Protocollo tra Dipartimento Dipendenze AUSL Firenze e Enti Ausiliari zona Firenze Premessa: La finalità e l’applicabilità del presente protocollo sono quelle di descrivere le modalità di integrazione che intercorrono tra Dipartimento Dipendenze dell’AUSL di Firenze e gli Enti Ausiliari della zona di Firenze, per gli interventi terapeutico-socio-riabilitativi rivolti ad adulti e minori consumatori, abusatori e dipendenti da sostanze psicoattive legali e illegali. Secondo il DPR 309/1990, chiunque faccia uso di sostanze stupefacenti può rivolgersi al Ser.T. e richiedere di essere sottoposto ad accertamenti diagnostici e di definire un programma terapeutico e socio-riabilitativo (Art.120). Nel caso di minore o incapace di intendere e volere la richiesta di interventi può essere fatta, oltre che personalmente dall’interessato, da coloro che esercitano la potestà parentale o la tutela. Familiari o utenti che si rivolgono direttamente agli enti ausiliari, vengono inviati al Ser.T. di competenza territoriale. Modalità Operative 1.a Invio dagli Enti Ausiliari della zona di Firenze al Ser.T. Premessa: Gli Enti Ausiliari della zona di Firenze hanno come mission CEIS Firenze “Alla base della proposta del “Centro di Solidarietà di Firenze. onlus” c'è una filosofia della vita che si traduce in un'immagine dell'uomo, in un'idea di salute e di malattia, in una lettura del disagio esistenziale e della tossicodipendenza dentro un modello di sviluppo e di educazione. I punti di forza di tale filosofia sono: una precisa visione della persona e della società, i valori dell’accoglienza, della condivisione e della responsabilità, un concreto modo di stare insieme che coinvolge nella stessa esperienza di vita non solo i giovani e i loro familiari ma anche i volontari e gli operatori: questi si porranno accanto a loro non come sorveglianti, benefattori o maestri ma come compagni di viaggio, con gli stessi problemi da affrontare ogni giorno, con uguale bisogno degli altri. Nato per riabilitare i giovani dalla tossicodipendenza, il CSF è andato via orientandosi verso le tante persone che vivono in condizioni di bisogno, alle quali propone percorsi di vita orientati alla maturità e all’autonomia. In questa ottica collabora con i Servizi pubblici nella creazione e conduzione di programmi di accoglienza, cura e riabilitazione, residenziali, diurni o ambulatoriali, con attenzione alle varie necessità che di volta in volta la società esprime, ovviamente nel rispetto dei propri principi e delle concrete possibilità, e prevalentemente nell’ambito delle dipendenze da sostanze, compresi interventi definiti di “doppia diagnosi” e di “bassa soglia”. Attorno alla proposta educativa si sono sviluppati anche il settore Prevenzione, rivolto in particolare a scuola, famiglie e mondo sportivo, ed altri servizi relativi a formazione, ricerca, carcere, persone di cittadinanza non italiana”. INSIEME L’Associazione Insieme costituita nel 1982 riconosce come propria missione, l’operare allo scopo di: ridurre i processi di esclusione ed emarginazione sociale, non considerando i propri interventi come servizi settoriali per i singoli problemi (es. tossicodipendenze). L’impegno è rivolto alla promozione dell’agio e alla valorizzazione delle risorse individuali e collettive, favorendo percorsi di inclusione attraverso la condivisione delle esperienze, utilizzando la relazione e la comunicazione come strumenti privilegiati finalizzati alla rielaborazione dei vissuti. Fare proposte inclusive significa evitare di costruire spazi separati dal contesto, ma valorizzare la Comunità Locale come luogo dove trovano collocazione le risorse e le risposte ai bisogni delle persone. 1 tutelare il diritto di cittadinanza, promuovendo la libertà di scelta e il rispetto della persona, della sua storia e del suo evolversi, impostando l'opera educativa sul dialogo, la partecipazione, la reciproca correzione, la giusta tolleranza. Non è la regola-trasgressione-sanzione che può essere posta alla base dell’intervento, quanto invece il costante richiamo alla responsabilità nei confronti di se stesso, del gruppo, della famiglia e della Società. Si afferma il valore del pluralismo, rispettando motivazioni e scelte diverse, rifiutando la coazione e forme di condizionamento della volontà del singolo individuo. Ciò significa non imporre il proprio modo di pensare, riconoscere la libertà di coscienza, non operare discriminazioni su presupposti politici, ideologici e confessionali. partecipare alla vita sociale, politica e culturale del territorio, senza accettare deleghe e supplenze da parte delle Istituzioni ma collocando il proprio impegno, pur con la propria originalità ed autonomia, all’interno della Rete Sociale Territoriale. L’azione dell’Associazione Insieme è mirata ad attivare dinamiche di empowerment della Comunità Locale, promuovere la cultura della tolleranza, della solidarietà e del “farsi carico”. In quest’ottica l’Associazione Insieme non si percepisce non solo come Ente erogatore di un servizio riparatorio, ma come soggetto attivo che interagisce con la Società civile per promuovere percorsi di partecipazione ed inclusione sociale. VILLA LORENZI "Servizi educativi per la prevenzione e riabilitazione del disagio giovanile e delle dipendenze." ARCOBALENO “L'Associazione Progetto Arcobaleno ha come obiettivo principale dare un aiuto concreto alle persone in difficoltà, accogliendole e accompagnandole nel cammino verso la propria autonomia.” La legge italiana attribuisce ai servizi pubblici per le tossicodipendenze la titolarità della diagnosi e cura delle persone con disturbi correlati all’uso di sostanze psicoattive, Per ciò che attiene ai minori se un nucleo familiare (genitori/ragazzo) arriva in prima istanza agli Enti Ausiliari della zona di Firenze, viene attivato un colloquio di osservazione per raccogliere gli elementi utili a comprendere maggiormente il tipo di disagio espresso dalla famiglia. Se durante il colloquio di osservazione emergono problematiche riferibili ad uso, abuso, dipendenza da sostanze psicoattive viene attivato un invio al Ser.T. territorialmente competente per residenza, per la valutazione diagnostica e l’individuazione del percorso terapeutico. Gli operatori degli Enti Ausiliari trasmettono inoltre le informazioni raccolte al Ser.T. di competenza territoriale, ed effettuano l’invio. A seguito della valutazione diagnostica da parte del Servizio Pubblico verrà definito un progetto terapeutico che potrà prevedere l’invio all’Ente Ausiliario o altri percorsi, sia territoriali che residenziali e semiresidenziali. 1.b Progetto terapeutico del Ser.T. con invio agli Enti Ausiliari della zona di Firenze. Nel caso in cui venga definito un progetto terapeutico che preveda l’invio ad Ente Ausiliario della zona di Firenze, gli operatori del Ser.T. inviante illustrano la situazione tramite l’invio di una relazione scritta e/o le schede sanitaria/psicologica/sociale e/o il modello MAC della cartella SIRT agli operatori dell’Ente Ausiliario. Successivamente viene fissato un primo appuntamento con l’utente e la sua famiglia.. Possono essere inviati anche utenti in trattamento con psicofarmaci o con terapia farmacologica sostitutiva. La fase di accoglienza prevede colloqui con l’utente e la famiglia, in cui gli operatori del Centro illustrano le caratteristiche del progetto dell’Ente Ausiliario all’utente e acquisiscono una conoscenza diretta dell’utente stesso e della sua situazione familiare. Il tipo di percorso ritenuto più idoneo alle caratteristiche emerse durante il periodo di osservazione viene condiviso e concordato con gli operatori del Ser.T., e successivamente comunicato all’utente e alla famiglia, con i quali viene stipulato formalmente il contratto terapeutico. Il progetto terapeutico individualizzato, può prevedere tappe intermedie, di durata variabile, con la possibilità in itinere di successive modifiche contestualmente concordate con il Ser.T. inviante, ed esplicitate tramite nuovi contratti con l’utente e la famiglia. 2 2. Percorso individualizzato Una volta concordato l’ingresso dell’utente nel programma dell’Ente Ausiliario, laddove possibile, è auspicabile la partecipazione del nucleo familiare al percorso terapeutico. Nel caso di minori, all’inizio del programma dell’Ente Ausiliario si stabilisce la partecipazione dei genitori ai gruppi organizzati all’interno dello stesso e i colloqui di verifica e sostegno al Ser.T. In relazione all’andamento del programma e delle necessità dell’utente e della famiglia, si stabiliscono i tempi e i modi delle verifiche effettuate con l’utente, con i genitori in coppia o singolarmente a seconda della situazione, con i referenti del Ser.T. Nella fase iniziale del programma terapeutico vengono mantenuti frequenti contatti, telefonici o diretti, tra l’Ente Ausiliario ed il Servizio inviante, finalizzati ad un costante aggiornamento del percorso e per concordare i vari interventi. In questi momenti si possono definire le verifiche generali, cioè fra utente e operatori del Ser.T e degli Enti Ausiliari con o senza la presenza dei familiari, durante il percorso terapeutico. Qualunque processo attivato deve essere completato e definito tramite la stesura da parte dell’Ente di una documentazione adeguata e relativa alla fase effettuata dal paziente. Nel caso in cui gli operatori della struttura ritengano di dover sospendere temporaneamente l’utente al fine di riformulare gli obiettivi terapeutici con lo stesso, vengono preventivamente informati gli operatori di riferimento del Ser.T. inviante, assieme ai quali si valuta l’opportunità di una modifica del progetto. Gli operatori del Ser.T. e dell’Ente Ausiliario segnalano in modo tempestivo qualsiasi evento significativo, condividendo le decisioni al fine di salvaguardare la coerenza dell’intervento. In nessun caso deve essere effettuato un allontanamento senza un’immediata informazione e condivisione al fine di garantire la continuità terapeutico/assistenziale. 3. Dimissioni Le dimissioni possono avvenire per: 1. conclusione del programma; 2. abbandono del programma da parte dell’utente; 3. sospensione/allontanamento. 1. La dimissione concordata può avvenire quando è stato raggiunto l’obiettivo, o conclusa la fase, o viene deciso insieme il continuo del percorso concordato con il Ser.T. di riferimento. 2. Se l’utente abbandona il programma in atto, gli operatori della struttura informano tempestivamente (telefonicamente/via fax) il Ser.T. inviante ed i familiari, comunicando anche, ove siano noti, le motivazioni dell’abbandono e altri elementi utili agli operatori del Ser.T. per proseguire il loro intervento. 3. La struttura può valutare la sospensione per brevi periodi. Tali decisioni devono essere preventivamente condivise con il Ser.T. inviante. 3.a Riammissioni Gli utenti sospesi/allontanati o che hanno interrotto volontariamente il programma terapeutico possono essere riammessi dopo una nuova valutazione congiunta con il Ser.T. inviante. Il protocollo sarà successivamente sviluppato per ciò che attiene l'attività integrata per i percorsi socio-assistenziali nell'ambito penitenziario per adulti e minori. Il presente protocollo viene approvato dall’esecutivo del Dipartimento delle Dipendenze AUSL Firenze e dal rappresentante dell’Ente Ausiliario……………………… Dipartimento delle Dipendenze AUSL 10 Firenze Ente Ausiliario 3