UNA SETTIMANA DI PROGRAMMAZIONE TELEVISIVA IN “FASCIA PROTETTA” GIUDICATA DAI BAMBINI Sintesi della ricerca a cura del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna - Ottobre 2000. Equipe di Ricerca: Piero Bertolini, Letizia Caronia, Massimiliano Tarozzi, Lucia Balduzzi, Manuela Fabbri, Elisa Caldari, Annalisa Santini, Francesco Filippi. GLI OBIETTIVI A distanza di un anno dalla analoga Ricerca condotta dall’Istituto Gemelli di Milano, Mediaset e il Comitato TV minori, hanno ritenuto opportuno procedere ad un nuovo monitoraggio di una settimana di trasmissioni televisive in “fascia protetta” allo scopo di mettere a fuoco lo stato attuale della loro conformità con le indicazioni del Codice di autoregolamentazione TV e minori. IL CAMPIONE A differenza dello scorso anno in cui le emissioni televisive sono state valutate da un punto di vista adulto (quello degli stessi ricercatori che avevano messo a punto la griglia di analisi), nella presente ricerca si è scelto di privilegiare quello dei bambini, in quanto si è ritenuto che il loro vissuto e la loro sensibilità non coincidano necessariamente con quelli degli adulti. Pertanto il campione preso in esame è composto da 120 bambini (tutti i bambini di tutte le classi quarte della scuola elementare statale di Zola Predosa (Bologna). Per quanto riguarda invece il “campione televisivo”, sono stati sottoposti ad analisi tutti i programmi trasmessi dalle sette reti nazionali (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Canale 5, Italia 1, Retequattro e TMC) dalle 15.45 alle 19.15 della settimana dal 25/10/99 al 31/10/99. LA METODOLOGIA I bambini di ciascuna classe sono stati suddivisi in gruppi di tre o quattro soggetti. Ogni sottogruppo è stato invitato a visionare circa 1 ora per settimana per quattro settimane successive (per un totale di 4 ore e 30 minuti circa) delle emissioni televisive del periodo campione. I bambini di ciascun sottogruppo hanno pertanto visionato, a casa e ciascuno per proprio conto (tutti i bambini erano forniti di videoregistratore), la porzione di emissioni televisive affidata al sottogruppo di appartenenza e hanno compilato, sempre individualmente, una scheda di codifica per ciascun programma. Attraverso la scheda i bambini avevano la possibilità di esprimere un giudizio (in positivo o in negativo) sulle singole scene contenute nei vari programmi (sebbene spesso i bambini abbiano fatto riferimento al programma nel suo complesso). Le aree di riferimento contenute nella griglia a cui associare le singole Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 1 scene erano, in negativo, è violenta, fa paura, è sciocca, è tragica, è difficile, fa piangere, ti mette a disagio, ti sembra volgare, fa vedere cose brutte, fa vedere cose ingiuste, invita a comprare cose inutili, non è adatto ai bambini e, in positivo, è avventurosa, insegna delle cose, fa vedere cose belle, fa vedere cose giuste, invita a comprare cose utili, spiega bene argomenti difficili, informa e suggerisce attività, è adatto ai bambini. (N.B. Le segnalazioni negative potevano essere distinte in tre diverse gradazioni – un po’, molto e troppo – mentre quelle positive ne avevano solo una – molto – in quanto lo scopo della ricerca era di mettere in evidenza soprattutto, se non esclusivamente, gli aspetti negativi delle trasmissioni televisive prese in considerazione.) Il giorno successivo alla visione e alla codifica individuale dei programmi ciascun sottogruppo partecipava, a scuola, ad un incontro/intervista con uno dei membri dell’equipe di ricerca allo scopo di consentire ai bambini di spiegare le ragioni delle loro codifiche e di confrontarsi tra loro e, ai ricercatori, di cogliere l’autentico vissuto di ciascun bambino, potendo, in questo modo interpretare meglio, a livello qualitativo, l’insieme dei loro pareri. I RISULTATI Le voci della scheda di decodifica E’ violento In linea di massima i bambini classificano come violente sia quelle scene che rappresentano la violenza fisica, ovvero la morte di individui o di animali, quelle di lotta (con le armi, a pugni e calci), o ancora quelle che riportano fatti da “cronaca nera”, sia quelle in cui sarebbe più corretto parlare di violenza “psicologica”, ovvero litigi piuttosto accalorati tra persone, scherzi di cattivo gusto, scene tragiche che feriscono la loro sensibilità. I generi che raccolgono il maggior numero di segnalazioni relative a scene di violenza sono nell’ordine i film, i telefilm, i promo e i trailers, i programmi di informazione - in particolare i TG – (i bambini capiscono perfettamente che i fatti e le immagini si riferiscono a qualcosa di reale e questo provoca in loro disagio) e minoritariamente alcuni spot pubblicitari, i cartoni animati e i programmi sportivi. Fa paura Si tratta di una voce assai frequentemente indicata dai bambini. Sono soprattutto quattro i generi televisivi che provocano nei bambini il sentimento della paura: • i promo e i trailers all’interno dei quali si fa spesso ricorso a scene di suspance, ad una musica di sottofondo inquietante e ad atmosfere buie e difficili da decifrare; Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 2 inoltre la visione di scene isolate, non contestualizzate nell’insieme del racconto, accresce il sentimento di paura in quanto i bambini non ne comprendono il senso. • i film, specialmente quelli di guerra con feriti e morti, disastri di varia natura come aerei che cadono, sparatorie prolungate, gente che sta male e piange . Gli intervistati gradirebbero una maggior attenzione nella scelta dei film da proiettare nelle ore pomeridiane. • i telefilm, specialmente quelle polizieschi. • programmi di attualità in cui vengono mandate in onda immagini troppo drammatiche e crude. Infine, ma in numero abbastanza esiguo, sono stati segnalate come paurose anche alcune scene di cartoni animati e di programmi sportivi. N.B. La distribuzione delle segnalazioni per reti televisive evidenzia una prevalenza delle Reti Mediaset (Italia 1 in primis seguita da Canale 5 e Retequattro) sia in relazione alla violenza che alla paura. E’ tragico La sensibilità dei bambini viene spesso toccata dalle scene che essi definiscono tragiche: la morte di un personaggio, l’affondamento di una nave, ma soprattutto i dolori più intimi dei personaggi, in special modo di bambini, mostrata nei film come nei programmi di attualità li colpisce in modo molto forte. Anche in questo caso sono i film a raccogliere il maggior numero di segnalazioni seguiti dai telefilm, da alcuni cartoni animati e dai programmi di informazione/attualità. Tuttavia se i bambini non sembrano particolarmente disorientati di fronte alle scene di film, telefilm e cartoni che definiscono tragiche in quanto la consapevolezza della finzione attutisce le sensazioni negative , lo stesso non si può dire per i programmi di informazione in cui la verità degli eventi crea un forte turbamento. Fa piangere La commozione che porta a piangere è qualcosa di più dell’essere tragico: in questi casi il narrato dalla televisione entra nella sfera dei sentimenti dei bambini. Questi associano ciò che vedono ai loro vissuti personali, o si pongono al posto dei personaggi o, ancora piangono insieme a loro. Tuttavia il fatto che una scena faccia piangere non significa necessariamente che questa sia connotata negativamente; spesso far piangere è sinonimo di un sentimento, di un’emozione scaturita da una visione positiva e gratificante. In altre parole commuoversi piace ai bambini, soprattutto di fronte al lieto fine. I generi che hanno suscitato maggior commozione sono stati i film e i telefilm drammatici e il cartone Heidi. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 3 E’ volgare I giudizi sulla volgarità si dividono in due filoni: uno riferito all’aggressività verbale e alle parolacce, l’altro alla sessualità (baci appassionati, scene osé, immagini di donne nude, servizi sulla prostituzione). Le scene ritenute volgari sono state rilevate nei film, nei programmi di informazione, nella pubblicità, nei telefilm e nei promo. La rete che ha ricevuto il maggior numero di segnalazioni relative alla volgarità è stata TMC seguita da Italia 1, quelle che ne hanno ricevute di meno Rai 3 e Rete 4. Mette a disagio Il disagio, ossia l’imbarazzo che può provocare la televisione in coloro che la stanno guardando, è stato provocato da scene di sesso, violenza (scene cruente, sangue), sentimenti forti (sofferenze, amori e decisioni travagliate) e dall’esposizione in pubblico di vicende private. I film e i programmi di informazione risultano essere le principali fonti di disagio seguiti dai telefilm e dalla pubblicità; la rete che presenta la maggior parte di scene imbarazzanti è risultata Canale 5 seguita da Italia 1, quella che ne presenta di meno TMC. Fa vedere cose brutte I bambini utilizzano questa categoria per descrivere le più diverse situazioni: è brutto ciò che non piace, ciò che è violento o pauroso, ciò che è ingiusto, scene a sfondo sessuale. I film sono ancora una volta quelli che raccolgono il maggior numero di segnalazioni, seguiti dagli spot pubblicitari, dai promo, dai programmi di informazione e di attualità. Fa vedere cose ingiuste I bambini hanno raggruppato sotto questa voce segnalazioni relative a diverse situazioni: dall’abuso della violenza ai riferimenti sessuali espliciti, da una particolare crudezza (spesso ritenuta non giustificata) delle immagini trasmesse al fatto di scontrarsi con comportamenti moralmente disdicevoli. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 4 Le segnalazioni più numerose riguardano i programmi di informazione, i telefilm, i film e i cartoni animati; la Rete più segnalata è stata Italia 1, le meno segnalate Rete 4, Rai 2 e TMC. N.B. Spesso i bambini non sono stati in grado di scindere il giudizio sulle scene in sé dall’opportunità di trasmetterle in televisione (ad esempio se il TG dava notizia di un omicidio i bambini non attribuivano il giudizio giusto/ingiusto alla messa in onda di un servizio sull’argomento ma all’omicidio stesso ossia al fatto che uccidere una persona è un atto deplorevole e ingiusto). E’ difficile Alla categoria difficile sono stati attribuiti significati diversissimi: l’utilizzo di un linguaggio ostico, tecnico, veloce, “adulto” o con inflessioni dialettali o accenti stranieri, la sovrapposizione di voci durante un talk-show, la visione di programmi iniziata dopo il loro inizio o terminata prima della loro fine (in particolare la fiction risultava di difficile comprensione in quanto venivano a mancare alcuni passaggi fondamentali della struttura narrativa del racconto) o di un singolo episodio di una serie a puntate non abitualmente fruita (in cui la difficoltà risiedeva nella caratterizzazione dei personaggi e del loro contesto e di conseguenza nella comprensione della struttura narrativa orizzontale) o di programmi “per adulti” incomprensibili sia nel linguaggio che nei contenuti (ad es. i TG oppure fiction/spot pubblicitari caratterizzate da situazioni, relazioni, intrecci narrativi complessi/contorti) e, talvolta, di scarso interesse per i bambini. L’attribuzione del giudizio di difficoltà ai diversi generi televisivi riguarda nell’ordine i TG, i film ,la pubblicità , i programmi di varietà e i telefilm; per quanto riguarda le reti Rai 2 è quella che raccoglie il maggior numero di segnalazioni sebbene seguita a ruota da tutte le altre reti ad eccezione di Rete 4, la meno citata in proposito. E’ noioso Anche il giudizio è noioso è stato applicato a trasmissioni televisive e situazioni molto diverse tra loro. I bambini hanno giudicato molto noiosi i telegiornali e i programmi di informazione o di attualità ad esso affini in quanto difficili da capire sia per gli argomenti trattati sia per il linguaggio; gli spot pubblicitari in quanto troppo lunghi e “mal” collocati (interrompono sempre in momenti poco opportuni) e in quanto “trasmettono sempre la stessa pubblicità” in un tempo limitato; i film e i telefilm annoiano quando manca l’azione, “non succede mai niente” oppure quando sono “da grandi” e i bambini non li capiscono o non sono interessati ad essi; i programmi sportivi in cui “si parla troppo e si fanno vedere poco le azioni” (i goal, i canestri, i sorpassi, ecc.) oppure quelli in cui si mostrano delle discipline sportive di cui non si conoscono le regole; i programmi per bambini (contenitori o cartoni animati) eccessivamente ripetitivi e poco avvincenti. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 5 Le reti più frequentemente segnalate in relazione alla voce in questione sono state le reti Rai. E’ sciocca La discussione con i bambini ha rivelato che si tratta di una categoria ambigua che comprende sia situazioni positive che negative. Sciocche sono state definite cose irreali, impossibili, ingannevoli, cose stupide, che fanno ridere ma anche cose che mettono a disagio, volgari. Il “genere” più segnalato in assoluto è stato la pubblicità nell’accezione fa ridere, è divertente ma anche in quella mette in imbarazzo. Se gli spot sono stati per lo più considerati sciocchi in toto, per gli altri programmi segnalati (in particolare telefilm, film e varietà) il giudizio è stato riferito a scene particolari, ben definite che non inficiano il giudizio generale sull’emissione. Le reti maggiormente chiamate in causa in questo senso sono state Italia 1 e TMC, quelle meno citate Rai 2 e Rai 3. Fa ridere Così come è accaduto per la categoria precedente - alla quale è in parte assimilabile – il genere che ha riportato più segnalazioni è stata la pubblicità, seguita, in questo caso, dai cartoni animati, dai telefilm e dai promo/trailer. Tuttavia bisogna sottolineare che alcune volte il giudizio “fa ridere” è stato inteso in maniera negativa, o associato ad una comicità un po’ spinta, o alla paura suscitata dal genere horror o alla violenza (ad esempio le scazzottate dei film di Bud Spencer). I canali più citati sono stati Rai 1, Italia 1 e TMC, i meno citati Rai 2 e Rai 3. E’ avventuroso/interessante/fa vedere cose belle/fa vedere cose giuste La scelta di trattare insieme tutte queste categorie dipende dal fatto che spesso i giudizi espressi dai bambini sfumano l’uno sull’altro: talvolta una scena è bella perché è avventurosa oppure è interessante perché fa vedere cose giuste e così via. I generi più apprezzati sono stati rispettivamente, per l’avventura i telefilm , i cartoni e i film, per l’interesse l’informazione, la pubblicità, i contenitori per ragazzi e i cartoni, per le cose belle la pubblicità, i film, l’informazione e i cartoni . Per quanto riguarda la distribuzione per rete Italia 1 prevale nettamente per i giudizi è avventuroso e fa veder cose belle mentre Rai 2 per la voce è interessante. La categoria fa vedere cose giuste (riscontrata indifferentemente su tutti i generi televisivi anche se leggermente prevalente nei programmi di informazione, nei TG e nei documentari e segnalata soprattutto su Rai 3, Canale 5 e Italia 1) ha dato adito ad interpretazioni molto diverse tra loro : per il 40% dei bambini significa far vedere Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 6 cose che è moralmente giusto che siano così, per il 24% giusto significa corrispondente al vero, per il 19% il giusto coincide con il bello, infine per una parte più esigua significa adatto ai bambini e utile. Si può quindi asserire che le reti statali sembrano più orientate verso la dimensione razionale del gradimento (i tre canali Rai sono ai primi quattro posti per quanto riguarda la voce è interessante); viceversa le emittenti private pare che facciano leva sulle componenti emotive. Inoltre, se le reti Rai si distribuiscono con una certa omogeneità tra i vari canali, nel polo Mediaset Retequattro si posiziona sempre in coda con netto distacco. Insegna delle cose/spiega bene argomenti difficili/è utile perché informa/ suggerisce attività L’insieme di queste categorie rappresenta l’idea di “educativo” presente nell’immaginario dei bambini. E’ soprattutto la Rai, in particolare Rai 3 ad essere percepita come televisione educativa, di servizio, che insegna delle cose ed è utile. L’educativo inteso come opportunità di informazione è attribuito innanzi tutto ai TG e ai programmi settimanali di informazione compresi quelli assimilabili al genere infotainment e secondariamente ai promo come informazione sul palinsesto che consente di programmarsi la visione; poi c’è l’educativo che spiega bene cose difficili giudizio riferito massimamente al documentario Geo & Geo e al GT Ragazzi; l’insegna delle cose coincide per i bambini con la semplice rappresentazione (per cui vedere guidare un aereo insegna a guidarlo!) e viene applicato soprattutto ai programmi che piacciono di più nel tentativo di difenderli e nobilitarli con un giudizio edificante e socialmente accettato (molti bambini hanno citato a tal proposito il loro cartone animato preferito); l’educativo risponde anche al moralistico, al didascalico, ai contenuti edificanti, giudizio frequentemente attribuito ai programmi educational della Rai come la Melevisione e i suoi cartoni (spesso nel dare questi giudizi i bambini sembrano adeguarsi alle aspettative che gli adulti hanno su di loro); infine molti programmi segnalati come utili, interessanti ed educativi vengono associati anche ad un profondo senso di noia e disinteresse (alcuni bambini rivelano che se non fossero stati costretti a vederli nel proprio ruolo di codificatori, avrebbero certamente cambiato canale). Invita a comprare cose utili/ invita a comprare cose inutili Queste voci sono state utilizzate dai bambini unicamente in riferimento agli spot pubblicitari e alle telepromozioni (N.B. I giudizi espressi non si riferiscono sempre all’utilità o meno di trasmettere taluni tipi di pubblicità ma, molto spesso, alle caratteristiche dei singoli prodotti). Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 7 Le cose utili sono per i bambini i prodotti strettamente necessari come l’acqua, il cibo, i medicinali di automedicazione o i prodotti per la pulizia della casa oppure gli oggetti che vorrebbero possedere (si tratta soprattutto di giocattoli). Il giudizio inutile è stato invece assegnato ai prodotti che non hanno alcun appeal/che non suscitano in loro alcun interesse oppure il concetto di inutilità è stato utilizzato per esprimere la non corrispondenza tra le caratteristiche di un prodotto esaltate da uno spot e quelle ritenute reali del prodotto stesso. Il numero delle segnalazioni relative a cose utili e a cose inutili si equivale. Adatto/Non adatto Questa categoria, inizialmente non contemplata nella griglia di codifica, è emersa in maniera talmente numerosa nel corso delle discussioni di gruppo che, alla fine, è stato ritenuto opportuno tenerla in considerazione dal momento che in essa è racchiuso il significato stesso, lo scopo della presente ricerca ossia il punto di vista dei bambini relativamente all’idoneità (per un pubblico di minori) dei programmi trasmessi in fascia protetta. I bambini hanno articolato i loro giudizi non riferendosi a ciò che piace/ non piace loro ma a ciò che ritengono adatto alle loro capacità e alle loro competenze, indipendentemente dal fatto che i programmi fossero o non fossero espressamente dedicati a loro. Come prevedibile, i programmi ritenuti in assoluto più adatti a loro sono risultati i cartoni animati: è proprio la massiccia presenza di questi ultimi a rendere Italia 1 la seguita da Rai 3 e da Rai 1. In generale sono state rete televisiva più adatta comunque apprezzate tutte le trasmissioni che utilizzano un linguaggio chiaro e semplice e quelle che insegnano delle cose. I giudizi negativi riguardano invece i telefilm violenti, le immagini cruente dei Tg, i programmi che utilizzano un linguaggio difficile, o quelli in cui si fa spesso ricorso a scene dallo sfondo sessuale o dalla tragicità esasperata. Tali giudizi sono distribuiti in modo abbastanza uniforme su tutte le reti con una leggera prevalenza di Italia 1 e Canale 5 e una minoranza di Rai 3. Le reti televisive e i loro programmi RAI 1 Alle due su Raiuno : ciò che è emerso è stato soprattutto un generale senso di noia, di fronte ad un programma che non ha suscitato interesse “ …era noioso quando parlavano perché dicevano cose un po’ da adulti…” Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 8 In bocca al lupo : i bambini hanno colto l’intenzione del programma di proporsi ad un pubblico vasto, comprendente anche i bambini. Il programma è stato giudicato divertente: fanno ridere le battute, il conduttore, il lupo (mascotte della trasmissione). “ci sono moltissimi giochi che per i bambini vanno molto bene, poi ci sono delle battute…poi c’è la musica…” entrambi i programmi sono stati valutati come Solletico e Disney Club: fortemente adatti al giovane pubblico che li reputa molto divertenti ma anche istruttivi. “ faceva ridere perché doveva scoppiare dei palloncini, quando quelli al telefono dicevano dei numeri…” “ …io ho messo che è interessante perché trattava bene argomenti difficili…” I tre lupetti, Doug e La carica dei 101, Heidi (Cartoni): sono giudicati divertenti mentre Heidi sebbene ugualmente apprezzato in quanto fa ridere assume anche una connotazione triste, malinconica, non percepita in modo negativo ma come una sorta di empatia vissuta nei confronti della protagonista che fa commuovere i bambini di fronte alle sue disavventure “E’ tragica quella volta che lei saliva sulla torre perché non c’erano le montagne e lei si ricordava…allora si è messa a piangere”. Domenica In 2000: il programma riscuote giudizi piuttosto neutri. I bambini non hanno sottolineato particolari scene da censurare ma non ne hanno nemmeno individuate di particolarmente gradite. “…proprio non mi interessa…” La famiglia Addams: la valutazione globale del telefilm è positiva e in quanto fa ridere sebbene le scene in cui i coniugi Addams si scambiano delle affettuosità crei qualche lieve disagio nei bambini. Un medico in famiglia: il giudizio complessivo è positivo ma i bambini hanno mostrato una forte sensibilità e un certo imbarazzo di fronte a scene di intimità e di vicende familiari particolarmente tristi. “ Fa ridere quando il papà era al ristorante e mangiava sempre quelle cose piccanti…” “…quando Ciccio pensava alla mamma che era morta…mi ha fatto piangere tanto…” “ Ho messo volgare quando Alberto con la sua ragazza si baciavano.” TG1: tra tutte le opinioni espresse la categoria è noioso è stata la più quotata sebbene risulti anche interessante in quanto informa su cosa succede nel mondo “ Parla in modo difficile…non capisco mai niente, mai.” “ E’ giusto sapere le cose…così siamo più informati” Gt Ragazzi: è stato giudicato estremamente meritevole in quanto i bambini si sentono considerati nelle loro esigenze/curiosità e ne apprezzano lo stile e il linguaggio semplice. “Spiega bene argomenti difficili, perché ti parla in un servizio dove si poteva comprare un pezzo di azienda.” Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 9 Prima (programma contenitore di attualità e informazione): ai bambini non è piaciuto il taglio giornalistico del programma, ritenuto più adatto ad un pubblico di adulti; anche i temi piuttosto forti (nella puntata campione un servizio era dedicato alla prostituzione, uno alla tossicodipendenza, uno ad un assassinio ed un altro alla guerra in Armenia) e lo stile drammatico utilizzato per esporre e per enfatizzare i fatti, lo rende inadatto per un pubblico di giovanissimi. “ E’ volgare quando fa vedere quelle donne nude…” “ Io ho messo che è tragica perché quelli che entrano nelle discoteche si drogano.” Giorni d’Europa, 7 giorni in Parlamento, Oggi al Parlamento, Viaggiare informati: tutti questi programmi hanno suscitato lo stesso tipo di reazioni/giudizi. Sebbene non siano state segnalate scene non adatte ai bambini, queste trasmissioni sono state ritenute utili ed interessanti solo per gli adulti mentre per i bambini risultano noiose, di difficile comprensione e molto lontane (sia per i contenuti che per le modalità con cui essi vengono trattati) dai loro gusti/interessi. “…parla soprattutto di politica…che la politica a noi non è che ci interessa molto…” A sua immagine (programma religioso): la trasmissione risulta istruttiva ma anche noiosa. “…è così noiosa che…a un bambino che lo guarda gli viene una testa così!” 90° minuto: emerge con chiarezza la totale divergenza di opinioni dovuta al sesso dei codificatori. La trasmissione risulta infatti noiosa per le bambine mentre i bambini la apprezzano molto. In sintesi: il giudizio complessivo emergente dalle opinioni espresse dai bambini è positivo. Il programma maggiormente gradito è stato il GT Ragazzi e i contenitori di cartoni animati. Le categorie più utilizzate per i programmi di questa rete sono state: fa ridere, è interessante ed è istruttivo ma talvolta anche noiosa e sciocca. RAI 2 Fragole e Mambo. La vita in diretta: il programma è considerato istruttivo e come tale è giudicato interessante e noioso allo stesso tempo. Talvolta alcuni servizi mettono a disagio i bambini (furti, rapine, abusi sessuali, aggressioni fisiche, malattie mentali, intimità corporale ed emotiva) che pur ritenendolo un programma pensato per gli adulti, non lo reputano, nel complesso, del tutto inadatto a loro. “ secondo me da un lato è positivo perché insegna delle cose invece da un altro lato è anche un po’ negativo perché ci sono anche queste notizie dell’aggressione, che non vanno molto bene per i bambini.” TG2 Flash: viene globalmente considerato più fruibile del Tg in prima serata in quanto più conciso e di più facile comprensione Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 10 I due volti della giustizia, Nikita (Tf): l’area semantica entro cui vengono articolati la maggior parte dei giudizi è quella della paura/violenza sebbene i bambini non facciano fatica a cogliere che le scene violente/di paura fanno parte delle regole di genere dei telefilm polizieschi. Il programma viene pertanto giudicato fruibile anche da parte loro. Totò e Cleopatra : il film è stato giudicato volgare a causa delle avance di Totò verso Cleopatra e altri piccoli dettagli osé che i bambini hanno notato. “ allora poi ci sono state tre scene volgari, la prima è stata quando non so chi ha toccato il sedere…” La conferenza interreligiosa: è stata ritenuta noiosa. I programmi sportivi: non sembrano colpire particolarmente i bambini che nel complesso li giudicano noiosi e difficili (ad eccezione di Quelli che il calcio che a volte fa ridere). In viaggio con sereno variabile: i giudizi sono in prevalenza positivi. In particolare il programma è interessante e fa vedere cose belle. In sintesi: i bambini sono stati abbastanza concordi nel considerarla una rete che, di fatto, si rivolge solo ad un pubblico di adulti: il loro obiettivo è stato quindi quello di valutare se i programmi di questa rete possono risultare accettabili anche per dei minori In questa ottica ci sono stati giudizi decisamente negativi in riferimento a programmi/servizi ricchi di scene tragiche e cruente, giudizi più sfumati di disagio e/o fastidio su scene riconducibili in modo più o meno esplicito a contenuti sessuali. Il programma più apprezzato è stato il TG 2 Flash (soprattutto in relazione ai TG delle altre reti). RAI 3 La Melevisione: i bambini lo considerano un programma adatto ai “più piccoli”, di età prescolare (8 anni rappresenta, secondo loro, l’età limite) segnalando come alcune parti di esso siano talmente ripetitive e semplici da risultare noiose. Il momento più gradito della trasmissione è quello in cui i conduttori insegnano a costruire oggetti o filastrocche e giochi di parole. “Sia la Melevisione che i cartoni erano un po’ sciocchi, perché non sono adatti alla nostra età. Sono per bambini, da appena nati quasi ai sei anni. Adesso un po’ ci si annoia.” Bonanza Rispetto a questo telefilm i bambini si dividono: alcuni lo trovano troppo violento, a volte noioso e, in ogni caso decisamente non adatto a loro, altri invece lo trovano avventuroso e, per questo, adatto alla loro età (l’ambientazione nel lontano West e il lieto fine in cui trionfano sempre giustizia e verità contribuiscono a far sì Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 11 che le scene di violenza presenti nel programma non disturbino eccessivamente la sensibilità dei bambini). “ è violenta, un po’ perché l’uomo di colore viene aggredito, fatto rotolare sulla terra e calciato.” “Poi è interessante, tra l’avventura, e il West…che ti fa conoscere il mondo di un tempo”. Geo&Geo è un programma che i bambini trovano alla loro portata: viene giudicato istruttivo, interessante e gradevole. La trasmissione parla di natura e di animali, di città e paesi del mondo e di fatti storici e lo fa attraverso un linguaggio chiaro e semplice che non scade mai nel didascalico e che difficilmente viene associato alla noia. “…e spiega bene argomenti difficili, perché per alcuni bambini può essere più difficile capire cosa fa una foca e cosa succede nella sua vita, invece secondo me l’ha fatto capire molto bene.” “ Tutti parlano dell’ora legale. Adesso so cos’è e perché si usa. Ho imparato che l’ora legale fa risparmiare molta energia.” TG3:i bambini lo ritengono difficile e noioso sebbene necessario (per gli adulti) per informare su ciò che avviene nel mondo. E’ un programma che non turba i bambini…semplicemente non è di loro interesse. “E’ difficile perché non sempre capisci le informazioni che ti vogliono dare. Quindi anche se lo guardi attentamente, come puoi, ragioni ma non riesci a capire molto.” “ E’ noioso perché parla del ministro. Poi parla quasi sempre di politica” Neapolis Di questo programma di informazione i bambini hanno segnalato alcuni servizi che li hanno colpiti per la loro violenza e per l’ingiustizia dei fatti da essi riportati. Tuttavia i bambini non sono stati in grado di scindere gli eventi dalla loro rappresentazione televisiva. In altre parole, ai loro occhi, è responsabilità del mondo se accadono fatti spiacevoli; la televisione non fa altro che riportare ciò che succede” “Fa vedere cose ingiuste perché hanno picchiato quell’autista senza un motivo” Meteo e situazione del traffico: i bambini riconoscono il senso delle due emissioni televisive (informare rispetto al tempo meteorologico del giorno successivo e la percorribilità di strade e autostrade) trovandole utili ma noiose e di difficile comprensione. “ E’ difficile da capire, perché per esempio dice dei nomi strani come variabile e perturbazione…” Lo sport:sebbene nulla osta affinché questi programmi siano visti dai bambini, non suscitano in loro un grande interesse (soprattutto per le bambine). Ambiente Italia e Turisti per caso flash: entrambi i programmi, in onda durante il weekend, presentano argomenti relativi all’ambiente e a paesi più o meno lontani. I giudizi sono stati complessivamente positivi. In particolare, del secondo è piaciuto il tono vivace della conduzione. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 12 In sintesi: la programmazione della rete principalmente costituita da documentari, informazione e sport, non si rivolge espressamente ai bambini (salvo poche eccezioni): tuttavia nessuno dei programmi mandati in onda ha ricevuto un giudizio di esplicita condanna. Il programma più apprezzato è stato Geo & Geo. CANALE 5 Uomini e donne: i vissuti negativi relativi alla trasmissione sono di gran lunga più numerosi di quelli positivi. I bambini non hanno apprezzato la frequente sovrapposizione delle voci delle persone del pubblico (unita ad un linguaggio non sempre rispettoso) che rende difficile la comprensione dei dialoghi nonché l’eccessiva intrusione nella sfera del privato. “ Fare parlare uno alla volta e non dire le parolacce” “ Fa vedere cose ingiuste perché…uno le deve tenere per sé le sue cose…” Verissimo: i giudizi positivi e negativi sono abbastanza bilanciati. Viene considerato un programma interessante, che informa, insegna delle cose e spiega argomenti difficili ma che fa vedere anche scene tragiche, ingiuste, brutte e imbarazzanti. Passaparola: ai bambini piace molto essere stimolati a giocare da casa e, nel caso specifico, considerano la trasmissione una buona opportunità per imparare cose e parole nuove. Molto graditi sono risultati anche gli sketch del Gadano e di Ullallà mentre i giudizi negativi riguardano l’imbarazzo nel vedere le “Letterine” quasi nude ballare con atteggiamenti piuttosto provocanti. I Film (h.16.00-18.00): • Un nemico nell’ombra (thriller): il giudizio non è totalmente negativo ma i bambini non ne hanno apprezzato l’eccessiva presenza di scene spaventose/ violente. • Nel nome dell’amore (giallo): il numero di giudizi negativi ha superato il numero di quelli positivi a causa delle scene violente/di sangue e quelle di intimità tra i protagonisti. • La fiamma del desiderio (drammatico): i bambini sono stati molto infastiditi dalle scene (sia esplicite che implicite) a contenuto sessuale • Una madre coraggiosa (drammatico): i bambini non lo ritengono adatto a loro per la presenza di scene molto violente, sanguinarie, con sparatorie e rapimenti. • Volo 174:caduta libera (drammatico): è stato molto apprezzato in quanto avventuroso e adatto ai ragazzi (le scene tragiche e paurose sono state ritenute positive in quanto ben contestualizzate e finalizzate). • Guai in famiglia (commedia): ha suscitato un giudizio ambivalente (“è un po’ bello e un po’ brutto”). Le disavventure dei protagonisti, anche se a volte declinate in Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 13 maniera comica, non sempre hanno fatto sorridere i bambini che le hanno giudicate paurose e sciocche. Buona Domenica: in generale i bambini ritengono che il programma sia adatto a loro ma eviterebbero determinate scene/atteggiamenti che dovrebbero rimanere nella sfera del privato. Anche il “Cangurotto” è considerato volgare perché “dà i calci nel sedere agli ospiti”. In sintesi: i bambini la reputano una rete che all’interno della fascia protetta non tiene molto in considerazione gli interessi e le esigenze dei bambini: dei programmi trasmessi viene criticata l’eccessiva ostentazione in pubblico di fatti privati e la scelta di TV movie caratterizzati da scene violente e cruente o di intimità. Il programma che ha raccolto il maggior consenso è stato Passaparola. ITALIA 1 Pacific Blue: il telefilm potrebbe essere adatto ai bambini se fosse almeno in parte “ripulito” di alcune scene di violenza/paura (amplificate dal sonoro), dal turpiloquio, dalle nudità e dalle eccessive smancerie “E’ troppo sessuale: persone che si baciavano a me proprio…potevano risparmiarsela quella scena”. L.A.Heat: viene concordemente giudicato troppo violento e non adatto alla fascia protetta a causa dell’eccessiva presenza di sparatorie, sangue e cadaveri. “ …mi fan paura tutte ‘ste pistole che sparano addosso all’altro!” Melrose Place e Models Inc: di entrambi questi telefilm non sono stati apprezzate le scene di nudità o di sesso nonché le situazioni un po’ torbide e dalle tinte forti che caratterizzano i rapporti tra i giovani protagonisti. Beverly Hills 90210: il telefilm non ha fatto breccia né in positivo né in negativo sull’immaginario dei bambini, insomma non violento ma non rassicurante, non noioso ma nemmeno interessante, non immorale ma non edificante. Sabrina vita da strega: i giudizi sono sostanzialmente positivi (fa ridere) “ …certe volte dice delle cose sciocche che fanno ridere” Bim Bum Bam: è un contenitore di cartoni animati in cui ai conduttori sono riservati brevissimi spazi solo per telepromozioni. “in Bim Bum Bam fanno vedere solamente dei cartoni e fanno pubblicità loro, fanno solo la pubblicità loro, non fanno come Solletico…” Pesca la tua carta Sakura : il giudizio complessivo è decisamente positivo (fa ridere, è avventuroso) “ …fa vedere cose belle perché insegna che non servono cose magiche per fare quello che non riesce a fare. Devi provarci da solo.” Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 14 Che campioni Holly e Benji: il cartone animato piace ai bambini (soprattutto ai maschi che lo considerano istruttivo in quanto insegna delle tattiche calcistiche) sebbene non manchino alcune critiche. In particolare viene criticata la grafica dei personaggi tutta uguale sia nelle fattezze fisiche che nelle espressioni, un montaggio troppo lento che soprattutto dopo l’interruzione pubblicitaria torna un po’ indietro e ripropone immagini già viste e, talvolta il mancato intervento dell’arbitro nella sanzione di falli commessi ai danni dei giocatori. “…con tutti questi occhioni identici e la bocca identica, tutti coi capelli neri…e parlano tutti con lo stesso tono di voce…” Rapido I bambini non lo ritengono un programma adatto a loro: il modo di parlare veloce e ritmato e gli elementi di eccentricità indeboliscono la capacità di comprensione del messaggio. Real TV Questo programma ha riscosso giudizi di segno opposto: da un lato fa paura, è tragico e fa vedere cose brutte, dall’altro fa ridere (in questo caso l’accadimento reale è rimosso e resta solo la sua rappresentazione televisiva, che diventa non solo accettabile ma anche comica). “fa vedere cose brutte perché distruggono un grandissimo ponte…” “ho messo fa ridere per la storia del cavallo quando è arrivato addosso alla carrozzina” Wrestling: tutti i giudizi sono inequivocabilmente negativi. “E’ violenta ma anche sciocca perché non si capisce la ragione per cui si debbano picchiare in quel modo così selvaggio” Le iene: il linguaggio, l’ironia e l’eccentricità di questo modo di fare informazione non sono molto semplici e di facile comprensione. Di conseguenza, laddove i bambini riescono a cogliere il messaggio, il programma risulta gradito, divertente e utile mentre i servizi che sfuggono alla loro comprensione vengono giudicati noiosi. In sintesi: E’ una rete che, soprattutto nella programmazione dei giorni feriali, è abbastanza attenta ai gusti e agli interessi dei bambini (mentre il sabato e la domenica sono maggiormente dedicati allo sport e ai programmi musicali che non incontrano il loro consenso) sebbene andrebbe attenuata la presenza di scene violente/di sesso. I programmi maggiormente graditi sono stati i cartoni animati. RETEQUATTRO Sentieri: il programma non viene giudicato inadatto ai bambini sebbene non susciti in loro un grande interesse. Le singole scene negative rilevate al suo interno (tragiche, che fanno paura e che ti mettono a disagio) non intaccano infatti il giudizio complessivo positivo sulla soap. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 15 “ A me, per esempio, Sentieri non mi piace perché parlano solo e non c’è niente azione” Ok, il prezzo è giusto: è l’azione, la suspance che scaturisce dalla dinamica del gioco che cattura l’attenzione dei bambini e sollecita il loro interesse sebbene talvolta per loro risulti difficile rispondere ai quesiti proposti. “c’era una signora che cercava di indovinare i prezzi che però erano difficili…” TG4: i bambini, pur riconoscendo l’importanza dell’informazione (anche di quella “tragica”), lamentano la continua presenza di scene particolarmente crude e considerano la loro messa in onda superflua e fastidiosa. Inoltre alcuni dei servizi trasmessi (in special modo quelli “di politica”) vengono giudicati noiosi. “ Fa vedere cose ingiustissime, perché un uomo ha ucciso 140 o anche più persone” “Invece noioso era quando certe volte fanno vedere quel signore che parla da solo e allora a me mi fa venire noia !” I Film drammatico/sentimentali • La sposa del mare: è violento , tragico e fa vedere cose ingiuste. • Il fantasma e la signora Muir: i bambini non l’hanno ritenuto del tutto inadatto a loro anche se fa paura, fa piangere e sembra un po’ volgare. • Catene: non è il film in sé ad essere giudicato inadatto quanto alcune scene specifiche di particolare intensità drammatica sebbene il lieto fine ne attenui il vissuto ansiogeno. • Tre soldi nella fontana: il film non presenta scene che hanno colpito negativamente i bambini ma risulta noioso. • Canzone proibita: i bambini sono stati colpiti dalla drammaticità/tragicità delle vicende della bambina protagonista della quale condividono empaticamente gli stati d’animo (profonda solitudine e ansia di abbandono). • Cordura: i bambini hanno denunciato la presenza di scene violente/tragiche. • Tora! Tora! Tora!: il film non è stato giudicato adatto ad un pubblico di bambini. Il tema , la guerra, ha comportato la presenza di numerose scene violente di bombardamenti, soldati feriti e morti che hanno suscitato paura e disagio. Affetti speciali, Naturalmente su Retequattro, Chi c’è c’è: entrambi questi programma sono stati caratterizzati dalla fatica dei bambini nel ricordare i loro contenuti e i motivi dei giudizi espressi in proposito. Il trucco c’è: il programma è giudicato noioso sebbene le bambine dimostrino un interesse leggermente maggiore rispetto ai maschi in quanto “fa vedere come ci si trucca”. In sintesi: è’ una rete sprovvista di programmi appositamente pensati per bambini. Le segnalazioni negative rilevate in merito alla sua programmazione riguardano soprattutto la violenza, la tragicità, la paura, il far piangere. Molte segnalazioni riguardano inoltre l’area della noia e del disinteresse. Il programma più gradito è stato Ok , il prezzo è giusto. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 16 TMC BTX: questo cartone animato giapponese non si è rivelato problematico agli occhi dei bambini. Infatti i suoi contenuti un po’ violenti e tragici, non hanno colpito negativamente i bambini proprio in virtù della loro natura disegnata (“so che nella realtà non esistevano…so che non si tratta di gente umana che si picchia veramente”) Cinema Amore Mio: il programma non è stato giudicato inadatto ai bambini che però segnalano l’esigenza di eliminare le scene che richiamano esplicitamente la sfera sessuale e quelle dal contenuto decisamente violento o pauroso. I Film: • Scorpio: sebbene i bambini ne abbiano apprezzato i momenti avventurosi, hanno criticato la presenza di scene troppo violente. • Il pirata dell’aria: si è dimostrato problematico soprattutto in riferimento al finale (un mitragliamento in cui muoiono molte persone) giudicato troppo tragico e pauroso. • Mammasantissima: nel complesso il film non è stato ritenuto adatto ai bambini a causa della violenza e della drammaticità di alcune scene (ad es. quando una ragazza viene molestata e uccisa). • Dove vai tutta nuda: sebbene il film sia stato vissuto con sostanziale distacco e non abbia turbato i bambini, è stato decisamente ritenuto non adatto a loro per la sua complessiva volgarità (scene di nudo e turpiloqio) “ C’erano delle donne nude e poi a volte dicevano delle parolacce” “ …perché dopo i bambini cominciano a dire le parolacce e prendono un brutto vizio…solo qualche scena faceva ridere” • Delitto sull’autostrada: è stato giudicato un film pauroso, tragico e di difficile comprensione. • Perdiamoci di vista: è stato ritenuto imbarazzante, troppo volgare e non adatto ai bambini soprattutto a causa di una allusiva scena erotica in esso contenuta. In sintesi: La programmazione di questa rete (indubbiamente colta come non rivolta ai bambini ad eccezione del cartone BTX che è risultato infatti il programma maggiormente apprezzato) non si è dimostrata esente da rischi per gli spettatori più piccoli: i problemi maggiori sono stati riscontrati all’interno dei film che, ora occasionalmente ora con continuità, hanno fatto ricorso a scene (di sesso o di violenza) che hanno suscitato disagio nei bambini intervistati. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 17 La pubblicità I giudizi sulla pubblicità sono stati raggruppati a causa del suo ripetersi incessante e pressoché indifferenziato tra le diverse reti e nelle diverse giornate della settimana studiata. I bambini si sono dimostrati molto acuti e competenti rispetto al linguaggio e al carattere persuasivo del genere pubblicitario ribaltando la convinzione, propria del senso comune, che la pubblicità abbia su di loro un pericoloso e diretto influsso manipolatorio. In altre parole essi affermano con orgoglio “io non mi faccio fregare” e sono abili nell’individuare i “prodotti-fregatura”. Il primo giudizio espresso sulla pubblicità è quello relativo all’eccessiva quantità di spot mandati in onda da tutte le reti (soprattutto da quelle commerciali) nonché alla ripetitività con cui vengono trasmessi (“fanno sempre le stesse pubblicità”). In secondo luogo viene criticata la collocazione degli spot all’interno degli spettacoli (tra la sigla di apertura e l’inizio delle sequenze o nel mezzo dei dialoghi) soprattutto quando questi ultimi sono espressamente dedicati a loro. Si tratta quindi di un modo sbagliato e fastidioso di gestire la pubblicità che, a parere dei bambini, ne diminuisce addirittura l’efficacia. Un altro tipo di giudizio è quello che riguarda invece gli spot in sé (il linguaggio e i contenuti). I bambini hanno apprezzato il fatto che molti spot sono realizzati in modo piacevole e allegro: la maggior parte dei giudizi espressi si sono infatti concentrati sulle voci fa ridere, è divertente, è sciocca (inteso come buffa). (I personaggi dei Sofficini Findus) ”per me sono carini…io ho messo che fanno ridere!” Tuttavia non mancano critiche e giudizi molto severi a proposito delle false promesse contenute in alcuni spot nonché il diffuso utilizzo, all’interno di essi, di pretesti che distolgono dal prodotto reclamizzato per “ingannare” i consumatori più ingenui ( e i bambini intervistati non accettano di essere trattati come tali) “ C’era una Barbie che camminava da sola…magari quando la vai a comprare veramente, perché sei convinta, non cammina da sola. E dopo 5 minuti si rompe” “Ad esempio la pubblicità del telefonino, non ti deve attirare la ragazza, ma per il telefonino…” Alcuni giudizi riguardano infine l’area del volgare, “mi mette a disagio”: ai bambini non sono infatti sfuggite le scene di nudo, gli ammiccamenti sessuali o le situazioni ambigue (come la pubblicità della Vigorsol che si svolgeva in un gay bar) “Quale pubblicità è volgare?” “Ad esempio quella dell’acqua con la persona nuda, a che cosa serve?” Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 18 Promo e Trailers La stragrande maggioranza dei promo/trailers visionati dai bambini hanno ricevuto giudizi estremamente negativi e senza possibilità di appello. Mentre tutto sommato possono accettare la presenza di scene violente all’interno dei generi di informazione, nei promo le dimensioni di violenza, pericolo, minaccia, le scene dal contenuto sessuale diventano poco sostenibili. Ciò dipende soprattutto dalla loro estrapolazione dal contesto narrativo: il fatto che non ci sia né introduzione né risoluzione, il montaggio frenetico spesso sottolineato da un sonoro incalzante li rende poco sopportabili e i bambini li giudicano inadeguati per sé e (ovviamente) per i più piccoli. Quello che stupisce e che offende i bambini è che per reclamizzare uno spettacolo programmato in ore diverse da quelle in cui il promo viene mandato in onda, si scelga di fare ricorso a scene estreme e particolarmente disturbanti. Qualche bambino ha addirittura osservato che, avendo già avuto modo di vedere il programma reclamizzato (i VHS visionati dai bambini si riferivano a programmazioni televisive di cinque mesi precedenti al periodo in cui è stata svolta la ricerca), il promo ad esso riferito risultava assai più traumatizzante ed angosciante del telefilm visto nella sua totalità. Per quanto riguarda le reti televisive, se si eccettua Rai 3 e minoritariamente Canale 5, nei palinsesti delle quali non sono stati mandati in onda promo e trailers giudicati troppo negativamente dai bambini (sebbene sia difficile dire se sia stato un caso o il frutto di una scelta consapevole), nessuna delle altre, da Rai 1 fino a TMC può essere assolta. In particolare: Rai 1 : tutti i promo che hanno colpito i bambini riguardano fiction televisive (Il mistero del cortile, Morte di una ragazza per bene, Lui&Lei) e hanno raccolto giudizi estremamente negativi in quanto fanno paura, sono violenti e tragici. “ Fa paura, troppo, quella del Mistero del cortile, a me quella…un’impressione, un’ansia a guardarlo!” Rai 2: su 15 giudizi espressi , 12 si riferiscono all’area della paura, della violenza e del disagio. “fa paura, in quella pubblicità di medici in prima linea che facevano vedere tutte quelle scene con il sangue” “l’ha assalita ficcandogli la posata che serve per tagliare il pollo, quella con i due uncini, nella gola. E’ stato orribile. Comunque suppongo che fosse una pubblicità di un film.” Rai 3: Nessuno di essi ha colpito in maniera particolare i bambini: l’unico giudizio negativo (è violento) si riferisce al film con Bud Spencer che faceva ridere al tempo stesso. “Io ho messo che è violenta, però positivo, faceva ridere mentre era violenta…” Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 19 Canale 5: ne sono stati segnalati sei dei quali 2 sono stati giudicati paurosi, 2 sciocchi e 2 divertenti. Itralia 1: • Walker Texas Rangers : violento, fa paura, fa vedere cose brutte (è il caso in cui il promo è stato giudicato più conturbante del telefilm stesso) “ …di solito a me WTR piace molto, però quella era una pubblicità buia, c’era uno stemma fatto di sangue…” • Rassegna di film su Halloween: i vampiri , gli scheletri, le streghe e il sangue hanno spaventato alcuni bambini e fatto ridere altri. • Lungometraggio di Lupin III: fa ridere ed è avventuroso anche se un po’ violento (uso delle armi da fuoco, colluttazioni). Nel complesso il giudizio è stato positivo. Rete 4: le segnalazioni più numerose riguardano il trailer del film Fantozzi che fa ridere tuttavia un numero cospicuo di segnalazioni riguardano anche l’area della violenza. TMC: uno in particolare ha creato un notevole senso di imbarazzo e di condanna da parte dei bambini. Si è trattato del promo del film Kamasutra, le cui immagini esplicite e forti sono state giudicate volgari e inopportune per un pubblico di bambini. LE CONCLUSIONI I modelli di ricezione dei bambini Quando sono impegnati ad argomentare un loro giudizio i bambini mostrano di far implicitamente riferimento a dei modelli di ricezione: in altre parole si dimostrano consapevoli, anche se con teorie piuttosto “ingenue”, del fatto che la TV abbia una qualche incidenza su di loro. Il primo modello, quello più ricorrente nei discorsi dei bambini, è quello imitazionista costruito sullo schema insegnamento/apprendimento: la Tv sarebbe una fonte di modelli il cui apprendimento avverrebbe per via di imitazione. “ da quando guarda i Simpson ha imparato a dire le parolacce che prima non le diceva…” Il secondo modello è quello che paragona la Tv ad un fax: ciò che sta nello schermo entra nella mente suscitando nei bambini pensieri e sentimenti non sempre auspicabili. Tutto ciò viene rafforzato dal fatto che i bambini sono convinti che la TV dice la verità , racconta ciò che succede nella realtà (sia che si tratti di cose belle o brutte, giuste o sbagliate). “ i bambini se le sognano la notte dopo alla mattina piangono fino al pomeriggio” Un’altra conseguenza del fatto che, nell’immaginario infantile, la TV dica sempre il vero fornisce un ulteriore modello di ricezione dei contenuti televisivi: si tratta dell’exemplum ossia del fatto che dalla TV si possono trarre degli insegnamenti di vita Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 20 “ gli ha dato una sberla per il suo bene …perché deve imparare a non fare il cattivo, a non rispondere ai genitori” Quello che emerge è che la TV insegnerebbe e lo farebbe in molti modi: − perché i bambini imiterebbero quel che vedono − perché le cose entrerebbero direttamente nella mente dei bambini producendo pensieri e sentimenti − perché direbbe cose vere. In ogni caso (che sia causa di comportamenti, di pensieri o di emozioni) si tratterebbe di un’influenza diretta della televisione sul bambino in grado di produrre effetti non mediati: che essi siano positivi o negativi dipende ovviamente da che cosa guardano i bambini. Infine questi modelli di consumi televisivi vengono offerti ai bambini dal discorso comune, dal modo con cui spesso gli adulti parlano loro della televisione, dalle ragioni addotte dai genitori quando impegnati a censurare programmi o a regolamentarne il consumo. I bambini di fronte alle emissioni televisive codificate e i loro consigli alle Reti I bambini si sono impegnati a fondo nella codifica delle emissioni televisive prese in considerazione da questa ricerca e hanno dimostrato di aver compreso il senso e il valore di quanto sono stati chiamati a fare non formulando i loro giudizi sulla base del gusto personale e prescindendo da una valenza troppo emotiva o troppo poco razionale. Inoltre va sottolineata la grande competenza e acutezza che hanno mostrato nei confronti della televisione sia in relazione ai contenuti, al linguaggio e agli aspetti tecnici dei singoli programmi, sia alle strategie di costruzione del palinsesto delle varie Reti. Per quanto riguarda le reazioni dei bambini di fronte alle emissioni televisive fruite vale la pena di evidenziare e di sottolineare che: • i bambini sono perfettamente in grado di distinguere tra realtà e finzione pertanto percepiscono la differenza tra la morte al cinema e la morte nei programmi informativi (TG in testa): è evidente che è soprattutto il secondo caso a turbarli maggiormente, tuttavia, le loro reazioni sono generalmente di riprovazione e di rifiuto anche nel primo quando c’è un uso eccessivo di scene particolarmente cruente ed impressionanti, senza che la struttura narrativa in questione lo richieda in modo inevitabile. • gli episodi di violenza, sia fisica (uccisioni, guerre, litigi molto forti, visione del sangue, ecc.) che psicologica (offese ai danni dei più deboli, ingiustizie, ecc.) provoca un grande sconcerto/fastidio/condanna spesso responsabile di incubi notturni. Anche qualora tali informazioni /immagini si rendessero necessarie ai fini del discorso complessivo di una trasmissione televisiva (l’esigenza di informare di un TG o la dimensione avventurosa di un prodotto di fiction) viene condannata l’abitudine di indulgere su prolungate immagini truculente. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 21 • • • • • • • i bambini non apprezzano quando la TV mette in scena fatti privati o quando organizza incursioni nell’intimità delle persone in quanto giudicati inopportuni e disturbanti. le scene a sfondo sessuale esplicite o implicite e l’ostentazione della nudità (ritenute volgari) provocano nei bambini sentimenti di imbarazzo, disagio e fastidio soprattutto in quanto ritenute strumentali ad aumentare l’audience presso un pubblico di adulti e non congruenti rispetto alla maggior parte dei temi trattati. I bambini vorrebbero che tali scene venissero eliminate almeno in fascia protetta. la pubblicità piace e diverte i bambini, ma, la sua presenza all’interno delle trasmissioni fruite è stata giudicata eccessiva e inopportunamente collocata. i promo e i trailers hanno ricevuto giudizi estremamente negativi a causa delle numerose scene violente/ a sfondo sessuale che, in quanto non contestualizzate, risultano ancor più problematiche e traumatizzanti dei programmi a cui si riferiscono presi nella loro globalità. i bambini apprezzano fortemente il sistema della segnaletica, considerata uno strumento utile e di immediata comprensione per evitare di incorrere in programmi che potrebbero contenere scene non adatte a loro: gradirebbero che tale sistema venisse applicato a tutte le reti, a tutti i programmi e per tutta la durata degli stessi (sebbene talvolta non abbiano riscontrato una piena corrispondenza tra il bollino indicato e il contenuto del programma cui si riferiva). i bambini hanno spesso lamentato che nella “loro fascia” poche reti mandino in onda programmi esplicitamente diretti a loro (soprattutto durante il week-end): pur rendendosi conto che non è legittimo pretendere che per tutte le ore centrali del pomeriggio tutte le reti debbano predisporre un palinsesto pensato su misura per loro, esprimono l’esigenza di non doversi imbattere in trasmissioni del tutto inadatte alle loro competenze e alla loro sensibilità alla domanda “ Quali programmi vorreste che venissero trasmessi durante il pomeriggio?” i bambini hanno risposto cartoni animati (quelli per i più piccoli nel primo pomeriggio e quelli per i più grandi un po’ più tardi) , il GT Ragazzi (che, a loro parere, dovrebbe essere allestito anche da altre reti oltre che da Rai 1) film e telefilm adatti anche ai bambini; lo sport, i programmi drammatici, violenti o marcatamente connotati sessualmente dovrebbero essere posticipate ad un orario serale. Direzione Marketing & Merchandising RTI Novembre 2000 22