Acquariforum Le simbiosi in ambiente acquatico Inviato da MisterG L'associazionismo fra invertebrati (e non). Tra le manifestazioni più interessanti del complesso mondo animale forse l&rsquo;aspetto che più colpisce l&rsquo;uomo è dato dai rapporti più o meno stretti che legano tra loro specie diverse e apparentemente lontane. Questo rapporto è detto simbiosi La simbiosi è un&rsquo;associazione stretta fra organismi differenti un&rsquo;intereazione fra le specie in cui durata e conseguenze non sono ben definite. Di conseguenza qualunque rapporto fra due specie può essere considerato simbiosi, compresi sia i rapporti positivi che negativi come neutri. La simbiosi è una delle grandi forze che agiscono sull'ecologia e sull'evoluzione delle specie La definizione originale deriva da Heinrich Anton deBary (1879), successivamente Oscar Hertwig adottò il nome per indicare tutte le associazioni fra due specie diverse. Significa <vivere insieme> dal greco sun (insieme) e bios (vita) La simbiosi è quasi sempre interspecifica, (cioè fra specie diverse), appartenenti spesso a classi zoologiche lontane, in alcuni casi da regni diversi. Organismi la cui esistenza dipende o viene condizionata nel comportamento dalla presenza o meno di altri organismi. Le specie più piccole che danno origine a questa associazione prendono il nome di &ldquo;Simbionti&rdquo; I rapporti intraspecifici (stessa specie) non sono simbiontici se non in casi rari che poi vediamo foto di Kris Ma perché si instaura un rapporto di simbiosi fra le specie? http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum La simbiosi si instaura per competizione alimentare o per la conquista di un territorio o nicchia ecologica, oppure diversamente per favorire la riproduzione, a scopo difensivo e mimetico verso predatori esterni, per trarne dei vantaggi e utilità per entrambe o per una sola delle specie. Ogni specie può essere protagonista in forma positiva o negativa in modo simultaneo verso varie forme di simbiosi. La forma positiva crea vantaggi, la forma negativa è un conflitto e una competizione fra le specie, finchè non avviene la distruzione di una specie o un equilibrio numerico fra le specie. La simbiosi riguarda tutte le classi zoologiche e forse tutte le specie (uomo compreso). Alla luce di tali considerazioni ecco che possiamo stabilire varie tipologie di rapporto simbiotico. Possiamo rilevare e dividere la simbiosi in: Mutualismo-Commensalismo-Parassitismo. Il mutualismo e commensalismo sono rapporti positivi o neutri per entrambe le specie protagoniste della simbiosi, il parassitismo è un rapporto negativo per una o più specie ma positivo per l&rsquo;altra. Non è detto che quello che consideriamo un rapporto positivo oppure neutro non sia in effetti negativo o viceversa, molti comportamenti del regno animale sono ancora in fase di studio o ignorati Come pure l&rsquo;equilibrio di forze fra le specie può cambiare improvvisamente spostando in negativo quello che era positivo foto di Jambè Oltre a queste tre grandi divisioni possiamo distinguere ulteriori rapporti più o meno specializzati. L'inquilinismo è l'associazione di due organismi che utilizzano in comune una parte dello spazio abitato traendone vantaggi, in genere per un&rsquo;unica specie, ma non danneggiando l&rsquo;altra, si tratta di un rapporto positivo La metabiosi è un rapporto meno diretto in cui un&rsquo;organismo utilizza una cosa che un&rsquo;altro ha prodotto ma che non usa (esempio:il paguro e la conchiglia di un gasteropode). La foresi è l&rsquo;utilizzo di un altro essere come mezzo di trasporto. http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum La micorriza viene chiamata la simbiosi che si instaura fra un fungo e una pianta. Queste quattro forme di simbiosi sono di tipo commensale. Anche l&rsquo;antagonismo e la competizione sono forme di simbiosi, in questo caso negative. Il mimetismo e il mimismo, sono forme di occultamento, di imitazione e di inganno in cui una specie sfrutta la somiglianza con un&rsquo;altra specie per conquistarsi nicchie ecologiche, per difendersi, ma anche per predare. La predazione stessa è una forma di parassitismo zoofago. Infine, nel caso di nessun rapporto fra le specie parliamo di neutralismo Per quanto riguarda l&rsquo;ambiente acquatico a prima vista i rapporti che intercorrono fra le specie in un ambiente marino o lacustre sembrano improntati esclusivamente alla catena alimentare. Invece è proprio nell&rsquo;ambiente acquatico che la simbiosi raggiunge livelli di elevata specializzazione e diversicazione foto di Webgandalf MUTUALISMO Dal latino mutuu=dato in cambio e da mutare=scambiare Si parla di mutualismo quando entrambe le specie ricavano benefici e vantaggi Può essere facoltativo o obbligatorio Facoltativo quando entrambe le specie ricavano vantaggi ma senza che sia indispensabile per la loro sopravvivenza Obbligatorio quando entrambe le specie ricavano vantaggi indispensabili per le loro funzioni vitali http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum I legami di tal genere sono il risultato di un lungo processo di selezione durante il quale una specie ha imparato a trarre vantaggio dal comportamento di un&rsquo;altra, la quale, a sua volta ha appreso che dall&rsquo;attività della prima anch&rsquo;essa può ottenere un sicuro beneficio Alcuni esempi di mutualismo Nel caso dei batteri bioluminescenti si parla di simbiosi mutualistica con pesci tropicali e molluschi (seppie) perché entrambe le specie traggono beneficio l'una dall'altra. I batteri utilizzano alcuni organi interni, (dove risiedono) come terreno di cultura, mentre il pesce o mollusco riceve luce altrimenti inesistente, utilizzando i fotofori Un esempio di mutualismo facoltativo sono i famosi pesci pulitori labroides che liberano e puliscono i pesci più grandi dai parassiti esterni, a loro volta ricevono protezione e cibo, il loro rapporto non è di carattere vitale per la sopravvivenza di entrambi e spesso non è costante ma saltuario Un comportamento simile è stato notato anche in alcuni crostacei e perfino in un anellide che agivano da pulitori. Emblematico a tal proposito l&rsquo;esempio di un granchio pulitore che espletava tale funzione addirittura sulla pelle delle iguane marine delle Galapagos Abbastanza conosciuto il caso della murena &ldquo;Gymnothorax mordax&rdquo; che viene liberata dagli ectoparassiti ad opera del gambero &ldquo;Hyppolysmata californica&rdquo; foto di Thyron Cain Si sono osservati anche casi di imitazione dei pesci pulitori, segno che la nicchia ecologica e di sostentamento occupata dai pulitori è molto ambita in ambiente marino. Ulteriore esempio lo riscontriamo nei paguri Come è noto il paguro si porta appresso la conchiglia di un gasteropode Sulla conchiglia vivono animali che non possono muoversi con i propri mezzi, quali le spugne, e più frequentemente le attinie. http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum Questa associazione mutualistica seppure non è indispensabile (sia il paguro che l&rsquo;attinia sono in grado di vivere senza l&rsquo;altra specie) diviene stabile nel tempo tanto che entrambi gli animali si preoccupano di continuare la simbiosi in caso di cambio di conchiglia da parte del crostaceo. Ma dove stà il vantaggio per entrambi? Il Paguro si sposta trasportando l'attinia in luoghi ricchi di cibo; da parte sua l'attinia ha tentacoli urticanti che rappresentano un&rsquo;ottima arma da difesa nel caso in cui il paguro subisca attacchi da parte di predatori. Questa simbiosi diventa ancor più interessante nel caso del paguro &ldquo;Eupagurus prideauxi e dell&rsquo;attinia &ldquo;Adamsia palliata&rdquo; infatti, l&rsquo;associazione mutualistica diventa a tre simbionti, entra in gioco un anellide del genere &ldquo;Nereilepas&rdquo; che si nasconde all&rsquo;interno del crostaceo. Non appena il paguro afferra una preda egli esce con la parte anteriore del corpo per prendere parte al banchetto. Sembra che in cambio dell&rsquo;ospitalità esso elimini rifiuti e parassiti dall&rsquo;interno della conchiglia dell&rsquo;ospite. Così pure è il caso di piccoli granchi che trovano rifugio all&rsquo;interno di grossi bivalvi, per esempio la Pinna nobilis ospita un granchietto del genere Pinnoteres, quest&rsquo;ultimo in cambio di protezione e cibo sembra che svolga un&rsquo;azione da sentinella provocando la chiusura delle valve in caso di imminente pericolo foto di Webgandalf Numerosi esempi simili ritroviamo fra le barriere coralline e dove la vita e la biodiversità risulta numerosa e variegata. Fra i coralli, crostacei e molluschi l&rsquo;interscambio associativo fra le specie raggiunge livelli altamente specializzati e spesso poco ben conosciuti La simbiosi mutualistica obbligatoria è molto presente fra i batteri, protozoi e funghi che utilizzano l&rsquo;apparato digerente di mammiferi e invertebrati, una simbiosi necessaria per entrambe le specie, utile per la sintesi degli alimenti soprattutto legnosi e fibrosi. Altro esempio di obbligarietà mutualistica esiste fra gli insetti impollinatori e i fiori di moltissime piante, esempio questo evidente e conosciutissimo di rapporto simbiotico fra regni diversi Come interessante è il rapporto che intercorre fra il paramecio verde, un protozoo ciliato, che ospita nel proprio corpo http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum delle alghe unicellulari verdi del genere Chlorella. Sembra che le alghe utilizzano per la fotosintesi l&rsquo;anidride carbonica prodotta dai processi metabolici del paramecio, fornendogli in cambio l&rsquo;ossigeno da esse liberato durante il giorno. Sempre in mare ritroviamo esempi eclatanti di rapporto che assomigliano ad un matrimonio a fedeltà illimitata ed eterna. I coralli ospitano al loro interno delle alghe microscopiche che si chiamano Zooxantelle. Queste offrono al corallo i prodotti della fotosintesi e vivono all&rsquo;interno di esso in una vera e propria simbiosi mutualistica stretta, tanto che il corallo soccomberebbe senza l&rsquo;apporto e la presenza dell&rsquo;alga, infatti la presenza dell'alga è necessaria per la formazione del loro scheletro carbonatico foto di Webgandalf COMMENSALISMO dal latino cum = con, e mensa = tavola, condividere la tavola Il commensalismo prevede che vi sia beneficio verso una sola specie e nessun danno verso l&rsquo;altra. Non è certo se il commensalismo sia del tutto neutrale per una specie, molte relazioni sconfinano in relazioni mutualistiche e parassitistiche in maniera spesso indefinita Possiamo notarlo fra i crostacei cirripedi (conosciuti come denti di cane o balani), questi si attaccano alle conchiglie di bivalvi o altri crostacei più voluminosi, oppure alle rocce della costa. Ma non risparmiano la pelle di grossi mammiferi marini o il carapace di testuggini, si tratta di un rapporto commensale che sconfina decisamente verso il parassitismo, visto il fastidio che provoca ai grossi cetacei la loro presenza Di solito il commensalismo include un rapporto alimentare e non tiene conto dell&rsquo;indipendenza metabolica Il rapporto alimentare viene detto &ldquo;Trofico&rdquo; dal greco trophè=nutrimento In alcuni casi di commensalismo una specie può anche sfruttare l'ospite alimentandosi dei suoi rifiuti alimentari (pesci, crostacei, insetti, mammiferi, uccelli). http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum Infatti possiamo notarlo fra i mammiferi e uccelli che sfruttano gli avanzi dei carnivori. Fra le formiche e gli afidi e alcuni coleotteri esiste un commensalismo spinto e specializzato. Fra gli squali e i pesci pilota intercorre un commensalismo temporaneo e che avvantaggia solo il pilota, come fra gli squali e le remore esiste una simbiosi detta "Foresi" che consiste nell'utilizzo di un'altra specie per farsi trasportare Accade spesso che il simbionte di dimensioni più piccole abiti entro cavità naturali dell'altro, comunicanti con l'esterno, si tratta di un commensalismo spinto; molti pesci e crostacei marini trovano rifugio protezione e cibo tra i rami e le cavità delle madrepore o fra i tentacoli degli anenomi. L&rsquo;associazione stretta fra i pesci pagliaccio (Amphiprion) e gli anemoni è un commensalismo L&rsquo;anemone fornisce un porto sicuro, una tana inattaccabile per i predatori, mentre non è certo se l&rsquo;anemone ricavi dei vantaggi. Alcuni autori definiscono il rapporto fra anemoni e pesci pagliaccio un rapporto mutualistico specificando che il pesce in cambio fornisce e attira verso l&rsquo;anemone prede potenziali per quest&rsquo;ultimo. Molto più verosimile è che l&rsquo;anemone non ricavi vantaggi ma nemmeno svantaggi. Il rapporto è talmente stretto che il pesce depone le proprie uova sotto il peduncolo dell&rsquo;attinia stessa, così da fornire un sicuro rifugio ai piccoli nati Molto spesso il commensalismo viene confuso con l&rsquo;inquilinismo, ovvero l'uso in comune di una parte dello spazio abitato e vitale, la differenza fra commensalismo e inquilinismo è molto sottile e facilmente interscambiabile, spesso è simultanea. Un esempio avviene nel substrato marino dove si formano dei tubi ad U in cui vivono più specie insieme di anellidi, crostacei, sipunculidi etcc. Un verme marino policheta del genere Chaetopterus vive sedentario nel fondale marino in un tubo a forma di U che egli stesso costruisce, e ospita al suo interno dei piccoli granchi del genere Pinnixa o Polyonyx. Questi granchietti cercando del cibo nelle vicinanze tendono sempre ad entrare nel tubo dell&rsquo;anellide per consumare i pasti, favoriti da una corrente d&rsquo;acqua che l&rsquo;anellide stesso crea sempre nella stessa direzione, l&rsquo;anellide riceve da questo comportamento commensale i frammenti di cibo che i granchietti perdono durante i pasti L&rsquo;inquinilismo possiamo notarlo fra certi pesciolini del genere Carapus che vivono e frequentano la cloaca di alcune oloturie. Oppure fra un piccolo pesce ermafrodita il &ldquo;Rivulus marmuratus&rdquo; e un grosso granchio terrestre, il &ldquo;Cardisoma guanhami&rdquo; il pesciolino vive indisturbato all&rsquo;interno della tana del grosso crostaceo http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum Altro caso ancora è l&rsquo;utilizzo di spugne come incubatrici svolto da alcuni pesci della barriera, si tratta di un piccolo percide e di un blennide, la cui femmina depone le uova direttamente fra le cavità e canali delle spugne pesce pagliaccio nascosto foto di Peterpan67 PARASSITISMO Dal greco parà = presso, e sitos = cibo Si parla di parassitismo quando una specie (il parassita) trae energia, elementi nutritivi e vantaggi dall'altra specie (l'ospite) mentre questa è viva. Il parassita vive sull&rsquo;ospite oppure dentro l'ospite, si tratta quindi di un rapporto positivo per un&rsquo;unica specie e negativo per l&rsquo;altra specie I parassiti sono un gruppo molto numeroso e molto specializzato di animali appartenenti a phila diversi, interessati esclusivamente alla ricerca di un ospite per utilizzarlo come fonte primaria del proprio sviluppo e del proprio ciclo biologico. Per fare ciò si sono adattati a mettere in atto strutture e comportamenti idonei allo scopo. Il parassita dipende dal punto di vista fisiologico o da quello metabolico dal proprio ospite e gli affida totalmente o in parte i rapporti con l&rsquo;ambiente esterno Varie tipologie di parassitismo Esiste il parassitismo e di conseguenza il parassita facoltativo e obbligatorio Facoltativo quando possono vivere anche indipendente dall&rsquo;ospite e obbligatorio quando dipendono totalmente dall&rsquo;ospite per le loro necessità Il parassitismo inoltre può essere zoofago o fitofago http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum Il pascolo messo in atto da specie non carnivore è una simbiosi fitofaga, detta anche erbovoria Il kleptoparassitismo riguarda i parassiti che rubano il cibo di altre specie Esiste anche il parassitismo sessuale messo in atto da anellidi, e il parassitismo di covata, famoso quest'ultimo e messo in atto dal Cuculo che sfrutta il nido e la cova di altri uccelli per crescere la propria prole La predazione La predazione si può considerare una forma di simbiosi parassitistica zoofaga occasionale, in cui una specie trae alimento uccidendo e cibandosi di un&rsquo;altra specie (la preda) Il predatore si distingue dal parassita in quanto al momento del bisogno ricerca ed assale di volta in volta le vittime, senza contrarre con esse vincoli anatomo-fisiologici di sorta. Ma la differenza più evidente tra predazione e parassitismo strettamente inteso è soprattutto di tipo temporale: la predazione conduce il predato a morte rapida, mentre il parassitismo produce all'ospite un danno fisico che si protrae nel tempo e non sempre porta alla morte il parassitato La predazione inoltre dipende dal numero delle prede, più numerose sono le prede e più numerosi sono i predatori. I predatori possono essere inoltre, monofagi (o specifici); oligofagi (colpiscono poche specie fra loro affini); polifagi (colpiscono molte specie). Sulla base di una azione individuale oppure collettiva nei confronti di una sola vittima, i predatori possono distinguersi in solitari o gregari. In ambiente acquatico la predazione è una costante in tutti gli stadi di sviluppo di una specie (dall&rsquo;uovo all&rsquo;età adulta), un pericolo di cui quasi tutti gli esseri devono fare i conti e dove un predatore facilmente diventa preda. Forse in nessun altro ambiente come quello acquatico la lotta per la sopravvivenza assume toni di estrema crudezza, la sorte più frequente dei suoi abitanti è finire divorati da qualche predatore. Per questo fare una distinzione netta fra predatore e preda può essere più difficile che nell'ambiente terrestre Quando si parla di strategie la prima cosa che viene in mente sono le strategie messe in atto dai predatori per predare e dalle prede per non esserlo Le prede mettono in atto continui adattamenti fisici e biologici per sfuggire alla predazione, la stessa cosa viene attuata dal predatore per controbattere le misure adottate dalla preda Il predatore evolve tecniche di agguato, sorpresa, mimetismo, adattamenti fisici del corpo e dei sensi per raggiungere lo scopo prefissato. Alla luce delle varie tecniche di predazione possiamo dividere i predatori secondo i metodi usati per predare, possiamo distinguere per esempio in:pescatori, trappolatori,pugnalatori, succhiatori, ingannatori, sputatori etcc. A sua volta la preda fà altrettanto per non essere predata, sviluppando assetti difensivi tramite corazze, spine, aculei, veleni e tutti quei meccanismi fisici e degli organi di senso adatti per la fuga e la reazione immediata al pericolo, oltre alle http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum tecniche di mimetismo, mimismo e simbiosi difensiva con altre specie. Di conseguenza le risposte difensive possono essere:attive, passive, somatiche, biochimiche, immunitarie etcc foto di Webgandalf Evoluzione ed adattamenti fra parassita e ospite L'ospite influenza l'evoluzione del suo parassita e a sua volta il parassita influenza l'evoluzione del suo ospite I parassiti dipendono dall&rsquo;evoluzione del proprio ospite; questo fà si che alcuni parassiti infettino solo certi ospiti e viceversa Viene definita &ldquo;infezione&rdquo; la parassitosi microbica e virale e &ldquo;infestazione" la parassitosi da metazoi (organismi pluricellulari) La parassitosi obbligata è tipica dei micro organismi unicellulari (ma non solo) e porta a malattia, in questo caso parliamo di parassita patogeno Usando i prefissi &ldquo;ecto endo e meso&rdquo; possiamo distinguere: ectoparassita= parassita che vive e agisce sulla superficie dell&rsquo;ospite endoparassita= parassita che vive e agisce all&rsquo;interno dell&rsquo;ospite mesoparassita= parassita che utilizza delle cavità naturali dell&rsquo;ospite in comunicazione con l&rsquo;esterno Un distinguo inoltre bisogna fare anche per l&rsquo;ospite che può essere: permanente= quando tutto il ciclo biologico del parassita si svolge a spese dell&rsquo;ospite stesso temporaneo o intermedio= quando il ciclo è limitato a un solo stadio di sviluppo o periodo del parassita e serve per completare il ciclo biologico del parassita stesso paratenico= quando si tratta di ospite di trasporto non obbligatorio vettore= quando l&rsquo;ospite svolge un ruolo attivo nella trasmissione del parassitismo Il ruolo del vettore riveste molta importanza in certe parassitosi anche di interesse umano, come in certi trematodi http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum acquatici (schistosoma-opisthorchis). La maggior parte dei parassiti si limita a invadere uno solo o pochi ospiti In genere, ma non sempre, il parassita è più piccolo dell&rsquo;ospite. Il parassita non si limita a vivere a spese dell&rsquo;ospite ma lo trasforma nella propria nicchia. L'attacco dei parassiti non sempre portano alla morte l&rsquo;ospite, in molti esempi avviene un equilibrio fra la virulenza e agressività del parassita e le difese aquisite dell&rsquo;ospite Al parassita non è vantaggioso eliminare il suo ospite, il tempo tende ad avvantaggiare le relazioni positive e minimizzare quelle negative. L'ospite potrebbe evolvere in maniera da essere più resistente al parassita e determinare una situazione che, da una fase acuta di partenza del parassitismo, si passa alla fase cronica fino al commensalismo, una strategia di sopravvivenza utile per entrambe le specie. Altrettanto vale nella situazione contraria, infatti, in caso di abbassamento delle difese immunitarie dell'ospite, si può determinare una situazione patologica dove prima vigeva il commensalismo La strategia evolutiva e di adattamento all'ospite ha portato a dei cambiamenti strutturali dei parassiti In molti endoparassiti si nota un abbondono di parti o organi del corpo; è il caso degli organi di locomozione o degli organi di senso ritenuti inutili o superflui, il tutto per adattarsi al ciclo biologico dell&rsquo;ospite Infine da rilevare le diverse strategie di attacco all&rsquo;ospite tramite organi di varia natura quali: le ventose, uncini, pinze, filamenti adesivi, proboscidi, spine, pettini. Organi d'attacco presenti in molte classi di parassiti pluricellulari quali i cestodi, anellidi, crostacei e insetti L&rsquo;ambiente acquatico offre un terreno ricco di specie, forme, adattamenti, intereazioni varie fra gli organismi da offrire materia abbondante per un lunghissimo discorso. Anche le intereazioni parassitistiche non sono da meno e gli esempi sono innumerevoli Dal protozoo all&rsquo;organismo acquatico di maggiori dimensioni, la vita da parassita o da parassitato si intreccia in numerose variabili e situazioni spesso misconosciute e inprevedibili. Un esempio di parassitismo strano possiamo trovarlo nell&rsquo;echiuroide Bonellia viridis. La femmina è un animale relativamente grosso dalla forma bulbosa e dalla lunga proboscide terminante in due appendici a foglia, il maschio per contro è piccolo e dall&rsquo;aspetto larvale e incapace di movimenti propri; ebbene, il maschio vive all&rsquo;interno della proboscide femminile e conduce vita da parassita a spese della femmina ma anche a vantaggio della specie comune di cui entrambi appartengono. Questo è un caso originale di parassitismo infraspecifico ma meglio classificarlo pseudoparassitismo, inoltre si tratta di mutualismo nello stesso tempo, dato che entrambi gli individui ricevono dei vantaggi per la loro specie comune Un caso di parassitismo temporaneo molto simile al commensalismo si può notare in un ciprinide europeo d'acqua dolce; http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum il Rhodeus amarus, esso sfrutta l'ospitalità più o meno interessata di un bivalve del genere anodonta o unio. Quando il mollusco apre le valve, la femmina del ciprinide approfitta subito per deporre le uova all'interno del mollusco stesso utilizzando un lungo ovopositore, il maschio fà altrettanto fecondando le uova e utilizzando allo scopo il sifone stesso del bivalve. In questa sorta di incubatrice si svilupperanno le larve che rimarranno nel bivalve fino a quando saranno in grado di muoversi. Non è ancora chiaro se la strana balia ricavi dei vantaggi da questa forma di associazionismo, di certo è sicuro che la riproduzione del rhodeus viene condizionata dalla presenza del bivalve rhodeus amarus In ambienti acquatici chiusi quale può essere un acquario; il parassitismo è un problema serio, a causa dell'eccessivo affollamento animale, del scarso ricambio idrico e dell'abbassamento delle difese immunitarie. Di conseguenza il parassitismo patogeno è sicuramente più presente, più virulento e soprattutto più evidente; esso viene dato da micro organismi unicellulari, da nematodi, da anellidi e da piccoli crostacei ectoparassiti Non è il caso ci citarli singolarmente, essendo questo un testo che parla di simbiosi in senso generale e non specifico Anche in acque libere possono sorgere seri problemi parassitologici diffusi, come è avvenuto con la comparsa esplosiva di Mytilicola intestinalis, crostaceo parassita dei mitili, dell&rsquo;Anguillicola crassus, un nematode ematofago della vescica natatoria delle anguille e del Perkinsus marinus, parassita di buona parte dei bivalvi di valore commerciale Pur essendo soprattutto considerati componenti della fauna da eliminare o almeno da tenere sotto controllo, i parassiti rappresentano anche sensibili ed importanti indicatori biologici di diversi tipi di inquinamenti in ecosistemi marini e d&rsquo;acqua dolce. articolo scritto da (Giulio) MisterG Si ringrazia il sito www.ittiofauna.org e inoltre si ringrazia Webgandalf-Peterpan67-Kris- Thyron Cain - Jambè, per il materiale fotografico http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12 Acquariforum http://www.acquarionline.it/acquari Realizzata con Joomla! Generata: 10 June, 2017, 09:12