All’inizio di questo nuovo anno porgo i miei sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del mondo, ai Capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie espressioni della società civile. Auguro pace ad ogni uomo, donna, bambino e bambina e prego affinché l’immagine e la somiglianza di Dio in ogni persona ci consentano di riconoscerci a vicenda come doni sacri dotati di una dignità immensa. Soprattutto nelle situazioni di conflitto, rispettiamo questa «dignità più profonda» e facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita. (Papa Francesco, 8 dicembre 2016, Messaggio per la 50a Giornata Mondiale della Pace) VEGLIA DI PREGHIERA PER LA PACE DUOMO DI TRENTO anima con il canto il coro parrocchiale Sacra Famiglia di Rovereto, diretto da Marco Pompermaier 1 Accoglienza della Marcia della Pace Il segno della Pace (testo di Ernesto Olivero, musica Ser.mi.g – Torino) Ti do la pace perché ci credo. Ti do la pace perché la vivo. Ti do la pace perché la voglio per te e per tutte le donne e tutti gli uomini del mondo. Ti do la pace perché ci credo. Ti do la pace perché ci credo. Ti do la pace perché la vivo. Ti do la pace perché la voglio per te e per tutte le donne e tutti gli uomini del mondo. Ti do la pace perché io spero che la pace possa abitare sempre e nel creato e in tutte le creature. Ti do la pace perché ci credo. Ti do la pace perché ci credo. Ti do la pace, la voglio anche per te. Ti do la pace perché io spero che la pace possa abitare sempre e nel creato e in tutte le creature. Ti do la pace perché ci credo. Ti do la pace perché ci credo. Ti do la pace, la voglio anche per te. 2 Guida: La celebrazione della 50a Giornata Mondiale della Pace culmina con la Veglia di preghiera. Pregare per la pace è una vocazione alla quale tutti i credenti sono chiamati. Papa Francesco ci invita ad una riflessione molto importante: «La non-violenza: stile di una politica per la pace». Abbiamo qui in mezzo a noi Mons. Paolo Bizzeti, gesuita, Vicario Apostolico di Anatolia – Turchia, che ci sta aiutando, con la sua testimonianza, a vivere il Messaggio di Cristo, Fonte della Vera Pace, nella nostra vita quotidiana. Accogliamolo, con il canto, insieme con il nostro Arcivescovo Mons. Lauro Tisi. Gloria dal basso della terra (testo di Ernesto Olivero, musica Ser.mi.g – Torino) Gloria dal basso della Terra, Gloria dal più infame degli stermini. Gloria nella carestia, Gloria nella guerra più atroce. Gloria, Gloria, Gloria, solo Tu hai la forza con la Tua gloria di asciugare le lacrime e di portare nella Tua gloria nell'alto dei cieli i vinti della terra, i vinti della terra, i vinti della terra... (x 2 volte) 3 Arcivescovo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti : Amen. Arcivescovo: Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, da Gesù Cristo, la Fonte della salvezza, il Principe della pace. Tutti: E con il tuo spirito. Saluto dell’Arcivescovo Arcivescovo: Preghiamo. O Dio nostro Padre, che ci chiami all’accoglienza del Tuo Figlio che si è fatto uomo nel grembo della Vergine Maria e Lo doni a noi come Salvatore e fonte della Pace, disponi i nostri giorni nella Tua giustizia, per poter camminare nella fraternità verso la vita vera e così lodarTi per tutti i secoli dei secoli. Tutti: Amen. Prima scelta: La non violenza più forte della violenza Guida: La violenza, la vendetta, l’odio sono espressioni del male che ci spinge a credere di avere diritto a questi atteggiamenti contrari alla vita e alla fraternità. Sempre il male ci inganna, facendoci pensare al diritto alla vendetta e alla violenza quando pensiamo di essere abbandonati, emarginati, non compresi. Gesù Cristo, per nostra grazia, ci spinge a credere sempre nel valore della nostra vita e dell’esistenza altrui e ci chiede di abbandonare ogni forma di violenza. Così la sapienza di Dio chiama le persone ad abbandonare odio e rancori, per rispettare la dignità e la sacralità della vita di ogni essere umano. Ascoltiamo la Parola di Dio che ci presenta la scelta di Davide di rispettare la vita di Saul. 4 Dal primo libro di Samuele (26,1-14) Gli abitanti di Zif si recarono da Saul a Gàbaa e gli dissero: "Non sai che Davide è nascosto sulla collina di Achilà, di fronte alla steppa?". Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d'Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. Saul si accampò sulla collina di Achilà di fronte alla steppa, presso la strada, mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva nel deserto, Davide mandò alcune spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero. Allora Davide si alzò e venne al luogo dove si era accampato Saul. Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner, figlio di Ner, capo dell'esercito di lui: Saul dormiva tra i carriaggi e la truppa era accampata all'intorno. Davide si rivolse ad Achimèlec, l'Ittita, e ad Abisài, figlio di Seruià, fratello di Ioab, dicendo: "Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?". Rispose Abisài: "Scenderò io con te". Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte, ed ecco Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno. Abisài disse a Davide: "Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo". Ma Davide disse ad Abisài: "Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?". Davide soggiunse: "Per la vita del Signore, solo il Signore lo colpirà o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà tolto di mezzo. Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta presso il suo capo e la brocca dell'acqua e andiamocene". Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore. Parola di Dio 5 Dal messaggio di Francesco, vescovo di Roma, per la Giornata Mondiale della Pace 2017 (§ 4) La nonviolenza è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività, ma in realtà non è così. Quando Madre Teresa ricevette il premio Nobel per la Pace nel 1979, dichiarò chiaramente il suo messaggio di nonviolenza attiva: «Nella nostra famiglia non abbiamo bisogno di bombe e di armi, di distruggere per portare pace, ma solo di stare insieme, di amarci gli uni gli altri […] E potremo superare tutto il male che c’è nel mondo». Perché la forza delle armi è ingannevole. «Mentre i trafficanti di armi fanno il loro lavoro, ci sono i poveri operatori di pace che soltanto per aiutare una persona, un’altra, un’altra, un’altra, danno la vita»; per questi operatori di pace, Madre Teresa è «un simbolo, un’icona dei nostri tempi». Nello scorso mese di settembre ho avuto la grande gioia di proclamarla Santa. Ho elogiato la sua disponibilità verso tutti attraverso «l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. […] Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini – dinanzi ai crimini! – della povertà creata da loro stessi». In risposta, la sua missione – e in questo rappresenta migliaia, anzi milioni di persone – è andare incontro alle vittime con generosità e dedizione, toccando e fasciando ogni corpo ferito, guarendo ogni vita spezzata. La nonviolenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti. I successi ottenuti dal Mahatma Gandhi e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell’India, e da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale non saranno mai dimenticati. Le donne, in particolare, sono spesso leader di nonviolenza, come, ad esempio, 6 Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che hanno organizzato incontri di preghiera e protesta nonviolenta (prayins) ottenendo negoziati di alto livello per la conclusione della seconda guerra civile in Liberia. Guida: La testimonianza e scelta di pace di tante persone, che Papa Francesco ci propone, diventano per noi motivo di preghiera, affinchè tutti assumano questo stile di vita. Il salmo 33 ci propone la forza del diritto e la beatitudine della giustizia. Ci alziamo in piedi e preghiamo a due cori: il primo nella bancata alla vostra destra ed il secondo in quella alla vostra sinistra Preghiera del salmo 33 (32) Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode. Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate, perché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell'amore del Signore è piena la terra. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi. Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, 7 perché Egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto. Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini; dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere. Il re non si salva per un grande esercito né un prode scampa per il suo grande vigore. Un'illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza. Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. L'anima nostra attende il Signore: Egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore, nel Suo Santo Nome noi confidiamo. Su di noi sia il tuo amore, Signore come da Te noi speriamo. 8 San Francesco (P. Spoladore) O Signore fa’ di me un Tuo strumento fa’ di me uno strumento della Tua pace, dov'è odio che io porti l'amore, dov'è offesa che io porti il perdono, dov'è dubbio che io porti la fede, dov'è discordia che io porti l'unione, dov'è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza. Dov'è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza. O Maestro dammi Tu un cuore grande, che sia goccia di rugiada per il mondo, che sia voce di speranza, che sia un buon mattino per il giorno d'ogni uomo e con gli ultimi del mondo sia il mio passo lieto nella povertà, nella povertà O Signore fa’ di me il Tuo canto, fa’ di me il Tuo canto di pace; a chi è triste che io porti la gioia, a chi è nel buio che io porti la luce. È donando che si ama la vita, è servendo che si vive con gioia, perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno. Perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno. 9 Seconda scelta: vincere il Male con il Bene Guida: La persona di fede sperimenta Dio all’opera in mezzo ai suoi figli per una vita di pace. Il profeta Isaia lo ha colto in pienezza. La nostra fede nel Cristo ci fa sperare in un mondo di fraternità e ci fa essere operatori di pace. Condividiamo l’appello che Dio ci fa attraverso le parole del profeta. Dal Libro del profeta Isaia (Is 2,2-5) Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i colli,e ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: "Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione, non impareranno più l'arte della guerra. Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore. Parola di Dio Guida: Papa Francesco chiede alla Politica di essere a servizio della pace che si attua in una scelta di Bene comune. Ascoltiamo il Vescovo di Roma: 10 Dal messaggio di Francesco, vescovo di Roma, per la Giornata Mondiale della Pace 2017 (§ 6) La costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva è elemento necessario e coerente con i continui sforzi della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle istituzioni internazionali e grazie al contributo competente di tanti cristiani all’elaborazione della legislazione a tutti i livelli. Gesù stesso ci offre un “manuale” di questa strategia di costruzione della pace nel cosiddetto Discorso della montagna. Le otto Beatitudini (cfr Mt 5,3-10) tracciano il profilo della persona che possiamo definire beata, buona e autentica. Beati i miti – dice Gesù –, i misericordiosi, gli operatori di pace, i puri di cuore, coloro che hanno fame e sete di giustizia. Questo è anche un programma e una sfida per i leader politici e religiosi, per i responsabili delle istituzioni internazionali e i dirigenti delle imprese e dei media di tutto il mondo: applicare le Beatitudini nel modo in cui esercitano le proprie responsabilità. Una sfida a costruire la società, la comunità o l’impresa di cui sono responsabili con lo stile degli operatori di pace; a dare prova di misericordia rifiutando di scartare le persone, danneggiare l’ambiente e voler vincere ad ogni costo. Questo richiede la disponibilità «di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo». Operare in questo modo significa scegliere la solidarietà come stile per fare la storia e costruire l’amicizia sociale. La nonviolenza attiva è un modo per mostrare che davvero l’unità è più potente e più feconda del conflitto. Tutto nel mondo è intimamente connesso. Certo, può accadere che le differenze generino attriti: affrontiamoli in maniera costruttiva e nonviolenta, così che «le tensioni e gli opposti [possano] raggiungere una pluriforme unità che genera nuova vita», conservando «le preziose potenzialità delle polarità in contrasto». 11 Guida: Ascoltiamo ancora le parole di Mons. Paolo Bizzeti, che ci aiuteranno a concretizzare questi spunti di riflessione. Riflessione di Mons. Paolo Bizzeti Rispondiamo all’appello di Mons. Paolo Bizzeti pregando per la pace sempre a due cori Preghiera per la Pace (a due cori) Dio della pace, ti ringraziamo di averci chiamati a seguire il non-violento Gesù sulla via della pace. Aiutaci a divenire il tuo popolo santo della non-violenza evangelica. Disarma i nostri cuori rendici strumenti del Tuo amore disarmante. Rendi la tua Chiesa una comunità della non-violenza evangelica, rigetti la guerra e irradi il tuo amore e la tua pace. Donaci la tua benedizione perché amiamo i nostri nemici, ci riconciliamo con tutti e con ciascuno, resistiamo all’ingiustizia e diffondiamo la pratica della non-violenza. 12 Donaci un mondo nuovo, senza guerra, povertà, armi nucleari, riscaldamento globale o violenza. Donaci il tuo Regno di non-violenza, qui e ora. Te lo chiediamo nel nome della Pace che Gesù, nostro fratello, Liberatore e Salvatore ci dona in abbondanza. Hopes of Peace – Semina la Pace (Gen Rosso) Senti il cuore della tua città batte nella notte intorno a te, sembra una canzone muta che cerca un'alba di serenità. Semina la pace e tu vedrai che la tua speranza rivivrà; spine tra le mani piangerai, ma un mondo nuovo nascerà. Sì, nascerà il mondo della pace; di guerra non si parlerà mai più. La pace è un dono che la vita ci darà, un sogno che si avvererà. 13 Terza scelta: operatori di pace Guida: “Anche Gesù visse in tempi di violenza. Egli insegnò che il vero campo di battaglia, in cui si affrontano la violenza e la pace, è il cuore umano: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive» (Mc 7,21). Ma il messaggio di Cristo, di fronte a questa realtà, offre una risposta radicalmente positiva: Egli predicò instancabilmente l’amore incondizionato di Dio che accoglie e perdona e insegnò ai suoi discepoli ad amare i nemici (cfr Mt 5,44) e a porgere l’altra guancia (cfr Mt 5,39). Quando impedì a coloro che accusavano l’adultera di lapidarla (cfr Gv 8,1-11) e quando, la notte prima di morire, disse a Pietro di rimettere la spada nel fodero (cfr Mt 26,52), Gesù tracciò la via della non-violenza, che ha percorso fino alla fine, fino alla croce, mediante la quale ha realizzato la pace e distrutto l’inimicizia (cfr Ef 2,14-16). Perciò, chi accoglie la Buona Notizia di Gesù, sa riconoscere la violenza che porta in sé e si lascia guarire dalla misericordia di Dio, diventando così, a sua volta, strumento di riconciliazione, secondo l’esortazione di san Francesco d’Assisi: «La pace che annunziate con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori».”1 Diventa essenziale, allora, ascoltare la Parola del Signore e chiedere la luce dello Spirito Santo per credere e praticarla nella quotidianità. Ci alziamo in piedi e acclamiamo al vangelo col canto dell’Alleluia: Alleluja irlandese Alleluia alleluia (x 4 volte) Cantate al Signore con gioia : grandi prodigi ha compiuto per noi. Cantatelo in tutta la terra. 1 Dal messaggio di Francesco, vescovo di Roma, per la Giornata Mondiale della Pace 2017; § 3 14 + Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,20-24.38-45.48) In quel tempo Gesù disse: «Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. Parola del Signore Omelia dell’Arcivescovo Mons. Lauro Tisi 15 RACCOLTA OFFERTE Guida: In ogni celebrazione della Giornata mondiale della Pace compiamo un gesto concreto di solidarietà fraterna. Le offerte che raccogliamo adesso, saranno consegnate a Mons. Bizzeti per le sue opere a favore dell’Anatolia (Turchia). Io sogno (Testo di M. L. King e Isaia) Io sogno che un giorno, ogni nazione comprenda che gli uomini son creati uguali. Sogno che l’odio e l’oppressione siano trasformati in giustizia e libertà. Sogno che un giorno ogni valle sarà colmata, ogni montagna e collina abbassata. I luoghi impervi diverranno piani, i tortuosi si raddrizzeranno e la Gloria del Signore si rivelerà. Sogno che un giorno tutti accoglieranno L’eredità preziosa di Gesù, che nessun uomo sia giudicato dal colore della pelle, ma per la sua personalità. Sogno l’amore che vince la paura, una paura che genera la guerra. Le armi sono illusioni, false soluzioni, la terra promessa è solo nella pace. 16 PREGHIERE DEI FEDELI Lettore: preghiamo insieme dicendo Dio della Pace, ascolta la nostra preghiera. Affinché diveniamo il popolo della non-violenza secondo il Vangelo, permettendo a Dio di disarmare il nostro cuore dalla violenza che lo abita, e per tutto il resto della nostra vita possiamo essere in pace verso noi stessi e verso ogni persona che incontriamo, preghiamo: Perché pratichiamo la non-violenza come fece Gesù: cresciamo nella comprensione del dono della Sua Pace ed obbediamo al Suo comandamento di amarci gli uni gli altri: “mettendo via le spade”, diventando “misericordiosi come il Padre”, “amando e non avendo così più nemici”, preghiamo: Affinché possiamo conoscere e lodare il Padre quale Dio della pace e della non-violenza, Colui che “fa sorgere il sole sui buoni e sui malvagi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”; affinché diveniamo operatori di pace: persone che aiutano a mettere fine alla guerra e creano una cultura del rispetto, portando a compimento la nostra vocazione di diletti figli e figlie del Dio della pace, preghiamo: Per la Chiesa: sia la comunità mondiale della non-violenza evangelica: non benedica mai la violenza, né giustifichi ancora la guerra; sostenga e benedica le campagne per la giustizia e la pace e sempre insegni, pratichi e si faccia riempire, dall’amore di Gesù, preghiamo: Affinché si metta fine a guerra, povertà, fame, razzismo, sessismo, esecuzioni capitali, tortura, aborto, sfruttamento e schiavizzazione delle persone, armi nucleari, riscaldamento globale e violenza in ogni sua forma, preghiamo: 17 Sorga una nuova generazione di operatori di pace, nuovi maestri, profeti, apostoli, sostenitori, difensori e Santi della non-violenza evangelica, che aiutino il mondo a convertirsi dalla violenza alla fraternità e al servizio per riconciliarci l’uno con l’altro e per creare una nuova cultura di pace e di non-violenza, preghiamo: Arcivescovo: (introduzione al Padre nostro) Arcivescovo Saluto e Benedizione Arcivescovo: Nel cammino di questa vita, Dio vi renda saldi nella fede, gioiosi nella speranza, operosi nella carità. Tutti: Amen Arcivescovo: Dio, che nel suo Figlio fatto uomo ha congiunto la terra al cielo, vi riempia della Sua pace e del Suo amore. Tutti: Amen Arcivescovo: Dio, vi faccia veri discepoli del Cristo Signore, annunciatori della Sua verità, testimoni della Sua pace. Tutti: Amen Arcivescovo: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Tutti: Amen 18 Regina della Pace (Schiavazzi-Meloni) Vergine Madre Maria, dolce conforto e rifugio: dona la pace e l’amor a chi confida in te. Sotto il tuo sguardo d’amore accogli tutti i fratelli, allevia il loro dolor tu che speranza sei. Vergine Maria, Madre dolcissima, stringi nel dolce tuo abbraccio il nostro mondo, prega per tutti i tuoi figli. dolce Madre Maria. 19 Appendice: Paolo Bizzeti SJ vicario apostolico dell'Anatolia Già nel 1984 p. Bizzeti aveva chiesto ai superiori di essere inviato come missionario in Turchia: “Avevo intuito l’importanza di quella terra per la Chiesa e la sua estrema povertà di persone consacrate, ma i tempi non erano ancora maturi”. Da allora il suo amore e interesse per questo Paese – così fondamentale nella storia del cristianesimo primitivo – ha continuato a crescere. “Ho approfondito la conoscenza dei tanti luoghi biblici (Antiocha, Tarso, Efeso), delle piccole comunità cristiane esistenti, ho portato molti gruppi di pellegrini, ho scritto una guida, ci sono stato in vacanza … insomma è un Paese che amo. Amo la sua gente, la sua natura, la sua storia”. Il suo primo pensiero è rivolto alle comunità cristiane dell’Anatolia: “Vengo a voi con il sincero desiderio di servirvi e di imparare dalla vostra coraggiosa vita di cristiani in situazioni spesso difficili. Abbiate misericordia verso di me!”. Padre Bizzeti succede a monsignor Padovese, assassinato pochi anni fa: “Per me è un onore poter continuare la sua missione e attestare ai cattolici locali che la S. Sede non li ha dimenticati. Sarebbe mio desiderio fare da ponte tra comunità cristiane turche e comunità italiane, in modo che, come dice l’apostolo Paolo, possa esserci un vero scambio di doni, di carismi, di opportunità”. E precisa: “Non intendo fare nessun proselitismo. Anche il Papa è stato molto chiaro su questo punto. Desidero aiutare i cristiani a vivere in pienezza nelle Chiese locali, a custodire la loro preziosa identità e a essere cittadini leali di un Paese che potrà crescere sempre meglio se valorizza le diversità”. CHI È P. PAOLO BIZZETI SJ? Bibbia, Medioriente, giovani e famiglia Fiorentino, 68 anni, una laurea in lettere e filosofia a Bologna, con una tesi sul libro della Sapienza, un baccalaureato in Teologia alla sezione san Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale a Napoli (PFTIM) e una licenza in Filosofia alla Pontificia Facoltà Aloisianum di Gallarate. Una passione per la Bibbia e il Medioriente e una grande attenzione ai giovani e alle famiglie giovani, che nel suo ministero apostolico lo hanno portato a inventarsi corsi e iniziative originali. Padre Bizzeti ha tenuto corsi per guide spirituali di pellegrinaggi in Medio Oriente, seminari di studio in Terra Santa (con il prof. Francesco Rossi De Gasperis SJ) e ha organizzato e guidato sessioni bibliche di studio e pellegrinaggi in Medio Oriente. 20 Curriculum vitae Padre Paolo Bizzeti è nato a Firenze il 22 settembre 1947. E’ entrato nella Compagnia di Gesù nel noviziato di Lonigo (VI) il 21 novembre 1966. Il 21 giugno 1975 è stato ordinato presbitero a Firenze dal cardinal Florit. La destinazione successiva è stata a Bologna dove ha operato pastoralmente dal 1975 al 2007, fatta eccezione per gli anni 1988-1995, trascorsi a Firenze come Superiore della comunità, delegato del padre Provinciale per la pastorale vocazionale e assistente della Comunità di Vita Cristiana (CVX). Il 12 giugno 1982 la definitiva incorporazione alla Compagnia di Gesù come padre professo. A Bologna ha fatto innanzi tutto studi universitari conseguendo la laurea in Lettere e Filosofia con una tesi sul Libro della Sapienza. Ha fondato i Gruppi La buona Notizia e cofondatore della comunità di famiglie Maranà–tha. Ha accompagnato la nascita della Tenda di Abraham, un’altra comunità di famiglie. L’accompagnamento di laici, famiglie, sacerdoti, religiosi è stato una costante di tutta la sua attività apostolica dovunque abbia operato. Dal 1995 è stato Direttore del Centro di Spiritualità Villa S. Giuseppe, a Bologna. Dal 1998 anche Superiore della comunità. Una delle attività principali è stata quella di aiutare giovani nel discernimento sul loro stato di vita come Delegato del padre Provinciale per la pastorale vocazionale e per l’apostolato giovanile. Per questo ha fondato Sulla Via di Damasco, un luogo dove ragazzi e ragazze potessero cercare in pace la loro strada per servire Dio e il prossimo. Dal 2007 è a Padova. Fino al 2013 è stato rettore della comunità dell’Istituto Filosofico Aloisianum per i giovani gesuiti italiani ed europei e Direttore del centro Antonianum per la formazione del laicato. Ha tenuto dei corsi anche presso la Facoltà Teologica del Triveneto (FTTR) e l’ISSR di Padova. Ha guidato ripetutamente pellegrinaggi in Terrasanta e in Turchia (oltre che in altri Paesi del Medio Oriente) e sui luoghi di S. Ignazio di Loyola in Spagna. Il 14 agosto 2015 papa Francesco lo ha nominato vescovo affidandogli il vicariato apostolico dell’Anatolia. Bibliografia Sapienza. Struttura e genere letterario (ed. Paideia, 1984) Anamnesi di una scampata viva. Saggio di narrativa biblico-teologica (ed. LIPA, 1994) Il favo stillante (ed. LIPA, 1996) Crescere con i figli. Educazione alla fede in famiglia (ed. EDB, 2004) Fino ai confini estremi. Meditazioni sugli Atti degli Apostoli (ed. EDB, 2008) La Turchia. Guida biblica, patristica, archeologica (ed. EDB, 2014) Sitografia: www.amo-fme.org www.tendadiabraham.it www.maranacom.it www.antonianum.info www.mulinocasole.it www.anadolukatolikkilisesi.org 21 Nel nome del Dio della pace e del nonviolento Gesù, mi impegno oggi e vivere, praticare e insegnare la nonviolenza di Gesù, a rinunciare alla violenza e a non cooperare con la violenza del mondo; ad amare ciascuno come mia sorella e mio fratello; a rispondere con l’amore e a non reagire con violenza; a perdonare coloro che mi hanno ferito e a riconciliarmi con ciascuno; ad accettare la sofferenza nel mio operare per la giustizia, piuttosto che infliggere altre sofferenze; a vivere in maniera più semplice, in unità con tutta la creazione; a lavorare con gli altri per l’abolizione della guerra, della povertà, delle armi nucleari, del riscaldamento globale e di ogni violenza; a seguire il non-violento Gesù sulla via della croce nella nuova vita dei risorti, sapendo che la mia vita è nelle mani di Dio, che la vita, l’amore e la pace sono più forti della morte, dell’odio e della guerra; a cercare il regno di Dio della nonviolenza per il resto della mia vita; a promuovere ed insegnare il messaggio evangelico della nonviolenza. ***** Grazie, Signore, perché sei solidale con tutti i miseri della terra: con chi vive senza diritti e con chi muore per fame. Ti preghiamo perché si accorci finalmente, con un solstizio di luce, la notte della loro oppressione. ...ti chiediamo, come strenna gioiosa di questo Natale, che la Parola di Dio divenga presto, per noi e per loro, semente di libertà. (don Tonino Bello, Le mie notti insonni) Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della 50.ma Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2017), 12.12.2016 Sito: http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2016/12/12/ 0895/01986.html 22 Arcidiocesi di Trento Pastorale Sociale, Ambiente e Turismo Scuola per la Politica, l'Economia ed il Sociale Comitato Diocesano Trentino Locride Via Barbacovi 4 - 38122 Trento email ufficio: [email protected] tel: 0461/891.324 - 323 fax: 0461/891.325 www.diocesitn.it/lavoro www.diocesitn.it/trentinolocride 23