Qualità dell’energia: show it easy! Sommario Seconda Parte 12.La propagazione dei disturbi sulle reti di distribuzione ................................................. p 36 13.Linee elettriche: correlazioni tra tensione di arrivo e partenza..................................... p 39 14.I sistemi di distribuzione elettrica...................................................................................... p 43 14.1 La rete di mt e le correnti capacitive: approfondimento!............................................ p 47 15.Disturbi elettromagnetici condotti di bassa frequenza tipici.......................................... p 51 15.1 La variazione della tensione ........................................................................................ p 51 15.2 Variazione rapida della tensione ................................................................................. p 52 15.3 Buco di tensione .......................................................................................................... p 55 15.4 Breve e lunga interruzione elettrica ............................................................................. p 57 15.5 Sovratensioni elettriche a frequenza di rete................................................................. p 59 15.6 Sovratensioni elettriche transitorie............................................................................... p 61 15.7Armoniche.................................................................................................................... p 70 15.8 Risonanza elettrica....................................................................................................... p 79 15.9Ferrorisonanza.............................................................................................................. p 83 15.10Dissimmetria della tensione e squilibrio della corrente................................................ p 87 15.11Flicker........................................................................................................................... p 89 15.12Frequenza:................................................................................................................... p 91 15.13Fattore di potenza........................................................................................................ p 94 16.Influenze indirette alla qualità dell’energia....................................................................... p 99 17.Collegamenti equipotenziali – messa a terra.................................................................. p 103 Schneider Electric Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 35 35 01/08/13 09.45 Qualità dell’energia: show it easy! 16.Influenze indirette alla qualità dell’energia I fenomeni elettromagnetici che si manifestano sulle reti di distribuzione pubbliche trovano nella norma EN 50160 una distinzione tra: ‘fenomeni continui’ e ‘eventi di tensione’. I primi dipendono in generale dal carico elettrico, i secondi sono legati a guasti o eventi in generale (atmosferici, fulminazioni, accidentali, programmati ecc..). La stessa distinzione è applicabile, sebbene le normative siano altre, anche per le reti di distribuzione private, negli stabilimenti o comunque negli impianti elettrici in generale. La Qualità dell’Energia è infatti una virtù di funzionamento di cui tutti gli impianti dovrebbero beneficiare ed è la condizione che garantisce la qualità e la continuità di esercizio di qualsiasi rete o impianto. Focalizzando l’attenzione del lettore su quello che costituisce l’insieme delle sottoreti di distribuzione e gli impianti terminali o ultraterminali di una qualsiasi realtà industriale, ecco una domanda provocatoria: potrebbe l’uomo rendersi responsabile di circostanze particolari, tali da facilitare lo sviluppo di un fenomeno elettromagnetico? La risposta non può che essere positiva per il solo fatto che il mondo elettromeccanico è creato dall’uomo, ma se si circoscrivesse il campo d’azione al solo settore impiantistico o manutentivo, si potrebbe aprire un dibattito che facilmente potrebbe essere interpretato dal lettore come demagogico. Tutti però non possono non essere d’accordo sul fatto che i fattori economici, il non perseguire la ‘regola dell’arte’, cioè la superficialità nell’esecuzione pratica dei lavori, la mancanza di controlli e collaudi, la scarsa conoscenza delle norme d’impianto, sono serie realtà che possono determinare un indesiderato e dannoso fenomeno elettromagnetico EMC, curato anche da questa pubblicazione. Esiste un rimedio per invertire questo trend? Si, ma tenendo in considerazione che il mondo dell’elettromeccanica è profondamente cambiato negli ultimi 25/30 anni e che l’elevato sviluppo tecnologico delle apparecchiature, l’introduzione dell’elettronica di controllo e di potenza, l’automazione, i computer, ma anche la concorrenza dei costruttori, le norme, i costi delle materie prime, sono alcune delle ragioni per un diverso approccio tecnico, un diverso ambito formativo che non può più coincidere con l’iter formativo classico, perseguito dalla precedente generazione di addetti al settore. Oggigiorno la formazione tecnica per chiunque decida di inserirsi nel mondo dell’elettromeccanica è fondamentale! L’esperienza tecnica acquisita in anni passati non è più sufficiente per interpretare le nuove reti elettriche, le nuove metodologie, i nuovi impianti. Questo è anche il motivo per cui nel diagramma 11a si è voluto inserire un riferimento agli ‘argomenti secondari’ che possono influenzare la Qualità dell’energia e le figure successive sono alcuni esempi che dimostreranno quanto affermato. Certamente tutte le figure riportate necessitano di interpretazione, con un minimo di competenze tecniche nel settore, altrimenti si rischierebbe di premiare solo l’effetto grafico. Nella terza parte della pubblicazione si tratteranno alcuni casi di come l’uomo possa interferire nel normale processo elettromagnetico di una rete elettrica. Schneider Electric Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 99 99 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! Si osservi l’inqualificabile cablaggio del quadro di distribuzione elettrica generale (QGBT) di figura 16a, con i relativi rischi connessi, oppure il sistema di rifasamento di figura 16b installato all’interno di un Power Center, con il rischio di compromettere tutta la distribuzione nel caso di esplosione di un solo condensatore. Figura 16a Figura 16b Cosa si potrebbe dire dell’improvvisato ampliamento del banco di rifasamento di figura 16c, oppure dei passaggi di un cavo di bassa tensione e di un tubo metallico, lungo le parti attive a 20kV dei trasformatori di figura 16d, al di sotto delle distanze minime tra parti attive/ terra imposte dal costruttore? Figura 16c Figura 16d Potrebbero nel tempo le condizioni d’installazione e la sporcizia del trasformatore di figura 16e oppure la precaria riparazione del guasto al terminale di MT in ceramica di figura 16f portare a guasti? 100 Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 100 Schneider Electric 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! Figura 16e Figura 16f Si osservi lo stato funzionale dello scomparto a media tensione di figura 16g le cui terminazioni, evidentemente mal eseguite, sono soggette a continue scariche parziali tali da poter essere osservate al buio come in figura 16h. Per quanto tempo si potrà mantenere la continuità d’esercizio? Figura 16g Figura 16h Terminiamo con queste ultime figure che lasciano trasparire quanto sia facile procurare, per ingenuità, un problema di Qualità dell’Energia. Schneider Electric Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 101 101 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! Figura 16i: Ventilazione piuttosto forzata! Figura 16m: Cavi in umido! Figura 16l: Cavalletto di MT sovraffollato! Figura 16n: Connessione lenta e precaria, morsetto di BT Figura 16o-p: Pericoloso bypass dell’interruttore di MT (i corretti morsetti di collegamento sono indicati nel cerchio rosso)! 102 Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 102 Schneider Electric 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! 17. Collegamenti equipotenziali – messa a terra Da cosa è composto il terreno che ricopre la crosta terrestre? Può il terreno divenire un mezzo conduttore della corrente elettrica? È noto che la disgregazione della roccia di cui è costituita la terra è dovuta all’incessante azione dei fenomeni atmosferici, quali la pioggia, il gelo o il vento, ma anche al clima, alle escursioni termiche e agli eventi naturali che accadono nel tempo (terremoti, alluvioni, frane ecc.. ). Il frutto ottenuto dalla combinazione di queste macro attività con la continua azione di microorganismi viventi, che agiscono sulla di scomposizione dei materiali inorganici, si definisce ‘terreno’. In natura si possono individuare diverse tipologie di terreno, tutte comunque distinte da un’identità biologica, un’identità chimica e una fisica. Il terreno è per questo composto da minerali, sali, silicati, carbonati, acqua, calcare, microrganismi e, dal punto di vista elettrico, è equiparabile ad un vero e proprio mezzo conduttore contraddistinto da: –– u n valore di resistività elettrica (resistenza elettrica specifica, in ohm/metro), misurata tipicamente con i metodi Wenner o Schlumberger e considerata nelle fasi preliminari di un progetto di un dispersore o di una maglia di terra; –– u n valore di resistenza elettrica (ohm), misurata con il metodo volt/amperometrico, che diminuisce in relazione al numero di dispersori utilizzati. La verifica del valore di resistenza di terra fa parte delle prove di collaudo e coincide con la correttezza dei dati di progetto. Partendo dalla rappresentazione grafica di figura 17.a, si può studiare il comportamento del terreno quando è soggetto a una differenza di potenziale elettrico. Per tale dimostrazione, si utilizza un circuito elettrico realizzato mediante tre dispersori di terra, di cui due fissi e uno mobile, posizionati ad una certa distanza (d) fra loro. Ai dispersori (A, B) è collegato un generatore i cui valori di corrente elettrica prodotta e di differenza di potenziale (ddp) esistente tra il dispersore fisso (A) e il dispersore mobile (P), sono misurati rispettivamente da un amperometro e da un voltmetro. Figura 17.a: Andamento della tensione nel terreno (linea blu), sottoposto al potenziale Uab In questa situazione il comportamento della tensione elettrica creatasi nel terreno per effetto della resistenza di terra, ha un valore crescente man mano che il punto di misura P si allontana dal riferimento A, sino a raggiungere la zona di stabilità, compresa tra P e P’, dove la tensione si mantiene costante. Proseguendo il percorso da P’ verso il riferimento B, la tensione elettrica aumenta nuovamente sino a raggiungere il valore massimo di tensione applicata al circuito (Uab). Schneider Electric Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 103 103 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! La distanza tra i dispersori (d) per la misura della resistenza di terra è definita dalle norme d’impianto (circa cinque volte la lunghezza del dispersore) e il valore di resistenza del terreno è calcolato dalla formula 17.1 . Formula 17.1 Dopo questa premessa, con alcuni esempi, inerenti agli aspetti che interessano il legame Qualità dell’Energia e circuiti di terra, si cercherà di spiegare il perché dell’importanza della realizzazione di un impianto di terra dai bassi valori di resistenza elettrica. La figura 17b mostra le dinamiche di quel che accade nel terreno quando un fenomeno elettromagnetico EMC, quale la fulminazione, trova modo di annullare l’elevatissima differenza di potenziale elettrico creatosi tra cielo e terra (vedi capitolo §15.6), attraverso il dispersore A. Figura 17.b: Andamento della tensione nel terreno (linea blu), nel caso di fulminazione In questa circostanza nasce un fronte di tensione (Ut), dovuto alla corrente (3kA÷200kA) del fulmine e alla resistenza elettrica del dispersore di terra, che si propagherà attraverso il terreno fin sulla superficie creando pericolosi potenziali elettrici, più elevati nel punto di scarica, meno elevati se lontani. L’andamento della tensione è quello tracciato dalla linea blu di figura 17.b. Per chi è parte della scena, persone, masse metalliche o apparecchiature elettriche, si configurano tre situazioni diverse fra loro: 1. la persona sfortunatamente in contatto con il dispersore si troverà soggetta all’elevata tensione di contatto (Uc). La sua sopravvivenza sarà statisticamente assicurata se tale valore non supererà i valori normativi. 2. la persona che sta passeggiando in prossimità del punto di scarica, sarà soggetta alla tensione di passo (Up) e non ci saranno pericolose conseguenze se la differenza di potenziale fra i piedi di quella persona sarà contenuto nei limiti normativi. 3. il conduttore di protezione (PE) assume il potenziale elettrico (UB). Lo chassis del computer diverrà, come per il caso-1, un punto di pericolo per le delle tensioni di contatto raggiungibili. La differenza di potenziale tra il riferimento di terra delle schede elettroniche del computer con le parti attive, alimentate dalla rete elettrica, potrà poi superare i livelli d’immunità dei componenti, guastandoli. 104 Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 104 Schneider Electric 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! Riferendoci al fenomeno elettromagnetico del cortocircuito elettrico, nella situazione rappresentata in figura 17.c si individua la leggerezza operativa di un tecnico installatore, che erroneamente connette a terra la struttura metallica di supporto di un trasformatore MT/ BT, con un cavetto di protezione (PE) d’inadeguata sezione! Figura 17.c: Messa a terra (inadeguata!) di un trasformatore MT/BT. L’eventuale cortocircuito elettrico interno al trasformatore, provocato da una scarica tra l’avvolgimento di bassa tensione e la struttura metallica o il nucleo magnetico, si tradurrebbe nel transito di una corrente di migliaia di ampere proprio in quella piccola sezione di cavo che, sottoposta a un eccessivo stress termico, letteralmente si polverizzerà. Nella figura 17.d si indica il normale percorso della corrente di guasto in presenza del conduttore di protezione. Se tale circuito venisse interrotto, la corrente di guasto avrebbe la sola possibilità di richiudersi al trasformatore propagandosi attraverso altre vie a impedenza più elevata, fin quando interverrà un dispositivo di protezione. Le alte tensioni di contatto che si verrebbero a creare sarebbero certamente un rischio per la sicurezza delle persone, senza considerare il pericolo dell’innesco di un incendio. La lacuna progettale sta nel non aver osservato le norme d’impianto che stabiliscono i valori minimi e i criteri di calcolo (formula 17.1) per determinare le corrette sezioni dei conduttori di protezione (PE) e di terra. Figura 17.d: Guasto di un avvolgimento di BT in un trasformatore verso massa (sistema distribuzione: TN-S) Schneider Electric Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 105 105 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! Formula 17.1 dove: S: Sezione minima del conduttore elettrico (mm2); da cui: I: Corrente di cortocircuito (A); K: Coefficiente relativo alle caratteristiche del conduttore elettrico; t: Tempo d’intervento del dispositivo di protezione (s). Un ultimo esempio è riferibile alla mia abitazione, dove la percezione di continue ‘scosse’ elettrostatiche tra le parti più sensibili delle mani con le parti metalliche del lavello in acciaio, mi indussero a fare dei controlli funzionali sul circuito di terra. Scoprii che l’impianto era correttamente in equipotenzialità, ma mancante del tratto di connessione elettrica (PE) verso il dispersore di terra! In pratica il circuito di terra di casa (sistema TT) era isolato e la differenza di potenziale elettrico tra questo circuito e il conduttore del neutro era di centosettanta volt! Realizzata la connessione mancante, tale ddp si annullò (0V). Avere un impianto di terra ben fatto con bassi valori di resistenza e soprattutto coordinato anche con tutto quanto rappresenta una via di fuga della corrente di dispersione (tubazioni acqua e gas, apparecchiature metalliche ecc….), significa ottenere potenziali elettrici contenuti in presenza di fenomeni EMC, evitando situazioni di pericolo per le persone o criticità per le apparecchiature. L’argomento è articolato e trattato dalle norme d’impianto che determinano i valori di tensione massimi da raggiungere, in relazione alle tipologie di sistema di distribuzione. Si potrebbe discutere ancora molto delle connessioni di terra o delle equipotenzialità delle masse. Evitando di argomentare gli accoppiamenti elettromagnetici con le reti di terra dovuti ai disturbi ad alta frequenza (EMI - Electromagnetic Interference), per i nostri scopi è fondamentale sapere che si ottiene una buona Qualità dell’Energia soprattutto rispettando le normative per la realizzazione degli impianti di terra. La figura 17e è un esempio della complessità degli accoppiamenti elettromagnetici ad alta frequenza che avvengono sulle reti elettriche. Figura 17.e: Accoppiamenti elettromagnetici condotti e radiati (EMI) in una rete elettrica 106 Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 106 Schneider Electric 01/08/13 09.46 Qualità dell’energia: show it easy! Schneider Electric Qualita_Energia_Parte2-5a.indd 107 107 01/08/13 09.46