12MEDINA_12-05 21-04-2006 9:43 Pagina 60 saluteebenessere F i l i p p o M e d i n a Diagnosi precoce per una grave malattia Uno dei tumori più diffusi nei paesi occidentali è quello che interessa la mucosa del colon e del retto, meglio definito come cancro colon-rettale. In particolare, secondo recenti stime, rappresenterebbe il secondo tumore per ordine di frequenza e la seconda causa principale di decesso per cancro C on opportune analisi ed esami effettuati con cadenza regolare, è possibile diagnosticare il cancro colon-rettale in fase precoce e ridurre, così, il rischio di decesso. È dimostrato, infatti, che i metodi di screening attualmente disponibili sono in grado di diagnosticare più del 50% dei tumori colon-rettali negli stadi più precoci, aumentando, così, la percentuale di guarigione dopo l’asportazione chirurgica, prima della diffusione metastatica (la diffusione del tumore dalla sua sede originale ad altri organi o tessuti). UN SANGUINAMENTO SOSPETTO In genere, il tumore colon-rettale non provoca sintomi evidenti per lungo tem- po. Quasi sempre, la persona avverte una stanchezza generale ingiustificata a causa della perdita di sangue occulto, cioè non visibile a occhio nudo, nella zona colpita dal tumore. Il paziente, così, spesso si reca dal medico solo quando il sanguinamento nelle feci è evidente e, quindi, quando il tumore è in una fase avanzata. Ecco allora l’importanza di sottoporsi con regolarità a indagini preventive, primo fra tutti l’esame delle feci con la ricerca di sangue occulto, che permette di rilevare con buona precisione l’eventuale presenza di particelle ematiche non visibili a occhio nudo. LA RICERCA DI SANGUE OCCULTO Fino a pochi anni fa, per ricercare la presenza di sangue nelle feci si utilizzava una cartina impregnata al guaiaco, da mettere a contatto con le feci. Questo esame richiedeva una dieta priva di carne per almeno tre giorni precedenti quello dell’esame. Oggi si utilizza una nuova metodica che distingue il sangue umano da quello di altre specie animali; oltre che essere molto più preciso e sensibile, per questo esame non è necessaria alcuna dieta. Se la reazione del test è positiva, significa che è presente un sanguinamento, che può far sospettare un adenoma (lesione pre-cancerosa) o un cancro del colon-retto in fase iniziale. Per ridurre il rischio di falsi positivi, però, la persona nei giorni precedenti il test deve evitare l’assunzione di cibi contenenti perossidasi o di farmaci che possono essere lesivi per la mucosa dello stomaco (salicilati e altri antinfiammatori). Inoltre, il medico dovrà tenere conto ed escludere che l’eventuale sanguinamento non derivi da altre malattie non cancerose, come le emorroidi, l’ulcera peptica e la diverticolosi intestinale, di gran lunga le cause più frequenti di presenza di sangue nelle feci. LA SIGMOIDOSCOPIA Altro esame molto utile per la diagnosi precoce di tumore colon-rettale è la sigmoidoscopia, un’indagine che tramite un tubo rigido o flessibile a fibre ottiche permette di visionare l’interno del colon sigmoideo (l’ultimo tratto di colon, con caratteristica forma a “S”, che continua poi con l’intestino retto). La procedura dura in media 8 minuti e durante l’esame è possibile eseguire biopsie, ma non la polipectomia (esportazione di polipi), che andrebbe limitata alle persone in corso di colonscopia, dopo una completa preparazione intestinale. La brevità della parte analizzata, però, limita l’utilità di questo esame come indagine preventiva di tumore. Con la sigmoidoscopia, infatti, si possono analizzare soltanto gli ultimi 20-30 centrimetri di intestino, dove, secondo statistiche aggiornate, si svilupperebbe solo il 20-30 per cento di tutti i tumori colon-rettali. IL CLISMA OPACO E LA COLONSCOPIA Per una diagnosi più approfondita il me- DIRIGENTE 4-2006 DAI 50 ANNI IN SU 60 4 Filippo Medina ha una lunga esperienza professionale di medico internista (già clinico universitario e primario medico). Attualmente esercita come specialista di medicina interna presso il Centro diagnostico italiano e presso la Casa di cura S. Pio X di Milano. Svolge inoltre un’intensa attività di giornalista medico come responsabile di riviste specialistiche ed è collaboratore di numerosi giornali e riviste tra cui Il Giornale, Le Scienze, Nel Blu, ViverSani&Belli, In Forma Perfetta. La strategia di screening raccomandata dall’American Cancer Society prevede per tutti i soggetti di ambo i sessi dai 50 anni in poi di sottoporsi ogni anno alla ricerca di sangue occulto nelle feci e ogni 3-5 anni a una rettosigmoidoscopia. La colonscopia, invece, in linea generale andrebbe effettuata ogni 10 anni, sempre a partire dai 50 anni d’età. Esami più ravvicinati, naturalmente, sono richiesti per le persone con un rischio di cancro colon-rettale superiore alla norma o che mostrano risultati delle analisi dubbi o positivi e, comunque, secondo indicazione medica. 21-04-2006 9:43 Pagina 61 FATTORI DI RISCHIO Alcuni individui rispetto ad altri presentano un più alto rischio di sviluppare un carcinoma del colon-retto. Questi, in particolare, sono i pazienti: • affetti da rare sindromi familiari (poliposi ereditaria e cancro del colon retto ereditario non associato a poliposi); • con lunga storia di colite ulcerosa; • con anamnesi familiare positiva (precedenti casi in famiglia) per carcinoma del colon retto o per adenoma; • con diagnosi pregressa per cancro della mammella, dell’ovaio o dell’endometrio. Tutti questi sono fattori di rischio non modificabili, ma esistono anche alcune abitudini e comportamenti a rischio che, se modificati, possono contribuire a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore. Si parla, in questo caso, di: • una dieta troppo calorica e povera di fibre; • l’abitudine al fumo; • l’eccessivo consumo di bevande alcoliche. dico dovrebbe avere la possibilità di visionare tutto il colon e, per fare questo, la persona deve sottoporsi a un clisma opaco o, meglio ancora, alla colonscopia. Il primo rappresenta un esame radiologico della parte da analizzare (il colon, appunto), che viene opacizzata attraverso una sostanza (bario) introdotta mediante clistere. La colonscopia, invece, è un esame che, tramite un endoscopio a fibre ottiche, permette di esplorare tutto il colon, fino al cieco. Inoltre, offre la possibilità di eliminare direttamente eventuali polipi (tumori benigni) e di prelevare un frammento di tessuto della mucosa da sottoporre all’esame istologico (biopsia). Solitamente, la colonscopia richiede però la sedazione del paziente e l’utilizzo di attrezzature ospedaliere e il suo costo, quindi, risulta essere più elevato rispetto alle altre indagini. Nonostante queste limitazioni, la colonscopia costituisce l’esame di scelta in caso di positività della ricerca di sangue nelle feci. 䡺 QUESTA PATOLOGIA È INSERITA NEL PROGRAMMA DI PREVENZIONE FASDAC Vi ricordiamo che uno dei sette moduli del programma di prevenzione del Fondo di assistenza sanitaria per i dirigenti di aziende commerciali (Fasdac) è la prevenzione per il tumore del colon-retto. I moduli di prevenzione sono erogati esclusivamente attraverso le strutture sanitarie convenzionate che hanno aderito al programma di prevenzione Fasdac. L’elenco delle strutture è aggiornato in tempo reale e consultabile sul portale www.manageritalia.it, nell’apposito motore di ricerca della sezione “Servizi”. Il programma di prevenzione è totalmente gratuito. Per ulteriori informazioni visita il portale www.manageritalia.it, oppure contatta la tua Associazione territoriale. 61 4 DIRIGENTE 4-2006 12MEDINA_12-05