gli effetti sulla salute application | PDF

Esposizione a campi
elettromagnetici e
radiazioni ottiche
Ing. Emiliano Boniotto
INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DA ESPOSIZIONE
L’individuazione dei rischi legati all’esposizione ai campi elettromagnetici parte
dall’analisi del quadro generale delle sorgenti di pericolo e prosegue con lo studio
delle procedure lavorative e delle misure di prevenzione e protezione già attuate.
INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DA ESPOSIZIONE
A partire dall’analisi delle sorgenti, dallo studio della loro disposizione spaziale e della
loro compatibilità elettromagnetica, quando si hanno più sorgenti, è quindi
necessario arrivare all’istituzione di metodi operativi e di misure di sicurezza per la
prevenzione dei danni connessi al rischio elettromagnetico.
Fondamentale è quindi, in questo ambito, analizzare ed affrontare i problemi
organizzativi, legati alla gestione degli spazi di lavoro, ed alla mancanza di
consapevolezza dell’esposizione da parte degli operatori.
A tal fine devono essere condotte misure non solo in prossimità del singolo posto
operatore, ma anche in tutti quegli ambienti di passaggio e/o in cui le potenziali
sorgenti di campi elettromagnetici potessero originare esposizioni ambientali
inconsapevoli o indirette.
ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI
ESPOSIZIONE
Al fine di dare priorità alle fonti d’esposizione, che dovranno essere valutate
urgentemente tramite valutazione strumentale ed al fine di escludere ogni possibile
superamento dei limiti d’azione definiti nelle premesse legislative, deve essere
successivamente definita con apposita tabella la metodologia di analisi dei rischi
applicabili alle fonti d’esposizione da rilevarsi durante i sopraluoghi svolti in azienda.
ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI
ESPOSIZIONE
Analisi dei rischi e delle esposizioni mediante l’applicazione della tabella a matrice
sottostante:
•
Classi di rischio : 1 = esposizione di tipo generico, ovvero non legata ad un
particolare ciclo produttivo o ad un macchinario; 2 = esposizione di tipo specifico,
ovvero legata ad un particolare ciclo produttivo o ad un macchinario. La scelta del
punteggio viene effettuata dopo l’analisi delle lavorazioni svolte presso gli ambienti
di lavoro e dopo l’attenta analisi delle procedure lavorative messe in atto dai
singoli dipendenti.
•
Esposizione al rischio : 1 = esposizione di tipo saltuario, ovvero esposizione di
durata e permanenza non prevedibile a priori con tempi predeterminabili; 2 =
giornaliera, ovvero esposizione che nella giornata lavorativa può superare le 4 ore
complessive.
ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI
ESPOSIZIONE
Classi di rischio
Punteggio
Esposizione al Rischio
Punteggio
1)
Generico
1
(Probabilità)
1)
Specifico
2
Saltuaria
1
Giornaliera
2
ANALISI DEI RISCHI APPLICATA ALLE FONTI DI
ESPOSIZIONE
Matrice dell’analisi dell’esposizione al rischio: R * P
Classi di
Rischio
(R)
Esposizione al rischio
(Probabilità)
(P)
1
2
1
1
2
2
2
4
La matrice dell’analisi dell’esposizione del rischio, riporta in sintesi il censimento delle
situazioni di rischio presenti in azienda analizzando sia la tipologia di esposizione sia la
specificità della sorgente (ciclo produttivo/macchinario o esposizione ambientale) che
può esporre al rischio l’addetto alle singole lavorazioni specifiche.
MISURE D’INTERVENTO A SEGUITO DELLA
VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL RISCHIO
Grado di rischio
Rischio
Misure d’intervento organizzative
Tale fonte non dovrebbe esporre i lavoratori al superamento
dei limiti massimi e d’azione d’esposizione.
1
BASSO
Si consiglia comunque lo svolgimento della valutazione
strumentale ai fini della sicurezza.
Tale fonte potrebbe superare i limiti d’azione.
2
MODERATO
Va effettuata la valutazione strumentale nel medio periodo.
Tale fonte potrebbe superare i limiti massimi d’esposizione.
4
ALTO
La valutazione va effettuata come alta priorità d’intervento.
VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI
D’ESPOSIZIONE
Dall’analisi delle singole aree produttive e dei singoli reparti presenti nell’azienda si
deve procedere ad analizzare complessivamente la matrice del rischio in via
preliminare.
Attraverso il censimento degli impianti si è procede alla verifica delle sorgenti non
giustificabili dal punto di vista normativo, quindi quelle da verificare strumentalmente.
Per tutte quelle sorgenti non giustificabili si è procede alla loro completa analisi
strumentale e spaziale andando ad indagare le metodologie di lavoro in prossimità
delle installazioni oggetto di indagine.
VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI
D’ESPOSIZIONE
Si devono riepilogare le macro classi di sorgenti indagate in via preliminare al fine
dell’individuazione delle aree di potenziale rischio, ovvero quelle aree presso le quali
si è andata ad eseguire l’indagine tecnico scientifica mediante campionamento
strumentale (si deve allegare il dettaglio delle misure suddivise per aree produttive
omogenee):
Frequenza
Descrizione della fonte d’esposizione
di lavoro
P
R
D
[Hz]
Valutazione
di Rischio
Linee elettriche
50
1
2
2
Moderato*
Quadri distribuzione
50
1
2
2
Moderato*
Postazioni saldatura AC/CC
∞
2
2
4
Moderato**
Tampografia
∞
1
2
2
Moderato**
Piegratrice ad induzione
∞
2
2
4
Moderato**
Puntatrice
∞
2
2
4
Moderato**
Videoterminali
∞
1
1
1
Trascurabile
Uffici ed assimibilabili
∞
1
1
1
Basso
VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI
D’ESPOSIZIONE
*: in queste aree l’esposizione riguarda esclusivamente gli addetti per la
manutenzione elettrica. A qualsiasi altro addetto l’accesso è vietato, così come è
vietata l’esposizione ambientale prolungata senza un’indicazione specifica e motivata
della permanenza in prossimità delle installazioni accessibili dall’esterno.
**: in queste aree e/o in prossimità degli impianti specifici evidenziati si è proceduto
all’analisi del rischio mediante indagine strumentale in quanto è prevista sia una o più
postazioni di lavoro specifiche ed inoltre in stretta prossimità era elevata la possibilità
di esposizione ambientale, quindi di passaggio non solo per gli addetti alle lavorazioni
specifiche indagate. Per tale motivo in via precauzionale si è proceduto all’analisi del
rischio residuo e del rischio specifico mediante indagine tecnico scientifica.
VALUTAZIONE DI RISCHIO DELLE FONTI
D’ESPOSIZIONE
La valutazione della tipologia di rischio in classi: Trascurabile, Basso, Moderato, Alto
riporta la sintesi dell’analisi di quanto rilevato durante le indagini eseguite presso i
diversi reparti produttivi.
Tale analisi è stata condotta seguendo le fasi sotto descritte:
1.
2.
3.
4.
Censimento delle sorgenti;
Analisi della tipologia di esposizione con particolare riguardo all’ Esposizione al
Rischio (R) (per la definizione della tabella precedente);
Analisi della sorgente per la definizione della Classe di Rischio (P), così come
definito nella tabella precedente;
Analisi dei dati misurati presso la postazione operatore (misure eseguite in
conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) sia del campo elettrico
che magnetico alle diverse altezze e lungo le tre direzioni spaziali x,y, z.
STRUMENTAZIONE USATA
Per le misurazioni e le analisi dei dati rilevati di cui alla presente relazione devono
essere utilizzati degli strumenti tarati ed in piena conformità alla normativa vigente:
•
•
•
•
•
•
Misuratore di campi elettromagnetici conforme al D.M. n°381/1998 XXXXX. Lo
strumento è in grado di misurare le singole componenti sui 3 assi, calcolare la
media aritmetica e spaziale (con tempi di media variabili). Con la media spaziale è
possibile senza muovere il sensore calcolare la media su tutti i punti misurati.
E’ possibile rappresentare graficamente l’evoluzione del campo in funzione del
tempo. Le misure eseguite sono memorizzate nella memoria interna che è
ripartibile in diversi gruppi (funzione data logger).
Data della taratura: 23/04/2011
Treppiede in legno, con snodo, per il supporto del misuratore o dei sensori,
estensibile fino a 2 m
Sensore isotropico per campo elettrico e campo magnetico, campo
elettromagnetico in alta frequenza, altissima frequenza.
Gaussmetro per la misura dei campi magnetici statici
RIFERIMENTI LEGISLATIVI,
NORMATIVI E DI BUONA TECNICA
Direttiva 2004/40/CE del 29 aprile 2004 sulle prescrizioni minime di sicurezza e di
salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi
elettromagnetici)
Legge 22 febbraio 2001 n. 36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici”
Norma CEI 211-7 “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici
nell’intervallo di frequenza 10 KHz – 300 GHz, con riferimento all’esposizione umana”
Norma CEI 211-6 “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici
nell’intervallo di frequenza 10 Hz – 6 GHz, con riferimento all’esposizione umana”
DEFINIZIONI
Campo elettrico E: si definisce campo elettrico una quantità vettoriale che, in ogni
punto di una data regione di spazio, rappresenta il rapporto fra la forza esercitata su
una carica elettrica di prova q ed il valore della carica medesima. L'unità di misura del
campo elettrico nel sistema S.I. è il volt/metro (V/m).
Induzione magnetica B: si definisce induzione magnetica una grandezza vettoriale che
determina una forza agente sulle cariche in movimento. E’ espressa in Tesla (T). Nello
spazio libero, in aria e nei materiali biologici l’induzione magnetica e l’intensità del
campo magnetico sono legate dall’equazione B=μH con μ permeabilità magnetica
espressa in (H/m).
Campo magnetico H: si definisce campo magnetico una quantità vettoriale-assiale
definita in ogni punto di una data regione di spazio in modo tale che il suo rotore sia
eguale alla densità di corrente elettrica totale, compresa la corrente di spostamento.
L'unità di misura del campo magnetico nel sistema S.I. è l'ampere/metro (A/m).
DEFINIZIONI LIMITI
Valori limite di esposizione: limiti all’esposizione a campi elettromagnetici che sono
basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il
rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici
sono protetti contro tutti gli effetti nocivi per la salute conosciuti;
Valori di azione: l’entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di
intensità di campo elettrico, campo magnetico, induzione magnetica e densità di
potenza, che determinano l’obbligo di adottare una o più misure specificate nella
direttiva. Il rispetto dei valori di azione assicura il rispetto dei pertinenti valori limite di
esposizione;
DEFINIZIONI LIMITI
Esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici: è ogni tipo di esposizione dei lavoratori e
delle lavoratrici che, per la loro specifica attività lavorativa, sono esposti a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
Esposizione della popolazione: è ogni tipo di esposizione ai campi elettrici, magnetici
ed elettromagnetici, ad eccezione dell’esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici e di
quella intenzionale per scopi diagnostici o terapeutici.
ESEMPIO INDAGINE TECNICO SCIENTIFICA
Si riepilogano, suddivisi per reparti, i campionamenti strumentali eseguiti. Vengono
riportati i valori di campo elettrico e di campo magnetico misurati nelle tre direzioni
ortogonali (x,y,z) :
ID GLOBALE
ID REPARTO
RIEPILOGO MISURE CAMPI ELETTROMAGNETICI
REPARTO
1
1
UN 2
Macchina n. 116 Tampografia
50 Hz
4.47
2
2
UN 2
Saldatrice M99
50 Hz
3.71
1.41
500
3
3
UN 2
Macchina n. 34 Saldatrice TIG
50 Hz
3.25
0.55
500
4
4
UN 2
Macchina n. ID 91 Piegatrice ad
induzione
50 Hz
3.44
0.10
500
5
5
UN 1
Tornio con saldatura TIG 57
50 Hz
2.92
2.79
500
6
6
UN 1
Mig n. 48
50 Hz
3.70
2.95
500
7
7
UN 1
Puntatrice elettrica Macchina 51
50 Hz
2.83
347.74
500
DESCRIZIONE PUNTO DI MISURA
Freq.
E [V/m]
*H [A/m]
B [µT]
RVLE
175.07E+03
0.22
500
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
A seguito della valutazione dei rischi qualora si evidenzi un superamento dei valori di
azione, a meno che il DVR non dimostri che i valori limite di esposizione non sono
superati e che si possono escludere rischi per la sicurezza, il datore di lavoro deve
elaborare un programma di azione che comprende misure tecniche e organizzative al
fine di prevenire esposizioni superiori ai valori limite.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Tali azioni devono considerare anche:
• Altre metodologie di lavoro che implicano una minore esposizione ai campi
elettromagnetici;
• La possibilità di scegliere attrezzature in grado di emettere campi elettromagnetici
di intensità inferiore in relazione alla specifica mansione e della specifica
lavorazione;
• Delle misure tecniche volte a ridurre l’emissione dei campi elettromagnetici
includendo, se necessario, l’utilizzo di dispositivi di sicurezza, ivi comprese
schermature o analoghi meccanismi di protezione della salute;
• La messa in atto di adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di
lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
• La corretta progettazione degli ambienti di lavoro, dei luoghi e delle postazioni;
• La disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale;
• La limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Nei luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti a campi elettromagnetici
che superano i valori di azione devono essere indicati con un’apposita segnaletica. Tali
aree sono inoltre identificate e l’accesso deve essere limitato se tecnicamente
possibile e se sussiste il rischio di immediato superamento del valore limite di
esposizione.
In nessun caso comunque i lavoratori devono essere esposti a campi elettromagnetici
che superino il valore limite di esposizione. In caso contrario, se nonostante i
provvedimenti presi dal datore di lavoro, permangano situazioni con esposizioni
superiori al valore limite, il datore di lavoro deve intraprendere delle azioni immediate
per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione e individua le
cause del superamento dei valori limite adeguando in tal senso le misure di protezione
e prevenzione per evitare ulteriori superamenti.
PIANO AZIENDALE DI RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE
Dall’analisi degli ambienti di lavoro, e dopo attento studio del ciclo produttivo
aziendale e del mansionario, deve essere evidenziata la presenza di sorgenti di campi
elettro magnetici non trascurabili né giustificabili mediante l’uso di liste di controllo.
Per tale motivo, al fine della completa ed approfondita valutazione del rischio specifico
a cui sono esposti gli addetti alle diverse mansioni si deve procedere con l’indagine
tecnico scientifica.
L’indagine strumentale evidenzia come tutte le sorgenti indagate siano in grado di
esporre i lavoratori addetti e gli eventuali lavoratori oggetto di esposizioni ambientali
e/o occasionali ad un livello di rischio basso, tale per cui non si prevede la prescrizione
di alcun adempimento specifico immediato ma si consiglia l’adozione di alcuni
adempimenti generici per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
PIANO AZIENDALE DI RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE
Tempo di
esecuzione
60-90gg.
Descrizione
Tipologia di
Provvedimento
Formazione ed informazione dei
Provvedimento Generico
lavoratori in merito al rischio da
a tutela della salute e
esposizione negli ambienti di lavoro sicurezza
ai campi elettromagnetici
A cadenza
Controllo e manutenzione delle
Provvedimento Generico
annuale
strutture distributive dell’energia
a tutela della salute e
elettrica
sicurezza
MISURA:
REPARTO:
2
FREQUENZA:
15.5 16 Hz
DATA:
22/12/2011
UN 2
DESCRIZIONE :
Saldatrice M99
3.00 [V/m]
ISO (V/m)
2.00 [V/m]
5
1.00 [V/m]
0.00 [V/m]
0
AVG ISO (V/m)
1.50 [μT]
ISO (μT)
1.00 [μT]
4
0.50 [μT]
0.00 [μT]
2
0
AVG ISO (μT)
E =
3.71 [V/m]
Ex =
Ey =
Ez =
2.15 [V/m]
2.54 [V/m]
1.65 [V/m]
B=
1.41 [μT]
Bx =
By =
Bz =
1.07 [μT]
0.65 [μT]
0.65 [μT]
20000
Limite=
20.00 [kV/m]
CAMPO ELETTRICO
OK
1612.9032
Limite=
1.61 [mT] CAMPO MAGNETICO
OK
MISURA:
REPARTO:
2
FREQUENZA:
15.5 16 Hz
DATA:
22/12/2011
UN 2
DESCRIZIONE :
Saldatrice M99
3.00 [V/m]
ISO (V/m)
2.00 [V/m]
5
1.00 [V/m]
0.00 [V/m]
0
AVG ISO (V/m)
1.50 [μT]
ISO (μT)
1.00 [μT]
4
0.50 [μT]
0.00 [μT]
2
0
AVG ISO (μT)
E =
3.71 [V/m]
Ex =
Ey =
Ez =
2.15 [V/m]
2.54 [V/m]
1.65 [V/m]
B=
1.41 [μT]
Bx =
By =
Bz =
1.07 [μT]
0.65 [μT]
0.65 [μT]
20000
Limite=
20.00 [kV/m]
CAMPO ELETTRICO
OK
1612.9032
Limite=
1.61 [mT] CAMPO MAGNETICO
OK
Attività di valutazione delle
Radiazioni
Ottiche
Artificiali
26
Valutazione ROA
27
Valutazione ROA
• 5.06 – Come si può effettuare la valutazione del rischio di esposizione
alle ROA ?
Per effettuare la valutazione del rischio di esposizione alle ROA lo schema
di flusso consigliato è il seguente:
•
Conoscenza delle sorgenti:
–
è necessario preliminarmente censire le sorgenti ROA (attenzione a non limitarsi a
consultare inventari spesso non correttamente aggiornati) ed acquisirne i dati forniti
dai fabbricanti o, in loro assenza, da documenti tecnici o lavori presenti in Letteratura
che trattano sorgenti analoghe.
–
Utilizzare, ove disponibile, la classificazione delle sorgenti secondo le norme tecniche
specifiche o la conformità a standard tecnici, può consentire la “giustificazione” che
permette di non effettuare una valutazione approfondita del rischio in quanto
trascurabile, ovvero di stabilire direttamente (senza effettuare misurazioni) il
superamento o meno dei valori limite.
28
Valutazione ROA
•
Conoscenza delle modalità espositive:
–
•
tutte le attività che comportano o possono comportare l’impiego di sorgenti ROA
devono essere censite e conosciute a fondo; in particolare devono essere individuate
le tipologie di sorgenti, le modalità di impiego ed i luoghi in cui sono operanti,
acquisendo, se possibile, i “layout” o le planimetrie dove sono installate le sorgenti.
Per potere valutare i lavoratori a rischio e la loro effettiva esposizione è importante
acquisire anche i tempi, le distanze e le modalità di esposizione per le sorgenti non
coerenti, mentre per quelle laser è importante verificare anche eventuali riflessioni.
Esecuzione di misure:
–
nel caso non siano disponibili i dati del fabbricante o non vi siano riferimenti a
standard tecnici specifici, è necessario effettuare delle misure strumentali secondo le
indicazioni fornite da norme tecniche specifiche. Le misure devono essere eseguite con
strumentazione adeguatamente tarata, dotata di caratteristiche idonee ai parametri
da rilevare.
29
Valutazione ROA
•
Esecuzione di calcoli:
–
•
partendo dai dati forniti dal fabbricante, dai dati di letteratura o dai valori misurati,
mediante appositi calcoli si ottengono le grandezze necessarie al confronto con i
valori limite (es.: dall’irradianza spettrale fornita dal costruttore o misurata, si stima
l’irradianza efficace).
Confronto con i valori limite:
–
i risultati acquisiti dalle fasi precedenti (dai dati dei produttori, dai dati di bibliografia,
da misure strumentali o da calcoli) devono essere confrontati con i valori limite
previsti nell’Allegato XXXVII del DLgs.81/2008 per stabilire il possibile superamento o
meno di tali valori.
30
Valutazione ROA
• Quali sono le condizioni nelle quali la valutazione del rischio può
concludersi con la “giustificazione” secondo cui la natura e l’entità dei
rischi non rendono necessaria una valutazione più dettagliata ?
•
Costituisce esperienza condivisa che talune sorgenti di radiazioni ottiche, nelle corrette condizioni
d’impiego, non danno luogo ad esposizioni tali da presentare rischi per la salute e la sicurezza. In
questi casi è giustificato non dover procedere ad una valutazione del rischio più dettagliata.
Richiamato che inizialmente occorre sempre individuare (censire) ogni sorgente di radiazione
ottica artificiale, il termine “giustificazione” riportato dal legislatore nell’art.181, comma 3, si
riferisce a tutte quelle situazioni espositive per le quali non è necessario effettuare un
approfondimento della valutazione. D’altra parte l’approfondimento della valutazione è
necessario in tutti quei casi di esposizione a ROA i cui effetti negativi non possono essere
ragionevolmente esclusi.
•
Sono giustificabili tutte le apparecchiature che emettono radiazione ottica non coerente
classificate nella categoria 0 secondo lo standard UNI EN 12198:2009, così come le lampade e i
sistemi di lampade, anche a LED, classificate nel gruppo “Esente” dalla norma CEI EN 62471:2009.
Esempio di sorgenti di gruppo “Esente” sono l’illuminazione standard per uso domestico e di
ufficio, i monitor dei computer, i display, le fotocopiatrici, le lampade e i cartelli di segnalazione
luminosa. Sorgenti analoghe, anche in assenza della suddetta classificazione, nelle corrette
condizioni di impiego si possono “giustificare”.
31
Valutazione ROA
ESEMPI DI SORGENTI NON COERENTI*
 Riscaldatori radianti
 Forni di fusione metalli e vetro
 Cementerie
IR
 Lampade per riscaldamento a incandescenza
 Dispositivi militari per la visione notturna
 Sorgenti di illuminazione artificiale (lampade ad alogenuri metallici, al mercurio,
sistemi LED…)
 Lampade per uso medico (fototerapia neonatale e dermatologica) / estetico
VISIBILE
 Luce pulsata – IPL (Intense Pulsed Light) –
 Saldatura





Sterilizzazione
Essiccazione inchiostri, vernici
Fotoincisione
Controllo difetti di fabbricazione
UV
Lampade per uso medico (es.: fototerapia dermatologica) e/o estetico
(abbronzatura) e/o di laboratorio
 Luce pulsata – IPL –
 Saldatura ad arco / al laser
* alcune delle sorgenti di cui sopra emettono non solo nella banda di riferimento, ma anche in quelle
vicine
32
Valutazione ROA
Radiazione Infrarossa
•
•
•
•
•
Riscaldatori radianti
Forni di fusione metalli e vetro
Cementerie
Lampade per riscaldamento ad incandescenza, scarica, ad arco
Dispositivi militari per la visione notturna
33
Valutazione ROA
Radiazione Visibile
• Sorgenti di illuminazione artificiale (lampade ad alogenuri metallici, al
mercurio …)
• Lampade per uso medico (fototerapia neonatale e dermatologica) /
estetico
• Luce pulsata
–IPL (Intense Pulsed Light)
• Saldatura
34
Valutazione ROA
Radiazioni Ultraviolette
•
•
•
•
•
•
•
•
Sterilizzazione
Essiccazione inchiostri, vernici
Fotoincisione
Analisi chimiche e biologiche
Controlli difetti di fabbricazione
Lampade per uso medico (es.: fototerapia dermatologica) e/o estetico
Luce pulsata – IPL–
Saldatura ad arco / al laser
35
Valutazione ROA
• Ai fini della valutazione del rischio, è sempre necessario misurare e/o
calcolare ?
•
•
Se le sorgenti non sono giustificabili, la valutazione senza misurazioni può essere effettuata
quando si è in possesso di dati tecnici forniti dal fabbricante (comprese le classificazioni delle
sorgenti o delle macchine secondo le norme tecniche pertinenti), o di dati in letteratura scientifica
o di dati riferiti a situazioni espositive analoghe (soprattutto con gli apparecchi laser).
Anche l’analisi preliminare della situazione lavorativa e della sorgente talvolta permettono di
evitare la necessità di effettuare le misure. In questo caso, in generale è necessario conoscere e
riportare nel documento di valutazione dei rischi:
– il numero, la posizione e la tipologia delle sorgenti da considerare,
– la possibilità di riflessioni (scattering) della radiazione da pareti, apparecchiature, oggetti
contenuti nell’ambiente;
– i dati spettrali della sorgente; lo spettro può essere determinato ricavandolo dalle specifiche
tecniche fornite dal costruttore;
– se l’emissione della sorgente è costante o variabile;
– la distanza operatore-sorgente e le caratteristiche del campo visivo professionale;
– il tempo di permanenza dell’operatore nella posizione esposta.
36
Valutazione ROA - DPI
Al fine di proteggere i lavoratori dai rischi che possono provocare danni agli
occhi e al viso, una volta identificati e valutati i rischi ed adottate tutte le
misure concretamente attuabili per la loro eliminazione o riduzione, il
datore di lavoro ha l’obbligo di adottare anche i dispositivi di protezione
degli occhi e del viso più efficaci per contrastare i tipi di rischio presenti. Per
la protezione di occhi e viso si utilizzano occhiali (con oculare doppio o
singolo), maschere (del tipo a scatola o a coppa) e ripari facciali (per
saldatura o altro uso). Per i rischi per gli occhi e il viso da radiazioni
riscontrabili in ambiente di lavoro, le norme tecniche di riferimento sono
37
Valutazione ROA - DPI
38
Valutazione ROA DPI
39
Valutazione ROA - DPI
•
I DPI designati per la protezione degli occhi devono garantire:
–
–
Assorbire la maggior parte delle radiazioni irradiate nelle lunghezze d’onda nocive ma non
devono alterare in modo eccessivo la trasmissione della parte non nociva dello spettro
visibile
la percezione dei contrasti e la distinzione dei colori qualora le condizioni prevedibili
d’impiego lo richiedano
•
Le lenti inoltre non devono deteriorarsi o perdere le loro proprietà per effetto dell’irraggiamento
emesso in normali condizioni di impiego.
•
Devono avere una adeguata protezione ai graffi e agli urti in particolare questi eventi non devono
alterare le capacità protettive specifiche.
40
Grazie dell’attenzione
Ing. Emiliano Boniotto
41