La difesa della vite con tecniche biologiche

Zeolititi:chabasite
Zeolititi in particolare la chabasite
Aumento della ritenzione idrica
del terreno
Aumento della concentrazione degli
elementi nutritivi nella zona adiacente
agli apparati radicali
Aumento della capacità di scambio e
dell’areazione del suolo
Incremento delle radici laterali e dei peli
radicali
Controllo-fert 1
Favorisce la colonizzazione da parte di microrganismi
benefici
Importantissimo la purezza del prodotto che viene utilizzato
Copyright Domenico Prisa© 2016
Chabasite-fert 1/2
Zeolititi:chabasite
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Struttura microcristallina con microcavità che contengono acqua e cationi che possono
essere scambiati con altri metalli pesanti, micotossine, ioni ammonio che possono
essere trattenuti ed eliminati
Ottima capacità di scambio cationico che permette un processo rallentato dei nutrienti
che limita al minimo le perdite naturali per dilavamento (ad es. fosfati tricalcici)
Assorbimento dell’umidità e limitazione delle malattie, con i microcristalli che formano
una barriera contro l’oidio, monilia, botrytis, e devitalizzano le uova d’insetti e acari
che rimangono sotto la superficie del minerale o quelle che rimangono sopra
Presenza di silicio fortifica e crea un aumento di spessore delle foglie migliorando
l’attività del processo fotosintetico
Chabasite in grado di assorbire, chelare, e rimuovere dalla vegetazione sostanze
dannose e tossiche fungendo da serbatoio per le sostanze nutritive
Chabasite miscelata con agrofarmaci ne garantisce una riduzione d’impiego e allunga
I periodi di permanenza sulle foglie dei prodotti
Zeolititi:chabasite
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Riduzione dell’utilizzo dei chelati di ferro quando miscelati con la chabasite
Riduzione degli stress nelle piante trattate con chabasite anche in miscela con concimi
granulari e minori attacchi nei primi anni di coltivazione da parte di fitoplasmi e
pseudomonas
Minore sviluppo in lunghezza delle radici trattate con chabasite, ma maggiore presenza
di peli radicali e quindi di volume (maggiori risorse nutritive per la pianta nello sviluppo,
fioritura, maturazione della frutta)
Applicazioni della chabasite
in viticoltura (vivaio)
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Peso fresco
vegetativo
(g)
Trattamenti
Peso fresco radicale
(g)
Controllo
56.5
b
45.6
b
Chabasite 15% + Ema
72.9
a
61.4
a
Tesi
Pn
CI
Gs
Tr
W.U.E.ph
µmol CO2
m-2 s-1
ppm
mmol m2s1
mmol H2O
m-2 s-1
µmol
CO2/mmol
H20
Controllo
3.57
b
255.00
a
85.73
a
1.68
a
2.18
Chaba 10%
+ Ema
4.52 a
257.60
a
92.60
a
1.69
a
2.90 a
b
Incremento della fotosintesi netta e della W.U.E.Ph
Applicazioni della chabasite
nella radicazione delle barbatelle
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% Radicazione
Sangiovese
(%)
Merlot
(%)
Barbera
(%)
Cabernet
sauvignon
(%)
Nebbiolo
(%)
Chaba 100g buca + Ema
80%
75%
80%
82%
72%
controllo
65%
56%
70%
71%
58%
La coltivazione della vite
Merlot
Tesi
Lunghezza dei tralci
(cm)
Peso fresco vegetativo
(g)
Peso fresco radicale
(g)
Grappoli per pianta
(n°)
Peso dei grappoli per
pianta
(kg)
Controllo
concimato
46.12 b
98.70 b
76.12 b
17.13 b
0.87 b
EMa + Chabasite
3-6
61.17 a
125.13 a
98.45 a
26.34 a
157 a
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La coltivazione della vite
controllo
trattato
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I film protettivi: chabasite micronizzata
Ultimi anni presa di coscienza dei rischi associati ai prodotti chimici per la
difesa delle piante ha portato alla ricerca di tecniche alternative
Nuova metodologia detta “Particle film tecnology”: barriera protettiva sulla
vegetazione per mezzo di polveri varie
Film protettivo deve avere requisiti fondamentali:
- essere chimicamente inerte (particelle inferiori ai 10 μm)
-Deve creare uno strato uniforme che altera e ostacola il comportamento dell’insetto
però non deve ostacolare gli scambi gassosi del vegetale
-Deve permettere le trasmissione delle radiazioni necessarie per la fotosintesi
ed escludere, in qualche misura gli ultravioletti e gli infrarossi
- Deve essere facilmente rimovibile in pre-raccolta
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Meccanismi d’azione della chabasite
micronizzata
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I tessuti vegetali ricoperti da questo film risultano irriconoscibili al tatto, alla vista
e all’olfatto degli insetti
Principale meccanismo d’azione della chabasite è la repellenza degli adulti con
riduzione dell’attività trofica e dell’ovideposizione
Movimento degli insetti, l’attività trofica e altre attività fisiche, quali l’ancoraggio al
vegetale, possono venire gravemente compromesse per l’adesione delle particelle
di zeolitite al corpo degli insetti stessi
Effetto significativo sulla riduzione dell’incidenza di attacchi di batteri e funghi
come ad esempio Erwinia amylovora e Venturia inaequalis
Prolungamento dell’effetto dei trattamenti fitosanitari come rame e zolfo sulle
foglie e frutti (circa 10 gg in più)
Effetto sull’assorbimento dell’umidità che provoca la germinazione delle spore dei
funghi e intervento sull’assorbimento degli odori che possono attirare gli insetti
Meccanismi d’azione delle polveri
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Insetto o
inoculo
Particelle
Acqua
Barriera
Foglia
Funzioni del film protettivo:
- Artropodi respinti o contenuti, da un film di particolato idrofobico
che non permette il riconoscimento al tatto e alla vista del vegetale
- Movimenti e nutrizione vengono notevolmente ostacolati
- Attacchi dei microrganismi fitopatogeni possono essere prevenuti rivestendo
la pianta con un film di particolato che ostacola l’inoculo sulla superficie
fogliare
-Previene le malattie microbiche e fungine impedendo all’acqua di formare
uno strato liquido a diretto contatto con la superficie fogliare (assenza di umidità)
Peronospora
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Plasmopara viticola
Oomicete importato accidentalmente dall’America in Francia nel 1878
Causa la peronospora, ciclo fortemente condizionato dal clima (regola dei 3 dieci):
Temperatura minima giornaliera maggiore di 10°C
Germogli lunghi almeno 10cm con aperture stomatiche ben differenziate
Pioggia di almeno 10 mm
Zoospore provviste di flagelli si muovono nell’acqua e raggiungono le aperture
stomatiche e lo penetrano, quando si hanno condizioni di umidità relativa maggiore
del 92% e temperatura attorno ai 13 °C si forma la muffa bianca
Necrotizzazione delle foglie
Ingiallimento dei grappolini con caratteristica forma S e disseccamento
Disseccamento parziale o totale dei grappoli con forma ad uncino
Test effettuati su peronospora (vite)
Materiali e metodi
30 piante x 6 replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Pistoia-Pisa
Trattamenti: 6 kg di chabasite/ha, 1 intervento
ogni 20 giorni Aprile-Settembre
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Trattamento
% piante colpite da peronospora
Control
56.0 ± 3.1 a
Solfato di rame, mancozeb
12.4 ± 1.5 b
Zeolitite a chabasite + equiseto +
propoli
12.0 ± 1.0 b
Muffa grigia
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Parassita che oltre la vite attacca anche altre specie vegetali
Gli organi di propagazione vengono disseminati per vento e acqua, invadono i tessuti
vegetali penetrando attraverso lesioni e germinano
Tessuto vegetale invaso viene disgregato da enzimi prodotti dal fungo
Temperatura ottimale 15°C e di almeno di 15 ore di bagnatura “regola dei due 15”
Piogge prolungate ed elevata umidità relativa sono le condizioni ottimali allo sviluppo
del patogeno
Sintomo della malattia è il marciume, che si manifesta in maniera diversa nei vari
organi: fiori, germogli, fiori, grappoli
Prevenzione: orientamento filari, sesto d’impianto, tenere inerbito il vigneto, buona
aerazione della vegetazione, evitare eccessive concimazioni azotate, impedire
l’ingresso del patogeno nei tessuti evitando ferite o lesioni ( chabasite
importante)
Effetti della zeolitite sulla protezione da muffa grigia
Controllo della muffa grigia su vite con zeolitite a chabasite
2009 cv Grecanico
2010 cv Catarratto
Tesi
Infestazione media dei grappoli
Tesi
Infestazione media dei grappoli
sfogliatura
27 a
sfogliatura
20 b
Controllo
22 b
Controllo
25 a
Caolino +
sfogliatura
18 c
Caolino +
sfogliatura
16 c
Zeolitite a chabasite +
Estratto pompelmo +
propoli
13 d
Zeolitite a chabasite + estratto
pompelmo + propoli
11 d
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Effetti dei film protettivi sulle piante
Studi effettuati su colture frutticole hanno dimostrato che la fotosintesi e il raccolto
non sono ridotti a causa dello strato di film protettivi
Incremento della riflessione della radiazione solare con riduzione significativa
delle temperature delle chiome e delle lesioni solari che possono comportare
perdite di produzione
Prime applicazioni dei film protettivi per la difesa dei fitofagi sono state effettuate negli
Stati Uniti nel 1999-2000 (xylella su vite)
Attualmente in America si tratta il 70% delle piante con film protettivi rispetto al 17%
del 2000
Primi successi sono stati ottenuti nella lotta alla psilla del Pero (Cacopsylla piricola),
che porta necrosi fogliare, defogliazioni e riduzioni della produzione. L’insetto
sviluppa resistenza agli insetticidi
Copyright Domenico Prisa© 2016
Effetti della zeolitite sulla protezione della vite
Effetto significativo sull’acqua della foglia, sulla
succulenza e densità dei tessuti fogliari
Abbassamento della temperatura della foglia sia
in caso di vigneti irrigati sia di quelli non irrigati
Foglie trattate con zeolite hanno mostrato elevati tassi
diurni di assimilazione di anidride carbonica in caso di
siccità
Allevia gli effetti negativi dello stress da siccità
Aumento del contenuto (25%) di resveratrolo e zuccheri nelle viti trattate con
zeolitite
Maggior controllo dell’attacco da parte di insetti e funghi
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Effetti della zeolitite sulla protezione da oidio
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Malattia trofica delle piante causata da funghi Ascomycota della famiglia delle
Erysiphaceae nella fase asessuata del ciclo, in passato identificata con il genere di
funghi imperfetti Oidium.
Il rapporto trofico che lega gli agenti dell'oidio alle piante ospiti è un parassitismo
obbligato
La relazione anatomo-fisiologica che lega il patogeno all'ospite è costituita da
austorii che attraversano l‘epidermide penetrando nelle cellule del tessuto sottostante.
La conseguenza macroscopica del comportamento generale delle Erysiphaceae
è la formazione di un feltro, di colore biancastro e di aspetto polverulento, sulla
superficie degli organi colpiti, dovuta all'intreccio di ife e all'emissione di un numero
elevato di spore.
Gli organi colpiti più frequentemente sono quelli assimilanti o con intensa attività
vegetativa, quali le foglie, i germogli erbacei, i frutti in accrescimento. Nel corso
dell'attacco, le aree colpite subiscono dapprima una decolorazione, visibile
rimuovendo il feltro micelico, poi la necrosi dei tessuti
Test effettuati su oidio
Materiali e metodi
100 piante x 6 replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Livorno
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Copyright Domenico Prisa© 2016
Trattamento
% piante colpite
Control
86.3 ± 3.4 a
zolfo
42.4 ± 2.3 b
Chabasite 1Kg/100L +
propoli + Ema
37.2 ± 1.5 c
Fillossera
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Alterazioni radicali, si formano galle nodose sulle radichette e tuberosità sulle radici più
Vecchie
Riduzione dell’apparato radicale
Progressivo deperimento della pianta che riduce le produzioni
Afide di origine americana, introdotto in Europa attorno al 1850
Ciclo su vite Americana, svernamento come uovo sui tralci
Femmine partenogeniche che pungono le foglie determinando lo sviluppo di galle
Nelle generazioni successive nascono alcune femmine dotate di lungo rostro che
Lasciano le foglie migrando sull’apparato radicale, dove inizia una serie di generazioni
radicicole
Deperimento delle piante fino a morte. Su vite americana genera delle galle fogliari
Trattamento
% piante colpite
Control
55.4 ± 1.2 a
Actara
8.2 ± 1.3 b
chabasite 4Kg/ha + quassia
8.8 ± 1.5 b
Tignola e Tignoletta
Copyright Domenico Prisa© 2016
Larve perforano gli acini e nelle regioni fredde generano le crisalidi svernanti, mentre
Nelle zone più calde originano una terza generazione carpofaga
1° generazione non dannosa
Aprono la strada a Botrytis e Aspergyllus carbonarius che produce ocratossina A,
Velenosa per l’uomo
Intervenire a soglia del 5% di grappoli infestati
Antagonisti: Beauveria bassiana, Spicaria farinosa
Trattamento
% piante colpite
Control
66.5 ± 4.6 a
Beauveria bassiana
21.5 ± 2.1 b
chabasite 5Kg/ha +
quassia
18.6 ± 0.5 c
Tripidi
Materiali e metodi
50 piante x 6 replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Grosseto
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Trattamento
% piante colpite
Control
98.2 ± 4.4 a
Spinosad
22.2 ± 1.2 b
Chabasite 1Kg/100L + olio
timo
20.1 ± 1.5 b
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Mal dell’esca
Materiali e metodi
70 piante x 6 replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Chianti
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Trattamento
% piante colpite
Control
56.2 ± 2.4 a
Trichoderma
32.1 ± 3.2 b
Chabasite 1Kg/100L + Ema
23.1 ± 1.5 c
Copyright Domenico Prisa© 2016
Mosca (ceratitis capitata)
Materiali e metodi
50 piante x 6 replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Chianti
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Trattamento
% piante colpite
Control
66.4 ± 3.3 a
Esche + deltametrina
12.1 ± 1.2 b
Chabasite 1Kg/100L + neem
13.1 ± 1.5 b
Copyright Domenico Prisa© 2016
Oziorrinco
Materiali e metodi
100 piante x 6 replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Veneto
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Trattamento
% piante colpite
Control
44.4 ± 1.3 a
Spinosad
10.1 ± 1.4 b
Chabasite 1Kg/100L + neem
9.2 ± 1.5 b
Copyright Domenico Prisa© 2016
Cicaline
Materiali e metodi
60 piante x 4replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Livorno
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Trattamento
% piante colpite
Control
24.4 ± 2.3 a
Piretrine, buprofexin
15.1 ± 1.4 b
Chabasite 1Kg/100L + neem
14.2 ± 1.5 b
Copyright Domenico Prisa© 2016
Ragnetto rosso
Materiali e metodi
50 piante x 4replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Pisa
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Trattamento
% piante colpite
Control
40.4 ± 3.3 a
Abamectina, exitiazox
22.1 ± 1.8 b
Chabasite 1Kg/100L + neem
24.2 ± 2.2 b
Copyright Domenico Prisa© 2016
Flavescenza dorata
Materiali e metodi
1000 piante x 4replicati
Disegno a blocchi randomizzati
Ambiente sperimentale: Chianti
Trattamenti: , 1 intervento
ogni 20 giorni
Trattamento
% piante colpite
Control
50.4 ± 4.3 a
spinosad
16.1 ± 1.2 b
Chabasite 1Kg/100L +
quassia+ propoli
14.2 ± 1.2 b
Copyright Domenico Prisa© 2016
Applicazioni della chabasite in viticoltura
Copyright Domenico Prisa© 2016
Famiglia: Ampelidacee o vitacee
Specie: Vitis vinifera
Trattamento
Produzione totale
(t/h)
N. Grappoli x
pianta
Peso totale a grappolo
(g)
Controllo
13.04 b
18 b
67.80 b
17.13 a
25 a
88.90 a
Chabasite
100gr/pianta
Trattamento con
chabasite
micronizzata
5Kg/ha + ortica
+propoli
Incremento dello sviluppo degli apparati radicali con maggiore assorbimento di
Acqua e nutrienti, maggiore resistenza agli stress biotici e abiotici
Dott. D. Prisa
Dottore in Biotecnologie Agro-Industriali spec. Vegetali e Microbiche
P.H.D. in Crop Science Production alla scuola Superiore S.Anna di Pisa
e-mail: [email protected] Gruppo facebook: Microrganismi EM:protocolli e
applicazioni
Linkedin: domenico prisa
Skype: domenico.prisa2
Tel 339 1062935
Grazie…………