La storia del cammello che piange Regia Distribuzione Età Durata Audio Anno Byambasuren Davaa e Luigi Falorni Fandango Da 14 anni 87 min. - colore Mongolo con sottotitoli in italiano 2005 Sinossi Mongolia del sud, deserto di Gobi. Una famiglia di pastori nomadi aiuta a far nascere i cammelli del loro branco. Dopo un parto terribilmente difficoltoso e doloroso, una delle cammelle mette alla luce un raro cammello bianco. Nonostante gli sforzi dei pastori, la madre rifiuta il nuovo nato […]. Ma proprio quando tutte le speranze per la salvezza del piccolo sembrano svanire, la magia della musica arriverà al cuore della madre… Analisi della struttura Aria, terra, fuoco, acqua. Un ritorno all’essenza della vita, agli elementi primordiali. É l’esperienza offerta da “La storia del cammello che piange”, girato da Luigi Falorni e Byambasuren Davaa in un angolo remoto della Mongolia, dove lo scorrere del tempo è raffigurato poeticamente attraverso il susseguirsi dei tramonti e delle notti, dominate da una luna accecante. In un paesaggio arido, a volte con terribili tempeste di sabbia, alcune popolazioni nomadi vivono in capanne, formate da legni flessibili e ricoperte di pelli. Sono piccole comunità costituite a volte da poche famiglie, ognuna delle quali occupa una capanna condivisa da nonni, genitori e nipoti, una piccola tribù che fuori dalle capanne abbraccia i propri animali come se fossero una loro estensione. Figli, pecore e cammelli sono tutti immersi nell’amore della popolazione mongola. L’allevamento è quasi l’unica fonte di sostentamento: i ritmi di vita sono scanditi dalle cure per gli animali e gli uomini sono coinvolti dagli eventi che li riguardano. Il dramma, quindi, del cucciolo di cammello che viene rifiutato dalla madre perchè albino, diventa il dramma di tutta la famiglia. Nessuno può accettare che il piccolo possa soffrire e rischiare di morire senza affetto. Così tutti si prodigano affinché gli occhi dei due cammelli si incontrino e si riconoscano, ma inutilmente. Nella disperazione generale la famiglia è costretta a ricorrere ad un rito che prevede l’intervento di un musicista. Con il viaggio dei due bambini nel deserto, che scoprono il paese dei balocchi e la televisione, i due registi portano lo spettatore a riflettere su quella civilizzazione che si sta avvicinando in maniera minacciosa a culture millenarie che rischiano di venire inghiottite. Il maestro di musica, avvisato, arriva con il suo strumento; tutti si dispongono in cerchio, una giovane canta. La musica, il canto, le carezze sul pelo commuovono la madre, e il piccolo finalmente accede alle mammelle del corpo che l’ha generato. L’eco della festa, dopo il miracolo, si perde negli spazi sterminati. La descrizione di queste scene è un puro distillato di “cinema”: il profilo della cammella commossa per il canto, il vento che solleva leggermente il suo pelo, l’infinità del deserto al tramonto, le lacrime che sgorgano dagli occhi. Il documentario non solo ci fornisce una testimonianza sulla vita di popoli molto lontani da noi, ma ci dice Scheda scaricabile su www.scuoladecs.ti.ch/vdq ©CDC 2012 anche indirettamente come nascano le storie, le quali spesso aiutano a soddisfare il bisogno dell’uomo di sapere. “La storia del cammello che piange” è una testimonianza del fatto che il “narrare” trae i suoi spunti, oltre che dal sogno e dall’incubo, anche da fatti comuni; una prova dell’esistenza del filo che lega finzione e realtà. Proposte didattiche • Spesso nelle leggende dei popoli che vivono a contatto con la natura i protagonisti sono gli animali • Il rito, affrontato in gruppo, può essere un elemento di coesione e può creare una tensione positiva che permette di risolvere anche situazioni drammatiche. Ricercare testi letterari o altri film in cui sia presente questa “esperienza” • L’esigenza di una ritualità è vivamente sentita anche nei contesti sociali cosiddetti “evoluti”; se non viene riconosciuta e controllata socialmente forse può sfociare nella ricerca di situazioni pericolose che comportano rischi inutili e distruttivi. Fare una ricerca in proposito e discuterne in classe • Una vita dura e faticosa può portare a godere di piccole cose, mentre una vita comoda può, a volte, procurare insoddisfazioni immaginarie • Possibilità terapeutiche della musica nell’elaborazione del dolore • Un rapporto può essere ostacolato da uno stato di sofferenza che non è stato risolto • Il potere televisivo può annullare la fantasia? La storia del cammello che piange Scheda scaricabile su www.scuoladecs.ti.ch/vdq ©CDC 2012