5_teatro scuola vedere fare

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MAGGIO
ALL’INFANZIA
Napoli / Bari – maggio 2015
Incontro di formazione per docenti
numero limitato di posti
prenotazione obbligatoria (tramite modulo di prenotazione)
completamente gratuito
attività riconosciuta come formazione per il personale della scuola (ex direttiva ministeriale MIUR 90/2003)
Venerdì 22 maggio ore 16.00/20.00
Teatro dei piccoli, viale Usodimare (lato zoo) Napoli
TEATRO SCUOLA VEDERE FARE
ideato e curato da
Salvatore Guadagnuolo, operatore teatrale e formatore, e Peppe Coppola, operatore teatrale, di AGITA
con
Anna Maria Palmieri, Assessore alla Scuola del Comune di Napoli
Ufficio Scolastico Regionale
Maria D’Ambrosio, Scienze dell'Educazione, Università Suor Orsola Benincasa
Dirigenti Scolastici e i docenti delle scuole:
63° CD Andrea Doria di Napoli - IC 73 Michelangelo Ilioneo di Napoli - IC 8° Oriani Diaz di Pozzuoli Scuola Secondaria di 1° grado “Giacinto Diano” di Pozzuoli
Vedere, fare ed esplorare il teatro delle nuove generazioni. Un percorso di crescita sociale e culturale che promuove
strumenti interpretativi ed espressivi. Un’opportunità per innovare la didattica e consentire di leggere e raccontare la realtà
con occhi nuovi.
“Il bambino non va considerato come l’essere debole e indifeso, che bisogna soltanto proteggere e aiutare… in lui sta il
grande segreto della nostra origine, in lui solo si possono manifestare le leggi che conducono l’uomo alla normalità. In
questo senso il bambino è il nostro Maestro”
Maria Montessori, Educate per la pace, VI Congresso internazionale Montessori, Discorso d’inaugurazione
Copenaghen agosto 1937
Il paradigma della qualità rappresenta una sfida culturale, che si esplicita nelle diverse accezioni di qualità progettata,
qualità prodotta e qualità percepita. Tale paradigma chiama in causa la produttività, nel senso di ottimizzazione
dell’esistente, eliminazione o presa di coscienza delle disfunzioni, riordino delle competenze e riassetto dei settori.
Dall’osservazione delle attività e dello svolgimento della vita scolastica emergono alcune criticità, che si ritiene debbano
trasformarsi in spunti progettuali, momenti di confronto tra le varie realtà di coordinamento e, in ultimo, occasioni di
crescita.
Obiettivo di un percorso di formazione è l’approfondimento delle tematiche generali ad essa legate e la costituzione di
equipe di lavoro sempre più omogenee, al fine di offrire un confronto che costituisca uno stimolo allo sviluppo ed alla
nascita di esperienze durevoli nel territorio in cui si va ad operare.
Molti di noi sono ancora legati ad un modo di percepire la realtà inadeguato, in quanto non tiene conto delle relazioni
all’interno delle quali ogni fenomeno si colloca. Da ciò deriva che c’è bisogno di un mutamento radicale nelle nostre
percezioni, nel nostro modo di pensare, nei nostri valori. E non c’è dubbio che oggi siamo all’inizio di un processo di
cambiamento basilare della visione del mondo, un cambiamento di paradigmi radicale quanto la rivoluzione copernicana.
MAGGIO ALL’INFANZIA un progetto SAT spettacolo arte territorio Le Nuvole/associazione casa del contemporaneo / Teatro Kismet/teatri di Bari
edizione Napoli/Campania a cura di
Le Nuvole - I Teatrini - Progetto Sonora - Cineteatro la perla - Agita
Le Nuvole Società Cooperativa 081 2395653 (feriali 9.00/17.00) - [email protected]
MAGGIO
ALL’INFANZIA
Napoli / Bari – maggio 2015
La scuola è indubbiamente coinvolta in questo processo e può avviare il cambiamento attraverso un percorso che è
fondamentalmente educare alle relazioni. Questo è possibile solo attraverso percorsi di formazione.
Formazione che non è una disciplina, rappresenta piuttosto una cultura, una mentalità trasversale che implica le altre
discipline. Essa può modificare il modo di intendere le strategie sociali perché ricollega il processo di apprendimento al
soggetto ed al contesto socio-ambientale; perché opera su problemi rilevanti a livello locale, che fanno parte del vissuto
degli operatori, dei genitori e dei bambini, e lega l’intervento al territorio ritenendo indispensabile il lavoro sul campo. Se
l’apprendimento autentico è quello fondato sull’esperienza, la progettazione educativa rimane il migliore strumento di cui
attualmente disponiamo per apprendere dall’esperienza.
La parola ‘progetto’ deve però portare con sé l’idea di qualcosa che si costruisce mentre si fa: con esso obiettivi, strategie,
risultati, vincoli e risorse non sono definiti dall’inizio una volta per tutte, ma soggetti a continue ridefinizioni. La tipologia
del lavoro è di destrutturazione di un modo di pensare il teatro nella scuola e il teatro della scuola per creare o ribadire una
metodologia attiva della drammatizzazione resa in un contesto intracurriculare poiché solo attraverso questa trasversalità
si ottengono risultato adatti per una reale ricaduta didattica. Gli incontri saranno quindi articolati dall'applicazione
dall'espressione analogica nel campo visivo, cioè della visione.
E' il percorso, immaginario ma non troppo, del "recupero emotivo", riferito alla riscoperta di spazi ideali frettolosamente
messi da parte dalle abitudini consumistiche. Da questo presupposto tematico il laboratorio si sviluppa in dinamiche che
allargano il concetto di recupero, riconducendolo ad una spontanea creatività.
In campo didattico il modulo si pone come punto di partenza estensibile alla singola persona, parte di una società, a sua
volta parte di una nazione, parte del globo, parte dell'universo: cioè dall'infinitamente piccolo si arriva all'infinitamente
grande. La meta di questi incontri è quindi sviluppare nel bambino la presa di coscienza della forma nello spazio: spazio da
cui il suo stesso corpo e la sua mente fanno parte.
Il progetto Teatro Scuola Vedere Fare ha voluto interfacciarsi e dialogare con la scuola in maniera diretta e partecipativa;
rispondendo all'esigenza del teatro che è quella del fare, del vedere e del rifletterci su, si è articolato un progetto cha ha
intersecato diverse competenze. Ma la base e la chiave della riuscita è senza dubbio considerare l'incontro come momento
dialogativo e determinante nelle dinamiche relazionali. Il teatro è risultato il terreno più adatto dove docenti e studenti
hanno potuto agire con la loro pratica e la propria poetica. Il progetto, con una struttura semplice ed efficace (un
laboratorio teatrale curriculare condotto dal docente e un tutor che coordina il processo) ha avuto come riscontro una
pratica pedagogica ed artistica per alcuni versi profondamente innovativa.
A conclusione dell’incontro di formazione 39 studenti del Liceo Classico Calamo di Ostuni, guidati dal prof. Alessandro
Fiorella, presenteranno il loro spettacolo di teatro della scuola SONETTO 116:
l’irrompere impetuoso della cultura dei social network nelle dinamiche relazionali sembra che stia disgregando le
tradizionali forme nelle quali si è sempre celebrato il rito dell’amore. L’emozionante avventura della seduzione, l’intimità
nei gesti e nelle parole, la riservatezza delle emozioni appartengono a categorie del passato soppiantate dalla inspiegabile e
insopprimibile necessità di condivisione delle esperienze erotiche, dalla spudorata esibizione dei sentimenti e, addirittura,
dei gesti dell’amore. Il silenzio e la discrezione appaiono schiacciati dal chiacchiericcio autocompiaciuto e da una valanga di
foto inutilmente autocelebrative.
Lo spettacolo che quest’anno mette in scena il Laboratorio teatrale del Liceo classico “Calamo” di Ostuni intende riscoprire i
modi e le parole che gli uomini hanno inventato nel tempo per raccontare la ricchezza e la densità del sentimento amoroso.
Lo sconfinato repertorio delle fonti a cui attingere ha reso possibile, nella redazione del testo, la definizione di una trama
fittissima - all’interno di un contenitore narrativo preso in prestito da Chaucher e dai suoi “Racconti di Canterbury” tessuta con le parole e le storie di autori fra loro molto distanti, da Shakespeare a Rostand, da Montale ad Antonio
Albanese.
Le scelte di regia sono quelle che caratterizzano da anni il lavoro dell’Officina del Sole: la narrazione, grazie alla
straordinaria energia dei ragazzi, si snoda attraverso l’alternarsi continuo di parole, gesti, danze, suoni.
La scelta del tema ha suggerito come registro espressivo dominante un tono di leggerezza e festosità: signori e signore,
mettetevi comodi, va in scena lo spettacolo dell’amore.
MAGGIO ALL’INFANZIA un progetto SAT spettacolo arte territorio Le Nuvole/associazione casa del contemporaneo / Teatro Kismet/teatri di Bari
edizione Napoli/Campania a cura di
Le Nuvole - I Teatrini - Progetto Sonora - Cineteatro la perla - Agita
Le Nuvole Società Cooperativa 081 2395653 (feriali 9.00/17.00) - [email protected]
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