Domande per orientare lo studio della disciplina “Diritti Umani”
in modo critico e organico
PER STUDENTI FREQUENTANTI
Non esiste un’unica risposta corretta a queste domande, ma viene richiesta una elaborazione critica del
percorso di studi fatto. Per elaborare una buona risposta è utile attingere da ciò che si è letto, dalle lezioni
seguite, dai video visti, dagli incontri avuti, dall’esperienze personale, dallo studio di altre materie, dalle
proprie conoscenze pregresse, dallo scambio con colleghi e altri interlocutori, nonché dalle ipotesi sorte dalla
propria creatività intellettuale.
Una risposta articolata e convincente ha comunque necessità che le nozioni base fornite nei testi e durante le
lezioni siano state apprese correttamente. La valutazione pertanto si basa tanto sull’uso corretto di nozioni,
concetti e argomenti, ma anche sulla capacità di rielaborare criticamente il bagaglio di conoscenze acquisite.
Consigli per lo studio:
- Fissare i concetti chiave in modo nitido e rigoroso.
- Fissare i passaggi essenziali delle argomentazioni a sostegno delle tesi difese negli scritti studiati.
- Appuntare critiche o perplessità personali verso i testi studiati.
- Appuntare dubbi e curiosità, le domande e le questioni che secondo voi sono rimaste aperte.
- Segnarsi gli argomenti e i temi che più sono risultati interessanti.
- Riflettere se e in che modo lo studio della materia ha determinato dei cambiamenti nella propria
percezione e valutazione dei fenomeni in oggetto.
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Sulla parte introduttiva ai diritti umani
1. Libertà e uguaglianza in che modo possono confliggere e in che modo si supportano a vicenda?
Fai degli esempi.
2. In che senso l’uguaglianza come valore è una novità nella storia dell'uomo?
3. Quali conseguenze ritieni che abbia il passaggio da un ordinamento giuridico basato sul
concetto di “dovere” ad uno basato sul concetto di “diritto”.
4. Utilizzando la principale classificazione dei diritti umani verifica in che misura possono essere
goduti dalla popolazione migrante, dalla popolazione autoctona deprivata sul piano culturale ed
economico e dalla popolazione di cittadini maschi adulti abbienti.
5. Quali ripercussioni può avere la cancellazione dei diritti sociali rispetto al godimento dei diritti
politici e civili? Fai degli esempi tratti dagli argomenti studiati.
6. Il documento di una Commissione parlamentare indiana incaricata di stabilire misure per
avvantaggiare i gruppi emarginati racconta la storia di Mohan – un ragazzino figlio della classe
media colta, che conduce una vita ricca di stimoli e agevolazioni – e la vicenda di Lallu – un
ragazzo di villaggio, figlio di genitori illetterati di bassa casta, timido e rustico al confronto con i
suoi coetanei di altra estrazione. Dal confronto delle due vite emerge quanto gravemente
ineguali siano le possibilità di riuscita dei due giovani indiani e quanto possa essere pericoloso e
offensivo un criterio di selezione basato meramente sul ‘merito’: per quanto Lallu possa essere
più intelligente e determinato di Mohan, si troverà comunque ad esserne battuto in ogni
competizione scolastica o professionale di tipo meritocratico. La relazione conclude questa
sezione procedendo ad uno smascheramento della nozione di ‘merito’: «Ciò che noi chiamiamo
‘merito’ in una società elitista è un amalgama di doti naturali e privilegi dati dall’ambiente.
Mohan e Lallu non sono ‘uguali’ in nessun senso corretto del termine e sarà scorretto giudicarli
con uno stesso parametro. La coscienza di una società civile e i dettami della giustizia sociale
domandano che ‘merito’ e ‘uguaglianza’ non vengano convertiti in un feticcio e che l’elemento
del privilegio venga debitamente riconosciuto e non sia preso in considerazione quando gli
‘ineguali’ vengano fatti concorrere alla medesima gara». Commenta questo brano illustrando la
complessità del concetto di uguaglianza.
7. Confronta i tre tipi di libertà di cui parla Celano con le tre forme di razzismo provando a
costruire dei nessi.
8. Illustra le diverse forme di libertà descritte nel testo di Celano e ponile in relazione alle
sfaccettature delle nuove forme di schiavitù.
9. Cosa può significare che i diritti umani sono “sinergici” tra i diversi gruppi che compongono la
popolazione? Ed esempio il mancato o l’effettivo riconoscimento di diritti alla popolazione
migrante ha delle ricadute anche sui diritti e la qualità di vita dei cittadini italiani?
10. Cosa significa che il principi di uguaglianza deve essere sempre combinato al principio di
ragionevolezza? Fai degli esempi.
Sul razzismo istituzionale, la tratta e le nuove forme di schiavitù
1. Prova a costruire un filo conduttore tra i diversi testi che sono indicati per lo studio della
materia.
2. Quali relazioni si stabiliscono tra le tre forme di razzismo (individuale, istituzionale e
interiorizzato)? Vi è tra questi diversi razzismi un rapporto di causa ed effetto?
3. Cosa significa che la razza è una costruzione sociale e giuridica? Sarebbe ancora possibile la
comparsa di nuove razze? Se sì in che modo?
4. Alcuni studiosi ritengono che il “culturalismo” sia una nuova edizione del razzismo. Spiega cosa
possa significare avvalendoti se lo ritieni opportuno del seguente passaggio: «Quando l’etnia, la
nazionalità, la cultura e la religione non sono trattate come categorie aperte, negoziabili,
mutanti, frutto di processi storici, ma come un dato naturale, inalienabile, immutabile che
determina totalmente i comportamenti e le opinioni dell’individuo che vi è rubricato e ne
decreta l’incommensurabile diversità dal ‘noi’, allora l’etnia, la nazionalità, la cultura e la
religione divengono nomi criptati del concetto di razza».
5. In quale senso paternalismo e assistenzialismo possono essere considerate delle forme di
razzismo? Fai esempi di norme o policy che illustrano questo concetto.
6. Quale idea di libertà e di responsabilità scaturisce dagli esperimenti di Zimbardo e dal caso di
Lampedusa? E in che modo tale idea sfida i concetti di “libertà” e “responsabilità” presenti nei
principali testi giuridici.
7. Spiega approfonditamente questo passaggio facendo riferimento alla condizione della
popolazione rom e alla realtà del campo: «Se una teoria di compartimentazione della popolazione
si afferma con tanta forza. da plasmare i luoghi, se un certo sistema di visione e di divisione produce
un ambiente a sé coerente, le persone che vi abitano avranno difficoltà ad immaginare che la società
possa essere strutturata secondo comparti differenti. Guardandosi attorno vedranno solo conferme che
il proprio sistema sia quello più ovvio. Paradossalmente il processo artificioso di canonizzazione
giuridica delle identità produce infine un “effetto natura”. Le identità sancite dal diritto
appaiono naturali, corretti i giudizi che ad esse si accompagnano, scontate le relazioni tra gruppi
e individui che ne conseguono. Ciò accade perché le classificazioni istituzionalizzate hanno educato
il linguaggio e le menti di chi le adotta. E menti strutturate in accordo ad una determinata
classificazione strutturano lo spazio e i rapporti in conformità di quella classificazione (Bourdieu,
1983: 173-228). Le norme, come i romanzi, narrano, inventano personaggi, generano o inibiscono
emozioni, ma, a differenza dei personaggi letterari, le creazioni giuridiche si oggettivano nella realtà
e prendono corpo».
8. Cosa significa che le istituzioni o le norme costruiscono la loro verità? Fai degli esempi che non
sono presenti nei saggi studiati.
9. Se una norma xenofoba viene abrogata si annullano i suoi effetti? Fai degli esempi.
10. Tra le diverse proposte che chiudono il testo “Razzisti per legge” quale ti sembra la più
interessante? Quale ti convince di meno? E quale altra tua proposta aggiungeresti all’elenco?
11. Quali somiglianze e quali differenze vedi tra il Cie, il campo rom e il ghetto agricolo in cui sono
costretti a vivere i braccianti sfruttati?
12. Nell’ordinamento giuridico italiano e nelle prassi amministrative che ruolo viene dato al
principio di libertà, cardine di uno stato di diritto, se il soggetto è un migrante? Costruisci un
discorso sull'applicazione selettiva del principio di libertà alla luce sia della detenzione
amministrativa per i migranti reputati irregolari, sia della schiacciante presenza di migranti tra i
nuovi schiavi.
13. Fai un quadro delle principali norme (nazionali, comunitarie e internazionali) finalizzate alla
prevenzione e contrasto della tratta e delle nuove forme di schiavitù.
14. La definizione giuridica di human trafficking (Direttiva EU/36/2011) comprende i seguenti atti
dolosi: «il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’alloggio o l’accoglienza di persone,
compreso il passaggio o il trasferimento dell’autorità su queste persone, con la minaccia dell’uso
o con l’uso stesso della forza o di altre forme di coercizione, con il rapimento, la frode,
l’inganno, l’abuso di potere o della posizione di vulnerabilità o con l’offerta o l’accettazione di
somme di denaro o di vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su
un’altra, a fini di sfruttamento». Si tratta di una fattispecie estremamente complessa che chiama
in causa molti aspetti sociali, culturali e psicologici. Illustrala e articola maggiormente.
15. Che ruolo gioco lo status giuridico della persona trafficata o sfruttata all’interno del fenomeno
della tratta o dello sfruttamento lavorativo.
16. Illustra quelle che tu ritieni siano le ragioni di una modesta efficacia della normativa relativa alla
tratta, al grave sfruttamento lavorativo, al caporalato e alle nuove schiavitù vista la diffusione del
fenomeno.
17. Cosa significa può significare che il razzismo è razionale e trasversale? Illustra questo concetto
relativamente al fenomeno del caporalato.
18. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre
forme di sfruttamento sessuale, il lavoro o i servizi forzati, compreso l’accattonaggio, la schiavitù
o pratiche simili alla schiavitù, la servitù, lo sfruttamento di attività illecite o il prelievo di
organi. Esponi come nella pratica avvenga almeno una di queste diverse forme di tratta.
19. Quali somiglianze e differenze vi sono fra nuove e vecchie schiavitù?
20. In che relazione stanno razzismo e schiavitù?
21. In che relazione sta la vulnerabilità con tratta e schiavitù?
22. Quali tipi di razzismo possono essere coinvolti nelle odierne forme di schiavitù?
23. Quali sono le caratteristiche dell’articolo 18 TU immigrazione? Quali le novità, i vantaggi e i
limiti?
24. Quali sono le caratteristiche dell’articolo 603bis cp? Quali le novità, i vantaggi e i limiti?
25. Compara vecchi e nuovo caporalato. Spiega analogie tra la questione meridionale e la questione
dei migranti.
26. In che senso la schiavitù può essere un limite per lo sviluppo tecnologico e sociale?
27. Spiega il fenomeno del caporalato e illustra quali strumenti giuridici ne permettono il contrasto.
Ipotizza anche quali ulteriori previsioni normative ne potenzierebbero l'efficacia.
28. Approfondisci le diverse forme di schiavitù per debito, utilizzando l’esperimento e le tesi di
Zimbardo per illustrarle in profondità.
29. In alcuni casi di tratta ai fini della prostituzione o di grave sfruttamento del lavoro le persone
che subiscono tali trattamenti hanno un certo grado di consapevolezza e di volontarietà.
Analizza questa forma di “consenso” della vittima e discuti se essa debba essere considerata o
meno un attenuante nel perseguimento dei responsabili della tratta.
30. Relativamente alla tratta e al grave sfruttamento lavorativo, in che modo i migranti possono
essere agenti di legalità? Ci sono degli esempi di contrasto alle mafie grazie al contributo dei
migranti?