20 gennaio2003 OMEOPATIAOMOTOSSICOLOGIA Il sistema immunitario: il nostro baluardo difensivo Ricordiamoci che psiche e corpo fisico sono nostri alleati (2ª parte) Come abbiamo avuto modo di osservare, il sistema immunitario del corpo umano è composto da molti organi e tessuti che hanno un’attività perfettamente sincronizzata. Ma si è accennato inoltre al fatto che anche la psiche, in realtà, può avere un’influenza sulla nostra immunità. Le scoperte relativamente recenti in campo medico hanno portato a coniare una sigla che faremo bene ad imparare: P.N.E.I. Cosa significa? P sta per psiche, N sta per neurologico, E sta per endocrino (ormonale), I sta per immunitario. In pratica, questi quattro sistemi dell’organismo si influenzano vicendevolmente: è sufficiente che uno di questi si alteri, o funzioni non correttamente, per provocare una reazione a catena sugli altri. Facciamo qualche esempio per chiarirci le idee: molto frequentemente capita di osservare che donne che assumono per lungo tempo la pillola estro-progestinica, si ammalino di candidosi vaginale. In questo caso la E di PNEI (endocrino, ormonale) si è alterata (assunzione di ormoni) e ha provocato un abbassamento delle difese immunitarie (la I di PNEI), per cui si può avere un’infezione fungina. Altro esempio: uno stress prolungato nel tempo (mesi o anni), oppure uno stress iperacuto, pu ò sc at en ar e l’insorgenza di una malattia autoimmune come la colite ulcerosa, oppure l’artrite, ecc. In questo caso la P (psiche) della PNEI ha comportato una alterazione della I (immunità). Quest’ultima evenienza è quella che accade con una frequenza elevatissima in campo medico; dobbiamo necessariamente far mente locale su questo fatto. Le nostre emozioni, i nostri conflitti bio- logici possono creare delle vere e proprie malattie fisiche! Ma può avvenire anche il contrario: alcune malattie croniche e invalidanti possono creare nei pazienti situazioni pesanti da un punto di vista psicologico ed emozionale. Per esempio, una artrite cronica (autoimmunità) può, nel tempo, indurre nella persona uno stato depressivo (psiche): la I che a sua volta altera la P della PNEI. Altro esem- pio: vaccinazione o virus che provoca un quadro encefalitico. In questo caso, la I (perturbazione immunitaria provocata dal vaccino o da un virus) altera il sistema neurologico (la N della PNEI). Tutti questi dati, peraltro ormai confermati da numerose pubblicazioni internazionali, sono importanti perché ci fanno capire che il nostro organismo è un “sistema aperto” e dobbiamo fare in modo che sia il più possibile equilibrato e “pulito” per poter rispondere in modo corretto alle perturbazioni quotidiane sia di tipo fisico, ma soprattutto di tipo psicoemotivo. Una alimentazione biologica, che ESCLUDA il più possibile cibi conservati, surgelati, non freschi, una attività fisica blanda ma costante, un drenaggio periodico che consenta di mantenere i nostri organi filtro in buone condizioni, metodi non chimici che permettano di riequilibrare le nostre emozioni ed un sistema immunitario in buono stato sono i presupposti di una buona salute. E’ chiaro che tutto questo, al giorno d’oggi, è molto difficile, ma non è impossibile! Intanto, cominciamo con il prendere coscienza che la nostra psiche PUO’ provocare dei sintomi, delle malattie: molte volte questa presa di coscienza è già di per sé un atto terapeutico. Ricordiamoci, inoltre, che la psiche e il corpo fisico sono comunque nostri alleati: se ci mandano sintomi, dobbiamo ascoltarli e soprattutto interpretarli correttamente. Forse, essi ci stanno dicendo che dobbiamo modificare qualcosa nel nostro stile di vita. Ritornando al sistema immunitario, c’è oggi la possibilità di valutare il suo stato (o, per meglio dire, una parte del suo stato) attraverso uno screening semplice per il paziente: esiste un esame del sangue che si chiama tipizzazione linfocitaria. Questa è una indagine che, se ben effettuata, consente di valutare in maniera piuttosto precisa lo stato della nostra immunità cellulo-mediata (mediata appunto dai linfociti). In passato (ma molto in passato!) si riteneva che questo esame fosse utile solo a certe categorie di pazienti immunodepressi (HIV, neoplasie maligne): in realtà, grazie a studi effettuati da medici francesi e del Belgio, la tipizzazione linfocitaria è da considerare una sorta di “istantanea” delle difese immunitarie ed è assolutamente indispensabile per il medico che voglia conoscere l’impatto di una malattia (per esempio virale, o autoimmune) sul sistema immunitario e agire di conseguenza. Ci tengo a ricordare che l’omeopatia oggi ha a disposizione dei prodotti immunomodulanti molto efficaci, la cui attività può essere monitorizzata nel tempo proprio con questo esame del sangue. Siamo, comunque, ancora molto lontani dall’aver compreso le funzioni biologiche del corpo umano, ma se riusciamo a muovere i primi passi senza preconcetti, sono sicuro che potremo comprendere meglio certe malattie ancora oggi difficilmente curabili. dott. Danilo Vaccai medico-chirurgo omeopata-omotossicologo specialista in reumatologia Gli interessati a maggiori informazioni possono rivolgersi alla nostra redazione il lunedì e il martedì tel. 055340811, fax 055340814 e-mail: [email protected] pagina precedente CHIRURGIAPLASTICA Non sempre si tratta di bellezza... Il melanoma è un tumore maligno della pelle che può insorgere su un neo presente da tempo (anche dalla nascita) o su una zona di pelle normale. Per la sua elevata tendenza invasiva, è responsabile della maggior parte dei decessi dovuti a tumori cutanei. Studi statistici sulla popolazione dimostrano un costante aumento dellincidenza del tumore negli individui di pelle bianca (lincidenza di melanoma è aumentata del 600% negli ultimi 15 anni). Colpisce persone di ogni età, di entrambi i sessi. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, accade ancora troppo spesso che il dermatologo ed il chirurgo si trovino a dover osservare casi di melanoma in stadio avanzato. Quindi nei confronti del melanoma, come verso tutti i tumori maligni, lunico vero approccio terapeutico consiste nella prevenzione e nella diagnosi precoce. Il melanoma si può infatti considerare lesempio più chiaro di neoplasia maligna nella quale un precoce trattamento costituisce la chiave per la sopravvivenza. Se diagnosticato, quando le cellule maligne sono localizzate soltanto allepidermide, il melanoma cutaneo può essere asportato e definitivamente guarito in quasi il 100% dei casi; quando invece la neoplasia si è estesa ai linfonodi regionali, le possibilità di sopravvivenza a cinque anni si riducono al 30%. Le note che seguono rappresentano uno strumento di educazione sanitaria per informare i pazienti, per riconoscere i soggetti ad alto rischio e sottolineare le misure di prevenzione. Vogliono sensibilizzare la popolazione sullimportanza di un autoesame regolare, sulla necessità di chiedere spontaneamente al dermatologo un esame periodico della cute. Una lesione scura della pelle si valuta ricordando le prime 5 lettere dellalfabeto: A B C D E. n A come Asimmetria: una forma irregolare, con una metà della lesione diversa dallaltra, depone per un neo atipico; n B come Bordi: se i bordi sono frastagliati, irregolari, con un aspetto a carta geografica, la lesione deve essere valutata da uno specialista; n C come Colore: se il neo presenta un colore molto scuro o non uniforme e/o se sono comparse modifiche anche minime, la lesione deve essere adeguatamente monitorizzata; n D come Dimensione: se il neo ha un diametro superiore a 6 millimetri o se ha avuto un aumento di dimensione negli ultimi mesi, dovete rivolgervi allo specialista; n E come Evoluzione o Emorragia: se il neo ha modificato il suo aspetto iniziale o se ha sanguinato spontaneamente senza traumi, la lesione deve essere controllata dal dermatologo Un grande passo in avanti per lindividuazione di lesioni a rischio è stato compiuto con lavvento di una nuova metodica diagnostica chiamata dermatoscopia che, se usata correttamente, aumenta del 30% la capacità di diagnosi precoce del melanoma rispetto alla sola visita clinica, permettendo così di differenziare il melanoma sia dai nei che da altri tumori cutanei benigni. Lavvento della informatizzazione e dei software di gestione dati in campo sanitario, ha poi consentito un altro passo in avanti. È stato infatti ideato un Dermatoscopio Digitale Computerizzato che consente di effettuare accurate mappature dei nei Il Dermatoscopio Digitale utilizza una fotocamera digitale o una telecamera ad altissima risoluzione ottica collegata al computer, con cui è possibile riportare sullo schermo limmagine clinica e dermatoscopica dei nei. Lesame è simile ad una ecografia, semplice, rapido e indolore. Si esegue appoggiando il dermatoscopio digitale sulla pelle del paziente e visualizzando sullo schermo del computer la lesione sospetta. La qualità delle immagini così ottenute è elevatissima e ciò è fondamentale per una corretta esecuzione della tecnica. Il computer, dotato di un particolare software di gestione dati, permette di creare una cartella clinica personalizzata ed una mappa delle lesioni neviche. dott. Vanni Giannotti specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica pagina successiva