Cambiamenti climatici

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Cambiamenti climatici
Il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici sono
ormai diventati la grande questione ambientale del XXI secolo.
L’accordo del COP 21:
L’urgente necessità di cambiamento
dalla consapevolezza alle azioni concrete
per rispettare gli obiettivi ambiziosi sottoscritti a Parigi, la riduzione delle emissioni di gas serra
dovrà essere rapida e riguardare tutti gli Stati, tutti i territori e i settori economici
27 maggio alle ore 21
Un incontro per ragionare sui contributi possibili a
livello locale, personale, culturale e politico.
Sala Rimoldi – sede Zona Acli Gallarate, Via Agnelli 33
Intervengono
Mario Agostinelli
Stefano Caserini
(Presidente dell’Associazione “Energia Felice”, ARCI, Milano)
(docente di “Mitigazione dei cambiamenti climatici” presso il
Politecnico di Milano)
CON L’ADESIONE DI:
- ACLI TERRA - AMICI DELLA NATURA ARSAGO – GIOVENTU’ ACLISTA - LEGAMBIENTE GALLARATE - LIPU VARESE – VIVA VIA GAGGIO -
Stampato in proprio via Agnelli 33 Gallarate
Il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici sono ormai
diventati la grande questione ambientale del XXI secolo.
La grande partecipazione dei capi di Stato e
l’attenzione riservata dai media di tutto il
mondo alla COP21, che si è svolta nel
dicembre 2015 a Parigi, ha mostrato che le
attività umane sono le maggiori responsabili
e più si aspetta ad intervenire più aumentano
i rischi di impatti molto pericolosi per gli
esseri umani e gli ecosistemi. Non è stata una
rivoluzione, non ci sono state sorprese
eclatanti, ma si è trovato un accordo sul
percorso futuro sui tempi e sulle regole per
contrastare la tendenza del clima al riscaldamento globale. Tranne pochissime eccezioni, tutti i
Paesi emettitori di gas serra hanno dichiarato impegni a limitare le loro emissioni, anche se si
tratta di impegni ancora insufficienti per mantenere l’incremento della temperatura media
mondiale ben sotto i 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. In altre parole, l’asticella degli sforzi
degli Stati è stata parecchio alzata, ma il ritardo accumulato negli anni passati fa sì che gli impegni
oggi decisi non possano essere considerati sufficienti.
Parallelamente al negoziato ufficiale, il portale dei “Non-State Actor Zone for Climate Action
(NAZCA)” della convenzione sul clima ha raccolto più di 10.000 impegni formali ad azioni sul clima,
aggiuntivi a quelli degli stati. Hanno sottoscritto impegni 150 regioni, 2.254 città, 2.034 aziende,
425 investitori finanziari e 235 organizzazioni della società civile (organizzazioni non governative,
associazioni, fondazioni, università e Enti di ricerca). Regioni come la California, la Catalogna, il
Baden-Württemberg, per l’Italia la Lombardia. Città come New York, Tokyo, Rio de Janeiro, Sidney.
541 grandi aziende dell’energia, 256 dei trasporti, 283 dei materiali, 50 dell’informatica, 95 grandi
banche, 64 assicurazioni, 73 istituti finanziari.
Gli impegni presi da singole Regioni, Città e Associazioni significano che le azioni per contrastare la
tendenza al cambiamento climatico possono essere programmate ed attuate anche a livello locale,
a partire dalle nostre abitudini, dalle nostre case e dalle nostre città.
“Esiste un consenso scientifico molto consistente che indica che siamo in presenza
di un preoccupante riscaldamento del sistema climatico.
L’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita,
di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le cause
umane che lo producono o lo accentuano. (cit. Papa Francesco: “LAUDATO SI”)
è urgente produrre cambiamenti culturali in grado di dare priorità alla cura della casa comune
- la nostra terra - nella valutazione delle azioni umane. Un “cambiamento paradigmatico” che
sottragga la progettualità e la selezione delle azioni alla sola sfera economica per porre la
“sostenibilità” (ambientale, sociale ed economica) alla guida delle scelte e delle azioni concrete.
Anche nell’ambito personale, locale, quotidiano. Occorre mettere mano alla scala di valori,
simboli, status di riconoscimento sociale, per riprendere la guida dei processi in modo
consapevole.
Discutiamone insieme il 27 maggio al Circolo Acli
Achille Grandi di Gallarate. Via agnelli 33 – ore 21:00
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