SEZIONI EDIZIONI LOCALI CORRIERE ARCHIVIO TROVOCASA TROVOLAVORO SERVIZI CERCA / LOGIN DIABETE SALUTE 0 0 Retinopatia diabetica, prima causa di cecità non traumatica (che può essere prevenuta) La malattia colpisce il 30% dei diabetici ed è una delle complicanze più diffuse e invalidanti. L’esame del fondo oculare costa appena 18 euro di Adriana Bazzi (nostra inviata a Copenaghen) LEGGE DI BILANCIO 1 Padoan: «La manovra fa bene alla crescita» di Annalisa Grandi «Mi aspetto si applichino le regole, Europa riconosca nostro sforzo sui migranti» LE IMMAGINI Renzi negli Usa con Benigni, Bebe e Armani Video Il signor Carmelo ha 51 anni, da tredici soffre di diabete mellito e oggi è cieco a causa di una retinopatia diabetica. Nessuno, in tutti questi anni, si è preoccupato di controllare la condizione dei suoi occhi: né il medico di famiglia, né il diabetologo, né l’oculista che lo ha operato di cataratta (un’altra complicanza della malattia diabetica). «Eppure l’esame del fondo oculare costa al sistema sanitario appena 18 euro. Praticamente nulla al confronto del costo sociale delle pensioni di invalidità», commenta Teresio Avitabile, direttore della Clinica oculistica dell’Università di Catania e segretario della Società oftalmologica italiana, che ha raccontato il caso del signor Carmelo a Roma, in occasione del I Forum nazionale sulla retinopatia diabetica. «Solo il 10 per cento dei diabetici si sottopone a una visita oculistica e all’esame del fondo oculare — continua Avitabile —. Eppure la retinopatia diabetica è una delle complicanze più frequenti e invalidanti del diabete, e può portare a una perdita della vista fino alla cecità, ma può essere prevenuta con un buon controllo della glicemia ed, eventualmente curata, a patto che sia diagnosticata in tempo». Il premier arrivato a Washington per l’incontro con il presidente Obama IL PADRE DEL BAMBINO Il papà di Loris: «Mia moglie ha detto molte bugie» di Felice Cavallaro Colpisce il 30% dei diabetici La retinopatia diabetica è una vera emergenza sanitaria ed è la prima causa di cecità non traumatica in età lavorativa negli adulti di età compresa fra i 20 e i 74 anni: almeno il 30 per cento dei diabetici in Italia (che complessivamente sono oltre quattro milioni) soffre di retinopatia e, nel periodo 2015-2025, secondo Vincenzo Atella, direttore del Centre for Economic and International Studies dell’Università di Roma Tor Vergata, i malati con retinopatia aumenteranno del 18 per cento, con un incremento stimato dei costi, diretti e indiretti, di oltre quattro milioni di euro. I dati epidemiologici delineano, dunque, uno scenario preoccupante: al progressivo incremento della prevalenza della malattia non sembra infatti corrispondere un’offerta adeguata di servizi per la prevenzione e il trattamento della retinopatia. Ecco perché alcune associazioni, come l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (Iapb Italia), insieme a società scientifiche di discipline che hanno a che fare con questa patologia, hanno presentato a Roma un Libro Bianco e un Social Manifesto proprio con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni nei confronti di questo problema. La donna condannata a trent’anni di carcere per l’omicidio del figlio IL RITO ABBREVIATO Trent’anni per la madre di Loris Fotostoria di Fabio Giuffrida, Valeria Catalano Il figlio di 8 anni fu trovato morto a Santa Croce Camerina (Ragusa) Il film del delitto minuto per minuto VIDEO- A. Castaldo TRAGEDIA DI MACCARESE Le raccomandazioni Nel Manifesto sono contenute alcune raccomandazioni sulle azioni da intraprendere nel breve e nel medio termine, sia per quanto riguarda la diagnosi precoce, sia per garantire al paziente le cure migliori. «Oggi i trattamenti per la retinopatia diabetica — precisa Avitabile — si basano essenzialmente sull’utilizzo del laser, sull’iniezione intraoculare di farmaci come i cortisonici e gli anti-Vegf (che bloccano la proliferazione dei vasi sanguigni nella retina) oppure sul ricorso alla chirurgia, a seconda della forma con cui si presenta la patologia». La retinopatia diabetica è provocata dai danni che il diabete comporta sui capillari della retina: esiste una forma proliferante nella quale si formano nuovi vasi sanguigni e una forma non proliferante (con tre diversi stadi di gravità) che può evolvere in quella proliferante (prevalente nel diabete giovanile). In associazione a queste due forme può anche essere presente edema maculare, che interessa la parte centrale della retina dove si raccoglie un essudato e compromette la visione centrale. «I farmaci anti-Vegf (fattore di crescita dei vasi sanguigni) sono indicati soprattutto nell’edema maculare — precisa Avitabile — ma sono in corso studi anche per quanto riguarda il loro impiego nella forma proliferante». 17 ottobre 2016 (modifica il 17 ottobre 2016 | 08:44) © RIPRODUZIONE RISERVATA TI POTREBBERO INTERESSARE CONTENUTO PUBBLICITARIO Raccomandato da CONTENUTO PUBBLICITARIO CONTENUTO PUBBLICITARIO Addio a Laura 3 cose da sapere per Troschel, la donna dei avere I capelli sani sogni degli anni… dopo i 50 Quando andrai in pensione e con che reddito? 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