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L’ARTE SPIRITUALE DI KANDINSKIJ
“Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta.
Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce,
l’anima lo strumento dalle mille corde”.
(Lo spirituale nell’arte)
La vita di Kandinskij abbraccia un arco di 78 anni (1866-1944), che comprende i mutamenti artistici della fine
dell’800 e del primo 900, le due guerre mondiali e due sistemi totalitari: leninismo e nazismo.
Dostoevskij diceva: “La bellezza salverà il mondo” (principe Miškin nell”’Idiota”).
I punti fondamentali dello spirito per Dostoevskij sono ‘la bellezza, il male e la libertà’.
Bellezza, Male e Libertà sono forme dello spirito. L’unione tra salvezza e bellezza, del resto, è fondamentale nella
cultura russa, al punto che la parola russa per dire ‘bellezza’, krasotà, ha un significato molto più ampio che in
italiano. Del resto si noti che anche la parola ‘mir’, pace, vuol dire anche ‘ mondo’.
La frase di Dostoevskij può essere rovesciata ne “Il mondo salverà la bellezza”, nel senso che noi non dobbiamo
solo cercarla ma crearla, compito che spetta all’essere umano in quanto tale, e non al mondo animale.
Noi possiamo vivere nella bellezza in molti modi. La pittura è solo uno di questi.
Vivere nella bellezza significa vivere in armonia con l’esistente.
La bellezza non è solo un modo di vedere le cose, ma un modo di viverle, di respirarle, un’arte spirituale. La
bellezza è la via per vedere lo spirito ovunque.
I colori sono solo una delle tante variegazioni dello spirito, come le note nella musica.
E attraverso i colori noi possiamo fare un esercizio magico: contattare ciò che sta al di là dell’avvertire
Quando ricevevo le voci dirette, una di esse fu, al risveglio:
“Alimentiamo la Materia con i colori dello Spirito!”
Svegliandomi, ho visto una bianca luce calda, che si fletteva, come puro atto d’amore, e, così facendo, si
variegava, creando i colori dell’iride, le apparenze della bellezza, la moltitudine delle cose. In automatico, ho
preso dal comodino un libriccino ancora chiuso che trattava del Buddhismo e ho cominciato a voltare le pagine a
caso. A un certo punto mi sono fermata e ho letto: “Il Buddha primordiale concepito come Luce indifferenziata e
incolore, a un certo momento si esteriorizza e si manifesta come una vibrazione, per cui esso dà luogo ai colori.
Da questa variegatura inizia l’evoluzione, caratterizzata dall’estroversione del puro principio spirituale fino al
limite dell’esperienza materiale del mondo.”
Il mio principio guida lo aveva detto meglio.
1.
Il concetto di “necessità interiore” sarà un concetto chiave della teoria di Kandinsky, che
verrà da lui sempre ripetuto come leitmotiv per la creazione
Ci sono molti modi per fare spiritualità, ovvero per ricercare la fonte profonda di noi stessi e sentire un afflato
(un soffio , una spinta) universale, e uno di questi è la pittura.
Platone diceva: “Il Bello è lo splendore del Vero“, anche se poi, pur essendo un artista, non capiva il bello
nell’arte. Un mistico del quinto secolo, lo Pseudo Dionigi Aeropagita, ha scritto: “Dio ci concede di partecipare alla
sua propria Bellezza“.
La Bellezza non è spiegabile e non è comunicabile. Partecipare di Dio può essere una astrusità per un ateo, ma
anche per un credente è un mistero. E, se ci tocca, è un atto di grazia.
La Bellezza è una chiave di accesso, da una parte agli archetipi (modelli) profondi che vivono dentro di noi.
Quindi la Bellezza è una chiave di accesso per comunicare più profondamente con noi e con l’universo.
Gli antichi Greci avevano colto il legame intrinseco della Bellezza col Bene e avevano creato una parola
“kalokagathia”, kalòs kai agathòs, per indicare l’uomo bello e buono, l’unità nella stessa persona di bellezza e
valore morale.
L’universo è un oceano di luce in movimento. Noi vediamo i colori e percepiamo i movimenti. Al di là delle forme
c’è l’astrazione della luce pura. I colori sono i suoni della luce. La pittura deve cogliere lo spirituale dell’arte. Ecco
Kandinskij!
Novalis diceva: “Anche il compimento dell’essere umano è un’arte” . Per compiere quest’arte possono essere
necessarie molte vie. L’arte è una di queste.
..
Premetto che quello che diremo di Kandinskij, il suo spiritualismo, il suo esoterismo, valgono solo per lui. Se egli
crea l’arte astratta, questa poi prese altre vie e altre manifestazioni.
..
Fino alla fine del 1800, Occidente e Oriente camminano separati. Ma, a partire dalla fine dell’800, alcuni
personaggi della cultura europea, intellettuali, scrittori, poeti, pittori, sensitivi ecc. cominciarono ad interessarsi
del pensiero orientale, indiano e tibetano, e lo portarono in Occidente, in Europa prima e in America dopo, dove
ebbe grande successo, creando una particolare ricerca esoterica, una filosofia che univa due culture.
Kandinskij fu un estremo creativo, un grande innovatore e il suo modo di fare bellezza costituì un preciso
messaggio rivoluzionario, aprendo orizzonti nuovi e sconfinati che toccavano tutti i campi della conoscenza
umana, dall’arte alla fisica (si pensi solo alla fisica quantistica).
Negli ultimi due secoli, l’Occidente è stato prevaricato dalla scienza, che ha ridotto il mondo al visibile, al
tangibile, al misurabile, chiudendolo in parametri ristretti e dimenticando i componenti sottili della realtà,
dimenticando l’anima. Proprio per bilanciare questo scientismo solo materialista che ha avocato a sé tutto, sono
sorti movimenti che hanno diffuso un pensiero alternativo, spiritualista o esoterico, e tra questi, appunto, la
Società Teosofica.
Abbiamo parlato di Spiritualismo ed Esoterismo (segreto, riservato), due termini importanti per Kandinskij.
Per SPIRITUALISMO intendiamo qualunque concezione religiosa o filosofica che consideri lo Spirito come realtà
preminente, superiore alla materia, o riduca la materia stessa a energia spirituale. Gli spiritualisti credono che lo
Spirito sia la realtà ultima del Mondo, un’intelligenza superiore che domina tutte le cose e spiega l’intero Universo
molto oltre le sue apparenze fenomeniche.
Possiamo distinguere psiche, mente, anima e Spirito.
La PSICHE è l’insieme di tutti i contenuti non materiali dell’uomo (pensieri, emozioni, ricordi, sentimenti,
affetti…).
La MENTE è la parte coordinatrice di questi contenuti, che li riporta a un solo soggetto percipiente, usando vari
tipi di intelligenze funzionali (intelligenza motoria, percettiva, viscerale, sensitiva ecc.).
L’ANIMA è un principio sottile superiore, che attiene al compito o destino del singolo uomo in una specifica vita
e usa la coscienza morale per valutazioni di tipo etico nei rapporti con gli altri o con l’ambiente.
Lo SPIRITO, infine, è un principio ancora superiore che esce dall’individualità per caricarsi di assoluto. Esso
conosce gli scopi di questa mia vita nel suo complesso ma la vede anche come prima e dopo, cioè in una
dimensione più ampia della vita terrena, sia in relazione alle vite precedenti e successive che in relazione alla vita
oltre la vita, o alla vita in relazione al Tutto.
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