I diritti DEI LAVORATORI... Articolo 35

I diritti DEI LAVORATORI...
Articolo 35
• La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue
forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l'elevazione
professionale dei lavoratori.
• Promuove e favorisce gli accordi e le
organizzazioni internazionali intesi ad
affermare e regolare i diritti del lavoro.
• Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli
obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse
generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.
Nell'articolo 35 viene sancito l'impegno da parte dello Stato a
rendere effettivo il diritto al lavoro.
Per esempio al 1' comma dell'articolo 35 viene assunto come
criterio generale un'eguale protezione per tutti i tipi di lavoro,
senza alcuna distinzione tra lavoro manuale o intellettuale,
dipendente o autonomo.
Viene assegnato quindi alla Repubblica il compito di svolgere
un'azione di promozione per migliorare la formazione
professionale dei lavoratori e per favorire quei accordi
internazionali che mirano a tutelare i diritti sociali.
All'ultimo comma invece viene tutelato il lavoro italiano
all'estero, perché dopo il riconoscimento della libertà di emigrare,
i costituenti si sono preoccupati che venissero riconosciuti i
diritti sociali e la parità di trattamento all'estero.
…. Lo Statuto dei Lavoratori
L'articolo 35 ha trovato una completa attuazione con lo Statuto
dei Lavoratori, che rappresenta una conquista importante per il
mondo del lavoro.
In questa legge si ritrovava la tutela della libertà, della salute,
della riservatezza e della dignità del lavoratore, nonché la
garanzia della libertà sindacale.
…. La Legge Biagi
Dopo lo Statuto dei Lavoratori un altro provvedimento ha
cambiato il volto del mercato del lavoro: la cosiddetta Riforma
Biagi. Questa legge ha introdotto forme contrattuali flessibili,
soprattutto per favorire l'occupazione giovanile e femminile.
Facciamo qualche esempio....
CONTRATTI A PROGETTO
Sono contratti di lavoro
caratterizzati da un progetto di cui devono essere stabiliti la
durata e il corrispettivo.
CONTRATTI DI INSERIMENTO Sono contratti rivolti ai giovani
(18-29 anni), ai disoccupati fino ai 32 anni e ai lavoratori con più
di 50 anni senza lavoro fisso, per inserirli in contesti lavorativi
con progetti adatti alle loro competenze. Le imprese beneficiano
di rimborsi per le spese di formazione, di salari e oneri sociali
ridotti.
LAVORO PART TIME
E’ lavoro a tempo parziale quello in cui
la prestazione è svolta con un orario ridotto rispetto a quello
normale di lavoro, fissato dalla legge in 40 ore settimanali.
Il part-time può essere orizzontale, se svolto quotidianamente con
una riduzione della prestazione giornaliera di lavoro, verticale,
quando la prestazione di lavoro è distribuita in alcune giornate
della settimana, del mese o dell’anno, o misto, quando risulta da
una combinazione dei sistemi precedenti.
APPRENDISTATO La nuova disciplina prevede 3 tipologie di
apprendistato:
•apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di
istruzione e formazione;
•apprendistato professionalizzante per il conseguimento di
una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro e un
apprendimento tecnico-professionale;
•apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per
percorsi di alta formazione.
LA GIUSTA RETRIBUZIONE...
ARTICOLO 36
• Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantita' e qualita' del suo
lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare
a se' e alla famiglia un'esistenza libera e
dignitosa.
• La durata massima della giornata lavorativa e'
stabilita dalla legge.
• Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e
a ferie annuali retribuite, e non puo'
rinunziarvi.
Per retribuzione intendiamo il compenso percepito dal lavoratore
per l'attività svolta. L'ammontare della retribuzione dipende dalle
mansioni svolte e gli importi minimi in corrispondenza ai
cosiddetti livelli che sono stabiliti dai contratti collettivi di lavoro
(stipulati fra le associazioni sindacali dei lavoratori e quelle degli
imprenditori).
Al 2' e 3' comma dell'articolo 36 sono riconosciuti alcuni diritti
specifici per tutelare la salute psico-fisica del lavoratore: per
evitare lo sfruttamento deve essere fissata la durata della
giornata lavorativa, devono essere garantiti il riposo settimanale e
le ferie annuali retribuite.
Il riposo settimanale e le ferie sono diritti irrinunciabili.
…. I tipi di retribuzione
La retribuzione può essere corrisposta a tempo, a cottimo, a
provvigione o tramite partecipazione agli utili.
RETRIBUZIONE A TEMPO E' commisurata alla durata della
prestazione (di solito un mese) e non tiene conto né della qualità
e né della quantità della produzione ottenuta. E' la forma più
diffusa fra i lavoratori dipendenti.
RETRIBUZIONE A COTTIMO Si riferisce a una determinata
quantità di produzione. Il “cottimo puro” è osteggiato dai
sindacati poiché porterebbe a uno sfruttamento troppo intensivo
della manodopera. Vengono infatti applicati con maggiore
frequenza il “cottimo a tempo” ( che può riguardare per es. una
paga giornaliera basata sulla produzione ottenuta) e il “cottimo
misto” (che consiste in una retribuzione oraria base aumentata di
una quota commisurata al rendimento del lavoro)
RETRIBUZIONE A PROVVIGIONE Consiste in una percentuale
calcolata sul valore delle vendite effettuate a cui si aggiungono
un fisso minimo mensile e un'ulteriore percentuale sulle vendite
andate a buon termine (riguarda per es. i rappresentanti, gli
agenti, ecc).
RETRIBUZIONE TRAMITE LA PARTECIPAZIONE AGLI UTILI
Consiste nel dare ai dipendenti un compenso calcolato che
l'azienda realizza con la sua attività. E' una sorta di cogestione
nella quale l'azienda distribuisce delle azioni gratuite (STOCK
OPTIONS) ai managers che su quelle azioni hanno gli utili.
Quindi più l'azienda offre azioni e più guadagnano sia l'azienda
che i manager, perché sono più motivati a lavorare perché
guadagnano di più.
…. Gli Elementi della retribuzione
MINIMO TABELLARE Per minimo tabellare intendiamo la paga
di partenza. Sono i contratti collettivi che stabiliscono per
ciascun settore e ciascun livello un minimo tabellare. I minimi
tabellari riguardano tutti i lavoratori, anche quelli che non sono
iscritti ai sindacati.
SCATTI DI ANZIANITA' Sono aumenti previsti al raggiungimento
di una certa anzianità di servizio. Quindi più s'invecchia e più si
guadagna. Gli scatti di anzianità vengono fatti ogni tre anni.
SCATTI DI ANZIANITA'
LIVELLI
IMPORTI IN VIGORE
Dirigenti
Quadri
I
II
III
IV
V
VI
VII
25,46
24,84
22,83
21,95
20,66
20,30
19,73
19,47
INDENNITA' DI CONTINGENZA (O SCALA MOBILE) Cresceva
in base a scatti periodici con l'aumento del costo della vita. Fu
congelata nel 1992 perché costituiva una difesa dall'inflazione
ma ne era anche una delle cause.
PREMIO DI PRODUZIONE E' un elemento aggiuntivo. E' un
incentivo riconosciuto ai dipendenti (a tutti i dipendenti di
un'azienda o di una fabbrica) dopo aver raggiunto determinati
obbiettivi di produzione. Inoltre ci sono dei premi che riguardano
un solo dipendente e viene premiato con un cosiddetto “assegno
ad personam” o “superminimo individuale”.
COMPENSO PER LAVORO STRAORDINARIO
Sono ore di
lavoro aggiuntive rispetto al normale orario. Le ore di lavoro
aggiuntive saranno pagate di più rispetto a quelle ordinarie.
MAGGIORAZIONE PER LAVORO STRAORDINARIO
ORE DI STRAORDINARIO
Dalla 40ma
settimanale
alla
48ma
ora
MAGGIORAZIONE
15%
Oltre la 48ma ora settimanale
20%
Festivo
30%
Notturno
50%
Tali maggiorazioni si applicano sulla paga oraria lorda, che si ottiene dividendo
la paga conglobata per l'orario mensile di contratto, pari a ore 168.
ASSEGNI FAMILIARI Dipendono sia dal numero dei componenti
della famiglia e sia dall'ammontare dei redditi. L'ammontare è
proporzionale al numero dei familiari a carico e inversamente
proporzionale al reddito percepito. Gli assegni familiari sono
esenti da ritenute previdenziali e fiscali.
RITENUTE PREVIDENZIALI Si tratta di somme da versare
all'Inps. Sono a carico dei dipendenti ed è pari al 9,19%. Se si
tratta invece di un'azienda con oltre 50 dipendenti la ritenuta è
pari al 9,49%. Servono per il fondo pensioni e per l'assistenza
sanitaria. Anche le aziende sono tenute a pagare una ritenuta
pari al 35-40% della retribuzione lorda del dipendente.
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI IN VIGORE ALL'1/1/2007
Operai,
impiegati,
viaggiatori
Fino a 50 dipendenti
Oltre 50 dipendenti
Totale contributi
A carico dei
dipendenti
Totale contributi
A carico dei
dipendenti
38,17%
9,19%
39,17%
9,49%
In ogni caso i contributi a carico degli apprendisti ammontano al 5,48% della
retribuzione lorda.
RITENUTE FISCALI
Sono calcolate sulla retribuzione
complessiva, al netto delle ritenute previdenziali. Sia tratta di
imposte a carico dei lavoratori relative all'Irpef. Poiché le aliquote
sono crescenti, l'imposta ha un carattere “progressivo” e la sua
incidenza viene parzialmente attenuata dalle detrazioni per
carichi di famiglia e per lavoro dipendente.
SCAGLIONI E ALIQUOTE IRPEF IN VIGORE DALL'1/1/2007
Scaglioni di
reddito
Scaglioni annui
Scaglioni
mensili
Aliquote
Imposta mensile
fino a 15'000 euro
fino a 28'000 euro
fino a 55'000 euro
fino a 75'000 euro
oltre 75'000 euro
15'000,00
13'000,00
27'000,00
20'000,00
-
1'250,00
1'083,33
2'250,00
1'666,67
-
23%
27%
38%
41%
43%
287,50
292,50
855,00
683,33
-
Altri elementi diminutivi possono riguardare eventualmente i
contributi sindacali e le addizionali comunali e regionali Irpef
(cioè un'ulteriore imposta, a scaglioni, che si versa al comune o
alla regione)
PROSPETTO PAGA
Ditta
Cognome/Nome
Ingrosso Tessuti
Verdi Ugo
Qualifica
Impiegato
Categoria
2 livello
Periodo
Maggio 2009
Minimo tabellare
Euro 1.146,41
Indennità di contingenza
Euro
532,54
Terzo elemento
provinciale
Euro
4,39
Scatti di anzianità
(22,83 x 2)
Euro
45,66
RETRIBUZIONE
ORDINARIA LORDA
Superminimo individuale
RETRIBUZIONE DI
FATTO
Euro 1.729,00
Euro
46,27
Euro 1.775,27
Compenso per lavoro
straordinario
1.77,27:168 =
10,57
paga oraria base
•
Straordinario al 15%
(10,57 x 1,15 x 11)
straordinario al 20%
(10,57 x 1,20 x 4)
straordinario al 30%
(10,57 x 1,30 x 2)
Euro
133,71
Euro
50,74
Euro
27,46
TOTALE COMPENSO
STRAORDINARIO
Euro
RETRIBUZIONE LORDA
TOTALE
211,93
Euro 1.987,20
Imponibile previdenziale
euro 1.987
Ritenute previdenziali
9,19% su 1.987 euro
Euro – 182,61
IMPONIBILE IRPEF
Euro 1.804,59
Irpef 23% su 1250 euro
Euro 287,50
Irpef 27% su 554,59 euro
Euro 149,74
Irpef lorda
Euro 437,24
Detrazioni:
1.Per coniuge a carico
57,50 euro
2.Per figli a carico 51,02
euro
3.Per lavoro dipendente
91,15 euro
Totale detrazioni
IRPEF NETTA
Euro 199,67
Euro -237,57
Euro 1.567,02
Assegno per il nucleo
familiare
Euro
48,38
Euro 1.615,40
Ritenute sindacali
Euro
Anticipi
Euro – 200,00
RETRIBUZIONE NETTA
– 6,46
Euro 1.408,94
La libertà di iniziativa economica
articolo 41
L'iniziativa economica privata e' libera.
• Non puo' svolgersi in contrasto con l'utilita'
sociale o in modo da recare danno alla
sicurezza, alla liberta', alla dignita' umana.
• La legge determina i programmi e i controlli
opportuni perche' l'attivita' economica
pubblica e privata possa essere indirizzata e
coordinata a fini sociali.
L'articolo al primo comma riconosce la libertà di iniziativa
economica, riafferma il principio liberista in base al quale ognuno
ha diritto di svolgere liberamente qualsiasi attività economica,
scegliendo, altrettanto liberamente il modo come svolgerla e il
settore dove operare.
Al secondo comma tale libertà viene circoscritta entro confini più
precisi: l'attività economica può avere come fine il tornaconto
personale, ma il profitto non deve essere posto al di sopra della
dignità umana e dell'utilità sociale.
….Il modello a economia mista
I costituenti hanno adottato una forma di compresenza
nell'attività produttiva di imprese pubbliche e private; per cui il
sistema economico italiano risulta essere a economia mista.
Al terzo comma è affidato al legislatore il compito di indirizzare la
libertà di iniziativa mediante i programmi e i controlli appropriati.
Sono indicate cioè le linee secondo le quali l'attività economica
deve svolgersi per poter assolvere a una funzione sociale.
Lo Stato vigila affinché l'attività economica garantisca le
condizioni di giustizia sociale.
Nell'ultimo comma l'azione interventista dello Stato viene intesa
come partecipazione diretta dello Stato stesso all'attività
economica mediante le imprese pubbliche, con l'obbiettivo di
contemperare l'attività privata con quella pubblica, per
compensare gli squilibri del mercato.
….L'azione dello Stato nel Sistema Produttivo Italiano
Fino ai primi anni “90 in Italia c'era una forte presenza di
imprenditori privati affiancati da un'accentuata presenza di
imprese pubbliche.
La presenza dello Stato imprenditore, a partire dai primi anni
“90, mediante un processo di privatizzazioni è stata
ridimensionata, mentre è diventata più incisiva l'azione dello
Stato dal punto di vista sociale, grazie a interventi che mirano ad
assicurare rapporti sociali più equi.