Giulia Scanu Lezione III Oltre alla tenia, che abbiamo visto nella precedente lezione, ci sono altri tre CICLOCESTODI che possono parassitare l’intestino umano, li vediamo brevemente perché sono d’importanza minore: 1. Hymenolepis nana: elminto la cui lunghezza varia da qualche cm a pochi mm in lunghezza e da 0,5 a 1 mm in larghezza perché risente del crowding effect o effetto affollamento, se sono pochi sono più grandi, se sono tanti sono più piccoli. Ha un ciclo ancestrale e un ciclo diretto ed è costituita da un unico scolice invaginato. Il suo ciclo normale ancestrale prevede un ospite intermedio che è un piccolo artropode, un insettino di quelli che si trovano nelle farina o nella pasta, in cui si trova il cisticercoide (200-300 µm), chiamato così perché è molto più piccolo di un cisticerco. Se questa fosse la normale via attraverso cui ci infettiamo, dovremmo ingerire questi insettini crudi, cosa che raramente succede, e questo non giustificherebbe che l’Hymenolepis nana è abbastanza diffusa anche nei paesi industrializzati, questo perché è l’unico cestode che potendo fare a meno dell’ospite intermedio e avere quindi un ciclo diretto. Noi ingeriamo l’uovo che si schiude, esce l’embrione che entra in un villo intestinale e lì in cinque giorni si forma la larva, la larva rompe il villo, cade nel lume e, dopo aver svaginato lo scolice, si attacca e si sviluppa in verme adulto. In questo caso le funzioni di ospite intermedio sono svolte dal villo intestinale. Questo implica che ci può essere anche un contagio uomo-uomo, non solo per un fecalismoambiente o cibo e acqua contaminati con una trasmissione fecale-orale ma anche anale-orale (mani sporche). Dal punto di vista patogeno non è pericoloso, al massimo abbiamo un enterite catarrale a volte diarrea, irritabilità e insonnia o disturbi neurologici nel caso di infestazioni massive perchè si ha irritazione delle fibre nervose del sistema neurovegetativo e infiammazione intestinale a causa dell’assorbimento di cataboliti tossici. La diagnosi sierologica non ha diagnosi positiva certa, può esserci stato un altro cestode tissutale. La diagnosi si fa quindi cercando le uova nelle feci tramite analisi microscopica. Nel reperimento a fresco si trovano delle caratteristiche uova ovoidali di circa 40 x 50 micron di diametro. La diffusione è cosmopolita. 2. Hymenolepis diminuta: è più grande dell’Hymenolepis nana, la si prende solo ingerendo l’insettino quindi ha una diffusione cosmopolita, ma da noi è molto rara. Lo scolice è inerme, le proglottidi gravide sono più larghe che lunghe, gli adulti parassitano l’intestino tenue e possono arrivare ad alcuni centimetri di lunghezza. Il cisticercoide si forma nell’emocele di diverse specie d’insetti. È un parassita del ratto che nell’uomo dà manifestazioni cliniche di scarsa importanza o del tutto assenti. La diagnosi si fa tramite analisi microscopica delle feci con reperimento a fresco delle caratteristiche uova ovoidali un po’ più grandi di quelle di H. nana (circa 60 x 80 micron). Ha una diffusione cosmopolita ma molto rara. Non da grossi problemi patogeni quindi ricordatevi che esiste e tanti saluti! 3. Dipylidium caninum: dal nome già si capisce che è un parassita del cane, è grande una 70ina di cm e l’ospite intermedio sono le pulci. Noi per infettarci dobbiamo ingerire una pulce, può sembrare strano ma ogni tanto succede. Non da grossi problemi, dobbiamo ricordarci che esiste ed è un altro dei motivi in più per trattare bene i cani. Se abbiamo i cani in casa con le pulci, rischiamo di infettarci. La diagnosi si fa tramite analisi microscopica delle feci con reperimento a fresco delle uova (sferoidali, circa 30-40 micron di diametro) attaccate tra di loro a gruppi di circa 10 – 20. Ha una diffusione cosmopolita ma molto rara. CESTODI PSEUDOFILIDEI Vediamo un altro cestode patogeno che interessa l’uomo. Non è un ciclocestode ma appartiene ai CESTODI PSEUDOFILIDEI, che sono detti così perché non hanno quattro ventose circolari, ma hanno nello scolice due fessure che hanno la stessa funzione delle ventose, gli servono per attaccarsi. Il potriocefalo è uno pseudofilideo ed è un verme grande 10 m circa. Al contrario delle tenie questo non è un verme solitario, ci possono essere decine di parassiti, ma questo subisce anche lui l’effetto crowding, la massa complessiva rimane sempre la stessa. Il ciclo è diverso da quello degli altri cestodi perché ha due ospiti intermedi: le uova arrivano all’uomo dalle feci, dall’uovo esce una larvetta che si chiama coraciglie che è digerita da un piccolo gamberetto di acqua dolce che si chiama ciclos. Nel ciclos si forma una prima larvetta procercoide, il ciclos è mangiato dal pesce e nel pesce si forma la plerocercoide che se ne va nei muscoli del pesce. Dopo di che se il pesce è mangiato da altri pesci, il verme va nei muscoli dell’altro pesce infettando così ad ogni passaggio. La trasmissione è dovuta al cibarsi con pesci crudi o mal cotti, diffuso nell’Europa settentrionale, nell’America settentrionale e da noi dove ci son grossi laghi, nell’Italia del nord. Può infettare tutti i carnivori e gli onnivori. C’è stato un periodo che sembrava scomparso dall’Italia perché i laghi erano troppo inquinati per pescare. Nel frattempo il parassita stava negli animali e ora ci son di nuovo dei casi perché le condizioni sono di nuovo favorevoli: i laghi son meno inquinati quindi le persone hanno ripreso a pescare. Inoltre va di moda mangiare pesce crudo: sushi, filetti di pesce marinati. I casi segnalati dagli ospedali non ci forniscono dati precisi perché per potriocefalo non si viene ospedalizzati, si trovano con un’analisi delle feci e se lo si ha si prende la cura e si risolve velocemente. Da problemi perché abbiamo un verme o dei vermi che occupano una massa considerevole nell’intestino, la patogenesi e la patologia è identica a quella delle tenie, in più assorbe in maniera selettiva la vitamina B12. Se i vermi sono nella prima parte dell’intestino, i vermi assorbono la vitamina B12 prima che possiamo assorbirla noi e la mancanza di vitamina B12 provoca anemia perniciosiforme perché è simile all’anemia perniciosa: anemia ipercromica macrocitica. Se manca la vitamina B12 non si formano le basi puriniche quindi saremo deficitari nella produzione di nuove cellule creando sofferenza nei tessuti a rinnovo veloce come i globuli rossi (anemia) ma la produzione di emoglobina è la stessa quindi ogni globulo avrà più emoglobina (ipercromica) risultando ingrossati (macrocitica). Abbiamo terminato i platelminti e ora vediamo un nuovo gruppo di vermi tondi o cilindrici che si chiamano nematodi. Nematode significa simile a un filo perché, come vedremo poi, ce ne son alcune che son proprio filiformi e hanno dato il nome a tutto il gruppo. Hanno quindi una forma cilindrica allungata, hanno un apparato digerente completo, sono sempre, hanno una muscolatura molto robusta e sono ricoperti da una cuticola che all’inizio è elastica e poi diventa rigida. Il ciclo dei nematodi può svolgersi direttamente in un ospite, tra l’ambiente esterno e un ospite e tra un ospite intermedio e uno definitivo. Ovunque si svolta è uguale in tutti e consiste nelle fasi di maturazione del verme che coincido con la maturazione della cuticola. Da un uovo fecondato si forma una prima larva che è già un piccolo nematode che deve crescere finché la cuticola non diventa rigida e non può più crescere allora cambia pelle come i serpenti, perde la vecchia cuticola e se ne forma un'altra che s’irrigidisce e così via per un totale di quattro mute e quattro larve. GEOELMINTIASI Quasi tuti i nematodi intestinali sono del gruppo dei geoelmintiasi che sono nematodi che svolgono il ciclo tra un ospite e l’ambiente esterno. Geoelmintiasi: elminti legati alla terra, cioè hanno bisogno della terra per il ciclo vitale (il pavimento di un’aula ad esempio non va bene). Il tricocefalo ha l’estremità cefalica lunga e sottile e quella caudale molto più grossa, è chiamato dagli anglosassoni verme a frusta (whipworm), il maschio è lungo 3,0 – 4,5 cm, la femmina 4,0 – 5,0 cm. Vivono nel colon e nel retto. Il ciclo avviene in più fasi: maschio e femmina si accoppiano, le uova arrivano all’esterno tramite le feci, dove devono stare per alcune settimane. Quando sono emesse ogni uovo ha dentro una sola cellula fecondata che deve dare luogo a una larva, che darà luogo a un'altra larva che darà la larva L3 che è la larva infettante. Una volta formato L3 se noi la ingeriamo arriva all’interno dell’uovo nell’intestino, si chiude, compie le altre due mute e arriva colon o nel retto dove affonda l’estremità cefalica nella parete fino alla sottomucosa. Nella sottomucosa si nutrono di tessuti lisati e macrofagi e per la testa nella sottomucosa avremo anche azione spoliatrice, tossica e traumatica fino ad arrivare ad ipocromia. Questo parassita, ledendo i vasi, può causare dissenteria1. La diffusione è cosmopolita (ovviamente assente nelle zone aride o troppo fredde) dove avviene fecalismo ambiente non recente, ovviamente da noi ce ne sarà ben poco ma nelle aree del III mondo i geoelminti sono uno dei problemi sanitari più grossi. La diagnosi è banale, si cercano le uova a botticella o limoncino nelle feci. Il secondo è un po’ più complicato e cattivo, si chiama Ascaris lumbricoides, gli adulti sono grossi nematodi cilindrici, il maschio è circa 15 – 25 cm di lunghezza per 3 mm di larghezza, la femmina è circa 25 – 35 cm di lunghezza per 5 mm di larghezza. Si chiamano lumbricoides perché sono effettivamente simili a un lombrico. Vive nell’intestino tenue, sono maschio e femmina si accoppiano, le uova fecondate arrivano all’esterno, l’uovo c’è un'unica cellula fecondata che deve stare qualche settimana nel terreno 1 Diarrea mucosanguinolenta. perché si formino le varie larve fino ad L3. Noi ci infettiamo ingerendo verdure contaminate. L’uovo nell’intestino si schiude, la larva non rimane nel lume dell’intestino, attraversa la parete intestinale, penetra nei capillari da cui poi risale nel fegato e arriva al cuore e nei polmoni. Si blocca nei capillari polmonari perché è più grande e non passa. Rimane qui circa due settimane e compie la terza muta diventando L4, rompe i capillari, va negli alveoli, risale attivamente i bronchioli, i bronchi, la trachea, finché nel retrobocca viene deglutita e torna nell’intestino dove compie l’ultima muta e diventa adulto. Può vivere circa un anno. La trasmissione è fecale-orale o fecalismo-ambiente non recente. Il tricocefalo e l’ascaride li troviamo nelle stesse zone e spesso chi è infettato da uno è infettato anche dall’altro perché entrambe sono legate al fecalismo ambiente non recente e ingestione di verdure crude infette (le uova si attaccano in maniera tale che anche se le laviamo bene non si staccano). Dovremmo distinguere una patologia intestinale da una polmonare. In realtà quella polmonare riguarda casi di infestazioni massive o casi di reinfestazione quindi da noi ormai praticamente è scomparsa, nei pesi del terzo mondo ovviamente c’è. Nel polmone rimane una quindicina di giorni e da polmoniti atipiche, dispnea, tosse, febbre, produzione di sostanze ad azione allergica, marcata eosinofilia, rantoli all’auscultazione fino a dare quella che si chiama Sindrome di Loeffler caratterizzato da un infiltrato fugace2 Nella fase intestinale invece si può avere un infestazione massiva e un infestazione sostenuta da moltipochi elementi. Da noi non ci sono più,purtroppo nel terzo mondo son quasi la norma. Avere un infestazione massiva significa avere nell’intestino masse di vermi come quelle della foto che se si mettono tutte nello stesso punto si può avere un blocco intestinale con addome acuto acuto che necessita un immediata operazione. Questa è una causa di morte nel terzo mondo soprattutto per i bambini. Se ci sono pochi invididui abbiamo una patologia potenziale perché può esserci. Questi vermi sono duri e robusti, con una forte muscolatura, e possono addirittura perforare l’intestino perché lo risalgono come fa un alpinista, puntano l’estremità cefalica e caudale e vanno avanti, se spingono troppo possono perforare l’intestino e dare peritonite. Oppure possono infilarsi nel coledoco e nel dotto pancreatico, se si infila nel coledoco possiamo avere itero e stasi biliare, se si infila nel dotto possiamo avere una pancreatite acuta. È da tenere presente che può dare asma bronchiale, tutti i parassiti possono dare orticarie e reazioni allergiche ma l’ascaride da molto frequentemente anche l’asma. Nella prima immagine uovo mammellonato, nella seconda uova non fecondate. 2 La diagnosi è abbastanza banale, le uova son caratteristiche perché il guscio non è liscio, vengono Un infiltrato fugace è una larvetta con tutti i leucociti intorno che cercano di farla fuori. È fugace perché dopo quindi giorni e dopo queste due settimane non è più visibile nelle RX torace. dette uova mammellonate con all’interno un'unica cellula all’interno e si riconoscono facilmente. Se ci son solo femmine le uova hanno un aspetto diverso. L’Anchilostomiasi è data da due nematodi: Ancylostoma duodenale e Necator americanus. La malattia è una sola anche se gli elminti sono di categorie diverse sono morfologicamente simili, con ciclio uguale e stessa patologia. Sono grandi 1-1,5cm di lunghezza per meno di un millimetro. Ancylostoma ha la bocca messa ad angolo e ha 4 dendi, il necator due lamine taglienti. Si attaccano, risucchiano la parette intestinale, tagliano e poi si nutrono di sangue, sono detti ematofagi. Bisogna dire che non stanno fissi nello stesso punto ma si spostano spesso e la ferita contiene a perdere sangue perché loro secernono sostanze anticoagulanti quindi perdiamo sangue. Le uova le espelliamo con le feci, quelle dell’ancylostoma hanno da 2 a 8 blastomeri quando vengono emesse, nel giro di circa una settimana si forma una prima larva che non resta nell’uovo ma esce e vive nel terreno dove compie le altre due mute fino ad arrivare ad L3. Se un ospite passa da quelle parti la L3, che è dotata di geotropismo e dermotropismo positivo, si mette sempre sulla superfice del terreno o sui fili d’erba quando qualcuno passa entra direttamente nella cute. Entra poi nelle venule e con il sangue venoso arriverà prima al cuore, poi ai polmoni dove si blocca e si comporterà come l’ascaris: cresce, rompe i capillari, passa attraverso alveoli, bronchioli, bronchi, trachea, laringe, bocca dove viene deglutito e finisce nell’intestino. Anche questi ovviamente sono legati al fecalismo ambiente non recente, la diffusione è cosmopolita, in tutte le zone temperate, subtropicali, tropicali. L’Ancylostoma più nelle zone temperate, il Necator più nelle zone tropicali. Cosa ci fanno? a) La penetrazione delle larve attraverso la cute può provocare una reazione eritematosa b) La migrazione polmonare delle larve da luogo alla sindrome di Loeffler come negli asciridi c) Sono vermi adulti ematofagi: A. duodenale sottrae circa 0,15 ml di sangue al giorno, N. americanus circa 0,02 ml quindi se sono pochi non ce ne accorgiamo, se sono molti la perdita di sangue protratta nel tempo porta sempre ad un anemia. In questo caso un anemia ipocromica3 microcitica (globuli rossi più piccoli). Avremo anche ipoproteinemia, senso di fatica, astenia, svogliatezza, torpore, 3 Noi ricicliamo sempre lo stesso ferro dei globuli rossi quindi se lo perdiamo non lo possiamo riutilizzare, mancando il ferro viene a mancare l’emoglobina. cefalea, pallore, tutti sintomi dovuti all’anemia, e inoltre nausea, vomito, dolori addominali, stipsi alternata a diarrea, edema della faccia e dei piedi. La diagnosi si effettua ricercando le uova caratteristiche nelle feci. L’ultimo di questo gruppo è il Strongyloides stercoralis. Questo è un elmento ancora più piccolo, la femmina è molto piccola e sottile (poco più di 2 mm di lunghezza per circa 50 µmdi larghezza) e vive nella mucosa dell’intestino tenue; non si conosce un maschio parassita quindi è probabile la partenogenesi. La femmina produce larve o uova che schiudono immediatamente, all’esterno arrivano larve. Se le condizioni esterne sono favorevoli (caldo umide) le larve compiono le mute e diventano maschi e femmine e diventano vermi a vita libera; se le condizioni non sono favorevoli la larva può anch’essa infettare attraverso la cute e compiere un ciclo simile all’Ancylostoma. La diffusione è cosmopolita, molto raro da noi ma diffusissimo nel terzo mondo. Questa parassitosi è cronica, non scompare mai, perché alcune delle larve prodotte dai vermi nell’intestino compiono qui tutte le mute fino alla L3 e quindi sono capaci di rientrare nella parete intestinale oppure attraverso le plicche anali e rifanno in giro fino all’intestino o almeno vorrebbero se non chè il nostro sistema immunitario le riconosce e le fa fuori quasi tutte. Solitamente è asintomatico se ci son poche larve o da infiammazione catarrale cronica, diarrea, dolori addominali all'epigastrio destro simili a quelli da ulcera peptica. Quando siamo immunodepressi invece la loro presenza aumenta e si hanno superinfestazioni endogene che danno peritonite, pleurite, insufficenza respiratoria, danni cerebrali. Bisogna stare attenti alle false diagnosi, spesso sono peli vegetali e non Strongyloides. Questa è la cosa più importante da ricordarsi per lo Strongyloides. La Toxocara canis come suggerisce il nome è un parassita del cane. Gli adulti vivono nell’intestino tenue dei cuccioli. Si accoppiano e producono uova che arrivano all’esterno e poi si formeranno la prima e seconda larva che può esser ingerito da chiunque. Se viene ingerito da una cagna entra in circolo e va a incistare i muscoli e sta lì finchè la cagna non rimane incinta. La cagna incinta, come tutti i mammiferi, è leggermente immunodepressa, le larve si risvegliano e vanno in circolo, attraversano la placenta e vanno nel futuro fegato dei cuccioli e stanno lì finchè i cuccioli nascono. Quando i cuccioli nascono eseguono il ciclo che abbiamo già visto: vanno fino ai polmoni, vengono ingeriti, maturano nell’intestino. Questi vermi ci interessano perché: 1. è bene sverminare i cani altrimenti i cuccioli hanno alte probabilità di morire per blocco intestinale, 2. è bene impedire che questi vermi producano uova che vadano nell’ambiente perché essendo più piccola dei nostri capillari non si ferma da nessuna parte, continua a migra. Finchè gira solitamente non da grossi problemi. I problemi insorgono quando la larva si blocca o muore e si forma intorno un granuloma che può causare , può dare accessi febbrili, rash cutanei di tipo allergico, epatosplenomegalia, iperglobulinemia, ipereosinofilia, infiltrati polmonari, tosse, dispnea, crisi asmatiche, endoftalmiti, corioretiniti, uveiti, miocarditei. Se questo granuloma si forma nel cervello o nella retina causa gravi problemi. Nella retina simula un retinoblastoma che può portare fino a denucleazione dell’occho. Da ricordare a scopo preventivo: i cuccioli vanno sempre trattati, fino a 5-7 mesi non dovrebbero essere portati a defecare in posti frequentati da umani e soprattutto da bambini Granuloma nella retina alla morte della larva. (sabbiere dei parchigiochi). Secondo un indagine circa il 20% dei cagliaritani studiati sono sierologicamente positivi, nell’hinterland si arriva al 30-40%. La diagnosi si effettua con test sierologici: ELISA. OSSIURIASI Nel nostro intestino può esserci un altro nematode che non è un geoelminta ma è un ossiuriasi. L’Enterobius vermicularis sono in genere definiti vermetti dei bambini, sono piccoli vermi biancastri che vivono nell’intestino cieco, al confine tra tenue e crasso. Maschio e femmina si accoppiano, la femmina è di circa 10 x 0,4 mm e il maschio è di circa 4 x 0,2 mm, la femmina anziché rilasciare le uova nell’intestino durante la notte migra sulle pliche anali e lì le rilascia. Dalle plicche vengono disperse nell’ambiente attraverso la biancheria, lelenzuola ecc. Il maschio dopo la fecondazione muore e viene espulso con le feci, idem la femmina dopo la deposizione. Alla temperatura della plicche in due o tre ore schiudono e maturano fino allo stadio di L3, le ingeriamo e nell’intestino si compiono le altre mute diventando adulte. La diffusione è cosmopolita, non da di per se grossi problemi intestinali tranne in casi di infestazioni endogene massive che danno infiammazione intestinale, assorbimento di metaboliti tossici ecc.. Femmine nella zona perianale. La femmina quando depone le uova ha l’abitudine di mordere nelle pliche anali, il morso da prurito anale quindi può dare insonnia e irritabilità. Può causare anche infiammazione catarrale dell'ultima parte del tenue, della prima parte del colon e del cieco, a volte pseudoappendiciti, disturbi nervosi, convulsioni, vertigini, prurito anale notturno, prurito vaginale, vaginiti4. Quando c’è un caso di ossiuriasi in famiglia è il caso di trattare tutta la famiglia, nei bambini è il caso di trattare tutti i bambini della scuola, si trovano nell’ambiente, nella polvere. Praticamente tutti la passano da bambini. La diagnosi la si fa ricercando le uova, ma dobbiamo cercarla dove stanno perché se mandiamo il campione di feci in laboratorio il test sarà negativo perché le uova non stanno nelle feci ma nelle pliche anali. Il test si fa attaccando lo schotch al sedere del bambino (prima di lavarlo) e mandare lo schotch in laboratorio. NEMATODI TISSUTALI La Trichinella spiralis (quello più diffuso)e altre specie di Trichinella che danno la trichinosi. Questo nematode riguarda sia l’intestino che i tessuti. Gli adulti son molto piccoli, 3-4 mm x 75 µm la femmina, circa la metà il maschi, e vivono nella prima parte del tenue entrando e uscendo dalla mucosa. La femmina produce direttamente delle larve e ci infestiamo ingerendo carni crude o mal cotte dentro le quali siano incistate delle larve. Le larve una volta arrivate nel tenue compiono tutte le mute in 4 giorni, si accoppiano e la femmina produce le larve. Queste vanno in circolo e si incistano nelle fibre muscolari striate, le larve in questa fase sono intracellulari, e stanno lì finchè quella carne non viene mangiata da un altro predatore e così via. Noi ci infestimao mangiando il maiale che se la prendev a mangiando i ratti che entravano nelle porcilaie, gli scarti della macellazione dei maiali venivano dati ad altri maiali che venivano infettati e così via. Ora la trichinella è stata eliminata controllando la carne di maiale, infatti i pochi casi che si verificano ora sono dovute alla carne di cinghiale che non è stata ben cotta. Fino a qualche hanno fa i cinghiali sardi non l’avevano, ora è stata portata anche in Sardegna e qualche anno fa c’è stata un epidemia a Orgosolo. Cos’era successo? I cacciatori erano andati a caccia in Corsica, lì i cinghiali avevano la trichinella, 4 La femmina può penetrare nella vagina. gli scarti son stati dati ai maiali e così si son ammalati. I maiali allevati allo stato brado senza essere controllati. Ora si son trovate alcune volpi infettate ciò significa che ormai abbiamo la trichinella anche qui. Sezione di un muscolo. Ci son stati casi di trichinella dovute alla carne di cavallo, si suppone che nelle granaie triturate per ingrassarli ci fosse anche qualche ratto e il cavallo (animale erbivoro) ha involontariamente mangiato carne. I cavalli che vengono dagli altri stati vengono tutti controllati negli istituti zooprofilatici. In sintesi la diffusione è cosmopolita: nelle zone ad alta endemia il maggior responsabile della trasmissione all’uomo è il maiale, nelle zone a bassa endemia la trichinosi si contrae ingerendo carne di carnivori o onnivori selvatici (per es. il cinghiale). Solitamente la sintomatologia solitamente fa pensare a un intossicazione intestinale, tutte le persone che hanno mangiato assieme presentano un enterite catarrale. Gli adulti nell’intestino tenue provocano irritazione meccanica e producono sostanze tossiche. Le larve producono sostanze tossiche sia durante la migrazione che una volta incistate. Queste sostanze tossiche portano ad un edema generalizzato. Nelle infestazioni massive gli adulti provocano enterite acuta con diarrea, crampi, nausea, malessere generale, febbre fino a 40° C (sintomatologia simile a quella di un avvelenamento alimentare), già dal secondo-terzo giorno dall’infestazione. Durante la fase di migrazione ed incistamento delle larve si possono avere febbre, delirio, dolori muscolari, miocarditi, edema periorbitale, debolezza, eosinofilia. Nella fase muscolare si aggrava la situazione precedente e inoltre si può avere: danno funzionale ai muscoli, edema tossico generalizzato, danni al sistema nervoso centrale con sintomatologia molto varia (meningiti, encefaliti, miastenia grave, crisi convulsive, ecc.). La diagnosi è banale, dopo una settimana si trovano già gli anticorpi.