A Giuseppe Boscarino Tradizioni di pensiero La tradizione filosofica italica della scienza e della realtà Copyright © MMXVI Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Quarto Negroni, Ariccia (RM) () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: marzo A Tina e ai miei figli Nello e Stefano Indice Premessa Introduzione Parte I Tradizioni di pensiero Capitolo I La nascita della sofìa nel Mediterraneo centro–orientale .. L’oggetto della filosofia e della storia della filosofia, – .. Il problema delle fonti del pensiero del VII e del VI sec. a.C. e lo scontro tra la tradizione pitagorico–democritea e la tradizione platonico–aristotelica, – .. La nascita della sofìa nell’area del Mediterraneo centro–orientale, – .. Dalle lingue alla lingua comune nel Mediterraneo centro– orientale tra il VII e II sec. a.C., – .. Legislatori, tiranni, mésoi e sofòi tra il VII e il VI sec. a.C. sulle coste del Mediterraneo centro–orientale, – .. Dai sofòi, ai fisiologoi, ai sofistès. Atene e la stagione illuministica della sofìa nel V sec. a.C., . Capitolo II La TPD ovvero la tradizione italica .. La concezione della realtà e del sapere nella tradizione pitagorico–democritea e in quella platonico–aristotelica, – .. L’organizzazione del sapere secondo Aristotele. Teologia, fisica e matematica, – .. La TPD ovvero la tradizione italica. Alcmeone di Crotone: primo sofòs della natura. Il manifesto epistemologico italico, – .. Pitagora di Samo, – .. La concezione del numero in Platone e in Pitagora. Il numero matematico e il numero ideale, – ... Chiarimenti: elementi di teoria dei numeri, di logica formale e di epistemologia, – .. Parmenide: la nascita del linguaggio scientifico e la realtà come pensiero, – ... Chiarimenti. Elementi di logica formale e di ontologia, – ... La non pensabilità e non dicibilità del nulla (tó mē eòn) in Platone e Parmeni Indice de, – ... La teoria dell’essere, – .. Zenone: la teoria sensibile e la teoria razionale del movimento, – ... Parentesi formale: l’argomento o il teorema delle masse uguali, altrimenti dello stadio, e la testimonianza di Aristotele, – ... Teorema dello stadio, – .. Filolao. La tradizione pitagorica scritta e la concezione della realtà come ragione e numero, – .. Protagora di Abdera. L’uomo, limite degli enti e dei non enti, – .. Gorgia da Leontini. La separazione tra parola, idea e cosa sensibile, . Capitolo III Dalla mathesis pitagorica alla mathesis sofistica .. La mathesis sofistica. Ippocrate di Chio, Ippia, Antifonte e Brisone, – .. Un fecondo rapporto tra teoria, osservazione ed esperimento. Archita ed Eudosso, – ... Archita di Taranto, – ... Eudosso di Cnido, . Capitolo IV La maturità della tradizione pitagorica o italica .. Democrito: vita e opere, – .. La teoria della conoscenza, – .. La teoria della realtà, – .. Alcune massime di Democrito, – .. Lucrezio. La dimostrazione dell’esistenza del vuoto, – .. Lucrezio. La dimostrazione dell’esistenza dei primordia rerum , – .. Lucrezio. La dimostrazione dell’esistenza dell’universo non– finito, – .. Lucrezio. Il clinamen e la teoria dei foedera , . Capitolo V Atene tra il V e il IV sec. a.C. e la reazione antisofistica .. Socrate, Isocrate e Platone, – .. Sofocle tragediografo antisofista, – .. La rivoluzione socratica. Dalla sofìa alla filosofia, – .. Isocrate. La filosofia come paideía tōn lógōn (educazione all’eloquenza, al ben parlare), . Capitolo VI Platone .. Platone. Vita e opere. Il problema del suo insegnamento orale e/o scritto, – .. La teoria delle idee, – ... Idee, modelli e copie nel pensiero platonico. Un’interpretazione ideografica, – ... Sul famoso parricidio platonico con conclusione, – .. La teoria dell’anima e della conoscenza come reminiscenza, . Indice Capitolo VII Logica e metafisica in Platone e in Aristotele .. La logica e la metafisica grammaticale di Platone e di Aristotele , – .. Sul sillogismo singolare “Socrate è mortale”. Note storico– logico–critiche, – .. Bibliografia, . Capitolo VIII La TPD in astronomia e la reazione platonico–aristotelica .. La sofìa pitagorica in astronomia. Da Pitagora ad Aristarco e la reazione platonico–aristotelica, – .. La teoria delle sfere omocentriche di Eudosso, . Capitolo IX Archimede pitagorico–democriteo .. Il mistero di Archimede. Il metodo meccanico e la teoria degli indivisibili, . Parte II La tradizione filosofico–italica della scienza e della realtà Capitolo I Carattere formale della grammatica .. Una questione di grammatica razionale di Giuseppe Peano, . Capitolo II Logica, matematica e filosofia in Peano e Russell .. Introduzione, – .. Le proposizioni, – .. I predicati, – .. Le classi, – .. I numeri, le definizioni, . Capitolo III Gli indivisibili di Cavalieri alla luce dell’insegnamento di Peano e della teoria della misura Capitolo IV Sul significato di esistenza in matematica. I numeri reali. Una dimenticata critica di Peano a Dedekind Indice Capitolo V La meccanica quantistica. Il reale e il possibile Capitolo VI La meccanica quantistica. Il mito della caverna e il paradigma delle ombre .. Introduzione, – .. L’esperimento dei due fori. Ideologie, filosofie, metafisiche, teorie, modelli e fatti fisici, – .. Il dibattito Bohr–Einstein. Il significato di “ente fisico” o di “esistenza fisica” e il paradigma delle ombre, – .. Conclusione, . Capitolo VII Sul significato di “significato fisico” o di “ente fisico” e la relatività .. Introduzione, – .. Sul significato di “significato fisico” o di “ente fisico” e la relatività, – .. Conclusione, . Capitolo VIII Spazio assoluto ed idealizzazione in Newton .. Introduzione, – .. Lo spazio assoluto di Newton è un principio metafisico?, – .. Idealizzazione e matematizzazione nella teoria fisica di Newton, – .. Idealizzazione e matematizzazione nel processo di costruzione dello spazio assoluto, – .. Lo spazio assoluto in Mach ed Einstein, – .. Conclusioni, . Capitolo IX Il caos epistemologico intorno a “caso” e “complessità” .. Un nuovo aristotelismo. Critica della metafisica del caos di Prigogine e della metafisica dell’indeterminismo di Popper, – .. Galileo, gli aristotelici e i platonici, – .. Conclusione, . Parte III Filosofia dell’economia Capitolo I Marx, Newton e la tradizione italica della scienza .. Introduzione, – .. Aspetti epistemologici. Marx e Newton, – .. Un caso concreto: aspetti epistemologici nella teoria dei valori e dei prezzi in Marx, . Indice Parte IV Elementi di filosofia teoretica e di filosofia della religione Capitolo I Delle proposizioni esistenziali nel senso comune, nelle scienze formali, nelle scienze empiriche e in teologia Capitolo II La filosofia della religione nell’opera di Hume “Storia naturale della religione” Capitolo III Algebra o grammatica dell’essere? Peano e Heidegger Premessa Quel genio della poesia e del pensiero, quale è stato il Leopardi, in una delle sue Operette morali faceva dire al suo Parini come non di rado si verifica che alcuni scritti degni di somma lode, e frutto di sudori infiniti, sono perpetuamente esclusi dalla celebrità, o sono stati pure in luce per breve tempo, cadono e si dileguano interamente dalla memoria degli uomini; dove che altri scritti o inferiori di pregio o non superiori a quelli, vengono e si conservano in grande onore. Ma già quell’altro genio della filosofia e della cultura, Francesco Bacone, agli inizi dell’età moderna, si chiedeva a proposito del naufragio della filosofia e della scienza antica prima di Platone e di Aristotele: Non potrebbe darsi che il tempo, come un fiume, abbia trasportato fino a noi le cose più superficiali e gonfie, e abbia fatto affondare quelle più profonde e solide? Come mai quegli antichi ricercatori della verità Eraclito, Democrito, Pitagora, Anassagora, Empedocle, e gli altri, ci sono noti attraverso gli scritti d’altri e non per i loro propri? Che si deve pensare del silenzio e dei misteri dell’antichità? I Greci più antichi non hanno aperto scuola, che si sappia, ma si sono rivolti all’indagine del vero con maggiore silenzio, con più severità, e semplicità, cioè con minore affettazione e ostentazione. Perciò, a nostro giudizio, si sono comportati meglio; ma le loro opere son state cancellate nel corso del tempo da quelle più superficiali, che maggiormente rispondono e piacciono alla comprensione e all’affetto del volgo; e il tempo, come un fiume, fa affondare le cose più pesanti e gravi, mentre ci porta quelle più leggere e gonfie. Additava quindi in Platone e in Aristotele gli artefici della distruzione e della filosofia e della scienza antica, mentre drammaticamente reclamava per i Greci più antichi « una maggiore indagine e una maggiore integrità di giudizio, che possa rimediare alla ingiustizia della sorte ». Premessa Platone ha deturpato la ricerca naturale con la teologia, non meno di quanto abbia fatto Aristotele con la dialettica; e, per dire la verità, Platone si può ricondurre alla figura del poeta altrettanto appropriatamente, quanto Aristotele a quella del sofista. Questi geni del pensiero, quali Leopardi e Bacone, mi hanno profondamente convinto nel mio programma di ricerca storico–filosofica e etico–epistemologica, che costituisce l’ossatura della mia opera. Ma sono stati soprattutto l’incontro, agli inizi degli anni Ottanta, con Salvatore Notarrigo, fisico dai vasti interessi, profondo e sottile conoscitore delle complesse strutture della scienza e dei suoi fondamenti, appassionato insegnante di Fisica superiore presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Catania, scomparso nel marzo del , i lunghissimi e amichevoli colloqui del giovedì, indelebili, che con lui ho intrattenuto nel corso di quasi due decenni, sfociati negli scritti, pubblicati assieme sulla rivista « Mondotre », la comune scoperta di Giuseppe Peano, che mi hanno aiutato e sostenuto ad elaborare il mio, ma anche il nostro, programma di ricerca, del quale trovavo le indicazioni nei due grandi geni da me precedentemente citati. Nella divisione della filosofia antica di Diogene Laerzio, tra scuola ionica e scuola italica, insieme agli amici fisici, Salvatore Notarrigo e Angelo Pagano, individuavo il percorso storico ed epistemologico da seguire. Al lettore presento adesso la mia ricerca personale, nella sua totalità e complessità, anche se non esaustiva e conclusa, poiché ancora continua, quella storica, la prima parte, che è la parte nuova, ancora inedita, e quella teoretico–epistemologica, la seconda parte, perseguita in questi due decenni e più, in parte già pubblicata, ma adesso sistemata in un piano complessivo di elaborazione propria. Chiedo scusa al lettore se in molti paragrafi della prima parte non indulgo in troppe ricerche filologiche o in citazioni erudite, per convalidare meglio quanto via via sostengo — mi interessava comunicare soprattutto la individuazione e la discussione del “concetto” — come chiedo scusa al lettore se invece in alcune parti indulgo nell’uso di simboli, poiché come già sosteneva il Peano, alle questioni complesse e difficili bisogna accedere con la forza della penetrazione dei simboli, non prima però di aver chiarito il concetto. . Per le citazioni vedi F. B, Opere filosofiche, Laterza, Bari, , pp. , , . Premessa Al lettore benevolo e generoso chiedo un giudizio sereno e costruttivo, anche se critico e severo, poiché ciò che mi ha guidato è stata la ricerca pura e disinteressata, anche se di parte. Introduzione Un comune percorso, pur da provenienze formative diverse, ha condotto Salvatore Notarrigo, Angelo Pagano e il sottoscritto, e poi Pietro Di Mauro e Oreste Caniglia, dopo lunghissimi incontri, riflessioni e confronti su studi epistemologici e storico–filosofici, riguardanti le moderne teorie fisiche, quali la meccanica quantistica e la relatività, alla scoperta dei cosiddetti Presocratici, al loro ripensamento, ma soprattutto per noi alla scoperta di quella che abbiamo voluto chiamare Scuola italica su una felice indicazione filosofica di Diogene Laerzio, e ancora per noi anche epistemologica. Poiché ci sono stati solo chiarimenti ed approfondimenti, ma non profondi cambiamenti, da parte mia, nel corso degli anni, che son seguiti alla prima edizione, , ho voluto pertanto introdurre la nuova edizione del mio libro Tradizioni di pensiero. La tradizione filosofica italica della scienza e della realtà, di cui la casa editrice Aracne si è voluta generosamente assumere il compito, con una memoria su Salvatore Notarrigo, da me presentata in occasione del Congresso SISFA , Catania–Acireale, in qualità di socio e di Presidente dell’Associazione culturale “Salvatore Notarrigo. La scuola italica”. Salvatore Notarrigo. Dalla Meccanica quantistica alla scoperta dei Presocratici Nel , amici e colleghi di liceo diamo vita ad una rivista denominata “Laboratorio. Scienze, lettere e arti”, per affermare una nostra presenza sul piano culturale. L’interesse predominante è quello letterario, ma il mio è invece orientato a quello filosofico, in particolare a quello filosofico–scientifico, ed epistemologico, non trascurando il problema del rinnovamento dell’asse culturale entro il quale si è costruito l’insegnamento liceale, che è stato storicamente quello retorico–letterario ed idealistico, ovvero di sottovalutazione della cultura scientifica e dei Introduzione suoi valori culturali ed educativi. Grazie alla conoscenza, in un convegno, di Giuseppe Lombardo Radice, noto matematico del tempo, uomo impegnato nel rinnovamento della nostra cultura nazionale e nella diffusione della conoscenza scientifica, nel senso prima detto, con il quale contraggo una sincera amicizia, ottengo da lui una sua collaborazione con un suo articolo su Archimede alla nostra rivista. Grazie all’aiuto di qualche amico, cercando di allargare la collaborazione alla rivista, secondo il mio progetto, ad altre persone di formazione scientifica, mi si offre la possibilità di incontrare un fisico, mi si dice, impegnato nella ricerca scientifica, ma anche appassionato di divulgazione scientifica. È il Prof. Notarrigo, docente di fisica superiore, uomo in quel momento provato dalla sofferenza, per la perdita della madre, ma che si dimostra subito, non guardando a ruoli e carriere accademiche, e a situazioni familiari, entusiasta del mio progetto, offrendomi una assoluta disponibilità non solo nel campo della divulgazione, ma anche del confronto e della ricerca comune su problematiche, oltre quelle strettamente scientifiche che allora lo impegnavano e lo appassionavano, quale la questione dei fondamenti delle teorie scientifiche con le loro implicazioni filosofiche ed epistemologiche. Ed è su questi aspetti che scrive un articolo per la rivista insieme a Lombardo Radice e al sottoscritto. Da quell’articolo emerge lo scienziato, che Notarrigo è sempre stato, il quale lungi dal propagandare i successi e i poteri della scienza per accrescere il suo prestigio accademico e sociale, porta invece il lettore non solo a scoprire la straordinaria potenza razionale della scienza, delle sue teorie, dei suoi geni, ma a scoprirne contraddizioni, limiti, difficoltà, mistificazioni ideologiche, duri scontri ideologico–filosofici, dietro apparenti neutrali formalismi, ma anche più ampi scontri economico– sociali, che poi in un istanza scandiscono i momenti più significativi dell’evoluzione della scienza, ossia le sue rivoluzioni. Entro questa griglia di valutazioni e riflessioni Notarrigo scrive il suo articolo per la rivista: Un enigma all’interno della meccanica quantistica: una questione di fisica o di metafisica? (« Laboratorio », ). Notarrigo riconosce gli enormi successi che le due teorie classiche, la teoria dei sistemi dei punti materiali e l’altra del campo elettromagnetico, hanno avuto sino a fine Ottocento, ma ne mette in evidenza le difficoltà che esse incontrano nella spiegazione dei nuovi fenomeni fisici atomici, che vanno emergendo nella ricerca. Riconosce la Introduzione potenza esplicativa e predittiva dei nuovi formalismi che si vanno elaborando, anche se poi, al di là delle differenze, se ne dimostra la loro equivalenza formale. Richiama l’ardita assiomatizzazione della meccanica quantistica di Von Newman degli anni trenta. Ma nello stesso tempo mette in guardia il lettore che poi dietro lo scontro tra i vari formalismi e l’apparente rigore assiomatico della nuova teoria si nascondono preferenze per metafisiche diverse, insomma un forte scontro ideologico, che poi non è nuovo nella storia del pensiero. La realtà è un qualcosa di continuo o di discreto, consta di campi o di particelle? Nell’equazione d’onda di Schrodinger si lascia intravedere che una qualche realtà oggettiva indipendente dall’osservatore possa esistere, ma scrive Notarrigo: « Nell’approccio delle matrici di Heisenberg, si prendeva la posizione che la sola realtà di interesse fisico era costituita dai risultati di possibili misure ». Anche qui sembra risorgere una antica contrapposizione, come quella antica tra l’italico Parmenide e lo ionico Eraclito, circa il significato di realtà: la realtà vera è quella apparente o quella che sta oltre lo apparenze che può essere colta con la ragione (e il linguaggio matematico?). Quanto non convince Notarrigo nella nuova struttura astratta e formale della nuova assiomatica della meccanica quantistica è il fatto che in essa scompare qualunque riferimento a punti materiali o a campi, come si aveva nella fisica classica, ma il riferimento è solo a “osservatori” o “misure”. Il sistema fisico e il suo stato sono definiti solo da esse. L’osservatore che in fisica relativistica aveva fatto la sua timida apparizione si insedia in fisica stabilmente, con conseguenze strabilianti. Porta come esempio il paradosso del gatto. Insomma dietro rigorose formalizzazioni e sofisticati esperimenti che sembrano convalidare la nuova teoria, riappare in modo predominante con forza il vecchio paradigma empiristico esse est percepi, con la cosiddetta interpretazione di Copenhagen. Il nuovo fenomenismo sino al soggettivismo, o addirittura al solipsismo, per cui la coscienza del singolo osservatore sembra decidere come possa e debba evolvere la realtà, cozzano con quanto di profondo abbia maturato la fisica classica, a suo parere. La conclusione di Notarrigo è la seguente. Cer- Introduzione tamente « la questione fisica (o enigma quantistico) sarà col tempo risolta con esperimenti e discussioni logico–matematici ». L’altra parte dell’enigma quantistico non verrà risolta con gli stessi strumenti, logico–formali e sperimentali, né l’una esigenza, quella empiristica, può fare scomparire l’altra, la realistica, senza cadere nel più deteriore soggettivismo o fenomenismo, che Notarrigo individuerà nella fisica–filosofia aristotelica, né l’altra, quella razionalistica, può fare scomparire l’altra, quella fisica, che fa riferimento a grandezze e non solo a misure, e a esperimenti, senza cadere in un deteriore matematismo o formalismo, o peggio idealismo, che individuerà poi nella filosofia platonica. Grazie alla nuova rivista che mettiamo in campo, « Mondotre », negli anni successivi, la ricerca di Notarrigo con un gruppo di amici, quale A. Pagano e il sottoscritto, si orienta nel campo della storia della fisica, della filosofia, dell’epistemologia, della logica, della matematica, e ancora della teoria economica e della questione ambientale, che, apprendo, affronta con il prof. Amata, e che troverà anche un suo spazio nella nuova rivista. Notarrigo è stato da sempre animato dai più vasti interessi culturali, dalla scienza, alla filosofia fino all’arte, e dalla voglia di affrontare le questioni, anche le più complesse sul piano speculativo, che gli si presentavano o gli venivano presentate, penso alla querelle storica degli indivisibili in fisica–matematica, oltre da una grande passione civile. Notarrigo non era solo lo scienziato dedito a ricerche di fisica nucleare; insieme al sottoscritto ha dato spazio nella rivista a posizioni di scienziati per il disarmo nucleare, molto dibattuto nei primi anni Ottanta. La nuova rivista riceve anche una sua notorietà, grazie alla segnalazione che la SILFS ne fa nella sua Newsletter, grazie a posizioni aperte, non meschinamente accademiche, del suo gruppo direttivo. La ricerca pluridirezionale storica ci porta a conoscere Peano e la sua scuola, a cui dedichiamo un numero della rivista, con un articolo di Notarrigo dal titolo Il linguaggio scientifico dei presocratici analizzato con l’ideografia di Peano (« Mondotre », ). Nello stesso anno invitato ad un Convegno su Archimede, presenta un suo articolo dal titolo: Archimede e la fisica (in Atti, Archimede. Mito tradizione Scienza, SR–CT, ). Notarrigo ha maturato attraverso i suoi nuovi studi storici, la convinzione che poi in ultima istanza