2014-11-25 i avvento b - Parrocchia Preziosissimo Sangue di Firenze

1a di Avvento b - 30 novembre 2014
Isaia 63, 16-17.19; 64, 2-7 / 1 Corinzi 1, 3-9 / Marco 13, 33-37
Invocazione allo Spirito Santo
Vieni, o Spirito Santo, dentro di me, nel mio cuore e nella mia intelligenza.
Accordami la Tua intelligenza, perché io possa conoscere il Padre nel meditare la
parola del Vangelo. Accordami il Tuo amore, perché anche quest’oggi, esortato
dalla Tua parola, Ti cerchi nei fatti e nelle persone che ho incontrato. Accordami
la Tua sapienza, perché io sappia rivivere e giudicare, alla luce della tua parola,
quello che oggi ho vissuto. Accordami la perseveranza, perché io con pazienza
penetri il messaggio di Dio nel Vangelo.
Avvento significa “venuta”. Nella liturgia è quel tempo che prepara al Natale, che è la
celebrazione della nascita di Gesù Cristo, della venuta del Signore nella nostra carne. A dire il
vero, le origini dell’Avvento come tempo di preparazione al Natale determinano, in Occidente,
l’Avvento come preparazione al Natale – quattro settimane nel rito romano, sei settimane nel
rito ambrosiano – mentre l’Oriente ha una preparazione al Natale di pochi giorni. Ma tu Lo
aspetti veramente solo se Gli vai incontro. Dunque, reciprocamente diciamoci: “Andiamo!”.
 PER RIFLETTERE
1. L’apostolo Paolo ha saputo riconoscere la grazia di Dio che è stata data ai Corinzi, sino
a dire che sono stati arricchiti di tutti i doni, nonostante tutte le difficoltà e le ombre che
egli stesso chiaramente denuncerà nella lettera. Sai riconoscere negli altri, soprattutto se
affidati alle tue cure o comunque in qualche modo legati alla tua vita, il positivo che
posseggono, gli aspetti di bene che sono nella loro vita? Non dimenticare mai che,
nell’educazione, si ottiene di più con una goccia di miele che con un barile di aceto …
2. Dio, il quale ci ha chiamati, mantiene le sue promesse realizzando una continua progressiva
assimilazione a Cristo. Rileggi lentamente le parole dell’apostolo Paolo che prefigurano per
il discepolo una continua progressiva assimilazione a Cristo e sentile come una promessa
che è fatta a te personalmente. Domanda la grazia dello stupore per un disegno di salvezza
così grande, così coinvolgente, così personale …
3. “Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!”. Allora, anche a te il Signore raccomanda di
vegliare, di tenere gli occhi aperti, affinché il Signore che viene all’improvviso, nessuno
infatti sa quando, non ti trovi addormentato. Che significato ha per te la veglia?
4. Quand’è che uno dorme o sonnecchia? Quando prevale o comunque è troppo presente la
ricerca del benessere, quando la distrazione fa da padrona nella preghiera, quando la vita
di tutti i giorni è dominata dalla banalità e dalla superficialità, quando uno è preso dalla
ricerca del piacere ad ogni costo, oppure si fa vincere dall’invidia e il contrasto caratterizza
il rapporto con gli altri. Queste cose intorpidiscono il cervello e il cuore. Gesù, ci chiama a
trascendere le forme e di attaccarci a lui. Quali cose, forme, segni, credi che il Signore ti
chiede di trascendere per attaccarti di più a lui? Sei addormentato? In che cosa?
5. Vivi sempre in attesa del Signore che viene? L'Avvento è una occasione per te, che ti ricordi
l'elemento di attesa nella vita cristiana?
 Méttiti in caMMino, va’ incontro al Signore!
Riflessione
L’avvento ogni giorno ci esorta a meditare sul miracolo di questa venuta. Ma ci ricorda pure che
essa adempie il suo senso quando il Redentore non viene solo presso l’umanità nella sua
totalità, ma anche presso ciascun uomo particolare: nelle sue gioie e angosce, nelle sue
conoscenze chiare, nelle sue perplessità e tentazioni, in tutto ciò che costituisce la sua natura e
la sua vita, a lui solo proprie.
Egli deve farsi consapevole: Cristo è il mio redentore; Colui che mi conosce fino in quanto mi è
più gelosamente proprio, assume il mio destino nel suo amore, mi illumina lo spirito, mi tocca il
cuore, mi volge la volontà a ciò che è giusto, retto. Così l’avvento è il tempo che ci ammonisce a
interrogarci, ciascuno nell’intimo della sua coscienza: Egli è venuto da me? Io ho notizia di Lui?
Che cosa potremmo fare? Soprattutto cercare di fare qualche esperienza di Lui. Potremmo
prenderci un libro che tratta di Lui, e leggervi ogni giorno di queste settimane che portano al
Natale. Ma non leggere come facciamo per istruirci su qualche argomento, bensì col cuore
aperto, nell’anelito dello spirito. Non basta dunque soltanto leggere e pensare; dobbiamo anche
pregare. Dobbiamo pregare che Colui, il quale solo ha conoscenza del Cristo vivente, lo Spirito
Santo, voglia operare affinchè la sacra figura del Signore ci si faccia luminosamente evidente
Romano Guardini, sacerdote, Predicatore degli Universitari di Monaco (RFT)