a n n o u n o n u me r o u n o I N T R E C C I quadernidiantropologi a culturale St e f a noPa u Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Stefano Pau Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto Abstract Comics are often seen as a sub-genre of literature, instead of being judged as a genre itself, and it's very common now-a-days to ear the definition of “graphic novel”. Although this definition, a great part of the so called “graphic novels” are not fiction at all. In this article I try to underline the importance of saving the memory of terrible historical events through the medium of the comic, focusing my analysis on three Peruvian works published in Lima in recent years. The three of them deal with historical and social events happened in the last part of the XX century; they use images and words in order to preserve the memory, make the audience know more about their country and rise a democratic consciousness. Key words Fumetto, Perù, Sendero Luminoso, graphic novel. All'interno del vasto panorama culturale di Lima, capitale ricca di contraddizioni e animata da realtà diversissime fra loro, sta prendendo piede da ormai qualche anno un'interessantissima produzione fumettistica realizzata da autori giovani e impegnati che trovano in questo supporto comunicativo il mezzo appropriato a veicolare ansie, ideologie, visioni del mondo e della storia recente. Sono opere che si liberano dalla definizione alla moda di graphic novel, troppo vaga e ambigua e che sta decisamente stretta a una produzione che cammina su binari paralleli a quelli della pura fiction. Del resto non sono gli unici, in quanto “a number of the most acclaimed and commercially successful 'graphic novels' of recent years have not been novels at all, but non-fiction Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 127 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. memoirs in comics form” (Hathaway 2011: 250). La graphic novel, o novela gráfica nei paesi ispanofoni, in realtà non è altro che una definizione con la quale si cerca di nobilitare un mezzo che di per sé non avrebbe nulla da invidiare alla narrativa scritta: il fumetto non ha bisogno di essere assimilato al romanzo per essere un prodotto culturale degno di nota; come i romanzi, o come qualsiasi altro genere letterario, può essere di basso livello o di ottimo livello, e ciò dovrebbe bastare a classificarlo, analizzarlo e, a seconda dei casi, apprezzarlo. Riprendendo le riflessioni di Edward Said nell'introduzione di un capolavoro quale Palestina dello statunitense Joe Sacco: I fumetti sono un fenomeno presente ovunque, di solito associato all'adolescenza. Sembrano esistere in tutte le lingue e culture, da est a ovest. Le loro storie possono spaziare dal visionario e il fantastico fino al sentimentale e il buffo. […] Ritengo che alla maggior parte degli adulti […] appaiano frivoli ed effimeri, e c'è la convinzione che appena si cresce debbano essere messi da parte per occupazioni più serie, se non in casi molto rari (per esempio per Maus di Art Spiegelman) in cui un argomento scomodo e scabroso è affrontato da un vero e proprio maestro del fumetto (Said 2011: 9). Tuttavia l'etichetta di graphic novel sempre più spesso viene data a tutti quei comics che esulano dalla serialità; a quelli che trattano temi che vanno al di là della pura avventura di un protagonista a cui il pubblico lettore si affeziona settimana dopo settimana, mese dopo mese; a quelli che magari vengono pubblicati con una copertina rigida anziché una brossura. Nella capitale peruviana negli ultimi anni sono state pubblicate delle opere che già dai loro sottotitoli sottolineano quanto per loro sia inappropriata una simile etichetta: la prima è Rupay: historias gráficas de la violencia en el Perú 1980-1984; la seconda è Barbarie: comics sobre violencia política en el Perú, 1985128 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. 1990. Lo status di fumetto viene dunque riconosciuto e valorizzato, e allo stesso modo viene esplicitato l'argomento trattato nelle due opere: la violenza politica che sconvolse il Perù negli anni '80 (e nella decade successiva).1 È dunque questo uno dei rari casi a cui si riferisce Said nel brano citato poc'anzi: un argomento scomodo trattato attraverso tale medium, che rende più accessibili temi aridi, duri, di cui la gente spesso preferisce non sentir parlare. In questo modo il fumetto diventa un mezzo perfetto per parlare di sentimenti, di emozioni. Carlo Lucarelli, giornalista e scrittore, nell'introduzione a La strage di Bologna, un comic italiano che ha come tema questo terribile fatto di cronaca, scrive: “Le emozioni. La memoria è fatta di dati, di eventi, di nozioni anche, ma sopratutto di emozioni. Il conflitto armato interno sviluppatosi nelle ultime due decadi del XX secolo portò alla spaventosa cifra di circa 70.000 vittime. I principali responsabili di questa carneficina furono due movimenti eversivi, il Partido Comunista del Perú-Sendero Luminoso (SL) e il Movimiento Revolucionario Tupac Amaru (MRTA), e le Forze Armate nazionali. Il primo periodo del conflitto vide lo svilupparsi di una guerra non convenzionale; tuttavia la gravità delle azioni dei senderisti andò aumentando progressivamente, fino a quando divenne palese che gli assassinii sistematici e gli attentati stavano diventando un problema di carattere nazionale: Ayacucho per prima, e in seguito diverse altre provincie vennero dichiarate in “stato di emergenza” e lasciate nelle mani delle Forze Armate. Gli attentati dei senderisti si fecero più violenti, ma i metodi repressivi dei militari non differivano granché da quelli dei terroristi. Le truppe inviate nelle zone di emergenza operarono una repressione indiscriminata verso terroristi e presunti tali, arrivando alla violenta distruzione di intere comunità sospettate di essere complici di SL. Nel 1992, dopo anni di indagini, i servizi segreti riuscirono a mettere le mani sul leader di SL Abimael Guzmán, ma il processo di pacificazione nazionale si sviluppò lentamente, in quanto le zone d'emergenza continuarono a restare tali e le Forze Armate a esservi stanziate, forti anche della Legge di amnistia che nel giugno del 1995 rimise in libertà tutti i condannati per violazione dei diritti umani durante il conflitto. 1 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 129 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Per tutto quello che ci succede attorno e per come siamo fatti noi in quanto esseri umani, le emozioni si raffreddano in fretta” (Lucarelli 2006: 5). Le emozioni si raffreddano, e lasciano il posto all'oblio e al silenzio. Le uniche due cose che i narratori possono fare, dice Lucarelli, è far rivivere le emozioni e mettere in fila i fatti che le hanno suscitate. Rupay e Barbarie operano in questo senso. Scavano nella memoria per far sì che gli errori del passato non vengano commessi nuovamente, e per dare almeno la dignità del ricordo alle 70.000 vittime del conflitto armato interno che vide contrapposte le Forze Armate dello Stato peruviano e i movimenti eversivi di Sendero Luminoso2 e del Movimento Revolucionario Tupac Amaru. Sendero Luminoso sorse negli anni '70 nella regione di Ayacucho in un'epoca caratterizzata dal forte disequilibrio di carattere economico e sociale esistente fra la Capitale e le provincie, le fratture causate dalla sproporzionata distribuzione della ricchezza e del potere, nonché una forte discriminazione etnico-culturale. Se a ciò si somma l'acuirsi della crisi economica durante gli anni '70, gli scioperi degli operai, i vuoti di potere venutisi a creare in molte zone rurali dopo il fallimento della riforma agraria (con immensi spazi che divennero spesso dominio dei narcotrafficanti), e soprattutto la diffusa diffidenza nei confronti dei partiti politici, atrofizzati da anni di governi militari, si può iniziare a comprendere come un movimento rivoluzionario come SL (e in seguito il MRTA) potesse porsi come alternativa percorribile. Sendero Luminoso riteneva fosse necessario minare alla base il nuovo sistema democratico che stava per nascere con le elezioni del maggio 1980 e diede dunque inizio alla Lotta Armata, che mirava alla distruzione dell'ordine costituito e alla creazione di una República Popular de Nueva Democracia. Caratterizzato da una forte gerarchizzazione interna e dal culto del leader Abimael Guzmán, portò avanti la sua azione di proselitismo fra i lavoratori, gli studenti e le masse, la cui adesione non era però sempre consensuale: non era raro, infatti, il ricorso alla violenza e alla coercizione. (Degregori 1990; Gorriti 1991). 2 130 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Rupay: historias gráficas de la violencia en el Perú 1980-1984 Rupay è un'opera collettiva realizzata da tre giovani limeños: Luis Rossell, Alfredo Villar e Jesús Cossio e pubblicata nel 2008; è un fumetto-documentario, e, come si legge nell'introduzione degli autori (Cossio-Rossel-Villar 2008: 3), non è un libro di Storia, bensì di 'alcune delle storie' accadute in Perù fra il 1980 e il 1984, primi anni della violenza politica che colpì principalmente i più poveri ed emarginati fra i cittadini peruviani: gli strati inferiori, i subalterni, i 'senza voce'. Nella presentazione dell'opera si sottolinea il fatto che il conflitto abbia avuto le maggiori ripercussioni sugli strati più deboli della società: ciò sta a indicare il carattere razzista e classista di quest'ultima, nonché la profonda indifferenza e disprezzo delle élite nei riguardi di ciò che avveniva lontano dalla capitale. Politici, mass-media, gli alti comandi militari preferiscono dimenticare il conflitto, ben sapendo di essere corresponsabili del livello di barbarie a cui si arrivò nelle ultime due decadi del XX secolo (v. Fig. 1). Sul blog (non più aggiornato) del poeta e critico letterario Paolo de Lima,3 già membro del gruppo poetico Neón, si trova un interessante intervista a uno degli autori, Alfredo Villar, in cui viene descritto il processo che ha portato alla creazione di Rupay (che in quechua significa 'bruciare, incendiare'). Il progetto, durato in totale circa tre anni a causa della complessità dell'argomento trattato, si è sviluppato inizialmente con una intensa fase di documentazione, imprescindibile per un tema di importanza capitale qual è il conflitto armato interno. Questa Consultato il 31/05/2012 su http://zonadenoticias.blogspot.it/2008/08/busco-memoria.html. 3 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 131 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Fig. 1 – Copertina di Rupay. 132 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. prima fase, a carico principalmente dello stesso Villar, scrittore e critico di professione, consisteva nella scelta dei temi da trattare attraverso la lettura soprattutto dell'Informe della Comisión de la Verdad y Reconciliación,4 fonte principale ma non esclusiva del soggetto. Villar, infatti, ha incluso nella sua raccolta di dati anche la stampa dell'epoca: riviste, quotidiani e periodici di varia natura, nonché saggi e libri sull'argomento (Díaz Martínez 1985, Vargas Llosa 1990, Degregori 1990, Gorriti 1991) . Oltre a questa documentazione sui testi, la ricerca ha assunto le tinte di una vera e propria ricerca etnografica sul campo nella regione di Ayacucho, con lo scopo di raccogliere testimonianze dai protagonisti e dalle vittime del conflitto (è il caso ad esempio di Mamá Angélica Mendoza, fondatrice dell'ANFASEP, l'Associazione dei familiari degli scomparsi durante il conflitto). Il soggetto con i temi e gli episodi da trattare preparato da Villar, è stato in seguito elaborato da Jesús Cossio che ne ha estratto una sceneggiatura vivida e dal forte impatto, con inquadrature che proiettano il lettore all'interno della scena e l'inserimento di fotografie e illustrazioni che rendono ancora più emotivamente impressionante la lettura. Lo stesso Cossio è l'autore delle matite dell'opera, mentre a Luis Rossell è spettato un ulteriore lavoro di supervisione e la realizzazione dell'inchiostrazione. Un lavoro lungo e molto complesso che ha creato, come la definisce Villar, “una narrativa gráfica que es a la vez un documento y una ficción, un testimonio histórico y una creación literaria y artística”.5 L'intero Informe è disponibile sul sito http://www.cverdad.org.pe/ifinal/index.php consultato il 31/05/2012. 5 Ancora dal blog di Paolo de Lima, http://zonadenoticias.blogspot.it/2008/08/busco-memoria.html consultato il 31/05/2012. 4 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 133 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Il contributo che quest'opera apporta al processo di recupero della memoria storica, avviene attraverso la rappresentazione di alcuni eventi simbolici che caratterizzarono i primi anni del conflitto armato interno, quelli fra il 1980 e il 1984. Eventi violenti che scossero profondamente l'opinione pubblica e soprattutto colpirono gli abitanti della sierra del sud del Paese. La prima parte del cómic-documental narra la cruda realtà di eventi come la prima azione senderista, l'incendio delle urne elettorali nel paesino di Chuschi, per poi passare all'assalto dell'avamposto della polizia di Tambo e allo 'spettacolare' attacco al carcere di Huamanga, con la liberazione di diversi militanti prigionieri. Viene di seguito narrata anche la rappresaglia che seguì l'assalto al carcere, con l'uccisione di alcuni presunti terroristi ricoverati in un ospedale. La crudeltà che si scatenò sia dal fronte istituzionale che da quello sovversivo in questi anni è ritratta con dovizia di particolari e con un tratto realistico ma di facile assimilazione, espressivo a tal punto da riuscire a far rivivere la drammaticità di eventi come l'assalto alla caserma di Vilcashuamán o il terribile eccidio di Uchuraccay. 6 Questo episodio è forse uno dei più dolorosamente angoscianti fra quelli immortalati nelle pagine del fumetto, forse anche per l'abbondanza di immagini fotografiche che catapultano il lettore dentro l'ambiente in cui si consumò il delitto. La critica all'Informe redatto dalla commissione presieduta da Mario Vargas Llosa si fa evidente nei disegni e nelle stesse fotografie, che smentiscono le teorie della commissione investigativa (v. Fig. 2).7 Per i vari episodi citati si rimanda in particolare all'Informe della CVR; per i fatti di Uchuraccay vedi anche Vargas Llosa 1990, Vich 2002, Ubilluz 2009. 7 Nel gennaio del 1983 nei pressi della comunità andina di Uchuraccay vennero brutalmente assassinati 8 giornalisti e una guida. Per investigare sull'accaduto venne istituita una commissione composta da tre illustri 6 134 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. La seconda parte dell'opera narra episodi altrettanto violenti e sconvolgenti, come le lotte fratricide fra gli eserciti popolari reclutati da Sendero Luminoso e i Comitati di Difesa Civile organizzati dalle Forze Armate. In particolare vengono descritti gli eventi che sconvolsero la zona di Chungui/Oreja de Perro, dove le violenze furono tali da far sparire intere comunità. In questa sezione il forte impatto emotivo è dato dall'inserzione di alcune delle testimonianze degli abitanti della zona raccolte in un libro intitolato “Chungui, violencia y trazos de memoria” (Jiménez 2005): i personaggi parlano in prima persona della propria esperienza del conflitto e ognuna delle sei testimonianze grafiche è accompagnata da un disegno del compilatore del libro, l'antropologo e illustratore ayacuchano Edilberto Jiménez. Fra i più significativi, ci sono quello che rappresenta l'uccisione di decine di bambini da parte di militanti senderisti o quello in cui intellettuali: il giornalista Mario Castro Arena, l'avvocato Abraham Guzmán e lo scrittore Mario Vargas Llosa, che la presiedeva. Il documento che presentarono dopo circa un mese di indagini individuava i responsabili degli omicidi nella popolazione della comunità nel suo insieme. A tal proposito, la Comisión de la Verdad y la Reconciliación, pur confermando che i colpevoli materiali furono effettivamente gli abitanti di Uchuraccay, denuncia la superficialità e la manipolazione della realtà effettuata dalla commissione di Vergas Llosa in merito alle cause che portarono al tragico episodio. Essa indicava come causa fondamentale (oltre ai problemi causati dalle colonne senderiste che operavano nella zona) la presunta violenza atavica delle popolazioni andine, una ferocia quasi belluina insita nella natura dei comuneros. Una stereotipizzazione superficiale che alterò la percezione dei fatti accaduti. La lacuna presente nella versione dei fatti fornita dalla commissione di Vargas Llosa consiste inoltre nella sottovalutazione di una questione fondamentale: il ruolo delle Forze Armate e del Governo, colpevoli di aver istigato gli abitanti di Uchuraccay al delitto, alla vendetta e alla giustizia sommaria, non più di qualche giorno prima del massacro. Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 135 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Fig. 2 – Pagina di Rupay. 136 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. sono rappresentati dei sinchis, dei militari dei corpi speciali antisovversivi, che dopo aver ucciso i propri nemici, asportano mani o orecchie dei cadaveri con lo scopo di consegnarli ai propri superiori in modo da guadagnarsi una promozione. Il tratto semplice e crudo delle illustrazioni, così diverse dai disegni di Cossio e Rossell, ha un effetto particolare sul lettore: lo veicola direttamente nel tremendo orrore vissuto dalle popolazioni della sierra peruviana, senza neanche il sottile filtro a cui ci si era abituati nelle pagine precedenti. In seguito, ad essere rappresentate sono due vicende quasi speculari: il massacro di Lucanamarca da parte dei militanti di Sendero Luminoso e l'uccisione di trentanove comuneros8 (fra cui anche sette bambini) a Soccos da parte dei militari dell'esercito, eccidio che ispirerà anche l'episodio culmine del film di Francisco Lombardi La boca del lobo (1988). La violenza dei metodi repressivi militari è palesata anche negli ultimi due episodi presenti nell'opera, che trattano delle torture perpetrate nello stadio di Huanta e nella base militare de Los Cabitos, veri e propri 'mattatoi' di uomini, in cui vennero seviziate un numero incalcolabile di persone, i cui resti venivano poi fatti sparire in delle fosse comuni o fatti a pezzi con le bombe. Le fosse comuni sono uno degli spaventosi segni che quel periodo di violenza ha lasciato. Si è parlato dell'esistenza di circa 4000 botaderos9 di cadaveri, fra cui si contano le sei rinvenute nella località di Putis. Proprio con la foto di una di queste fosse, si conclude l'opera di recupero della memoria operata da Villar, Cossio e Rossell. Le immagini che hanno trasmesso ai lettori, con il loro I comuneros sono gli abitanti dei villaggi delle Ande peruviane, che vivono secondo il principio dell'ayni termine quechua che si riferisce alla reciprocità, alla solidarietà comunitaria e al mutuo soccorso. 9 Letteralmente “discariche”: si tratta delle fosse comuni. 8 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 137 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. caratteristico bianco e nero, hanno la funzione di smuovere le coscienze e di invitare a non dimenticare. Non sorprende che l'unico colore presente nelle pagine di Rupay sia il rosso. Rosse sono le bandiere delle fazioni in lotta: quella rossa e bianca dello stato peruviano, e quella rossa con la falce e il martello dei militanti senderisti, ma soprattutto rosso è il colore del sangue, versato così spesso negli anni del conflitto. Il proposito degli autori, espresso da Villar nell'intervista di Paolo de Lima, è quello di divulgare la conoscenza di un argomento che, come suggerisce il titolo del fumetto, continua ad 'ardere', in quanto, nonostante i tentativi di 'pacificazione', molte domande rimangono ancora senza risposta e molte vittime attendono giustizia. Barbarie: comics sobre violencia política en el Perú, 1985-1990 Lo stesso spirito di inchiesta e di preservazione della memoria ha spinto uno degli autori di Rupay, Jesús Cossio, a iniziare a lavorare, nell'agosto del 2009, a un secondo volume, Barbarie, che tuttavia presenta alcune differenze sostanziali rispetto al lavoro precedente (v. Fig. 3). Se nel primo lavoro gli autori si concentravano in particolar modo sulla spiegazione del contesto in cui avvennero determinati fatti e abbondavano le didascalie recanti informazioni fondamentali alla comprensione, in Barbarie, pubblicato a ottobre del 2010, l'autore ha optato per una scelta stilistica diversa: partendo da una ricca bibliografia (ancora una volta di fondamentale importanza risulta l'Informe de la Comisión de la Verdad y Reconciliación e diverso materiale saggistico: Uceda 2004; Cristóbal 1987) e da un certosino lavoro di ricerca (anche 138 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Fig. 3 – Copertina di Barbarie. Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 139 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. sul campo), Jesús Cossio ha deciso di elaborare questa materia prima per la creazione di situazioni e dialoghi verosimili che potessero esprimere ciò che documenti storici, giornali e fotografie non riuscivano a comunicare direttamente. Questo processo di ficcionalización si basa però su registri del parlato presi dalla vita reale, ricavati ad esempio dalle testimonianze di vittime e carnefici ai processi. Ciò che risulta da questo esperimento è un fumetto crudo, in cui i dialoghi sottolineano gli abusi che vennero commessi dai vari schieramenti in campo. Un esempio nitido di questa strategia di narrazione è una sequenza relativa all'episodio della strage di Accomarca: vi sono rappresentati degli ufficiali dell'esercito che pianificano un'operazione volta a sgominare una presunta cellula terrorista; un sottufficiale formula una domanda terribile “Una domanda, signore: se, durante l'operazione, qualche abitante dovesse comparire nella valle, dobbiamo considerarlo come un terrorista?”;10 segue una vignetta muta in cui appaiono i due ufficiali in primo piano che fissano l'interlocutore, e conseguentemente anche il lettore, con aria impassibile, a cui segue una terza vignetta in cui campeggia il primissimo piano di uno dei due e la risposta secca: “Si” (v. Fig. 4). Barbarie, nonostante le differenze sostanziali, segue per vie diverse una sorta di filo conduttore ideale iniziato con Rupay, perlomeno dal punto di vista della cronologia, in quanto vengono ficcionalizados alcuni fra i più tremendi episodi del quinquennio tra il 1985 e il 1990, epoca del primo mandato del presidente della repubblica Alan García Pérez, verso il quale non mancarono le critiche per le decisioni prese riguardo al conflitto. E Alan García oltre ad essere il personaggio che apre il fumetto (è 10 La traduzione all'italiano è mia. 140 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Fig. 4 – Pagina di Barbarie. Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 141 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. infatti presente nella prima vignetta) è in modo più o meno esplicito il destinatario principale dell'opera. Lo stesso autore, nell'introduzione, sottolinea come abbia lavorato a ritmi sostenuti per riuscire a dare alla stampa il fumetto prima del termine secondo mandato del presidente García, conclusosi nel luglio del 2011. La ragione è molto chiara: Alan García e il suo governo acquiescente furono, nella seconda metà degli anni '80, tra i maggiori responsabili dello sproporzionato aumento della violenza nelle regioni del sud del Paese. Ciò avvenne soprattutto per la mancata supervisione dell'operato delle Forze Armate in quelle che ormai da anni erano diventate 'zone d'emergenza', in cui lo Stato di diritto non esisteva e i diritti umani venivano quotidianamente calpestati. Ancora una volta lo spirito con il quale l'opera prende vita è legata alla memoria, al bisogno di riportare alla luce le storie tremende di una terribile epoca di violenza. Ne vengono narrate cinque, e la crudezza delle immagini esplicita senza mezzi termini i livelli di vera e propria barbarie raggiunti in quegli anni. Nonostante siano sparite, rispetto a Rupay, le fotografie, le copertine di riviste, le illustrazioni e quel colore rosso che sottolineava la tragicità dei fatti narrati, le sequenze assumono in questo lavoro i ritmi serrati della realtà, le vignette aumentano le proprie dimensioni fino a occupare pagine intere, come ad esempio quella in cui appare una fossa comune colma dei cadaveri degli abitanti della zona di Pucayacu, assassinati e occultati dopo essere stati torturati per giorni dalle Forze Armate. È questo il primo degli episodi narrati, cui segue un ulteriore abuso perpetrato dai militari, la strage di Accomarca. Alla fine di ognuno di questi due episodi, l'autore sottolinea come questi delitti siano rimasti fondamentalmente impuniti: prove evidenti di quanto possa essere lenta e lacunosa la 142 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. giustizia. I due episodi che vengono rappresentati successivamente presentano due carneficine perpetrate dall'altro grande schieramento in lotta: i militanti del Partido Comunista del PerúSendero Luminoso. In particolare vengono narrate le vicende che portarono al massacro degli abitanti di due comunità, quella di Aranhuay (avvenuta nell'aprile del 1988) e quella di Paccha (dicembre 1989). Entrambi i villaggi soffrirono una sorta di 'castigo esemplare' per mano dei senderisti, in quanto gli abitanti vennero accusati di collaborare con le Forze Armate e di aver abbandonato la rivoluzione che avrebbe migliorato le loro condizioni di vita. Gli episodi rappresentati suscitano tanto più sdegno in quanto sono inframezzate da scampoli dell'intervista concessa al giornale El diario il 31 luglio del 1988 dal capo supremo di Sendero Luminoso, Abimael Guzmán Reynoso, conosciuto come Presidente Gonzalo.11 Le immagini di umiliazioni pubbliche, mutilazioni, omicidi e distruzioni di vario tipo vengono affiancate alla freddezza delle parole di Guzmán, che con distacco descrive come sia necessario pagare un tributo di sangue per raggiungere gli obiettivi: rovesciare lo status quo e instaurare una repubblica comunista rivoluzionaria. Infine, l'ultimo avvenimento narrato è quello della cosiddetta 'strage delle carceri', avvenuta tra il 18 e il 19 giugno del 1986, quando l'esercito soffocò nel sangue delle rivolte scoppiate in tre carceri di Lima: il caso più grave fu quello del carcere di Lurigancho, dove vennero brutalmente giustiziati dei prigionieri che già si erano arresi. Riprendendo le considerazioni che Rosemary V. Hathaway formula su Maus di Art Spiegelman, potremmo dire che lavori L' intervista completa è disponibile presso http://www.solrojo.org/pcp_doc/pcp_0688.htm consultato il 02/06/2012. 11 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 143 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. come Rupay e Barbarie costituiscono in parte dei lavori di etnografia alternativa, perché “like ethnography, the texts are concerned with depicting the complex relationships among personal histories and larger 'official' histories.” (Hathaway 2011: 249). Citando Charles Hatfield, la studiosa definisce Maus come un lungo saggio sul tentativo di descrivere l'indescrivibile: e descrivere l'indescrivibile, ossia l'orrore della realtà storica attraverso un linguaggio che unisca l'immediatezza delle immagini alla parola scritta, è in certa misura ciò che viene compiuto anche dai due fumetti peruviani di cui si è trattato. Fare ciò attraverso l'utilizzo e la ficcionalización di testimonianze dirette tuttavia potrebbe suscitare dei dubbi riguardo l'obiettività del punto di vista, ma questo è del resto il dilemma intorno al quale ruota qualsiasi ricerca di carattere etnografico: come si può riuscire a dipingere oggettivamente e accuratamente un quadro storico-sociale partendo da casi singoli? Ci si trova sempre di fronte a verità parziali? Avendo fra le fonti principali un documento importante e ricco di informazioni come l'Informe de la Comisión de la Verdad y Reconciliación potremmo dire che si evita questo rischio, anche se nella realtà la brutalità del conflitto armato interno viene ancora molto spesso messa in discussione, perfino dalle sentenze e dagli esiti dei processi a cui vengono sottoposti i responsabili dei delitti. Inoltre, riprendendo ancora la Hathaway e le riflessioni dell'autore di Maus che essa cita: What makes an ethnographic text speak to readers is, paradoxically, the very ways in which it 'narrativizes' its source material—the ways in which it translates and mediates raw data into a complex <<fiction>> that <<usefully steer[s] you back directly to reality>>, as Spiegelman describes the process. Without that kind of 'streamlining' and 'shaping' (to borrow Spiegelman’s words again), all you have is source material— and source material that has already been shaped both by the person 144 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. who amassed it and by his or her collaborators: the interviewer and interviewee, the photographer and the photographic subject. All ethnography is inherently biased; in its very bias, however, it also carries the capacity to “reveal beyond what one knows one is revealing” (Hathaway 2011: 263-64).12 Sta dunque alla sensibilità del lettore interpretare nella maniera corretta ciò che l'autore plasma a partire dai dati raccolti. Nella lettura di Rupay e di Barbarie è palese la condanna che gli autori formulano nei riguardi della violenza degli ultimi anni del XX secolo, ma soprattutto della politica dell'oblio che tende a sotterrare le realtà scomode. Novísima Corónica y mal gobierno Un simile atteggiamento di denuncia è espresso anche da un terzo lavoro di stampo fumettistico, per quanto non convenzionale,13 prodotto ancora una volta a Lima dal disegnatore Miguel Det: la sua Novísima Corónica y mal gobierno pubblicata a luglio del 2011. Il titolo riporta subito alla Nueva Corónica y buen gobierno, opera del primo cronista autoctono “Ciò che permette a un testo etnografico di comunicare al lettore è, paradossalmente, proprio il modo in cui esso 'narrativizza' il proprio materiale originale – il modo in cui traduce e interpreta i dati puri in una complessa 'fiction' che 'ti riporta direttamente alla realtà', come Spiegelman descrive il processo. Senza questo 'dare forma' e 'modellare' (usando ancora le parole di Spiegelman), ciò che si possiede è solo il materiale originale – e materiale originale che è già stato plasmato sia dalla persona che l'ha raccolto sia dai suoi collaboratori: l'intervistatore e l'intervistato, il fotografo e il soggetto fotografato. Tutta l'etnografia è intrinsecamente di parte: tuttavia, nonostante i limiti e i pregiudizi, è anche capace di 'comunicare più di ciò che una persona sa che si sta comunicando' ”. La traduzione all'italiano è mia. 13 Non è infatti il classico fumetto composto da vignette e nuvolette con i dialoghi. 12 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 145 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. peruviano, il primo esempio della resistenza indigena in ambito letterario, Felipe Guaman Poma de Ayala. Essa è appunto la cronaca della conquista del Perù da parte degli spagnoli e dei primi anni della colonia. Quest'opera, concepita nella prima parte del 1600, era accompagnata dalle illustrazioni dello stesso Guaman Poma, nelle quali venivano riaffermati i codici culturali autoctoni in maniera molto maggiore rispetto alla parte testuale. Miguel Det abbandona il testo discorsivo per riprendere invece il formato e lo stile delle immagini di Guaman Poma, le quillcas, e crea delle illustrazioni ricche di particolari, a volte persino confuse, in cui personaggi e scritte ricche di sarcasmo si intrecciano a rappresentare le bellezze e le brutture del Perù. Nell'opera di Guaman Poma, l'immagine risulta essere un mezzo di comunicazione più potente del linguaggio scritto (Adorno 1991: 110); tuttavia la cronaca in questione era un'opera indirizzata direttamente al re Filippo III di Spagna e la vena polemica dell'autore risulta chiara solo quando viene sottoposta a un'attenta analisi, è una polémica disimulada (ivi: 13): infatti, la combinazione di “dibujos idealizantes y prosa acusatoria, le permiten criticar sin ofender, protestar sin manifestar falta de respeto por el rey, y persuadir a éste con una indignación que no amenaza” (ivi: 118). Nel lavoro di Miguel Det la critica è invece esplicita, la realtà in tutta la sua crudezza viene sbattuta in faccia al lettore, che si trova fra le mani una piccola antologia della società e della storia peruviana attuale e passata. Dopo le prime sezioni dedicate alle origini del Paese, alla sua geografia, alla sua gente, alle risorse naturali, all'arte e alle feste, si giunge alle sezioni intitolate Los poderes fácticos y sus crímenes e Miseria y sociedad, senz'altro le più interessanti e ricche di spunti polemici. Vi vengono rappresentate le scomode realtà della corruzione in tutti gli strati della società, della lenta burocrazia, degli abusi polizieschi e 146 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. soprattutto degli scandali legati alla politica. La terribile fase della guerra interna viene narrata attraverso la rappresentazione di episodi simbolo e di realtà a cui la popolazione tristemente fece l'abitudine: l'inizio della lotta armata, gli abusi dei militari, gli attentati, la scoperta di fosse comuni, fino al regime di Alberto Fujimori degli anni '90 e la cattura di Abimael Guzmán. L'impegno politico dell'autore contro il regime Fujimorista si fa esplicito nelle immagini in cui rappresenta le nefandezze compiute dall'ex presidente e dal suo uomo di fiducia Vladimiro Montesinos, e quelle in cui invece presenta le plebiscitarie manifestazioni di protesta che puntualmente venivano soffocate dalle forze di polizia. La storia politica recente non riserva nessuna sorpresa positiva e le immagini di Miguel Det lo testimoniano senza pietà. La satira grottesca del disegnatore limeño colpisce il presidente Alejandro Toledo (2001-2006) e ancora di più il suo successore Alan García (al suo secondo mandato dopo quello della seconda metà degli anni '80, 20062011). L'autore non usa mezzi termini per sottolineare come durante il secondo 'Alanismo' sia cresciuto l'abisso che separa i ricchi dai poveri, come siano stati favoriti gli investimenti stranieri a scapito delle popolazioni e delle terre amazzoniche e come, ancora una volta, le proteste siano state soffocate nel sangue. Il linguaggio utilizzato da Miguel Det è schierato, non lascia spazio ai fraintendimenti, spesso è condito da insulti verso una classe dirigente colpevole di aver dissanguato il Paese, ma allo stesso tempo lascia trasparire un forte senso di disillusione che tuttavia non genera immobilismo e passività. Tutt'altro: la resistenza popolare diventa capace, per citare le stesse parole dell'autore, di esprimersi in forme culturali e artistiche ricche di un'allegria dirompente e di ineguagliabile bellezza (Det 2011: 4). Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 147 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. In conclusione, sembra necessario sottolineare come sia fondamentale proporre un dibattito su questioni storico-sociali che spesso vengono insabbiate o nascoste. I messaggi veicolati dagli autori di Rupay, Barbarie e la Novísima Corónica y mal gobierno tendono alla preservazione della memoria e al raggiungimento di una coscienza democratica e partecipativa. Queste opere rappresentano la dura vita del Paese, una realtà che spacca in due la popolazione, fra chi soffre e chi, indifferente, cerca di coprirsi gli occhi; tendono inoltre a far sì che anche coloro che preferiscono dimenticare la tragedia possano prenderne coscienza, perché la conoscenza rappresenta il primo passo verso la democrazia. E il fumetto risulta essere un mezzo adatto a tale scopo: con un linguaggio che unisce le immagini alla discorsività, le opere esaminate contribuiscono a rendere fruibili al maggior numero di persone le conoscenze necessarie a confrontarsi con l'attualità, spesso suscitando polemiche e critiche, ma con l'obbiettivo ben chiaro di partecipare alla formazione di una società più consapevole e giusta; citando ancora una volta le parole di Edward Said potremmo dire che: Nel mondo in cui viviamo, saturato dai mezzi di comunicazione e controllato da poche persone che, dalle loro postazioni di Londra o New York, diffondono l'informazione e le immagini a esse legate, le parole e i disegni dei fumetti, con la loro assertività enfatica e a volte grottesca, in perfetta sintonia con le situazioni straordinarie che descrivono, possono essere considerate un antidoto di notevole efficacia (Said 2011: 12). 148 Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1 Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto. Bibliografia ADORNO R. 1991 Guaman Poma: literatura de resistencia en el Perú colonial, México D.F., Siglo XXI editores (de. or. 1986, Guaman Poma, writing and resistance in colonial Peru, Austin, University of Texas Press). CHUTE H. 2006 “The Shadow of a past Time: History and Graphic Representation in Maus”, in Twentieth Century Literature, Vol. 52, N.2, pp. 199-230. COMISIÓN DE LA VERDAD Y LA RECONCILIACIÓN 2002 Informe Final, consultato su http://www.cverdad.org.pe/ifinal/index.php il 10/09/2012. COSSIO J. - ROSSEL L. - VILLAR A. 2008 Rupay: historias gráficas de la violencia en el Perú 1980-1984, Lima, Contracultura. COSSIO J. 2010 Barbarie: comics sobre violencia política en el Perú, 1985-1990, Lima, Contracultura. CRISTÓBAL J. 1987 ¿Todos murieron? Recopilación de artículos sobre la masacre de los Penales, Lima, Contracultura. 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