[uno sguardo sulle parole]. Beograd: Filološki fakultet

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Julijana Vučo*
Università di Belgrado
Samardžić, Mila (2011). Pogled na reči
[Uno sguardo sulle parole]. Beograd: Filološki fakultet
Nella monografia Uno sguardo sulle parole, consistente di cinque
capitoli, l’autrice Mila Samardžić tratta in dettaglio e con precisione tutti i
fenomeni e le problematiche attuali del sistema lessicale italiano. Nella parte
introduttiva vengono brevemente descritti i cambiamenti della lingua italiana
nel Novecento, causati dalle esigenze della società moderna e dalle nuove
situazioni comunicative, le quali hanno portato alla semplificazione della
lingua scritta fino a un certo punto e, per quanto concerne la lingua parlata,
alla prevalenza delle varietà regionali della lingua standard sui dialetti. La
sempre crescente presenza degli anglicismi nell’italiano contemporaneo
viene presa in considerazione come il fenomeno più lampante nell’ambito
dei prestiti linguistici, ma trattata in modo critico, basato sui dati statistici
delle ricerche scientifiche precedenti, e paragonata con le situazioni simili
con prestiti da altre lingue in altri periodi della storia della lingua italiana
(per es. dal francese nell’Ottocento).
Nel primo capitolo (pp. 13–42) l’autrice espone le definizioni dei termini lessicologia, lessico e lessema e parla anche di vocabolari, dizionari e
diversi modi di classificare le parole. Segue, poi, la descrizione del lessico
italiano con una dettagliata spiegazione delle parole popolari, dei latinismi
e dei grecismi, nonché del modo in cui sono entrati in italiano e del loro
sviluppo nei secoli successivi. Nell’ambito dei prestiti linguistici prima di
tutto si presta particolare attenzione alla distinzione tra prestiti non integrati
o diretti e prestiti integrati o adattati, come anche fra prestiti di necessità
e quelli di lusso. Poi, vengono trattati anche il calco, la semantica dei prestiti, il loro adattamento morfologico, il genere e il plurale dei prestiti non
adattati, l’articolo con i prestiti non adattati, la formazione delle parole
nuove dai prestiti. Infine viene presentata la cronologia dell’afflusso dei
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prestiti in italiano, nonché i più importanti germanismi, arabismi, gallicismi,
ispanismi, portoghesismi, anglicismi, slavismi e anche dialettalismi come
prestiti interni nella lingua italiana. La parte finale del primo capitolo è
dedicata ad una breve discussione sulla “fortuna” dei prestiti, misurata per
mezzo della loro durata nella lingua ricevente con lo scopo di stabilire il
loro status in essa.
Il secondo capitolo (pp. 43–181) tratta i problemi della formazione delle
parole nella lingua italiana e comprende i seguenti temi: morfologia lessicale, derivazione, suffissazione, prefissazione, formazioni parasintetiche,
composizione, composti neoclassici, conglomerati, composti binominali,
acronimi e unità lessicali superiori. Nei sottocapitoli dedicati alla conversione, l’autrice spiega in dettaglio prima i processi di sostantivazione di verbi,
aggettivi, pronomi, avverbi e di altre parti del discorso, per proseguire poi
con la conversione da verbo / sostantivo / avverbio ad aggettivo, da aggettivo ad avverbio e da altre parti del discorso a preposizione o interiezione.
Il fenomeno della derivazione dei sostantivi per mezzo della suffissazione
viene analizzato in base al significato dei sostantivi (nomi d’agente, di luoghi, di strumenti, d’azione, nomi collettivi, scientifici, astratti), mentre la
derivazione degli aggettivi e dei verbi tramite il processo di suffissazione
si spiega prendendo in considerazione le parti del discorso dalle quali essi
derivano (denominali, deaggettivali, deverbali). È d’obbligo sottolineare
in particolar modo, in questo capitolo, la trattazione della derivazione dei
sostantivi e aggettivi geografici, ricca di numerosi esempi ben classificati e
spiegati. L’ultimo argomento relativo alla derivazione, trattato dall’autrice,
è l’alterazione (diminutivi, accrescitivi, spregiativi), dopo la quale si passa
alla derivazione dei sostantivi, aggettivi (col significato spaziotemporale e
valutativo) e verbi per mezzo della prefissazione. Nel sottocapitolo sulla
composizione, le tabelle usate per presentare sia i composti con base verbale sia quelli con base nominale, nonché quelli neoclassici, rendono la
loro classificazione non solo sistematica, ma oltrettutto chiara. Alla fine si
menzionano brevemente conglomerati, parole frase, acronimi e unità lessicali superiori, dopo di che si passa dai composti ad abbreviazioni, sigle,
accorciamenti, onomatopee, lessemi complessi ed espressioni polirematiche
e idiomatiche.
Nel terzo capitolo (pp. 182–213), dedicato alla semantica lessicale,
l’autrice prima discute dei seguenti rapporti lessicali paradigmatici: sinonimia, antonimia, iponimia, iperonimia, meronimia, olonimia, polisemia
e omonimia, per passare poi a diversi tipi di cambiamento di significato
(metafora, metonimia, sineddoche, antonomasia) e di rapporti tra parole
basati sul significato (famiglie lessicali, campi semantici, paronimia). Nell’ultima parte di questo capitolo l’autrice dedica la dovuta attenzione anche
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ai rapporti sintagmatici tra lessemi, più precisamente alle collocazioni e alle
restrizioni di selezione.
Il quarto capitolo (pp. 214–228) verte sulle problematiche relative
all’uso delle parole nella società e tratta da un lato gli arcaismi lessicali in
italiano e dall’altro le varietà lessicali della lingua italiana: diamesica (lingua scritta e parlata), diafasica (registri, sottocodici, linguaggi settoriali),
diatopica (italiano regionale) e diastratica (l’italiano colto e popolare, il
gergo, l’italiano dei giovani).
L’ultimo capitolo (pp. 229–266), dedicato ai dizionari di italiano, è
particolarmente prezioso per quei lettori che appartengono al vasto gruppo di studenti universitari e giovani ricercatori di lingua italiana, ma è di
grande importanza anche per tutti coloro che usano l’italiano come lingua
veicolare nel proprio lavoro o si occupano di traduzione o interpretazione.
Il capitolo inizia con una dettagliata presentazione critica dei più importanti
dizionari della lingua italiana dal Cinquecento al Novecento e alla lessicografia italiana contemporanea. Segue, poi, il sottocapitolo sulla tipologia dei
dizionari di italiano: dizionario dell’uso, dizionario storico, enciclopedico,
etimologico, dizionario dei sinonimi e dei contrari, dizionario inverso, lessico di frequenza, concordanze, dizionari elettronici. Il capitolo finisce con
la descrizione della struttura dei dizionari e dei singoli lemmi, illustrata con
numerosi esempi e consigli d’uso utilissimi, basati sull’esperienza pluriennale dell’autrice come professore ordinario e traduttrice eccellente.
L’autrice Mila Samardžić chiude la sua monografia con una lunga lista
dei riferimenti bibliografici (pp. 267–273), comprendente non solo più di
ottanta dizionari di italiano menzionati nel libro, bensì anche tutte le opere
di rilievo sulla lessicologia italiana e serba, e conferma così una profonda
conoscenza della materia, alle problematiche della quale ha dedicato tanto
tempo e tanta energia concretizzatesi nel migliore dei modi nel libro prodotto. I risultati in esso esposti sono importanti per la lessicografia italiana
in generale e, nello stesso tempo e sulla scia dei pochi, ma significativi
predecessori quali Ivan Klajn e Srđan Musić, costituiscono la base e la
guida indispensabile per tutti gli studiosi di lingua italiana, la quale in uno
stile conciso, vivace e preciso condivide generosamente con il lettore i frutti
delle proprie ricerche.
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