Matteo Basilé, Roma, 1974

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COLLAUDI.
Omaggio a F. T. Marinetti
Padiglione Italia
53^ Esposizione internazionale d’arte
Fondazione La Biennale di Venezia
Arsenale, Tese delle Vergini 7 giugno – 22 novembre 2009
Nota informativa
Gli artisti. Brevi biografie
Matteo Basilé, Roma, 1974.
Vive e lavora tra Roma, Jakarta e Bali (Indonesia)
Si afferma a metà degli anni ‘90 come esponente della pittura digitale, di recente la
sua ricerca si esprime nell’ambito fotografico, con uno stile spurio e contaminato.
Visionario e decadente, da circa un anno alterna lunghi soggiorni a Bali, da cui
scaturisce un nuovo tema della sua poetica, il confronto tra Oriente e Occidente. Ha
tenuto mostre personali al MART di Rovereto (2007) e al MAN di Nuoro (2001).
Manfredi Beninati, Palermo, 1970.
Vive e lavora a Palermo.
E’ pittore di gusto romantico, nelle sue tele ritrae scene di un passato, ambienti
intimi di un vissuto che riemerge dalla memoria personale. Artista poliedrico,
alterna pittura a installazioni. Ha partecipato alla Biennale di Venezia – Premio
Giovane Arte (2005) e alla Biennale di Liverpool (2008).
Valerio Berruti, Alba (CN), 1977.
Vive e lavora a Verduno (CN).
Partendo dall’antica tecnica dell’affresco attraverso la semplificazione del disegno
giunge alla pittura d’animazione. Il suo è un esempio di pittura installata dove
assume un ruolo importante anche la musica. Predilige i temi quotidiani, spesso
tratti dal mondo dell’infanzia. Ha esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Modena
(2008) e al Musée d’Art Moderne di St. Etienne (2006).
Bertozzi&Casoni
Giampaolo Bertozzi, Borgo Tossignano (BO), 1957.
Stefano Dal Monte Casoni, Lugo di Romagna (RA), 1961.
Vivono e lavorano a Imola (BO).
Sono ideatori di un nuovo modo di fare ceramica in cui immagini e icone della
cultura pop e mediatica si mescolano alla tecnica antica. Inventando la
fotoceramica, lavorano sul filo del kitsch, della tradizione e della tecnologia; un
mondo grottesco, arcimboldesco, fatto di favole con animali e oggetti della società
contemporanea. Ultime mostre personali presso Galleria Cardi di Milano (2009),
Castello Sforzesco di Milano (2008) e Sperone Westwater di New York (2005).
Nicola Bolla, Saluzzo (CN), 1963.
Vive e lavora tra Saluzzo (CN) e Torino.
Indaga in chiave contemporanea il tema della Vanitas, dove al lusso e alla preziosità
della materia si oppone la caducità delle cose. Le sue sculture - oggetti e
installazioni – sono composte interamente di cristalli Swarowski e suggeriscono
un’atmosfera romantica; è famoso per aver realizzato, prima di Damien Hirst, il
teschio in cristalli. Ha esposto da corsoveneziaotto a Milano (2008), Sperone
Westwater a New York (2007) e Goss Foundation Gallery di Dallas (2007).
Marco Cingolani, Como, 1961.
Vive e lavora a Milano.
Appartiene alla microgenerazione di artisti che lavoravano a Milano nella seconda
metà degli anni, conosciuti con la mostra “Una scena emergente” al Museo Pecci di
Prato nel 1991. E’ un cantastorie moderno che prende spunto dalla cronaca nera e
dalla Bibbia; frequente è infatti il richiamo al tema sacro. Ha tenuto personali al
MAN di Nuoro (2000) Palazzo Strozzi di Firenze (2002) e Palazzo della Ragione di
Mantova (2003); ha partecipato alla XIV Quadriennale di Roma (2005).
Sandro Chia, Firenze, 1946.
Vive e lavora tra New York, Roma e Montalcino (SI).
Esponente della Transavanguardia, è negli anni Ottanta tra i principali fautori del
ritorno alla pittura. Nelle sue tele le figure sono imponenti, le masse fisiche
acquistano una corpulenza che richiama alle anatomie michelangiolesche.
Particolarmente belli gli ultimi lavori esposti alla Charles Cowes Gallery di New York
(2008); è alla sua quarta Biennale, dopo avervi partecipato nel 1980, 1986 e nel
1988.
Giacomo Costa, Firenze, 1970.
Vive e lavora a Firenze.
Nelle sue fotografie immortala e reinventa la città realizzando architetture
apocalittiche. Dalla dimensione urbana si sposta al paesaggio, proiettandosi così al
futuro. Crea panorami sconvolgenti nel presente, in cui la natura sembra vincere
sull’uomo. La sua è una fotografia contaminata dalla manipolazione digitale e
dall’elaborazione grafica.
E’ stato invitato alla X Biennale di Architettura di Venezia (2006) e a esporre al
Centre Pompidou di Parigi (2006).
Aron Demetz, Vitipeno (BZ), 1972.
Vive e lavora a Selva di Val Gardena (BZ)
E’ tra i pochi scultori contemporanei a esprimersi con la figurazione senza cadere nel
clichè. Predilige l’utilizzo di materiali tradizionali dell’Alto Adige come il legno di
pino ed abete, a cui applica elementi diversi: foglie di alluminio, bronzo e resine. Ha
esposto nel 2008 al PAC di Milano, al Museo Civico di Chiusa (2007), Museo
Archeologico di Milano (2006) e presso Albemarle Gallery di Londra. Nel 2007 ha
partecipato a mostre collettive internazionali: “La nuova scena artistica italiana”
presso Taipei Fine Arts Museum di Taipei, Taiwan e “Italiana” al Shanghai Art
Museum di Shanghai.
Roberto Floreani, Venezia, 1956.
Vive e lavora a Vicenza.
Pittore astratto, scrittore, saggista, ha un forte legame con la realtà anche se non la
rappresenta direttamente. Espressione di un’idea modernista che affonda le radici
nel Futurismo, i suoi lavori dimostrano come sia possibile ancor oggi fare una
“rivoluzione” culturale attraverso il linguaggio pittorico. Ha tenuto nel 2007 mostre
personali in Germania nei musei di Aschaffenburg e di Gelsenkirchen, e alla Galleria
d’Arte Contemporanea di Lubiana. Nel 2005 ha partecipato alla XIV Quadriennale di
Roma.
Daniele Galliano, Pinerolo (TO), 1961.
Vive e lavora a Torino.
Fin dai suoi esordi, all’inizio degli anni ’90, è interprete di una figurazione
metropolitana, molto radicata nella sua città, Torino, di cui predilige le scene
notturne; sposta oggi la sua attenzione alla pittura di paesaggio, riflettendo sugli
spazi incontaminati e la solitudine dell’uomo nella natura.
Tra le principali mostre alla GNAM di Roma (1996), al MAN di Nuoro (1999) e ha
partecipato alla XII Quadriennale d'Arte di Roma (1996).
Marco Lodola, Dorno (PV), 1955.
Vive e lavora a Pavia.
Negli anni ’80 esordisce con il Nuovo Futurismo, inventa un segno inconfondibile
basato sull’utilizzo di neon, light box e perspex. Realizza sculture luminose,
installazioni all’aperto, maquillage delle città, ma soprattutto concepisce la figura
d’artista a 360 gradi, sempre in contatto con musicisti, gente dello spettacolo,
televisione, industria e design.
Mostre personali presso l’ Opificio dell’arte di Biella (2008), Castello Visconteo
(2008), Castello
Sforzesco di Milano (2007), Museo Polyforum di Città del Messico
(2004), Galerij Serge Scohy di Anversa (2004) e MMMAC di Paestum, Salerno (2003).
Nel 2006 ha partecipato alla mostra “Melting Pop” a Palazzo delle Papesse di Siena.
MASBEDO
Jacopo Bedogni, Sarzana (SP), 1970.
Nicolò Masazza, Milano, 1973.
Vivono e lavorano a Milano.
Sono interpreti di un concetto molto spettacolare della video art. D’impianto
sofisticato e narrativo, altamente tecnologico, il loro lavoro trae ispirazione da fonti
letterarie, cinematografiche – frequente la presenza di attori professionisti – e da
temi della vita reale. Hanno collaborato con diverse personalità della cultura e dello
spettacolo, da Michel Houellebecq a Juliette Binoche, da Aldo Nove ai Marledne
Kuntz. Mostre personali al CCCB di Barcellona (2006), al Centre d’Art Contemporain,
Digne, Francia (2007) e al MACRO di Roma (2004).
Gian Marco Montesano, Torino, 1949.
Vive e lavora tra Trento, Parigi e Bologna.
Capostipite della nuova figurazione degli anni ‘90, la sua è una pittura totalmente
immersa nel XX secolo che riflette sia sulla grande Storia che sul vissuto quotidiano,
traendo spunto dalle origini culturali del nostro paese. Apparentemente semplice per
le immagini ritratte, la narrazione si rivela molto complessa soprattutto nei temi che
vuole sollecitare.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 1993. Ha esposto al MACI di Isernia
(2008), Galleria San Filippo, Regione Piemonte, Torino (2003), San Giorgio in
Poggiale, Fondazione Carisbo, Bologna (2002).
Davide Nido, Milano, 1966.
Vive e lavora a Milano.
Pittore astratto si distingue per il suo marchio stilistico basato sull’utilizzo di
materiali anomali - la colla termofusibile - che applica alla tela attraverso precise
colature cromatiche. E’ un processo di non-pittura in cui la materia è regolata per
intensità e contrasti cromatici. Un pittore che in pratica dipinge senza dipingere.
E’ stato invitato alla XV Quadriennale di Roma (2008) e alla mostra “Arte Italiana,
1968-2007” a Palazzo Reale di Milano (2007).
Luca Pignatelli, Milano, 1962.
Vive e lavora a Milano.
Il suo lavoro è subito riconoscibile per l’utilizzo di supporti anomali, i teloni
ferroviari che finiscono per diventare una trama cromatica. Partendo dai sacchi di
Burri e attraversando i materiali caldi utilizzati anche dagli artisti dell’Arte Povera,
riflette su un’idea romantica di pittura, che cita l’arte classica e temi fortemente
poetici. Espone al MAMAC di Nizza (2009) e al Museo Archeologico Nazionale di
Napoli (2007).
Elisa Sighicelli, Torino, 1968.
Vive e lavora a Torino.
Nei suoi primi lightbox retroilluminati mette in risalto attraverso una luce intima e
soffocata angoli nascosti e privati; negli ultimi lavori ha sviluppato una maggiore
attenzione al rapporto tra l’uomo e l’architettura. Recentemente è passata alla
realizzazione di videoproiezioni. Diverse le sue esperienze all’estero che ne
evidenziano la sensibilità di respiro internazionale.
Personali alla GAM di Torino (2007) e alla Gagosian Gallery di Londra (2006).
Sissi, Bologna 1977.
Vive e lavora a Bologna.
Il suo lavoro è fondato sull’interazione tra installazione e performance. Utilizza
materiali grezzi, come corde, lana, plastiche e ferro, che annoda e intreccia come a
voler concretizzare la scia di un corpo in movimento; è spesso lei stessa a essere
parte delle sue realizzazioni, che infatti si modellano sul suo corpo. Ha vinto il
premio Furla nel 2002, ha esposto al Chelsea Art Museum di New York (2006) e al
MACRO di Roma (2004).
Nicola Verlato, Verona, 1965.
Vive e lavora a New York.
Il suo stile visionario e ipertrofico richiama il manierismo italiano e si fonde con un
tratto e un colorismo che risente della grafica disneyana e della computer art. Sua è
l’idea di progetto di pittura, in cui il quadro è uno dei molteplici elementi che
compongono l’intera opera, concetto che si traduce nella realizzazione anche di
sculture.
Mostre personali nelle gallerie newyorkesi Stux Gallery (2006) e Luxe Gallery (2005),
e alla Galleria Mudimadue di Berlino (2003). Nel 2008 partecipa alla XV Quadriennale
di Roma, espone nel 2007 presso Billy Shire Fine Art di Los Angeles e alla Biennale di
Praga nel 2003 e 2005.
Silvio Wolf, Milano, 1952.
Vive e lavora a Milano.
Artista multimediale attivo fin dai primi anni ‘80, lavora con vari linguaggi, da
installazioni site specific molto complesse alla fotografia rielaborata. In particolare
riflette sul rapporto tra la luce e il suono, che indaga e ricerca creando impianti di
grande emozionalità ed effetto.
Ha esposto presso l’Italian Cultural Institute di San Francisco (2009), l’Auditorium
Conciliazione di Roma (2008), Robert Mann Gallery di New York (2008) e l’Italian
Academy Columbia University di New York (2007).
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