8
novembre2000
DERMATOLOGIA
ANFAA
Le malattie virali
Nonostante i successi persistono ancora “avversari” difficili da contrastare
Negli ultimi anni la medicina ha
compiuto grandi progressi tecnologici rendendo possibile la
diagnosi e la cura d’importanti
malattie, tanto che la vita media
è notevolmente allungata. Nonostante questi indubbi successi persistono ancora “avversari”
difficili da contrastare, come ad
esempio i virus. Infatti per le
malattie virali (dalle più comuni
come il raffreddore e l’influenza
alle più gravi come l’HIV,
l’epatite e la più recente Ebola)
non si dispone di farmaci in grado di distruggere selettivamente l’agente eziologico, ma solo
di terapie in grado di contenere
e rallentare l’infezione. La difesa è perciò affidata alla reazione
naturale dell’organismo che,
opportunamente stimolato (ad
esempio con le vaccinazioni),
deve produrre gli anticorpi necessari a debellare il virus. Questo rende le patologie virali temibili e difficili da curare anche
quando colpiscono un organo
superficiale come la pelle. Fra
le malattie virali che possono
interessare la cute le più frequenti e conosciute sono certamente le verruche, di cui parleremo in questa puntata cercando di fare un po’ di chiarezza
sull’argomento. Le verruche
sono causate dallo Human Papilloma Virus (di cui esistono
oltre 70 forme diverse, ognuno
dei quali in grado di infettare
l’uomo) e possono insorgere in
qualunque zona del corpo, dove
assumono aspetti clinici diversi. Per esempio a livello delle
mani spesso si presentano
come lesioni rilevate, dure,
giallastre, con superficie ruvida
e possono comparire anche intorno alle unghie. Nella regione
plantare invece si presentano
come lesioni nodulari incassate
nella pelle o come piccole depressioni con puntini nerastri
centrali, poste l’una accanto
all’altra a formare un mosaico.
Sul volto possono assumere
l’aspetto di formazioni rilevate
ed allungate simili a dei fili (verruche filiformi).Sempre a livel-
lo del volto ma anche del dorso
delle mani, le verruche si presentano spesso sotto forma di
piccole formazioni pianeggianti, di colore carne o lievemente
brunastre difficili da diagnosticare (spesso infatti vengono
scambiate per brufoli); si tratta
delle verruche piane, dette anche giovanili perché insorgono
più frequentemente durante
l’adolescenza. Le verruche si
trasmettono soprattutto attraverso il contatto che però deve
essere prolungato e favorito da
un ambiente umido (ad esempio nelle docce degli spogliatoi).Bisogna inoltre sapere che,
come per tutte le infezioni virali, ci si ammala soltanto se non
si hanno difese naturali verso il
virus, così come è possibile
guarire spontaneamente. Infatti quando l’organismo forma gli
anticorpi contro l’agente virale
responsabile della lesione, la
verruca scompare spontaneamente in pochi giorni. Il problema è rappresentato dagli oltre
70 diversi virus che possono causare la malattia, per cui c’è il rischio di contagiarsi continuamente con nuovi agenti. È un
po’ come il raffreddore; ogni
anno ci possiamo ammalare e
poi guarire spontaneamente
perché si producono gli anticorpi, ma poi l’inverno successivo
arriva un nuovo virus a causarci
ancora la malattia. Tutto ciò
rende difficile la terapia delle
verruche, tanto è vero che non
esistono cure in grado di evitare nuove infezioni e/o la recidiva delle lesioni. Questa difficoltà non è dovuta alla presenza di
radici della verruca che debbono essere eliminate (come
spesso erroneamente si pensa)
ma al fatto che il virus, rimanendo sulla pelle sana perilesionale, rende possibili nuovi contagi. Forse non tutti sanno che le
persone che tendono alle allergie (atopici) possono avere verruche più resistenti e aggressive (perché hanno geneticamente delle difese immunitarie più
basse nei confronti dei virus e
dei batteri) così come le situazioni di stress psico-fisico, deprimendo il sistema immunitario, possono scatenare rapide
diffusioni delle lesioni.
Le verruche presenti sulla pelle
vanno però eliminate, per evitare il rischio di diffondere
l’infezione in altre zone del corpo e/o di trasmetterla ad altri.
Un grande passo in avanti, rispetto alle metodiche più tradizionali fin qui utilizzate (medicazioni locali con acidi o cerotti
a lento rilascio di acido salicilico, crioterapia, diatermocoagulazione), è stato fatto con
l’introduzione del Laser (laser
ablativi: CO2 superpulsato,
Erbium: Yag). Il laser infatti
emette una luce che trasforma
la pelle in vapore, consentendo
di eliminare le lesioni strato
dopo strato in modo da garantire una precisione operatoria
estrema. Il medico può allora
valutare visivamente il grado di
profondità raggiunto così da
fermarsi al punto giusto senza
causare danni eccessivi. Infatti
dopo la terapia laser non residua un “cratere” ma una abrasione più o meno superficiale
(dipende dalle dimensioni della
verruca) che guarisce in tempi
rapidi e senza esiti cicatriziali.
Le proprietà del laser consentono inoltre di trattare efficacemente le verruche localizzate in
sedi particolari come la zona
periungueale o sotto i piedi.
Infatti dopo l’intervento la guarigione è veloce e il fastidio è
minimo, per cui i pazienti non
hanno alcuna limitazione funzionale e possono subito camminare e/o lavorare. Inoltre
l’estrema precisione del raggio
laser associato all’uso di appositi sistemi di raffreddamento cutaneo consentono di trattare efficacemente le verruche piane
del volto, senza rischi di esiti cicatriziali. Quindi se avete delle
verruche non angosciatevi, esistono infatti nuove tecnologie
come il laser, che consentono
di combattere con buoni risultati il vostro problema.
Ma non scordate anche di controllare lo stress che, abbassando le difese immunitarie, apre
la strada alle malattie virali.
Proviamo allora a fermarci e a
dedicare un po’ di tempo a fare
“ordine” nella vita così da contrastare le tante fonti di tensione che arrivano dal mondo.
Raggiungere un equilibrio “interiore” è infatti la via principale
per trovare quella serenità da
cui dipende anche la nostra salute. Inoltre se frequentate ambienti sportivi fate la doccia e
camminate negli spogliatoi con
delle protezioni. Questo eviterà
possibili infezioni e allo stesso
tempo, se siete affetti da verruche, non rischierete di contagiare altre persone. In fondo basta veramente poco per evitare
ad altri il vostro fastidioso problema.
Sono infatti i piccoli gesti di attenzione che possono, se non
eliminare del tutto i rischi di
malattie, sicuramente contribuire a costruire un mondo migliore.
Affrontare la gastrite
I tipi, le forme e i sintomi di questa frequente malattia dell’apparato digerente
pagina precedente
genza di forme croniche di
gastrite. Un’altra causa molto
frequente è rappresentata dalla
presenza di infezioni virali.
M ol t i vi ru s con s pi ccat o
“tropismo” (cioè con facile
i n t eres s am en t o) g as t roenterico, possono creare le
condizioni affinché si possa
instaurare una gastrite. Un
ru ol o i m port an t e l o h a
ovviamente anche l’alimentazione: ci sono alcuni cibi o
bevande, come per esempio gli
alimenti troppo speziati, i cibi
piccanti, il caffè, l’alcool e altri
ancora, che possono aggravare
un quadro gastritico magari già
pres en t e. Il f u m o s t es s o,
stimolando la secrezione acida
dello stomaco, è responsabile
di un numero cospicuo di
queste malattie anche gravi.
Es i s t on o poi l e g as t ri t i
chiamate “jatrogene”: sono
quelle infiammazioni gastriche
d ovu t e al l ’ab u s o d i cert i
f arm aci , com e g l i an t i nfiammatori usati per lenire il
dolore nelle malattie reumatiche, i cortisonici. Anche
l’abuso di antibiotici si è
dimostrato causale di alcune
forme gastritiche, dovuto ad
una forte alterazione della flora
batterica dell’apparato gastroenterico.
L a d i ag n os t i ca d i q u es t a
malattia in genere non offre
difficoltà, in quanto già tramite
una visita medica si può capire
se siamo di fronte ad un quadro
di gastrite. Talvolta può essere
n eces s ari o r ic o r r e r e a d
accertamenti più approfonditi,
come la gastroscopia, oppure
anche alla ricerca del sangue
occulto nelle feci.
Ma normalmente il medico è in
grado di sospettare il problema
già attraverso una dettagliata
storia dei sintomi accusati dal
paziente. Da un punto di vista
t erapeu t i co, la me dic ina
biologica offre effettivamente
una vasta gamma di possibilità
di cura. Intanto, cominciamo
dicendo che il paziente deve
cambiare stile di vita: se lo
s t res s è q u ello c he ha
provocato la malattia, si dovrà
fare in modo di ridurlo o di
eliminarlo non solo con i
farmaci, ma anche con un
cambiamento del modo di
vivere giornaliero.
Un’alimentazione più attenta,
associata magari ad un test per
le intolleranze alimentari
faciliteranno il compito del
medico, ma anche del paziente.
Esistono poi dei prodotti
om eopat i ci e d o mo to ss i col og i ci s pe c ific i c o n
un’azione molto netta sullo
stomaco: il più conosciuto è la
nux vomica, che agisce non
solo sulla componente gastrica,
Proseguendo un’esperienza iniziata dodici anni fa,
l’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
(Anfaa) sezione di Firenze, propone anche quest’anno un
Corso d’informazione su affidamento familiare e adozione
presso il Circolo Arci “Il Progresso”,
via Vittorio Emanuele nº135 Firenze.
Obiettivi
Il corso si propone di fornire ai partecipanti un’informazione
di base, sotto il profilo giuridico, psicologico e sociale, sugli
interventi volti ad assicurare una famiglia ai ragazzi
temporaneamente soli o in situazione di abbandono morale
e materiale. Alla comune discussione e riflessione verranno
anche offerti casi di esperienza diretta e testimonianze di
famiglie adottive e affidatarie, come occasione di ulteriore
arricchimento e verifica.
Destinatari
Il corso si rivolge a coppie e persone singole, sensibili ai
problemi dei minori emarginati. Il corso è gratuito.
n Giovedì 23 novembre ore 21
Coordina M. Gerace
I diritti del minore (il diritto alla famiglia). S. Santoni
I danni della prolungata permanenza in istituto. C. Nocito
Echi della conferenza nazionale di Taranto “20000 minori
hanno diritto a una famiglia, ma vivono in istituto”. F. Papini
n Sabato 25 novembre ore 15.30
Coordina C. Di Bennardo
L’affidamento familiare: inquadramento giuridico. S.
Santoni
Compiti del Servizio Sociale professionale. V. Fabbri
Testimonianze di famiglie affidatarie.
n Giovedì 30 novembre ore 21
Coordina M. Gerace
L’adozione nazionale: disciplina attuale, prospettive di
riforma e considerazione critiche. S. Santoni F. Papini
L’esperienza di un figlio adottivo.
n Sabato 2 dicembre ore 15.30
Coordina P. Raspanti
L’adozione internazionale nella nuova normativa;
R. Pregliasco
L’adozione internazionale: aspetti psicologici; R. Pregliasco
Testimonianze di famiglie adottive. R. Pregliasco
dott. Maurizio Bellini
specialista in dermatologia
Servizi Medici Agape Srl
Via Torcicoda, 27 50142 Firenze
tel. 055705351 fax 0557131049
e-mail: [email protected]
OMEOPATIAOMOTOSSICOLOGIA
La gastrite è una malattia
dell’apparato digerente molto
frequente, che può colpire varie
fasce di età. In senso strettamente medico, è un’infiammazione della mucosa gastrica
che può essere distinta in varie
forme: c’è la forma acuta e la
forma cronica; si può parlare
anche di gastrite erosiva e non
erosiva (termini usati soprattutto dagli endoscopisti, basati su
un criterio osservazionale); si
può arrivare alla gastrite emorragica, nella quale si ha un vero
e proprio sanguinamento della
mucosa dello stomaco.
Quali possono essere i sintomi?
Molto spesso il paziente
riferisce senso di bruciore a
livello dello stomaco, talvolta
associato a sensazione di
gonfiore. Il problema è che
nelle forme croniche i sintomi
possono mancare del tutto.
Cioè, si può essere affetti da
una gastrite cronica anche
senza accorgersene. Vediamo
alcuni fattori che possono
essere responsabili dell’insorg en za di questa malattia
infiammatoria. Sicuramente il
più frequente, il più comune è
rappresentato dallo “stress”:
fattori comportamentali che
creano ansia, angoscia, disturbi
del tono dell’umore, se perpetuati per periodi prolungati,
possono provocare l’insor-
Affidamento
e adozione
ma
a nc he
su
que lla
stressogena eventualmente
associata. Anche altri prodotti
come l’argentum nitricum,
l’arsenicum album, l’antimonium crudum opportunamente dinamizzati, sia da soli
che in associazione possono
dare degli ottimi risultati. Nel
se tto r e de lla fito te r a p ia
troviamo alcune sostanze
efficacissime come l’angelica,
che ha proprietà antiacide e
digestive, la liquirizia di cui si
usa solo la radice, che ha
attività decongestionante e
antinfiammatoria gastrica
(attenzione ai soggetti con
pressione del sangue elevata,
nei quali è necessaria cautela,
in quanto l’abuso di liquirizia
può creare rialzi pressori).
Anche l’anice, che ha attività
antispastica, ed il cumino sono
molto utili. Comunque, più
l’approccio sarà globale e
rivolto all’eliminazione delle
cause della gastrite, maggiori e
più rapidi saranno i risultati.
dott. Danilo Vaccai
medico chirurgo-omotossicologo
specialista in reumatologia
Gli interessati a maggiori informazioni
possono rivolgersi
alla nostra redazione:
tel. 055340811 fax 055340814
[email protected]
Per informazioni e adesioni
telefonare allo 055486968
o inviare un fax 0555058356
LEGAANTITUMORI
Sigarette addio!
Smettere di fumare è una scelta personale: significa iniziare
a volersi più bene e godere di tanti vantaggi: migliori
prestazioni fisiche, minor rischio di tumori, di infarto e di
malattie respiratorie, gusti e odori più autentici.
Certo, smettere di fumare è difficile, ma è possibile. Il
metodo della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori si
basa sul gruppo come fonte di solidarietà e sostegno della
dipendenza da tabacco (anche per chi sceglie di utilizzare
trattamenti
farmacologici a
base di nicotina).
L’impegno è far
rimanere non
fumatori a lungo
termine. Il 70%
dei partecipanti a
fine corso vince la
dipendenza dal
fumo.
Per informazioni basta
telefonare
al numero verde
800-440550
SALUTE
Sos influenza
Come ogni anno, tra l’autunno e l’inverno, fa la sua
comparsa l’influenza, una malattia che accompagna da
sempre la storia dell’uomo. A provocarla non è solo un
agente infettivo, ma diversi virus che appartengono alla
stessa famiglia – quella degli Orthomyxovirus -. In base alle
proteine presenti nel loro involucro i virus influenzali sono
distinti in tre tipi: A, B e C. Quelli che interessano l’uomo
sono l’A e il B. I virus che si ripresentano ogni anno
raramente sono uguali a quelli dell’inverno precedente. Se i
cambiamenti sono esigui l’epidemia di solito non è grave,
perché le persone che hanno avuto la malattia l’anno prima
“riconoscono” il virus e possono difendersi con gli anticorpi
che il sistema immunitario gli ha “fabbricato” contro. Se
invece le modificazioni sono notevoli, il riconoscimento non
può avvenire e allora l’epidemia può essere più grave. Ma i
modi per difendersi non mancano.
Come riconoscerla? Imparando a distinguere i suoi sintomi
da quelli di altre malattie dell’apparato respiratorio che
vanno trattate in modo diverso. Come prevenirla? Facendo
per tempo ed in anticipo la vaccinazione antinfluenzale,
soprattutto se si è anziani o se si appartiene a qualche altra
categoria a rischio di complicazioni. Come curarla?
Rispettando le tradizionali prescrizioni, come quella
fondamentale del riposo a letto, ma anche affidandosi ai
nuovi farmaci che ne possono ridurre la durata, se presi in
tempo.
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