Foglio di informazione professionale N.101 15 aprile 2002 CRITERI DI SCELTA DEI FARMACI PER IL TRATTAMENTO DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA SECONDA PARTE 3. Indicazioni e controindicazioni: per ciascuna classe di farmaci esistono precise indicazioni per l’uso in particolari gruppi di pazienti e specifiche controindicazioni. Altre indicazioni e controindicazioni sono meno nette (indicazioni e controindicazioni possibili) e risentono del peso ad esse attribuito dai singoli medici. La tabella 3 riassume indicazioni e controindicazioni specifiche per ogni classe di farmaco 22. Tabella 3. Indicazioni e controindicazioni per l’uso delle principali classi di antiipertensivi. Indicazioni Classe α-bloccanti ACE inibitori Antagonisti recettori An-giotensina II Sicure Controindicazioni Possibili Possibili Dislipidemia Ipotensione posturale Insufficienza cardiaca, Disfunzione ventricolare Sn. Nefropatia diabete I Tosse indotta dagli Aceinibitori Insufficienza renale cronica . Nefropatia diabete di tipo II Insufficienza renale Malattia vascolare periferica Gravidanza. Malattia renovascolare Insufficienza cardiaca Intolleranza ad altri farmaci antiipertensivi. Malattia vascolare * periferica Gravidanza Malattia renovascolare Insufficienza cardiaca Dislipidemia. Malattia vascolare periferica. Asma o BPCO Blocco cardiaco. Associazione con i ßbloccanti Dislipidemia Blocco cardiaco Insufficienza cardiaca Gotta * § ß-bloccanti Infarto miocardico Angina Insufficienza cardiaca Ca- antagonisti diidropiridinici Ca- antagonisti non diidropiridinici Tiazidici Ipertensione sistolica isolata in pazienti anziani Angina Angina nei pazienti anziani * Sicure Ipertrofia prostatica Pazienti anziani Infarto miocardico * Incontinenza urinaria Gli ACE-I possono essere utili nell’insufficienza renale cronica ma vanno usati con cautela. Di fronte ad un danno renale cronico sono necessari una stretta supervisione ed una consulenza specialistica. Attenzione all’uso degli ACE-I e degli antagonisti del recettore dell’Angiotensina II nelle § malattie vascolari periferiche per l’associazione con la malattia reno-vascolare. I ß-bloccanti possono aggravare l’insufficienza cardiaca, ma in mani specialistiche possono essere usati per il trattamento di questa condizione. 4. Costi: il costo dei farmaci va tenuto in considerazione quando si sceglie la terapia antiipertensiva. Le nuove molecole sono in genere più costose dei diuretici e dei ß-bloccanti. Tuttavia i costi del trattamento includono non solo il prezzo dei farmaci ma anche la spesa degli esami di laboratorio routinari e specifici, le terapie supplementari, le visite in ambulatorio, ed il tempo lavorativo utilizzato per le visite mediche (costi indiretti). E’ più probabile che questi ultimi incidano maggiormente per la terapia con diuretici e ß-bloccanti. Terapia di associazione. La maggior parte dei soggetti ipertesi ha bisogno di una terapia farmacologica di associazione con più farmaci per raggiungere un controllo ottimale della pressione. 23 Farmaci di classi diverse, quando assunti assieme, hanno effetti additivi sulla PA ed in genere dosi submassimali di due farmaci determinano una riduzione maggiore della PA e minori effetti collaterali rispetto a dosi massimali di un singolo farmaco. Una associazione razionale combina farmaci con meccanismi d’azione diversi additivi tra loro. Ne sono esempi le associazioni tra diuretici e ß-bloccanti, diuretici ed ACE-I, ß-bloccanti e calcio-antagonisti diidropiridinici, calcio-antagonisti e ACE-I. FARMINTESA – Via Mecenate, 90 – 20138 Milano – Tel. 02 58018289 La tabella 4 mostra l’effetto delle combinazioni farmacologiche nel trattamento dell’ipertensione arteriosa. Diuretico tiazidico Tiazidico ß-bloccante ACE-Inibitore Sartanico Ca-antagonista diidropiridinico Verapamil α1 bloccante ß- bloccante + ACEInibitore + ? Sartanico + ? ? + + + ? ? ? + ? + + ? + + + ? + ? Possibili associazioni tra varie classi di farmaci antiipertensivi. (+) favorevole (?) dubbia Ca-antagonista diidropiridinico ? + + + ? + Verapamil α1 bloccante ? + + ? ? + + + ? + + (-) controindicata. Pazienti anziani ed ipertensione sistolica. Più del 50% delle persone di età superiore ai 60 anni è affetta da ipertensione arteriosa ed in molte di esse vi è una ipertensione sistolica isolata (≥ 160/< 90 mm Hg)24. Si tratta di soggetti a maggior rischio di complicanze cardiovascolari rispetto a quelli più giovani ed il trattamento dell’ipertensione diastolica e di quella sistolica isolata ne riduce il rischio25. E’ utile iniziare un trattamento antiipertensivo almeno fino all’età di 80 anni ed una volta iniziato va continuato anche dopo questa età. Nelle persone in cui viene riscontrata una ipertensione arteriosa al di sopra degli 80 anni la decisione di iniziare una terapia farmacologica va presa in base a criteri biologici più che di età cronologica. I farmaci di prima scelta nei pazienti anziani sono i diuretici tiazidici a basse dosi. I ß-bloccanti sono meno efficaci e riducono solo l’incidenza di ictus. Se i diuretici tiazidici sono inefficaci, controindicati o non tollerati è consigliato l’uso dei calcio-antagonisti diidropiridinici a lunga durata d’azione. Conclusioni. • • • • • • • • Il trattamento farmacologico dell’ IA diminuisce il rischio di ictus fatale e non, di eventi cardiaci e di morte e può migliorare la qualità della vita. La scelta del farmaco va individualizzata in base alle caratteristiche del paziente, in particolare va considerata la presenza di malattie concomitanti che possono costituire indicazioni o controindicazioni per l’uso di un farmaco specifico. Quando non esistono indicazioni e controindicazioni specifiche la scelta va indirizzata verso le piccole dosi di diuretici tiazidici che sono i farmaci meno costosi e con la documentazione più ampia da parte degli studi clinici sul loro effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. Gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-I), alcuni ß-bloccanti ed alcuni calcio antagonisti sono alternative efficaci. Si dovrebbe evitare l’uso dei calcio-antagonisti a breve durata d’azione. Si dovrebbe evitare l’uso degli α1-bloccanti periferici come farmaci di prima linea. L’associazione di farmaci antiipertensivi con meccanismi d’azione diversi permette spesso di potenziare l’efficacia antiipertensiva di ciascun farmaco e di ridurne gli effetti collaterali. La terapia farmacologica è particolarmente utile nei pazienti anziani con ipertensione diastolica o sistolica isolata. Come farmaci di primo impiego sono indicati in questo caso i diuretici tiazidici a basse dosi ed i Ca-antagonisti diidropiridinici. A cura del Prof. Mauro Mattarei, Primario UO di Medicina Interna-Centro Ipertensione Arteriosa - Ospedale di Rovereto (TN) Bibliografia. 22. Ramsay LE, Williams B, Johnston GD, et al. British Hypertension Society guidelines for hypertension management 1999: summary. BMJ 1999; 319: 630-635 23. Hansson L, Zanchetti A, Carruthers SG, Dahlöf B, Elmfeldt D, Julius S, et al, for the HOT Study Group. Effects of intensive blood-pressure lowering and low-dose aspirin in patients with hypertension: principal results of the hypertension optimal treatment (HOT) randomised trial. Lancet 1998; 351: 1755-1762 24. Colhoun HM, Dong W, Poulter NR. Blood pressure screening, management and control in England, results from the health survey for England 1994. J Hypertens 1998; 16: 747-753 25. SHEP Cooperative Research Group. Prevention of stroke by antihypertensive drug treatment in older persons with isolated systolic hypertension. Final results of the systolic hypertension in the elderly program (SHEP). JAMA 1991; 265: 3255-3264 FARMINTESA – Via Mecenate, 90 – 20138 Milano – Tel. 02 58018289