e a soffitto.
- Sistema di Diffusone sonora mediante proprio UPS;
- Sistemi di rilevazione incendi mediante proprio UPS.
In ottemperanza al decreto del 26 Agosto 1992 l’istituto scolastico (di tipo 3, con presenza
contemporanea tra 500 e 800 persone) e la palestra, saranno dotate di una rete idranti con caratteristiche
conformi al decreto stesso. Inoltre una linea preferenziale, fornita dall’ente distributore mediante
sistema TT, garantirà l’alimentazione di elettropompe antincendio. Le linee di alimentazione delle
elettropompe saranno protette da gelo, da urti e dal fuoco.
Nella cabina di ricezione, oltre al gruppo di misura dell’energia, verrà installato il quadro di
ricevimento Bassa Tensione costituito da un armadio in lamiera di acciaio.
Saranno previsti un cavo unipolare per ognuna delle tre fasi, posati in tubazioni dedicate, sotto tereno
vegetale, strada di accesso asfaltata e la struttura di un pavimento nei pressi dell’ingresso.
Il collegamento tra il gruppo misura ed il corrispondente interruttore nel quadro generale di bassa
tensione
di bassa tensione dovrà essere realizzato con cavi unipolari con conduttori in rame,
isolamento in gomma e guaina in resina, tipo FG7R 0,6/1kV.
I suddetti cavi saranno posati a vista, in cunicoli a pavimento o a parete e si dovrà evitare qualsiasi
contatto fisico.
L’Avanquadro di bassa tensione (QE1) sarà ubicato in un apposito locale, adiacente a quello previsto
per la cabina di trasformazione, e realizzato con carpenteria a colonne di modello componibile Multi-a
system HDR; il tipo di segregazione del quadro previsto è di forma 2.
Nel quadro è montato l’interruttore generale A al quale si attesterà il cavo di alimentazione proveniente
dal gruppo di misura.
All’interno del quadro, in posizione facilmente accessibile, dovrà essere posta una sbarra in rame;
questa sbarra costituirà il collettore equipotenziale di terra. Da questo quadro partono le linee di
alimentazione dei Quadri Generali di edificio (esempio QE2 Torre, QE4 palestra )
In questo progetto sono previsti due quadri generali di edificio:
- QE2, quadro generale Torre
- QE6, quadro aule e laboratorio
Il QE2 alimenterà i quadri di piano, il quadro bar ed i quadri delle centrali tecnologiche dell’Istituto
scolastico.
Il QE6 provvederà a proteggere direttamente le linee che alimentano i circuiti terminali delle aule e i
sottoquadri dei laboratori.
Dai quadri di piano partono le linee di alimentazione dei centralini di locale o di zona (es. ascensore,
laboratori, uffici,servizi,….) e dei circuiti terminali delle parti comuni.
I quadri elettrici principali (generale, di edificio, di piano o di zona, dei laboratori, della palestra,…. )
avranno le seguenti caratteristiche di costruzione:
- Norme di riferimento per la costruzione CEI 17-13/1
- Involucro del quadro ad armadio in lamiera, chiuso, posato a parete o ad incasso o a pavimento,
adatto a contenere apparecchiature di tipo scatolato e modulare predisposte per l’aggancio su guida
normalizzata CEI EN 50022.
- Portello frontale in cristallo (ad esclusione del Quadro generale BT)
- Grado di protezione minimo adeguato al luogo di installazione
Alcuni quadri o centralini di laboratori o di altri locali avranno le seguenti caratteristiche tecniche:
- Norma di riferimento per la costruzione CEI 17-13/3
- Involucro del centralino in materiale isolante, a doppio isolamento, posato generalmente da incasso,
fissato su piano verticale e adatto a contenere apparecchiature di tipo modulare predisposte per
l’aggancio su guida normalizzata CEI EN 50022. Portello sul fronte.
Gli interruttori magnetotermici previsti sono in grado di interrompere l’alimentazione in caso di
sovracorrenti sia dovute a cortocircuito sia a sovraccarico.
Il dimensionamento delle sezioni delle linee di alimentazione e delle rispettive protezioni
magnetotermiche, è stato effettuato sulla base dei carichi ipotizzati a progetto e quindi della corrente
d’impiego (IB), considerando nel contempo una caduta di tensione massima, dal Quadro Generale BT
ai circuiti terminali, del 4% .
Nella definizione delle potenze dei carichi si è tenuto conto di un fattore di potenza cosfi uguale a 0,9,
supponendo i carichi già rifasati.
La scelta delle apparecchiature destinate alla protezione dei conduttori (interruttori magnetotermici) è
stato effettuato tenendo conto delle correnti di corto circuito presunte nell’impianto, calcolate mediante
il software bticino Tisystem 5.1 e pertanto, il potere d’interruzione nominale degli interruttori è idoneo
ad interrompere le correnti di corto circuito massime (3F) presunte nel punto di installazione degli
stessi.
Particolare attenzione è stata posta per garantire la migliore selettività di intervento delle protezioni sia
per le sovracorrenti (rinunciando alla protezione di backup) sia per le protezioni contro i guasti a terra
(selettività differenziale), in modo che un guasto su un circuito terminale non metta fuori servizio
ampie zone degli edifici o dell’intero complesso scolastico.
Sono stati installati interruttori equipaggiati con protezioni magnetotermiche scegliendo le
caratteristiche di intervento idonee sia in corrente che in tempi:
- Sull’Avanquadro Generale BT: generali interruttori BTicino Megatiker scatolati da 250A elettronici
selettivi e derivati interruttori Megatiker. In particolare la linea che alimenta il Quadro generale della
Torre è protetta da un interruttore da 125 A e quello delle Aule e Laboratori da 160A in modo da
garantire la selettività totale con il generale da 250A.
- Sul Quadro Palestra (QE4), sezionatore MS come generale e modulari btdin60 sui circuiti in uscita
(valore presunto di corrente di cto cto in quel punto 3,2 kA.
Selettività totale con il QE1.
- Sul Quadro Torre (QE2), sezionatore da 100A come generale e modulari btdin250 sui circuiti in
uscita in funzione del carico (valore presunto di Icc 10,7 kA 3F). Sulle linee derivate protette da
interruttori la selettività è garantita fino a 6 kA di Icc, totale su guasti F-N. La condizione si ritiene
accettabile in quanto considerato poco probabile il guasto trifase da 6 a 10kA sulla linea di
distribuzione QE1-QE2.
- Sui quadri derivati (generali di piano o di zona) sezionatore btdin come generale e modulari btdin60
sui circuiti in uscita in funzione del valore presunto di corrente di cto cto in quel punto. Nel caso
peggiore, selettività totale su guasti FN, fino a 7 kA per guasti 3F; anche questa condizione è
accettabile in quanto poco probabile il guasto trifase da 6 a10 kA sulle linee di distribuzione.
Verificate le Icc minime F-PE, per soddisfare le condizioni richieste dalla norma CEI
64-8, sono stati previsti i seguenti modi di protezione contro i contatti indiretti:
a) protezione mediante interruttore magnetotermico differenziale tipo "AC" con Idn = 30 mA a
protezione dei circuiti terminali.
b)protezione differenziale con Idn=500 mA con utilizzo di differenziali di tipo “S” (selettivi) come
generale sulla linea principale dell’avanquadro ottenendo la massima selettività con i differenziali da
alta sensibilità installati a valle.
c) interruttori solo magnetotermici per tutte le partenze che dal quadro QE1 generale BT (e dai
quadri generali di edificio) alimentano sottoquadri e le cui caratteristiche d'intervento permettono di
risolvere un guasto fra conduttori di fase e di protezione entro 0,020 s (tempo massimo di intervento dei
relè magnetici di Bticino). In proposito sono stati effettuati i dovuti calcoli (mediante software tisystem
5.0) in funzione delle caratteristiche dei trasformatori, delle lunghezze e sezioni delle linee, e delle
caratteristiche d'intervento degli interruttori utilizzati.
d) toroide rilevatore di correnti passanti nel conduttore N’ che realizza il collegamento tra collettore di
terra e centro stella dei trasformatori e che, tramite relè differenziale, nel caso di valore della
corrente di guasto > 25 A e con durata del guasto stesso superiore a 2,5 s causa l’intervento degli
interruttori generali lato M.T..
Il dispositivo differenziale ritardato nel tempo inserito sui conduttori di collegamento collettore di
terra-centro stella del trasformatore interviene sia come protezione backup delle protezioni di linea sia
come protezione del secondario dei trasformatori nel caso di cedimento dell’isolante tra l’avvolgimento
e l’involucro degli stessi.
Se non richiesti indici di protezione specifici, le parti attive dovranno essere racchiuse entro involucri o
dietro barriere che assicurino almeno il grado di protezione IPXXB (il dito di prova non può toccare
parti in tensione: Norma CEI 70-1 II^Ed.), tranne che per le superfici superiori orizzontali per le quali
dovrebbe essere almeno IPXXD (il filo di prova del diametro di 1 mm non può toccare parti in
tensione: Norma CEI 70-1 II_ Ed.).
Per ragioni di esercizio e di sicurezza, nell’aprire gli involucri sarebbe necessario eseguire una delle
seguenti disposizioni:
- uso di un attrezzo o di una chiave se in esemplare unico ed affidata a personale addestrato;
- sezionamento delle parti attive mediante apertura con interblocco;
- interposizione di barriere o schermi che garantiscono un grado di protezione IP2X.
L’isolamento delle parti attive si potrà rimuovere solo mediante distruzione e dovrà presentare
caratteristiche di resistenza ad agenti meccanici, chimici, termici, elettrici ed atmosferici; vernici,
lacche, smalti e prodotti simili non sono idonei, in genere, a fungere da isolanti.
Gli interruttori differenziali con corrente differenziale Id _< 0,03A, devono essere considerati
come protezione addizionale contro i contatti diretti e da impiegare unitamente ad una delle altre
misure di protezione totale o parziale precedentemente citate.
Il sistema di collegamento a terra dell’impianto in oggetto è di tipo TN-S, ovvero Neutro e Masse
dell’impianto collegate allo stesso collettore e conduttori di protezione PE e conduttori di neutro N
distinti.
L’impianto di terra sarà unico per tutto il complesso e risulterà costituito da:
- dispersore: realizzato con picchetti intenzionali, posti nell’area esterna, del tipo in acciaio zincato
posti in pozzetti ispezionabili e corda di rame nuda, direttamente interrata, per il collegamento ad
anello degli stessi;
- collettori di terra: punti di collegamento fra i dispersori, la rete di conduttori di protezione e quelli
dei collegamenti equipotenziali, costituiti da sbarre di rame e da morsetti, tutti posti in posizioni
accessibili, apribili per permettere le verifiche, ma solo mediante attrezzo;
- conduttori di protezione PE: conduttori isolati, con guaina di colore giallo/verde, posati lungo gli
stessi percorsi dei conduttori di energia, aventi la funzione di collegare tutte le masse dell’impianto
elettrico;
- conduttori equipotenziali: conduttori isolati, con guaina di colore giallo/verde per il collegamento a
terra di tutte le masse estranee.
La valutazione del rischio, condotta secondo i criteri dettati dalla Norma CEI 81-1 III^Edizione e dalla
nuova Norma CEI 81-4 e varianti, rispetto a perdita di vite umane (non previste perdite di servizio
insostituibile) dovuta a fulminazione diretta sull’edificio Istituto scolastico 1 e Biblioteca, rientra nei
limiti tollerati e la struttura risulta autoprotetta; non è quindi obbligatorio l’impianto di captazione
contro le scariche atmosferiche.
Sono però ritenute possibili la fulminazione indiretta dovuta ad un fulmine che cade nei pressi
dell’edificio (componente M) o la fulminazione indiretta sulla linea entrante (componente G), che
potrebbero causare danni di tipo economico. A progetto sono stati quindi previsti dei limitatori di
sovratensione (SPD) opportunamente dimensionati per limitare l’entità dei danni; gli SPD inoltre
proteggono l’impianto da sovratensioni anche di natura diversa da quella della fulminazione ad
esempio generate da cause interne al sistema elettrico di cui la linea fà parte (manovre, guasti, ecc.).
In base alla struttura della distribuzione elettrica, alle distanze tra i diversi quadri elettrici ed alla
presenza di utilizzatori con prevalente componentistica elettronica si è proceduto alla verifica del
coordinamento mediante il software BTicino Tispd.
Nella sezione Dati di progetto è inclusa la relazione tecnica particolareggiata.
Sul Quadro Generale di Bassa Tensione QE1, sono previsti 3 SPD Bticino tipo L di classe I, per la
protezione coordinata anche da eventuale fulminazione diretta sulla linea. Sui quadri derivati sono
previsti quattro SPD di classe II Bticino di tipo A.
Eventuali SPD di tipo T saranno collegati a monte di prese destinate ad alimentare apparecchiature
elettroniche come ad esempio previsto nelle minicolonne Interlink delle sale multimediali della
biblioteca o nelle torrette a scomparsa dell’Aula Informatica.
La distribuzione delle linee a 400/230 V, dal quadro generale di bassa tensione QE1 ai quadri generali
di edificio (QE2 e QE3) è prevista mediante cavi tipo FG7 posati in tubi (un cavo per tubo) interrati a
contatto.
Dal quadro generale IS1 (QE2) ai quadri di piano mediante condutture montanti posate in
canalizzazioni contenute in cavedi di muratura. Per queste sono stati previsti cavi multipolari
provvisti di PE o unipolari non propaganti l’incendio e a bassissima emissione di fumi tossici tipo
FG7OR.
Dai quadri di piano ai centralini delle aule e ad altri quadri di zona e per i circuiti terminali,
l’alimentazione verrà effettuata mediante cavi infilati in tubazioni protettive flessibili in PVC pesante a
pavimento e leggero a parete, annegati nella muratura. Per queste condutture sono stati previsti cavi
non propaganti l’incendio tipo N07V-K.
Sugli schemi dei quadri elettrici sono indicati i tipi di posa, mediante numeri corrispondenti alla tabella
52C della norma CEI 64-8/5.
E’ stato inoltre ipotizzato, per i cavi con tratti in comune con altri circuiti, un coefficiente di riduzione
della portata dipendente dal numero di circuiti raggruppati.
La temperatura ambiente di riferimento considerata è di 30 °C.
La caduta di tensione, per impianto funzionante a pieno carico (Ib), è stata contenuta
complessivamente entro il 4% della tensione nominale (1% max su ogni tratto della distribuzione
principale, 2% max sui circuiti terminali).
Per i circuiti che alimentano i circuiti di sicurezza i cavi da utilizzare saranno del tipo resistenti al fuoco
(es. RF31).
Tutte le condutture, in corrispondenza del passaggio tra i vari compartimenti antincendio,
saranno adeguatamente sigillate in modo da evitare qualsiasi possibilità di comunicazione di fiamme o
fumo.
Le portate nominali dei cavi scelte come riferimento corrispondono a quelle indicate dalla norma CEIUNEL 35024/1 e 35026 e tengono conto del valore di massima temperatura ambiente di progetto, delle
effettive condizioni di posa e dei margini di ampliamento futuri.
Gli impianti di illuminazione hanno origine dai quadri secondari di locale, zona o piano e sono distinti
nei circuiti per illuminazione “ORDINARIA”, “NOTTURNA” e di “SICUREZZA”.
L’illuminazione ordinaria è prevista in tutti i locali e sarà atta a garantire il livello di illuminamento
richiesto dalle Norme UNI 10380+ variante A1 e 10840.
L’illuminazione notturna è prevista nei corridoi e negli spazi di passaggio e garantirà un livello di
illuminamento di circa il 20% rispetto all’illuminazione ordinaria di tali aree. Le lampade del circuito
“Notturna” sono spesso dotate di microinverter per garantire l’illuminazione di sicurezza e favorire
l’esodo verso le vie di uscita.
Sia l’illuminazione ordinaria che quella notturna e indicatori di uscita delle parti comuni e della
biblioteca saranno realizzate mediante il sistema tradizionale.
Nei servizi igienici, una valida alternativa ai comandi locali è costituita da interruttori ad infrarossi
passivi, che rilevano il movimento delle persone, accendendo e spegnendo automaticamente la luce.
Questa soluzione permette significativi risparmi energetici.
Le caratteristiche dei componenti previsti nei diversi tipi di ambienti sono così sinteticamente
identificabili:
- apparecchi illuminanti a luce fluorescente adatti a sospensione da plafone, con
ottica bat-wing negli uffici e nei locali didattici,
- come sopra ma con ottica prismata nei corridoi e nelle altre parti comuni;
- come sopra con ottica Dark-light e canale a campana Interlink a sospensione nelle sale accessibili al
pubblico nella Biblioteca.
- proiettori industriali con lampade agli ioduri metallici con protezione antiurto nella palestra scolastica.
- apparecchi illuminanti a plafone con grado di protezione almeno IP4X, negli archivi/depositi
(Biblioteca e Palestra).
È previsto l’impianto di illuminazione dell’area esterna attraverso apparecchi di illuminazione con
armature di tipo “STRADALE” montate parte su braccio, lungo il perimetro dell’edificio, e parte su
palo nelle aree prospicienti i passi carrai.
Il funzionamento di quest’ultimo impianto è previsto in automatico a mezzo di interruttore
crepuscolare.
Data la tipologia di attività svolta ed in ottemperanza alle leggi si prevede la realizzazione di un
impianto di illuminazione di sicurezza in grado di intervenire automaticamente in un tempo _< 0,5 s in
caso di mancanza della tensione di rete.
L’illuminazione di sicurezza verrà realizzata lungo le vie di esodo (corridoi, scale, atrio, ed in
corrispondenza delle uscite ed uscite di sicurezza, mediante corpi illuminanti dotati di alimentatori
tamponi ad accumulatori, posizionati all’interno del corpo lampada (fluorescente o gruppo indicatore
USCITA/USCITA SICUREZZA), che assicurano una autonomia di almeno 30 minuti. La ricarica
completa è prevista entro 12 ore. L’impianto di illuminazione di sicurezza assicura un livello di
illuminamento non inferiore a 5 lux ad 1m di altezza dal piano di calpestio.
Queste lampade sono previste tutte del tipo in servizio “permanente”.
In corrispondenza delle uscite gli apparecchi di illuminazione verranno dotati di pittogramma recante la
segnaletica di sicurezza prescritta dalle norme vigenti.
E’ previsto inoltre un comando per accensione manuale generale delle lampade di sicurezza.
Quest'impianto sarà distribuito dai vari quadri elettrici di zona, con le medesime modalità previste per
gli impianti di illuminazione.
Gli impianti di alimentazione delle prese a spina hanno origine dai quadri di piano e dai quadri di zona
o centralini aule. Sono previste a progetto prese a spina per usi domestici o similari del tipo:
-2P+T bipasso da 10/16A, a poli allineati;
-2P+T SCHUKO / BIPASSO 10/16A;
In generale le prese sono installate in scatole da incasso nella muratura. Fanno eccezione alcune
soluzioni:
- nell’aula per informatica è previsto un pavimento sopraelevato e l’impiego di “torrette a scomparsa”
Interlink adatte a contenere un buon numero di prese di energia, oltre a quelle telefoniche e di
trasmissioni dati;
- nelle sale multimediali della Biblioteca è prevista una canalizzazione Interlink sottopavimento e le
prese saranno contenute in torrette a colonna.”
- nella sala lettura della Biblioteca e nella sala professori è prevista una canalizzazione Interlink
sottopavimento e le prese energia e dati saranno contenute in canali da tavolo Interlink connessi,
tramite apposito accessorio, con torrette a colonna poste sotto i tavoli.
Ciascuna torretta avrà uno o più interruttori di protezione magnetotermico, a garanzia di una migliore
protezione e possibilità di sezionamento in caso di guasto.
Le colonne nelle sale multimediali avranno ciascuna una protezione magnetotermica differenziale,
selettiva con quella a monte posizionata nel quadro.
Per l’allacciamento a utenze fisse particolari, quali ad esempio i distributori bibite o gli
asciugamani/capelli, le prese a spina di alimentazione, o le uscite come nel secondo caso, verranno
dotate di protezione o sezionamento locale.
Nel Laboratorio Metodologia sono previste alcune prese di tipo industriale CEE 17 della serie Tiplug.
Per i servizi di TELEFONIA e TRASMISSIONE DATI si prevede un unico impianto di cablaggio
strutturato per l’intero complesso scolastico, sviluppando una rete di comunicazione locale (tipo LAN
- Local Area Networks), con topologia a stella, di categoria 6.
Il cablaggio strutturato consentirà di creare un sito degli istituti, di assegnare un indirizzo e-mail ai
professori ed agli studenti, di comunicare via internet o in videoconferenza con altri istituti italiani o
esteri, scambiare documenti o creare una banca dati, degli ipertesti e delle presentazioni.
La biblioteca, in particolare, con le sua sala multimediale interattiva, che dispone
di diverse postazioni informatiche, permetterà di accedere ad Internet ad alta velocità, alla disponibilità
culturale in loco e di attingere a titoli di banche dati o “Digital Library” aperte.
Sarà previsto un Distributore di insediamento (CD) in un locale nei pressi dell’ingresso principale. Da
questo si dipartiranno i cavi in fibra ottica verso i Distributori di edificio (BD) che saranno collegati
pure tra loro. In questo lotto sono previsti quelli relativi all’Istituto scolastico 1 ed alla Biblioteca. Dal
BD dell’IS 1 le linee raggiungeranno i Distributori di piano ed il distributore per l’aula informatica
(FD). Da questi alle prese telematiche TO. Dal BD della Biblioteca le linee arriveranno direttamente
alle TO che saranno presenti in tutte le aule ed in tutti gli ambienti.
I tipi di cavi saranno scelti in funzione delle regole di trasmissione adottate (protocollo), tutti comunque
facenti capo ad armadi o quadri di piano Bticino contenenti i pannelli di permutazione.
Detti armadi sono stati posizionati in modo tale da garantire la posa dei cavi nel rispetto dei parametri
di lunghezza massima ammessi dalla normativa; saranno previsti ad ogni piano delle strutture. I
connettori previsti saranno del tipo RJ45.
Il sistema dorsale delle condutture di questi impianti verrà realizzato prevedendo
appropriate e dedicate:
- tubazioni a vista o sottotraccia;
- tubazioni rettangolari porta cavi sotto il pavimento flottante o tradizionale;
- passerelle/canali portacavi, o utilizzo di separatori in quelle dei servizi energia.
L’ impianto di segnalazione previsto permette la chiamata del personale di servizio da parte del corpo
docente dalle aule e dai laboratori, dagli uffici e, con caratteristiche di chiamata urgente, dai servizi e
dalle docce della palestra. Mediante pulsanti installati nei locali e nei bagni (pulsante a tirante) è
possibile inviare l’avviso di chiamata al presidio del collaboratore scolastico sul piano, in cui è presente
un quadro display alfanumerico che visualizza la scritta preimpostata (ad es. aula Nˇ..). Nella Hall
inoltre, tramite apposito concentratore, sarà possibile riprodurre le chiamate provenienti da un qualsiasi
locale su un solo Display Alfanumerico.
Questo servizio può essere efficace ad esempio in caso di personale ridotto o attività extra orario
scolastico.
Le funzionalità principali realizzate sono:
Chiamata collaboratore scolastico normale da aule ed uffici: azionando il pulsante di chiamata da aule
ed uffici, si ottiene la visualizzazione fissa della scritta programmata accompagnata da avviso acustico
temporaneo al Display presente al piano e, se attivato, anche su quello in guardiola. L’annullamento
avverrà premendo il pulsante Pg posto nei pressi del display stesso, contemporaneamente alla presenza
della scritta, e possibilmente dopo aver svolto il servizio. Il sistema offre anche la possibilità di un
annullamento locale non previsto a progetto in questi ambienti.
Chiamata urgente o di soccorso dai servizi studenti e personale:
azionando il pulsante di chiamata a tirante nei bagni e nelle docce della palestra, si ottiene la
visualizzazione fissa della scritta programmata accompagnata da avviso acustico intermittente ai
Display (preimpostando un punto davanti al nome).
L’annullamento avverrà premendo o il pulsante posto nei pressi del display stesso dopo aver svolto il
servizio o , meglio, localmente con i pulsanti previsti a progetto.
Chiamata urgente o di soccorso dai servizi per disabili:
Per questi servizi è previsto un impianto integrativo a quello generale con display. Oltre alle
segnalazioni del punto precedente si avrà fuori porta un segnale ottico e acustico continuo, in modo che
possa essere sicuramente udito anche da persone presenti vicino al servizio. L’accensione di una spia
interna al locale dà la conferma dell’avvenuta chiamata. L’annullamento di questi segnali avviene
premendo il pulsante Pa interno al locale ottenendo contemporaneamente l’annullamento della scritta al
display.
E’ previsto un impianto digitale con un posto esterno videocitofonico installato presso l’ingresso
principale dell’Istituto scolastico.
Il posto interno è ubicato nel locale HALL ed è costituito da un videocitofono da tavolo.
Inoltre una telecamera esterna consente il controllo dell’area intorno all’ingresso.
Un impianto analogo sarà installato anche nella Biblioteca.
E’ previsto un impianto di TVcc per il controllo degli ingressi perimetrali dell’Istituto scolastico e della
Biblioteca. Il videocontrollo, gestito dal locale Hall nelle ore diurne e serali, è costituito da quattro
telecamere, un selettore ciclico ed un monitor.
Per l'alimentazione delle apparecchiature elettriche degli impianti dei servizi tecnologici, come
l’impianto TERMICO, quello per l’approvvigionamento IDRICO, ed altri eventuali, sono previste
singole linee indipendenti, ognuna protetta in partenza dal Quadro Generale di Istituto (QE2) mediante
un proprio interruttore automatico differenziale.
È prevista una CENTRALE TERMICA unica per l’Istituto, la palestra scolastica e la Biblioteca, con
funzionamento a gas metano; l’impianto elettrico nella centrale deve essere realizzato in conformità
alle prescrizioni vigenti.
Per gli impianti tecnologici, l’appaltatore incaricato in sede di esecuzione lavori, dovrà confermare
all’Installatore elettrico se il complesso dei quadri di distribuzione previsti, i relativi comandi e
controlli e le linee derivate in partenza dai quadri stessi, siano idonei allo specifico impiego per
l’impianto tecnologico trattato.
Nel progetto dell’impianto meccanico è previsto che tali utenze tecnologiche abbiano propri quadri
elettrici di comando e controllo fornite assieme al macchinario dal costruttore delle stesse.
In sede di esecuzione lavori sarà necessario appurare che i relativi quadri abbiano il grado di protezione
adeguato all’ambiente d’installazione (IP45 se all’interno o IP55 se all’esterno) e che le protezioni
“generali” e/o “secondarie” presenti siano adeguate al potere d’interruzione di cortocircuito massimo
presunto nel punto d’installazione.
I comandi di emergenza per la messa fuori tensione dell’impianto elettrico sono i seguenti:
Comando di emergenza generale.
Toglie tensione a tutto l’impianto utilizzatore di Bassa tensione, con l’eccezione naturalmente
dell’impianto di illuminazione di sicurezza (apparecchi autoalimentati) mentre le pompe dell’impianto
antincendio potranno essere utilizzate tramite la rete preferenziale dall’ente distributore dopo
l’evacuazione completa degli edifici; questo sgancio è comandato da un unico dispositivo in luogo
accessibile indicato dai VV.F.
Il circuito ausiliario sarà alimentato a 110 V cc con proprio UPS/soccorritore da 200 VA.
Questo dispositivo dovrà essere munito di lampada di segnalazione (led) ad indicazione della
funzionalità del circuito di comando.
Comandi di emergenza su circuiti di alimentazione di aree particolari.
In corrispondenza dell’accesso dei locali soggetti a specifiche normative (es.: la centrale termica) sono
stati posti dei dispositivi atti a togliere tensione a tutti gli impianti interni. Tutti i circuiti di sgancio
agiranno sulle bobine di apertura degli interruttori di protezione posti sui quadri interessati.
Arresto di emergenza.
Il comando, atto a togliere tensione all’interruttore di alimentazione del quadro elevatore QE2,0 sarà
posto a fianco della porta d’accesso alla cabina mobile al piano d’ingresso dell’istituto scolastico.
Il dispositivo previsto sarà costituito da un pulsante posto in propria cassetta con schermo frontale di
vetro frangibile, segnalato in loco con l'apposito cartello monitore a fondo rosso e scritta in bianco.
Il percorso dei circuiti di comando di emergenza dovrà essere sempre distinto e separato da qualsiasi
altro circuito.
È previsto un impianto di rivelazione fumi e allarme incendio asservito a tutta la struttura; l’impianto
avrà origine dalla centrale di rivelazione incendio, prevista nel locale presidiato al piano terra.
La centrale servirà al comando del sistema d’allarme nonché alla segnalazione degli stessi tramite la
visualizzazione del luogo d’allarme ed al pilotaggio delle apparecchiature
esterne, oltre a quelle dell’espletamento di funzioni specifiche come il comando e, ove richiesto,
l’azionamento d’impianti automatici d’estinzione.
Detto impianto verrà realizzato impiegando rivelatori di fumo e la loro dislocazione e il numero devono
essere determinati in base al raggio d’azione di ogni singolo apparecchio; gli apparecchi dovranno
essere di tipo adatto all’ambiente in cui vanno installati.
Verranno inoltre predisposti pulsanti di allarme incendio in corrispondenza dell’accesso alle scale per
permettere la segnalazione manuale di incendio; i pulsanti sono del tipo sotto vetro frangibile, da
installare ad un’altezza di 1,5 m dal piano pavimento.
Tutta la rete di distribuzione sarà completamente separata dagli impianti di energia e sarà realizzata,
secondo le norme UNI 9795, dall’Installatore abilitato per tali impianti.
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