VIAGGIANDO
LA REGIONE
DEGLI AFAR
NELLE VISCERE DEL PIANETA STA
NASCENDO UN NUOVO CONTINENTE, CHE
È UN PARADISO PER I GEOLOGI:
LA REGIONE DEGLI AFAR
DI
Un inferno per
uomini e
animali, un
paradiso per i
geologi. È il
triangolo degli
Afar, una
porzione del
Corno d’Africa
che ha come
vertici Massaua
(Eritrea) e Gibuti
sulla costa del
Mar Rosso, e
Addis Abeba
(Etiopia) verso
l’interno del
continente. Un
gigantesco libro
di geologia
dove, alla luce
del sole, si può
leggere la storia
della Terra e
della sua
formazione. Qui
si trovano le
chiavi per
interpretare
fenomeni come
vulcanesimo,
terremoti,
tettonica delle
zolle terrestri.
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GIULIA MELINI
FONTANE DI FUOCO,
FUNGHI DI FUMO E
UN GRANDE LAGO INCANDESCENTE:
VISCERE
IN PRIMO PIANO
Quasi certamente il triangolo
degli Afar è il posto più spettacolare che esista. La nuova crosta
terrestre arriva fino alla superficie e i ricercatori possono toccare
con mano ciò che altrove è coperto da chilometri di terra o acqua
di mare. Il triangolo degli Afar
infatti dà un’opportunità unica di
osservare come si spacca un intero continente e come nasce un
nuovo fondale oceanico. Su
Gibuti convergono tre gigantesche fratture della crosta terrestre: la faglia dell’Africa orientale, quella del Mar Rosso e quella
FORO DI USCITA
Un “camino” sull’Ol Doinyo Lengai. Formazioni come questa si trovano nei crateri nei pressi di laghi di lava attivi o dormienti.
FORUNCOLI
DELLATERRA
Il cratere del vulcano Ol
Doinyo Lengai emette lava
che, quando si solidifica diventa bianca. Le pendici della montagna si ergono sui
bordi della faglia dell’Africa
orientale, un’enorme crepa
che si estende dalla regione
del Sinai (Egitto) al Mozambico per 6 mila km.
del golfo di Aden, che si allargano di due centimetri all’anno.
UNA SPINTA DA
SOTTO HA SPACCATO
L’AFRICA
CREANDO L’ARABIA
LA CULLA DELLA TERRA
Questa terra si è formata
milioni di anni dopo la separazione dell’Arabia dall’Africa, dando
vita a un gioco di forze così complicato che gli scienziati di tre
generazioni non sono ancora
riusciti a chiarire. Movimenti e
stiramenti hanno aperto lo spazio
per la risalita del magma, che a
sua volta ha dato vita a un labirinto di scogliere, crepacci, pendii e crateri. Il punto di partenza
per gli studi sull’area sono i vulcani che segnano i suoi margini:
grandiose fontane di fuoco, funghi di fumo, fiumi di lava. E un
lago incandescente, che splende
in fondo a un pozzo nero: l’Erta
Ale. Si trova nella parte nord del
triangolo ed è uno dei pochi laghi
di lava esistenti al mondo. Una
VIAGGIANDO
SCOMPARSO
IN UN GIORNO
Un fiume di lava ardente
scorre dalle pendici del vulcano Nyiragongo. Dal 1927
al 1977 il cratere ha ospitato
il più grande lago di lava
della terra. Poi in seguito
all’apertura di una frattura, il
lago si è svuotato in un giorno, facendo crollare una
parte della montagna.
camera magmatica sotterranea lo
alimenta regolarmente, quanto
basta per non farlo né traboccare
né solidificare. Studiarlo è molto
difficile, perché si trova in uno
dei deserti più inospitali della
Terra, regno degli Afar, una tribù
di predoni nomadi sempre in
rivolta e, inoltre, uno dei settori
più delicati del fronte nella recente guerra tra Etiopia ed Eritrea.
Gli stessi Afar si guardano bene
dall’avvicinarsi, perché credono
che vi abiti il Male. L’Erta Ale è
solo un anello di una catena di
vulcani che delimita la fossa del
triangolo.
FUOCO
NELL’ACQUA
Central Island: sorge al centro del lago Turkana
(Kenya) ed è formata da coni vulcanici.
BOTTI A SORPRESA
Il vulcano Nyamulagira.
Ogni eruzione fa nascere un
nuovo cono, che emerge all’improvviso in un’area coperta da una fitta foresta tropicale di montagna.
INONDAZIONE
DI BASALTO
I geologi sono ormai convinti
che nel Corno d’Africa si sono
fratturate masse rocciose spinte
da una corrente sotterranea che
risale dal margine superiore del
nucleo terrestre, a 2.900 km. di
profondità. Se un’unica corrente
ha spinto alla superficie il materiale incandescente, o se il “punto
caldo” degli Afar si trova sopra
una molteplicità di pennacchi
ascensionali, questo è ancora da
stabilire. Certo è che la frattura
ha aperto la massa del continente
e ha spinto alla deriva la penisola
arabica.
LAGHI E CONI
Il lago Turkana occupa il fondo di un rift (spaccatura della
crosta terrestre). Sulla riva si
trovano coni vulcanici più recenti come il Nabuyaton.
QUI UN VULCANO
NASCE IN POCHI
GIORNI, MENTRE
UN LAGO DI LAVA
SCOMPARE IN 24 ORE
ILLAGO BIANCO
Raccolta del sale sulle rive del
lago salato di Assal (Gibuti),
da parte di un gruppo di nomadi Afar. È la loro fonte principale di reddito: vivono infatti
in una delle regioni più inospitali della Terra.
Ma mentre oggi la frattura dell’Africa orientale (la Rift valley)
che si trova a poca distanza verso
sud (Kenya e Tanzania) sembra
ferma, quella di Aden sembra
penetrare nel deserto spingendo
verso nord-est il blocco dancalico.
Finirà prima o poi per spaccarlo. I
terremoti, quasi sempre leggeri
(intorno al grado 3 della scala
Richter), che talvolta anche per una
decina di volte al giorno fanno tremare il suolo lungo una linea che
unisce il golfo di Assal, testimoniano questi fenomeni. Durante la
crisi sismica del 1978 gli scienziati
videro sotto i loro occhi la strada
costiera aprirsi in più punti e un
piccolo vulcano, chiamato poi
Ardoukoba, sorgere tra il golfo di
Tagiura e il lago Assal. Mentre la
placca africana e quella arabica si
allontanano l’una l’altra di 2 cm
l’anno, qui lo scostamento fu in
poche ore di quasi due metri.
UN BRODO
CALDO
Il lago di Assal.
Si trova sotto al
livello del mare
ed è alimentato
da fonti di acqua
marina di profondità.
VITA
ALL’INFERNO
Una famiglia di
elefanti.
Nonostante i
vulcani, l’area
del rift ospita una
fauna
abbondante.
UNA NUOVA ISOLA
QUI, 30 MILIONI
DI ANNI FA,
CI FU
UN’ENORME
“ALLUVIONE” DI LAVA
A Nord il Vulcano Alid impedisce all’acqua del Mar Rosso di
invadere il deserto, che è sotto il
livello del mare, a sud il Fi Ale
chiude il golfo di Tagiura. Questi
vulcani sono solo ciò che rimane
di un immenso sconvolgimento
tellurico: più o meno 30 milioni
di anni fa si sono verificate una o
più gigantesche eruzioni di lava
basaltica che si sono riversate,
solo in questa zona su una superficie di 500 km 2 (come la provincia di Rimini). Gli altopiani dell’Etiopia, della Somalia e dello
Yemen sono la prova di questa
megaeruzione vulcanica.
Il risultato di questi movimenti sarà visibile tra uno o due
milioni di anni, quando il golfo di
Tagiura sarà penetrato fino al
lago Assal, da dove dovrebbe
procedere verso nord fino a
incontrare la faglia del blocco
dancalo. Alla fine, la parte nord
rimarrà attaccata all’Africa, mentre la parte sud rimarrà attaccata
alla zolla arabica formando un’isola nel Mar Rosso.
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