Kenya, la gente di Korogocho

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Una giornat
Una giornata con...
Renata Pisu
...la gente
di Korogocho
Storie di poveri,
di povera gente che vive
ammassata in una
delle baraccopoli
di Nairobi.
Hanno dei volti,
delle speranze,
una quotidianità che li tiene stretti
gli uni agli altri, la quotidianità di Korogocho…
Foto: Ugo Panella
6/02
S
Sono a Korogocho, nel
piccolo cortile della capanna di fango dove abita
padre Alex Zanotelli che
ha deciso di vivere la sua
missione in questo inferno. A Korogocho vivono
centomila persone, settantamila delle quali sieropositive. Una ragazza mi si attacca al braccio, mi parla
fitto fitto e piange: non capisco quello che mi dice.
Le do uno di quei fazzolettini intrisi di colonia che ti
regalano in aereo. Come le
piace, se lo passa sul volto, sulle mani, poi lo butta
per terra. Vorrei dirle che
non si fa così, ma non mi
sento di fare la predica a
chi vive in una discarica.
Dovrei dirle: “Raccogli il
fazzolettino e buttalo”.
Dove? Nell’immondezzaio
ci siamo già, lei, io e tutti
quanti. Solo che io me ne
andrò di qui. E lei? Così
raccolgo il fazzoletto stropicciato e vado a buttarlo
in un secchio, il secchio
“privato” della spazzatura
di Alex. Lui almeno quello
ce l’ha, lo possiede.
La ragazza mi guarda.
Forse, penso, è così che bisogna fare qui. Voglio dire
che bisogna fare, non fare
la predica. Mi sembra che
così faccia Alex. Ieri mi ha
detto: “Si esiste soltanto
quando si incontra l’altro,
per questo bisogna guar-
ata con...
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SUDAN
no della stessa
REP. DEM.
bidonville: MoDEL
CONGO
ses Odori, per
esempio, un gigante vestito con
pantaloni e camicia color
kaki e un berretto di lana
in testa. Aveva bevuto un
po’ quel giorno ma ragio-
UGANDA
KENYA
SO
MA
LIA
darli in faccia questi poveri. Ognuno di loro ha un
nome e un volto.”
L’ho fatto, li ho conosciuti,
ho imparato i loro nomi, ho
stretto le loro mani.
Grazie ad Alex ho incontrato i più poveri tra i poveri, gruppi di paria all’inter-
•
ETIOPIA
OCEANO
INDIANO
TANZANIA
nava benissimo. Mi ha raccontato la sua giornata nella discarica, il Mukuru.
"
Foto: Ugo Panella
Una giornat
Una giornata con...
‘
La sua specialibini, niente mariLa sua specialità
tà erano i rifiuti
to: anche lei coerano i rifiuti
freschi, mucchi
me tutte le altre
freschi, mucchi
di ossa di pollo di ossa di pollo
donne che si race tacchini con
colgono nella cae tacchini con
ancora intorno
panna accanto a
ancora intorno
brandelli di carquella di Padre
brandelli di
ne, ieri di certo
Alex a infilare
carne.
saporita, oggi
perline, faceva la
nauseabonda. Mi ha gui- puttana, qui in baraccodata tra i raccoglitori di ri- poli e anche in città, ma
fiuti declamando il Vange- soltanto quando riuscilo “Io sono la Vite, voi sie- va a mettere da parte i pote i tralci…” E sembrava un chi centesimi per prendeProfeta antico che vatici- re l’autobus, il traballante
nasse in questa desolazio- mutatu che porta fino al
ne creata non dai nostri ri- centro di Nairobi e che pofiuti ma dal nostro rifiuto chi di quelli che vivono a
di loro, dei poveri del Korogocho possono permondo.
mettersi perché costa. Così
Ho incontrato e guardato vanno a piedi, con quei loin faccia anche altri racco- ro piedi nudi coperti dalla
glitori di rifiuti: Charles, crosta di fango. Ma che
John, Mathias, Benny, ogni fanno in città? Molti hanno
nome un uomo con una ri- lavori e lavoretti precari,
chiesta pressante, non molti vanno a rubare o a
espressa a parole, di esse- cercare di rimediare qualre riconosciuto come uo- cosa. Lucy ora non ha più
mo. La stessa richiesta l’ho bisogno di andare in città.
colta sui volti giovani, al- Calza sandali di plastica,
cuni bellissimi, delle ra- ha in testa una specie di
gazze della coturbante nero,
munità Udada,
un abito giallo
Così vanno
che significa sopulito. Sa leggea piedi,
rellanza. Sul volre, sa scrivere, sa
con quei loro
to di Lucy Wanfare di conto.
piedi nudi
ciko, per esemÈ lei che si occucoperti dalla
pio, trentadue crosta di fango. pa della contabianni, due bamlità di questa co-
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operativa di donne che
tentano di non morire perché vivere prostituendosi
vuol dire morire di AIDS.
Mi ha detto Alex che se va
avanti così tra una decina
di anni qui a Korogocho vi
saranno soltanto bambini,
tutti gli adulti falciati da
questa nuova peste e dalle
malattie antiche che erano
ata con...
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de: “Andare via da Korogocho”.
Come ho potuto fare una
domanda così stupida?
È ovvio che tutti vogliono
andare via da Korogocho.
Ma una vecchia mi si avvicina e mi racconta che lei
qui vuole rimanere perché anche una baracca è
!
“casa”.
Foto: Ugo Panella
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quasi scompar- Domando a Lucy duemila scellini al
mese per le elese ma ora stancosa spera per
il futuro.
mentari e Lucy,
no tornando,
Mi
risponde:
per esempio, riperché le porta
“Andare via da
esce a portarne a
la miseria. E saKorogocho”.
casa quattrocento
ranno bambini
la settimana.
malati e analfabeti, perché se prima a Pagato l’affitto della baracscuola molti potevano an- ca, cosa le resta?
darci ora le rette sono au- Domando a Lucy cosa spementate, ci vogliono circa ra per il futuro. Mi rispon-
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