docente: Vincenzo Pappalardo 11 settembre 2001 analisi storico-scientifica di un evento che ha cambiato il mondo Introduzione La mattina dell'11 settembre 2001 diciannove affiliati all'organizzazione terroristica di matrice fondamentalista islamica Al-Quaida dirottarono quattro voli civili commerciali, diretti verso la California e decollati dagli aeroporti di Boston, Washington e New York (Newark). Due aeroplani (Boeing 767 volo American Airlines 11 e volo United Airlines 175) si schiantarono contro le torri Nord e sud del World Trade Center. Il volo American Airlines 77 si schiantò contro il Pentagono. Il volo United Airlines 93, col quale i terroristi intendevano colpire il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, precipitò nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania. Gli attacchi terroristici dell'11 settembre causarono circa tremila vittime. Nell'attacco alle torri gemelle morirono 2.752 persone, tra queste 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti. La maggior parte delle vittime era civile; settanta le diverse nazionalità coinvolte. Cosa provocò la caduta delle torri? Non fu l’impatto degli aerei a provocare la caduta delle Torri Gemelle. Se si guardano le immagini, le torri oscillano leggermente in seguito all’impatto. Calcoliamo l’energia cinetica di un singolo aereo che colpisce le torri. Il velivolo pesava 131 tonnellate e viaggiava a circa 950 km/h, quindi: 1 2 1 " 3$ 2 2 2 K = mv = ⋅ #131⋅10 %(kg)⋅ 264 (m / s ) 2 2 9 ≅ 4, 6 ⋅10 J = 4, 6GJ ≅ 1 tonnellata di tritolo 1 tonnellata = 10 3 kg 1km / h = 3, 6 m / s 1tonnellata di tritolo(TNT )equivalente = 4, 2 GJ Invece l’energia liberata negli impatti fu di 1800 tonnellate di TNT 1 tonnellata di carburante bruciato = energia equivalente a 15 tonnellate di TNT 120 tonnellate carburante due aerei = 1800 tonnellate TNT Quindi non fu l’impatto a provocare il danno (1 tonnellata di TNT). La vera fonte dell’energia distruttiva si trovava nelle 60 tonnellate di carburante di cui ogni velivolo era rifornito (totale di 1800 tonnellate di TNT). L’energia rilasciata creò una temperatura elevatissima, ossia il rapido movimento (vibrazione) delle molecole nell’acciaio della struttura. Le molecole, quando si muovono velocemente, allontanano le molecole vicine, e l’acciaio si espande. La crescente separazione fra le molecole indebolisce la forza di coesione del metallo. L’indebolimento della struttura d’acciaio portò al crollo dei grattacieli. Ma cominciamo dall’inizio … L’ispezione dei passeggeri L’operazione terroristica era a basso livello di rischio: non servivano esplosivi o armi illegali da imbarcare. Il piano terroristico dipendeva da una regola della compagnia aerea: cooperare con i dirottatori (regola che che in passato aveva salvato vite umane e aeroplani). I terroristi si imbarcarono sui primi voli del mattino per ridurre al minimo il rischio di ritardi e facilitare la simultaneità degli attacchi su New York e Washington. I terroristi scelsero dei voli intercontinentali che garantivano serbatoi degli aerei pieni di carburante. Prima dell’11 settembre 2001 le procedure di sicurezza prima dell’imbarco quali erano? Macchina a raggi x Queste macchine utilizzano un generatore che emette raggi X a energie abbastanza elevate da penetrare l’involucro della valigia e un rilevatore che analizza le caratteristiche che il fascio di radiazioni assume dopo aver attraversato il bagaglio. Questo dispositivo individua oggetti nascosti analizzandone la forma, m a n o n h a u n a risoluzione sufficiente per distinguere un oggetto, per esempio un coltello, abilmente camuffato. La capacità di penetrazione dei raggi X dipende dalla densità del materiale che attraversano (ci vogliono 9 cm di piombo per ridurre la radiazione di 1/100 del valore iniziale): i metalli appaiono scuri, la carta o i liquidi risultano quasi trasparenti mentre materiali di densità intermedia (plastica, cuoio ecc.) risultano opachi. Metal detector Sono congegni progettati per individuare corpi metallici, come armi da fuoco e da taglio. Come funzionano? Il passeggero è invitato ad attraversare una porta che non è altro che un grande elettromagnete. Ogni oggetto metallico che supera la porta, essendo conduttore, diviene sede di correnti e quindi di un campo magnetico, ed in questo modo viene rilevato. Sniffer E’ una specie di tampone che, dopo averlo passato su abiti, parti del corpo, valige, ecc, inserito dentro un macchinario, è capace di rilevare la presenza di potenziali esplosivi. Ma i terroristi avevano pianificato un attentato che non richiedeva l’uso di esplosivi. Comunque i terroristi dell’11 settembre non avevano bisogno di nascondere armi perché le norme di sicurezza di allora permettevano di imbarcare un coltello fino a dieci centimetri di lama. Infatti optarono per dei taglierini. Il dirottamento Dopo il decollo i terroristi assunsero il comando degli aeroplani senza usare armi. I terroristi avrebbero potuto assumere il controllo dell’aereo irrompendo nella cabina di pilotaggio, che prima di quel giorno veniva regolarmente lasciata aperta. Se si fossero dichiarati armati, il pilota li avrebbe creduti. Quindi non c’era motivo di rischiare, da parte dei terroristi, introducendo armi o esplosivi a bordo. La linea di comportamento delle compagnie aeree era la cooperazione con eventuali terroristi. Un attacco suicida non era stato previsto. I terroristi sapevano pilotare l’aereo? I dirottatori erano ben addestrati, e seguire una rotta non è difficile, se l’obiettivo è una struttura come le torri del Word Trade Center. Forse si erano aiutati con un GPS, facilmente acquistabile allora al prezzo di 200 dollari. GPS è un sistema di posizionamento e navigazione satellitare che, attraverso una rete satellitare dedicata di satelliti (almeno tre in vista) artificiali in orbita, fornisce ad un terminale mobile o ricevitore GPS informazioni sulle sue coordinate geografiche, a che velocità ti muovi, in che direzione stai andando, in ogni condizione meteorologica, ovunque sulla Terra. L’impatto L’impatto dell’aereo distrusse buona parte delle colonne perimetrali che sostenevano la parte superiore dell’edificio. Ma il resto delle colonne rimase in piedi. Gran parte delle sessanta tonnellate di carburante sgorgò verso l’esterno e cominciò a bruciare. Il carburante non aveva avuto il tempo di miscelarsi bene con l’aria, quindi la sfera di fuoco che si vede nelle immagini non fu una reale esplosione, almeno di quelle che provocano danni e n o r m i c o m e l a frantumazione del cemento. In una vera esplosione la forza d’espansione del gas altamente pressurizzato può frantumare il cemento. Cosa è un’esplosione? Un'esplosione (nel nostro caso innescata da una scintilla, dall’energia dell’impatto o semplicemente dal calore del motore) è un improvviso e violento rilascio di energia termica e meccanica a partire da energia chimica (nel nostro caso) o nucleare, con produzione di gas ad altissima temperatura e pressione. L'espansione istantanea di questi gas, a causa dell’elevata temperatura, genera un'onda d'urto nel mezzo fisico in cui avviene, e si espande, in assenza di ostacoli, in fronti d'onda sferici centrati nel punto d'origine dell'esplosione. Se l’onda incontra ostacoli, esercita su di essi una forza tanto maggiore quanto maggiore è la superficie investita e quanto più è vicina al centro dell'esplosione. Nella palla infuocata i gas in espansione erano subsonici, ossia più lenti della velocità del suono in aria che è di 330 m/s. Fecero saltare i muri non portanti, ma lasciarono gran parte della struttura intatta. Si trattò quindi di una deflagrazione, una combustione subsonica che si propaga tramite conduttività termica (materiale caldo, in combustione, che riscalda uno strato adiacente di materiale freddo, facendolo infiammare). La deflagrazione è caratterizzata da una grande diminuzione della densità del gas a valle dell'onda d'urto e da una leggera caduta di pressione. La deflagrazione è diversa dalla detonazione, la quale si propaga a velocità supersonica (maggiore della velocità del suono) ed attraverso una compressione da collisione violenta. Per questo motivo, non si trattò di una esplosione, per cui dalla strada non si udì nessun rimbombo, ma soltanto un forte boato. Le colonne d’acciaio erano rivestite di materiale isolante e progettate per resistere a due o tre ore di fuoco normale. La velocità di propagazione dell’incendio fu limitata dalla scarsità di ossigeno. Meno aria significa un fuoco più lungo, e così il calore ebbe il tempo di penetrare il materiale isolante. Ad alte temperature il metallo fonde. A temperature basse si ammorbidisce, e a temperature ancora più basse s’indebolisce. Tutti questi cambiamenti furono causati dal moto delle molecole, che separarono gli atomi dell’acciaio allentando i legami che conferiscono resistenza al metallo. DILATAZIONE TERMICA DEI SOLIDI Esempio:allungamento subito da una barra di acciaio lunga 3m Δl = 3 ⋅ 1,2 ⋅ 10−5 ⋅ 800 = 0,0288m ≅ 3 cm Gli incendi (che normalmente, in edifici adibiti a residenza o uffici, raggiungono temperature di 1000°C, come da norma antincendio ISO 834) non fusero le colonne portanti: l'acciaio fonde a temperature superiori (da 1300°C circa in su, a seconda del tipo). Le fecero ammorbidire, facendo perdere loro gran parte della loro capacità di carico: l'acciaio non protetto, infatti, inizia a indebolirsi a circa 400°C e perde circa il 50% della propria resistenza a 600°C. A 980°C ha meno del 10% della resistenza iniziale. Gli incendi poterono agire direttamente sull'acciaio perché gli impatti degli aerei avevano asportato il suo rivestimento antincendio. La struttura iniziò a cedere esattamente in corrispondenza degli incendi e degli impatti. Qui il calore degli incendi deformò i solai, facendoli incurvare verso il basso, e i solai tirarono verso l'interno le colonne strutturali delle facciate. La deformazione delle colonne di facciata superò abbondantemente il metro. Le colonne piegate e surriscaldate non poterono più reggere il carico dei piani sovrastanti e cedettero, innescando il crollo. L ’ i n f l e s s i o n e è documentata da quest'immagine, scattata alle 10:23, ossia cinque minuti prima del crollo. L'inflessione riguarda la facciata sud, ossia o p p o s t a a l l ' i m p a t t o dell'aereo. La rientranza delle colonne è stimata in 140 cm, con un margine d'errore di 15 cm. A sinistra s i n o t a a n c h e l'accartocciamento dello spigolo dell'edificio. Quando la temperatura raggiunse gli 800°C, le colonne erano così deboli che si deformarono. Con il deformarsi della prima colonna, il carico sovrastante cominciò a perdere sostegno. Tutto il suo peso si riversò sulle colonne vicine, che si stavano anch’esse indebolendo. Via via che le colonne cedevano le altre non riuscivano più a reggere il peso, e l’intero pavimento crollò in meno di un secondo. L’inclinazione della parte superiore dell’edificio mostra che le colonne di quella fiancata cedettero per prime. In un crollo del genere la forza si moltiplica. Facciamo un esempio. Calcoliamo la forza assorbita dal chiodo in seguito alla martellata. Applichiamo il principio di conservazione dell’energia: D f ⋅D = F⋅d ⇒ F = ⋅ f d f = forza applicata al martello; d = distanza dal martello F = forza applicata al chiodo; d = distanza di cui si sposta il chiodo Esempio numerico: D = 30 cm 30 F= . f = 20 f 1, 5 d = 1,5 cm La forza assorbita dal chiodo è 20 volte superiore a quella impressa al martello Quando i piani superiori precipitarono su quelli inferiori la forza si moltiplicò in modo simile. L’intero edificio precipitò un piano alla volta. I piani sottostanti opposero resistenza, allungando i tempi del crollo rispetto a quelli di caduta libera (i filmati documentano una durata di almeno 16 secondi, rispetto ai circa 9 di una caduta libera equivalente). Tuttavia la struttura, pensata per reggere un carico statico, non poteva reggere il carico dinamico della massa di macerie in caduta e il crollo proseguì fino a terra. Non fu l’esplosione a far crollare le Torri Gemelle e neppure l’impatto dell’aeroplano. Fu il fuoco. Era prevedibile un crollo di questo tipo? L’argomento è ancora dibattuto. Di certo neppure i Vigili del Fuoco lo avevano previsto, altrimenti non avrebbero allestito il loro quartier generale all’ultimo piano. World Trade Center prima World Trade Center dopo FINE Bibliografia ! Richard Muller – Fisica per i presidenti del futuro ! Wikipedia ! Appunti fisica di Vincenzo Pappalardo