Camera di Commercio di Genova Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione In collaborazione con Camera di Commercio Italo - Sudafricana ********************************************************INFORMAZIONI GENERALI SUPERFICIE 1.219.090 Kmq POPOLAZIONE 50 milioni abitanti (stima 2010) CAPITALE Pretoria LINGUA Le lingue ufficiali sono 11: afrikaans, inglese, isindebele, sepedi, sesto, xitsonga, setswana, tshivenda, isixosa, isizulu RRELIGIONE Cattolica, Protestante ed Indipendentista MONETA E TASSO DI CAMBIO Rand (ZAR) suddiviso in centesimi. 1€ ꞊ 9.93 ZAR (marzo 2012) FORMA ISTITUZIONALE Repubblica 3 ********************************************************INFORMAZIONI GENERALI GOVERNO Situato all’estremità meridionale del continente l’Unione del Sudafrica nasce nel 1910. Nonostante la schiavitù sia stata abolita nel 1833, il nuovo Stato si caratterizza per la dominazione, a livello politico, della minoranza bianca. Un dominio sancito con le elezioni del 1948 che vedono vincitore il National Party, il quale guiderà il Paese fino al 1994 e sarà il maggiore responsabile dell’istituzione dell’apartheid. La maggioranza nera, sebbene divisa in più Partiti, riuscirà a far sentire la propria voce e ad accelerare la transizione al regime riformista di De Klerk, nel 1989, quando verranno abolite le leggi di segregazione razziale ed il leader Nelson Mandela sarà scarcerato, salendo al potere fino al 1999. Suo successore sarà Thabo Mbeki, Presidente fino al 2009. Le elezioni generali dell’aprile 2009 sono state nuovamente vinte dall'African National Congress, sia pur con una percentuale ed un numero di seggi inferiore. Il Parlamento sudafricano è eletto ogni cinque anni ed è composto da un’Assemblea Nazionale di 400 membri e da un Consiglio Nazionale delle Province di 90 membri. L’attuale Presidente del Sudafrica è Jacob Zuma, eletto il 22 aprile 2009, in seguito alle quarte elezioni generali svoltesi in Sudafrica dalla fine del regime dell’apartheid. I principali partiti politici che costituiscono il Parlamento sono: l’ANC (African National Congress), partito del Presidente Zuma, con 264 seggi nell’Assemblea Nazionale; il DA (Democratic Alliance), con 20 seggi; il COPE (Congress of the people), con 67 seggi e lo IFP (Inkatha Freedom Party), con 18 seggi. Altri nove partiti minori completano l’Assemblea Nazionale con un numero complessivo di 21 seggi. La nuova vittoria (nel 2009) del partito al potere in Sudafrica è un segnale di continuità. La leadership politica ha comunque assunto il proprio mandato in una fase congiunturale critica che implicherà difficoltà per l’ANC circa il mantenimento delle proprie promesse elettorali in termini di aumento occupazionale, miglioramento della fornitura dei servizi sociali, riduzione del tasso di criminalità ed attuazione dell’elevata incidenza della pandemia di AIDS che colpisce quasi un sudafricano su cinque. 4 ***********************************************************************ECONOMIA SITUAZIONE ECONOMICA GENERALE Negli ultimi anni, l’economia sudafricana ha sperimentato una fase di profonde trasformazioni. La situazione in cui il Paese si trovava nel 1994, alla fine del regime dell’apartheid, era estremamente complessa: elevati tassi d’inflazione, cospicui deficit strutturali del bilancio pubblico, bassi tassi di crescita economica, rapporti con l’estero quasi inesistenti a causa della politica di embargo praticata dalla comunità internazionale nei confronti del Sudafrica segregazionista e forte dipendenza dalla produzione di materie prime. Recentemente il Sud Africa ha mostrato, pur con intensità alterne, un robusto dinamismo della propria crescita economica. Nel 2009 il suo PIL è stato pari a circa 287 milioni di dollari, valore che colloca il Paese al trentaduesimo posto nella graduatoria delle economie mondiali, per una quota dello 0,7% sul PIL mondiale, valutato alla parità dei poteri d’acquisto. Nel 2010 il Pil è salito a 354 milioni di dollari circa. A partire dal settembre 1999, il Sudafrica ha sperimentato il ciclo espansivo più lungo della sua storia, che si è formalmente interrotto soltanto alla fine del 2008, dopo trentotto trimestri di crescita ininterrotta. Il settore pubblico, quello più dinamico dell’economia sudafricana, ha accelerato fino a toccare quota 5,4%, incrementando il già robusto andamento del 2009, grazie alla crescita della spesa reale in beni e servizi non salariali, in parte associata ai mondiali di calcio, oltre che all’acquisizione di quattro aerei militari nell’ambito del programma di difesa nazionale. Accanto alla forte espansione degli investimenti in infrastrutture da parte delle imprese pubbliche, si è verificata una contrazione delle attività di investimento da parte delle imprese private a causa dei bassi livelli di fiducia delle aziende. Il 17 Febbraio 2010, quando il Ministro delle Finanze, Pravin Gordhan presentò al Parlamento il bilancio pubblico per l’anno fiscale 2010/11, riconobbe il superamento della fase più difficile della recessione, ma anche la necessità di proseguire il sostegno all’economia mediante politiche fiscali e monetarie espansive, oltre ad una serie di obiettivi prioritari per la politica economica del Paese, quali la riduzione della disoccupazione giovanile, il sostegno alle industrie ad elevata intensità di lavoro, il supporto agli investimenti nel settore pubblico e privato ed all’aumento del tasso di risparmio, il miglioramento delle performance del settore pubblico, soprattutto nel campo dell’istruzione e della formazione, le riforme volte ad aumentare il grado di assorbimento del mercato del lavoro, la produttività e la concorrenza nell’economia. Tutti chiari segnali di come sia sempre più consolidato l’ingresso del Sudafrica nel gruppo dei Paesi BRIC, dal 24 Dicembre 2010 divenuti ufficialmente BRICS. 5 ***********************************************************************ECONOMIA INTERSCAMBIO COMMERCIALE La fine dell’isolamento commerciale ed il conseguente processo di integrazione del Sudafrica nel sistema economico internazionale, collegato alla fine del regime dell’apartheid, hanno determinato un sostanziale mutamento del grado di apertura internazionale del Paese. L’apertura del sistema economico alle relazioni internazionali ha rappresentato una delle principali priorità del Governo sudafricano, che in pochi anni non solo ha ottenuto la piena integrazione del Paese nelle grandi organizzazioni internazionali, ma ha anche proceduto alla firma di importantissimi accordi commerciali, sia bilaterali sia regionali, che hanno contribuito a rendere il settore estero l’area più dinamica e promettente dell’economia (l’export sudafricano rappresenta complessivamente quasi il 30% del PIL). Il processo di liberalizzazione ha attivato una sensibile crescita delle importazioni, sostenute da un rapido incremento della domanda di beni capitali ed intermedi, ma anche di beni di consumo, grazie al rapido sviluppo di una classe sociale media di colore. L’effetto combinato della rapida crescita delle importazioni (stimolate dal robusto incremento della domanda interna, dalle elevate quotazioni petrolifere e dall’importazione di armamenti militari) e della moderata crescita delle esportazioni, a causa dell’impatto negativo sulla competitività indotto dall’apprezzamento del Rand, ha prodotto ripercussioni negative sulla bilancia commerciale del Paese che, negli ultimi anni, ha fatto registrare un sensibile disavanzo, nonostante la robusta crescita manifestata dalle esportazioni. Nella versione completa della informazioni dettagliate su: Guida - L’interscambio commerciale Italia-Sud Africa -Rischio Paese -Prospettive future 6 sono, inoltre, disponibili ******************************************************NORMATIVE INVESTIMENTI Il Sudafrica si connota, per le sue caratteristiche di mercato emergente, come un Paese particolarmente bisognoso di investimenti diretti provenienti dall’estero, indispensabili per lo sviluppo del tessuto produttivo ed imprenditoriale e, soprattutto, per favorire l’occupazione di manodopera locale. Le misure adottate per incentivare gli investimenti nel Paese sono molteplici. Innanzitutto si deve considerare lo sforzo perseguito dal Governo nell’instaurare un buon quadro macroeconomico attraverso una politica di stabilizzazione e di riforma strutturale, con il controllo dell’inflazione e la gestione oculata della finanza pubblica. Sono poi di grande valore le infrastrutture del Paese, dotato di una rete stradale molto articolata ed in buone condizioni e di strutture portuali (Durban e Città del Capo) ed aeroportuali (Johannesburg) di ottimo livello. Il sistema finanziario è altamente sviluppato, di qualità pari a quello dei Paesi industrializzati. Lo sforzo di liberalizzazione del commercio e delle politiche di sviluppo industriale, insieme alla stabilità politica, ha reso il Sudafrica un potenziale obiettivo di investimenti internazionali dinamico e competitivo. Esiste una serie di servizi di supporto agli investitori in Sudafrica che assumono la forma di esenzioni fiscali, ammortamenti accelerati, deduzioni. Tutti i settori sono aperti agli investimenti esteri, non è necessaria una preventiva autorizzazione governativa. Esistono alcune restrizioni sulla possibilità di ottenere finanziamenti locali, tra i quali la misura di controllo valutario. È consentito il rimpatrio dei profitti e sono stati ratificati trattati sulla doppia imposizione fiscale e sulla protezione degli investimenti con i principali Paesi partner. Nella versione completa della informazioni dettagliate su: Guida -Investimenti esteri verso l’Italia -Normativa sugli investimenti -Zone franche -Brevetti a tutela della proprietà intelletuale 7 sono, inoltre, disponibili ******************************************************NORMATIVA NORMATIVA DOGANALE Il Sudafrica è membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), oltre ad essere parte dell’organizzazione internazionale denominata Southern African Developmente Community (SADC), istituita nel 2000 tra Angola, Botswana, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Congo, Sudafrica, Swaziland, Tanzania, Zambia e Zimbabwe, con lo scopo di realizzare un’integrazione economica regionale ed un’area di libero scambio. Ai Paesi del SADC si applicano le norme sull’origine dei prodotti del Sudafrica, le quali stabiliscono che deve essere considerata come merce prodotta in un territorio determinato quella in cui almeno il 25% dei costi di produzione è composto da materiali o da lavorazioni eseguite in quel territorio, ivi inclusa l’ultima fase del processo di produzione. Il Sudafrica è membro dell’Accordo di Cotonou del 2000 che ha sostituito la Convenzione di Lomè, in tema di Cooperazione allo sviluppo tra i Paesi ACP (Africa, Caraibi, Pacifico) e l’Unione Europea, la quale garantisce trattamenti preferenziali non reciproci anche se il Sudafrica è escluso dalla maggior parte delle concessioni commerciali dell’accordo. L’11 ottobre 1999 è stato firmato un accordo sugli scambi, lo sviluppo e la cooperazione tra la Comunità Europea ed i suoi Stati membri e la Repubblica Sudafricana (Trade Development and Cooperation Agreement, TDCA). L’accordo è stato inizialmente applicato in via provvisoria ed è tornato in vigore il 1° maggio 2004. Esso costituisce la base per una cooperazione strutturata tra Unione Europea e Sudafrica, con un dialogo politico permanente e copre i settori degli scambi commerciali, della cooperazione allo sviluppo nonché le materie di scienza e tecnologia, ambiente e cultura. Per quanto riguarda in particolare gli scambi commerciali, l’accordo prevede la formazione di un’area di libero scambio nel 2012 tale per cui: il Sudafrica dovrà liberalizzare l’86% delle importazioni dall’Ue entro un termine di 12 anni, mentre l’Unione Europea dovrà liberalizzare il 95% delle importazioni dal Sudafrica. Risale al 28 gennaio 2002 l’accordo tra Sudafrica ed Ue sui vini ed alcolici per la reciproca tutela della denominazione di origine; inoltre sono state aumentate le quote d’importazione di vino in esenzione di dazio dal Sudafrica per il periodo dal 2002 al 2011. 8 **********************************************************************NORMATIVA Nella versione completa della informazioni dettagliate su: -Calcolo del dazio e sdoganamento -Barriere non tariffarie -Legislazione societaria -Normativa commerciale -Normativa del lavoro -Normativa fiscale Guida 9 sono, inoltre, disponibili ************************************************SISTEMA BANCARIO GENERALITA’ SUL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO Il sistema bancario sudafricano si ispira al modello anglosassone sia per motivi storici sia politici. È molto avanzato e si sta continuamente aggiornando e ristrutturando per adottare le più recenti tecnologie elettroniche nel campo dei distributori automatici di banconote ATM, delle carte di credito intelligenti e dei servizi Internet. Si incentra su tre elementi: la banca centrale (South African Reserve Bank), il settore delle banche private (banche commerciali, banche d’affari e banche generali) e quello delle mutual banks. La South African Reserve Bank (SARB) è la Banca Centrale del Paese e svolge le funzioni di regolamentazione del sistema bancario e valutario, tipiche di una Banca centrale. Essa è dotata di notevole indipendenza sia dal sistema politico che dalle altre istituzioni finanziarie. Possiede azionisti privati, ma il governatore ed il vice-governatore sono di nomina governativa. Il suo principale strumento regolatore è il Deposit Institutions Act del 1991 che impone al sistema bancario rigidi criteri di gestione dei rischi ed adotta strumenti di tutela per i risparmiatori. Le banche private sono regolate dal Bank Act del 1990. Nel 1995 sono stati apportati emendamenti che consentono alle banche straniere di effettuare operazioni attraverso filiali, mentre in precedenza era necessaria la costituzione di una sussidiaria locale. Ogni individuo, sia sudafricano che straniero, può controllare una banca. Esistono tre alternative per poter condurre operazioni bancarie in Sudafrica, tutte subordinate all’approvazione del Registrar of Banks, nell’ambito della Division Bank Supervision della SARB: impresa bancaria autonoma, filiale di banca o di gruppo bancario internazionale, ufficio di rappresentanza di una banca internazionale. I criteri per la registrazione sono gli stessi sia per i sudafricani che per gli stranieri. Le banche straniere dovranno, però, produrre documentazioni aggiuntive. Le principali istituzioni che dominano il mercato bancario del Sudafrica sono quattro: ABSA (Amalgamated Banks of South Africa), Standard Bank Group, Nedcor e FirstRand. Sono banche che da sole rappresentano circa l’80% del mercato. Esse offrono una vasta gamma di prodotti e servizi ad un’ampia tipologia di clientela attraverso un’articolata rete di filiali e di infrastrutture elettroniche. Esistono circa 70 banche straniere che operano in Sudafrica, sia sotto la forma di uffici di rappresentanza, sia di filiali, sussidiarie o joint ventures con imprese 10 ***********************************************SISTEMA BANCARIO locali. In particolare, vi sono oltre 50 banche registrate controllate da imprese straniere, 7 filiali locali di banche estere e 60 uffici di rappresentanza. Il Financial Services Board (FSB) è l’istituzione responsabile per la regolamentazione dei mercati finanziari non bancari. Il FSB regola le assicurazioni, i fondi pensione, i mutual funds, il mercato obbligazionario, la gestione dei portafogli ed i mercati finanziari. Il JSE Securities Exchange (Johannesburg Stock Exchange) è il più grande mercato azionario di tutto il continente africano. La sua espansione è iniziata nel 2001 con la fusione dei mercati locali di futures e options; successivamente il sistema di trading si è allineato a quello della Borsa di Londra, incrementando progressivamente la capitalizzazione e rendendo la JSE una borsa internazionale. Al quindicesimo posto fra le Borse mondiali, la JSE è il più importante mercato finanziario dell’Africa con 660 società quotate. Il settore bancario è profondamente integrato con il mercato obbligazionario ed azionario: otto banche operano come dealers primari nel mercato dei titoli di debito e le principali quattro banche sono settlement agents della Bond Exchange of South Africa (BESA), l’autorità regolamentare del mercato obbligazionario e degli strumenti derivati. Il sistema nazionale dei pagamenti (National Payment System - NPS), introdotto nel 1998, è diventato un modello per iniziative simili sia a livello regionale sia internazionale. Il NPS opera in tempo reale ed è collegato dal dicembre 2004 al Continuous Linked Settlement - CLS11, sistema di regolamento multi valutario per le operazioni in cambi. Nella versione completa della Guida informazioni dettagliate su: -Mercato del credito -Black Economic Empowerement (BEE) -Sistema fieristico 11 sono, inoltre, disponibili **************************************************************** Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’Internazionalizzazione C.C.I.A.A. Genova Via Garibaldi, 4 16124 Genova Tel: 010 2704560 Fax: 010 2704298 E-mail: [email protected] Sito: www.ge.camcom.gov.it Febbraio 2012 La Guida Paese è stata realizzata in collaborazione con la Dott.ssa Maria Laura Albicocco 57