a
n
n
o
u
n
o
n
u
me
r
o
u
n
o
I
N
T
R
E
C
C
I
quadernidiantropologi
a culturale
St
e
f
a
noPa
u
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Stefano Pau
Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto
Abstract
Comics are often seen as a sub-genre of literature, instead of being judged as a genre
itself, and it's very common now-a-days to ear the definition of “graphic novel”.
Although this definition, a great part of the so called “graphic novels” are not fiction
at all. In this article I try to underline the importance of saving the memory of terrible
historical events through the medium of the comic, focusing my analysis on three
Peruvian works published in Lima in recent years. The three of them deal with
historical and social events happened in the last part of the XX century; they use
images and words in order to preserve the memory, make the audience know more
about their country and rise a democratic consciousness.
Key words
Fumetto, Perù, Sendero Luminoso, graphic novel.
All'interno del vasto panorama culturale di Lima, capitale
ricca di contraddizioni e animata da realtà diversissime fra loro,
sta prendendo piede da ormai qualche anno un'interessantissima
produzione fumettistica realizzata da autori giovani e impegnati
che trovano in questo supporto comunicativo il mezzo
appropriato a veicolare ansie, ideologie, visioni del mondo e
della storia recente.
Sono opere che si liberano dalla definizione alla moda di
graphic novel, troppo vaga e ambigua e che sta decisamente stretta
a una produzione che cammina su binari paralleli a quelli della
pura fiction. Del resto non sono gli unici, in quanto “a number of
the most acclaimed and commercially successful 'graphic novels'
of recent years have not been novels at all, but non-fiction
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
127
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
memoirs in comics form” (Hathaway 2011: 250).
La graphic novel, o novela gráfica nei paesi ispanofoni, in realtà
non è altro che una definizione con la quale si cerca di nobilitare
un mezzo che di per sé non avrebbe nulla da invidiare alla
narrativa scritta: il fumetto non ha bisogno di essere assimilato al
romanzo per essere un prodotto culturale degno di nota; come i
romanzi, o come qualsiasi altro genere letterario, può essere di
basso livello o di ottimo livello, e ciò dovrebbe bastare a
classificarlo, analizzarlo e, a seconda dei casi, apprezzarlo.
Riprendendo le riflessioni di Edward Said nell'introduzione di
un capolavoro quale Palestina dello statunitense Joe Sacco:
I fumetti sono un fenomeno presente ovunque, di solito associato
all'adolescenza. Sembrano esistere in tutte le lingue e culture, da est a
ovest. Le loro storie possono spaziare dal visionario e il fantastico fino
al sentimentale e il buffo. […] Ritengo che alla maggior parte degli
adulti […] appaiano frivoli ed effimeri, e c'è la convinzione che appena
si cresce debbano essere messi da parte per occupazioni più serie, se
non in casi molto rari (per esempio per Maus di Art Spiegelman) in cui
un argomento scomodo e scabroso è affrontato da un vero e proprio
maestro del fumetto (Said 2011: 9).
Tuttavia l'etichetta di graphic novel sempre più spesso viene
data a tutti quei comics che esulano dalla serialità; a quelli che
trattano temi che vanno al di là della pura avventura di un
protagonista a cui il pubblico lettore si affeziona settimana dopo
settimana, mese dopo mese; a quelli che magari vengono
pubblicati con una copertina rigida anziché una brossura.
Nella capitale peruviana negli ultimi anni sono state
pubblicate delle opere che già dai loro sottotitoli sottolineano
quanto per loro sia inappropriata una simile etichetta: la prima è
Rupay: historias gráficas de la violencia en el Perú 1980-1984; la
seconda è Barbarie: comics sobre violencia política en el Perú, 1985128
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
1990. Lo status di fumetto viene dunque riconosciuto e
valorizzato, e allo stesso modo viene esplicitato l'argomento
trattato nelle due opere: la violenza politica che sconvolse il Perù
negli anni '80 (e nella decade successiva).1 È dunque questo uno
dei rari casi a cui si riferisce Said nel brano citato poc'anzi: un
argomento scomodo trattato attraverso tale medium, che rende
più accessibili temi aridi, duri, di cui la gente spesso preferisce
non sentir parlare. In questo modo il fumetto diventa un mezzo
perfetto per parlare di sentimenti, di emozioni.
Carlo Lucarelli, giornalista e scrittore, nell'introduzione a La
strage di Bologna, un comic italiano che ha come tema questo
terribile fatto di cronaca, scrive: “Le emozioni. La memoria è fatta
di dati, di eventi, di nozioni anche, ma sopratutto di emozioni.
Il conflitto armato interno sviluppatosi nelle ultime due decadi del XX secolo
portò alla spaventosa cifra di circa 70.000 vittime. I principali responsabili di
questa carneficina furono due movimenti eversivi, il Partido Comunista del
Perú-Sendero Luminoso (SL) e il Movimiento Revolucionario Tupac Amaru
(MRTA), e le Forze Armate nazionali. Il primo periodo del conflitto vide lo
svilupparsi di una guerra non convenzionale; tuttavia la gravità delle azioni
dei senderisti andò aumentando progressivamente, fino a quando divenne
palese che gli assassinii sistematici e gli attentati stavano diventando un
problema di carattere nazionale: Ayacucho per prima, e in seguito diverse
altre provincie vennero dichiarate in “stato di emergenza” e lasciate nelle
mani delle Forze Armate. Gli attentati dei senderisti si fecero più violenti, ma i
metodi repressivi dei militari non differivano granché da quelli dei terroristi.
Le truppe inviate nelle zone di emergenza operarono una repressione
indiscriminata verso terroristi e presunti tali, arrivando alla violenta
distruzione di intere comunità sospettate di essere complici di SL. Nel 1992,
dopo anni di indagini, i servizi segreti riuscirono a mettere le mani sul leader
di SL Abimael Guzmán, ma il processo di pacificazione nazionale si sviluppò
lentamente, in quanto le zone d'emergenza continuarono a restare tali e le
Forze Armate a esservi stanziate, forti anche della Legge di amnistia che nel
giugno del 1995 rimise in libertà tutti i condannati per violazione dei diritti
umani durante il conflitto.
1
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
129
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Per tutto quello che ci succede attorno e per come siamo fatti noi
in quanto esseri umani, le emozioni si raffreddano in fretta”
(Lucarelli 2006: 5). Le emozioni si raffreddano, e lasciano il posto
all'oblio e al silenzio. Le uniche due cose che i narratori possono
fare, dice Lucarelli, è far rivivere le emozioni e mettere in fila i
fatti che le hanno suscitate.
Rupay e Barbarie operano in questo senso. Scavano nella
memoria per far sì che gli errori del passato non vengano
commessi nuovamente, e per dare almeno la dignità del ricordo
alle 70.000 vittime del conflitto armato interno che vide
contrapposte le Forze Armate dello Stato peruviano e i
movimenti eversivi di Sendero Luminoso2 e del Movimento
Revolucionario Tupac Amaru.
Sendero Luminoso sorse negli anni '70 nella regione di Ayacucho in un'epoca
caratterizzata dal forte disequilibrio di carattere economico e sociale esistente
fra la Capitale e le provincie, le fratture causate dalla sproporzionata
distribuzione della ricchezza e del potere, nonché una forte discriminazione
etnico-culturale. Se a ciò si somma l'acuirsi della crisi economica durante gli
anni '70, gli scioperi degli operai, i vuoti di potere venutisi a creare in molte
zone rurali dopo il fallimento della riforma agraria (con immensi spazi che
divennero spesso dominio dei narcotrafficanti), e soprattutto la diffusa
diffidenza nei confronti dei partiti politici, atrofizzati da anni di governi
militari, si può iniziare a comprendere come un movimento rivoluzionario
come SL (e in seguito il MRTA) potesse porsi come alternativa percorribile.
Sendero Luminoso riteneva fosse necessario minare alla base il nuovo sistema
democratico che stava per nascere con le elezioni del maggio 1980 e diede
dunque inizio alla Lotta Armata, che mirava alla distruzione dell'ordine
costituito e alla creazione di una República Popular de Nueva Democracia.
Caratterizzato da una forte gerarchizzazione interna e dal culto del leader
Abimael Guzmán, portò avanti la sua azione di proselitismo fra i lavoratori,
gli studenti e le masse, la cui adesione non era però sempre consensuale: non
era raro, infatti, il ricorso alla violenza e alla coercizione. (Degregori 1990;
Gorriti 1991).
2
130
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Rupay: historias gráficas de la violencia en el Perú 1980-1984
Rupay è un'opera collettiva realizzata da tre giovani limeños:
Luis Rossell, Alfredo Villar e Jesús Cossio e pubblicata nel 2008; è
un fumetto-documentario, e, come si legge nell'introduzione
degli autori (Cossio-Rossel-Villar 2008: 3), non è un libro di
Storia, bensì di 'alcune delle storie' accadute in Perù fra il 1980 e
il 1984, primi anni della violenza politica che colpì
principalmente i più poveri ed emarginati fra i cittadini
peruviani: gli strati inferiori, i subalterni, i 'senza voce'. Nella
presentazione dell'opera si sottolinea il fatto che il conflitto abbia
avuto le maggiori ripercussioni sugli strati più deboli della
società: ciò sta a indicare il carattere razzista e classista di
quest'ultima, nonché la profonda indifferenza e disprezzo delle
élite nei riguardi di ciò che avveniva lontano dalla capitale.
Politici, mass-media, gli alti comandi militari preferiscono
dimenticare il conflitto, ben sapendo di essere corresponsabili del
livello di barbarie a cui si arrivò nelle ultime due decadi del XX
secolo (v. Fig. 1).
Sul blog (non più aggiornato) del poeta e critico letterario
Paolo de Lima,3 già membro del gruppo poetico Neón, si trova un
interessante intervista a uno degli autori, Alfredo Villar, in cui
viene descritto il processo che ha portato alla creazione di Rupay
(che in quechua significa 'bruciare, incendiare'). Il progetto,
durato in totale circa tre anni a causa della complessità
dell'argomento trattato, si è sviluppato inizialmente con una
intensa fase di documentazione, imprescindibile per un tema di
importanza capitale qual è il conflitto armato interno. Questa
Consultato il 31/05/2012 su
http://zonadenoticias.blogspot.it/2008/08/busco-memoria.html.
3
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
131
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Fig. 1 – Copertina di Rupay.
132
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
prima fase, a carico principalmente dello stesso Villar, scrittore e
critico di professione, consisteva nella scelta dei temi da trattare
attraverso la lettura soprattutto dell'Informe della Comisión de la
Verdad y Reconciliación,4 fonte principale ma non esclusiva del
soggetto. Villar, infatti, ha incluso nella sua raccolta di dati anche
la stampa dell'epoca: riviste, quotidiani e periodici di varia
natura, nonché saggi e libri sull'argomento (Díaz Martínez 1985,
Vargas Llosa 1990, Degregori 1990, Gorriti 1991) . Oltre a questa
documentazione sui testi, la ricerca ha assunto le tinte di una
vera e propria ricerca etnografica sul campo nella regione di
Ayacucho, con lo scopo di raccogliere testimonianze dai
protagonisti e dalle vittime del conflitto (è il caso ad esempio di
Mamá
Angélica
Mendoza,
fondatrice
dell'ANFASEP,
l'Associazione dei familiari degli scomparsi durante il conflitto).
Il soggetto con i temi e gli episodi da trattare preparato da
Villar, è stato in seguito elaborato da Jesús Cossio che ne ha
estratto una sceneggiatura vivida e dal forte impatto, con
inquadrature che proiettano il lettore all'interno della scena e
l'inserimento di fotografie e illustrazioni che rendono ancora più
emotivamente impressionante la lettura. Lo stesso Cossio è
l'autore delle matite dell'opera, mentre a Luis Rossell è spettato
un ulteriore lavoro di supervisione e la realizzazione
dell'inchiostrazione. Un lavoro lungo e molto complesso che ha
creato, come la definisce Villar, “una narrativa gráfica que es a la
vez un documento y una ficción, un testimonio histórico y una creación
literaria y artística”.5
L'intero Informe è disponibile sul sito
http://www.cverdad.org.pe/ifinal/index.php consultato il 31/05/2012.
5 Ancora dal blog di Paolo de Lima,
http://zonadenoticias.blogspot.it/2008/08/busco-memoria.html consultato il
31/05/2012.
4
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
133
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Il contributo che quest'opera apporta al processo di recupero
della memoria storica, avviene attraverso la rappresentazione di
alcuni eventi simbolici che caratterizzarono i primi anni del
conflitto armato interno, quelli fra il 1980 e il 1984. Eventi violenti
che scossero profondamente l'opinione pubblica e soprattutto
colpirono gli abitanti della sierra del sud del Paese.
La prima parte del cómic-documental narra la cruda realtà di
eventi come la prima azione senderista, l'incendio delle urne
elettorali nel paesino di Chuschi, per poi passare all'assalto
dell'avamposto della polizia di Tambo e allo 'spettacolare' attacco
al carcere di Huamanga, con la liberazione di diversi militanti
prigionieri. Viene di seguito narrata anche la rappresaglia che
seguì l'assalto al carcere, con l'uccisione di alcuni presunti
terroristi ricoverati in un ospedale. La crudeltà che si scatenò sia
dal fronte istituzionale che da quello sovversivo in questi anni è
ritratta con dovizia di particolari e con un tratto realistico ma di
facile assimilazione, espressivo a tal punto da riuscire a far
rivivere la drammaticità di eventi come l'assalto alla caserma di
Vilcashuamán o il terribile eccidio di Uchuraccay. 6 Questo
episodio è forse uno dei più dolorosamente angoscianti fra quelli
immortalati nelle pagine del fumetto, forse anche per
l'abbondanza di immagini fotografiche che catapultano il lettore
dentro l'ambiente in cui si consumò il delitto. La critica all'Informe
redatto dalla commissione presieduta da Mario Vargas Llosa si fa
evidente nei disegni e nelle stesse fotografie, che smentiscono le
teorie della commissione investigativa (v. Fig. 2).7
Per i vari episodi citati si rimanda in particolare all'Informe della CVR; per i
fatti di Uchuraccay vedi anche Vargas Llosa 1990, Vich 2002, Ubilluz 2009.
7 Nel gennaio del 1983 nei pressi della comunità andina di Uchuraccay
vennero brutalmente assassinati 8 giornalisti e una guida. Per investigare
sull'accaduto venne istituita una commissione composta da tre illustri
6
134
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
La seconda parte dell'opera narra episodi altrettanto violenti e
sconvolgenti, come le lotte fratricide fra gli eserciti popolari
reclutati da Sendero Luminoso e i Comitati di Difesa Civile
organizzati dalle Forze Armate. In particolare vengono descritti
gli eventi che sconvolsero la zona di Chungui/Oreja de Perro,
dove le violenze furono tali da far sparire intere comunità. In
questa sezione il forte impatto emotivo è dato dall'inserzione di
alcune delle testimonianze degli abitanti della zona raccolte in un
libro intitolato “Chungui, violencia y trazos de memoria” (Jiménez
2005): i personaggi parlano in prima persona della propria
esperienza del conflitto e ognuna delle sei testimonianze grafiche
è accompagnata da un disegno del compilatore del libro,
l'antropologo e illustratore ayacuchano Edilberto Jiménez. Fra i
più significativi, ci sono quello che rappresenta l'uccisione di
decine di bambini da parte di militanti senderisti o quello in cui
intellettuali: il giornalista Mario Castro Arena, l'avvocato Abraham Guzmán e
lo scrittore Mario Vargas Llosa, che la presiedeva.
Il documento che presentarono dopo circa un mese di indagini individuava i
responsabili degli omicidi nella popolazione della comunità nel suo insieme.
A tal proposito, la Comisión de la Verdad y la Reconciliación, pur
confermando che i colpevoli materiali furono effettivamente gli abitanti di
Uchuraccay, denuncia la superficialità e la manipolazione della realtà
effettuata dalla commissione di Vergas Llosa in merito alle cause che
portarono al tragico episodio. Essa indicava come causa fondamentale (oltre ai
problemi causati dalle colonne senderiste che operavano nella zona) la
presunta violenza atavica delle popolazioni andine, una ferocia quasi belluina
insita nella natura dei comuneros. Una stereotipizzazione superficiale che
alterò la percezione dei fatti accaduti.
La lacuna presente nella versione dei fatti fornita dalla commissione di Vargas
Llosa consiste inoltre nella sottovalutazione di una questione fondamentale: il
ruolo delle Forze Armate e del Governo, colpevoli di aver istigato gli abitanti
di Uchuraccay al delitto, alla vendetta e alla giustizia sommaria, non più di
qualche giorno prima del massacro.
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
135
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Fig. 2 – Pagina di Rupay.
136
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
sono rappresentati dei sinchis, dei militari dei corpi speciali
antisovversivi, che dopo aver ucciso i propri nemici, asportano
mani o orecchie dei cadaveri con lo scopo di consegnarli ai propri
superiori in modo da guadagnarsi una promozione. Il tratto
semplice e crudo delle illustrazioni, così diverse dai disegni di
Cossio e Rossell, ha un effetto particolare sul lettore: lo veicola
direttamente nel tremendo orrore vissuto dalle popolazioni della
sierra peruviana, senza neanche il sottile filtro a cui ci si era
abituati nelle pagine precedenti.
In seguito, ad essere rappresentate sono due vicende quasi
speculari: il massacro di Lucanamarca da parte dei militanti di
Sendero Luminoso e l'uccisione di trentanove comuneros8 (fra cui
anche sette bambini) a Soccos da parte dei militari dell'esercito,
eccidio che ispirerà anche l'episodio culmine del film di Francisco
Lombardi La boca del lobo (1988). La violenza dei metodi
repressivi militari è palesata anche negli ultimi due episodi
presenti nell'opera, che trattano delle torture perpetrate nello
stadio di Huanta e nella base militare de Los Cabitos, veri e propri
'mattatoi' di uomini, in cui vennero seviziate un numero
incalcolabile di persone, i cui resti venivano poi fatti sparire in
delle fosse comuni o fatti a pezzi con le bombe. Le fosse comuni
sono uno degli spaventosi segni che quel periodo di violenza ha
lasciato. Si è parlato dell'esistenza di circa 4000 botaderos9 di
cadaveri, fra cui si contano le sei rinvenute nella località di Putis.
Proprio con la foto di una di queste fosse, si conclude l'opera di
recupero della memoria operata da Villar, Cossio e Rossell.
Le immagini che hanno trasmesso ai lettori, con il loro
I comuneros sono gli abitanti dei villaggi delle Ande peruviane, che vivono
secondo il principio dell'ayni termine quechua che si riferisce alla reciprocità,
alla solidarietà comunitaria e al mutuo soccorso.
9 Letteralmente “discariche”: si tratta delle fosse comuni.
8
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
137
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
caratteristico bianco e nero, hanno la funzione di smuovere le
coscienze e di invitare a non dimenticare. Non sorprende che
l'unico colore presente nelle pagine di Rupay sia il rosso. Rosse
sono le bandiere delle fazioni in lotta: quella rossa e bianca dello
stato peruviano, e quella rossa con la falce e il martello dei
militanti senderisti, ma soprattutto rosso è il colore del sangue,
versato così spesso negli anni del conflitto.
Il proposito degli autori, espresso da Villar nell'intervista di
Paolo de Lima, è quello di divulgare la conoscenza di un
argomento che, come suggerisce il titolo del fumetto, continua ad
'ardere', in quanto, nonostante i tentativi di 'pacificazione', molte
domande rimangono ancora senza risposta e molte vittime
attendono giustizia.
Barbarie: comics sobre violencia política en el Perú, 1985-1990
Lo stesso spirito di inchiesta e di preservazione della memoria
ha spinto uno degli autori di Rupay, Jesús Cossio, a iniziare a
lavorare, nell'agosto del 2009, a un secondo volume, Barbarie, che
tuttavia presenta alcune differenze sostanziali rispetto al lavoro
precedente (v. Fig. 3).
Se nel primo lavoro gli autori si concentravano in particolar
modo sulla spiegazione del contesto in cui avvennero
determinati fatti e abbondavano le didascalie recanti
informazioni fondamentali alla comprensione, in Barbarie,
pubblicato a ottobre del 2010, l'autore ha optato per una scelta
stilistica diversa: partendo da una ricca bibliografia (ancora una
volta di fondamentale importanza risulta l'Informe de la Comisión
de la Verdad y Reconciliación e diverso materiale saggistico: Uceda
2004; Cristóbal 1987) e da un certosino lavoro di ricerca (anche
138
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Fig. 3 – Copertina di Barbarie.
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
139
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
sul campo), Jesús Cossio ha deciso di elaborare questa materia
prima per la creazione di situazioni e dialoghi verosimili che
potessero esprimere ciò che documenti storici, giornali e
fotografie non riuscivano a comunicare direttamente.
Questo processo di ficcionalización si basa però su registri del
parlato presi dalla vita reale, ricavati ad esempio dalle
testimonianze di vittime e carnefici ai processi. Ciò che risulta da
questo esperimento è un fumetto crudo, in cui i dialoghi
sottolineano gli abusi che vennero commessi dai vari
schieramenti in campo. Un esempio nitido di questa strategia di
narrazione è una sequenza relativa all'episodio della strage di
Accomarca: vi sono rappresentati degli ufficiali dell'esercito che
pianificano un'operazione volta a sgominare una presunta cellula
terrorista; un sottufficiale formula una domanda terribile “Una
domanda, signore: se, durante l'operazione, qualche abitante
dovesse comparire nella valle, dobbiamo considerarlo come un
terrorista?”;10 segue una vignetta muta in cui appaiono i due
ufficiali in primo piano che fissano l'interlocutore, e
conseguentemente anche il lettore, con aria impassibile, a cui
segue una terza vignetta in cui campeggia il primissimo piano di
uno dei due e la risposta secca: “Si” (v. Fig. 4).
Barbarie, nonostante le differenze sostanziali, segue per vie
diverse una sorta di filo conduttore ideale iniziato con Rupay,
perlomeno dal punto di vista della cronologia, in quanto
vengono ficcionalizados alcuni fra i più tremendi episodi del
quinquennio tra il 1985 e il 1990, epoca del primo mandato del
presidente della repubblica Alan García Pérez, verso il quale non
mancarono le critiche per le decisioni prese riguardo al conflitto.
E Alan García oltre ad essere il personaggio che apre il fumetto (è
10
La traduzione all'italiano è mia.
140
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Fig. 4 – Pagina di Barbarie.
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
141
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
infatti presente nella prima vignetta) è in modo più o meno
esplicito il destinatario principale dell'opera. Lo stesso autore,
nell'introduzione, sottolinea come abbia lavorato a ritmi
sostenuti per riuscire a dare alla stampa il fumetto prima del
termine secondo mandato del presidente García, conclusosi nel
luglio del 2011. La ragione è molto chiara: Alan García e il suo
governo acquiescente furono, nella seconda metà degli anni '80,
tra i maggiori responsabili dello sproporzionato aumento della
violenza nelle regioni del sud del Paese. Ciò avvenne soprattutto
per la mancata supervisione dell'operato delle Forze Armate in
quelle che ormai da anni erano diventate 'zone d'emergenza', in
cui lo Stato di diritto non esisteva e i diritti umani venivano
quotidianamente calpestati.
Ancora una volta lo spirito con il quale l'opera prende vita è
legata alla memoria, al bisogno di riportare alla luce le storie
tremende di una terribile epoca di violenza. Ne vengono narrate
cinque, e la crudezza delle immagini esplicita senza mezzi
termini i livelli di vera e propria barbarie raggiunti in quegli
anni. Nonostante siano sparite, rispetto a Rupay, le fotografie, le
copertine di riviste, le illustrazioni e quel colore rosso che
sottolineava la tragicità dei fatti narrati, le sequenze assumono in
questo lavoro i ritmi serrati della realtà, le vignette aumentano le
proprie dimensioni fino a occupare pagine intere, come ad
esempio quella in cui appare una fossa comune colma dei
cadaveri degli abitanti della zona di Pucayacu, assassinati e
occultati dopo essere stati torturati per giorni dalle Forze
Armate. È questo il primo degli episodi narrati, cui segue un
ulteriore abuso perpetrato dai militari, la strage di Accomarca.
Alla fine di ognuno di questi due episodi, l'autore sottolinea
come questi delitti siano rimasti fondamentalmente impuniti:
prove evidenti di quanto possa essere lenta e lacunosa la
142
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
giustizia.
I due episodi che vengono rappresentati successivamente
presentano due carneficine perpetrate dall'altro grande
schieramento in lotta: i militanti del Partido Comunista del PerúSendero Luminoso. In particolare vengono narrate le vicende che
portarono al massacro degli abitanti di due comunità, quella di
Aranhuay (avvenuta nell'aprile del 1988) e quella di Paccha
(dicembre 1989). Entrambi i villaggi soffrirono una sorta di
'castigo esemplare' per mano dei senderisti, in quanto gli abitanti
vennero accusati di collaborare con le Forze Armate e di aver
abbandonato la rivoluzione che avrebbe migliorato le loro
condizioni di vita. Gli episodi rappresentati suscitano tanto più
sdegno in quanto sono inframezzate da scampoli dell'intervista
concessa al giornale El diario il 31 luglio del 1988 dal capo
supremo di Sendero Luminoso, Abimael Guzmán Reynoso,
conosciuto come Presidente Gonzalo.11 Le immagini di
umiliazioni pubbliche, mutilazioni, omicidi e distruzioni di vario
tipo vengono affiancate alla freddezza delle parole di Guzmán,
che con distacco descrive come sia necessario pagare un tributo
di sangue per raggiungere gli obiettivi: rovesciare lo status quo e
instaurare una repubblica comunista rivoluzionaria. Infine,
l'ultimo avvenimento narrato è quello della cosiddetta 'strage
delle carceri', avvenuta tra il 18 e il 19 giugno del 1986, quando
l'esercito soffocò nel sangue delle rivolte scoppiate in tre carceri
di Lima: il caso più grave fu quello del carcere di Lurigancho,
dove vennero brutalmente giustiziati dei prigionieri che già si
erano arresi.
Riprendendo le considerazioni che Rosemary V. Hathaway
formula su Maus di Art Spiegelman, potremmo dire che lavori
L'
intervista
completa
è
disponibile
presso
http://www.solrojo.org/pcp_doc/pcp_0688.htm consultato il 02/06/2012.
11
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
143
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
come Rupay e Barbarie costituiscono in parte dei lavori di
etnografia alternativa, perché “like ethnography, the texts are
concerned with depicting the complex relationships among
personal histories and larger 'official' histories.” (Hathaway 2011:
249). Citando Charles Hatfield, la studiosa definisce Maus come
un lungo saggio sul tentativo di descrivere l'indescrivibile: e
descrivere l'indescrivibile, ossia l'orrore della realtà storica
attraverso un linguaggio che unisca l'immediatezza delle
immagini alla parola scritta, è in certa misura ciò che viene
compiuto anche dai due fumetti peruviani di cui si è trattato.
Fare ciò attraverso l'utilizzo e la ficcionalización di testimonianze
dirette tuttavia potrebbe suscitare dei dubbi riguardo l'obiettività
del punto di vista, ma questo è del resto il dilemma intorno al
quale ruota qualsiasi ricerca di carattere etnografico: come si può
riuscire a dipingere oggettivamente e accuratamente un quadro
storico-sociale partendo da casi singoli? Ci si trova sempre di
fronte a verità parziali? Avendo fra le fonti principali un
documento importante e ricco di informazioni come l'Informe de
la Comisión de la Verdad y Reconciliación potremmo dire che si
evita questo rischio, anche se nella realtà la brutalità del conflitto
armato interno viene ancora molto spesso messa in discussione,
perfino dalle sentenze e dagli esiti dei processi a cui vengono
sottoposti i responsabili dei delitti.
Inoltre, riprendendo ancora la Hathaway e le riflessioni
dell'autore di Maus che essa cita:
What makes an ethnographic text speak to readers is, paradoxically, the
very ways in which it 'narrativizes' its source material—the ways in
which it translates and mediates raw data into a complex <<fiction>>
that <<usefully steer[s] you back directly to reality>>, as Spiegelman
describes the process. Without that kind of 'streamlining' and 'shaping'
(to borrow Spiegelman’s words again), all you have is source material—
and source material that has already been shaped both by the person
144
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
who amassed it and by his or her collaborators: the interviewer and
interviewee, the photographer and the photographic subject. All
ethnography is inherently biased; in its very bias, however, it also
carries the capacity to “reveal beyond what one knows one is revealing”
(Hathaway 2011: 263-64).12
Sta dunque alla sensibilità del lettore interpretare nella
maniera corretta ciò che l'autore plasma a partire dai dati
raccolti. Nella lettura di Rupay e di Barbarie è palese la condanna
che gli autori formulano nei riguardi della violenza degli ultimi
anni del XX secolo, ma soprattutto della politica dell'oblio che
tende a sotterrare le realtà scomode.
Novísima Corónica y mal gobierno
Un simile atteggiamento di denuncia è espresso anche da un
terzo lavoro di stampo fumettistico, per quanto non
convenzionale,13 prodotto ancora una volta a Lima dal
disegnatore Miguel Det: la sua Novísima Corónica y mal gobierno
pubblicata a luglio del 2011. Il titolo riporta subito alla Nueva
Corónica y buen gobierno, opera del primo cronista autoctono
“Ciò che permette a un testo etnografico di comunicare al lettore è,
paradossalmente, proprio il modo in cui esso 'narrativizza' il proprio
materiale originale – il modo in cui traduce e interpreta i dati puri in una
complessa 'fiction' che 'ti riporta direttamente alla realtà', come Spiegelman
descrive il processo. Senza questo 'dare forma' e 'modellare' (usando ancora le
parole di Spiegelman), ciò che si possiede è solo il materiale originale – e
materiale originale che è già stato plasmato sia dalla persona che l'ha raccolto
sia dai suoi collaboratori: l'intervistatore e l'intervistato, il fotografo e il
soggetto fotografato. Tutta l'etnografia è intrinsecamente di parte: tuttavia,
nonostante i limiti e i pregiudizi, è anche capace di 'comunicare più di ciò che
una persona sa che si sta comunicando' ”. La traduzione all'italiano è mia.
13 Non è infatti il classico fumetto composto da vignette e nuvolette con i
dialoghi.
12
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
145
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
peruviano, il primo esempio della resistenza indigena in ambito
letterario, Felipe Guaman Poma de Ayala. Essa è appunto la
cronaca della conquista del Perù da parte degli spagnoli e dei
primi anni della colonia. Quest'opera, concepita nella prima parte
del 1600, era accompagnata dalle illustrazioni dello stesso
Guaman Poma, nelle quali venivano riaffermati i codici culturali
autoctoni in maniera molto maggiore rispetto alla parte testuale.
Miguel Det abbandona il testo discorsivo per riprendere invece il
formato e lo stile delle immagini di Guaman Poma, le quillcas, e
crea delle illustrazioni ricche di particolari, a volte persino
confuse, in cui personaggi e scritte ricche di sarcasmo si
intrecciano a rappresentare le bellezze e le brutture del Perù.
Nell'opera di Guaman Poma, l'immagine risulta essere un
mezzo di comunicazione più potente del linguaggio scritto
(Adorno 1991: 110); tuttavia la cronaca in questione era un'opera
indirizzata direttamente al re Filippo III di Spagna e la vena
polemica dell'autore risulta chiara solo quando viene sottoposta
a un'attenta analisi, è una polémica disimulada (ivi: 13): infatti, la
combinazione di “dibujos idealizantes y prosa acusatoria, le permiten
criticar sin ofender, protestar sin manifestar falta de respeto por el rey,
y persuadir a éste con una indignación que no amenaza” (ivi: 118).
Nel lavoro di Miguel Det la critica è invece esplicita, la realtà
in tutta la sua crudezza viene sbattuta in faccia al lettore, che si
trova fra le mani una piccola antologia della società e della storia
peruviana attuale e passata. Dopo le prime sezioni dedicate alle
origini del Paese, alla sua geografia, alla sua gente, alle risorse
naturali, all'arte e alle feste, si giunge alle sezioni intitolate Los
poderes fácticos y sus crímenes e Miseria y sociedad, senz'altro le più
interessanti e ricche di spunti polemici. Vi vengono
rappresentate le scomode realtà della corruzione in tutti gli strati
della società, della lenta burocrazia, degli abusi polizieschi e
146
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
soprattutto degli scandali legati alla politica. La terribile fase
della guerra interna viene narrata attraverso la rappresentazione
di episodi simbolo e di realtà a cui la popolazione tristemente
fece l'abitudine: l'inizio della lotta armata, gli abusi dei militari,
gli attentati, la scoperta di fosse comuni, fino al regime di Alberto
Fujimori degli anni '90 e la cattura di Abimael Guzmán.
L'impegno politico dell'autore contro il regime Fujimorista si fa
esplicito nelle immagini in cui rappresenta le nefandezze
compiute dall'ex presidente e dal suo uomo di fiducia Vladimiro
Montesinos, e quelle in cui invece presenta le plebiscitarie
manifestazioni di protesta che puntualmente venivano soffocate
dalle forze di polizia. La storia politica recente non riserva
nessuna sorpresa positiva e le immagini di Miguel Det lo
testimoniano senza pietà. La satira grottesca del disegnatore
limeño colpisce il presidente Alejandro Toledo (2001-2006) e
ancora di più il suo successore Alan García (al suo secondo
mandato dopo quello della seconda metà degli anni '80, 20062011). L'autore non usa mezzi termini per sottolineare come
durante il secondo 'Alanismo' sia cresciuto l'abisso che separa i
ricchi dai poveri, come siano stati favoriti gli investimenti
stranieri a scapito delle popolazioni e delle terre amazzoniche e
come, ancora una volta, le proteste siano state soffocate nel
sangue.
Il linguaggio utilizzato da Miguel Det è schierato, non lascia
spazio ai fraintendimenti, spesso è condito da insulti verso una
classe dirigente colpevole di aver dissanguato il Paese, ma allo
stesso tempo lascia trasparire un forte senso di disillusione che
tuttavia non genera immobilismo e passività. Tutt'altro: la
resistenza popolare diventa capace, per citare le stesse parole
dell'autore, di esprimersi in forme culturali e artistiche ricche di
un'allegria dirompente e di ineguagliabile bellezza (Det 2011: 4).
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
147
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
In conclusione, sembra necessario sottolineare come sia
fondamentale proporre un dibattito su questioni storico-sociali
che spesso vengono insabbiate o nascoste. I messaggi veicolati
dagli autori di Rupay, Barbarie e la Novísima Corónica y mal
gobierno tendono alla preservazione della memoria e al
raggiungimento di una coscienza democratica e partecipativa.
Queste opere rappresentano la dura vita del Paese, una realtà
che spacca in due la popolazione, fra chi soffre e chi, indifferente,
cerca di coprirsi gli occhi; tendono inoltre a far sì che anche
coloro che preferiscono dimenticare la tragedia possano
prenderne coscienza, perché la conoscenza rappresenta il primo
passo verso la democrazia. E il fumetto risulta essere un mezzo
adatto a tale scopo: con un linguaggio che unisce le immagini alla
discorsività, le opere esaminate contribuiscono a rendere fruibili
al maggior numero di persone le conoscenze necessarie a
confrontarsi con l'attualità, spesso suscitando polemiche e
critiche, ma con l'obbiettivo ben chiaro di partecipare alla
formazione di una società più consapevole e giusta; citando
ancora una volta le parole di Edward Said potremmo dire che:
Nel mondo in cui viviamo, saturato dai mezzi di comunicazione e
controllato da poche persone che, dalle loro postazioni di Londra o
New York, diffondono l'informazione e le immagini a esse legate, le
parole e i disegni dei fumetti, con la loro assertività enfatica e a volte
grottesca, in perfetta sintonia con le situazioni straordinarie che
descrivono, possono essere considerate un antidoto di notevole efficacia
(Said 2011: 12).
148
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Bibliografia
ADORNO R.
1991
Guaman Poma: literatura de resistencia en el Perú colonial, México D.F.,
Siglo XXI
editores (de. or. 1986, Guaman Poma, writing and
resistance in colonial Peru, Austin,
University of Texas Press).
CHUTE H.
2006
“The Shadow of a past Time: History and Graphic Representation in Maus”,
in Twentieth
Century Literature, Vol. 52, N.2, pp. 199-230.
COMISIÓN DE LA VERDAD Y LA RECONCILIACIÓN
2002
Informe
Final,
consultato
su
http://www.cverdad.org.pe/ifinal/index.php il 10/09/2012.
COSSIO J. - ROSSEL L. - VILLAR A.
2008
Rupay: historias gráficas de la violencia en el Perú 1980-1984, Lima,
Contracultura.
COSSIO J.
2010
Barbarie: comics sobre violencia política en el Perú, 1985-1990, Lima,
Contracultura.
CRISTÓBAL J.
1987
¿Todos murieron? Recopilación de artículos sobre la masacre de los Penales,
Lima, Contracultura.
DEGREGORI C.I.
1990
Ayacucho 1969-1979: el surgimiento de Sendero Luminoso, Lima, Instituto
de Estudios
Peruanos.
DET M.
2011
Novísima corónica y mal gobierno, Lima, Contracultura.
DÍAZ MARTÍNEZ A.
1985
Ayacucho. Hambre y esperanza, Lima, Mosca Azul editores.
GORRITI G.
1991
Sendero. Historia de la guerra milenaria en el Perú, Lima, Editorial Apoyo.
GUAMAN POMA DE AYALA F.
1980
Nueva corónica y buen gobierno, a cura di John V. Murra, Rolena Adorno
e Jorge L., Urioste, México D.F., Siglo XXI editores.
HATAWAY R.V.
2011
“Reading Art Spiegelman's Maus as Postmodern Ethnography”, in Journal
of Folklore
Research, Vol. 48, N. 3, pagine 249-267.
HIBBET A.- UBILLUZ J.C.- VICH V.
2009
Contra el sueño de los justos: la literatura peruana ante la violencia política,
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1
149
Pau S., Perù. Società e storia recente attraverso la lente del fumetto.
Lima, Instituto de Estudios Peruanos.
JIMÉNEZ E.
2005
Chungui: violencia y trazos de memoria, Lima, COMISEDH.
LUCARELLI C.
2006
Affreschi di storia italiana, in La strage di Bologna, di Boschetti A. Ciammiti A., Treviso, BeccoGiallo, pagine 9-15.
SACCO J.
2011
Palestina, Milano, Mondadori (de. or. 2002, Palestine, Seattle,
Fantagraphics Books Ink.).
SAID E. W.
2011
“Omaggio a Joe Sacco” in Palestina, una nazione occupata, di Joe Sacco,
Milano, Mondadori, pagine 9-15.
SPIEGELMAN A.
2006
Maus, Roma, Gruppo editoriale L'Espresso/Coconino Press.
UCEDA R.
2004
Muerte en el Pentagonito, Bogotá, Editorial Planeta.
VARGAS LLOSA M.
1990
“Historia de una matanza”, in Contra viento y marea, III, Barcelona, Seix
Barral.
VICH V.
2002
El canibal es el otro, Lima, Instituto de Estudios Peruanos.
Fonti delle immagini
Fig. 1 – http://www.nocreoqueseasreal.pe/?p=2856
Fig. 2 – http://www.perufoto.org/2009/02/uchuraccay-visto-por-rupay.html
Fig. 3 – http://www.nocreoqueseasreal.pe/?p=2856
Fig. 4 – http://publicacioneslibres.blogspot.com/
150
Intrecci. Quaderni di antropologia culturale, Anno I, n°1