Serenata senza nome Maurizio De Giovanni di Serenata senza nome è un romanzo di Maurizio de Giovanni, una narrazione vivace, a tratti elegante, malinconica e grottesca, in un noir articolato su personaggi ben dispiegati nel corso del romanzo. Serenata senza nome è un viaggio ambientato nella Napoli degli anni ’30, tra l’aristocrazia dei salotti e la borghesia degli affanni, tra amori perduti e speranze d’amore; nel mezzo un omicidio che troppo frettolosamente si vorrebbe addebitare ad un pugile inviso al regime fascista. Ottima narrazione ed intrecci da grande scrittore. Napoli negli anni ’30 del Novecento Vinnie era partito per gli Stati Uniti in cerca di fortuna, ma non se n’era mai andato con il cuore, sempre rivolto a Cettina che non aveva potuto portare con sé, ma alla quale aveva promesso di tornare. Sedici anni sono passati durante i quali Vincenzo/Vinnie è diventato un campione di pugilato, per poi lasciare il ring a causa della prostrazione conseguente alla morte di uno sfidante, dopo il suo pugno del ko. Sedici anni sono passati e Vinnie torna in Italia, cerca il contatto con la sua innamorata che non ha mai dimenticato, ubriaco le canta la serenata senza nome e ubriaco minaccia il marito a teatro. Succede poi che il marito, commerciante di tessuti, viene trovato morto ammazzato ed i sospetti ricadono su Vinnie, ma sarebbe troppo semplice e troppo banale per questo romanzo con una trama molto affascinante e ben intrecciata. Indagano sull’omicidio l’inquieto e corteggiato commissario Ricciardi e l’indaffarato brigadiere Maione, arrivando a scoprire i veri colpevoli, ma la loro strada è in salita. All’inizio la narrazione parte lenta, ma man mano che si delineano i personaggi e si svolge la trama, prende velocità fino a diventare un flusso ininterrotto che coinvolge ed appassiona. Il filo conduttore di tutto il romanzo è l’amore, ma non l’amore romantico, bensì l’amore che inguaia, ma quello – secondo me – non è più amore, è desiderio di possesso. Buona lettura! Cinzia Malaguti Cinema – Il GGG, il Grande Gigante Gentile Il GGG – Il Grande Gigante Gentile è un film fantasy diretto e prodotto da Steven Spielberg è già questo è una garanzia di qualità. Che i bei sogni facciano bene all’umore non c’è dubbio e per dirlo Spielberg ha fatto ricorso ad un gigante gentile che di mestiere porta sogni belli ai bambini che dormono. Grande e ben fatto uso di effetti speciali computerizzati applicati ad attori reali ed alcune scene esilaranti sono le caratteristiche di questo film adatto ai bambini, ma gradevole anche per gli adulti a cui piace lo spettacolo del cinema. Il GGG scena del film Il GGG film Trama. Il titolo del film poteva essere Il sogno di Sophie, ma sarebbe stato meno attraente. Sophie è una bambina che vive in un orfanatrofio a Londra ed una notte viene rapita da un gigante che la porta nel suo mondo e con cui farà amicizia. Il gigante è buono e gentile ed il suo mestiere è quello di catturare sogni e di portare quelli belli ai bambini che dormono, ma nel suo mondo ci sono anche giganti cattivi ed affamati di piccoli esseri urbani da cui difendere Sophie e gli altri bambini. Sophie e il GGG ricorreranno all’esercito della Regina per togliere di mezzo il pericolo. Il GGG Il Grande Gigante Gentile, film di Spielberg Il GGG – scena del film Spielberg e la copertina del libro per ragazzi da cui ha tratto il film Il GGG Il GGG – Il Grande Gigante Gentile è un adattamento cinematografico del romanzo per ragazzi Il GGG scritto da Roald Dahl; il film è co-prodotto dalla Walt Disney Pictures e diretto da Steven Spielberg con grande utilizzo di tecnologia digitale. Le riprese principali sono avvenute a Vancouver in Canada e a Londra. Nel ruolo del GGG c’è Mark Rylance ed in quello della piccola Sophie c’è Ruby Barnhill; Bill Hader è, invece, il gigante cattivo. Buona visione! Cinzia Malaguti