INFLUENZA 2015 RIMEDI E SINTOMI Introduzione L’arrivo dell’influenza stagionale 2014-2015 è atteso come di consueto per i mesi invernali, con la comparsa verso il periodo natalizio (per il freddo e per l’aumento del numero di situazioni a rischio, come le cene ed i veglioni festivi) e l’apice verso la fine di gennaio. Non è possibile prevedere con esattezza l’aggressività della malattia di quest’anno, perchè le stagioni influenzali sono sempre imprevedibili per varie ragioni; la certezza è che la patologia si diffonde ogni anno, ma la tempistica, la gravità e la durata della stagione varia da un anno all’altro. Prima di entrare nel dettagli, ricordiamo alcuni aspetti poco noti: È periodicamente una delle principali cause di assenza dal lavoro, consulto medico e ricovero ospedaliero; in Italia è a tutt’oggi con 8000 decessi l’anno la terza causa di morte per malattie infettive, preceduta da tubercolosi ed AIDS. I pazienti più colpiti saranno i neonati ed i soggetti con più di 65 anni di età: queste sono infatti le fasce di popolazione con un sistema immunitario rispettivamente non ancora sviluppato o debilitato, che rischiano quindi anche lo sviluppo di complicazioni come polmoniti e/o bronchiti. Sintomi Per sapere se sei malato, puoi provare a fare il nostro test: Test per i sintomi da influenza I sintomi principali dell’influenza sono comuni a diverse altre patologie da raffreddamento, ma quest’anno si segnalano molti casi in cui si manifestano sintomi gastrointestinali: febbre, mal di testa, malessere generale, tosse, raffreddore, dolori muscolari, nausea, vomito, diarrea. Dal punto di vista medico la definizione di malato influenzale prevede una sintomatologia respiratoria comparsa improvvisamente, febbre oltre i 38°, almeno uno tra i seguenti sintomi: 1. cefalea, 2. malessere diffuso, 3. sudorazione, 4. brividi, 5. mancanza di appetito; ed almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: 1. tosse, 2. mal di gola, 3. congestione nasale. Trasmissione La trasmissione avviene prevalentemente attraverso piccole goccioline di saliva emesse a seguito di uno starnuto, un colpo di tosse, una risata, parlando, … Un malato di influenza è contagioso generalmente a partire da circa 24 ore prima della comparsa dei sintomi fino a 7 giorni dopo, poco di più nel caso dei bambini (10 giorni). I virus resistono particolarmente bene anche nell’ambiente e la trasmissione è facilitata da ambienti affollati, situazioni di bassa temperatura ed alta umidità. Pericoli In alcuni casi, principalmente in soggetti a rischio, è possibile la comparsa di complicanze causate da: batteriche (ricordiamo che l’influenza è invece un’infezione virale) come polmoniti, sinusiti, otiti; disidratazione; peggioramento di condizioni di salute preesistenti (per esempio problematiche cardiovascolari, respiratorie, renali, …). infezioni Durata Il periodo di incubazione è variabile da 1 a 4 giorni, la durata è al massimo di 7 giorni per gli adulti e fino a 10 per i bambini. Gravidanza Nelle gestanti l’influenza può essere più grave e causare complicazioni più severe. I cambiamenti del sistema immunitario, del cuore e dei polmoni durante la gravidanza rendono le gestanti più soggette all’influenza ed alle sue complicazioni. I figli delle gestanti che contraggono l’influenza corrono un rischio maggiore di soffrire di problemi tutt’altro che banali: l’influenza infatti può causare il parto pretermine. Il vaccino antinfluenzale proteggerà la gestante e il bambino, quest’ultimo anche dopo la nascita, ed è la protezione migliore dall’influenza; può essere somministrato durante la gravidanza e si è dimostrato essere in grado di proteggere sia la madre sia il bambino (fino ai 6 mesi d’età). Fino ad oggi non si sono registrati problemi né alle gestanti né ai bambini, quindi è fondamentale che chi aspetta un figlio si faccia vaccinare. Altre misure preventive Oltre a farsi vaccinare, le gestanti dovrebbero seguire le altre misure di prevenzione classiche, descritte al fondo dell’articolo. Se avvertite i sintomi dell’influenza chiamate immediatamente il medico e, se necessario, vi prescriverà un farmaco antivirale. Quando andare al pronto soccorso Se avete uno qualsiasi dei sintomi qui elencati, chiamate immediatamente l’ambulanza o fatevi accompagnare immediatamente al pronto soccorso: Difficoltà a respirare o fiato corto, Dolore o senso di costrizione a livello del torace o dell’addome, Vertigini improvvise, Stato confusionale, Vomito prolungato o abbondante, Febbre alta che non scende nemmeno assumendo il paracetamolo (Tachipirina® o equivalenti), Sentite che il bambino si muove meno del solito o non si muove. Cura e terapia Gli unici farmaci efficaci con il virus dell’influenza sono gli antivirali, che tuttavia: Non sono un’alternativa alla vaccinazione, devono essere assunti solo dietro parere medico, devono essere assunti entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Nei soggetti non considerati a rischio si consiglia al contrario il ricorso a medicinali sintomatici (farmaci per la cura dei sintomi), per esempio paracetamolo (Tachipirina®) per la febbre. I rimedi della nonna Attingendo alla tradizione popolare sembra che alcuni alimenti di uso quotidiano offrano realmente una qualche protezione dal virus: nel brodo di pollo vi sono proteine che accelerano il rinforzo della membrana dei globuli bianchi e di altre cellule del sistema immunitario e, consumato caldo, ha effetto fluidificante su muco e catarro. Cipolla ed aglio hanno dimostrato di possedere proprietà antisettiche ed espettoranti (amici e parenti ringraziano…); il miele, oltre a favorire la fluidificazione del catarro, può servire a calmare crisi di tosse e lenire le mucose in caso di raucedine. Respirare i vapori caldi da una pentola con acqua in ebollizione in cui siano state disciolte essenze balsamiche è uno dei rimedi più conosciuti per tosse produttiva o raffreddore caratterizzato da ostinata congestione nasale. E’ infine utile ricordare il beneficio di un’assunzione costante di frutta e verdure che, ricche di vitamine e sali minerali, contribuiscono a mantenere in perfetta efficienza i meccanismi di difesa dell’organismo. (Fonte: influenza.it ) Altre risorse Farmaci per curare l’influenza Farmaci per curare l’influenza, consigli Quando usare un antibiotico Influenza od influenza intestinale? dal Ministero della Salute Vaccino e prevenzione L’ECDC (European Centre of Disease Prevention and Control) ha ribadito che le misure di protezione personali (misure non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza sono: 1. Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) Fortemente raccomandato 2. Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) Raccomandato 3. Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale Raccomandato 4. Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale Raccomandato. Sebbene il lavarsi le mani sia sottovalutato, rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta ed è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni, anche negli ospedali. Lo strumento d’elezione per la prevenzione rimane tuttavia il vaccino: la composizione, aggiornata annualmente, in questa stagione 2014-2015 è già stata definita dall’OMS: A/California/7/2009 (H1N1) – presente anche nel vaccino 2013-2014 A/Texas/50/2012 (H3N2) – presente anche nel vaccino 2013-2014 B/Massachusetts/2/2012 (lineaggio B/Yamagata) – presente anche nel vaccino 2013-2014. Il vaccino antinfluenzale per la stagione 2014-2015 è quindi identico rispetto alla stagione 2013-2014. L’OMS raccomanda, nel caso dei vaccini quadrivalenti, l’inserimento del virus B/Brisbane/60/2008-like (lineaggio B/Victoria/2/87), in aggiunta ai tre precedenti. L’efficacia è stimata dal 70% al 90% a seconda delle annate ed è consigliato per tutti i soggetti che non abbiano specifiche controindicazioni alla somministrazione; sarà possibile acquistare il vaccino in farmacia, ma i seguenti gruppi di soggetti potranno accedere gratuitamente alla vaccinazione: Età pari o superiore a 65 anni, Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi ed adulti affetti da patologie gravi (malattie respiratorie, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete, malattie metaboliche, malattie renali, tumori, …), Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. Donne che all’inizio della stagione influenzale 2014-2015 siano al secondo o terzo trimestre di gravidanza, Soggetti di qualsiasi età ricoverate in strutture per lungodegenti, Medici e personale sanitario di assistenza, Famigliari a contatto di soggetti ad alto rischio, Addetti a servizi pubblici di interesse e sicurezza per il mantenimento dei servizi essenziali, Allevatori, trasportatori di animali vivi, macellatori, veterinari, … In ogni caso si raccomanda di parlare con il proprio medico per dipanare eventuali dubbi. Se nel caso dei bambini si rimanda al parere del proprio pediatra (di norma si procede alla somministrazione di 2 dosi per i bimbi con età pari od inferiore ai 9 anni), un adulto necessita di un’unica dose del vaccino, somministrata con iniezione nel braccio (muscolo deltoide). L’inserimento dei bambini sani di età compresa tra 6 mesi e 24 mesi (o fino a 5 anni) nelle categorie a rischio è un argomento tuttora molto dibattuto dalla comunità scientifica, soprattutto per l’attuale mancanza di studi clinici controllati di efficacia. Ciò non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini “sani” di età superiore a 6 mesi, qualora il loro pediatra optasse per tale scelta. In Italia sono disponibili diversi tipi di vaccini: vaccini a subunità sono in genere meno aggressivi rispetto agli altri e sono quindi indicati per bambini e adulti che abbiano presentato reazioni ed effetti collaterali a precedenti vaccinazioni; vaccino split, contenente virus influenzali frammentati; vaccini stagionali adiuvati con MF59 sono registrati per l’uso in soggetti di età pari o superiore ai 64 anni. La funzione degli adiuvanti utilizzati è quella di potenziare la risposta immunitaria alla vaccinazione, ossia la loro efficacia, in soggetti con sistema immunitario poco rispondente; vaccino intradermico (con un ago incredibilmente corto, di pochi millimetri) sfrutta i particolari meccanismi immunitari che si attivano appena al di sotto dello strato di pelle. Sono stati autorizzati inoltre: un vaccino con antigene di superficie, inattivato, prodotto in colture cellulari (nome commerciale Optaflu). un vaccino antinfluenzale costituito da virus vivi attenuati, da somministrare per via nasale (nome commerciale Fluenz, registrato, ma non in vendita almeno per ora). Una sola iniezione antinfluenzale è sufficiente qualsiasi sia il vaccino scelto, a parte per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, per cui si consigliano due dosi a distanza di almeno quattro settimane l’uno dall’altro. Il periodo consigliato per la vaccinazione è quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, anche se personalmente consiglio metà novembre per essere coperto dall’arrivo del virus (metà dicembre) fino alla sua scomparsa (primavera); il vaccino infatti inizia ad esercitare il suo effetto protettivo dopo due settimane dall’inoculazione e per non più di 6-8 mesi. Per approfondire è disponibile una pagina dedicata al vaccino antinfluenzale. Il vaccino per l’influenza non deve essere somministrato a: Lattanti sotto i 6 mesi, soggetti allergici al vaccino, soggetti con malattia di medio-grave severità. Non è una controindicazione l’allergia alle proteine dell’uovo, così come non è controindicato nelle seguenti fasce di popolazione: malattie acute di lieve entità, allattamento, infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite L’effetto collaterale più frequente è dolore e gonfiore dov’è avvenuta l’iniezione e febbre o dolore diffuso a partire da 6-12 ore a seguito della somministrazione per 24-48 ore. Un recente studio dell’Università di Milano e pubblicato sul Journal of Clinical Gastroenterology sembra suggerire che l’utilizzo regolare di probiotici prevenga le infezioni respiratorie, fra cui l’influenza. Assumendo probiotici simbiotici, cioè quelli in associazione come il Bifivir® (composto da due specie di Lattobacilli e una di Bifidobatteri) si arriva a ridurre la probabilità di infezione fino al 72%, bambini compresi. Devono essere assunti la mattina, lontano dai pasti (almeno 1 ora prima od almeno 2 ore dopo) e si può continuare anche fino a 3 mesi senza particolari controindicazioni. (Fonte: humanitasalute)