fallimenti macro - dipartimento di economia e diritto

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Fallimenti macroeconomici
del mercato
Fallimenti macroeconomici del mercato
i.
ii.
iii.
iv.
Disoccupazione
Inflazione
Sottosviluppo
Squilibri di bilancia dei pagamenti
Costituiscono altrettanti fallimenti macro
fallimenti perché implicano inefficienze e/o iniquità
macro perché possono essere spiegati tramite teorie
macroeconomiche
fallimenti macro - G. Croce
2
Disoccupazione
Disoccupazione involontaria:
quando vi sono lavoratori disposti ad essere impiegati al salario vigente ma
che non trovano lavoro
Conseguenze:
•Perdita di efficienza statica: il disoccupato sarebbe disposto a lavorare per
un salario inferiore a quello che le imprese sarebbero disposte a pagargli inefficienza paretiana, risorse non utilizzate e perdita di output
•Perdita di efficienza dinamica: più a lungo dura lo stato di disoccupazione
maggiore è la perdita di capitale umano
•Diseguaglianza nella distribuzione di reddito e povertà
•Costi non economici: emarginazione economica e sociale, costi psicologici,
criminalità, instabilità politica
fallimenti macro - G. Croce
3
Interventi pubblici in presenza di disoccupazione:
•Indennità di disoccupazione
•Cassa integrazione guadagni
•Politiche micro (formazione, sussidi alle assunzioni, servizi alle
persone in cerca di impiego) e macro economiche per la (piena)
occupazione
•
limiti:
- rimane la disoccupazione frizionale
- inflazione (curva di Phillips)!
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Definizioni
U
N
FL = U+N
n. disoccupati
n. occupati
forze lavoro
u = U / FL
tasso di disoccupazione
N / Pop15-64
tasso di occupazione
FL / Pop15-64
tasso di attività (o di partecipazione)
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5
Fonte:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/the
mes
Tasso di disoccupazione 2010-11
ITALIA, GERMANIA, FINLANDIA
Tasso di disoccupazione 2011-12
Fonte:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/the
mes
ITALIA, GERMANIA, FINLANDIA
fallimenti macro - G. Croce
7
Fonte:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/the
mes
Tasso di disoccupazione 1990-2010
ITALIA, GERMANIA, FINLANDIA
Fonte:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/the
mes
Tassi di occupazione (età 15-64)
ITALIA, GERMANIA, FINLANDIA
Inflazione
Aumento sostenuto del livello generale dei prezzi (media ponderata dei prezzi
di un paniere molto ampio e rappresentativo di beni e servizi) con conseguente
perdita di valore della moneta (instabilità monetaria)
Il tasso di inflazione misura la variazione percentuale del livello generale dei
prezzi in un periodo.
Es. un t. di inflazione annuo del 10% implica che un prezzo inizialmente pari a
100€ diventa pari a 110€ dopo un anno e pari a 259€ se l’inflazione continua
per dieci anni
Secondo la causa:
•Inflazione da domanda
•Inflazione finanziaria e creditizia
•Inflazione da offerta
•Inflazione da costi o da profitti
•Inflazione importata
Secondo il ritmo di aumento dei prezzi:
•Inflazione strisciante (2-3% annuo)
•Inflazione moderata (<10% annuo)
•Inflazione galoppante (> 10% annuo)
•Iperinflazione (>300% annuo)
Dopo la 1° guerra mondiale in Germania il tasso di inflazione mensile superò il 1000%
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Inflazione da costi
Principio del costo pieno:
In concorrenza imperfetta il prezzo è fissato aggiungendo ai costi variabili
unitari un margine di profitto lordo (mark up) che copre i costi fissi e assicura
un profitto netto
Ipotesi semplificatrice: solo costo del lavoro come costo variabile
•p = prezzo unitario
•w = saggio di salario
•π = produttività media del lavoro = Y/N
•Y = livello del reddito; N occupazione
•g = margine lordo di profitto
In termini statici:
In termini dinamici:
p =
w
π
(1 + g )
p& = w& − π& + (1 +& g )
La variazione dei salari monetari è data dalla curva di Phillips
& = a − bu
che, in forma lineare, può essere scritta come w
fallimenti macro - G. Croce
w& = f (u )
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Inflazione da costi: un esempio
w0=10, w1=10,5
N0=200, N1=240
Y0=1000, Y1=1260
(1+g)0=1,25, (1+g)1=1,30
Calcolo del tasso di inflazione tra t=0 e t=1:
1260 1000
−
10,5 −10
5,25− 5
1,30 −1,25 0,05
w& =
= 0,05; π& = 240 200 =
= 0,05; (1+& g ) =
=
= 0,04
1000
10
5
1,25
1,25
200
& − π& + (1+& g) = 0,05− 0,05+ 0,04 = 0,04
p& = w
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L’equazione del costo pieno insegna che
l’inflazione scaturisce dal conflitto per la distribuzione del reddito che deriva
dalla pretesa delle diverse categorie di aumentare la propria quota del reddito
reale (data la produttività).
Conseguenze dell’inflazione:
Effetti di redistribuzione del reddito tramite modifica dei prezzi relativi (sono
avvantaggiate le categorie con maggiori capacità di previsione dell’inflazione e potere di
mercato)
Effetti di redistribuzione della ricchezza tramite riduzione del valore reale dei debiti
Costi di adeguamento dei listini
Crescita dei conflitti sociali
Rischio di iperinflazione e conseguente crollo della moneta
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Variazioni percentuali degli indici nazionali dei prezzi al consumo
per l'intera collettività - variazioni rispetto all’anno precedente)
Fonte: Istat- serie storiche
+24,0
Shock
petroliferi
+22,0
+20,0
Politica
dei redditi
+18,0
+16,0
Euro
+14,0
+12,0
+10,0
+8,0
+6,0
+4,0
+2,0
2009
2001
2003
2005
2007
1995
1997
1999
1989
1991
1993
1983
1985
1987
1977
1979
1981
1971
1973
1975
1965
1967
1969
1959
1961
1963
-2,0
1955
1957
0,0
Fonte:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/the
mes
Tasso di inflazione (madie annue)
ITALIA, GERMANIA, FINLANDIA
Produttività media del lavoro:
Pil a prezzi di mercato per unità di lavoro (in euro; prezzi concatenati)
Fonte: Istat- serie storiche
55.000
50.000
45.000
40.000
35.000
30.000
25.000
2008
2006
2004
2002
2000
1998
1996
1994
1992
1990
1988
1986
1984
1982
1980
1978
1976
1974
1972
1970
20.000
Produttività media del lavoro
(PIL per persona occupata; tassi di variazione annui; tutta
l'economia)
Fonte: OECD Economic Outlook, Vol 2011- No. 89
6,0
5,0
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
-1,0
-2,0
-3,0
-4,0
-5,0
Italy
Finland
Germany
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
83-93
-6,0
Produttività media oraria del lavoro:
(Pil per ora lavorata; t. di var. annua in %)
OECD Factbook 2010: Economic, Environmental and Social Statistics
7
6
5
4
3
2
1
0
-1
-2
Italy
Germany
Disoccupazione e inflazione nella teoria economica
Visione “classica” e monetarista
Il sistema capitalistico è in grado di realizzare equilibri ottimali
e stabili (piena occupazione)
L’intervento pubblico è inefficace o dannoso
Visione keynesiana
L’equilibrio del sistema non assicura stabilità e piena
occupazione
Le politiche monetarie e fiscali servono a stabilizzare
l’economia su livelli di occupazione accettabili
L’aumento dell’occupazione può avere come contropartita un
aumento dell’inflazione (curva di Phillips)
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A seconda delle situazioni, un salario reale troppo alto e rigido
potrebbe causare disoccupazione.
Ma quali sono le cause di un salario reale elevato e dell’esistenza di
disoccupazione involontaria?
•
Salari di efficienza (moral hazard: informazione
asimmetrica)
•
Insider-outsider (costi di turn over)
•
Istèresi (disoccupazione di lunga durata)
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20
Crescita e sviluppo
Crescita
aumento del reddito e della ricchezza materiale di un paese
Sviluppo
processo più generale che, oltre alla crescita economica,
comprende altre trasformazioni economiche e sociali e un
miglioramento delle condizioni di vita
processo di ampliamento delle possibilità di scelta delle
persone
il reddito è un criterio imperfetto di misura delle possibilità di scelta, in
quanto:
• Il reddito è un mezzo e non un fine
• Un reddito elevato non assicura un elevato sviluppo umano
• Il capitale umano è decisivo per le prospettive di crescita
• Il reddito medio procapite non informa della distribuzione del reddito
fallimenti macro - G. Croce
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Lo Sviluppo Umano può essere meglio misurato tramite una batteria di
indicatori relativi a
•
Speranza di vita alla nascita
•
Alfabetizzazione degli adulti e anni medi di scolarità
•
Reddito procapite in dollari
(alla parità dei poteri di acquisto, cioè valutato
in base al cambio teorico che assicura la parità
dei poteri di acquisto)
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L’obiettivo di piena occupazione in prospettiva dinamica
Il reddito di piena occupazione è un “traguardo mobile”
Reddito potenziale: prodotto corrispondente al pieno utilizzo delle
risorse senza strozzature e tensioni (con disoccupazione solo
frizionale)
Y = πN = π ×
N
FL
×
×P
FL
P
•Y livello del prodotto
•π produttività media per occupato (π=Y/N)
•N numero di occupati
•FL forze di lavoro
•P popolazione
•N/FL complemento a 1 del tasso di disoccupazione
•FL/P tasso di partecipazione o attività
•1-(N/FL) tasso di disoccupazione
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Legge di Okun
È una regolarità empirica variabile nel tempo e tra paesi:
per ridurre di un punto perc. il t. di disoccupazione il prodotto aggregato
deve crescere di 2,5 p.p. oltre il trend di crescita dell’economia
Ipotesi: (FL/P) costante
Definiamo: trend = π& + P&
∆ ( N FL ) = − ∆ (U FL ) = − ∆u per dato valore di FL
Legge di Okun:
Y& = trend − 2,5∆u , da cui
trend − Y&
∆u =
quindi : ∆u < 0 se trend < Y& (con trend > 0)
2,5
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Legge di Okun: un esempio
Quanti anni occorrono per portare la disoccupazione italiana, oggi a 12,5%, al
livello precedente la crisi, pari a 6,5% (quindi ∆u=-6%), se assumiamo un
trend pari a +1% e un tasso di crescita del PIL pari ai valori di Y& indicati nella
tabella?
trend − Y&
∆u =
2,5
1% − Y&
→ ∆u =
2,5
Y&
∆u
anni
6%
-2%
3
3,5%
-1%
6
1,5%
-0,2%
30
fallimenti macro - G. Croce
25
LE SLIDES SULLA BIL DEI PAG SONO CON
QUELLE SU ECONOMIA APERTA!
fallimenti macro - G. Croce
26
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