Laboratorio di fisica anno 2014/2015 - I circuiti Ci siamo occupati di due tipi di circuiti: i circuiti in serie e i circuiti in parallelo. Prima di procedere con il vero e proprio esperimento abbiamo fatto un breve ripasso teorico, ricordando cosa fossero questi tipi di circuiti e le differenze che vi erano tra di essi. Tutti i componenti elettrici di un circuito elettrico possono essere collegati fra loro in serie oppure in parallelo per mezzo di conduttori elettrici, che trasportano al loro interno gli elettroni per il funzionamento del circuito. Si parla di collegamento in serie quando i componenti sono collegati in modo da formare un percorso unico per la corrente elettrica che li attraversa. Si parla di collegamento in parallelo quando i componenti sono collegati ad una coppia di conduttori in modo che la tensione elettrica sia applicata a tutti quanti allo stesso modo. Quotidianamente abbiamo a che fare con milioni di circuiti elettrici e non ce ne rendiamo conto, è importante perciò sapere ma soprattutto vedere come questi circuiti agiscono, il loro funzionamento è molto simile a quello del nostro linguaggio logico, perciò si può affermare che i circuiti procedono per porte logiche. Le tavole di verità che fanno parte del nostro linguaggio logico funzionano esattamente come funzionano i circuiti, abbiamo perciò comparato questi due diversi linguaggi e attraverso l’esperimento abbiamo potuto constatare come questi due fossero uguali. Abbiamo rappresentato i due tipi di circuiti e abbiamo immaginato che questi avessero dei ponti che si alzavano e si abbassavano in base al passaggio o meno della corrente. Abbiamo perciò notato che nei circuiti AND, o in serie, se un “ponte” veniva “sollevato” la corrente non passava e di conseguenza il circuito non si verificava, mentre nei circuiti OR, o in parallelo, se un “ponte” veniva “sollevato” il circuito si verificava lo stesso perché la corrente riusciva a passare per altre vie, solamente nel caso in cui entrambi i “ponti” venivano sollevati la corrente non passava e di conseguenza non si verificava il circuito. L’esperimento consisteva nel verificare se le tavole di verità e i circuiti, in serie e in parallelo, funzionassero allo stesso modo, attraverso due momenti, quello di disgiunzione e quello di congiunzione. Il materiale utilizzato è: un generatore di corrente, una barra elettrica, delle resistenze, dei ponti, delle lampadine e un tester o multimetro. - DISGIUNZIONE Prima di iniziare a verificare la tavola di verità abbiamo controllato che ogni singolo strumento funzionasse con il tester, abbiamo poi proceduto inserendo nella barra elettrica due resistenze che sono state sostituite in seguito con dei ponti, in quanto le resistenze non lasciavano che le lampadine si accendessero perfettamente, abbiamo poi proceduto attaccando tre lampadine e altri due ponti all’estremità opposta ai primi due. In questo procedimento ci siamo assicurate che ogni filo collegato fosse al posto giusto controllando le valenze positive e negative, in fine abbiamo attaccato il generatore di corrente e dopo alcuni tentativi abbiamo visto che le lampadine si accendevano. Abbiamo verificato quindi la tavola di verità: In questo caso le lampadine erano tutte accese: Il secondo caso da verificare era questo: Abbiamo staccato alfa, e le lampadine erano comunque accese perché si trattava di un circuito in paralello: Il terzo caso da verificare: Abbiamo staccato beta e anche qui le lampadine sono rimaste accese, per lo stesso motivo: Quarto e ultimo caso da verificare: Abbiamo staccato alfa e beta e la terza lampadina si è spenta perché la corrente non arrivava: - CONGIUNZIONE Abbiamo ripetuto lo stesso procedimento, inserendo però nella barra elettrica tre lampadine in successione formando così un circuito in serie. Abbiamo staccato le lampadine alfa e beta per accertare che la tavola di verità corrispondesse. Ecco le diverse fasi da verificare: La prima 0-0-0: La seconda 0-1-0 : La terza 1-0-0: La quarta 1-1-1: La tavola di verità corrisponde a ciò che abbiamo visto nel nostro esperimento, ma le lampadine essendo tre non riuscivano ad accendersi completamente così abbiamo deciso di misurare la differenza di potenziale aggiungendo due resistenze attaccate per un estremità alla base elettrica e per l’altra al tester dove abbiamo potuto verificare la differenza di potenziale esistente. Grazie a questo esperimento abbiamo potuto constatare che le tavole di verità e i circuiti agiscono esattamente allo stesso modo. - Ottica L’esperimento eseguito trattava una legge importante dell’ottica, la legge sulla distanza focale che equivale a: 1/F= 1/P+1/Q Dove, F indica la distanza focale, P indica la distanza tra la lente e l’immagine e Q indica la distanza tra la lente e l’immagine riflessa. Si trattava di una lente convergente. Abbiamo visto cosa succede nel caso di un’immagine riflessa: l’immagine passa per il fuoco della lente convergente e nel suo riflesso risulta capovolta. L’esperimento consisteva nel misurare i vari valori di F, ottenuti variando continuamente i valori di P e Q, che dovevano essere tutti uguali con un piccolo margine di errore, che abbiamo poi calcolato. Il materiale che abbiamo utilizzato è: una lente convergente, un asse, un metro, una candela e uno schermo. Abbiamo sistemato la candela, la lente e lo schermo nell’ asse in modo che risultassero tutti in una stessa linea. La sorgente luminosa (candela) e lo schermo sono stati avvicinati e allontanati dalla lente, fino a quando l’immagine riflessa risultava pienamente a fuoco, in questo modo si ottenevano diverse distanze P e Q. I valori ottenuti di P e Q venivano messi in equazione per poter scoprire quelli di F: F= PQ/ P+Q I valori ottenuti di F erano pressochè uguali, abbiamo calcolato così il margine di errore e abbiamo ottenuto : F= 8,87+- 0,47 Ecco i vari valori ottenuti: P1= 15 Q1 = 19,30 F1 = 8,44 P2= 12,50 Q2= 29,40 F2= 8,77 P3= 22,70 Q3= 16 F3= 9,38 P4= 12,70 Q4= 30,60 F4= 8,97 P5= 27,30 Q5= 12,90 F5= 8,80 L’esperimento è riuscito perché i valori ottenuti si aggiravano tutti intorno alla stessa cifra: F1= 8,44 F2= 8,77 F3= 9,38 F4= 9,97 F5= 8,80 Abbiamo calcolato il valore medio: F= 8,44+8,77+9,38+8,97+8,8/5= 8,87 E l’errore= 9,38-8,44/2=0,47 Marina Cherchi