DIABETE Retinopatia diabetica, prima causa di cecità non

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Retinopatia diabetica, prima causa di
cecità non traumatica (che può
essere prevenuta)
La malattia colpisce il 30% dei diabetici ed è una delle complicanze più diffuse e
invalidanti. L’esame del fondo oculare costa appena 18 euro
di Adriana Bazzi (nostra inviata a Copenaghen)
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LE IMMAGINI
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Il signor Carmelo ha 51 anni, da tredici soffre di diabete mellito e oggi è cieco
a causa di una retinopatia diabetica. Nessuno, in tutti questi anni, si è
preoccupato di controllare la condizione dei suoi occhi: né il medico di
famiglia, né il diabetologo, né l’oculista che lo ha operato di cataratta
(un’altra complicanza della malattia diabetica). «Eppure l’esame del fondo
oculare costa al sistema sanitario appena 18 euro. Praticamente nulla al
confronto del costo sociale delle pensioni di invalidità», commenta Teresio
Avitabile, direttore della Clinica oculistica dell’Università di Catania e
segretario della Società oftalmologica italiana, che ha raccontato il caso del
signor Carmelo a Roma, in occasione del I Forum nazionale sulla retinopatia
diabetica. «Solo il 10 per cento dei diabetici si sottopone a una visita
oculistica e all’esame del fondo oculare — continua Avitabile —. Eppure la
retinopatia diabetica è una delle complicanze più frequenti e invalidanti del
diabete, e può portare a una perdita della vista fino alla cecità, ma può essere
prevenuta con un buon controllo della glicemia ed, eventualmente curata, a
patto che sia diagnosticata in tempo».
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Colpisce il 30% dei diabetici
La retinopatia diabetica è una vera emergenza sanitaria ed è la prima causa di
cecità non traumatica in età lavorativa negli adulti di età compresa fra i 20 e i
74 anni: almeno il 30 per cento dei diabetici in Italia (che complessivamente
sono oltre quattro milioni) soffre di retinopatia e, nel periodo 2015-2025,
secondo Vincenzo Atella, direttore del Centre for Economic and International
Studies dell’Università di Roma Tor Vergata, i malati con retinopatia
aumenteranno del 18 per cento, con un incremento stimato dei costi, diretti e
indiretti, di oltre quattro milioni di euro. I dati epidemiologici delineano,
dunque, uno scenario preoccupante: al progressivo incremento della
prevalenza della malattia non sembra infatti corrispondere un’offerta
adeguata di servizi per la prevenzione e il trattamento della retinopatia. Ecco
perché alcune associazioni, come l’Agenzia internazionale per la prevenzione
della cecità (Iapb Italia), insieme a società scientifiche di discipline che
hanno a che fare con questa patologia, hanno presentato a Roma un Libro
Bianco e un Social Manifesto proprio con l’obiettivo di sensibilizzare le
istituzioni nei confronti di questo problema.
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Le raccomandazioni
Nel Manifesto sono contenute alcune raccomandazioni sulle azioni da
intraprendere nel breve e nel medio termine, sia per quanto riguarda la
diagnosi precoce, sia per garantire al paziente le cure migliori. «Oggi i
trattamenti per la retinopatia diabetica — precisa Avitabile — si basano
essenzialmente sull’utilizzo del laser, sull’iniezione intraoculare di farmaci
come i cortisonici e gli anti-Vegf (che bloccano la proliferazione dei vasi
sanguigni nella retina) oppure sul ricorso alla chirurgia, a seconda della
forma con cui si presenta la patologia». La retinopatia diabetica è provocata
dai danni che il diabete comporta sui capillari della retina: esiste una forma
proliferante nella quale si formano nuovi vasi sanguigni e una forma non
proliferante (con tre diversi stadi di gravità) che può evolvere in quella
proliferante (prevalente nel diabete giovanile). In associazione a queste due
forme può anche essere presente edema maculare, che interessa la parte
centrale della retina dove si raccoglie un essudato e compromette la visione
centrale. «I farmaci anti-Vegf (fattore di crescita dei vasi sanguigni) sono
indicati soprattutto nell’edema maculare — precisa Avitabile — ma sono in
corso studi anche per quanto riguarda il loro impiego nella forma
proliferante».
17 ottobre 2016 (modifica il 17 ottobre 2016 | 08:44)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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