Introduzione alla storia dell'economia - attività e prime riflessioni teoriche 1.COSA SIGNIFICA ECONOMIA? Etimologicamente e in origine: “Le regole della casa”. Nell'antichità lo studio era semplicemente riferito a come organizzare l'attività economica, prima del singolo poi della città. L'economia descriveva più un'attività che una scienza. Nella lingua italiana noi usiamo la parola economia sia per l'attività (es. l'economia italiana è basata sul terziario) sia per indicare la scienza (es. studio dell'economia). Nella lingua inglese si usano, ora, due termini diversi: l'attività economica si definisce “economy”, mentre lo studio della scienza economica è indicato, nella connotazione moderna successiva al marginalismo come “economics”. (La differenza è mutuata dall'uso nelle scienze ed anche per togliere dall'espressione precedente: political economy ogni connotazione di riferimento alle scienze politiche e umane). Sempre sulla terminologia iniziale è bene evidenziare una situazione di sovrapposizione e possibile confusione nelle espressioni: -politica economica, che riguarda le attività, prevalentemente, dello Stato di intervento nell'economia, cioè le misure attraverso cui si intende guidare l'andamento dell'economia -economia politica che invece contraddistingue o si riferisce allo studio dell'economia dello stato e del sistema economico. Quando si usa questa espressione, di regola, il fulcro dell'analisi riguarda la distribuzione del reddito fra le diverse categorie di percettori (mentre la economia senza aggettivi o economics applica generalmente un approccio atomistico ai soggetti economici). MICRO E MACROECONOMIA -Microeconomia: Micro è l'analisi dei singoli soggetti, di categorie di soggetti o di mercati. (es. mercato del petrolio; mercato dell'auto). -Macroeconomia: Macro è l'analisi combinata di un sistema economico e delle relazioni tra tutti i soggetti e mercati. (es. inflazione). ATTIVITA' E RIFLESSIONI ECONOMICHE IN EPOCA “PRE-SCIENTIFICA” (vedi scheda e schemi distribuiti per gli aspetti descrittivi analitici) Attività Società primitive Società antiche -Mesopotamia ed Egitto Riflessioni e meccanismi economici Meccanismi (analisi dei) 1.Autoconsumo 2.Reciprocità Le società primitive presentano scambi molto limitati, prevale l'autoconsumo. Oppure gli scambi sono fondati su relazioni personali, famigliari o comunque meccanismi non di mercato, quali ad esempio il “dono” (che è anche strumento per affermare la propria superiorità) Redistribuzione: il prodotto agricolo viene accentrato e poi redistribuito secondo criteri non di mercato (esempio: casta sacerdotale). -Greci e Romani Platone ed Aristotele (Grecia) Platone viene ricordato per l'analisi della società e la distribuzione in classi del prodotto sociale. Aristotele fa invece una riflessione sullo scambio e conseguentemente sul prezzo. Distingue: lo scambio giusto che è quello che serve a procurarsi i mezzi per vivere; lo scambio ingiusto è quello che viene fatto per arricchirsi. Per il prezzo compare il valore d'uso e il valore di scambio: lo scambio giusto, naturale è quello che tiene conto del valore d'uso di un bene; mentre lo scambio ingiusto, innaturale è quello che viene fatto considerando il valore di scambio del bene, cioè il valore che un bene può avere in un dato momento. Roma: economia schiavistica prevalentemente agricola, consistenti opere pubbliche Roma: riflessioni prevalentemente in campo giuridico:diritti reali e contratti MEDIOEVO Società feudale precapitalistica vedi schede Cambiamenti tra il 1000 e il 1300 nell'attività economica, ripresa degli scambi, surplus di derrate agricole, riconquista della funzione commerciale e propulsiva delle città I pensatori cristiani La patristica: (Sant'Ambrogio, Sant'Agostino) riprendono Aristotele e quindi il concetto di scambio giusto e ingiusto. Ammettono solo lo scambio giusto ovvero NON finalizzato al guadagno( V / VI sec. d.C.). La scolastica: Si ammette uno scambio con possibile guadagno che però è finalizzato ad assicurare al commerciante di mantenere se stesso e la sua famiglia. (1200). Capitalismo mercantile ('500 - '600 - prima parte '700) : gli scambi e i commerci sono estesi a livello mondiale grazie alla colonizzazione. 1601 Nascita della compagnia delle Indie Orientali (Inghilterra) viene considerata la capostipite delle società per azioni moderne, cioè un soggetto che raccoglie dei capitali per esercitare il commercio a livello mondiale. Nello stesso periodo ('500 – '600) si sviluppa quella che viene considerata la prima scuola economica pre-classica. Mercantilismo: non è una scuola organica, sono una serie di riflessioni da parte di mercanti, filosofi, consiglieri dei prìncipi, che enunciano alcuni princìpi: 1.La ricchezza nasce dall'oro/denaro. Ha quindi una dimensione prevalentemente monetaria; 2.Lo strumento prìncipe per creare questa ricchezza è il commercio, in particolare quello internazionale. Ogni paese deve favorire le esportazioni e invece sfavorire le importazioni. Il risultato dovrebbe essere un accumulo di ricchezze all'interno. (Politiche protezionistiche); 3.Favorire la crescita demografica per due ragioni: a. creazione di un esercito forte; b. popolazione in eccesso da inviare nelle colonie dei nascenti imperi; 4.Viene disincentivato il risparmio ritenuto un'attività negativa per lo Stato, perché blocca i commerci; 5. Sono sistematicamente applicati dei dazi alle importazioni con due effetti: a. aumentare le ricchezze degli Stati; b. aumentare i prezzi interni. Sono anche concessi premi alle esportazioni (nella stessa ottica). Spagna e Portogallo Tipi di mercantilismo: - Hanno adottato il bullionismo come modello mercantilista (bullionismo= “bullion” lingotto), ossia l'accumulo di oro e metalli preziosi, ricavati dalle colonie. Senza però curare e promuovere lo sviluppo industriale interno. Questo afflusso, nel lungo periodo, ha avuto prevalenti effetti inflazionistici, quindi non ha creato nuova ricchezza. Francia Si parla di COLBERTISMO, viene applicato il protezionismo, ma vi sono anche manifatture nazionali, cioè grandi fabbriche statali di produzione delle merci. Le ordinanze di commercio, una serie di regole che disciplinavano l'accesso ai commerci come concessione regia. In questo modo si gettano le basi per il futuro sviluppo del settore. La Gran Bretagna * * * Francia XVIII sec. Nelle regioni del nord si sviluppa un'agricoltura di tipo capitalistico con fittavoli imprenditori. Nel sud rimangono invece i piccoli agricoltori con i loro appezzamenti di terra. In Inghilterra si parla di BILANCIA DEI CONTRATTI: ogni tipo di scambio con l'Inghilterra doveva avvenire con l'utilizzo di navi inglesi. Questa scelta favorì: a. l'afflusso di valori (pagamento delle navi inglesi); b.la trasformazione dell'Inghilterra in una potenza navale, infatti nel corso del '600 vi sarà la guerra contro l'Olanda. * * * Scuole economiche Verso la metà del '700 nasce il circolo dei fisiocratici che scrivono nel decennio 1750- 1760 (e fino al 1780) FISIOCRATICI -Quesnay -Gournay -Cantillon -Dupont de Nemours I fisiocratici non sono una scuola strutturata, sono dei pensatori che si uniscono su alcune idee base. Gournay è passato alla storia per un'espressione di critica al mercantilismo “laissez-faire, laissex passer les marchandises”: suggerisce di togliere i limiti alla circolazione delle merci. Tutti i fisiocratici comunque saranno contro i vincoli del mercantilismo e lo stesso Quesnay costruirà la sua teoria economica sul libero scambio. François Quesnay svolge la funzione di medico di corte, così guadagna molto e riesce a comprarsi una tenuta agricola. Ha la possibilità di conoscere i problemi legati all'attività agricola. La sua opera fondamentale “Tableau economique” (“Quadro economico”) conteneva i seguenti caratteri: 1.Individuazione delle classi (3 classi): la classe produttiva, cioè i fittavoli (quelli che prendono in affitto le terre e le coltivano); la classe proprietaria, cioè i nobili; la classe sterile, cioè artigiani e commercianti. 2.La ricchezza viene creata soltanto dall'agricoltura (ricchezza nuova = prodotto netto). 3.Tra le diverse classi si realizza un continuo flusso di scambi incrociati che lui chiama “zig-zag”. (Era un medico e ripensa alla circolazione del sangue/flusso sanguigno, come modello alla riflessione economica) 4.Ovviamente è favorevole al libero scambio e contro il protezionismo. 1.Analisi delle classi: Classe produttiva Classe proprietaria Classe sterile -Sono i fittavoli, quei soggetti che organizzano imprenditorialmente l'attività agricola (imprenditori agricoli). -La classe produttiva paga una rendita per l'uso della terra e organizza gli altri fattori produttivi. (modello dell'imprenditore) E' la vecchia “nobiltà” che però si è illuminata e quindi vuole usare le proprie terre come fonte di creazione della ricchezza e quindi fa anche degli investimenti per migliorare la produttività. (es. bonifica o irrigazione). Era quella degli artigiani e dei commercianti (il nostro terziario). La ragione della loro sterilità per Quesnay sta nell'incapacità di produrre qualcosa oltre il loro semplice mantenimento. 2. La ricchezza è creata solo dall'agricoltura, il modello è la spiga di grano: viene seminato 1 chicco e se ne ottengono 10. Ovviamente non tutto il prodotto agricolo è automaticamente nuova ricchezza, perché bisogna tener conto delle anticipazioni, cioè di quanto si anticipa prima del raccolto. (es. Si semina in autunno e si raccoglie soltanto d'estate, nel frattempo devo sopravvivere, quindi una buona parte dei chicchi sono destinati a mantenermi per l'anno successivo, ma vi è comunque un residuo - netto - ulteriore rispetto a tutte le anticipazioni). 3. Modello di circolazione: Classe produttiva 5 (3+2): 2 (sovrappiù/rendita) lo dà alla classe nobiliare Nobili proprietari: 1 lo danno alla classe sterile (per ottenere manufatti) e 1 alla classe produttiva (per ottenere cibo); Classe sterile: manda 1 (per ottenere cibo) alla classe produttiva; riceve 1 (dalla classe produttiva per ottenere manufatti); manda 1 (per ottenere materie prime) alla classe produttiva; Questo schema è ciò che rimane dei fisiocratici nell'economia moderna, cioè l'idea di analizzare le attività economiche sotto forma di flussi e si ritrova anche nel '900 ad esempio nelle analisi “input-output”, cioè in quelle simulazioni che cercano di analizzare e prevedere gli andamenti dell'economia in termini di fattori immessi (input) e risultato ottenuto (output). Un altro esempio è il collegamento tra reddito e domanda, cioè la comprensione che ciò che io corrispondo ai miei dipendenti può diventare il mio reddito per l'anno successivo. 4. La posizione dei fisiocratici sul protezionismo. I fisiocratici erano contro il protezionismo e contro le teorie mercantiliste, ritenendo che la libera circolazione dei beni sia più fruttuosa per l'economia. Sostengono quindi l'abolizione dei dazi e dei vincoli interni alla circolazione delle merci e all'esercizio dell'attività economica (liberalizzazioni). ...Dopo i fisiocratici vi sarà un altro economista francese ('700-'800) che viene inserito negli economisti classici ed è Jean Baptiste Say, noto in particolare per l'affermazione secondo cui “l'offerta crea la propria domanda”. RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE (riferimento web “storia economica europa - Allio”) Nel periodo centrale della rivoluzione industriale compare il libro di Adam Smith “La ricchezza delle nazioni” (1776). A seguire ci saranno Ricardo e Malthus. La rivoluzione industriale parte in Inghilterra (1760-1830) ed è caratterizzata prima da una rivoluzione agricola e poi dallo sviluppo in 2 settori, tessile e metallurgico. Dati quantitativi di orientamento / comprensione del fenomeno; 1. La popolazione inglese: nel 1600 è di 4.8 milioni; nel 1700 circa 5.8 milioni; nel 1820 circa 12 milioni. Nel 1760 erano soltanto 6.6 milioni. 2. Produzione di ferro: nel 1720, 16 migliaia; nel 1760, 25 migliaia; nel 1806, 235 migliaia. 3. Produzione di carbone: nel 1700, 2500 migliaia di tonnellate; nel 1750, 5000 migliaia; nel 1800, 10000 migliaia. 4. Rendimento del grano (aumento della produttività): nel 1400 la produzione viene fatta pari a 100; nel 1500 è pari a 133; nel 1600, 169; nel 1800, 275. 5. Rapporto cotone-lana (in termini di produzione): a fine 1600 il rapporto era 2,5% (ogni 100 prodotti di lana, 2,5 di cotone); nel 1772 il rapporto è ancora del 3,5% (la produzione in assoluto era nettamente aumentata); nel 1805 la produzione è ancora aumentata ma il rapporto è passato al 58%, cioè, per 100 pezzi di lana, ce ne sono già 58 in cotone . 6. Le invenzioni: - Invenzione: è una nuova scoperta che può anche essere puramente teorica. - Innovazione: l'applicazione delle scoperte alla produzione, con effetti economici. Può essere di processo (una nuova tecnica produttiva) o di prodotto (un nuovo bene con caratteristiche particolari). Nel 1600-'700 in Europa continentale ci sono state circa 10 invenzioni fondamentali; in Inghilterra circa 8. Tra il 1700 e il 1750 sono state circa 7 nell'Europa continentale, 10 in Inghilterra. Nel periodo 1750-1800 nell'Europa continentale sono salite a 16, in Inghilterra 24. PASSAGGI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 1. Incremento della produzione agricola con 2 effetti: - aumento quantitativo della popolazione - liberazione di personale dal settore agricolo 2. Urbanizzazione e sviluppo del sistema di fabbrica: - divisione del lavoro - utilizzo di energie fossili per la produzione - introduzione di macchinari - sviluppo dei trasporti fluviali 3. Anche i consumi si diffondono (sviluppo della produzione di cotone). PROSEGUE CON APPUNTI SU SMITH - E QUINDI RICARDO E MALTHUS.