In dono alla città una “spugna” per ripulire il lago

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LA PROVINCIA
VENERDÌ 11 SETTEMBRE 2015
Focus
Tecnologia e ambiente
In dono alla città
una “spugna”
per ripulire il lago
Innovazione. Presentato allo Yacht Club il prodotto a
base di grafene creato dalla Directa Plus di Lomazzo
Lucini: «Grande risultato tutto made in Como»
SIMONA FACCHINI
Un nanomateriale naturale contro gli sversamenti di
gasolio nel lago. È una invenzione tutta comasca quella del
Grafysorber, un prodotto a base
di fogli di grafene che si comporta come una spugna, che ieri pomeriggio è stato donato alla città
di Como da Giulio Cesareo,
fondatore e amministratore delegato di Directa Plus, azienda
di Lomazzo leader in Europa per
la produzione di grafene.
Ecocompatibile
Una tecnologia innovativa ed
ecocompatibile capace di ripulire le acque del lago cinque volte
più velocemente rispetto alle
tecniche tradizionali, e che potrebbe rivelarsi un alleato indispensabile per prevenire disastri ambientali. «Il lago di Como
– ha spiegato il sindaco Mario
Lucini – ed in particolar modo
il nostro ramo, è molto vulnerabile a causa del lento ricambio
di acqua e ci fa quindi molto piacere poter avere a disposizione
da oggi un prodotto come questo
in caso di emergenza».
«Inoltre – ha aggiunto il sindaco – è motivo di orgoglio che
si tratti di una invenzione realizzata sul nostro territorio, spero
ci possa aiutare a valorizzare e
a rendere ancora più fruibile e
balneabile il lago, che è una nostra grande ricchezza». Grafysorber, infatti, è il risultato di
una ricerca tutta made in Como
che ha saputo cogliere e sviluppare le capacità di absorbimento
del grafene.
«È un materiale trasparente
ed impermeabile – ha spiegato
Cesareo – estremamente flessibile e 200 volte più resistente
dell’acciaio nonostante sia molto leggero. Un materiale totalmente naturale visto che deriva
dalla grafite, e che ci permette
quindi di intervenire a tutela
dell’ambiente senza utilizzare
elementi chimici». Una ricerca
sostenuta dai comaschi, ai quali
l’azienda ha voluto rendere onore proprio grazie al dono di un
primo kit di emergenza.
«La nostra azienda – aggiunge
l’amministratore delegato – è
stata fondata per pensare locale
ed agire globale; la comunità ci
ha sostenuto, questa è la realtà
dove vivono e hanno studiato i
nostri ragazzi e siamo quindi
orgogliosi di poter ricambiare
l’appoggio ricevuto». Durante la
1 Il prodotto
è stato testato
davanti
ai numerosi
presenti
1 Con 500 chili
si possono ripulire
45 tonnellate
di sostanza
inquinante
presentazione, avvenuta allo
Yacht Club, si è tenuta anche una
dimostrazione pratica delle potenzialità del prodotto che nella
pratica agisce come una spugna
ed è in grado di assorbire enormi
quantità di idrocarburi disciolti
in acqua, terra ed aria (500 chili
di prodotto sono in grado di assorbire 45 tonnellate di gasolio).
Alla cerimonia di donazione
hanno partecipato anche i consiglieri regionali Alessandro
Fermi, Daniela Maroni e
Francesco Dotti.
«Quello che abbiamo di fronte oggi – ha dichiarato Fermi,
sottosegretario all’Attuazione
del programma, ai rapporti istituzionali nazionali e alle relazioni internazionali di Regione
Lombardia – è un grosso esempio di una azienda in cui il merito è un fiore all’occhiello, capace
di investire in ricerca ed in formazione».
Giulio Cesareo e Mario Lucini allo Yacht Club
Il ritorno
A stupire, soprattutto, il fatto
che l’azienda abbia scelto di tornare a Como dagli Usa, dove era
stata creata. Il perchè di questa
scelta che si è rivelata vincente
lo ha spiegato lo stesso fondatore Giulio Cesareo: «L’Italia è
meglio di quello che ci raccontano, fare impresa non è semplice
ma noi abbiamo fatto leva sulla
creatività e l’ingegno di cui noi
italiani sono maestri. Quello che
ci rende diversi è aver creato un
processo non mirando direttamente alla realizzazione di un
singolo foglio di grafene, ma fermandoci nel mezzo, e analizzando le possibilità».
E le possibilità che sono comparse sono pressoché infinite,
tanto che l’azienda sta lavorando
per utilizzare la stessa tecnica di
absorbimento degli idrocarburi
in acqua per pulire l’aria dalle
diossine.
La sala gremita per la presentazione dell’azienda Directa Plus
Le caratteristiche
Si può persino riutilizzare
E si recupera il petrolio
Il prodotto ideato da Directa Plus e
donato ieri alla città di Como è
stato approvato dal ministero
dell’Ambiente per l’impiego in
mare nelle situazioni di sversamento di idrocarburi petroliferi ed
è già stato utilizzato con successo
in un progetto di decontaminazione di oltre 30mila metri cubi di
acque contenenti petrolio, svoltosi
in Romania lo scorso inverno.
Grafysorber ha consentito di
recuperare velocemente l’area
inquinata abbattendo le concen-
trazioni di petrolio in acqua da
200-300 a 0.5 parti per milione. Ciò
è reso possibile dal grafene, un
prodotto al 100% di origine naturale che deriva dalla grafite, un
materiale altamente performante
che può essere utilizzato in moltissimi settori, da quello medicale
all’industria aerospaziale.
Nella pratica si tratta di un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio ed
avente uno spessore equivalente
alle dimensioni di un solo atomo.
Caratteristiche che lo rendono
unico sono la leggerezza, la resistenza (200 volte più forte dell’acciaio), la flessibilità e l’estensibilità,
tanto che si dice che sia un materiale con la resistenza meccanica del
diamante e la flessibilità della
plastica. Inoltre ha la capacità di
assorbire gli idrocarburi trattenendoli come una spugna, senza
rilasciarli in caso di spostamento
delle barriere assorbenti come
avviene invece coni materiali
conosciuti fino ad ora, come il
polipropilene. In ultimo, i fogli di
grafene possono permettere il
recupero del gasolio assorbito
tramite semplice spremitura, e
possono essere riutilizzati.1 S.FAC.
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