Periodico di informazione, cultura e curiosità edito dalla redazione giornalistica del “G. B. Cerletti” Via XXIII Aprile,20 31015 Conegliano (TV) www.isisscerletticonegliano.gov.it; e-mail: [email protected] Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 LA CANTINA Il PUNTO LETTERA APERTA ALL’UOMO CONTEMPORANEO Cari amici de La Cantina, ben ritrovati! La copertina di questo numero del giornalino scolastico è dedicata alla conferenza sul clima di Parigi denominata Cop 21 . Ben 195 Paesi hanno preso parte a quella che si ritiene un’occasione storica per controllare processi ormai quasi irreversibili di innalzamento della temperatura globale, con scenari che nel corso di questo secolo potrebbero essere tragici (dati recenti mostrano che la concentrazione atmosferica di biossido di carbonio (CO2), il principale gas serra, ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 800.000 anni). L’accordo prevede un contenimento dell’aumento della temperatura di 2 gradi o almeno di 1,5 gradi (livello che costituisce la soglia di sicurezza indicata dalla comunità scientifica); si tratta di un accordo unanime mai raggiunto in precedenza, ma dopo i bei propositi di Kyoto(1997) presto dimenticati e resi obsoleti, c’è poco da stare allegri. A pochi mesi dalla firma, appare essenziale una revisione degli impegni presi nelle 31 pagine del Paris Agreement non oltre il 2020. Purtroppo la revisione è prevista solo su base volontaria, rimandando al 2023 la prima verifica globale . Molti sono i punti trattati durante la COP21 e tra questi c’è sicuramente da sottolineare l’importanza della presenza in questo accordo di USA, Cina e India perché circa il 55% delle emissioni di CO2 provengono da questi paesi, mentre per quanto riguarda l’Europa si cerca di limitare il rilascio di anidride carbonica (continua a pag 16) LA TERRA SI LECCA LE FERITE SUBITE Salve mi chiamo Terra e sono colei che vi ospita. Scusate se mi faccio sentire solo ora ma solo adesso ho trovato il coraggio di scrivere quello che avrei dovuto dirvi già qualche secolo fa. Vi ho cresciuti e nutriti nonostante il vostro comportamento spesso mi abbia ferito. Vi ho dato ciò che vi serviva per progredire e altre specie con cui convivere. Ora però mi sento come se il mio crescervi permettendovi tutto, vi stia portando all’autodistruzione. Non sono stata una madre perfetta, anzi, vi ho sempre dato tutto senza pretendere nulla in cambio e senza soprattutto insegnarvi quel rispetto che solitamente un figlio dovrebbe avere nei confronti della madre o di chi lo cresce come tale. Da quando siete nati non avete fatto altro che distruggere: avete estratto metalli, rocce ed elementi dalle mie viscere, avete distrutto distese di foreste, avete costretto gli animali, mie sagge e antiche creature, a scappare o morire per mano dei fucili. Avete coperto la terra con asfalto e cemento roventi e inventato macchine creatrici di veleni. A causa vostra creature bellissime si sono estinte ed altre vivono nella paura di raggiungerle. Il clima cambia a vista d’occhio, il freddo si tramuta in caldo, il bagnato in arido; e un numero sempre maggiore di voi, piccoli esseri umani, muoiono per mano della loro stessa specie. Quelle guerre e quel progresso che voi ritenete cose tanto necessari stanno massacrando tanto voi quanto me. Ho tentato di avvisarvi. Ci ho provato in tutti i modi: Pompei, Katrina, Nargis, Epidemie di peste e vaiolo e l’influenza spagnola. Io li ho chiamati avvertimenti ma voi gli avete dato un nome e li avete chiamati storia e io non ho potuto fare altro. Vi scrivo questa lettera per avvisarvi; non manca molto prima che i miei provvedimenti diventino irreversibili e insuperabili. Con amore, Madre Terra. Sophia Cappellazzo 4BGT Pagina 2 LA CANTINA Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Parigi, conferenza sul clima Spesso noi giovani, ascoltando il telegiornale, cogliamo poche informazioni per stanchezza, svogliatezza o perché secondo noi le notizie che vengono trasmesse centrano poco o niente con la nostra realtà odierna. Ultimamente i TG hanno approfondito i dati di un grave problema che non solo ci sfiora ma ci travolge visto che a esso è legato il nostro futuro e non solo, anche quello dell’umanità stessa. Il tema in questione è quello dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Sulla rete vi sono a disposizione migliaia di informazioni riguardanti gli elementi legati all’ambiente che caratterizzano e possono variare la nostra vita come l’effetto serra che continua ad uccidere centinaia di specie per le temperature troppo alte, o lo sviluppo sostenibile grazie al quale si possono diminuire di molto le emissioni di CO2 nell’atmosfera difendendo non solo la razza umana bensì tutti gli esseri viventi che possono popolare gli svariati ecosistemi presenti sulla Terra. Proprio di questo si è parlato a Parigi . In questa stupenda località -purtroppo assediata dai continui attacchi da parte degli estremisti islamici- tra il 30 Novembre e il 12 Dicembre 2015 si è tenuta la COP21(conferenza sui cambiamenti climatici). All’evento hanno partecipato 195 nazioni tra le più industrializzate e potenti dal punto di vista economico. Il verdetto finale? Limitare il riscaldamento globale di ben 2 gradi centigradi entro il 2020, o per lo meno di 1,5(livello che costituisce la soglia di sicurezza indicata dalla comunità scientifica). Secondo i partecipanti alla riunione questo scopo è raggiungibile e utile a dimostrare la possibilità di crescere economicamente inquinando di meno: “ In Europa nel periodo 1990-2014 mentre le emissioni sono diminuite del Serve impegno da parte di tutti 23%, il Pil è aumentato del 46%. Una prova che l’azione climatica fa bene alla nostra economia” spiega Vittorio Cogliati Dezza, il presidente di Legambiente. Questo dato, però, non tiene conto di quale sia stata la delocalizzazione della produzione fuori del Vecchio Continente. A farla breve: abbiamo aumentato il Pil lasciando agli altri l’inquinamento delle nostre industrie. Lo stesso Dezza prosegue: “È essenziale una revisione degli impegni presi nelle 31 pagine del Paris Agreement (L’Accordo di Parigi) non oltre il 2020. Purtroppo l’accodo la prevede solo su base volontaria, rimandando al 2023 la prima verifica globale”. Molti sono i punti trattati durante la COP21 e tra questi c’è sicuramente da sottolineare l’importanza di paesi come USA, Cina e India in questo trattato perché circa il 55% delle emissioni di CO2 provengono da questi paesi, mentre per quanto riguarda l’Europa si cerca di limitare il rilascio di anidride carbonica di circa il 30% entro il 2020 come stabilito in passato. In merito a coloro che camuffano i risultati delle emissioni è stato il papa stesso a dire: “Sarebbe triste e catastrofico se gli interessi privati prevalessero sul bene comune e arrivassero a manipolare le informazioni per proteggere i loro progetti” ammonendo chiaramente i convolti nell’inchiesta Volkswagen. Sicuramente ci stiamo tutti avviando verso un’era di cambiamenti, positivi o meno, che ci piaccia o no, ma per migliorare serve sicuramente l’impegno di tutti anche di noi giovani, soprattutto il nostro per poter un giorno dire: “Abbiamo fatto la storia!” Lorenzo Zanardo 3AVE Allarme riscaldamento: vero o esagerato? Sentiamo spesso parlare di riscaldamento globale. Noi stessi abbiamo potuto notare come l’inverno appena finito sia stato particolarmente caldo e asciutto, al contrario degli inverni tipici del nostro clima. Il meteorologo Andrea Costantini sostiene che i dati più affidabili siano quelli dell’agenzia americana NOAA (National Oceanic Atmpspheric Administration). Quest’agenzia ha calcolato una media nelle temperature di 90 anni, dal 1910 al 2000, e ha stilato una classifica confrontando ogni anno alla media. Da questa classifica risulta che gli anni più caldi sono gli ultimi 25 di quelli analizzati, dal 1990 al 2014. (vedi tabella). Questo mostra senza dubbio che ci sono stati degli aumenti nella temperatura ad un ritmo che, come spiega Costantini, fino a pochi decenni fa era impensabile. Grazie ai dati di un ente internazionale ed attendibile, ora sappiamo che il problema del riscaldamento globale esiste e che richiede interventi immediati ed efficaci. All’indirizzo www.ncdc.noaa.gov/cag/time-series/global/globe/ land_ocean/ytd si possono trovare altre elaborazioni dei dati sopra riportati. Elena Bernardi 4BGT ANOMALIE DELLA TEMPERATURA NEGLI ULTIMI 25 ANNI Anno AnomaliaClass. Anno AnomaliaClass. 1990 0,59°C 116° 2003 0,88°C 125° 1991 0,53°C 114° 2004 0,80°C 121° 1992 0,26°C 104° 2005 1,04°C 133° 1993 0,35°C 108° 2006 0,91°C 128° 1994 0,44°C 111° 2007 1,09°C 135° 1995 0,76°C 119° 2008 0,86°C 123° 1996 0,34°C 107° 2009 0,87°C 124° 1997 0,67°C 118° 2010 1,09°C 134° 1998 0,94°C 130° 2011 0,89°C 126° 1999 0,78°C 120° 2012 0,91°C 128° 2000 0,63°C 117° 2013 0,99°C 131° 2001 0,81°C 122° 2014 1,01°C 132° 2002 0,93°C 129° Pagina 3 LA CANTINA Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Cos’è lo sviluppo sostenibile? “Lo sviluppo sostenibile è un processo finalizzato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale, sia a livello locale che globale”, questa è la definizione che bene o male viene in mente a tutti quando sentiamo parlare di sviluppo sostenibile. Ma la domanda che verrebbe da porsi a questo punto è: quanto sappiamo veramente a riguardo? quanto viene percepita l'esigenza di diffondere il concetto più profondo ed intrinseco di sviluppo ambientale? Ai giorni nostri si dà per scontato che il concetto sopraccitato sia diffuso a livello internazionale, e che le istituzioni mondiali abbiano già preso contromisure e provvedimenti per sopperire a tale problema. Ebbene non è così, paesi come l'India hanno dichiarato che si stanno sviluppando industrialmente, e che quindi hanno il diritto di consumare carbone per evolversi, come hanno fatto i paesi occidentali nei loro relativi anni di sviluppo. Vogliamo parlare di Stati Uniti e Cina? Sì? Codesti stati hanno recentemente firmato un accordo, in cui si impegnano a contenere la produzione di gas serra entro il 20252030. Cosa verrebbe da pensare? Encomiabile, lodabile, ammirevole....eppure non si meritano tali appellativi, perché questi stati sono accomunati da un'apparente ignoranza, che ovviamente non riescono a celare bene, perché risulta un'ov- vietà troppo lampante; ebbene non si rendono conto che gli accordi che hanno firmato, non potranno essere mantenuti, perché probabilmente la terra non esisterà più nel fantomatico 2025. Potrei, arrivati a questo punto dell'articolo, lanciarmi in una carrellata senza fine di esposizione di dati sulla saturazione atmosferica di anidride carbonica, o del numero di specie faunistiche estinte, ma decido di non farlo perché so che tale documentazione andrebbe ad aprire gli occhi solo ad un numero molto limitato di persone, per questo voglio solo esprimere una piccola riflessione stimolante e comprensibile ai più. La Terra, cosa ci ha donato ? La risposta non è così semplice e scontata ma molto più complessa di quanto si possa immaginare: io personalmente, senza voler offendere nessuna religione, risponderei che la terra ci ha donato la vita. Noi non saremmo mai esistiti e adesso non saremmo qua a parlare di quanto sia importante la vita. Appurato che la vita non è così elementare come si pensava, vorrei esporre un'altra breve riflessione. La Terra ci ha fatto questo grande dono della vita, e in cambio cosa ha chiesto? Nulla, assolutamente nulla. Dunque perché noi umani la stiamo uccidendo? Follia, pura e semplice follia. PUNTO DI NON RITORNO? La nostra Terra sta morendo, inutile continuare a ignoralo . Chi sono gli assassini? Siamo noi, uomini che senza scrupoli hanno continuato e in parte continuano una folle crescita verso una sviluppo che non rispetta l’ambiente e le risorse che quest’ultimo ci ha sempre offerto. La deforestazione procede sempre più divorando completi ecosistemi, costringendo gli animali a spostarsi o a scomparire mentre si diffondono parassiti e virus (recente e sempre più preoccupante è il virus Zika). Mai come in questi anni infatti l’estinzione di specie animali e vegetali è stata così rapida e consistente. Diverse sono le tecniche di disboscamento ma la più pericolosa e incontrollata è sicuramente quella che si serve del fuoco, la più utilizzata nelle grandi foreste come quella Amazzonica. Oltre agli ingenti danni alla flora e alla fauna, questa tecnica produce anche inquinanti atmosferici che, uniti a quelli prodotti da impianti di riscaldamento domestico, motori degli autoveicoli, centrali termoelettriche e inceneritori di rifiuti solidi, concorrono all’innalzamento della temperatura. Il suo continuo aumento porta ad uno sconvolgimento climatico che è già pericolosamente evidente e ad uno scioglimento dei ghiacci che innalza il livello dei mari e distrugge gli habitat artici e antartici. Non solo questi luoghi estremi sono in pericolo, anche le nostre montagne ne risentono; i livelli dei ghiacciai sono diminuiti addirittura sull’Adamello e la Marmolada. Non si può dire che Un utilizzo sapiente delle risorse Ci siamo molto vicini il mondo sia sempre rimasto indifferente di fronte a questi problemi ma non ha mai fatto abbastanza! La recente ventunesima conferenza sul clima tenuta a Parigi ,dopo il fallimento degli obbiettivi del protocollo di Kyoto(1997),tenterà di limitare il riscaldamento ambientale sotto i due gradi centigradi. Vi hanno partecipato per la prima volta anche USA, Cina e India presentando il loro piano di riduzione delle emissioni. Non è detto però che questo cambierà le sorti della nostra Terra,i più scettici lo ritengono addirittura impossibile. Una domanda però sorge spontanea: non siamo stanchi di curare al posto di prevenire? E allora, invece di affrontare i problemi dei gas di scarico, evitiamo di produrli abolendo il petrolio e utilizzando fonti di energia rinnovabili, invece di dover ricorrere a inceneritori, eliminiamo la produzione di rifiuti non riciclabili e invece di spendere 60 milioni solo in Italia per i danni arrecati nei comuni tra alluvioni e frane, investiamo di più nella ricerca per uno sviluppo sostenibile. Una società senza petrolio? Difficile ma non impossibile se l’uomo smette di pensare ai propri interessi e alla propria ricchezza economica e si concentra sulla sua ricchezza più grande, la Terra, che ora gli chiede di riparare agli errori fatti. Marta Scandiuzzi 4BGT Pagina 4 LA CANTINA Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Una muraglia per i migranti climatici! Tra le emergenze di cui si è parlato al COP 21 di Parigi vi è anche quella migratoria: infatti sempre più migranti sbarcati sulle nostre coste sono climatici. Ma chi è il migrante climatico? Il migrante ambientale è una persona che, per eventi climatici estremi, quali uragani, o l'aumento delle temperature, il cambiamento delle precipitazioni e l'avanzamento dei deserti, è costretto ad abbandonare temporaneamente o definitivamente la propria abitazione. Ma non è un problema a noi lontano: infatti, con l'aumento di 2°C si prevede, entro cinquant'anni, l'innalzamento del livello dei mari di almeno 5 metri, con la conseguente perdita della maggior parte delle città costiere! Si avrebbero intere popolazioni in movimento, soprattutto quelle dell'Africa SubSahariana che, a causa dell'eccessivo disboscamento e sfruttamento dei terreni, sta riscontrando sempre di più l'avanzamento del deserto. L'Italia e tutti i Paese europei dovrebbero cominciare a prendere provvedimenti diretti e utili ad assumersi l'incarico di ospitare anche questo tipo di migranti: a tutt'oggi, infatti, il migrante climatico non ha diritto di asilo, nonostante, per il momento, la maggior parte provenga dall'Africa, continente tra i più colpiti dai cambiamenti climatici; non certo per colpa loro: le emissioni di CO2 di un africano sono 1/8 rispetto a quelle di un cittadino europeo e ben 1/19 rispetto a quelle di un americano! Per questo è un preciso dovere degli stati più industrializzati sostenere questi migranti, che non sono 10, 50 o 100 milioni, ma sono ben 175 milioni di persone e nel medio periodo si prevede che potranno salire a 250 milioni! Ovviamente sarebbe economicamente insostenibile una tale migrazione: per questo bisogna, non solo limitare l'inquinamento atmosferico, ma anche arrestare il processo di desertificazione. Fortunatamente c'è già un progetto che va in questa direzione: la piantumazione di milioni di arbusti e alberi attraverso tutta l'Africa sub-sahariana, dalla costa occidentale a quella orientale, dal Senegal all'Eritrea, lungo 7500 km e largo 15! È il Great Green Wall (Grande Muraglia Verde): un progetto certamente ambizioso, non solo per le misure, ma anche agronomicamente: infatti è previsto il rimboschimento in aree aride e ormai prive di vita. Peril, non è solo un muro di alberi per fermare il Sahara, è anche un piano di sviluppo economico per le popolazioni locali, che allevia la povertà e nel contempo mitiga i cambiamenti climatici, proteggendo la biodiversità. Un'idea del 2005 che ha trovato quasi subito moltissimi consensi tra le organizzazioni mondiali e che vede il Senegal il paese più all'avanguardia: qui infatti sono stati rigenerati ben 26 mila ettari di terreno e con ottimi risultati! 7 acacie su 10, infatti, sopravvivono e ombreggiano i campi circostanti. La vera ambizione per Peril è riuscire a convincere tutti gli stati interessati a rimettere al centro la propria popolazione, rinunciando agli investimenti stranieri che fanno man bassa dei terreni del continente. Per questo si sta diffondendo sempre di più il sistema Vallerani, che permette la creazione di un territorio agro-silvopastorale in modo molto più economico rispetto alla coltivazione vivaistica, con conseguente piantumazione in campo degli alberi. Permette, infatti, la creazione di boschi da semente, quindi una biodiversità maggiore, grazie ad un aratro speciale che crea apposite trincee dove l'acqua staziona e consente la germinazione delle sementi di alberi, arbusti ed erbe locali. Questo sistema ha permesso, fin d'ora, la rigenerazione di 50 mila ettari in tutto il continente, con conseguente incremento della produzione di gomme, resine e alimenti per il bestiame. L.G. 4BGT In questo ultimo secolo, tra il XX e il XXI, si sta assistendo ad una sfrenata accelerazione dei cambiamenti climatici: l’innalzamento della temperatura nel XX secolo è stato di 0,6°/0,7° C, mentre nel XXI secolo l’aumento della temperatura è salito di un livello compreso tra 1,4° e 5,8°C. Non solo, a causa di questo i ghiacciai si stanno sempre più sciogliendo e il livello del mare aumenterà da10/20 cm circa a un’altezza prevista di un metro. Sono solo alcuni esempi di fenomeni climatici che sono cambiati, ma ce ne sono altri come l’andamento delle piogge e le variazioni create dalla corrente El Nino. In merito a questi cambiamenti è stata convocata una conferenza a Kyoto qualche anno fa per trovare possibili soluzioni per affrontare il problema, quindi diminuire i gas serra. In seguito alla conferenza è stato scritto il protocollo di Kyoto. Questo documento stabilisce che i paesi industrializzati si impegnino a ridurre i gas serra attraverso nuove iniziative energetiche. Il primo passo indietro è stato fatto dagli Stati Uniti, che hanno abbandonato la conferenza e non hanno aderito al Protocollo nonostante siano responsabili del 24% delle emissioni di CO2. Nonostante ciò molti paesi si sono impegnati a risolvere questo problema, ma non è bastato Il problema è tale che non basta che si impegnino solo certi paesi, occorre allargare l’idea della riduzione della produzione di gas serra che riscaldano la terra. Quindi sarebbe opportuno che anche i paesi in via di sviluppo e le grandi potenze come Stati Uniti e Cina collaborassero. E’ un problema che riguarda l’intero pianeta, perciò tutti e proprio per questo va risolto per evitare conseguenze disastrose. Ovviamente le restrizioni imposte dal Protocollo limitano l’economia degli Stati che aderiscono, ma per migliorare la situazione climatica ogni Paese deve fare del proprio meglio per ridurre le emissioni di CO2 e di gas serra. M. P. Pagina 5 LA CANTINA Una Storia emozionante Fu così che intanto, tra fantastici sogni e drammatiche realtà, tra giorni di duro lavoro e altri meno intensi, volò via pure l’estate, e con essa anche le anime di tutti quegli animali, quelle piante e quelle persone rimaste uccise dalle forti ondate di caldo che avevano investito quei luoghi. Ed arrivò il triste autunno, con le sue interminabili piogge e le catastrofi da esse causate, i densi banchi di nebbia, gli alberi più spogli di prima, e le foglie marce adagiate sulla terra zuppa d’acqua. Infine giunse anche l’inverno, così, tutto d’un colpo, all’improvviso e con largo anticipo, attraverso uno degli spettacoli più belli ed emozionanti della Natura: la neve. E quello fu infatti il primo giorno, da quando eravamo giunti nella Terra degli umani, in cui considerai persino una fortuna il fatto di trovarmi in quel posto. Non avevo mai visto un fenomeno del genere. Nella Foresta non nevicava mai, anzi, le stagioni neppure esistevano: faceva sempre molto caldo, là… Una quantità infinita di fiocchi di neve, bianchi e leggeri come minuscoli frammenti di candide nuvole, scendevano giù dal cielo, lentamente, così come le lacrime che grondavano giù dai miei occhi. Danzanti nelle mani del vento, si abbandonavano totalmente ad esso ed alle sue acrobazie, turbinando a grandi gruppi, una volta in un senso, una volta nell’altro, prima di posarsi su qualsiasi elemento di un paesaggio che, in pochi minuti, divenne candido e puro come quella splendida magia che fioccava dall’alto. Ed io… io non riuscivo a dire proprio niente. La mia anima urlava di gioia, ma io non riuscivo a trovare le parole per esprimere ciò che provavo in quel momento. Mi limitavo perciò ad ammirare quello spettacolo mozzafiato nel più assoluto mutismo, imitata da Noan che, come me, era rimasto a bocca aperta, senza batter ciglio. Il silenzio della neve aveva coperto ogni forma di suono o rumore, e anche la città, per un attimo, sembrò zittirsi del tutto: quell’evento aveva evidentemente incantato anche gli umani. Ammaliata, rimasi a guardare la neve scendere a piccoli fiocchi dalle nuvole, fin quando non mi decisi a spiccare il volo per diventare anch’io neve… fiocco di neve tra la neve, mentre Noan, ancora imbambolato come un sasso, restò per un po’ ad ammirarmi da lontano con il sorriso sulle labbra, commosso perché finalmente mi vedeva tanto felice. Poi, anche lui si librò in aria, e insieme ci divertimmo a danzare, a ridere e a tirarci le palle di neve, fin quando, ormai esausti, ci sdraiammo su un fiore di campo per continuare a fissare in silenzio quei delicati cristalli di ghiaccio cadere come stelle cadenti su di noi. Letteralmente incantati, aspettavamo con ansia che una voce calasse dal cielo per sussurrare alle nostre anime speranzose: “Ecco, questo è il dono che vi porgo per ricom- Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Scritta dal Prof. Luigi Emmolo pensare ogni vostro sacrificio, ogni vostra speranza, ogni vostro gesto finora compiuto nel tentativo di salvare la Terra. Con questi candidi fiocchi di neve coprirò e purificherò tutto ciò che l’uomo ha avvelenato con le sue cattive abitudini, e da domani, sì, già da domani, la vita riprenderà come una volta, così com’era in principio, quando la pace, la purezza e l’armonia regnavano nel mondo, e tutte le creature erano felici d’esistere”. Intanto il tempo passava, e quella voce non arrivava mai, così la neve cominciava a darci persino fastidio: quelli che prima erano baci di conforto diventarono presto morsi di ghiaccio. Perciò ci rifugiammo di nuovo nella feritoia dell’albero, intirizziti e rattrappiti come ghiri in letargo, aspettando e pregando affinché smettesse al più presto di nevicare. Ma le preghiere non servivano a niente. Continuò a nevicare per giorni e giorni di fila, per poi smettere e riprendere nuovamente per giorni o settimane, e dovemmo così conoscere anche il potere distruttivo della neve. Il freddo rigido e improvviso di quell’anticipato inverno uccise in breve tempo piante e animali di ogni genere che, presi alla sprovvista, non avevano avuto il tempo di adattarsi alle nuove e avverse condizioni ambientali. Anche noi rischiammo di morire: il freddo ci stava costantemente col fiato sul collo, come un feroce predatore pronto ad azzannare la sua prossima incauta vittima. Passavamo perciò la maggior parte del tempo abbracciati per ridurre al minimo la dispersione del calore del corpo, sfregandoci di continuo per evitare il congelamento. Riuscimmo a chiudere con alcune foglie l’apertura della feritoia del tronco in cui avevamo deciso di trascorrere l’inverno, ma niente, nessun espediente bastava a tenerci al sicuro da quel costante e temibile nemico. Se non fosse stato per la gentilezza di una talpa, che Noan incontrò durante un giro di perlustrazione per i campi circostanti, posso assicurarvi che adesso non sarei qui a raccontarvi la nostra storia. Fu per merito di quella mamma troglodita che ci accudì insieme ai suoi cuccioli in una tana scavata sotto terra, tenendoci caldi con il tepore rilasciato dal suo corpo, che riuscimmo a sopravvivere. Poi, con l’arrivo della primavera, annunciata dal cinguettio degli uccelli e dal gioioso volo delle rondini, insieme al sole tornarono a splendere i colori della Terra e gli animi dei fortunati sopravvissuti. Noi riprendemmo i lavori di sempre, ancora una volta divisi tra i verdi prati di campagna e la grigia e affollata città. Così passarono in fretta quella primavera, l’estate, l’autunno e il gelido inverno. E poi un anno intero… Ed un altro ancora… Dal romanzo di Luigi Emmolo (vedi foto al centro) Buona Pasqua da LA CANTINA Pagina 6 LA CANTINA L'uomo e la sua eredità: l'Antropocene Per il momento non sappiamo ancora quanti millenni resteranno da vivere all'umanità, siamo però certi delle tracce che lasceremo sulla Terra. Secondo molti scienziati, infatti, siamo entrati in una nuova era geologica: l'Antropocene, caratterizzato da un impatto che sarà visibile per milioni di anni su rocce e sedimenti. Questo passaggio epocale richiederà tempo per essere confermato, ma le prove sono schiaccianti: siamo passati, nella metà del XX secolo, dall'Olocene, cominciato 11'700 anni fa, alla nuova era dominata dai cambiamenti imposti dall'uomo. La prima causa è sicuramente la sedimentazione radioattiva: dal progetto Manhattan nel 1945 si è dato inizio all'era atomica, in cui sono stati fatti esplodere ben 2421 ordigni nucleari! Questi congegni rilasciano isotopi radioattivi, atomi fortemente instabili, che lasciano un'impronta radioattiva sulla Terra. Sono preoccupanti anche i nuovi depositi minerali che contengono nuovi elementi: l'alluminio, il cemento e la plastica, talmente abbondanti da essere stati chiamati “technofossils”. Il primo, ignoto prima del XX secolo, lo abbiamo prodotto per 500 milioni di tonnellate, mentre il secondo ha avuto, soprattutto nell'ultimo secolo, un larghissimo utilizzo, tanto da essercene ben 1kg per ogni metro quadro della Terra! E più della metà è stato prodotto negli ultimi vent'anni, anche grazie alla grande accelerazione della crescita della popolazione e dell'industrializzazione. La plastica, prodotta per 250 milioni di tonnellate l'anno, ha una pervasività nell'ambiente molto preoccupante, con una durata nel terreno che può oltrepassare i mille anni! Ma il più importante lascito dell'Antropocene sarà la quantità di carbonio rilasciato in atmosfera: dal 1850 a oggi, l'anidride carbonica è rapidamente cresciuta fino ad Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Le risorse del 2015 esaurite già il 20 agosto arrivare ad una concentrazione record di 400 parti per milione! E il dato non cenna ad abbassarsi: ogni anno si emette sempre più CO2, nonostante tutti i provvedimenti presi fin d'ora, tanto che la Global Footprint Network e alcuni esperti del Regno Unito hanno creato l'Earth Overshoot Day; è un dato indicativo, ma che riesce a fornirci, con adeguata precisione, il momento in cui iniziamo a vivere oltre le nostre possibilità. Nella storia l'uomo ha sempre usato le risorse terrestri per la creazione di strade, città e produzione di cibo, ma sempre nei limiti del “budget” terrestre: dagli anni '70 si cominciato ad utilizzare più di quanto la Terra sia in grado di produrre, dato che anno dopo anno è cresciuto, tanto che, ormai, l'Earth Overshoot Day anticipa ogni anno di 3 giorni. Basti pensare che, nel 1993, il giorno della fine delle risorse fu il 21 ottobre, mentre nel 2003 era già al 22 di settembre e nel 2015 è stato il 20 agosto! Le emissioni di CO2 sono infatti le più elevate da 65 milioni di anni a questa parte e lasceranno tracce nelle piante, nei sedimenti, nelle ossa fossili, nelle conchiglie e nei ghiacci antartici, se resisteranno all'aumento delle temperature. Infatti nell'ultimo secolo la temperatura media terrestre è cresciuta di 0,6-0,9° C e il livello dei mari è il più alto degli ultimi 115 mila anni! Il fatto che quasi conferma l'inizio dell'Antropocene sono le estinzioni di massa causate dagli improvvisi cambiamenti climatici: siamo di fronte alla sesta estinzione di massa, con i tre quarti delle specie esistenti a rischio di scomparire nei prossimi secoli. Tutto questo è dato da un debito ecologico e non è più possibile accumulare l’interesse che stiamo pagando su di esso. Luca Girardi 4BGT Per promuovere lo sport e il movimento Movimento. Salute. Sport. Giovani. Cosa lega queste parole nel mondo Argenta? La risposta è ARGENTA ACTIVE! Il 10 Settembre 2015 ha avuto inizio per Argenta il progetto ARGENTA ACTIVE. Il progetto ha la missione di contribuire alla diffusione di uno stile di vita sano e in movimento, promuovendo attività ed eventi e sostenendo le attività delle associazioni sportive attraverso sponsorizzazioni e fornitura di materiali. L’obiettivo del progetto è promuovere quello che ormai da anni è un messaggio promosso da medici e associazioni legate al mondo della salute: l’alimentazione e lo sport sono due aspetti in una stessa identità. Questa identità è uno stile di vita sano. Per questo vanno trattati e curati con azioni “integrative” e non promossi come settori distinti . Un ulteriore proposito di ARGENTA ACTIVE è quello di dare un’attenzione particolare alle realtà sportive dedicate ai più giovani con l’intento di trasmettere i valori e i benefici di abitudini sane a un pubblicò di riferimento che è il nostro Futuro. ARGENTA ACTIVE non è “solo” questo ma è anche un concorso a premi che vede già la sua seconda edizione. Al progetto viene integrato un concorso a premi ideato sull’estrazione di codici vincenti che darà l’occasione ai più fortunati di trascorrere un emozionante vacanza all’insegna dello sport. Come partecipare? Semplicissimo! Cerca il bollino verde “Argenta Active” sui prodotti Poteto&Rice Riso Scotti, Powerade Active, barretta Baci Perugina che trovi nei nostri distributori, stacca, leggi il codice segreto e registrati sul nostro sito per vedere se hai vinto uno dei fantastici premi. INSIEME PER PROMUOVERE LA SALUTE E LO SPORT! http://ilgustocolsorriso.it/active-0/ Pagina 7 LA CANTINA Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Papa Francesco difende l’ambiente Anche Papa Francesco ha parlato della crisi del presente duzione e di consumo. Perciò è diventato urgente e impelnell'enciclica Laudato si' «sulla cura della casa comune», la lente lo sviluppo di politiche che portino nei prossimi anni seconda di Papa Francesco. Essa fin dal titolo si ispira alla alla riduzione di anidride carbonica e di altri gas altamenpreghiera del santo da cui ha tratto il nome pontificale, pub- te inquinanti. Che permettano di sostituire i combustibili blicata il 18 giugno. Secondo il Papa "non ci servirà a nul- fossili, sviluppando fonti di energia rinnovabile. Anche la la" descrivere tutti i sintomi del degrado ambientale - dal scarsità di acqua provocherà l'aumento del costo degli alimensurriscaldamento del pianeta all'inquinamento e lo spreco ti e di vari prodotti che dipendono dal suo uso. Gli impatti delle acque, dalla riduzione delle biodiversità allo sfrutta- ambientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d'altra parte è prevedibile che il controllo mento intensivo delle terre - "se non dell'acqua da parte di grandi imprericonosciamo la radice umana della crisi ecologica". Se noi ci accostiamo se mondiali si trasformi in una delle alla natura e all'ambiente senza mostrare principali fonti di conflitto di questo meraviglia, se non conosciamo più il secolo. È necessario investire molsignificato di parole come fraternità e to di più nella ricerca, per combellezza nella nostra relazione con il prendere meglio il comportamenmondo, i nostri atteggiamenti saranno to degli ecosistemi e analizzare le quelli del consumatore o sfruttatore diverse variabili di impatto di delle risorse naturali. Il clima è un qualsiasi modifica ambientale. bene comune, di tutti e per tutti. Tutti Anche se a noi può sembrare imMarcia del clima a Parigi questi cambiamenti climatici portano possibile convertire il nostro rapl'umanità a prendere coscienza della porto con la natura e credere che il necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di nostro singolo e piccolo impegno possa avere dei risultati, consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le Papa Francesco invita alla fiducia in noi stessi, esalta la parte cause umane che lo producono . Numerosi studi scientifici bella dell’uomo, quella che ci spinge verso il giusto, la poesia indicano che la maggior parte del riscaldamento globale degli e la bellezza che sono dentro di noi e che più ci avvicinano a ultimi decenni è dovuto alla grande concentrazione di gas Dio. Quindi, il Papa invita a rimettere Dio al suo posto, inveserra emessi soprattutto a causa dell'attività umana. Ma ancora ce di sostituirlo con il denaro, l‘avidità, il mateoggi c'è una generale indifferenza di fronte a queste trage- rialismo o il successo; solo così potremmo ricondie, che accadono tuttora in diverse parti del mondo. Inol- ciliarci con la natura e le persone che ci stanno tre molti sintomi indicano che questi effetti potranno essere accanto. sempre peggiori se continuiamo con gli attuali modelli di proSara Forlin 5DVE IL MAL D’ARIA In Cina accorcia la vita di 5 anni Lo sapevi che in Cina il “Mal D’aria” causa l’accorciamento della vita di ben 5 anni? No? Ebbene sì, cioè no ! non vivi di meno se prendi l’aereo ma vivi meno se respiri e vieni a sapere che il tuo paese è uno dei paesi più inquinati del pianeta. Tutto ciò per produrre la macchina dei tuoi sogni, la marca di smartphone più “in” sul mercato e anche i fazzoletti per quel maledetto raffreddore che ti è venuto proprio il giorno in cui dovevi andare in piscina con gli amici. Fabbriche e macchine ( così come la tua bellissima Porche ) producono gas di scarico rilasciando nell’aria tre principali sostanza “killer” che i tuoi polmoni sarebbero ben contenti di lasciare dove sono. Micro polveri sottili, Biossido di azoto e Ozono non sono quelle che normalmente possono essere considerate il migliori amici del nostro organismo. Questi paroloni chimici, infatti, causano migliaia di decessi solo in Italia con una stima di 84000 persone solo nel 2012 su un totale di 491000 a livello UE. Ma come agiscono questi piccoli invisibili agli occhi ma non al naso ? Beh, di certo non se ne vanno in giro a sparare alla Rambo o ad investire vecchiette come nell’ultimo sparatutto per Xbox, però il loro effetto è, spesso, altrettanto devastante. Alle malattie respiratorie come BCO (Broncopneumatia cronica ostruttiva) e la dermatite atopica con la sua pelle arrossata e ricoperta di ferite si accompagnano spesso aggravamenti dei sintomi dell’influenza e addirittura un aumento delle possibilità di autismo nei nuovi nati. Oggi come oggi è diventato facile fare le cosiddette “ previsioni dello smog” tanto quanto fare le previsioni di quel “tempo” che cambia di giorno in giorno così drasticamente. Grazie alla Nasa e a tutti i satelliti che ci spiano dall’alto permettendoci di usare Google Maps per vedere il bellissimo tetto di casa nostra, si può notare quanto rapidamente il nostro pianeta si stia ingrigendo di giorno in giorno. Però… sarebbe bello guardare nuovamente la terra a colori non trovate ? Sophia Cappellazzo 4BGT Pagina 8 LA CANTINA Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Servono pratiche virtuose e l’utilizzo della siepe Lei propone una gestione del vigneto sempre più con prodotti fitosanitari a tossicità nonclassificata, a scapito dei classificati. Questa scelta quale tipo di vantaggi offre? Con i farmaci non classificati, ovviamente, si ha un minor impatto ambientale: gli effetti collaterali che l'ambiente viene a subire sono ridotti dall'uso di un farmaco meno tossico, in quanto, la classificazione tiene in considerazione la sua pericolosità per l'ecosistema e l'uomo in particolare. Il farmaco non classificato, quindi, non è meno efficace verso il patogeno, è solo meno pericoloso verso l'uomo e di conseguenza anche per l'ambiente. Ci sono degli interventi grazie al quale riesce a migliorare la qualità delle uve? Gli interventi ci sono e sono molteplici: sicuramente le pratiche agronomiche, partendo da una concimazione tesa a correggere le eventuali carenze nutrizionali, dopo aver restituito materia organica con la trinciatura dei sarmenti prodotti nella vigna e dell'erba, quindi un'integrazione con fertilizzante chimico per ottimizzare la nutrizione della pianta. Pratiche agronomiche tese a migliorare l'arieggiamento della coltura, quindi sfavorire la presenza dei funghi e l'adozione delle siepi, degli incolti, quali ambiente rifugio dei predatori dei fitofagi dannosi alla vite. In che modo viene gestito il vigneto? Nel caso dell'azienda della scuola enologica il vigneto viene gestito con tutti farmaci non classificati, a basso impatto, previsti nel protocollo viticolo area prosecco DOCG, con una restrizione particolare che noi ci siamo dati, proprio per verificare la possibilità di ottenere una difesa, senza nessun problema fitosanitario, con la scelta di farmaci meno pericolosi per l'ambiente. Oltre alla difesa guidata integrata a basso impatto, seguendo anche le indicazioni della Condifesa, la gestione prevede l'uso di queste pratiche agronomiche e la tutela del paesaggio con l'adozione della siepe ove manca: un infittimento a lato ovest con specie autoctone, anche perchè la scuola vuole essere un esempio di viticoltura sostenibile. Come B E YO N D T W O S O U LS TM Chiunque sia in possesso della PlayStation 4 non può sicuramente lasciarsi scappare questo titolo. La trama intricata di Beyond: Two Souls, la grafica impressionante e l’approfondimento dei personaggi rendono sicuramente questo videogioco una perla da godersi nei noiosi pomeriggi adolescenziali. Il genere è avventura grafica dove il giocatore potrà interagire in parte con l’ambiente circostante, prendere decisioni determinanti per la storia e anche visualizzare quanti giocatori hanno fatto le stesse scelte. La trama è intricata e particolare perché si costruisce attorno ad una domanda che tutti si sono posti almeno una volta nella vita: “Che cosa accade dopo la morte?” quesito al quale Jodie, la protagonista, cercherà di dare una riposta aiutata da una entità di no- scuola enologica, infatti, abbiamo fatto delle proposte alle autorità del territorio che prevedano una normativa di tutela della siepe, in particolare che sia presente dove c'è della viticoltura. Viticoltura sì, ma non a scapito del paesaggio, come purtroppo sta avvenendo oggi, ignorando l'importante funzione ecologica di questi elementi di complessificazione. È possibile praticare una viticoltura sostenibile e interamente biologica, eliminando i prodotti chimici? Questo sarebbe il sogno di tutti, anche nostro: dipende un po' dalle zone climaticamente più o meno favorevoli ai patogeni; noi non siamo in una zona ottimale, in quanto l'umidità e la virulenza delle varie ampelopatie non ci consente la non difesa. Il problema ce l'abbiamo anche con la difesa biologica. Una sperimentazione, condotta per alcuni anni, non ci ha confortati con dei risultati soddisfacenti: i microclimi del nostro territorio sono troppo favorevoli ai funghi in piante che sono sensibili, quindi l'azione biologica non è al momento estensibile con disinvoltura nel territorio. Solo in alcune aree particolarmente favorevoli, quali zone collinari ben arieggiate e soleggiate, dove non c'è ristagno di umidità, la difesa biologica dà un certo risultato; non certamente nelle nostre aree di pianura con alta umidità relativa. In sintesi ritengo che sia saggio far uso di farmaci di nuova generazione, a basso impatto per l'ecosistema, fermo restando che a livello di miglioramentogenetico possiamo ottenere delle piante più resistenti, cosa non avvenuta in questi anni, in quanto la selezione ha teso a migliorare l'aspetto enologico e non fitosanitario della pianta. Luca Girardi 4BGT La grafica è impressionante me Aiden che stranamente sembra legata alla sua anima. Tramite questa avventura vivremo circa quindici anni di travagli interiori della protagonista e di come lei si rapporti all’aldilà chiamato Inframondo. Colpi di scena, azione, paura e angoscia servono a dare una sfumatura di thriller a questo capolavoro della tecnologia. Le piattaforme a cui attualmente è disponibile il gioco sono PlayStation 3 e PlayStation 4 che permettono tramite il controller di immedesimarsi nei panni della eroina della storia. Cosa lega Aiden a Jodie in maniera così indissolubile da tenerli uniti anche nei momenti più difficili? Come sarà fatto l’aldilà? Lascio a voi il compito di scoprirlo. Lorenzo Zanardo 3AVE Pagina 9 LA CANTINA Il successo della Cantina Abbiamo intervistato l'enologo del G. B Cerletti dott. Emanuele Serafin. Ecco le sue risposte. Buongiorno, ci racconti brevemente la sua carriera lavorativa. Da cosa è nata la passione per il vino? Innanzitutto grazie per lo spazio dedicato . Complimenti anche a tutti i volontari che partecipano attivamente alla stesura del giornalino della Scuola Enologica di Conegliano. Durante il percorso delle scuole medie inferiori mi piaceva impegnarmi un po' nella allora piccolissima realtà viticola collinare di famiglia, ove tutti si applicavano solo ed esclusivamente per passione. Ma quando arrivò la terza media mi impuntai fermamente con i genitori per poter fare la scuola alberghiera di Vittorio Veneto. In famiglia però i pareri erano opposti e tra il liceo scientifico e l'istituto alberghiero si mediò per la scuola enologica di Conegliano. Completato l'esame orale della sesta (2004) la prima cosa che feci fu ringraziare i miei genitori perché la consideravo e la considero tutt'ora la miglior scuola in assoluto, capace di conciliare efficienza scolastica, orgoglio disciplinare e atto goliardico, tutto assolutamente intrigante per l'età adolescenziale. Durante la sesta ed i tre anni universitari lavoravo in un centro di microvinificazione talvolta a fianco di un agronomo (quasi ogni settimana). Completata l'università (2008) approfondii l'ambito enologico rimanendo a contatto con il centro di microvinificazione, avvicinandomi alla collaborazione con più cantine. Nel 2011 al netto di una medaglia vinta al concorso “Selezione del Sindaco” proprio con un incrocio Manzoni della scuola venni contattato da un gruppo di enologi di Montalcino (Winemaking) e da allora cominciai a girare con loro di terroir in terroir. È proprio nello stesso anno che cominciò anche l'avventura con la cantina della scuola enologica di Conegliano. Da quanti anni lavora nella nostra azienda? Qual è la sua strategia di marketing? Ci fa un po' di numeri (produzione, vendita, introiti, visibilità della Cantina della Scuola a livello regionale e oltre) Il fascino di poter collaborare con la cantina della scuola enologica impone innanzitutto ragionamenti di ampie vedute stabilizzati da forti attaccamenti storici ed enologici con il territorio. Gli obbiettivi da subito sono stati di ordine sperimentale in enologia (attraverso la collaborazione continua del regno dell'azzardo ovvero il centro di microvinificazione di Veneto Agricoltura), storico (recupero di qualche incrocio Manzoni e qualche varietà antica presente nei vigneti dell'azienda della scuola, e presentazione delle stesse in una veste innovativa) e commerciale poiché attraverso la vendita di 70000 bottiglie riesce a mantenere anche la funzionalità Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Ottimi vini, vendite a mille! didattica delle classi terminali. Negli ultimissimi anni si è tenuto il conto lavoro (arrivo dell'uva e consegna finale della bottiglia finita) solo per qualche lavoro estremo e particolare così da portare la produzione a quasi 110000 bottiglie. Una piccola cantina insomma ma rappresentativa dell'area storica Conegliano-Valdobbiadene. Quali sono stati i cambiamenti dell'azienda che sono avvenuti grazie a lei? Appena arrivato ammetto che la situazione economica e gestionale della cantina era semplice. Da subito con l'aiuto di Rita Zambon e dell'ex vicepreside si riuscì a snellire e schematizzare ogni passaggio investendo pochissimo, ma dovendo dimostrare molto. Furono rivisitate tutte le linee proposte grazie anche al sostegno del prof. Walter Da Rodda, capace di recepire l'importanza di fare il vino in vigneto prima di ogni altro ragionamento (grazie ad una raccolta manuale delle migliori partite di uva, mirate criomacerazioni pellicolari e studio dei principi della costituzione di una cuvee riuscii a dare forma a questo ambizioso progetto di rilancio). Ritiene che l'enologia odierna sia più business che tradizione? Cosa spera che trovino i consumatori finali nel bicchiere? Con il gruppo di enologi con cui lavoro dal 2001 ho avuto la possibilità di vedere molte realtà produttive in tutta Italia, Dalmazia, Argentina e Brasile. Il consumatore italiano ricerca senzazioni, particolarità e dettagli che si possono trovare esclusivamente valorizzando tradizione ed innovazione. Come a dire, ci serve nel mondo enologico l’antico ed il nuovo. Non vogliamo ne’ il vecchio e neppure il moderno, il business può in caso arrivare solamente dopo, con dedizione, spirito di sacrificio ed impegno. Cosa è cambiato a scuola rispetto a quando ci andava lei? Secondo lei lo stage è utile per noi studenti? Lo stage è importantissimo e personalmente prolungherei i tempi attuali per facilitare la conoscenza e l'apprendimento del mondo reale da parte di ogni ragazzo. A tutti i ragazzi delle classi terminali che mi avvicinano consiglio tre pomeriggi a settimana di esperienza lavorativa in qualche cantina; se serve gratuitamente e con il solo, puro desiderio di apprendimento. Come cambiamenti :sicuramente la vecchia guardia degli insegnanti, gli ordinamenti scolastici e purtroppo anche la goliardia degli stessi ragazzi… Attenzione che non sono passati 80 anni dal 2004!!! (continua nella pagina successiva) Pagina 10 LA CANTINA Intervista a Serafin Risultati possibili grazie ad un team vincente (segue dalla pagina precedente) Qual è il rapporto tra le tecnologie utilizzate oggi e quelle tradizionali? Viviamo (fortunatamente, ma anche per merito) in un area dove il principe incontrastato delle bollicine, a livello mondiale, è il Prosecco (in aree più o meno meritevoli) e lo stesso richiede alti livelli in cantina di igiene, pulizia, tecnologia e precisione, ma rispettando i parametri ed i metodi dei saggi enologi di almeno 60 anni fa tra Conegliano e Valdobbiadene (Bortolomiol, Carpenè, Bisol...). L'innovazione e la tecnologia dunque sono importantissime se perseverate nell'ambito del rispetto della materia prima (uva) e della sua provenienza. Preferisce lavorare con vitigni autoctoni o internazionali? barrique o acciaio? Vedo nel legno un nobile e sapiente mezzo di comunicazione tra il vino e l'ossigeno dell'atmosfera attigua, ma non una virtù obbligatoria per tutti i tipi di vino. L'acciaio purtroppo non ha alcun volano termico, ma è strepitoso dal punto di vista igienico; in funzione dunque dell'obbiettivo finale plasmo i debiti consigli. Quando parliamo di vitigni autoctoni intendiamo varietà (tutti gli ultimi vitigni autoctoni dal 2000 per la regione Veneto sono stati iscritti all'albo delle varietà nazionali coltivabili dal centro di microvinificazione di veneto agricoltura) che hanno attraversato e resistito alla gelata del 1709, all'arrivo di peronospora, oidio e fillossera e quindi da ammirare e rispettare. Vedo benissimo tra autoctono ed internazionale una continua rincorsa con matrimonio finale. Pensa che la produzione vitivinicola della Sc. Enologica possa migliorare? Magari producendo vino bio in futuro? Cari ragazzi, ho letto il Vs messaggio, e vi ringrazio, l’ho effettivamente recepito come una Vs. indiretta forma di collaborazione, a supporto di Questa Amministrazione. La situazione che sta vivendo la sede staccata del Pio X non è l’unica, purtroppo questo è dovuto alla carenza di personale ausiliario (collaboratore scolastico) che non può essere sostituito se l’assenza non supera i 7 gg., per questo motivo siamo ricorsi a chiedere all’ufficio Centro per l’Impiego l’assegnazione di personale in mobilità, ma queste figure qualora presenti NON sono tenute alla sorveglianza degli allievi, ovviamente sono presenti fino a quando non vengono ricollocate nel mondo del lavoro, il Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Ne sono convinto… magari anche il bio e quindi inserendo su nuovi ipotetici impianti varietà resistenti alla peronospora e all'oidio come le varietà PIWI già studiate da Friburgo e Geisenheim. Non dimentichiamo comunque l’eliminazione di tutte le molecole tossiche e molto tossiche fatta ancora diversi anni fa nei vigneti della scuola. Cosa le ha insegnato il mondo del vino? Ha un consiglio da dare a noi studenti? Il mondo del vino come la montagna trasmette umiltà ed insegna ad azzerarsi poco prima dell'inizio di ogni scalata o camminata per poi dare il massimo di sè credendoci ad ogni passo. Non mi sento il gran saggio e forse ho bisogno di consigli come voi. Certo non deve mancare lo spirito di sacrificio, l'umiltà, l'abnegazione ed il senso del dovere. Ci sono persone che vuole ringraziare per la collaborazione? Ci parli del suo staff, chi sono, che fanno, il loro ruolo Oltre alle figure prima citate e descritte (Rita, Walter, Cinzia, Luciana, Patrizia, i ragazzi del centro di microvinificazione, Luca, Giovanni e Federico) intendo ringraziare tutti coloro che sono stati vicino anche se solo con lievi messaggi di supporto in questi anni, ma anche, da ex allievo, tutti i docenti ed assistenti in genere che cercano giornalmente di rilanciare specializzazione, goliardia, bravura di una scuola unica al mondo quale quella enologica di Conegliano. Intervista a cura di Diego Scala ed Enrico Demo 4AVE loro aiuto ci è indispensabile per garantire le pulizie dei locali. Ma torniamo a noi, al Vs. plesso per dirVi che dopo il Vs messaggio ho dato disposizioni al fine di assicurare che ci siano sempre tutti i giorni due collaboratori per la sorveglianza, mentre per le pulizie si alternano i vari collaboratori del turno pomeridiano o personale disponibile a lavoro straordinario in c/ recupero perché le risorse economiche per pagare gli straordinari al personale sono molto risicate Buon lavoro. Il Dirigente Damiana Tervilli Pagina 11 LA CANTINA Diario dalla Nuova Zelanda Eccomi qua di nuovo a scrivere un'altra relazione dopo un quasi infelice San Valentino in compagnia di un terremoto. Tranquilli, il terremoto ha colpito Christchurch un’ importante città situata nell'isola del Sud ,quindi lontana da dove mi trovo io. Come procede in Italy? everything all right ? Hope so. Al momento sono nella libreria della scuola , per scrivere questa relazione ;al mio fianco una mia amica mi guarda male perché non capisce niente di quello che sto scrivendo. Eh sì, è sempre questa la reazione degli altri quando parlo o scrivo in italiano. A dire la verità è un po' strano anche per me scrivere in italiano dopo mesi che non lo faccio e confesso che a volte mi capita di andare a ricercare su internet come si scrive una parola … sono pur sempre più di sette mesi che sono qua ! Purtroppo il mio tempo qui sta scadendo e anche se da una parte c'è l'eccitazione di tornare a casa e rivedere i propri amici, familiari e conoscenti ecc ecc, dall'altra c'è la consapevolezza di lasciare molte persone con cui hai passato un pezzo della tua vita e che forse non rivedrai mai più (eccetto su skype ). Questa forse è la parte più dura di questa esperienza. Sicuramente poi, per noi italiani la promessa di una pizza come si deve (senza ananas e salsa barbecue), della pasta al ragù e del buon gelato italiano quando torni a casa è un bella spinta per farti tornare a casa. Passando ad altro: come avete passato le vacanze di Natale? Classico pranzo di Natale accompagnato da panettoni e Vin Broulè ? Se siete stufi di Panettone e Pandoro vi consiglio di venire qui , dove il Natale lo festeggi in piscina o in spiaggia con i parenti, anguria al posto del pandoro e invece del classico cenone/pranzo si offre un glorioso Barbecue in compagnia (si mangia un sacco e per tutto il giorno). Potete dire addio alla vostra dieta con la Christmas Cake! Di solito un concentrato di zucchero, cioccolato e crema buonissima ma che, per digerirla, ti servono almeno due giorni di digiuno, non a caso in N.Z il 30 % della popolazione è obesa. L'altra causa di questo problema è che qui ci sono un sacco di Fast food, Macdonalds, bar di sushi, che tra l'altro è buonissimo e costa poco, ristoranti indiani, giapponesi, vegani ecc. Insomma, se vuoi andare a mangiare fuori hai davvero una vasta scelta e praticamente sotto casa! Come dicevo questa è stato il mio primo Summer Christmas e le mie prime vacanze estive durante i mesi di Novembre , Dicembre e Gennaio. Durante le vacanze poi ho avuto modo di visitare molti posti , ma sicuramente il viaggio che più mi è rimasto è quello nell'isola del Sud. Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 A maggio torno tra voi Partita da Hamilton con la mia amica Sofia e arrivata in Christchurch ove ci siamo poi riunite con un gruppo di altri ragazzi da tutto il mondo, ho cominciato un viaggio indimenticabile toccando diverse mete caratteristiche della N.Z. La maggior parte dei miei compagni erano Cileni i quali, visto che ero l'unica italiana, hanno deciso di adottarmi , ma c’erano anche Giapponesi, Svedesi , Finlandesi, Francesi e pure un ragazzo dalla Groenlandia era lì. Vi lascio immaginare che durante i le lunghe trasferte in corriera la musica era esclusivamente in spagnolo salvo alcune eccezioni. Il viaggio è durato 10 giorni durante i quali abbiamo visitato ogni giorno posti diversi; ho persino dormito per una notte in una barca a Mildford South un fiordo caratterizzato da numerose e spettacolari cascate, dove poi è anche possibile vedere delfini e foche. Bellissimo, sicuramente una delle mie mete preferite. Queenstown invece è una città tra le montagne molto famosa per attività come Bungee jumping ,Swing ( è il più alto del mondo alto 137 m), rafting, Skydiving… insomma tutte le attività più estreme le puoi fare lì. Abel Tasman National Park sulla costa settentrionale dell'isola è un parco immenso con delle spiagge intatte e immerse nel verde, natura incontaminata e acqua limpidissima. Se ne avessi avuto la possibilità sarei rimasta lì per sempre ma, invece, tre ore di kayking intorno alla costa ci aspettavano. È stato divertentissimo anche se dopo non mi sentivo più le braccia ;-).Quei giorni sono volati via come il vento ma per fortuna mi tengo spesso in contatto con gli altri e sono riuscita a rivederne più di uno. Oltre a questo viaggio sono stata parecchie volte a Tauranga, Regglan e Caromendal, spiagge fantastiche per non parlare di Hobbiton, luogo dove hanno girato Lord of The Rings e il film lo Hobbit. Non sono una grande amante dei film ma, girando tra le piccole casette costruite apposta per girare i film, ti senti davvero un piccolo Hobbit!. Per chi conoscesse i film sopra citati, durante la gita vengono spiegate anche come hanno girato alcune scene e sicuramente non mancano le occasioni per farti un a foto con le mini casette. Purtroppo non mi basterebbero tutte le pagine del giornale per raccontarvi la mia esperienza , ma se per caso volete saperne di più di questa viaggio a Maggio torno in Italia (forse……;-)) e quindi potrete farvi raccontare il resto, io sarò ben lieta di farlo. Detto questo vi dico See you soon , and enjoy the Easter Holidays as much as you can :D Chiara Cesa Pagina 12 LA CANTINA R a p p o r t o OXFAM Si allarga sempre più velocemente la forbice tra ricchi e poveri. La metà delle proprietà del pianeta sono concentrate nei portafogli di 62 persone. Oggi l’1% più ricco della popolazione ha un patrimonio superiore a quello del rimanente 99%. Sono alcuni dati contenuti nell’ultimo rapporto di Oxfam sulle diseguaglianze, presentato in vista del Forum di Davos dei prossimi giorni. Sempre secondo il rapporto An economy for the 1% , non solo le diseguaglianze stanno aumentando, ma stanno addirittura accelerando. Nel 2010 bisognava prendere i 388 miliardari più ricchi per arrivare al patrimonio della metà più povera del pianeta. Nel 2014 bastava fermarsi all’ottantesimo. Oggi sono 62. Sessantadue persone sono più ricche di 3,6 miliardi di esseri umani. Sessantadue persone che in cinque anni hanno visto la propria ricchezza crescere del 44%, oltre 500 miliardi, mentre la metà più povera del pianeta si impoveriva del 41%. Ancora, dall’inizio del secolo alla metà più povera del mondo è andato l’1% dell’aumento di ricchezza, mentre l’1% più ricco se ne accaparrava la metà. È un fenomeno particolarmente drammatico nei Paesi più poveri, ma che accomuna tutto il mondo. Nel Sud, il 10% più povero ha visto il proprio salario aumentare di meno di 3 dollari l’anno nell’ultimo quarto di secolo. Se le diseguaglianze non fossero cresciute durante questo periodo, 200 milioni di persone sarebbero uscite dalla povertà estre- IMMIGRAZIONE Da tempo sentiamo parlare di immigrazione. Degli immigrati che se ne vanno dai loro Paesi per trasferirsi in un altro Stato, in un altro continente, dove esistono un’altra cultura, un’altra religione, un altro modo di vivere. Un’altra realtà. Realtà che a volte ci sembra possa essere peggiore di quella che hanno lasciato. Ma noi, che viviamo qui da generazioni, come possiamo sapere che cosa spinge tante persone a lasciare la propria patria? Qui, proprio nella nostra scuola, c’è qualcuno che l’ha vissuto. B. S. M., diciotto anni, nato a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia. Con il fratello più grande ha vissuto fino a sei anni dai nonni materni, in un quartiere agiato, mentre la madre lavorava in Inghilterra. A sei anni il padre lo ha trasferito in uno dei quartieri più malfamati della città, Plan Tres Mil , a casa della nonna paterna, con undici fratellastri, in cui il solo uomo adulto era lo zio. Da lì in poi è stata una lotta per la sopravvivenza: anche a sette anni, se non lavori, non mangi. E l’unico lavoro per un bambino di sette anni è fare il “postino”: i capi, di sedici anni, ti danno pacchetto, indirizzo e prezzo. Tu vai, armato, perché sai che chi prende la “roba” ti può fregare; consegni il pacco e prendi i soldi. E se riporti 9 invece di 10 sei sicuro che non lo farai più. Mai. A Plan Tres Mil la vita è così, se fai quello che devi, mangi. Se non lo fai, se ti opponi al sistema, il giorno dopo non ci sei più. “Avevo sette anni, quando mio zio mi ha accompagnato a vedere una partita di calcio; poi ha ricevuto una chiamata, <torno tra cinque minuti>, mi ha detto . Lui era contro lo spaccio dei minori ; mi aveva convinto ad andare a scuola, anche se per una sola settimana. Non l’ho più visto. È questa la categoricità di un sistema che non ammette oppositori. Solo dopo quattro anni di lavori illegali, furti e rapine a mano armata, peri- Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Crescono le disuguaglianze sulla Terra ma. Nello stesso arco di tempo, negli Usa lo stipendio medio è cresciuto del 10,9%, quello di un amministratore delegato del 997%. In questo quadro, di quale ripresa, di quale crescita, di quale economia parliamo? Tralasciamo l’insostenibilità ambientale e persino l’ingiustizia sociale. Guardiamo unicamente le conseguenze economiche. In uno studio recente l’Ocse ricorda che le diseguaglianze hanno causato una perdita di oltre 8 punti di Pil in vent’anni. Un’enormità. Il motivo è semplice: famiglie e lavoratori sono sempre più poveri, calano i consumi e quindi la domanda aggregata. Tagliamo stipendi e diritti di lavoratrici e lavoratori, tagliamo le tasse alle imprese e il welfare. Ovviamente aumenteranno le diseguaglianze e crollerà la domanda interna, ma saremo più competitivi e quindi esporteremo di più. È l’attuale modello italiano ed europeo, riassunto nel documento “dei cinque presidenti”, promosso da tutte le istituzioni europee per tracciare la linea dei prossimi anni. Nel capitolo dedicato alla “convergenza, prosperità e coesione sociale” si riesce nell’impresa di non menzionare mai parole quali “diritti”, “reddito” o diseguaglianze”, mentre viene utilizzata per diciassette volte la parola “competitività” (17!). Un modello in cui la crescita delle diseguaglianze non è quindi un fastidioso effetto collaterale, ma la base stessa di un gioco pensato e tagliato su misura per l’1%. . (D.B.) Una storia di disagio in mezzo a noi colo, maltrattamenti da parte dei fratellastri e combattimenti con scommesse che la madre è tornata dall’Inghilterra; il primo incontro con la madre è l’incontro che lo porta via da Plan Tres Mil e poco dopo, grazie al matrimonio della madre con un italiano, dalla Bolivia. Inizia una nuova vita: la madre appena conosciuta, il marito di lei come padre, un solo fratello, un nuovo Stato dove è più facile sopravvivere. Ma anche qui è tutto diverso, la società non chiede di essere forti per andare avanti ed è complicato cambiare modo di pensare. Un ragazzo con una vita così alle spalle non può che sentirsi più grande dei suoi coetanei e pretendere il rispetto, se non l’obbedienza, dei più piccoli. Ragazzi che gli sembrano “figli di papà”, che non hanno mai lavorato, lottato, rischiato la vita per avere ciò che vogliono e tanto meno per quello di cui hanno bisogno. “Figli di papà” che se commettono reati è per avere di più di quello che già hanno, per mettersi in mostra. Questo non è concepibile per chi ha dovuto, per sopravvivere, andare contro la legge. Le differenze sono difficoltà impegnative da superare; ci vogliono anni per capire una mentalità così diversa dalla propria, oltre ad imparare la lingua, dimostrare l’infondatezza dei pregiudizi e prendere le abitudini del posto, senza contare che moltissimi immigrati non hanno una casa dove vivere. Ma come si può biasimare qualcuno che porta se stesso e i propri figli lontano da una vita così? Anche con il rischio di vivere per la strada. E’ mille volte meglio che stare in un posto dove anche la polizia teme i bambini che da sempre sono armati, e non hanno la coscienza del valore della vita umana, perché l’istruzione è malvista e i reati sono l’unico modo per sopravvivere. Elena Bernardi 4BGT Pagina 13 LA CANTINA CONVEGNO SUL CLIMA Giovedì 3 marzo al Toniolo, dalle 8.30 alle 13.15, molte classi del nostro Istituto hanno assistito al convegno riguardante i danni climatici. Tale incontro è stato promosso dalla volontà e dall’iniziativa del professor Giorgio Milani che ha organizzato l’intera mattinata e ha invitato vari relatori. La conferenza ha avuto inizio con il benvenuto a noi studenti del professor Milani. Lui stesso ci ha presentato i temi che poi sono stati trattati e affrontati nel convegno evidenziando dettagliatamente l’ importanza di salvaguardare l’ambiente che ci circonda, inquinato e degradato continuamente dalle emissioni di CO2. Successivamente, tra i vari relatori, il primo a prendere la parola è stato il biologo-climatologo Daniele Pernigotti che ha affrontato il problema del surriscaldamento globale dovuto all’ effetto serra, fenomeno determinato soprattutto dai 35 miliardi di tonnellate di CO2 annue emesse dalle industrie e dalle automobili. La conseguenza è lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento delle acque oceaniche (circa 1cm ogni 3 anni, ma tale dato è destinato a triplicare). Egli ha sostenuto inoltre l’idea che l’accordo di Parigi abbia siglato la fine dell’era dell’uso dei combustibili fossili. Dopo Pernigotti, a prendere la parola è stato Giustino Mezzalira, direttore ricerca scientifica e gestione sistemi agroforestali Veneto Agricoltura. Egli ha affermato che l’agricoltura è sia vittima che carnefice dei cambiamenti climatici (infatti anche arando un campo, la sostanza organica presente in esso, a contatto con l’aria, si riduce e si trasforma in CO2 che, essendo gassosa, si disperde in atmosfera). Dopo di lui è stata la volta di Andrea Pitacco, docente di viticoltura presso l'Università di Padova, che ci ha fornito informazioni riguardanti l'inquinamento dovuto alle coltivazioni (attraverso degli studi da lui stesso effettuati in un vigneto di Negrisia di Ponte di Piave dove la massa di carbonio assorbita da tale area è pari a circa 800-900 gC/m2, quando una foresta ne emette circa 700 o 800). Quali le soluzi- Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 L‘agricoltura, vittima o carnefice? oni che il settore primario potrebbe offrirci? Arricchire i suoli di carbonio, favorire sistemi di coltivazione ad alto contenuto di carbonio, modificare i sitemi di allevamento e proteggere le foreste Il professor Pitacco ha poi ceduto la parola all' On. Zanin, deputato del PD, che ci ha informati sui contenuti relativi proposta di legge da lui presentata in Parlamento riguardante i problemi climatici e le loro possibili soluzioni. Dopo di lui ha parlato il vicesindaco di Aviano Della Puppa che ha presentato il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile attivo nel suo comune. Tutto il Piano ruota attorno alla riduzione di emissioni di CO2 e si basa, sugli investimenti, sul risparmio energetico, sull'utilizzo di energia prodotta da impianti fotovoltaici, idroelettrici, a biogas e a biomassa e sui trasporti sostenibili (pedibus, servizi navetta, viabilità ciclabile...). Infine è intervenuto l'Ingegner Pepe, che ha fornito interessanti informazioni riguardanti i parametri fondamentali da tener conto nelle stalle, come la temperatura, la ventilazione, l'umidità, i materiali per garantire il massimo confort ai bovini e i migliori materiali da costruzione e coperture, come la paglia. Ha chiuso il professor Milani, il quale ha presentato il progetto relativo alla digitalizzazione dei dati meteorologici raccolti nella stazione del nostro Istituto sin dal lontano 1880 (ne parleremo nell‘ultimo numero). E‘ stato un convegno molto interessante (anche per il fatto che siamo studenti di un Istituto Agrario) che ha permesso a noi studenti di maturare e sensibilizzare una visione critica relativa ai problemi trattati che quasi mai ci siamo posti, ma che ci circondano e che inevitabilmente saranno sempre più accentuati nei prossimi anni . Marco Pagot e Lorenzo Lot 3BGT Il 140° anniversario del G. B. Cerletti: il programma Martedì 10 Maggio Apertura e presentazione mostra “Nel solco degli italiani” Mercoledì 11 Maggio Ore 9.00 – 13.00 seminario del progetto “TERGEO” aula magna istituto Ore 14.00 – 18.00 seminario del progetto “TERGEO” aula magna istituto Giovedi 12 Maggio Ore 8.30 Presentazione “I declivi del prosecco” Ore 10.00 Aula Magna della Scuola seminario ALCENERO Ore 14.00 – 18.00 seminario del progetto “TERGEO” aula magna istituto Ore 21.00 enocoro e orchestra Venerdi 13 Maggio Ore 9.00 Corteo storico di apertura – enocoro (palco esterno) Ore 10.00 convegno sulla evoluzione della scuola enologica Ore 14.00 – 18.00 seminario del progetto “TERGEO” aula magna istituto Ore 15.00 -18.00 Scuola aperta con visite guidate Ore 17.00 -18.00 Mini expo allievi con esposizione e degustazioni prodotti agroalimentari Ore 20.00 cena celebrativa. Sabato 14 Maggio Ore 9.00 Convegno e Cerimonia celebrativa e Inaugurazione “Museo Manzoni” Ore 15.00 Scuola aperta con visite guidate - Museo Manzoni Domenica 15 Maggio Ore 10.00 ex allievi Visite scuola – Museo Manzoni Mini Expo Pagina 14 LA CANTINA Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 INAUGURAZIONE DEL MUSEO LUIGI MANZONI A maggio 2016 la Scuola Enologica di Conegliano apre al pubblico il Museo dedicato alla straordinaria figura di LUIGI MANZONI . La creazione di un Museo rappresenta sempre una sintesi fra le finalità educativo-didattiche e quelle di conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale del passato. Il nostro è un piccolo museo all’interno della Scuola, per noi però particolarmente importante e significativo. Esso desidera evidenziare e sottolineare l’importanza dello scienziato Manzoni e far conoscere al grande pubblico il ricco e variegato patrimonio di beni scientifici che l’Istituto possiede e custodisce; patrimonio che fino ad ora, per mancanza di spazio adeguato, era rimasto confinato e non fruibile. La realizzazione del museo è diretta a: rendere omaggio alla figura del prof. Luigi Manzoni, ricercatore e sperimentatore di fama nazionale e internazionale attraverso i suoi materiali scientifici, le strumentazioni utilizzate, le pubblicazioni ed i luoghi dove lavorava abitualmente ; invitare i giovani, specialmente i nostri studenti, a scoprire il museo non solo come contenitore di beni, di reperti, di documenti, ma soprattutto come luogo che può promuovere ricerca, trasmettere e accrescere un sapere storico-scientifico; contribuire a rafforzare l’identità della comunità scolastica - rappresentando uno spaccato di vita della Scuola Enologica - e qualificare il territorio in cui si trova rappresentandone degnamente l’espressione culturale. offrire l’opportunità alla Citta’ di Conegliano di rendere omaggio a L. Manzoni, suo Sindaco dal 1946 al 1949. La Scuola, con l’inaugurazione del “Museo Luigi Manzoni” vuole ricordare non solo la straordinaria opera di questo scienziato, ma anche la dedizione e la passione che Egli profuse nello svolgere il delicato ruolo di Preside dal 1932 al 1958. Non può esserci modo migliore per conoscere la genialità di questo ricercatore che quello di visitare le diverse sale espositive, osservare gli oggetti e i documenti e ascoltare le parole della storia. Abbiamo superato momenti difficili e impegnativi e desideriamo ora ringraziare chi ha creduto fin dall’inizio in questo progetto e ha condiviso con noi questa avventura: la preside Damiana Tervilli, il Prof. Giovanni Follador, tutti coloro che ci hanno sostenuto moralmente ed economicamente, dall’Ente pubblico al Privato, dalle aziende ai nostri ex allievi e a tutti coloro che hanno collaborato a vario titolo affinché un bel sogno divenisse realtà. Un ringraziamento particolare alla famiglia Manzoni per il sostegno e la partecipazione forniti per la realizzazione del Museo. Infine rivolgiamo un appello: invitiamo Chiunque sia venuto in possesso, in passato, di oggetti personali o riguardanti l’attività di L. Manzoni a donarli al Museo in quanto luogo più consono per la loro conservazione. Proff. Beatrice Raco e Giuliano Mocchi GIORNATA SUGLI SCI O TRA GLI SCI? Per pochi userei l’espressione “esperienza SUGLI sci” per descrivere la giornata del 14 gennaio e quella del 26. Per molti la definirei più come una “giornata TRA gli sci” a causa dell’enorme numero di povere vittime principianti che hanno preso in mano per la prima volta i loro sci e si sono lanciati all’avventura in quel mondo candido e sconosciuto. Ma sbattendo più volte le natiche e i nasi sulla neve i nostri protagonisti hanno dato prova di coraggio e intraprendenza. Ebbene si, alle ore 7:30 di ciascuna delle due nefaste giornate, i nostri eroi delle classi 4BGT e 5AVE, accompagnati dai loro valorosi professori, si sono disposti sui sedili della corriera pronti per partire per Alleghe concordando subito una pausa strategica al bar di Agordo. Solo pochi hanno avuto il privilegio di poter vantare un’armatura e delle armi proprie e la maggioranza ha dovuto affrontare 40 minuti di prova degli scarponi e di “metti gli sci e togli gli sci”. Ma nonostante la pena iniziale, la prima prova di discesa non ha tardato a presentarsi così come le prime cadute e le prime fatiche per rialzarsi. Due ore con il maestro di sci e i nostri eroi erano già degli sciatori provetti tanto che , già durante la prima giornata, alcuni valorosi guerrieri hanno deciso di affrontare pendenze che solo il loro posteriore si sarebbe dimostrato in grado di percorrere. Ovviamente però non prima di essersi riempiti la pancia! Alcuni da subito si sono lanciati fiduciosi della loro già attestata bravura mentre altri, la maggioranza, hanno fatto subito fronte alle difficoltà dell’impresa superandole brillantemente. E tra risate e divertimento le cinque ore passate tra la neve candida di quelle montagne sono scoccate, segnando la fine della giornata e costringendo i nostri paladini a tornare al cavallo di ferro che li aveva portati fino a li. Ed è proprio in quel mentre che i ragazzi si sono ritrovati ad affrontare la fatica più grande di tutte: la stanchezza. Ma la giornata ha portato il buon umore tra le classi e per tanti anche un inaspettato amore per questo nuovo e avventuroso sport. Alla fine del nostro racconto, io, umile cantastorie, voglio farmi portavoce e ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima esperienza. Un ringraziamento ai prodi professori che con la loro saggia esperienza ci hanno accompagnato e seguito nell’arco di quelle due giornate e uno ai maestri che ci hanno saputo seguire con pazienza e dedizione. Sophia Cappellazzo 4BGT Pagina 15 LA CANTINA INTERVISTA DOPPIA Nome : Giovanni Mariani. Soprannome : Da bambino era “Giannino”, poi “Johnny” e anche “Giò”. Quali sono i suoi hobbies ? Mi piace ascoltare musica, leggere e tagliare l’erba in giardino. Qual è il suo genere musicale preferito ? Ne ho più d’uno: blues, soul, rock’n’roll, jazz, flamenco e fado portoghese. Qual è il suo piatto preferito ? Non ne ho uno, ma diciamo il pesce alla griglia. Qual è il suo sport preferito ? Il rugby, naturalmente ! (sono nato a L’Aquila) Dove si concederebbe un viaggio ? Tornerei immediatamente in Nuova Zelanda. Com’era da giovane ? Non male fisicamente, con bei capelli folti. Ma ero timido, tenebroso e ancora più scontroso di adesso. Cosa voleva fare da bambino ? Avevo due opzioni: lo sceriffo e il pompiere. Un aspetto positivo e uno negativo del suo lavoro ? Quello positivo è che gli studenti sono spesso stimolanti e simpatici, e mi piace lavorare con loro; quello negativo è lo stipendio. In quale animale si rispecchia ? Nel lupo, per il suo senso di responsabilità nei confronti del branco. La prima cosa che guarda in una donna ? Il modo in cui cammina. Poi tutto il resto, che puoi immaginare. Crede in Dio ? No, non ne sento il bisogno. Cosa c’è dopo la morte ? Il nulla, il vuoto. Questa prospettiva spaventa molti, ma secondo me è un timore infondato. Favorevole o contrario ai matrimoni gay ? Secondo me chi si vuole bene ha il diritto di poter stare insieme e di godere delle tutele di legge. Favorevole o contrario all’aborto ? L’aborto è un diritto garantito da una legge del nostro Stato. E comunque si tratta di una questione che riguarda la sfera personale delle persone. Favorevole o contrario alla legalizzazione della cannabis ? Contrario, sei scemo se ti fai le canne. Fanno male. Dia un consiglio ai suoi colleghi Ricordate che per essere dei bravi insegnanti bisogna essere anche delle brave persone. E non fossilizzatevi sul lavoro, la scuola è solo una parte della vostra vita. Dia un consiglio agli studenti Studiate, perché altrimenti ve ne pentirete: la conoscenza ci rende liberi e forti. E comunque la penna pesa molto meno della vanga. Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 Faccia a faccia tra i Proff. Mariani e Salerno Nome: Andrea Salerno Soprannome non ce l’ho Quali sono i suoi hobby? fotografia, viaggi, karting, produzione di elisir di lunga vita. (citazioni da harry potter suppongo) Genere musicali preferiti? Musica rock di fine anni 60 e Beat generation, the Doors per intenderci. Come era da giovane ? Totalmente l' opposto di come sono ora, un ragazzo a volte insicuro e timido ma con un senso di avversione verso le ingiustizie e contrasti sociali. Cosa voleva fare da bambino? il pilota di formula uno o il veterinario Si sarebbe mai aspettato di diventare insegnante? Sinceramente no in realtà mi sono gettato a capofitto in questa nuova attività. Un aspetto positivo e negativo del suo lavoro? E’ una realtà meravigliosa, ogni giorno una nuova esperienza; l'unico aspetto negativo sono gli insopportabili imprevisti. Un aspetto positivo e uno negativo della scuola ? come aspetto positivo ritengo che l’ istituzione scolastica sia una occasione di conoscenza e un utile mezzo di crescita per i ragazzi. L' aspetto negativo e la troppa burocrazia. In quale animale si rispecchia? L' araba Fenice poiché si credeva che risorgesse sempre dalle proprie ceneri. La prima cosa che guarda in una donna? Se dicessi gli occhi sarei scontato; guardo la sua capacità di capire cosa passa per la mia mente e il mio cuore e quanto ella sa unire i suoi sentimenti ai miei. Crede in Dio? Fermamente in un unico dio e senza stare troppo a pensare al suo aspetto e ai suoi tanti nomi. Cosa c’è dopo la morte? chi lo sa! io penso a godermi questa vita che mi è stata concessa Favorevole o contrario al matrimonio gay? La via dell’ amore è una, e se l'amore e vero e puro perchè non viverlo con naturalezza?. Favorevole o contrario alla legalizzazione delle droghe ? Nettamente contrario Dia un consiglio ai suoi colleghi? Stimiamoci, rispettiamoci, abbattiamo qualche barriera di troppo. Ah dimenticavo mando un caro saluto all’ altro collega della intervista doppia. Dia un consiglio agli studenti? Vivete giorno per giorno intensamente come se dovesse essere l'ultimo e seguite il vostro istinto senza mai risparmiarvi a cura di Diego Scala 4AVE e di Antonio Ranza 3CVE COMPLIMENTI agli studenti Mirco Rasera di 5AVE e Francesco Toffoletto di 5DVE che si sono qualificati per disputare la Wine Championship in programma nel cantone di Vaud in Svizzera dal 29 marzo al 2 aprile 2016, e complimenti pure a Damiano Vettoretto di 4APT che parteciperà come rappresentante del Cerletti alla gara nazionale degli istituti agrari in programma a Pesaro, dal 26 al 28 aprile. LA CANTINA Pagina 16 Anno 14, Numero 41, Marzo 2016 VENDO – COMPRO (tra il serio e il faceto) Vendesi fazzoletto introvabile del marchese di Forlipopoli Vendo vacca nuova di zecca: si consiglia un collare antipulci Cercasi reggiseno taglia quinta, senza coppe per compagno a cui si è ingrossato il torace Cercasi uomo senza gambe che salti di gioia Vendesi rastrello per fare la piega al prato Vendesi dentiera usata: non contattare durante i pasti causa utilizzo della suddetta Cercasi timbro d’ufficio con grande punto di domanda per professori disperati Cercasi arciere disponibile per rispondere ad SMS riportante le parole “mi manchi” Vendesi obbiettivi per l’anno 2016 promessi nel 2014 e programmati nel 2012 Vendesi compagno di classe antipatico GLI IMMIGRATI di E. De Amicis (1882) ogli occhi spenti, con le guance cave, C Pallidi, in atto addolorato e grave, Sorreggendo le donne affrante e smorte, Ascendono la nave Come s’ascende il palco de la morte. E ognun sul petto trepido si serra Tutto quel che possiede su la terra. Altri un misero involto, altri un patito Bimbo, che gli s’afferra Al collo, dalle immense acque atterrito. Salgono in lunga fila, umili e muti, E sopra i volti appar bruni e sparuti Umido ancora il desolato affanno Degli estremi saluti Dati ai monti che più non rivedranno. Salgono, e ognuno la pupilla mesta La Redazione Direttore resp. Prof. Dino Benacchio In redazione: C. Cesa, L. Girardi, M. Scandiuzzi, S. Cappellazzo, D. Zardetto, E. Eleuteri, D. Scala, E. Bernardi, L. Zanardo, T. Lanza, A. Ranza, A.Carroccia, M. Pagot, L. Lot. Grafica e impaginazione: F. Sonego mail: [email protected] www.isisscerletticonegliano.gov.it LA CANTINA Sulla ricca e gentil Genova arresta, Intento in atto di stupor profondo, Come sopra una festa Fisserebbe lo sguardo un moribondo. Ammonticchiati là come giumenti Sulla gelida prua morsa dai venti, Migrano a terre inospiti e lontane; Laceri e macilenti, Varcano i mari per cercar del pane. Traditi da un mercante menzognero, Vanno, oggetto di scherno allo straniero, Bestie da soma, dispregiati iloti, Carne da cimitero, Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti. Quando gli emigranti eravamo noi... continua dalla prima di circa il 30% entro il 2020 come stabilito in passato. Le parole del Papa, che ha dedicato un’enciclica al tema dei cambiamenti climatici, sono state perentorie: sarebbe triste e catastrofico se gli interessi privati prevalessero sul bene comune e arrivassero a manipolare le informazioni per proteggere i loro progetti. Purtroppo è quello che è avvenuto fino ad oggi, basti pensare al caso Wolfswagen per citare l’ultimo in ordine cronologico, ma la logica del profitto è prevalsa quasi sempre a scapito delle aree più povere del Mondo e delle future generazioni alle quali rischiamo di lasciare un Pianeta Terra invivibile e saccheggiato nelle sue risorse in maniera definitiva. Ricordiamo il fenomeno, tipico del mondo globalizzato, della delocalizzazione della produzione verso aree geografiche del Terzo Mondo dove il costo del lavoro è irrisorio. Ai capitalisti del Nord del Mondo restano i profitti, ai paesi poveri l’inquinamento soffocante della produzione industriale. L’accordo di Parigi inoltre ha già ricevuto di fatto uno altolà, se è vero che il 9 febbraio scorso la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha bloccato il piano del Presidente Obama per ridurre le emissioni di anidride carbonica del 32% entro il 2030 ritendo illegittime le decisioni prese a Pari- gi in quanto violano i diritti dei singoli stati degli USA. Nell’Unione europea intanto si è parlato molto di rinnovabili, efficienza energetica e cambiamenti climatici, ma è cambiato poco o niente. La UE ha steso un tappeto rosso alle lobby del carbone, del gas e del petrolio, accontentando gli Stati membri più conservatori, come ha confermato un recente documento pubblicato dal giornale inglese The Guardian. Le parole non bastano più, ci vogliono fatti concreti. Altrimenti la questione ambientale finirà per dare corso ad altre drammatiche situazioni come carestie, immigrazione e guerre che sorgeranno per problemi legati al peggioramento delle condizioni climatiche. In chiusura, come nota positiva, abbiamo dato spazio alla bella performance che la cantina della nostra scuola sta realizzando in questi anni, grazie ad un bravo enologo come Serafin e ad uno staff tecnico di cui si avvale che sta consentendo numeri davvero interessanti rispetto agli anni bui che abbiamo alle spalle, quando il vino non si vendeva e non era poi così buono. In alto i calici e salute a tutti! Prof. Dino Benacchio