“Il disegno sul Cuore” di Rosalba Panzieri Progetto di

“Il disegno sul Cuore” di Rosalba Panzieri
in collaborazione con Michela Alessia Marcato
Progetto di umanizzazione
della medicina.
"Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima". Platone
Muscolo costituente parte dell'apparato circolatorio. Si potrebbe definirlo soltanto
così. Invece è fulcro, nucleo, sostanza, essenza. Centro. Centro delle facoltà affettive,
dei moti dell'animo. Sede dell'amore, l'amore stesso. Sentimento. Motore e sede
delle intenzioni, dei propositi e delle volontà. Un organo. Un organo divenuto simbolo di quanto più vivo c'è nella vita.
Di questo tratta il progetto "il disegno sul cuore", della sua funzione, della necessità
che se ne ha e di come difenderlo dalla malattia.
L'esigenza di realizzarlo nasce dalla consapevolezza dell'autore di quanto il rapporto medico-paziente, sia spesso inficiato e reso equivoco da dinamiche verbali
ed emotive che poggiano semplicente su vocabolari diversi con i quali si concettualizza il fenomeno malattia. Il fine del progetto è una umanizzazione della medicina che dia centralità tanto al testo letterario, che diviene tappeto di confronto e
conoscenza, quanto al corpo, quale proprietà, territorio dell'individuo, materia finita
dalle infinite possibilità e potenzialità.
Nel contesto contemporaneo, l'esigenza di risposte ai bisogni fondamentali supera
una reticenza che va strappandosi ogni giorno di più; il paziente chiede risposte,
cerca una possibilità di immedesimazione, chiede una medicina che guardi sempre
di più all'individuo nella sua globalità, considerando l'aspetto umano e le ripercussioni psicologiche che la malattia ha sull'individuo. Muovendo dall'oggettività della
patologia si può rilevare una oggettività dell'essere e della personalità che ha bisogno di coesistere senza cedere terreno, in termini di dignità e consapevolezza
di sé, alla paura e alle ansie generate dalla diagnosi medica; troppo spesso infatti la
visione che il malato assume di sé stesso coagula intorno alla definizione diagnostica
che viene data al suo corpo.
E cosa più del corpo, in un contesto sempre più metropolitano ed interculturale,
è radice ed appartenenza, spazio primo ed ultimo dell'individuo?
Il contesto, e in questo caso il contesto ospedaliero, è quindi il luogo da cui si parla,
si vive, si formula un'idea di sé; il corpo è continuamente riformulato e reimpastato
dal contesto, dal punto di vista che ne diviene motore, dal punto di vista dell'altro
che lo guarda. Per non disorientare e minare una visione il più possibile positiva del
proprio corpo, e quindi della propria identità, diventa necessario per il paziente che
l'altro che lo guarda, il medico, sia capace di offrire un contenitore nel quale riflettere il punto di vista, sia capace di generare una immedesimazione che tuteli l'idea
costruita dall'individuo di sé stesso, aldilà di ogni malattia che può mettere alla
prova il corpo, ma non dovrebbe mai minacciare l'integrità della personalità.
Il progetto fonde al suo interno diverse arti, perché il messaggio possa essere globale nella sua intenzionalità multisensoriale, consci di quanto il corpo faccia esperienza del reale, servendosi di tutti i sensi che lo coinvolgono, tanto nell'espressione,
che è manifestazione di sé verso l'esterno, quanto nell'impressione che è il mezzo,
servito dai sensi, attraverso il quale l'esterno trova collocazione all'interno del percepito individuale.
Il disegno sul Cuore di Rosalba Panzieri
"Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima". Platone
Il progetto si esprime attraverso:
La letteratura
"L'ignoranza genera la paura, la paura genera la tensione muscolare, la tensione muscolare genera il dolore. Mentre invece la conoscenza genera la tranquillità mentale,
la tranquillità mentale porta la calma e il rilassamento fisico ed impedisce l'estendersi
del dolore". Fenger Drend Stup
La parola è intesa qui come pensiero, energia che diventa materia. Parola come
creazione, come messaggio capace di muovere gli eventi nella direzione che è
stata preannunciata. Alcuni medici sostengono che, in embrione, la malattia è un
pensiero, una visione di sé, un dolore. Ed è proprio durante la malattia che il paziente ed i suoi familiari si trovano a confronto con un vocabolario nuovo, sconosciuto: la terminologia medico-scientifica attraverso la quale la scienza definisce
patologie e terapie da seguire. Il progetto, nel suo strato letterario, si fa ponte tra
il linguaggio tecnico della medicina ed il vocabolario del paziente che scivola inevitabilmente verso una caratterizzazione emotiva. La letteratura assume una valenza drammaturgica che trascende la fisicità della parola proprio attraverso
l'esaltazione del suo significato primo; l'etimologia espressa diventa prepotenza
letteraria che sgretola la suggestione scaturita dalla non conoscenza. Ma la finalità
del testo non si sazia nell'autocelebrazione affermativa di un termine medico (tecnico), per contro il linguaggio scientifico ed emozionale si guardano e si scambiano
continuamente ruolo per scoprirsi uguali. La parola è quindi strumento di conoscenza, elemento fondamentale di comprensione che veicola una riappropriazione
di sé stessi e delle dinamiche che si generano dal proprio corpo in relazione continua con la propria mente.
Il teatro
"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile". S. Francesco d'Assisi
Realizzare un'opera teatrale è scrivere nella materia l'anemon letterario ed emotivo, il percepito che si fa fisico. Ne "Il disegno sul cuore" lo spazio teatrale diviene
una superficie ospedaliera parallela, metastasi osando, del sogno di confronto tra
medico e paziente che ha bisogno di più tempo, più spazio, più mani, più silenzio,
più attenzione.
Il teatro offre quindi tutta la potenza comunicativa che, dalle prime civiltà costituite,
gli ha consentito di attraversare i secoli ed arrivare al nostro contesto. Il momento
teatrale genera un campo emozionale straordinario: si elidono le differenze, si incontrano le anime di chi trasmette pathos dalla scena con quelle di chi partecipa.
Si realizza nella rappresentazione teatrale un setting tra il corpo fisico dell'attore,
le parole impresse come architetture sulla scena, e le confessioni interiori che
danno parole sottili alla malattia vissuta. Materico e spirituale si incontrano, si specchiano per osservarsi senza paraventi, forza emozionale e scientifica si mescolano
nel moto dinamico di dare e ricevere, si scambiano ruoli, per trovarsi co-protagonisti, uguali per dignità ed intenzioni sul palcoscenico.
Ma, più profondamente leggendo, si ha l'ardire di assorgere il corpo a cuore ed essenza dello spazio teatrale. Corpo inteso come teatro nel teatro. Corpo finito che
si disgrega nell'identità medico-paziente, in una idea di scena che si apre attraverso
il dipanamento dello spettro dell'emozione umana per diventare uno spazio unico
che ingloba attore e spettatore...
"L'importante è tenere un atteggiamento che non sia semplicemente reattivo e descrittivo, ma che riesca a pensare mondi possibili, anche se non necessariamente verificabili
nel concreto." Heiner Muller.
La sfida è che questo concepire una possibilità possa tradursi in realizzazione cocreta di quella compliance necessaria per attuare un percorso di autentica umanizzazione della medicina.
Il disegno sul Cuore di Rosalba Panzieri
"Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima". Platone
Parliamo attraverso un teatro che nasce e finisce nel corpo, che fa del corpo
un'opera d'arte, di ricerca profonda, che astrae e sottrae spazi allo spazio consueto
della medicina per moltiplicarsi attraverso l'incontro con l'altro e con il pubblico
in mille corpi che partecipano dello stesso processo di esplorazione della malattia.
Ne emerge un nuovo codice, identitario dell'essere nel mistero di solitudine e fusione, che è incontro, scontro, rielaborazione, morphizzazione di un corpo multiplo,
pensato ed agito con consapevolezza nuova.
La scenografia
L'allestimento scenico del progetto è ancora affidato alle risorse somatiche del
corpo fisico, nella sua molteplicità di stati (salute, malattia) che si rappresentano
nella circolarità del flusso solare. L'occhio è qui rivolto all'interno, in avanscoperta
dei paesaggi interiori del corpo fisico che restano misconosciuti alla gran parte
delle persone, proprio in un momento storico che ha fatto dell'immagine, dell'impatto visivo, la bandiera di un credo estetico.
Riappropriarsi del corpo, farne un'intima conoscenza carnale attraverso le scenografie, vuol dire, partendo dalla scoperta soggettiva dell'autore, oggettivizzare il
panorama interiore, esaltandolo, liberandolo dall'angusto ed estraniante momento
diagnostico. Nel processo creativo, l'iride ha percorso un sentiero endoscopico
che si memorizza nell'esplosione all'esterno, in un dilagare liberato sulla scena dei
set interiori che caratterizzano l'essere umano. L'estetica assume in tal senso una
valenza conoscitiva profonda, la possibilità di fare esperienza ed acquisire appartenenza con il rovescio della carne che percorre il nostro corpo.
Il suono
In questo progetto la percezione uditiva è affidata ad una sonorità, ad una musica,
che riesca ad immergere chi ascolta nella dimensione corporea attraverso la suggestione e la centralità del cuore.
Massimo Pupillo parla in un testo di "musica omeopatica", concetto secondo il
quale il simile cura il simile. Partendo dall'ispirazione per tale definizione e chiarendo che il cuore e le sue patologie sono il sucum, la linfa vitale della rappresentazione teatrale, la musica di cui viviamo sul palco è una melodia che nasce dal
battito cardiaco, ne indaga ritmi, si declina in varianti caratterizzate dalle varie patologie cardiache proprio per toccare il cuore, percepirne la potenza sonora, primordiale, irrinunciabile; suono da cui si genera gni altro suono.
La danza
In coerenza con la volontà di rendere più umano il rapporto medico-paziente, si
è approdati all'importanza del contatto fisico, legato a continue ansie di diagnosi,
o ancor più all'invasività con cui è sentito il momento operatorio quale minaccia
dell'integrità anatomica. La danza è per antonomasia uno spostamento, non solo
attuato nello spazio ma, e soprattutto, verso di sé e verso l'altro. Muovendo da
questa consapevolezza si è scelto di lavorare attraverso la danza perché il gesto
operatorio possa essere conosciuto e rivalutato nella sua intenzione di cura.
Partendo dalla metodologia della espression primitive, e consci di quanto il primo
meccanismo che si instaura di fronte al manifestarsi di una malattia sia la stasi, la
percezione di "pesantazza" del proprio corpo, si è concepita una rielaborazione del
gesto chirurgico, che non è più semplicemente subito, ma diventa movimento partecipato, conosciuto, reinterpretato dal paziente. Quest'ultimo, seguendo il sentiero
operatorio attuato dal chirurgo mette in campo azioni non più sconosciute e percepite come aggressive, ma riassorbite attraverso una gestualità attiva ed ammorbidita dalla danza, perché diventino strumento di conoscenza e pretesto motorio
contro le suggestioni paralizzanti della malattia.
Il disegno sul Cuore di Rosalba Panzieri
"Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima". Platone
La fotografia
Il dialogo fra un individuo e il suo cuore è il punto di partenza della ricerca iconografica. Indagando le dualità di corpo e anima, pensiero e azione, medico e paziente,
la fotografa ribalta il punto di vista. Noi siamo il nostro cuore.
Il gesto operatorio diventa simbolo, rituale, icona, e si scandiscono le tappe di un
intervento a cuore aperto.
“Ritratti” di cardiologi e cardiochirurghi di fama nazionale e internazionale, rappresentano le pietre miliari del viaggio, in cui ci si riscopre attori e protagonisti
bambini. Un viaggio, in una dimensione altra, in un tempo sospeso, che lascia la
malattia alle spalle, e che consente di guardare ciò che ricrea salute, ciò che permette rinascita.
Cortometraggio
Il rapporto medico-paziente, i percorsi paralleli delle loro vite apparentemente
così distanti eppure inevitabilmente partecipate l'uno dell'altro, saranno l'oggetto
della realizzazione di un videoclip. Gli attori saranno Rosalba Panzieri, nella sua
memoria di paziente mutuata dalla consapevolezza artistica che ne sublima il senso,
e Antonio Amodeo, Cardiochirurgo del Bambin Gesù. Nelle scene del video i due
attori compiono azioni peculiari del loro quotidiano, per ritrovarsi, battito su battito,
insieme nel percorso operatorio.
Macroproiezioni esterne
Le scenografie tratte dalle immagini diagnostiche saranno proposte come vere e
proprie macro-installazioni, proiettate su palazzi e strutture architettoniche delle
maggiori città d'Italia e del mondo, al fine di svelare il cuore pulsante e mobile di
edifici che hanno memorie secolari, figli comunque dell'impulso vitale degli artisti
che li hanno progettati e costruiti. La ragione fredda della pietra, del ferro e del cemento, si fonde con la ragione calda delle proiezioni cardiache, passato e presente
si incontrano a testimonianza del continuo fluire dell'esistenza. L'aridità metropolitana si incontra con il fiorire della vita in un effetto sorpresa, che ricondurrà la
fretta dello spettatore a fermarsi sui suoi passi e, incontrando in esterna un cuore,
avrà possibilità di chiudere gli occhi e porsi all'ascolto del proprio. L'obiettivo è realizzare installazioni di fronte alle quali aver desiderio di chiudere gli occhi per riscoprirle all'interno di sé stessi.
Il disegno sul Cuore di Rosalba Panzieri
"Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima". Platone
Finalità del progetto
“Ego Sum = Ego Cum” (Jean Luc Nancy)
Questo gioco di parole incarna la finalità del progetto, il senso plurale che spande
dalla singolarità, aldilà di semplicistiche moltiplicazioni che nessuna garanzia offrono
in termini di partecipazione.Viviamo un tempo quanto mai denso di corpi, le metropoli pullulano di queste isole di carne che si incontrano e scontrano quotidianamente in migliaia di combinazioni possibili, senza nulla cedere in termini
esplorativi né tantomeno conoscitivi.
Il progetto ricerca invece una presa di coscienza profonda del proprio territorio
individuale, il corpo, dilà da ogni tentazione meramente epidermica, per arrivare a
ristabilire un contatto viscerale con la propria materia, fisica, psichica ed emozionale.
Solo attuando questo processo si può essere in ascolto dell'altro con cui si entra
in relazione, pesare la sua materia psico-fisica e giungere, al "cum", all'insieme che
non può slegarsi da una reciproca conoscenza. Andare incontro all'altro vuol dire
cedere parte del proprio equilibrio, del proprio asse, in un meccanismo di bilanciamento di forze che genera l'equilibrio terzo, nel quale i due cum-partecipano.
Per realizzare tale obiettivo nell'ambito ospedaliero, è indispensabile fare un percorso a ritroso. Non si parte infatti dall'individuo sano, che può avere diverse fissità
emotive, che impediscono le relazioni, ma che non creano l'urgenza di risolvere
una minaccia alla propria sopravvivenza, come nel caso della malattia. Il nostro
viaggio parte dal malato, nello specifico dal malato di cuore, da quell'individualità
che percepisce come aggressiva ed infausta la diagnosi medica, perché tocca l'organo che muove la vita fisica ed emotiva del paziente. Il primo passo è quello di
rielaborare la malattia attraverso la conoscenza delle dinamiche chirurgiche; successivamente si vuol utilizzare la malattia come strumento di comprensione degli
stati emozionali e come possibilità di rivolgere l'occhio e l'attenzione a quell'interno del corpo, che troppo abdica a favore della superficie.
Partendo da questa consapevolezza, perché esista guarigione è necessario che l'altro, il medico, diventi uno specchio, un alter ego di cui percepire il ritmo interiore,
affinché possa armonizzarsi al paziente e produrre uno stato di fiducia, quale elemento primario per la visione serena del percorso di cura scelto.
"Nella realtà, quando il percorso diagnostico-terapeutico si complica, quando nulla
appare chiaro e i pezzi del puzzle sono scomposti, impazziti, il cardiochirurgo è solo.
Non c'è nessuno che riflette fino allo spasimo, fino a farsi male. Nessuno che si coltiva, che si spinge nella ricerca intensa e difficile, dolorosa e piacevole della verità.
Percorrere questo sentiero virtuoso e l'unico modo che conosciamo per sentirci
culturalmente vivi nella costante ricerca della verità". Prof. Carlo F. Marcelletti
Prendo in prestito questa frase del Prof. Carlo Marcelletti, che ben sintetizza tutto
il peso della responsabilità e della scelta che il medico vive nei confronti del paziente; la prendo in prestito perché è stata, oltre oggetto di diversi confronti con
Marcelletti, l'elemento di riflessione che ha mosso parte della mia ricerca. Osservando centinaia di malati, rapportandomi con i medici, ho rilevato quanto, intorno
al fenomeno malattia di un essere umano, ruotino molte figure, parenti, colleghi,
amici, e quanto sia il carico di stress, paure, ansie che creano un campo elettrico
intorno allo spazio del malato. Quando però ci si inoltra nella fase decisiva, quella
chirurgica, di correzione della malattia, tutto diventa più rarefatto; le uniche energie
forti che restano in campo sono quelle di medico e paziente, consci ognuno della
gravosità del percorso e della solitudine che ne consegue.
Sono dunque due solitudini estreme quella di cardiochirurgo e cardiopatico, che
si spingono fino all'estrema soglia delle abilità tecniche e delle risorse fisiche per
tornare insieme alla vita. L'intento più significativo de "Il disegno sul cuore" è effettivamente questo, mostrare il miracolo di due solitudini così forti che non possono
che tenersi per mano.
Rosalba Panzieri
Il disegno sul Cuore di Rosalba Panzieri
"Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima". Platone
Sviluppo del progetto
Il progetto, nato due anni fa da un monologo premiato in Campidoglio quale vincitore di un concorso internazionale Alberoandronico, insignito della medaglia del
Presidente della Repubblica, pubblicato e distribuito in rete nazionale da ARPANET
Edizioni, è stato presentato in anteprima per Enel Green Power nel 2010, in Campidoglio a marzo del 2011.
Il progetto si articola in diverse tappe:
Tour nei maggiori ospedali della Capitale tra cui S. Filippo Neri, Gemelli, San Camillo
Forlanini, Bambin Gesù, Policlinico Umberto I. Gli appuntamenti sono poi previsti
nei nosocomi di diverse città: Latina, Milano, Pavia, Bergamo, Firenze, Bologna, Modena, Viterbo, Ancona, Napoli, Palermo.
Le testimonianze di medici e pazienti, incontrati in questo viaggio, saranno ispirazione e costituiranno il fondamento di un libro dal titolo "il disegno sul cuore", che
sarà presentato per fine anno e distribuito in rete nazionale ed internazionale.
Verranno concertate presentazioni del progetto all'interno di convegni e campagne di prevenzione, in collaborazione con medici ed istituzioni. Parallelamente verranno realizzate mostre d'arte ed installazioni nei centri nevralgici dell'arte
contemporanea. Nascerà, tratto dal libro, uno spettacolo teatrale che intraprenderà
un tour nei maggiori teatri d'Italia per essere poi esportato all'estero.
Il video sarà diffuso in diversi circuiti televisivi, in festival e campagne di prevenzione
ed informazione.
Crediti e Collaborazioni
Il progetto è di Rosalba Panzieri, realizzato in collaborazione con Michela Alessia
Marcato
Editore:
Arpanet Edizioni
Interpretazione:
Rosalba Panzieri
Testi :
Fotografia :
Comunicazione:
Graphic design:
Rosalba Panzieri
Michela Alessia Marcato
Giuseppina Granito
Massimo Vitali
Samantha AcciuffI
www.edizioniarpanet.it
[email protected],
www.rosalbapanzieri.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Medici che, attraverso la loro collaborazione, hanno reso possibile la realizzazione
del progetto:
Prof. Giuseppe De Simone, Prof. Carlo F. Marcelletti
ed, in ordine alfabetico:
Prof.Antonio Amodeo
Cardiochirurgo Osp. Bambin Gesù
Prof.Vincenzo Loiaconi
Direttore U.O.S.D. Chirurgia delle Aritmie Cardiache
Osp. S. Filippo Neri
Prof. Sandro Marenzoni
Responsabile Unità Operativa Dipartimento di Cardiologia
Pediatrica Osp. Bel Colle,Viterbo
Prof. Bruno Marino
Primario Cardiologia Pediatrica Policlinico Umberto I, Roma
Prof. Felice Patacchiola
Primario Ginecologia Osp. San Camillo De Lellis, Rieti
Dott.ssa Giovanna Rosica
Ginecologa S. Camillo De lellis, Rieti
Prof. Massimo Santini
Direttore Dipartimento Cardiovascolare S. Filippo Neri, Roma
Il disegno sul Cuore di Rosalba Panzieri
"Non bisogna cercare di guarire il corpo senza cercare di guarire l'anima". Platone
Note biografiche
Rosalba Panzieri nasce a Rieti il 19 Agosto 1978. Compie gli studi classici ed approfondisce le ricerche umanistiche presso circoli letterari e studi d'arte e strutture sanitarie. Collabora con diverse strutture di volontariato sia in Italia che all'estero,
esperienze attraverso le quali. Parallelamente dedica molti anni ad una ricerca sulla
condizione dell'uomo e sulla percezione della malattia, confrontandosi con medici
e pazienti di diversi ospedali, primo tra tutti l'Ospedale pediatrico Bambin Gesù. Sostanziale nello studio del transfert medico-paziente il lungo confronto e l'amicizia
con il cardiologo Prof. Giuseppe De Simone ed il cardiochirurgo Prof. Carlo Marcelletti. L'amore per la scrittura è nutrimento e centralità del suo lavoro artistico,
l'esigenza profonda di trovare risposte sul senso più alto della realtà condurranno
la sua penna in viaggi fuori e dentro le persone, per diverse città, indagando diversi
strati sociali, soggettività che torneranno nelle sue parole connotando il lato ontologico della sua narrazione e della sua poetica. La ricerca tecnico-espressiva di linguaggio si fonde con la ricerca medica, compenetrandosi e generando uno stile
letterario in cui i piani di percezione e i vocabolari scientifici ed emotivi si allineano
sul piano della conoscenza. Comincia nel 2006 una ricerca sulla cardiochirurgia, affiancata da diversi medici, che insieme alla ricerca umanistica condotta in un ventennio negli ospedali, getta le basi per la realizzazione del progetto di umanizzazione
della medicina "Il disegno sul cuore", attualmente in tour presso i maggiori nosocomi
della Capitale e d'Italia. Il progetto "il disegno sul cuore", cresce con la collaborazione di cardiologi e cardiochirurghi di fama internazionale, tra cui il Prof. Antonio
Amodeo, il Prof.Vincenzo Loiaconi, il Prof. Bruno Marino, il Prof. Massimo Santini. Il
progetto dopo la presentazione ufficiale in Campidoglio a Marzo del 2011, viene diffuso dal Tg3 aprile del 2011.
Premi e riconoscimenti:
L'Autrice vince per la poesia il primo premio ed il premio speciale della critica nel
2009, nell'ambito del concorso nazionale "Onde d'arte per L'Abruzzo" organizzato
dal quotidiano La Stampa e dalla Fondazione Specchio deiTempi. Ottiene nel 2010
il primo premio del concorso internazionale "Alberoandronico", premio insignito
della Medaglia del Presidente della Repubblica. Sempre nel 2010 vince il secondo
premio per narrativa edita del concorso nazionale "Peter Russell". Ottiene diversi
altri riconoscimenti e menzioni d'onore in svariati concorsi nazionali ed internazionali,tra cui il premio europeo Wilde, a cura dell'Osservatorio Parlamentare Europeo.
Esce a Dicembre del 2010 il suo mini-concept "Tango sola", in cui approfondisce la
tematica della solitudine quale caratteristica prima dell'alienazione umana, attraverso
il dipanamento delle dinamiche di linguaggio del tango argentino. Attrice, si forma
presso la Scuola Internazionale di Arti e Mestieri del Teatro Potlach.
Si esibisce per Enel "Centrali aperte" a Luglio del 2010; è tra i protagonisti del Festival
Internazionale dell'Editoria insieme a Paolo Briguglia e Antonio Pennacchi.
Sempre nel 2010 è l'artista centrale di uno spettacolo realizzato dall'Assessorato
alla cultura di Roma Capitale presso ilTeatro Nuovo Colosseo. Presentazioni del suo
lavoro di scrittrice e performer a Roma, Milano, Pisa, Rieti, Firenze. è affidato alla
sua esibizione l'apertura dell'evento "Il genio di Mozart per la Croce
Rossa" presso l'Abbazia di Farfa in occasione della beatificazione di Papa Giovanni
Paolo II. è l'artista di punta della kermesse nazionale "libri da scoprire" 2011, nella
quale da vita allo spettacolo finale, insieme a scrittori e giornalisti quali Barbara Alberti, Andrea De Carlo, Oliviero Beha.
Il disegno sul Cuore di Rosalba Panzieri