83 tarie. I fabbisogni dei volatili vanno soddisfatti in tutti i momenti dell’anno secondo le diverse condizioni che si possono verificare (riproduzione, accrescimento, mantenimento). Tutti i nutrienti vanno somministrati in modo adeguato (proteine, carboidrati, lipidi o grassi, vitamine e sali minerali), ma in particolare la carenza anche solo marginale di vitamina A (più facile da riscontrare nel pappagallo cenerino, Psittacus erithacus, e nell’ecletto, Eclectus roratus) favorisce l’aspergillosi. MODI E FORME DELLA PATOLOGIA. L’aspergillosi ha origine dall’inalazione di spore che, pur essendo ubiquitarie, possono abbondare in alcune condizioni ambientali. I soggetti appartenenti a specie che in Natura vivono in ambienti poco contaminati dagli aspergilli (specie nordiche o che vivono in ambienti freddi come i pinguini e il girfalco, Falco rusticolus) sono più soggetti di altri a contrarre la malattia. Questa patologia si può manifestare in diverse forme: talvolta si tratta di una malattia acuta, dovuta all’esposizione del volatile a un grande numero di spore, che può provocare gravi e diffuse alterazioni polmonari. In altri casi a più lenta evoluzione possono comparire lesioni (granulomi) localizzate all’apparato respiratorio, ma anche in altri organi come il cervello e l’occhio. SINTOMI, DIAGNOSI, TERAPIA. I segnali più tipici CANDIDA SP. NELL’INTESTINO DEI PAPPAGALLI. Nei papdelle forme respiratorie sono rappresentati dalla pagalli in condizioni di normalità si possono rinvenire a livello intestidispnea (difficoltà respiratoria) più o meno intennale cellule lievitiformi da Candida sp.: questo non provoca alcun prosa: questi sintomi sono spesso molto evidenti, blema perché i miceti si comportano da saprofiti. ma talvolta la malattia è più subdola e le avviSolo quando si ritrovano a livello intestinale delle ife fungine da Candisaglie inizialmente modeste come moderata da sp. il reperto è da considerare anomalo. Le ife rappresentano la fase moltiplicativa e invasiva della Candida sp., quindi isolare questo micete inappetenza, minore capacità di sopportare gli dall’intestino dei pappagalli senza eseguire l’esame microscopico del sforzi fisici, vomito, cambiamenti di abitudini contenuto intestinale non ha alcun significato. come minor tempo dedicato alla pulizia del piumaggio e scarsa voglia di fare il bagno. L’aspergillosi è una di quelle malattie che può non risultare sempre facile da diagnosticare: la terapia basata sulla somministrazione di antimicotici può essere efficace, ma va iniziata tempestivamente. Nei casi più avanzati la terapia può facilmente risultare inefficace. NON SOLO DERMATITE. Negli uccelli può capitare di osservare micosi che colpiscono la cute determinando dermatiti più o meno gravi e con diverso aspetto clinico. In taluni casi i miceti sono solo microrganismi di irruzione secondaria in un soggetto già debilitato da altre patologie: è perciò molto importante, quando si riscontrano miceti su lesioni cutanee, chiarire bene il quadro clinico e non accontentarsi di fare diagnosi di dermatite, perché spesso si tratta di patologie complesse che per essere diagnosticate hanno bisogno di un corretto ragionamento clinico e di eventuali approfondimenti diagnostici. Negli inseparabili (genere Agapornis) colpiti dalla cosiddetta dermatite ulcerativa (definizione poco appropriata secondo l’Autore) non raramente capita di osservare miceti del genere Malassezia, ben conosciuti come patogeni nel cane: in questi casi i funghi rappresentano solo microrganismi di irruzione secondaria. Altri miceti che possono colpire la cute degli uccelli sono, per esempio, Candida spp., Aspergillus spp. Chrysosporium spp., Microsporum spp., Helminthosporium spp., Malbranchea spp., Mucor spp., Rhizopus spp., Penicillum spp., Trichophyton spp., Cladosporium spp., Paecilomyces spp. Chi scrive ha curato con successo una grave dermatite da Aspergillus sp. in un pappagallo cenerino (Psittacus erithacus): la forma morbosa si presentava come una grave dermatite con infiammazione e lesioni di aspetto crostoso sul capo e anche su altre regioni del corpo. Era inoltre presente un’evidente deplumazione sulle aree colpite. ANTIBIOTICI, CORTISONE E… ACARI. Le dermatiti da funghi negli uccelli possono anche essere la conseguenza di prolungati e ripetuti trattamenti antibiotici o dell’uso di corticosteroidi. In alcuni casi si notano associazioni di diversi patogeni: in molti quadri di dermatite localizzata al capo e, contemporaneamente, alle zampe, si possono trovare allo stesso tempo infezioni fungine e infestazioni da acari che, provocando lesioni cutanee, favoriscono l’attecchimento dei miceti. Da esami colturali effettuati dallo scrivente su soggetti con cute e piumaggio in salute, risulta che Aspergillus sp. può essere presente sulle penne anche in condizioni normali. CANDIDOSI IN AGGUATO. La candidosi da Candida albicans, e altre specie del medesimo genere, è una delle malattie da funghi più comune negli uccelli: colpisce l’apparato digerente e in particolare la cavità orofaringea, il gozzo o l’esofago, ma può localizzarsi anche in altri tessuti e organi come la vie respiratorie. Sono possibili anche lesioni al becco che, quando viene colpito, tende ad allungarsi ed eventualmente anche a deformarsi. Chi scrive ha potuto isolare la Candida sp. da canarini (Serinus canaria) che presentavano un becco particolarmente allungato, e ha osservato becchi allungati e deformati nelle starne (Perdix perdix). Si è anche avuto modo di osservare un caso di candidosi sistemica (diffusa in tutto l’organismo) in un nidiaceo di canarino che presentava, in particolare, gravi lesioni epatiche.