Proposta di studio sulla qualità dell`ecosistema fluviale

PROPOSTA DI RICERCA APPLICATA
A SUPPORTO DELLA REDAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE
DELLA RETE DI RISERVE DELLA SARCA, BASSO MEDIO E ALTO CORSO
INQUADRAMENTO E OBIETTIVI
Il presente documento illustra la proposta di ricerca applicata a supporto della redazione del Piano di
Gestione della Rete di Riserve della Sarca, Basso Medio e Alto corso (nel seguito: “Piano di Gestione”), in
riferimento alla strategia di gestione degli ambienti fluviali e lacustri.
L’obiettivo generale del lavoro è caratterizzare quantitativamente lo stato ambientale dei principali corpi
idrici superficiali compresi nell’area interessata dalla Rete di Riserve della Sarca, Basso Medio e Alto corso e
proporre azioni di conservazione e valorizzazione ambientale di aree di protezione fluviale e lacustre per il
Piano di Gestione.
A seguito di incontri preliminari fra i proponenti dello studio e i soggetti responsabili del coordinamento
della Rete di Riserve sono stati definiti come ambiti specifici di importanza prioritaria per il presente studio
la qualità dell’habitat fluviale e lacustre e la gestione dei sedimenti, in riferimento ai molteplici utilizzi dei
corpi idrici e in particolare all’uso idroelettrico. Su tali tematiche non esistono tuttora approcci quantitativi
consolidati, anche a livello internazionale; lo studio proposto svilupperà quindi in un’attività di
sperimentazione di metodologie pilota a livello nazionale per la definizione di criteri di rilascio di
concessioni idroelettriche, integrando criteri di qualità idromorfologica ed ecologica.
SOGGETTO PROPONENTE
Lo studio è proposto dal gruppo di ricerca GIAMT (Gruppo di Idraulica Ambientale e Morfodinamica Trento)
che opera all’interno del DICAM – UNITN (Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica
dell’Università di Trento). Il responsabile dello studio è il prof. Guido Zolezzi. Partecipano al gruppo di
lavoro i proff. Marco Toffolon, Marco Tubino e Walter Bertoldi e alcuni dottorandi e collaboratori. In
considerazione del carattere interdisciplinare dello studio, il gruppo di lavoro potrà avvalersi di ulteriori
competenze presenti all’interno del DICAM e, con specifico riferimento agli aspetti eco-idraulici, delle
collaborazioni esistenti con l’ETHZ (Zurigo) e il Politecnico di Torino e Fondazione E. Mach.
AREA PRIORITARIA DI STUDIO
L’area oggetto di studio comprende l’asta principale della Sarca e i principali laghi compresi nella Rete di
Riserve (Santa Massenza, Toblino e Cavedine). Particolari analisi di maggior dettaglio degli altri elementi del
reticolo idrografico superficiale, comunque presi in considerazione in senso generale, potranno essere
effettuate solo qualora si rivelassero di interesse prioritario per la redazione del piano di gestione.
Gruppo di Idraulica Ambientale e Morfodinamica Trento
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RISULTATI ATTESI
I risultati attesi dello studio sono principalmente due:
1) la realizzazione di un quadro conoscitivo relativo alla qualità e funzionalità ecosistemica fluviale e
lacustre dell’area di studio allo status e alle esigenze ecologiche degli habitat fluviali e lacustri, con
particolare attenzione per la Sarca. Tale quadro conoscitivo potrà essere integrato nel Piano di
Gestione, in particolare nei documenti relativi alla caratterizzazione della Rete di Riserve.
2) L’individuazione di azioni di conservazione, tutela attiva, oltre che di monitoraggio e ricerca, da
proporre per il piano di gestione della Rete di Riserve in merito alle aree fluviali e lacustri di cui lo
studio consentirà di individuare potenzialità e critictà. Tali azioni potranno essere integrate nel
Piano di Gestione, in particolare nei documenti relativi alle strategie di gestione dell'ambiente e
della biodiversità della Rete di Riserve.
Il livello di dettaglio delle indicazioni gestionali dipenderà anche dalla reperibilità delle informazioni, dei
dati esistenti e dalla possibilità di interazione con gli attori territoriali rilevanti per la gestione dei corpi idrici
inseriti nella Rete di Riserve.
APPROCCIO METODOLOGICO E PIANO DI LAVORO
Lo studio si articola in due fasi principali, per una durata complessiva di 12 mesi.
La prima fase prevede la raccolta, la sistematizzazione e l’analisi dei dati esistenti sull’area di studio. Tali
dati riguardano la qualità fisico-chimica, biologica, ecologica ed idromorfologica dei corpi idrici, le
concessioni di utilizzo idrico attualmente esistenti e quelle in fase di valutazione, le serie temporali dei livelli
idrometrici e, dove disponibili, delle portate defluenti in alveo, i rilievi topografici dell’alveo dell’area di
interesse, i risultati dell’analisi dei Bilanci Idrici realizzati dalla Provincia Autonoma di Trento, la cartografia
digitale esistente su tematismi specifici, DTM, immagini aeree, cartografia storica, batimetrie di laghi ed
invasi artificiali. Dovranno inoltre essere esaminate le normative vigenti a livello provinciale, nazionale ed
internazionale (in particolare nell’arco alpino) relative alle azioni di rilevanza ambientale previste
nell’ambito delle concessioni ad uso idroelettrico, particolarmente in relazione alla conservazione e
valorizzazione dell’habitat fluviale e alla gestione dei sedimenti, oggetto di ricerca scientifica su cui ancora
non esistono buone pratiche consolidate. Durante la prima fase saranno inoltre svolti rilievi sul campo
finalizzati alla quantificazione delle proprietà dell’habitat fluviale e della qualità morfologica dell’alveo del
Sarca.
I dati saranno analizzati spazialmente attraverso un Sistema Informativo Geografico (GIS) e quindi elaborati
attraverso differenti metodologie di aggregazione, analisi statistica e strumenti di tipo modellistico. I
risultati di questa prima fase consentiranno di realizzare un primo quadro conoscitivo, di individuare le
porzioni dei corpi idrici su cui andranno focalizzati maggior approfondimenti, e di formulare le prime ipotesi
di strategie gestionali, che saranno passibili di modifica a seguito delle analisi della seconda fase. Il quadro
realizzato consentirà inoltre di definire quali dati sarà necessario raccogliere nella seconda fase del
progetto in quanto non già disponibili e di importanza prioritaria per una corretta definizione delle strategie
gestionali da indicare nel Piano di Gestione.
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Indicatori di particolare interesse di cui verrà analizzata la distribuzione spazio-temporale saranno, fra gli
altri:
-
IQM – Indice di Qualità morfologica
IFF – Indice di Funzionalità Fluviale
Indici di qualità biologica delle acque IBE e Macroper
Parametri di qualità fisico-chimica delle acque (LIM)
Indici di alterazione idrologica (IHA, IARI)
La prima fase verrà conclusa il 15 aprile 2015 con la stesura di una relazione sintetica intermedia
contenente la sintesi del quadro conoscitivo elaborato e prime ipotesi di suggerimenti gestionali, che
andranno verificate ed eventualmente modificate attraverso le analisi della seconda fase dello studio.
Grazie alla prima parte dello studio sarà possibile individuare le aree di maggiore interesse per la
realizzazione di interventi di valorizzazione sia del potenziale ecologico che delle possibilità di fruizione a
scopi ricreativi. Si potranno anche individuare le aree maggiormente critiche in termini di pressioni
antropiche attuali e future.
La seconda fase prevede il completamento del quadro conoscitivo realizzato durante la prima fase del
lavoro e l’approfondimento delle strategie gestionali soprattutto in relazione agli ambiti prioritari della
qualità dell’habitat fluviale e lacustre, della gestione dei sedimenti e della dinamica morfologica, in
riferimento ai molteplici utilizzi dei corpi idrici e in particolare all’uso idroelettrico.
Le attività principali previste per la seconda fase prevedono un’analisi mirata relativa all’habitat fluviale per
la fauna ittica, attraverso uno studio che integra da un lato misure sul campo, modelli biologici multivariati
e analisi idro-morfologiche di meso-scala, e dall’altro la modellazione idraulica della qualità dell’habitat per
specie ittiche target. Tale attività richiederà un coordinamento con lo studio sulla fauna ittica e consiste
nella sperimentazione pilota a livello nazionale di un approccio attualmente in fase di sviluppo a livello
nazionale per valutare quantitativamente la compatibilità fra le derivazioni idroelettriche e l’ambiente
fluviale in funzione della disponibilità idrica in alveo, della qualità idromofrologica e degli habitat fluviali per
specie di particolare interesse.
La seconda fase verrà conclusa il 15 ottobre 2015 e consentirà l’individuazione di azioni di conservazione e
tutela attiva, oltre che di monitoraggio e di ricerca, da integrare nel Piano di Gestione, in particolare nei
documenti relativi alle strategie di gestione dell'ambiente e della biodiversità della Rete di Riserve.
A titolo di esempio delle possibili indicazioni gestionali, saranno vagliate le potenziali opportunità di
ampliamenti locali dell’alveo, volti a favorire una maggiore diversità e dinamicità dell’habitat, le aree da
rendere soggette a particolare tutela, anche in relazione al regime idrologico, eventuali interventi di
parziale ripristino della continuità fluviale. In tutti i casi si cercherà di proporre indicazioni di gestione che
consentano di ottimizzare gli investimenti, orientate a soddisfare allo stesso tempo più obiettivi (esempio:
ripristino della connettività di canali secondari e valorizzazione ricreativa della stessa area)
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In relazione ai laghi considerati, sarà possibile effettuare una diagnosi quantitativa delle problematiche che
potranno emergere dalla prima fase e sarà posto l’accendo sulle misure di monitoraggio ed analisi da
effettuarsi nel primo triennio del piano di gestione per porvi rimedio.
Durante l’arco del lavoro sono previsti incontri periodici con gli enti responsabili del piano di gestione e, per
quanto possibile, con altri enti rilevanti nella gestione dei corpi idrici inclusi nella Rete di Riserve al fine di
condividere informazioni e di avviare un progressivo confronto sulle indicazioni gestionali e sul relativo
recepimento nel piano di gestione.
PROSPETTO ECONOMICO
Lo studio proposto richiede la collaborazione full time (12 mesi) di un assegnista di ricerca (con esperienza
di livello dottorale) e di un ingegnere ambientale junior, oltre a spese per attività di raccolta dati sul campo,
materiali di consumo e oneri amministrativi, come da seguente prospetto:
Costo (€)
18000
6000
4000
4000
3000
35000
Voce di spesa
Spese di personale per analis idro-morfologica Sarca
Spese di personale per analisi dell'ambito lacustre
Spese per attività di raccolta dati
Studio habitat fluviale
Spese amministrative
TOTALE
Trento, 22 ottobre 2014
Guido Zolezzi
Professore Associato di Idraulica
DICAM – Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica
Università di Trento
[email protected]
Tel. +39 0461 282662
Fax: +39 0461 282672
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