Comunicazione delle Scienze Biomediche Prof.ssa Cristina Cerboni Prof. Marco Binotto Lezione 21 febbraio 2017 «I vaccini» Il materiale presente in questo documento viene distribuito solamente per uso interno ed esclusivamente a scopo didattico. Vaccinazione: definizione • La vaccinazione è una pratica clinica di immunizzazione ideata per aiutare artificialmente l’organismo a difendere sé stesso. • Consiste nella somministrazione di un preparato antigenico (non patogenico), con lo scopo di indurre una risposta immunitaria protettiva specifica. • E’ la manipolazione della risposta immunitaria con la maggiore percentuale di successo, nonché quella più frequentemente ed ampiamente utilizzata. I principi della vaccinazione profilattica Storia di una infezione Protective immunity consists of preformed immune components and immunological memory. P. Parham, Il sistema immunitario, 2017 Risposta primaria e secondaria (linfociti B) P. Parham, Il sistema immunitario, 2017 Memoria immunologica Il mantenimento della memoria è probabilmente antigene-indipendente, ma forse dipende dal sequestro dell’antigene o riesposizione Risposta primaria vs. secondaria (cellule B) (alta qualità) La risposta secondaria delle cellule B è migliore perché: • ci sono più cellule B Ag-specifiche • sono migliori P. Parham, Il sistema immunitario, 2017 Quantity and affinity of antibodies increase with multiple immunizations with the same antigen High quantity High quality Linfociti T: Le cellule T della memoria rimangono per molto tempo dopo che l’infezione virale è stata controllata o il virus eliminato Il caso mostrato si riferisce alla riattivazione di una infezione latente Differenze tra le diverse popolazioni di linfociti T Naïve T cell Effector T cell Death Memory T cell Naïve B cell Plasma cell Memory B cells Death Differenze tra le risposte immunitarie primaria e secondaria Memoria e… vaccini I principi della vaccinazione profilattica Caratteristiche principali di un vaccino Sicurezza Non deve causare la malattia o la morte; gli effetti collaterali non devono essere peggiori dei sintomi della malattia causata dal patogeno. Protezione Deve proteggere contro la malattia causata dall’esposizione al patogeno vivo. Protezione nel tempo La protezione contro la malattia deve durare molti anni. Induzione di anticorpi neutralizzanti Alcuni patogeni (es. Poliovirus) infettano cellule che non possono essere sostituite (neuroni). La produzione di anticorpi neutralizzanti è essenziale in questi casi. Induzione di una risposta protettiva mediata dai linfociti T Alcuni patogeni, come quelli intracellulari, sono eliminati in maniera più efficace con risposte cellulo-mediate Considerazioni pratiche Basso costo, stabilità biologica, facilità di somministrazione, pochi effetti collaterali Caratteristiche immunologiche di una vaccinazione di successo • Attivazione o infezione delle cellule presentanti l’antigene, per ottenere il processamento degli antigeni e presentarne i peptidi in associazione con MHC di classe I e II. • Attivazione sia dei linfociti T che dei linfociti B, allo scopo di ottenere una buona resa di linfociti di memoria. • Capacità di generare linfociti T citotossici (CD8+) e T helper (CD4+), che riconoscono una varietà di determinanti antigenici, allo scopo di superare le potenziali variazioni dovute al polimorfismo MHC. Edward Jenner Edward Jenner il 14 maggio del 1796 praticò una inoculazione in un bambino, usando materiale da una pustola di vaiolo bovino, anziché umano. Il ragazzo contrasse il vaiolo bovino e si rimise completamente dopo sei settimane di convalescenza. Jenner procedette dunque ad una seconda inoculazione, usando questa volta il siero di pustole umane; il ragazzo non ebbe nessun sintomo della malattia, dimostrando che l'immunizzazione con vaiolo bovino conferiva immunità verso il vaiolo umano. Il principio del funzionamento del vaccino contro il vaiolo: gli anticorpi neutralizzanti I virus del vaiolo bovino e umano condividono alcuni antigeni di superficie L’immunizzazione con il virus del vaiolo bovino induce anticorpi contro i suoi antigeni di superficie Cowpox: virus del vaiolo bovino Smallpox: virus del vaiolo umano Alcuni degli anticorpi contro il virus del vaiolo bovino legano e neutralizzano il virus del vaiolo umano Vaccinazione: cenni storici • 1796, Edward Jenner sperimentò il vaccino per il vaiolo (induzione di immunità protettiva con l’inoculo di materiale da una pustola di vaiolo bovino anziché umano). • Louis Pasteur (1822-1895) utilizzò la parola vaccino in maniera più generale, per preparazioni immunizzanti. - Sviluppò l’approccio sperimentale di “attenuazione” (mantenimento del patogeno in condizioni non favorevoli di crescita e/o passaggi in ospiti meno suscettibili). • Nel 1979, l’OMS annuncia ufficialmente l’eradicazione del virus del vaiolo umano. 200.000 operatori sanitari coinvolti nella vaccinazione dell’intera popolazione mondiale. Next goal of WHO: eradication of poliovirus 1988; resolution to eradicate polio In 2005, there were 2033 reported polio cases In 2013, 416 cases Nigeria Impact of vaccination on infectious diseases SSPE: Pan-encefalite Sclerosante Subacuta Disease incidence according to vaccination coverage: the herd effect! Immunizzazione di massa, o “effetto-gregge” Non appena è diminuito il numero di bambini vaccinati contro il morbillo, l’incidenza delle infezioni da morbillo è aumentata P. Parham, Il sistema immunitario, 2017 Andamento temporale della pandemia del 2009 causata da virus dell’influenza H1N1 e dello sviluppo del suo vaccino (USA) P. Parham, Il sistema immunitario, 2017 Pay 1 million $ for vaccination during childhood Save 4 milions $ (Font: WHO) Alcuni tipi di vaccini per patogeni comuni (I) 1. 2. 3. 4. 5. Vaccini attenuati (vivi, interi) Vaccini inattivati (uccisi, interi) Coniugati Vaccini a subunità Vaccini a DNA Alcuni tipi di vaccini per patogeni comuni (II) 1. Vaccini attenuati (vivi, interi): immunogenici, ma non patogenici (il patogeno è MUTATO). Stimolano sia la risposta innata che adattativa (sia umorale che cellulomediata). Ci sono alcuni rischi di reversione della mutazione attenuante. Una singola dose non è sufficiente per un’immunità duratura: necessità di un richiamo. Necessitano della “catena del freddo”. Es., VACCINO DI JENNER; ROSOLIA, ROTAVIRUS, ANTI-POLIO (Sabin). 1. Alcuni esempi Generazione del vaccino con virus attenuato. Il virus patogeno è isolato da un paziente e cresciuto in cellule umane in coltura. Il virus patogeno cresciuto in coltura è utilizzato per infettare cellule di scimmia. Questo passaggio da solo può indurre mutazioni e attenuare il virus (rosolia, rotavirus) 1. Alcuni esempi Generazione del vaccino con virus attenuato. Il virus subisce molte mutazioni che gli permettono di “adattarsi” e di crescere bene nelle cellule di scimmia. Il virus così adattato, non è più in grado di crescere in cellule umane (è attenuato) e può essere usato come vaccino. 1. Alcuni esempi Il rotavirus 2013 sotto i 5 anni di età 611.000 estimated child rotavirus-related deaths 1. Alcuni esempi Un vaccino attenuato contro l’infezione da rotavirus Virus umano attenuato Rotarix: varianti comuni P8 e G1 delle glicoproteine VP4 e VP7 Riassortimento rotavirus umano-bovino, 5 ceppi RotaTeq: basato sul virus bovino (non patogenico per l’uomo): • 4 ceppi: G1-G4, varianti di VP7 umano + VP4 bovino • 1 ceppo: VP7 bovino + P8 di VP4 umano 1. Alcuni esempi La produzione di ceppi di virus vivi attenuati mediante le tecniche del DNA ricombinante: mutazioni o delezioni di geni che regolano la virulenza. 140 genomi batterici 1600 genomi virali sequenziati negli ultimi anni! Riassumendo… come si genera un vaccino attenuato? 1. Crescita in specie diverse 2. Uso di un patogeno simile 3. Mutazioni nei geni della virulenza Alcuni tipi di vaccini per patogeni comuni (II) 1. Vaccini attenuati (vivi, interi): immunogenici, ma non patogenici. Stimolano sia la risposta innata che adattativa (sia umorale che cellulo-mediata). Ci sono alcuni rischi di reversione della mutazione attenuante. Una singola dose non è sufficiente per un’immunità duratura: necessità di un richiamo. Necessitano della “catena del freddo”. Es., ROSOLIA, ROTAVIRUS, ANTI-POLIO (Sabin). 2. Vaccini inattivati (uccisi, interi): calore, fissazione chimica (formaldeide), radiazioni gamma. Non danno in genere una robusta risposta T CD8+ perché il patogeno non entra nelle cellule (risposta Th e B > CTL). Nessuna possibilità di reversione. Non si replica, e quindi necessita di richiami frequenti (costi più elevati). Più stabili, la “catena del freddo” non è richiesta. Es., ANTI-POLIO (Salk). 1/2. Alcuni esempi Confronto tra vaccino anti-Polio attenuato o inattivato IgG>IgA IgA>IgG Il vaccino inattivato (ucciso) è somministrato per via intramuscolare e arriva ai linfonodi. Il vaccino attenuato è un “mix” di virus (3 ceppi diversi) che si riproducono nell’apparato digerente dopo la somministrazione per via orale. Somministrazione del vaccino secondo la normale via di infezione (può essere trasmesso per via oro-fecale). Sabin Il vaccino attenuato produce una forte risposta IgA, esattamente dove la protezione è necessaria. (vaccino antipolio orale trivalente, OPV) Il vaccino inattivato (ucciso) produce risposte IgG, che risultano meno efficaci. Efficacia ridotta, indicato nei soggetti immunodepressi. Salk (vaccino antipolio inattivato, IPV) 1/2. Alcuni esempi Confronto tra vaccino anti-Polio attenuato o inattivato Salk Sabin (vaccino antipolio orale trivalente, OPV) (vaccino antipolio inattivato, IPV) Le mutazioni che occorrono nell’infezione della popolazione umana generano dei ceppi a ridotta patogenicità, che rappresentano delle forme naturali di virus attenuati e possono essere usati come candidati per vaccini. Il ceppo Sabin 2, uno dei tre ceppi vivi attenuati del virus della poliomelite che formano il vaccino antipolio orale è di questo tipo. Nel 2007 con l’antipolio di Sabin si è verificata in Nigeria una delle più grosse epidemie di poliomelite causate da un ceppo vaccinale. Fu causata dal ceppo 3, che differisce dal ceppo naturale per soli 10 nucleotidi. Una sola mutazione, che riporta uno dei 10 nucleotidi a quello originario, ha ripristinato la patogenicità. Ciò può avvenire anche durante la preparazione del vaccino, che però è controllata. Il ceppo 1 differisce invece per 57 nucleotidi, e quindi la reversione è meno probabile. Salk/IPV è più sicuro e quindi in alcuni protocolli di vaccinazione si somministra IPV, e poi Sabin/OPV. 1/2. Alcuni esempi Characteristics of live and killed vaccines Booster requirement only one (generally) requires multiple boosters Live and non-replicating vaccines induce different types of immune responses 1/2. Alcuni esempi VIVI (ATTENUATI) INATTIVATI Morbillo Colera Rosolia Pertosse Polio (Sabin-OPV) Polio (Salk-IPV) Febbre gialla Rabbia Influenza (Flumist) Influenza Vaiolo Tifo Varicella Epatite A Alcuni tipi di vaccini per patogeni comuni (II) 1. Vaccini attenuati (vivi, interi): immunogenici, ma non patogenici. Stimolano sia la risposta innata che adattativa (sia umorale che cellulo-mediata). Ci sono alcuni rischi di reversione della mutazione attenuante, Una singola dose non è sufficiente per un’immunità duratura: necessità di un richiamo. Necessitano della “catena del freddo”. Es., ROSOLIA, ROTAVIRUS, ANTI-POLIO (Sabin). 2. Vaccini inattivati (uccisi, interi): calore, fissazione chimica (formaleide), radiazioni gamma. Non danno in genere una robusta risposta T CD8+ perché il patogeno non entra nelle cellule (risposta Th e B > CTL). Nessuna possibilità di reversione. Non si replica, quindi necessita di richiami frequenti (costi più elevati). Più stabili, la “catena del freddo” non è richiesta. Es., ANTI-POLIO (Salk). 3. Coniugati: porzioni specifiche di un microorganismo (spesso polosaccaridi complessi) legati a proteine di trasporto/carrier (vaccino coniugato: polisaccaride+proteina di trasporto). Questo è l’approccio usato per i vaccini pediatrici più recenti. Es., Haemophilus influenzae (meningite batterica) e pneumococchi. I vaccini coniugati 3. Alcuni esempi Vaccini coniugati I bambini al di sotto di 1-2 anni producono una risposta debole ad antigeni T indipendenti. Questi antigeni non sono proteine, sono generalmente polimerici (es. polisaccaridi complessi), mancano di “epitopi T”, e sono comuni ai batteri capsulati. I vaccini “coniugati” hanno l’obiettivo di produrre anticorpi che si possano legare alla capsula e fissare il complemento: le IgG! Hanno una durata più lunga e sono più protettive. Antigeni T indipendenti attivano i linfociti B a produrre anticorpi IgM Batteri capsulati: meningococco (Streptococcus pneumoniae), pneumococco (Neisseria), salmonelle, E. coli, Haemophilus influenzae, ecc. 3. Alcuni esempi Vaccini coniugati low affinity, mostly IgM, short-lived high affinity, mostly IgG, long-lived 3. Alcuni esempi La meningite Tra gli agenti batterici che causano la meningite il più temuto è Neisseria meningitidis (meningocco), oltre a Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae. Del meningococco esistono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X. Il più aggressivo è il meningococco di sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa. Secondo l’ISS, nel 2015 si sono verificati in Italia quasi 200 casi di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte dei quali causati dai sierogrupppi B e C. Ile categorie più a rischio sono i bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti. Per il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età. Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: • il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato, e protegge solo dal sierotipo C; • il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; • il vaccino coniugato contro il meningococco di tipo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo. Meningite, come e quando difendersi con la vaccinazione ISS 29/12/2016 Alcuni tipi di vaccini per patogeni comuni (II) 1. Vaccini attenuati (vivi, interi): immunogenici, ma non patogenici. Stimolano sia la risposta innata che adattativa (sia umorale che cellulo-mediata). Ci sono alcuni rischi di reversione della mutazione attenuante, Una singola dose non è sufficiente per un’immunità duratura: necessità di un richiamo. Necessitano della “catena del freddo”. Es., ROSOLIA, ROTAVIRUS, ANTI-POLIO (Sabin). 2. Vaccini inattivati (uccisi, interi): calore, fissazione chimica (formaleide), radiazioni gamma. Non danno in genere una robusta risposta T CD8+ perché il patogeno non entra nelle cellule (risposta Th e B > CTL). Nessuna possibilità di reversione. Non si replica, quindi necessita di richiami frequenti (costi più elevati). Più stabili, la “catena del freddo” non è richiesta. Es., ANTI-POLIO (Salk). 3. Coniugati: porzioni specifiche di un microorganismo (spesso carboidrati complessi) legati a proteine di trasporto/”carrier” (vaccino coniugato: polisaccaride+proteina di trasporto). Questi sono i vaccini utilizzati per i vaccini pediatrici recenti. Es., Haemophilus influenzae (bacterial meningitis) e pneumococchi. 4. Vaccini a subunità: proteine specifiche “sicure” di microorganismi possono risultare efficaci. Scarsa risposta T CD8+ e basso potere adiuvante naturale. Es., HBV, HPV. 4. Alcuni esempi Vaccino a subunità Non è disponibile un vaccino per l’Epatite di tipo C. La patogenesi dell’Epatite B è molto simile a quella dell’Epatite C: il virus è diffuso e tumorigenico. E’ disponibile un vaccino efficace contro HepB. HepB non è facilmente coltivabile in laboratorio. Tuttavia, l’antigene di superficie HBsAg può essere espresso come proteina ricombinante, purificato, e usato come immunogeno. Buona efficacia! Questo vaccino, è stato il primo vaccino “ricombinante”, e anche la prima “immunizzazione anti-cancro”. I virus dell’Epatite B e C, sono responsabili dell’85 % dei casi di carcinoma epatico. 4. Alcuni esempi Hepatitis B virus (HBV) E.coli DNA coding HBs Ag Recombinant HBs Ag: Recombinant Vaccine (protection in 85% of vaccinated individuals) HBsAg: Antigene di superficie del virus dell’epatite B LE LESIONI PRE-NEOPLASTICHE DELLA CERVICE UTERINA POSSONO PROGREDIRE IN NEOPLASIA 4. Alcuni esempi Subunit vaccines: HPV vaccine consisting of L1 (capsid protein) Virus-Like Particles (VLP) from HPV-16 and HPV-18 Depicted within the vaccinated subject are dendritic cells that present antigen to helper T cells (blue) and B cells (pink), which induces the B cells to become plasma cells (shown as ellipses). Plasma cells then generate antibodies (red) capable of neutralizing the virus Protection by HPV L1 VLP vaccination is type-restricted CIN= cervical intraepithelial neoplasia (CIN3 is considered as the immediate precursor to invasive cervical cancer) La ricerca che cura - La vaccinazione con proteina dell’involucro virale ricombinante di virus del papilloma 16 e 18, ha lo scopo di ridurre l’insorgenza di lesioni neoplastiche della cervice in giovani donne vaccinate. - La vaccinazione determina una forte risposta linfocitaria T e B, in grado di neutralizzare il virus. Strategie di vaccinazione (virus) La strategia di Jenner non è attuabile per la maggior parte dei virus patogeni, poiché solo per pochissimi di essi esiste una controparte naturale priva di rischio. VACCINI A VIRUS VIVI ATTENUATI (crescita in cellule umane e non; DNA ric.) Es.: antipolio (Sabin) morbillo parotite rosolia febbre gialla VACCINI A VIRUS UCCISI O INATTIVATI (formalina, calore, radiazioni) Es.: antipolio (Salk) influenza rabbia VACCINI A SUBUNITA’ (tossoidi, proteine purificate o ricombinanti) Es.: epatite B, HPV Le vaccinazioni in Italia Vaccinazione esavalente: • Difterite Tossoidi + batteri uccisi • Tetano • Pertosse (acellulare ) • Poliomielite Salk (IPV) Coniugato • Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) Subunità • Epatite B Inoltre: • Pneumococco (eptavalente) Coniugato • morbillo+parotite+ rosolia (MPR) Virus Coniugato • Meningococco (gruppo C) Virus attenuato • Varicella Virus attenuato • Rotavirus • Papilloma (HPV) Subunità attenuati Legenda DTaP: vaccinazione antidifterico-tetanico-pertossica Tdap: vaccino difto-tetanico-pertossico acellulare per adulti IPV: vaccino antipoliomielitico iniettabile - inattivato HB: vaccino antiepatite B Hib: vaccino contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b MPR: vaccino antimorbillo-parotite-rosolia PCV: vaccino pneumococcico coniugato eptavalente Men C: vaccino meningococcico C coniugato Note 1. Per terzo mese di vita si intende il periodo che intercorre dal compimento del 61°giorno di vita fino al 90° giorno di vita, ovvero dal compimento della 8a settimana di vita fino alla 12a settimana di vita 2. Nei nati da madre HBsAg positiva si somministrano contemporaneamente, entro 12-24 ore dalla nascita ed in siti separati, la prima dose di vaccino (HB) e una dose di immunoglobuline specifiche anti-epatite B (HBIG). Il ciclo va completato da una seconda dose a 4 settimane dalla prima, da una terza dose dopo il compimento dell’ottava settimana (può coincidere con la prima somministrazione del ciclo normale) e da una quarta dose all’11° mese (può coincidere con la 3a dose del ciclo normale) 3. Vaccino pneumococcico coniugato eptavalente: programmi di ricerca attiva e vaccinazione dei soggetti a rischio elevato; per gli altri soggetti vaccinazione in base a specifici programmi regionali 4. E’ possibile la co-somministrazione al 13°mese della prima dose del vaccino MPR e della terza dose dei vaccini DTaP, IPV, HB e Hib 5. MPR2: seconda dose ovvero dose di recupero (Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita - G. U. s. g. n. 297 – suppl. ord. N. 195 del 23/12/03) 6. Vaccino meningococcico C coniugato: programmi di ricerca attiva e vaccinazione dei soggetti a rischio elevato; per gli altri soggetti vaccinazione in base a specifici programmi regionali 7. Varicella: limitatamente alle Regioni con programmi vaccinali specifici in grado di garantire coperture superiori all’80% 8. Varicella: programmi di ricerca attiva e vaccinazione degli adolescenti con anamnesi negativa per varicella Alcuni tipi di vaccini per patogeni comuni (II) 1. Vaccini attenuati (vivi, interi): immunogenici, ma non patogenici. Stimolano sia la risposta innata che adattativa (sia umorale che cellulo-mediata). Ci sono alcuni rischi di reversione della mutazione attenuante, Una singola dose non è sufficiente per un’immunità duratura: necessità di un richiamo. Necessitano della “catena del freddo”. Es., VACCINO DI JENNER; ROSOLIA, ROTAVIRUS, ANTIPOLIO (Sabin). 2. Vaccini inattivati (uccisi, interi): calore, fissazione chimica (formaleide), radiazioni gamma. Non danno in genere una robusta risposta T CD8+ perché il patogeno non entra nelle cellule (risposta Th e B > CTL). Nessuna possibilità di reversione. Non si replica, quindi necessita di richiami frequenti (costi più elevati). Più stabili, la “catena del freddo” non è richiesta. Es., ANTI-POLIO (Salk). 3. Coniugati: porzioni specifiche di un microorganismo (spesso carboidrati complessi) legati a proteine di trasporto/”carrier” (vaccino coniugato: polisaccaride+proteina di trasporto). Questi sono i vaccini utilizzati per i vaccini pediatrici recenti. Es., Haemophilus influenzae (bacterial meningitis) e pneumococchi. 4. Vaccini a subunità: proteine specifiche “sicure” di microorganismi possono risultare efficaci. Scarsa risposta T CD8+ e basso potere adiuvante naturale. Es. HBV. 5. Vaccini a DNA: introduzione di un DNA plasmidico direttamente nelle cellule del ricevente. Relativamente economico, specifico, e attiva bene i linfociti T CD8+. Problemi tecnici nell’introduzione del DNA nelle cellule (“gene gun”). Alcuni problemi di sicurezza (inserzione casuale). Attivazione del Toll-like receptor 9 (CpG DNA). 5. Alcuni esempi Vaccini a DNA Vaccini a DNA Meccanismo di generazione di CTLs, Th, anticorpi Recombinant vectors or DNA vaccines Vaccini a DNA Meccanismo di generazione di linfociti citotossici, T helper, anticorpi Potenziali vantaggi dei vaccini a DNA - Azione simile al vaccino a subunità proteiche - Tuttavia si evitano i problemi potenziali di “incorrect folding” e di glicosilazione della proteina antigenica preparata - Stabili, poca variabilità, economici da preparare - Si può ottenere una multivalenza di azione (es. inclusione di geni di citochine adiuvanti etc.) Advantages of DNA vaccines design simple engineering & design modification manufacture rapid production and formulation; reproducible, large-scale production and isolation safety unable to revert into virulent form (like live vaccine); does not require toxic treatment (like inactivated vaccine); no significant adverse events in clinical trials (many thousands vaccinated so far) stability & mobility more temperature stable than conventional vaccines; long shelf-life; ease of storage and transport; likely not to require a cold chain immunogenicity induction of antigen-specific T and B cell responses similar to those elicited by live attenuated vaccines “Vaccine design”: considerazioni I principali componenti della risposta immunitaria possono essere stimolati da diversi tipi di vaccini Efficacia: - Anticorpi: attenuato > ucciso > subunità > DNA - T citotossici: attenuato > DNA > ucciso > subunità Tossicità: (infiammazione) attenuato > ucciso > DNA > subunità Sicurezza: (biologica) subunità > ucciso > DNA > attenuato “Vaccine design”: considerazioni I principali componenti della risposta immunitaria possono essere stimolati da diversi tipi di vaccini or subunit vaccines or DNA vaccines Strutture di superficie o secrete, predette “in silico” con potenziale immunogenico. L’es. della N. meningitidis gruppo B. (25 proteine identificate in silico). Sviluppo dei vaccini: metodi tradizionali e.. “vaccinologia inversa”! Type of vaccines licensed in the year 2000 and type of vaccines predicted to be available in the year 2020 Gli adiuvanti • Idrossido di Alluminio • Adiuvante di Freund • • • • Citochine/chemochine Prodotti batterici CpG Liposomi Gli adiuvanti sono sostanze che, quando somminstrate con l’antigene, ne aumentano l’immunogenicità Come funzionano gli adiuvanti? 1. Determinano un lento rilascio dell’antigene. 2. Stimolano l’immunità innata (attivazione/maturazione delle APC). 3. Aumentano la cattura dell’antigene (liposomi, microsfere). 4. Forniscono segnali costimolatori o citochine. CFA (complete Freund’s adjuvant) = oil-in-water emulsion with dead mycobacteria Un diverso approccio per ottenere peptidi antigenici presentati attraverso la via dell’MHC di classe I ISCOM contenente il peptide Fusione ISCOM-APC The immunostimulating complex or ISCOM ISCOM: Immunostimulating Complex Adjuvant (complesso di sostanze immunostimolanti adiuvante) Figure 12-5 part 2 of 2 Il peptide è trasportato nel reticolo endoplasmatico Il peptide presentato in MHC di classe I sulla superficie cellulare è riconosciuto dal linfocita T CD8 72 Schematic representation of different nanoparticle delivery systems (A) Virus-like particle, (B) Liposome, (C) ISCOM, (D) Polymeric nanoparticle, (E) Non-degradable nanoparticle. Vaccini disponibili per le malattie infettive nell’uomo Vaccine-preventable diseases are STILL an important cause of death pertussis 20% non neonatal polio,diphtheria,yellow fever tetanus 1% neonatal 1% tetanus measles 13% 38% Haemophilus influenzae 27% In 2002, WHO estimated that 1.4 million of deaths among children under 5 years were due to diseases that could have been prevented by routine vaccination. This represents 14% of global total mortality in children under 5 years of age Alcune malattie per le quali non sono ancora disponibili vaccini efficaci 2011-2012