DOTTORATO DI RICERCA IN PROGETTAZIONE AMBIENTALE XXV Ciclo: Novembre 2009 - Ottobre 2012 "Sapienza" Università di Roma Dipartimento PDTA BENCHMARKING DELLE TECNOLOGIE ECOSOSTENIBILI TRADIZIONALI NEL COMPENDIO STORICO DELL’ARCHITETTURA ISLAMICA PER UNA METODOLOGIA DI TRASFERIMENTO SU FABBRICHE CONTEMPORANEE Dottorando: Valentina Romano Tutor: Prof. Arch. Giampaolo Imbrighi Co-Tutor: Hassan Osanloo Coordinatore: Prof. Arch. Eliana Cangelli Abstract Inquadramento scientifico e risultati “Benchmarking delle tecnologie ecosostenibili tradizionali nel compendio storico dell’architettura islamica per una metodologia di trasferimento su fabbriche contemporanee” è il titolo della ricerca svolta in Iran, in Italia, in Cina e in Belgio. Obiettivo principale della ricerca effettuata è stata da un lato, la descrizione e valutazione dei sistemi passivi tradizionali utilizzati nelle costruzioni del passato, con particolare riferimento alle costruzioni presenti sul territorio oggi iraniano, in un’ottica di una loro possibile riconversione e riutilizzazione attraverso le modalità offerte dalle tecnologie moderne e del loro inserimento sin dalla fase della progettazione di nuovi edifici e, dall’altro, la descrizione e valutazione dei sistemi di costruzione utilizzati nel contemporaneo. La metodologia di valutazione scelta è stata quella del “benchmarking” , ritenuta la più idonea per lo scopo prefissato e della quale, come ulteriore obiettivo di ricerca, si sono intese verificare le potenzialità applicative. I risultati più importanti conseguiti dalla tesi sono due: l’applicazione diretta del “benchmarking” confronto/raffronto nell’esecuzione di un progetto architettonico che ne enfatizzi l’utilizzo e l’elaborazione di un metodo semplificato del sistema costruttivo “ideale” proposto, a partire dalla sperimentazione effettuata con l’uso della progettazione integrata di architettura, struttura ed impianti, per lo sviluppo in altro suolo. Per quanto riguarda il primo punto, la ricerca ha prodotto la validazione di una realizzazione architettonica che sfrutta i sistemi passivi per la progettazione di un “Energy Building” di alte dimensioni. Il sistema descritto è suscettibile di essere trasferito e utilizzato in diversi contesti. Il progetto tiene conto delle normative vigenti in Europa in materia energetica e delle linee di indirizzo future come delineate dal Programma 2020 dell’Unione Europea. Il secondo risultato è rappresentato dalla elaborazione di un metodo di progettazione che permetta la riproducibilità del progetto. Il metodo consiste nell’identificazione delle caratteristiche ambientali del luogo e nell’inserimento delle stesse nel progetto architettonico. L’utilizzo delle tecnologie passive riequilibra l’impatto sul contesto ambientale in cui l’edificio si inserisce e trasmette energia e stabilità. Letto in una ottica più ampia di distribuzione e diffusione di potenzialità sia progettuali che ambientali, il progetto si pone come elemento cardine di uno sviluppo futuro che potrebbe coinvolgere più situazioni urbane e metropolitane sia del panorama europeo che mondiale, sviluppando così una maggiore coesione e collaborazione tra paesi. Un ulteriore obiettivo di questa parte dello studio ha riguardato la verifica della linea di ricerca prospettata: l’edificio viene, infatti, spiegato in ogni sua componente meccanica, tecnologica e di recupero energetico. Questa ricerca necessita, però, di ulteriori approfondimenti per essere immediatamente operativa. Abstract e struttura della tesi. Lo studio realizzato è suddiviso in 3 fasi storiche: il passato, il contemporaneo, la prospettiva con la presentazione di un progetto esempio di costruzione eco-compatibile. Lo strumento di lavoro è la descrizione dei sistemi e delle metodologie di costruzione dei periodi considerati, il loro raffronto, l’individuazione nell’antico delle tecniche migliori e delle potenzialità tecnologiche del moderno fino alla presentazione di un caso concreto che rappresenta la sintesi tra vecchio e nuovo, tra la tradizione e il futuro, con una attenzione particolare all’impatto ambientale ed all’efficienza energetica. L’obiettivo è quella di individuare, dopo una analisi dettagliata di ogni fattore esterno (clima, posizione geografica, composizione del terreno, ecc) ed interno (materiali, distribuzione interna, rapporto tra edificio e natura ecc.. ) della costruzione, le linee guida di una “progettazione intelligente” capace di coniugare passato, presente e futuro per soddisfare le nuove esigenze dell’uomo, per una migliore qualità della vita e dell’ambiente naturale ed urbano, utilizzando le soluzioni e le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Ogni periodo viene analizzato sotto il profilo storico, sociale, religioso, ambientale ed urbanistico poiché tutti questi elementi hanno profondamente influito sulla progettazione e sulla costruzione sia nel passato che nel presente sia di edifici residenziali privati sia di grandi edifici pubblici. Si può addirittura affermare che l’analisi della progettazione architettonica rappresenta l’immagine visiva e, in alcuni casi, ancora tangibile, dei mutamenti e dello sviluppo di un popolo: la base di partenza e di arrivo delle civiltà orientali ed occidentali, i punti di contatto, le influenze reciproche, le differenze sociali e religiose, l’inclinazione economica, ciò che si è definitivamente perduto e ciò che si cerca di recuperare. Dalla costruzione della propria casa, elemento primario dei bisogni dell’uomo, si passa alla realizzazione di nuclei abitativi più estesi, poi di nuclei comuni privati o di uso pubblico, destinati a soddisfare esigenze amministrative, politiche, sociali e religiose fino a giungere alla progettazione di città intere o, anche solo, di elementi che la rappresentano, la trasformano, la rendono riconoscibile al mondo, con l’obiettivo di “pensare” all’uomo ed al contesto urbano ed ambientale. La prima fase analizza il “costruito” passato, è uno studio sul tessuto urbano, sui materiali e sulle tecnologie bio compatibili utilizzate nella costruzione di edifici storici presenti sul territorio oggi iraniano, fortemente influenzato dalla religione islamica. L’analisi evidenzia come a seguito dello sviluppo demografico, politico ed economico del territorio siano andate dimenticate, o addirittura perse, la tipologia stessa di costruzione e le tecniche tradizionali utilizzate nel territorio, sostituite dalla costruzione di edifici alti a scarsissima se non nulla sostenibilità ambientale. E’ emerso così che per privilegiare il potenziale ruolo chiave dell’edificio alto con riferimento alle richieste di una crescente popolazione, si è attuato uno sviluppo incontrollato del territorio che ha danneggiato aree importanti sia sotto il profilo dell’architettura che dell’ambiente. Ma si è anche visto che oggi è possibile, attraverso tecniche di ristrutturazione e ammodernamento tecnologico, restituire alla città edifici nuovamente compatibili e, in alcuni casi, anche autosufficienti. La seconda fase analizza il “costruito” contemporaneo, si colloca in una dimensione temporale che va dagli anni 50 ai prossimi 10 anni ed investe da una parte, le fasi dello sviluppo urbano incontrollato e, dall’altra, i primi esempi di architettura eco – compatibile. Ci si sofferma sul raffronto tra la realtà contemporanea occidentale ed asiatica e tra essa e il passato medio-orientale. Si approfondisce la possibilità di recuperare ed utilizzare in chiave moderna i sistemi costruttivi che sembravano perduti al fine della riproposizione di soluzioni “naturali” ed “ecocompatibili” in grado di far ritrovare un più equilibrato rapporto con la natura e l’ambiente, capaci di generare una migliore qualità della vita. In questa parte della ricerca viene inserito lo studio di fattibilità di riqualificazione di edifici esistenti al fine di renderli sostenibili e vengono descritte le caratteristiche dei numerosi materiali utilizzabili. Ci si sofferma, poi, ampiamente, sulle linee guida dettate dall’Unione Europea in materia di risparmio energetico, considerato questo una delle priorità dell’azione di governo di tutti i paesi UE, in considerazione dei consumi crescenti uniti ad una non illimitata disponibilità di risorse energetiche. La terza fase, denominata prospettiva, basata sullo strumento del benchmarking, pone a confronto/raffronto le “eccellenze” esistenti nel campo della progettazione architettonica. Ciò consente di individuare gli elementi cardine di una progettazione intelligente e moderna, di evidenziare le potenzialità ancora non del tutto sfruttate, di comprendere gli orientamenti e le tendenze future. Accanto al genio creativo ed al design, una differenza sostanziale sarà data dai fattori ricerca ed innovazione, identificativi di una architettura di prospettiva. Questa parte della ricerca presenta, inoltre, una analisi ed un confronto sulle nuove tecnologie di produzione di energia da fonti rinnovabili allo scopo di individuare la configurazione più vantaggiosa in termini di applicabilità nella progettazione di un edificio alto. L’analisi viene effettuata tramite grafici che descrivono le prestazioni tra contemporaneo e passato, così da identificare anche visivamente, in modo immediato, quali sono gli elementi da migliorare. Le fasi di indagine riguardano: l’architettura, la tecnologia, i materiali. Gli edifici scelti per il confronto sono gli edifici storici che si sviluppano in pianta e gli edifici contemporanei che si sviluppano in altezza. Questo per sottolineare come il costruito rispecchi i mutamenti delle esigenze di vita delle persone. Lo studio si sofferma anche sulla multi-funzionalità che si può ottenere grazie ad uno sviluppo del fabbricato in altezza: come conciliare la funzione abitativa con quella del lavoro e dei servizi. Una ulteriore analisi riveste il rapporto con l’ambiente circostante in modo da non aggredirlo ma anzi, da coinvolgere ed integrare. Lo studio si pone, infatti, anche l’obiettivo di ricercare un più intenso legame tra ambiente e nuova costruzione. Il progetto che viene presentato è la sintesi della risposta che la progettazione architettonica può offrire alle nuove esigenze dell’uomo e della natura, attraverso l’utilizzo delle migliori tecniche e metodologie analizzate. Le linee guida per la progettazione sostenibile, individuate nella tesi, permettono di operare un trasferimento tecnologico dal passato alla prospettiva, sia nel campo della progettazione che della tecnologia. Un modello esportabile che funga da stimolo alla cooperazione tra territori per assicurare crescita, sostenere la coesione territoriale e contribuire attivamente alla protezione dell'ambiente in una logica di sviluppo sostenibile. L’architettura islamica: indagine delle tecnologie di origine tradizionale L’architettura dei paesi islamici, quali quelle regionaliste e vernacolari, può avere una notevole importanza nella discussione s u ll’architettura e tecnologia contemporanea, sotto molteplici punti di vista. Il modello antico dimostra un’ottimizzazione massima tra le necessità di comfort dell’abitare e l’uso delle risorse originarie che si esplica attraverso l’uso di materiali e tecniche di edificazione e di energia, rispetto a limiti climatici spesso estremi. L’architettura di Hassan Fathy risulta più economica, anche se più ardita, ma con un pieno controllo dell’identità locale. Le forme architettoniche semplici presentano un’architettura inclusa nel contesto. Questa si basa sull’uso di risorse limitate, ottimizzando al massimo le conoscenze dirette del sito e le strategie tecnologiche del passato. Lo studio dell’ottimizzazione del comfort nei paesi in via di sviluppo potrebbe permettere una futura progettazione meno invasiva nei paesi industrialmente più avanzati. Viene affrontato dapprima il tema della città legato alla urbanistica, al clima ed alla progettazione in termini di edilizia ecosostenibile e, successivamente, si evidenziano le problematiche della città nel nostro tempo con riferimento al problema del sostentamento energetico e dell’inquinamento ambientale. Quello che è accaduto nel contemporaneo e sta ancora accadendo dimostra l’aver dimenticato che l’architettura non può prescindere dallo studio dei sistemi costruttivi antichi che riguardano, tra l’altro, la climatizzazione, la ventilazione, il raffrescamento naturale, l’accumulo del calore e l’impiego di materiali non artificiali ed ecocompatibili, e dall’interpretarli nella realizzazione delle costruzioni dei nostri tempi mediante l’uso di nuove e moderne tecnologie. Metodologia di trasferimento delle tecniche tradizionali su fabbriche contemporanee L’architettura contemporanea occidentale sta facendo indubbi progressi in ambito tecnologico e funzionale, costruendo una nuova immagine di architettura ecosostenibile, attenta al contempo al rispetto dell’ambiente circostante ed al risparmio energetico. Attraverso lo strumento del benchmarking, viene operato un confronto tra architettura, tecnologie e materiali al fine di determinare l’impatto dell’edificio nell’ambiente circostante. L’importanza del trasferimento tecnologico mira a dimostrare come nel passato l’architettura sia nata al solo scopo di migliorare la qualità della vita dell’uomo, senza alcuna attenzione all’impatto ambientale. Attraverso immagini e grafici, sarà dimostrato, indicando anche delle linee guida, quali sono le tecniche che possono essere recuperate e quali migliorate. Successivamente viene illustrato uno studio di fattibilità di una nuova progettazione sul territorio iraniano nella città di Teheran che usa le tecniche antiche applicate alla nuova costruzione di edifici alti. Contestualizzazione del processo di trasferimento in ambito europeo Lo studio di dettaglio, effettuato al fine di individuare le linee guida per la progettazione di un edificio alto, ripetibile in termini di tecnologia applicata alla costruzione, non può trascendere dall’analisi e dalla verifica di tali applicazioni nel contesto europeo. Dopo una serie di incontri, workshop e convegni presso la Commissione Europea, è stato possibile sintetizzare gli studi di dettaglio effettuati dal Joint Research Centre Institute for Energy sui consumi di energia elettrica ed efficienza energetica nell’ Unione Europea per contestualizzare la situazione attuale in cui viviamo: quella europea, per verificare quali sono le prospettive a cui si punta nei prossimi dieci anni. Ciò consente la elaborazione di un progetto reale con prospettive ben precise. La ricerca ha evidenziato le problematiche relative ai consumi di energia ed elettricità ed ha proposto un piano d’azione per il 2020. Lo studio evidenzia le criticità della situazione attuale, soprattutto nella costruzione di edifici adibiti a servizi, così da realizzare un’architettura di prospettiva, che aiuti a mantenere il livello energetico basso e non danneggi l’ambiente. Molto forte è l’attenzione della Commissione Europea sulla politica del risparmio energetico. Gli obiettivi proposti per il 2020 sono: la riduzione dei gas serra del 20%; la riduzione del consumo energetico del 20% e l’utilizzo del 20% di energie rinnovabili. Inoltre, viene ricordato lo studio del “Programma Green Building” della Commissione Europea che mira al miglioramento dell'efficienza energetica e all'introduzione di fonti energetiche rinnovabili negli edifici non residenziali. Gli edifici vengono classificati per anno, tipo di struttura, dimensioni dell’area e mq costruiti, fabbisogno energetico prima e dopo l’intervento e percentuale di risparmio. Tecnologie tradizionali nel contemporaneo – linee guida alla progettazione ecosostenibile Il processo di trasferimento tecnologico in un ambito, città o paese, è focalizzato nei settori dell’Architettura, dell’Ingegneria e delle Costruzioni (AEC). Questa prospettiva fa sì che, attraverso un processo di studio e di sviluppo, si possano selezionare e catalogare le effettive potenzialità di un edificio e protenderlo verso un livello più avanzato. Questo modo di operare nella prospettiva permette da un lato, di sviluppare un processo tecnologico avanzato in divenire, mantenendo però dall’altro lato, i piedi ben fermi nel presente, cercando di rendere credibili e fattibili gli sviluppi della tecnologia moderna. Il benchmarking, come detto, è lo strumento usato per la misurazione delle prestazioni di base e le proiezioni future attraverso una prospettiva ed un confronto ad ampio raggio nel campo dell’ architettura, delle tecnologie e dei materiali. Il confronto sarà tra il design dell’edificio e la sua innovazione: la sfida sarà la capacità di realizzare una forma che da sola riesca a garantire già di per se un intervento sostenibile. Gli elementi su cui lavorare saranno: - - l’uso dello spazio e le performance interne ed esterne: ogni ambiente deve essere autosufficiente e garantire una armonia generale dell’edificio, deve esserci una costante relazione tra esterno ed interno; la distribuzione dello spazio: questa deve permettere al fruitore un rapporto ottimale tra comfort e vivibilità; la localizzazione dell’edificio: la disposizione e la corretta identificazione nell’ambito urbano; la dimensione in pianta dell’edificio: l’edificio deve potersi muovere, la sua sagoma deve essere uno studio basato sulle condizioni climatiche, non deve risultare estraneo, deve nascere da un occupazione relativamente piccola per poi protendersi verso l’alto, in modo da occupare uno spazio aereo e non di base; il numero dei piani e la complessità di esecuzione: l’edificio non deve avere piani ma spazi combinati che devono assolvere a flussi e funzioni precise, ognuno deve - essere funzionale al superiore e all’inferiore in modo da creare anche con l’esterno una spirale dinamica che genera e raccoglie energia; ed infine le persone: chi realmente anima l’edificio ne deve far parte, si deve sentire protetto ma anche dare il suo apporto. Caso di studio: L’edificio alto come soluzione ecosostenibile per la produzione di energia Dopo aver più volte sottolineato l’importanza della progettazione architettonica combinata alla struttura e agli impianti, si verifica la fattibilità di una operazione integrata di tutti gli elementi che compongono un progetto. Il progetto proposto è la sintesi della tesi, ripercorre attraverso le sue immagini evocative e le sue descrizioni tecniche quanto sostenuto sino ad ora. Vengono così verificate le potenzialità del trasferimento tecnologico dalle tecniche antiche, dei principi di raffrescamento e ventilazione, di disposizione e organizzazione degli spazi, la relazione tra interno ed esterno, il ruolo della schermatura solare, il rapporto tra i materiali utilizzati e la loro reperibilità, l’adattamento e la relazione con il contesto. Trattandosi però, a differenza della tradizione antica, di un edificio alto vi è la necessità di confrontarlo con il contesto mondiale contemporaneo e soprattutto con le necessità, ben chiare nei protocolli europei, di ottenere risultati in termini di risparmio energetico e di utilizzo delle energie rinnovabili. La Torre viene, quindi, trasferita dall’antico al contemporaneo, ai sensi delle le linee guida proposte, allo scopo di diventare un esempio ripetibile. Per il suo sviluppo e la progettazione sono state utilizzate le nuove tecnologie applicate all’architettura, come descritte. Il concept design, è stato realizzato dallo studio A&U Engineering, leader del progetto il Prof. Giampaolo Imbrighi con la partecipazione dell’Arch. Teresa Crescenzi e dell’Arch. Valentina Romano per l’architettura, dello Studio Cimino srl per la parte impiantistica e dello studio Coding srl per la parte strutturale, in occasione della Taiwan Tower Competition. La sintesi del processo tra architettura e tecnologia è stata attuata mediante l’utilizzo delle tecnologie individuate dal rapporto dell’agenzia Internazionale per l’Energia “Cities, Towns and Renewable Energy”, sulle tecnologie potenzialmente applicabili agli edifici alti. Nell’intento di creare una integrazione con un contesto dalla forte connotazione naturalistica, la Torre è dotata di un involucro cucito su misura in metallico opportunamente traforato, che appare come “chiazze di sole che filtrano attraverso il fogliame”. L’involucro lascia intravedere in modo particolarmente suggestivo il volume sottostante della Torre ed ha differenti funzioni: strutturale, estetica e di conferire un appropriato sistema di schermatura del sole durante il periodo estivo, con un conseguente notevole risparmio energetico. L’edificio si modella secondo le caratteristiche climatiche del luogo in cui si inserisce e si compone di un corpo che tiene conto, in senso planimetrico e altimetrico, delle condizioni ottimali per l’illuminazione naturale. Riscaldamento, raffrescamento e ricambio dell’aria sono realizzati attraverso l’uso di dispositivi tecno‐morfologici, applicati anche all’involucro. Per il condizionamento (HVAC) viene usato il sistema BMS che regola l’utilizzo dell’energia prodotta grazie all’utilizzo di collettori solari, con una capacità termica pari a 300KW, l’uso dell’energia prodotta dal sistema geotermico con una capacità di 150KW, l’utilizzo delle pompe di calore. Il risparmio di energia elettrica viene operato tramite un sistema di pannelli solari fotovoltaici (PV) con una capacità pari a 300kw e tramite un sistema eolico a doppia turbina verticale ed orizzontale con capacità 150 KW. Il sistema BMS gestisce, oltre il condizionamento, il raffrescamento e la ventilazione, anche la regolazione dell’impianto idrosanitario (utilizzo di collettori solari termici 150KW), delle turbine eoliche, degli ascensori, del sistema di allarme, dell’accumulo delle acque, del filtraggio e della sterilizzazione, nonché del sistema elettrico (sensori di movimento, di luce naturale, luce indiretta uso di luci led). Questo consente di creare un equilibrio ottimale in termini di consumi e riciclo dell’energia termica. Conclusioni I contributi offerti dalla tesi alle problematiche individuate nella prima parte della ricerca rappresentano un parziale punto di arrivo, ma ancor più possono essere una base di partenza per lo sviluppo di soluzioni più generali e affidabili. Inoltre, anche a prescindere da eventuali miglioramenti, dato il quadro di riferimento sia tecnologico che normativo in costante evoluzione, le soluzioni progettuali individuate, per rimanere operative, avranno bisogno di continuo monitoraggio, controllo e aggiornamento, anche con riferimento ai cambiamenti climatici e sociali. La progettazione non può quindi trascendere dall’essere parte di un organizzazione progettuale che consideri tutti i diversi fattori che possono andare ad incidere sul progetto finale. Il lavoro compiuto va quindi inteso come una sola sperimentazione a cui dovrà seguire una fase di verifica e validazione, non possibile in questa sede. Inoltre, il sistema potrebbe essere trasferito in altri siti progettuali che presentano complessità maggiori di quelli analizzati. I casi studio hanno dimostrato come sia possibile realizzare delle soluzioni ad impatto ambientale limitato sul territorio. Le linee guida individuate sono il motore di questa ricerca al fine di garantire la efficienza energetica del progetto. Esse rappresentano il fulcro della progettazione dell’edificio alto proposto, inteso quale esperimento di sintesi tra presente e prospettiva. Una sintesi necessaria per la definizione di un cambiamento globale del territorio che vede nelle costruzioni alte l’alternativa allo sviluppo in orizzontale di interi agglomerati urbani.