6 Teorici del conflitto 2 - Dipartimento di Scienze Umane per la

Teorici del conflitto
Max Weber (1864-1920)
Sociologia dell‟Educazione
Università di Milano-Bicocca
Lezione del 13 marzo 2012
Marianne Schnitger e
Max Weber nel 1894
Max Weber nel 1917
Biografia
• Nato a Erfurt, Turingia in una famiglia alto-borghese
• Studia a Heidelberg legge, storia,teologia, economia, filosofia
• Membro del Verein fur Sozialpolitik, circolo fondato da Gustav Schmoller - studio
delle questioni sociali poste dalla trasformazione industriale
• Partecipa alla fondazione dell'Associazione tedesca della sociologia (I Congresso nel
1910)
• 1894 - catedra dell'economia politica a Friburgo
• 1896 - catedra a Heidelberg
• 1896 - 1902 - periodo di depressione
• 1903 - Fondazione della rivista "Archiv fur Sozialwissenschaft und Sozialpolitik"
insieme a Werner Sombart
• 1904 – viaggio negli Stati Uniti
• Incontri e amicizie con Friedrich Gundolf, Karl Jaspers, Werner Sombart,
Roberto Michels, Georg Simmel, Ernst Bloch, Gyorgy Lukacs
• 1917-18 - catedra di economia politica a Vienna
• 1919 - catedra a Berlino
• 1920 - muore di polmonite a Monaco di Baviera
Opere
• 1904 “L‟oggettivita conoscitiva della scienza sociale e della
politica sociale”
• 1905 “L‟etica protestante e lo spirito del capitalismo”
• 1906 “Studi critici intorno alla logica delle scienze della cultura”
• 1906-1917 “Sociologia delle religioni”
• 1918 “La scienza come professione” e “La politica come
professione”
• 1922 “Economia e società”
Tre campi d’indagine sociologica
• metodologico → il problema del metodo delle scienze
sociali e dei rapporti tra il sapere scientifico e giudizi di
valore
• storico-comparativo → il problema della genesi, della
specificità e del destino della società occidentale
moderna
• sistematico → il problema di una definizione
sistematica e coerente dei concetti della sociologia
Tre campi d’indagine sociologica
• metodologico
• storico-comparativo → il problema della
genesi, della specificità e del destino della
società occidentale moderna
• sistematico
Teoria weberiana del conflitto e della stratificazione sociale
- il conflitto → in ogni società presenza di diverse forme di lotta
inerente all‟agire umano basate su interessi diversi; attraverso i
conflitti si creano e si trasformano le istituzioni sociali.
- visione pluridimensionale del conflitto e della stratificazione
sociale → non solo sfera economica, ma anche quella culturale e
quella politica e gli interessi specifici corrispondenti:
a. stratificazione in classi → interessi economici dei gruppi sociali
b. stratificazione in ceti → affinità culturali, religiose, stili di vita dei
soggetti
c. stratificazione in partiti politici, lobbies, gruppi di pressione →
interessi politici e lotta per il potere
- definizione weberiana della classe sociale → interessi
economici in base ai quali si crea una data situazione del
mercato
“Per la classe si deve intendere ogni gruppo di uomini che
si trova in una uguale situazione di classe (…) Per la
situazione di classe si deve intendere la possibilità tipica
del modo di procurarsi i beni, della condotta esteriore di
vita e dello stato interiore, che consegue dalla misura e
dalla specie del potere di disporre (e dalla mancanza di
esso) sui beni (…) e dalla loro utilizzabilità per conseguire
un reddito.” Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I,
p. 299
Tre tipi di mercati nella definizione di classe:
1. mercato di lavoro: la classe operaia che vende il proprio lavoro ↔
la classe dei datori di lavoro /capitalisti che comprano il lavoro
2. mercato del credito: creditori ↔ debitori
3. mercato delle merci: acquirenti dei beni/consumatori ↔ venditori
dei beni
- le classi possidenti privilegiate in senso positivo: redditieri (di
uomini, fondiari, di miniere, di impianti, di navi; prestatori di
bestiame, di denaro, di derrate; redditieri di titoli
- le classi possidenti privilegiate in senso negativo: nullatenenti;
oggetto di possesso; declassati; debitori; poveri
- le classi medie in mezzo
Definizione di ceto in base agli interessi specifici culturali
“Per situazione di ceto si deve intendere un effettivo
privilegiamento positivo o negativo nella considerazione sociale,
fondato sul modo di condotta della vita, e perciò sul tipo di
educazione formale – sia essa un insegnamento empirico oppure
razionale, con il possesso delle forme di vita corrispondenti – e sul
prestigio derivante dalla nascita.”
“Per „ceto‟ si deve intendere una pluralità di persone, che, all‟interno
di un gruppo sociale, aspirano a una particolare considerazione di
ceto, ed eventualmente anche ad un particolare monopolio di ceto.”
Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I, p. 303.
Definizione del partito politico in base agli specifici interessi politici
“Per partiti si debbono intendere le associazioni fondate su una adesione
(formalmente) libera, costituite al fine di attribuire ai propri capi una posizione di
potenza all‟interno di un gruppo sociale, e ai propri militanti attivi possibilità
(ideali o materiali) per il perseguimento dei fini oggettivi o per il raggiungimento
dei vantaggi personali, o per entrambi gli scopi. Essi possono costituire le
associazioni provvisorie o permanenti, possono comparire in gruppi sociali di
ogni specie e sorgere come gruppi sociali di ogni forma: seguito carismatico,
servitù tradizionale, adesione razionale (rispetto allo scopo o rispetto al valore,
fondata su una „intuizione del mondo‟). Essi possono essere prevalentemente in
vista di interessi personali e di fini materiali. In pratica, essi possono essere diretti,
ufficialmente o di fatto, all‟esclusivo conseguimento di una posizione di potenza
per il loro duce e all’occupazione di cariche amministrative da parte del
proprio apparato (partiti di patronato); oppure possono agire prevalentemente o
coscientemente nell’interesse di ceti o di classi (partiti di ceti e di classi) o in
base a scopi concreti più materiali o in base a princìpi astratti (partiti ispirati a
una intuizione del mondo)”.
Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I, p. 282.
Il concetto del capitalismo occidentale moderno
- agire economico di tipo capitalistico:
“un atto che si basa sull‟aspettativa di guadagno derivante dallo
sfruttare abilmente le congiunture dello scambio, dunque da
probabilità di guadagno formalmente pacifiche”
Weber, L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, Sansoni, Firenze 1974, p. 67
→ aspettative di guadagno formalmente pacifiche, disciplinate
razionalmente, continuativo nel tempo
→ impresa capitalistica
→ organizzazione razionale del lavoro formalmente libero
→ assente il tema dello sfruttamento (sociologia come scienza
sociale avalutativa)
Fattori storici che hanno permesso la nascita del sistema capitalistico
-
la disponibilità del lavoro formalmente libero
lo sviluppo dei mercati aperti
la separazione tra famiglia e impresa
lo sviluppo di un diritto formalmente statuito
L’etica protestante e lo spirito del capitalismo
- il concetto di ethos razionale → forme di condotta praticorazionale, una forma di azione strumentale, fondata nelle forme
specifiche culturali europee
- religione protestante: l‟individuo l‟interprete diretto della parola di
Dio; il dogma della predestinazione; ascesi intramondana; la
condotta metodica della vita terrena; l‟importanza della vocazione
(Beruf); la presenza attiva al mondo.
“Il puritano volle essere un professionista, noi lo dobbiamo essere. Infatti, quando
l'ascesi passò dalle celle conventuali alla vita professionale e cominciò a dominare
sull'eticità intramondana, contribuì, da parte sua, a edificare quel possente cosmo
dell'ordine dell'economia moderna - legato ai presupposti tecnici ed economici
della produzione meccanica - che oggi determina con una forza coattiva
invincibile, lo stile di vita di tutti gli individui che sono nati entro questo grande
ingranaggio (non solo coloro che svolgono direttamente un'attività economica) e
forse continuerà a farlo finché non sia bruciato l'ultimo quintale di carbon fossile.
Solo come un „leggero mantello che si potrebbe sempre deporre‟ la
preoccupazione per i beni esteriori doveva avvolgere le spalle dei suoi santi,
secondo l'opinione di Baxter. Ma il destino ha voluto che il mantello si
trasformasse in una gabbia di durissimo acciaio. In quanto ascesi imprendeva a
trasformare il mondo e a influire nel mondo, i beni esteriori di questo mondo
acquistavano un potere sugli uomini crescente e infine ineluttabile - quale non
c'era stato mai prima nella storia. Oggi il suo spirito è fuggito da questa gabbia chissà se definitivamente?” Weber, L’etica protestante e lo spirito del capitalismo,
Sansoni, Firenze 1974, p. 303
Tre campi d’indagine sociologica
• metodologico
• storico-comparativo
• sistematico → il problema di una
definizione sistematica e coerente dei
concetti della sociologia
La sociologia come scienza comprendente
- influenza di Kant, Dilthey, Rickert, Windelband, Nietzsche
- contro concetti metafisici universali ma anche contro il positivismo
Definizione della sociologia
“Scienza dell‟azione sociale che essa vuol comprendere
interpretandola e di cui vuol spiegare socialmente lo svolgersi”.
- comprendere → cogliere i significati
- interpretare → organizzare in concetti il senso soggettivo
- spiegare → cercare di presentare le regolarità dei comportamenti.
“La sociologia (…) deve designare una scienza la quale si propone di intendere in
virtù di un procedimento interpretativo l„agire sociale, e quindi di spiegarlo
causalmente nel suo corso e nei suoi effetti.” (Weber M., Economia e società,
Comunità, Milano 1974, vol. I, p. 4)
Teoria dell’azione e il concetto di senso
Agire
“Per agire si deve intendere un atteggiamento umano (sia esso un
fare o un tralasciare o un subire di carattere esterno o interno), se e
in quanto l‟individuo che agisce o gli individui che agiscono
congiungono ad esso un senso soggettivo.”
Agire sociale
“Un agire che sia riferito - secondo il suo senso intenzionato
dell'agente o degli agenti – all‟atteggiamento degli altri individui, e
orientato nel suo corso in base a questo”
Relazione sociale
”Per „relazione sociale‟ si deve intendere un comportamento di più
individui instaurato reciprocamente secondo il suo contenuto di
senso e orientato in conformità.”
(Weber M., Economia e società, Comunità, Milano 1974, vol. I, p. 4)
Il concetto di cultura
“La cultura è una sezione finita dell'infinità priva di senso del
divenire del mondo, cui è attribuito senso e significato dal punto di
vista dell'uomo.” (Weber M., Il metodo delle scienze storico sociali, Einaudi, Torino
1958, p. 96)
“Il concetto di cultura è un concetto di valore: la realtà empirica è per noi
„cultura‟ in quanto la poniamo in relazione con idee di valori; essa
abbraccia quegli elementi della realtà che diventano per noi significativi in
base a quella relazione. Una ristretta parte della realtà individuale
attualmente considerata è investita dal nostro interesse, condizionato da
quelle idee di valore; ed essa soltanto ha significato per noi, in quanto ci
mostra delle relazioni che sonno per noi importanti per la loro
connessione con idee di valore.”
- La cultura della modernità → razionalità e disincanto
Tre campi d’indagine sociologica
• metodologico → il problema del metodo delle scienze
sociali e dei rapporti tra il sapere scientifico e giudizi di
valore
• storico-comparativo
• sistematico
Il concetto del tipo ideale (idealtipo)
“(Il tipo ideale) rappresenta un quadro concettuale il quale non è la
realtà storica, e neppure la realtà „vera e propria‟, ma tuttavia serve
ne più ne meno come schema in cui la realtà deve essere sussunta
come esempio; esso ha il significato di un puro concetto-limite
ideale, a cui la realtà deve essere commisurata e comparata, al fine di
illustrare determinati elementi significativi del nostro contenuto
empirico.”
“Esso è ottenuto mediante l'accentuazione unilaterale di uno o di
alcuni punti di vista, e mediante la connessione di una quantità di
fenomeni particolari diffusi e discreti … Nella sua purezza
concettuale questo quadro non può mai essere rintracciato
empiricamente nella realtà; esso è un'utopia, e al lavoro storico si
presenta il compito di constatare in ogni caso singolo la maggiore o
minore distanza della realtà da quel quadro ideale ….”
(Weber M., Il metodo delle scienze storico sociali, Einaudi, Torino 1967, p. 112)
Concetto di avalutatività
relazione ai valori  giudizio di valore
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- la selezione di oggetti di ricerca e di documenti → in relazione ai
valori del ricercatore
- l'oggettività → nel procedimento della ricerca
- tipi ideali → strumenti, mezzi e non fini
Tre specie di tipi ideali
- tipi ideali delle individualità storiche → quelli che si presentano
nella storia una volta sola (esempio: capitalismo, città occidentale)
- tipi ideali intermedi → che si trovano nella storia più volte ma
non sempre (esempio: burocrazia, tipi di potere)
- tipi ideali universali → che riguardano tutti gli uomini in tutti i
tempi (esempio: l'agire umano in senso universale)
Tipi ideali dell’azione sociale
- azione razionale rispetto allo scopo - dove il soggetto agente concepisce
il fine voluto e considerato razionalmente.
- azione razionale rispetto al valore - fedeltà ad un idea, che essa sia un
incondizionato valore in se, o un valore etico, estetico o religioso.
- azione affettiva o emotiva - che riguarda lo stato d'animo, o l'umore di
agente.
- azione tradizionale - che si riferisce alle abitudini, costumi e credenze.
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I primi tre → oggetto della ricerca sociologica → azioni umane
intenzionate a realizzare un fine, per affermare un valore, per confermare
una tradizione
Tipi ideali di potere legittimo
- il potere legittimo del carattere razionale - il dominio legale, dove si
richiede la credenza nella legalità dell'ordine positivo.
- il potere legittimo del carattere tradizionale - il dominio tradizionale,
dove si richiede la credenza nella sacralità della tradizione.
- il potere legittimo del carattere carismatico - il dominio carismatico,
con la richiesta della lealtà o della fede nella sacralità, eroismo,
oppure esemplarità di un capo.