Rischio paese Scheda Paese: Nigeria rubrica a cura di Martino Conserva VALUTAZIONE DI RISCHIO I conti fiscali sono destinati a peggiorare, a seguito dell’approvazione di un budget 2010 decisamente espansivo, anche se la ripresa dei corsi petroliferi potrà sostenere una graduale ripresa. Anche i conti esteri miglioreranno a partire dal prossimo anno. Nel medio periodo le prospettive di espansione dipenderanno dal maggiore o minore successo nello sfruttamento del potenziale del settore energetico e nel programma di sviluppo delle infrastrutture. Il principale elemento di fragilità geopolitica della Nigeria continua ad essere la frattura fra il sud, cristiano, produttore di petrolio, ed il nord, islamico, percettore della rendita petrolifera. – La dinamica è nettamente rallentata nel 2009 per effetto del calo della domanda esterna e del settore pubblico. – I conti fiscali resteranno in deficit anche nel 2010... – ...mentre l’attivo di bilancia corrente potrà tornare a crescere. – La crisi globale ha suggerito di rinviare al prossimo anno la prevista emissione eurobbligazionaria per Us $ 500 milioni. PROFILO POLITICO – Le riforme economiche degli anni ’90 hanno dato i loro frutti... – ... ma la diversificazione è un traguardo ancora lontano e la dipendenza dalle entrate petrolifere resta altissima. La Nigeria è una federazione di 30 Stati caratterizzata da una marcata eterogeneità sul piano religioso, culturale ed economico. Dopo una fase di Governo militare durata quasi 16 anni, nel 1999 è stato realizzata una pacifica transizione ad un’amministrazione civile (diretta dal Presidente Olusegun Obasanjo, rieletto nella carica nel 2003) ed approvata una nuova costituzione. Gravi tensioni interetniche e religiose costituiscono tuttavia una dato ricorrente. Le elezioni legislative e presidenziali dell’aprile 2007 sono state condannate dagli osservatori internazionali per diffuse irregolarità. Country rating Evoluzione tendenziale del rischio IN SINTESI 50 Situazione politica 45 Situazione macroeconomica 40 Rischio di cambio 35 Liquidità esterna 30 28 27 26 28 Rischio stabile 25 Rischio in aumento 20 15.12.08 MAX = 100 15.6.09 15.11.09 15.12.09 Rischio in diminuzione MIN = 0 Commercio internazionale n. 1/2010 11 Rischio paese Il Governo del neo-eletto Presidente Umaru Yar’Adua ha posto la riforma elettorale e la pacificazione del Delta del Niger fra le priorità in campo politico. Ma nella primavera del 2009 sono riprese le azioni del Movimento per la liberazione del Delta del Niger, con attacchi e sabotaggi a obiettivi direttamente collegati alla produzione petrolifera. RELAZIONI INTERNAZIONALI La politica estera della Nigeria indipendente si è contraddistinta per forte indirizzo panafricano, con accento sull’indipendenza e unità del continente, non allineamento e non interferenza e cooperazione regionale. Il paese ha partecipato con ruolo centrale alla formazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), il cui fine è l’armonizzazione della normativa commerciale e degli investimenti per i 18 paesi membri. L’Ecowas ha svolto anche funzioni di forza di pace nel caso della guerra civile in Liberia (1990). Analogo ruolo ha svolto la Nigeria nella Sierra Leone. STRUTTURA ECONOMICA L’economia presenta una tipica struttura dualistica: ad un settore moderno, fortemente dipendente dalle entrate petrolifere, si contrappone il resto dell’economia incentrato sull’agricoltura e il commercio. Il settore agricolo ha subito per molti anni le conseguenze di una gestione carente, politiche statali inadeguate e mancanza di infrastrutture, e non riesce a tenere il passo con la dinamica demografica (la Nigeria è il più popoloso dei paesi africani); il fabbisogno alimentare deve essere assicurato dalle importazioni. Lo sforzo di diversificazione è fin qui fallito, anche se le riforme avviate negli ultimi anni (deregolamentazione dei prezzi energetici, privatizzazioni, riduzione della povertà) hanno dato i loro frutti. L’economia nigeriana continua a presentare un ampio settore «informale», secondo alcune stime pari ad oltre due terzi dell’attività economica complessiva. Corruzione, scarsa trasparenza, elevati costi e carenze delle infrastrutture e vie di comunicazioni continuano a frenare lo sviluppo del settore privato. RISORSE ENERGETICHE La Nigeria possiede riserve petrolifere accertate stimate a 36,2 miliardi di barili, oltre a detenere il settimo posto a livello mondiale per riserve di gas naturale. È membro del- Interscambio commerciale Italia-Nigeria 12 Commercio internazionale n. 1/2010 Rischio paese l’Opec, con una produzione petrolifera attuale di 1,6-1,7 mbg (corrispondente alla quota); nel 2005 il prodotto era pari a 2,5 mbg. Il settore petrolifero continua a presentare problemi irrisolti (infrastrutture inadeguate, rapporti con le comunità locali, atti di vandalismo contro gli impianti, danni all’ambiente) ed è frequente bersaglio delle azioni di guerriglia nel Delta del Niger. Le esportazioni energetiche rappresentano oltre il 95% dei proventi complessivi ed oltre l’80% delle entrate statali; esse assorbono la maggior parte della formazione di capitale interna e la quasi totalità degli investimenti dall’estero. POLITICA ECONOMICA Le riforme degli anni ’90 hanno dato i loro frutti, soprattutto grazie alla normativa che ha posto fine alla dipendenza delle spese fiscali dalle entrate petrolifere, creando un fondo di sicurezza di Us $ 18 miliardi (circa il 15% del Pil non petrolifero). Altro successo decisivo è stata la drastica riduzione del debito estero fra nel 2005 (si veda oltre). Importante è stato anche il consolidamento del settore bancario fra il 2004 e il 2005. CONGIUNTURA E PROSPETTIVE Dopo un quinquennio (2004-08) con saggi di crescita del settore non petrolifero mediamente superiori al 9%, la dinamica è nettamente rallentata nel 2009 per effetto del calo della domanda esterna e del settore pubblico, insieme con la sensibile caduta del credito interno. Per l’anno in corso si stima una crescita inferiore al 3%, con moderata ripresa nel 2010. La flessione delle entrate fiscali ha portato in deficit il saldo della pubblica amministrazione, mentre l’inflazione è risultata in discesa fino allo scorso settembre, dopo il picco (15,1% annuo) del dicembre 2008. In luglio la Banca centrale ha ridotto il tasso di interesse di riferimento al 6% a sostegno del credito interno e della crescita. riana è strettamente legato all’evoluzione del mercato petrolifero mondiale. Crollo delle quotazioni del greggio e deflusso di capitali hanno indebolito la bilancia dei pagamenti nel 2008. Il saldo corrente si mantiene tuttavia attivo e dovrebbe tornare a crescere già nel 2010. Le riserve valutarie si sono ridotte a Us $ 43 miliardi nel luglio 2009, dal massimo di Us $ 62 miliardi nel settembre 2008. Il tasso di cambio reale non mostra scostamenti significativi rispetto al livello precedente la crisi. INVESTIMENTI ESTERI La Nigeria è fra i primi percettori di investimenti diretti esteri in Africa. In base al World Investment Report 2009 delle Nazioni Unite, a fine 2008 lo stock di Ide della Nigeria era stimato a Us $ 83 miliardi, equivalenti al 39% circa del Pil e concentrati prevalentemente nel settore petrolifero. L’afflusso di nuove Ide nel 2008 era stato di Us $ 20,3 miliardi, pari al 103% della formazione lorda di capitale; fra il 1990 e il 2000 l’apporto degli Ide alla formazione di capitale era stato in media del 44%. SITUAZIONE FINANZIARIA ESTERA Nel 2005 il Fmi ha inaugurato il Policy Support Instrument proprio con la Nigeria, consentendo la firma di un accordo di riduzione debitoria con il Club di Parigi per Us $ 18 miliardi (arretrati inclusi) condizionato al rimborso dei restanti Us $ 12 miliardi entro l’aprile seguente. Questo ha consentito alla Nigeria di ridurre il debito estero nigeriano alla sola componente pubblica (oggi pari a circa Us $ 4,5 miliardi). La Nigeria è attualmente creditore netto verso l’estero e beneficia di rating relativamente favorevoli da parte delle maggiori agenzie internazionali. La crisi globale ha suggerito di rinviare al 2010 la prevista emissione eurobbligazionaria per Us $ 500 milioni. BILANCIA DEI PAGAMENTI L’andamento della bilancia commerciale e corrente nigeCommercio internazionale n. 1/2010 13 Rischio paese Nota: Previsioni Variazione del Pil (%) Variazione dei prezzi al consumo (%) Saldo bilancio pubblico/Pil (%) Saldo bilancia corrente/Pil (%) Debito estero/Pil (%) 2009 2010 2,9 5,0 9,1 -9,0 6,9 3,0 8,5 -2,0 13,8 3,0 La guida alla lettura della Scheda rischio paese di Commercio internazionale, alla quale si rimanda il lettore, è pubblicata su questo numero a pag. 16. Si fornisce di seguito l’elenco delle Schede rischio paese pubblicate, con l’indicazione del fascicolo in cui sono apparse: 2008: Grecia [1]; Camerun [2]; Angola [3]; Slovacchia [4]; Bielorussia [5]; Croazia [6]; Turchia [7]; Cipro [8]; Serbia [9]; Hong Kong [10]; Filippine [11]; Bolivia [12]; Bulgaria [13]; Cina [14]; Lituania [15-16]; Sri-Lanka [17]; Siria [18]; Libano [19]; Algeria [20]; Indonesia [21]; Corea del Sud [22]; Romania [23]; India [24]. 2009: Malaysia [1]; Lettonia [2]; Pakistan [3]; Perù [4]; Thailandia [5]; Venezuela [6]; Uruguay [7]; Ghana [8]; Azerbaijan [9]; Bangladesh [10]; Honduras [11]; Libia [12]; El Salvador [13]; Arabia Saudita [14]; Kazakistan [15-16]; Gabon [17]; Repubblica Dominicana [18]; Kenya [19]; Brasile [20]; Marocco [21]; Polonia [22]; Egitto [23]; Tunisia [24]. Per le Schede rischio paese pubblicate negli anni precedenti si rinvia agli indici annuali. Indicatori strutturali Classificazione World Bank: Paese a reddito medio-basso Pil a prezzi correnti (mld.$) 207,1 (2008) Reddito pro-capite ($) 1.390 (2008) Crescita annua della popolazione (media ultimi 5 anni) 2,1 (2004-08 s.) Popolazione attiva (mln. ab) 51,0 (2008 s.) Saggio di disoccupazione (%) n.d. Struttura del Pil (%) – settore primario – industria – servizi 18,0 50,9 31,1 (2008) (2008) (2008) Investimenti/Pil (%) 21,4 (2008) Grado di apertura commerciale con l’estero: – Esportazioni + Importazioni/Pil (%) 74,9 (2008) Statistiche energetiche Petrolio - produzione (mbg) Petrolio - consumo (mbg) Gas naturale - produzione (mmc) Gas naturale - consumo (mmc) Energia elettrica - produzione (mld kwh) Energia elettrica - consumo (mld kwh) 14 2,168 2,165 34,1 12,9 22,1 15,9 (2008) (2008) (2007) (2007) (2006) (2006) Commercio internazionale n. 1/2010 Rischio paese Direzione dell’interscambio con l’estero Quote di mercato export (%): – Usa – Brasile – Spagna – India Quote di mercato import (%): – Cina – Olanda – Usa – Corea del Sud 51,6 8,9 7,7 6,5 (2007) (2007) (2007) (2007) 10,6 7,9 7,8 6,6 (2007) (2007) (2007) (2007) Principali esportazioni (%): – petrolio e derivati 99,0 (2008) Principali importazioni (%): – manufatti – prodotti chimici – macchinari e mezzi di trasporto 33,0 25,0 22,0 (2008) (2008) (2008) Principali indicatori economici Pil (var. %) Saldo bilancio pubblico/Pil (%) Credito interno (%) Prezzi al consumo (var. %) Tasso di cambio (moneta naz. per $) Esportazioni (mld.$) Importazioni (mld.$) Bilancia commerciale (mld.$) Bilancia corrente (mld.$) Riserve ufficiali (mld.$, oro escl.) Indebitamento estero pubblico (mld.$) Attività verso banche estere (mld.$) Passività verso banche estere (mld.$) Riserve/importazioni correnti (%) Debito estero/esportazioni (%) Debito estero/Pil (%) Servizio debito estero/esportazioni (%) 2004 2005 2006 2007 2008 10,5 6,3 15,7 15,0 132,9 36,9 -19,4 17,5 4,3 17,0 35,9 12,5 3,5 48,3 93,1 41,3 7,9 6,5 8,1 19,5 17,8 132,6 50,2 -25,6 24,6 8,0 28,3 20,5 18,3 4,0 69,2 39,2 18,2 20,8 6,0 7,0 22,6 8,2 127,4 57,4 -22,6 34,8 38,6 41,8 2,5 34,8 5,4 97,5 5,9 2,4 28,7 6,4 -1,1 54,8 11,4 127,5 66,6 -30,4 36,2 31,2 51,3 4,0 36,8 8,1 100,8 5,9 2,4 1,3 6,1 3,7 50,2 5,6 117,8 84,1 -36,9 47,2 42,3 53,0 4,5 22,0 10,6 115,0 5,2 2,2 1,2 Legenda: s. = stima; n.d. = dato non disponibile. Relazioni con i creditori esteri Ricorso al Fmi Ristrutturazione del debito – verso enti pubblici – verso banche private SI NO NO Giudizio delle principali agenzie di rating Moody's Standard & Poor's Fitch Commercio internazionale n. 1/2010 Rating Outlook non assegnato B+ stabile BB- stabile 15