Relazione San Filippo del Mela A4

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CIMITERO
DI
SAN FILIPPO DEL MELA
Proposta per la concessione di costruzione delle strutture previste nell’area di ampliamento del
complesso cimiteriale esistente. Gestione delle strutture cimiteriali esistenti e da realizzare, ai sensi
degli artt. 153 e seguenti del D.lgs. n. 163 del 12.04.2006, ex art. 37-Bis della legge 109/94 e ss.mm.ii.
nel testo coordinato con la L.R. 7/2002 e ss.mm.ii..
RELAZIONE ILLUSTRATIVA-TECNICO/ARCHITETTONICA
INDICE
1. PREMESSA ...............................................................................................................................2
1.1. PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO .................................................................2
2. LE MATRICI DEL PROGETTO ARCHITETTONICO................................................................4
2.1. INTRODUZIONE.................................................................................................................4
2.1.1. Inquadramento storico-ambientale ..............................................................................4
2.1.2. Aspetti etico-culturali della struttura cimiteriale ............................................................5
2.1.3. Le matrici architettoniche del progetto .........................................................................6
2.1.4. Variante al P.R.G. ........................................................................................................7
2.1.5. L’assetto planimetrico...................................................................................................7
3. DESCRIZIONE TECNICA DEL PROGETTO............................................................................8
3.1. SUPERFICI PER SEPOLTURE .........................................................................................8
3.2. TIPOLOGIE DI SEPOLTURA .............................................................................................8
3.3. GLI EDIFICI DEL COMPLESSO CIMITERIALE DI PROGETTO ......................................9
3.4. MAUSOLEO ........................................................................................................................9
3.5. IL GIARDINO DEL RICORDO E IL CENOTAFIO ...........................................................10
3.6. EDIFICIO COLOMBARI ....................................................................................................10
3.7. CORPO SERVIZI IGIENICI - DEPOSITO ........................................................................11
3.8. COLOMBARI E OSSARI ALL’ESTERNO ........................................................................11
3.9. AREE ATTREZZATE PER ZONE DI SEPOLTURA ........................................................12
3.10 MANUTENZIONE CIMITERO ESISTENTE ....................................................................12
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CIMITERO
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Proposta per la concessione di costruzione delle strutture previste nell’area di ampliamento del
complesso cimiteriale esistente. Gestione delle strutture cimiteriali esistenti e da realizzare, ai sensi
degli artt. 153 e seguenti del D.lgs. n. 163 del 12.04.2006, ex art. 37-Bis della legge 109/94 e ss.mm.ii.
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1. PREMESSA
Il presente documento fa parte di una serie di elaborati che nel loro insieme descrivono con
completezza la proposta di intervento per la concessione di costruzione delle opere di
ampliamento del Complesso Cimiteriale esistente e gestione delle strutture cimiteriale esistenti e
da realizzare, ai sensi dell’art. 153 e seguenti del D.lgs. 163/06.
Esso costituisce la descrizione del progetto architettonico preliminare facente parte della
suddetta proposta di intervento, e si integra agli elaborati grafici di progetto. Di seguito si riporta
la principale normativa di riferimento che ha guidato la progettazione stessa, rimandando un
ulteriore approfondimento ed ampliamento di essa in fase di progettazione definitiva.
1.1. PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO
•
R.D. 27 luglio 1934, n°1265 – Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie.
•
R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 – Approvazione del regolamento di polizia mortuaria.
•
D.P.R 21 ottobre 1975, n°803 – Regolamento di polizia mortuaria.
•
Circolare 19 giugno 1978, n°62, Direzione Generale dei Servizi di Igiene Pubblica,
Divisione IV – Prot. n° 400.4/9 L – D.P.R. 21 ottobre 1975, n°803, art. 72 – Dimensioni
monumenti funebri.
•
D.P.R. 10 settembre 1990, n°285 – Approvazione del regolamento di polizia mortuaria.
•
Circolare 24 giugno 1993, n°24, Direzione Generale dei Servizi di Igiene Pubblica,
Divisione IV – Prot. n°400.4/9L/906.
•
Circolare 31 luglio 1998, n°10, del Ministero della Sanità (trattamento dei resti mortali
rinvenuti in occasione di esumazioni ed estumulazioni)
•
D.P.R. 15 luglio 2003, n° 254, Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti
sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179 che, a far data dal
26.09.2003, ha sostituito le norme di cui al D.M. (Ministero dell’Ambiente di concerto
con il Ministero della Sanità) n°219 del 26.6.2000, attuativo della previsione di cui
all’art.45 comma 4 del D.Lgs n°22/97 come modificato dal D.Lgs. n°389/97 e dalla
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Legge 9.11.1998, n°426 per quanto attiene al trattamento dei rifiuti provenienti dalle
estumulazioni.
•
D.Lgs. 3 aprile 2006, n° 152, Norme in materia ambientale.
•
Schema di gestione
•
Bozza di convenzione.
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2. LE MATRICI DEL PROGETTO ARCHITETTONICO
2.1. INTRODUZIONE
2.1.1. Inquadramento storico-ambientale
Il territorio di San Filippo del Mela è formato da ampie pianure alluvionali a nord e colline a
sud. Quasi all'estremità meridionale del territorio comunale, su un ampio pianoro collinare, sorge
il centro urbano. Si trova in collina anche la frazione di Cattafi, mentre in pianura
sorgono Olivarella, il più grande centro abitato del Comune, e Corriolo, quasi al confine con il
comune di Milazzo; vicino al mare sorge invece la frazione di Archi, sede di una importante zona
industriale.
I primi insediamenti, nell'attuale territorio comunale, in base ad alcuni reperti archeologici
ritrovati, si fanno risalire all'epoca greco-romana. Si suppone infatti che ad Archi, alla foce del
torrente Floripotema si trovasse il canale navigabile costituente l'imbocco del Nauloco, ampio
bacino in grado di accogliere le 300 navi della flotta di Sesto Pompeo che il 3 settembre del 36
a.C. fu sconfitto dalla flotta di Ottaviano Augusto al largo di Milazzo.
Il conte normanno Ruggero d'Altavilla vi fondò, in seguito ad un voto per una vittoria
sugli Arabi, un'abbazia dedicata a San Filippo d'Agira e la affidò ai monaci basiliani; il toponimo
è attestato per la prima volta in un documento di donazione del 1088. Il monastero fu dotato di
diritti angarici e l’abate aveva diritto ad un seggio nel braccio ecclesiastico del parlamento
siciliano. Nel 1094 il monastero di San Filippo, originariamente assegnato al vescovo
di Messina, passò sotto la giurisdizione di quello di Patti e, nel 1206, alla prelatura
nullius di Santa Lucia del Mela, costituita da Federico II di Svevia. Presso l'abbazia sorse un
casale, le cui vicende continuarono ad essere legate alla storia di questa.
Nel 1355, Federico II d’Aragona la riconobbe come "ente ecclesiastico di regio patronato" e
la dotò di privilegi ed immunità. Data per rovinata nel 1542 in seguito ad un terremoto, fu
parzialmente ricostruita alla fine del secolo ma subì nuovi gravissimi danni in seguito ad un
nuovo terremoto del 1693. Dopo una visita di monsignor De Ciocchis del 1742 è descritta in
rovina per la sua antichità e nella seconda metà dello stesso secolo venne sostituita dall'attuale
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duomo. L’ultimo abate fu Antonio Franco Basile, nominato nel 1857 da Ferdinando II di
Borbone.
San Filippo, amministrativamente dipendente da sempre da Santa Lucia del Mela, ottenne
l'autonomia comunale il 16 ottobre 1853. Il suo territorio fu teatro di gran parte degli scontri
tra Borboni e Garibaldini (supportati questi in massa dai filippesi) nei giorni precedenti
alla battaglia di Milazzo del 20 luglio 1860. Nel 1877, al toponimo fu aggiunto l'appellativo di "del
Mela", dal nome del fiume che scorre a ovest del territorio comunale e che ne è in parte confine.
2.1.2. Aspetti etico-culturali della struttura cimiteriale
La consuetudine di tumulare i defunti all'interno delle chiese o presso di esse si protrae sino
all'avvento delle teorie illuministiche, che, per motivi di ordine igienico e sociale, comportarono
un radicale mutamento della tanatoprassi.
In seguito all'entrata in vigore delle varie normative che, proibendo la sepoltura nelle chiese,
davano luogo alla istituzione dei cimiteri al di fuori del centro urbano, la necessità di conservare
il ricordo delle persone care, e di tributare i dovuti onori ai cittadini particolarmente meritevoli, si
concretizza nell'allestimento di monumenti funebri, che celebrano il culto domestico dei defunti e
nello stesso tempo mantengono viva la memoria di coloro che, con la vita e le opere, hanno
dato lustro alla loro Patria.
Il cimitero assolve dunque alla doppia funzione di accogliere le spoglie mortali dei defunti e di
consentirne il ricordo, ed accanto alla necessità di trovare sempre nuove soluzioni per
ottimizzare gli spazi, non si può prescindere dall'obbligo di garantire il dovuto decoro a tutte le
sepolture, mantenendo inoltre una coerente continuità culturale tra i manufatti urbani e quelli
cimiteriali.
In tal senso, nell'ampliamento del Cimitero, sono stati previsti fabbricati di loculi a
colombario, di cappelle gentilizie, di edicole, di sarcofagi e di sepolcreti che, consentendo una
capienza ragionevolmente commisurata alla superficie occupata, sono inseriti in un assetto
vegetativo proprio di un parco, e tendono a riprodurre un contesto artistico e monumentale.
Un grande senso di dignità pervade storicamente tutta la realtà culturale della Regione e
richiede che qualsiasi intervento sia compiuto in un contesto di assoluto rispetto per la
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tradizione, intesa come consegna di generazione in generazione del senso di orgoglio delle
origini, per il culto dell’arte e per la religione della memoria e degli affetti.
È impossibile prescindere dall’idea di inserirsi nello stesso contesto in cui sussistono tante
testimonianze degli eventi storici e dei movimenti artistici e culturali che si sono succeduti,
affermandosi ed evolvendosi secondo un mirabile processo osmotico, ricco di scambi culturali a
livello almeno europeo.
2.1.3. Le matrici architettoniche del progetto
La morte, eredità comune a tutti i viventi, in questi ultimi anni è stata oggetto di un tentativo
innaturale di esorcizzarla mediante il suo nascondimento.
Negare una realtà tanto ovvia non solo non significa eliminarla, ma persino innescare una
serie di atteggiamenti psicologici fortemente negativi, che fanno di un inevitabile evento naturale,
seppure estremamente doloroso per i congiunti del defunto, uno spettro latente nell’inconscio
collettivo.
Restituire ai cimiteri la dimensione del ricordo sereno di chi ci ha preceduti in una esperienza
che necessariamente attraverserà chiunque, significa vivere più pienamente il tempo a nostra
disposizione, e continuare a coltivare e valorizzare affetti e legami che neppure una realtà così
forte come la morte è in grado di distruggere.
L’influsso delle antiche civiltà, con la loro visione così solenne della morte, sussiste ancora
oggi nel culto riservato ai morti nella fiera e operosa Sicilia.
La struttura cimiteriale si colloca in questa ottica come ponte tra le generazioni passate e
quelle presenti, rende presente una sorta di continuità ideale tra vivi e defunti, si propone ai
posteri come documento storico e sociale.
Alle problematiche etiche, che affermano categoricamente il rispetto delle spoglie umane, si
aggiungono le difficoltà logistiche ed igieniche, che impongono una severa prassi cimiteriale.
L’importanza del sito impone di realizzare una struttura la cui concezione, ancor prima della
realizzazione, risponda alla esigenza della monumentalità, non costituisca elemento di
discontinuità paesaggistica, osservi il più rigoroso rispetto della zona storica e concorra a
conferire a tutto il Complesso Cimiteriale un aspetto che, pur non nascondendo la mesta
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solennità connessa al luogo dell’ultimo riposo, ne dia un’immagine serena, armoniosa e
confortante.
2.1.4. Variante al P.R.G.
Considerato che all’interno del cimitero esistente non vi sono aree libere per nuove
edificazioni di sepolture, la realizzazione dell’ampliamento cimiteriale, all’interno della fascia di
rispetto cimiteriale, ha comportato lo spostamento della attuale fascia.
Pertanto si rende necessario apportare una variante al P.R.G. in cui viene inserita la nuova
area di rispetto cimiteriale.
2.1.5. L’assetto planimetrico
L’intera struttura esistente, osserva la tradizionale impostazione in campi simmetrici distribuiti
su assi ortogonali, che si sviluppano su diverse terrazze che degradano verso ovest.
L'ampliamento della struttura cimiteriale impone di dar luogo ad un unico piano che si
estende a nord-ovest rispetto alla struttura cimiteriale esistente, su cui sviluppare le diverse
tipologie.
La distribuzione delle varie tipologie di sepoltura avviene in modo rigido e ordinato per
conferire ai campi di sepoltura un assetto armonioso ed equilibrato, ispirato al concetto di ordine
intrinseco alla stessa geometria dei luoghi.
L’assemblaggio di più sezioni dà luogo ad un insieme equilibrato ed armonioso che risulta
“naturalmente” composto, quasi in osservanza ai principi neoplatonici secondo cui la forma
preesiste nell’idea prima di concretizzarsi ontologicamente nella sua realizzazione materiale.
Nell’allestimento della planimetria della zona di ampliamento, come già nel resto della
struttura esistente, si è dunque dato luogo ad una composizione generata da un insieme di
forme quadrangolari parzialmente simmetriche o speculari, distribuite sulle lunghe aree
collegate tra loro da due percorsi laterali.
L'ampliamento del cimitero richiede l'apertura di un nuovo ingresso che si affaccia sulla
Strada Provinciale n. 65 ed un secondo ingresso, di servizio, che si apre su una stradina
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secondaria che si realizzerà sul perimetro dell'area di ampliamento.
3. DESCRIZIONE TECNICA DEL PROGETTO
3.1. SUPERFICI PER SEPOLTURE
Le aree di sepoltura risultano distribuite in campo per inumazioni per defunti di religione
cristiana, loculi a colombario posti sia all’esterno che all'interno, edicole funerarie, cappelle
gentilizie, sepolcreti e sarcofagi.
Sono previste inoltre aree da destinare a Mausoleo, Giardino del ricordo e Cenotafio.
3.2. TIPOLOGIE DI SEPOLTURA
Al fine di soddisfare le esigenze degli utenti, per l’intervento di ampliamento, si interverrà
mediante la realizzazione di diverse tipologie di sepoltura come di seguito indicate:
N° 44 Cappelle gentilizie a 10 loculi + 10 cellette ossario
440
N° 40 Cappelle a schiera a 10 loculi + 10 cellette ossario
400
N° 29 Edicole a 8 loculi
232
N° 16 Edicole a 6 loculi
96
N° 29 Edicole a 4 loculi
116
N° 20 Sepolcreti ipogei a 4 loculi
80
N° 36 Sarcofagi epigei a 2 loculi
72
N° 18 Sarcofagi epigei a 3 loculi
54
Inumazioni
47
In totale: numero di loculi = 1.537
COLOMBARI ALL’INTERNO: In totale numero di loculi = 396
COLOMBARI DI TESTA ALL’ESTERNO: In totale numero di loculi = 656
COLOMBARI DI FASCIA ALL’ESTERNO: In totale numero di loculi = 212
OSSARI ALL’ESTERNO: In totale numero di ossari = 1096
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3.3. GLI EDIFICI DEL COMPLESSO CIMITERIALE DI PROGETTO
Con l'ampliamento della struttura cimiteriale si apriranno 2 nuovi ingressi di cui:
1 Ingresso principale;
1 ingresso secondario;
L’ingresso principale si apre sulla Strada Provinciale n. 65 e permette di accedere direttamente
all'area di ampliamento.
L'ingresso secondario si affaccia direttamente su una strada di servizio realizzata a confine
dell'area di ampliamento per permettere l'accesso ai terreni retrostanti.
La struttura cimiteriale sarà recintata, lungo tutto il perimetro, con una idonea recinzione avente
altezza pari a m 2,50 dal piano di campagna esterno.
Gli edifici che compongono il complesso cimiteriale sono:
•
MAUSOLEO
•
GIARDINO DEL RICORDO
•
CENOTAFIO
•
EDIFICIO COLOMBARI
•
SERVIZI IGIENICI - DEPOSITO
L’impianto fognario di acque bianche o meteoriche prevede una rete impostata su criteri di
miglior utilizzo e razionalità distributiva.
Inoltre i tracciati hanno tenuto conto di una semplificazione gestionale e manutentiva,
privilegiando percorsi sotto pavimentazioni di minor pregio e facilmente ripristinabili, oltre schemi
base improntati sulla massima indipendenza dei singoli corpi di fabbrica, lotti di cappelle e settori
di campi di sepoltura.
3.4. MAUSOLEO
Il mausoleo è posto sull’asse dell'attuale ingresso principale, rappresentato dal Viale del
Transito, ed è stato concepito come una struttura chiusa, ma allo stesso tempo aperta e in
continuo rapporto con l’intorno.
E’ costituito da due blocchi sfalsati, realizzati con materiali e finiture differenti: il primo, con
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superficie regolare netta rivestito in piastrelle di pietra, che dà al manufatto una visione più
solenne, dettata dallo stesso materiale che ne fa intendere la forza e lo scorrere del tempo. Il
secondo blocco ha una superficie leggermente irregolare che è data dalla posa in opera di listelli
in pietra di Trani che hanno spessori e angolazioni variamente differenti tra loro. L’effetto che ne
risulta è quella di un blocco spezzettato che cambia forma a seconda dei punti di vista.
Un gradino in pietra stacca la struttura da terra. All’interno si trovano le tombe e al centro
dello spazio un altare di piccole dimensioni e di una forma assai semplice realizzato in pietra e
vetro.
3.5. IL GIARDINO DEL RICORDO E IL CENOTAFIO
Il Giardino del Ricordo è uno spazio aperto a pianta circolare costituito da uno specchio
d'acqua collocato all'interno di una grande aiuola fiorita.
Circolare è anche il cenotafio; all'interno di una grande aiuola si collocano dei pilastrini di
forma triangolare sulle facce dei quali sono disposte delle lapidi in memoria di persone seppellite
altrove.
3.6. EDIFICIO COLOMBARI
Il blocco, ad unico livello, segue un andamento curvilineo nella parte centrale, accompagnato da
due blocchi regolari nelle parti laterali. Esso è costituito da strutture verticali in setti e pilastri in
c.a. sia nelle zone di tumulazione che nelle zone di raccordo.
Nei corpi è previsto un impianto elettrico generale così come tutte le sepolture presentano punti
luce a bassa tensione, onde consentire l’allaccio delle lampade votive a richiesta dell’utente.
Le tamponature esterne saranno realizzate in blocchi di laterizio.
Le pareti e i soffitti all’interno degli ambienti sono intonacati a tutta altezza e tinteggiati di bianco.
Tutti i sistemi di raccolta delle acque meteoriche saranno costituiti da canali di gronda e pluviali
in lamiera zincata e verniciata.
Dal punto di vista architettonico il prospetto è caratterizzato dalla ritmicità e regolarità delle
facciate, le quali alternano pareti piene e pareti lasciate completamente aperte. Il corpo centrale
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dell’edificio accoglie l’ingresso principale e piccole aree destinate a verde; altri ingressi sono
disposti sui corpi laterali.
Nell'edificio particolare attenzione è stata posta nel fornire agli ambienti una adeguata
illuminazione naturale attraverso le ampie aperture, schermate da lamiera microforata e
distribuite sui vari fronti, in modo da fornire all'ambiente delle atmosfere rarefatte che diventano
anche fattori di modulazione e caratterizzazione delle facciate.
Il rivestimento esterno segue la tradizione costruttiva locale prediligendo le finiture ad intonaco
grezzo con elementi in rilievo che accentuano l’orizzontalità del corpo, i rivestimenti in pietra di
diversi tagli e forme e le tinteggiature chiare.
3.7. CORPO SERVIZI IGIENICI - DEPOSITO
Adiacente al muro perimetrale dell'aera di ampliamento, vicino all'ingresso secondario, è
collocato un blocco contenente un deposito per le attrezzature ed un blocco di servizi igienici.
Quest'ultimo comprende al suo interno un antibagno dal quale è possibile accedere ad un
servizio igienico per persone disabili, ad uno per le donne ed un terzo per gli uomini.
Un secondo corpo di servizi igienici, della medesima tipologia, è dislocato in prossimità
dell'ingresso principale dell'area di ampliamento.
3.8. COLOMBARI E OSSARI ALL’ESTERNO
I corpi dei colombari e degli ossari all’esterno sono realizzati in c.a., intonacati e tinteggiati di
colore chiaro. I colombari sono composti da quattro file di loculi sovrapposti, mente gli ossari da
otto file sovrapposte.
Quattro dei corpi a colombario sono stati concepiti per accogliere da una parte loculi di testa e
dell'altra loculi di fascia.
Nella parte superiore sono protetti da una fascia di briesoleil in legno aggettante che corre per
tutta la loro lunghezza.
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3.9. AREE ATTREZZATE PER ZONE DI SEPOLTURA
I campi di sepoltura avranno delle aree attrezzate costituite da:
• muri a forma di L con rivestimento in mattone faccia a vista, a formare il quadro di
contenimento dell’area;
• contenitori per cesti rifiuti addossati;
• panchine;
• fontanelle per il rifornimento di acqua per la cura delle sepolture.
I campi per le inumazioni sono opportunamente dimensionati e distribuiti in modo tale da
consentire la tumulazione con il sistema del “cassero”, consistente nello scavo eseguito con
mezzo meccanico di una o più fosse contemporaneamente, chiuse dalle singole pedane
metalliche, in cui poter introdurre ciascun feretro con un cala feretri.
Le sepolture sono servite dai relativi percorsi.
3.10 MANUTENZIONE CIMITERO ESISTENTE
L'area cimiteriale esistente si presenta suddivisa in due zone, quella monumentale, più antica e
dislocata nella parte a sud, e quella relativamente più moderna. In entrambe le parti sono
necessari interventi manutentivi da eseguirsi sia lungo i percorsi di accesso alle sepolture sia
negli edifici a corredo delle opere cimiteriali.
Una delle opere oggetto di manutenzione sarà l'Antica Chiesa; collocata al centro dell'area
monumentale, sarà trasformata in Ossario Comune per il deposito delle cassette contenenti i
resti ossei per i quali non sia stata richiesta sepoltura privata. L'intervento di restauro ha lo
scopo di consolidare la struttura esistente mediante interventi da eseguire sulla muratura,
verranno infatti ricostruite le porzioni di muratura soggette a spanciamenti o fessurazioni, gli
intonaci esterni ed interni verranno rimossi e rifatti successivamente al consolidamento della
muratura. La pavimentazione e i rivestimenti verranno sostituiti e le superfici lapidee saranno
soggette a pulitura. Internamente la Chiesa verrà tinteggiata con pittura traspirante lavabile e
verranno collocate mensole idonee ad accogliere le cassette/ossario. Gli infissi in legno,
opportunamente risistemati, verranno nuovamente collocati.
Relazione.doc
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CIMITERO
DI
SAN FILIPPO DEL MELA
Proposta per la concessione di costruzione delle strutture previste nell’area di ampliamento del
complesso cimiteriale esistente. Gestione delle strutture cimiteriali esistenti e da realizzare, ai sensi
degli artt. 153 e seguenti del D.lgs. n. 163 del 12.04.2006, ex art. 37-Bis della legge 109/94 e ss.mm.ii.
nel testo coordinato con la L.R. 7/2002 e ss.mm.ii..
RELAZIONE ILLUSTRATIVA-TECNICO/ARCHITETTONICA
L'intervento più consistente è quello di consolidamento dei muri di recinzione dell'area
monumentale. Questi ultimi infatti presentano, in più punti, cedimenti e crolli; al fine di rendere
fruibile al pubblico questa parte del cimitero verranno eseguiti dei pali trivellati gettati in opera.
Questo tipo di intervento renderà sicura e accessibile quest'area e permetterà di usufruire delle
sepolture più antiche.
I vari terrazzamenti dell'area monumentale si presentano attualmente sprovvisti di parapetti
creando quindi situazioni di pericolo per il pubblico. Per ovviare a tale problematica verranno
posizionate delle ringhiere a contorno di ogni terrazzamento in modo da rendere sicuro ad
accessibile ogni parte della suddetta area.
Le opere di manutenzione dell'area comprenderanno inoltre opere da realizzare all'impianto
elettrico esistente.
I percorsi ed i vialetti di accesso alle varie sepolture saranno sistemati in modo da renderli
idonei al passaggio delle persone anziane e di quelle diversamente abili.
Infine sarà necessario intervenire sugli edifici adibiti a camera mortuaria e ufficio per il custode,
entrambi posizionati in prossimità dell'ingresso monumentale, i quali necessitano di interventi di
manutenzione ordinaria, tali da renderli idonei alla funzione che dovranno svolgere.
Relazione.doc
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