Copertina l’altra faccia dello Schiavismo L’altra faccia del Rinascimento è quella di una grande e diffusa paura: chi abitava lungo le coste dell’Italia, della Grecia, della Francia, della Spagna, dell’Albania, della Croazia rischiava ogni giorno di veder spuntare le flotte ottomane o barbaresche ed essere ridotto in schiavitù. Mentre i grandi geni dell’arte erano all’opera, milioni di europei erano costretti a lavorare in condizioni disperate e senza un futuro. Un dramma oggi – non a caso – quasi dimenticato nonostante i segni indelebili rimasti. Negli archivi come nelle pietre e nei nomi dei luoghi… di Pierluca Pucci Poppi Quando gli schiavi eravamo noi I l grande cinema torna ad occuparsi di schiavismo: da metà febbraio anche in Italia sarà nelle sale «12 anni schiavo» («12 years a slave») di Steve McQueen, un film già osannato dalla critica (con Brad Pitt, Paul Giamatti, Michael Fassbender, Chiwetel Ejiofior) che ricostruisce la drammatica vicenda di un uomo rapito negli Stati Uniti e ridotto in schiavitù per 12 anni nelle piantagio- STORIA IN RETE | 10 ni di cotone della Lousiana. Il tema dello schiavismo piace da sempre a Hollywood e dintorni: nel 1977 la serie TV «Radici» segnò un punto di svolta importante. Seguirono altri importanti film come «Mississippi Burning» (del 1988 di Alan Parker con Gene Hackman e William Dafoe), «Amistad» (del 1997, di Steven Spielberg), «Amazing Grace» (del 2006, sull’abolizione dello schiavismo in Gran Bretagna), «Django unchained» (del 2012, di Tarantino) e «Lincoln» (ancora di Spielberg e sempre del 2012) entrambi incentrati Gennaio 2014 Otto Pilny (1866-1936), una delle tele dalle Scene dal mercato delle schiave. Il tema della tratta islamica delle bianche fu molto popolare nella pittura europea fra XIX e prima metà del XX secolo sulla condizione di schiavi ed ex schiavi nell’America della Guerra Civile o subito dopo. In questa prospettiva americanocentrica, resta però trascurata – dal cinema come dalla divulgazione storica, specie in Italia – un’altra faccia del dramma millenario dello schiavismo e cioè le pesantissime responsabilità del mondo islamico nella riduzione in catene di decine di milioni di uomini, donne e bambini non solo africani ma anche europei e asiatici. Un infame commercio che, sorto prima dell’anno Mille, si è esaurito nel Mediterra- Gennaio 2014 neo solo a metà Ottocento. Su questi temi all’estero esistono numerosi studi e volumi specifici e di livello accademico, in Italia – nonostante il fenomeno ci abbia riguardati per molti secoli direttamente e ci riguarda ancora per le evidenti connessioni col fenomeno dell’immigrazione clandestina [vedi i box nelle pagine seguenti] salvo qualche pagina in ricerche dedicate al fenomeno globale dello schiavismo, regna un assordante silenzio. Che nelle prossime pagine proviamo ad interrompere, almeno un po’ [SIR] n | 11 STORIA IN RETE