Analisi per Investimenti in Impianti di Efficienza Energetica Cogenerazione, qualificata CAR Analisi dei progetti di investimento Criteri di valutazione Gestione dei Rischi Finanziari a cura di Giovanni Benedetti Giovanni Benedetti “…migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente con altri impieghi.” Luigi Einaudi Giovanni Benedetti * Investimento di Impresa: necessità per garantirsi il futuro Un’impresa, se vuole rimanere attiva sul mercato, non può prescindere da eseguire investimenti. Gli investimenti servono infatti a realizzare, attraverso programmi di sostituzione, espansione e innovazione, le finalità aziendali come appunto: • la sopravvivenza stessa dell’impresa sul mercato. Investire, significa anche immobilizzare per un certo periodo di tempo (in genere si parla di anni) risorse finanziarie al fine di ricavarne una redditività. L’investimento può in altre parole essere considerato: • lo scambio di un bene attuale con uno futuro che si presume essere di valore superiore. Ogni investimento cioè deve fornire un reddito, senza il quale non è possibile per l’azienda rimanere sul mercato. Giovanni Benedetti Giovanni Benedetti * Investimenti In Attività Industriali Cosa è un investimento? Per comprendere meglio come sia strutturato un investimento occorre fare una distinzione tra due tipologie di investimento: 1°genere: Investimento industriale Un investimento industriale risulta tale, se opera in asset reali, ovvero riguarda l’acquisto o il noleggio di beni quali: macchinari, impianti di produzione o di servizio, infrastrutture tecnologiche come, connessioni veloci, soluzioni software, applicativi gestionali, oppure stabilimenti per l’implementazione di nuove linee di produzione, di unità logistiche, o la creazione di uffici e aule per la formazione o infine nuovi spazi per la distribuzione dei prodotti come show room, negozi ed spazi retail (per mostra e la vendita al dettaglio). Giovanni Benedetti Questi investimenti, tutti appartenenti alla gestione caratteristica di un’impresa, vanno ad impattare sul futuro dell’impresa stessa Si ha un investimento di natura industriale, ogni qual volta che i presunti ritorni derivino dalla vendita dei prodotti, materiali o immateriali, che gli investimenti eseguiti consentono di ottenere. Questi investimenti si possono suddividere a loro volta in: • Investimenti tecnici relativi cioè al processo di produzione ed in subordine, agli impianti di servizio • Investimenti Commerciali indirizzati all’attività Mkg (Promozione e distribuzione) • Investimenti Amministrativi e • Strategici questi ultimi due, sono dedicati a migliorare l’efficienza dell’azienda Giovanni Benedetti * “La Borsa è quel luogo dove gli stupidi vengono separati dal loro denaro” Paul Samuelson 2° genere: Investimento finanziario Siamo in presenza di Investimenti di natura finanziaria, quando i ritorni economici sono dati (generalmente nel breve periodo) dalla rivendita degli investimenti stessi. Nella nostra trattazione circa investimenti in Impianti di cogenerazione (CAR), ci riferiremo chiaramente al 1° genere: Giovanni Benedetti Investimento Industriale !! * Impianti di Servizio o Facility Gli impianti di servizio non rientrano strettamente nelle attività «core» o caratteristiche di un impresa, ma sono spesso ad esse correlati dal punto di vista • del servizio offerto al processo produttivo, • del confort o disconfort reso, che ne influenza appunto la produttività e non ultimo • dei consumi energetici, quindi dei costi di esercizio dell’impresa stessa Giovanni Benedetti *** La Cogenerazione ad Alto Rendimento - CAR • La CAR, rientra negli investimenti tecnici in Impianti di Servizio che oggi in Italia hanno sicuramente enormi margini di intervento mirati all’efficienza energetica, dati i costi dell’energia che sono storicamente elvati,nel nostro paese • La CAR, quando viene progettata bene e nel contesto corretto, rappresenta una soluzione di recupero di risorse importanti per molte realtà energivore e anche di recupero di vantaggio competitivo soprattutto nei confronti delle manifatture che si confrontano con la concorrenza nazionale ed estera Giovanni Benedetti ** Risparmio di sprechi → libera risorse per Investimenti I margini di risparmio che si ottengono con la generazione combinata di calore e corrente elettrica diventano da subito risorse importanti da impiegare in ambiti più produttivi La cogenerazione libera sin dal primo anno risorse da investire ad esempio nel «core business» di impresa, con la possibilità di guadagnare vantaggio competitivo prezioso per stare sul mercato Giovanni Benedetti *** Investimento e Rischio I metodi che verranno presentati in seguito, cercano di rendere più razionale ed oggettivo il criterio di decisione per una corretta scelta di investimento sotto il profilo economico e finanziario, cercando di rispondere alle due seguenti esigenze • Il bisogno di Investire e • la necessità di minimizzare il Rischio Giovanni Benedetti ** Approccio al Rischio in un Investimento Primo comandamento e regola fondamentale di colui che investe in qualsiasi attività che ha valenza universale: Non ti assumerai altro rischio all’infuori del necessario !! Infatti, prima di investire occorre chiedersi sempre: 1. Il rischio legato all’investimento che si sta valutando è necessario veramente? 2. abbiamo alternative più sicure? 3. che rinunce comportano queste alternative? 4. abbiamo valutato tutte le possibili opzioni sul tavolo che permettano di raggiungere lo stesso scopo? e 5. magari anche le opzioni fuori dal tavolo…? 6. abbiamo esaminato tutti i pro e contro di ogni possibile scelta, prima di stabilire che questo è l’investimento migliore per raggiungere l’obiettivo di generare valore? Giovanni Benedetti ** Valutare tutte le opzioni sul tavolo Se non si possiedono ancora le risposte a queste domande o peggio, se qualcuna di queste domande non ce la siamo ancora posta, → meglio sarebbe non procedere con alcuna decisione. (Opzione Zero) Non, sino a quando avremo completato l’analisi secondo li metodo suggerito sopra. Tuttavia se si vuole competere sul mercato, l’imprenditore sa che deve assumersi qualche rischio, calcolato, ma pur sempre un rischio rimane. Diversamente non può essere un vero imprenditore… “Se hai tutto sotto controllo, significa che non sei abbastanza veloce” Mario Andretti (pilota americano) Giovanni Benedetti *** Generazione di Reddito di Impresa o Flusso di Cassa positivo benefici Io FC1 FC2 Se, allora Giovanni Benedetti FC3 FC4 FC5 FC6 FC7 Guadagno = Ricavi - Costi G = (FC1 + FC2 + FC3 +…+FCn) – I0 FCn costi *** Cosa è tecnicamente un Investimento Più precisamente, si definiscono Investimenti, le uscite di cassa, in una o più soluzioni: Fase di Impianto, che generano poi nuovi flussi di cassa positivi: Fase di Esercizio Servizio del debito Fase di Esercizio Fase di Impianto Giovanni Benedetti ** Investimento o Finanziamento Potremo in questo senso definire, due categorie di flussi finanziari: • Investimento, operazione economica che inizia con un esborso iniziale e che permetta introiti o redditi successivi • Finanziamento, operazione costituita da un introito (o più di uno) iniziale che comporta uno o più esborsi futuri Giovanni Benedetti ** Profili di analisi per l’investimento in Beni Industriali durevoli Oltre alla Contabilità Ordinaria, i principali compiti della Funzione Finanza, in azienda, sono: la Pianificazione degli Investimenti, Insieme a questo è poi fondamentale ridurre al minimo l’onere dell’Imposizione fiscale. Infine a volte, non risulta possibile quantificare in termini finanziari, le conseguenze di alcune decisioni strategiche, come l’innovazione di prodotto o di processo. Tuttavia, è utile sottoporre la valutazione di cosiddetti «Progetti Strategici» ad una analisi di tipo finanziario. Giovanni Benedetti La committenza, in qualità di titolare o di management con delega a curare gli interessi di azienda, altro non desiderera che, chi collabora con l’azienda suddetta, faccia in modo che il valore del capitale o delle loro azioni, aumentino In altre parole, che il Capitale Netto investito in essa, cresca il più possibile attraverso la generazione di utili di impresa, dovuti alla gestione caratteristica* di quest’ultima Solo con questo obiettivo si potrà registrare una crescita strutturale e duratura, del capitale di impresa Per arrivare a ciò: • occorre investire in fattori di produzione, e per questo • occorre valutare analiticamente le opzioni di investimento Giovanni Benedetti *Gestione del core business di impresa *** Strumenti finanziari per l’analisi di una corretta progettazione • Un progettista, oggi più che mai, non può permettersi il lusso di di ignorare l’impatto che riveste l’aspetto finanziario dei progetti che propone al suo committente, disconoscendo o sottovalutando criteri ormai noti (PBT, TIR, VAN,etc), ma non sempre considerati in modo adeguato da coloro che progettano o decidono di investire il loro capitale (Capitale Netto o Equity),diversamente da chi invece siede «dall’alta parte del tavolo» come soci finanziari o banche (Capitale di Terzi, o Esposizione Finanziaria)che questi parametri li conoscono bene • Ignorando questi criteri, in un’economia finaziarizzata, si rischia di trovarsi ad eseguire progettazione inutile, ed in definitiva costosa, perdendo magari altre opportunità che offre il mercato, questo perché non siamo in grado di indirizzare il cliente verso una scelta ottimale non solo sotto il profilo tecnico, ma anche ponderata finanziariamente in modo corretto e quindi, valutata conveniente Giovanni Benedetti ** Costo Opportunità All’interno della gestione di impresa, si è continuamente sottoposti a scelte di investimento, in beni durevoli come: macchinari, impianti, o infrastrutture per quali sono richieste sostituzioni dovute ad usura fisica, obsolescenza tecnologica o commerciale e che, in un’ottica di massimizzazione dei rendimenti, occorre continuamente confrontare con alternative finanziarie a rischio inferiore e a rendimento certo come le Obbligazioni, ovvero: il valore del Costo Opportunità • Giovanni Benedetti ** Costo Opportunità e Rendimento Atteso Giovanni Benedetti Il diagramma precedente rappresenta la teoria che sta a monte del compromesso che, il management di impresa deve trovare ogni qual volta si valuta il Costo Opportunità che si offre, quando si deve scegliere se accettare di investire in un progetto per l’impresa o piuttosto distribuire denaro contante agli azionisti* in forma di dividendi, lasciando che siano questi ultimi ad investirlo in altri impieghi finanziari o meno, che secondo la teoria della gestione del rischio, • potrebbero registrare maggior rendimento o • viceversa, un rischio inferiore, a confronto del settore da cui proviene il progetto industriale scartato. Giovanni Benedetti * Quanto vale il nostro Progetto * Azionisti o azionista di un’impresa, è genericamente, anche il singolo proprietario dell’impresa stessa che, avendo investito il suo Capitale Netto detto anche Equity, nell’azienda, deve ragionare comunque da azionista, quando non agisce anche da manager; ed ha come fine principale la miglior remunerazione del proprio Capitale, compatibilmente alle regole del mercato, se vuole agire correttamente. Perciò, tecnicamente possiamo affermare che: quando scontiamo i flussi di cassa del Progetto X al tasso di rendimento atteso r di attività finanziarie paragonabili a questo, per rischio e rendimento, stiamo in realtà valutando quanto gli investitori sarebbero pronti a pagare per il progetto stesso Giovanni Benedetti ** Costo del Capitale - Costo Opprtunità Quando si parla di Costo del Capitale si intende il rendimento minimo che l’impresa deve realizzare sui suoi investimenti per soddisfare le richieste di rendimento dei propri investitori (la proprietà, i soci, le banche, i fondi, o gli azionisti) Il costo del capitale è espresso dal Tasso di Interesse utilizzato dalle imprese per determinare il valore temporale del denaro (TVM) nelle operazioni di sconto nei calcoli di interesse composto Il Costo del Capitale rappresenta il Costo Opportunità di un investimento rappresentato infatti dal rispettivo tasso di interesse Giovanni Benedetti ** Il Costo del Capitale come metro di valutazione di un Investimento Il Costo del Capitale rappresenta il metro di paragone che l’impresa utilizza per paragonare valutare le proposte di investimento. Tale costo per l’impresa riflette l’ammontare ed il costo del danaro e del capitale proprio che rappresentano la struttura finanziaria e la percezione del mercato dei capitali in merito alla rischiosità delle attività operative dell’impresa medesima. I corsi di finanza affrontano in dettaglio il modo in cui le imprese determinano il loro costo del capitale. Giovanni Benedetti * Esempio 1 Rischio - Rendimento “Di quali attività finanziarie stiamo parlando?” Chiederà giustamente chi poi, dovrebbe mettere i soldi. Il fatto che gli investitori si aspettino solo il 12,5 % dalle azioni Apple Inc. non significa che noi preferiremmo acquistare azioni della Pinco Palla Electronics Inc. qualora ci offrisse il 13% o il 14% Siamo d’accordo? Del resto, la Apple la conosciamo tutti, sappiamo chi è, e sappiamo cosa ha saputo fare, mentre la Pinco Palla, per poco rendimento in più offerto sul mercato azionario, rappresenta comunque un’incognita anche per la maggioranza degli operatori. Giovanni Benedetti * Esempio 2 Alternativa di investimento immobiliare In alternativa, si potrebbe valutare di acquistare un immobile in Italia di cui si possa stimare una rendita del 3 % annuo ed una rivalutazione dello stesso nel tempo che, non equivale ad investire la medesima somma in paese come l’Egitto dove la rendita potrebbe anche essere superiore, come il 5 % annuo, ma la stabilità politica e l’incertezze legate all’assenza di regole sullo stato di diritto e di conseguenza sulla proprietà, rendono quest’investimento ben più rischioso, anche rispetto alla sua rivalutazione nel tempo, confrontato all’acquisto del suddetto immobile in Italia. Giovanni Benedetti ** L’essenza del Capital Budgeting Tutte le valutazioni e tutti gli strumenti per l’analisi di un qualsiasi investimento si focalizzano sul continuo confronto tra • Investimento Vs. Rendimento ed in presenza di mercati efficienti * • il Rendimento esprime il livello di Rischio *In un mercato efficiente le informazioni così come le opzioni di investimento, sono reperibili a tutti quanti in egual modo. In un mercato efficiente il rendimento di un investimento esprime quindi, il suo effettivo livello di rischio e questi risultano direttamente correlati : Rendimento maggiore → maggior Rischio Giovanni Benedetti (e viceversa) ** In ogni caso, la condizione necessaria affinché l’investimento sia considerato interessante agli occhi di chi deve effettuarlo, è che: la somma dei benefici superi la somma dei costi dell’investimento stesso. • ∑ Benefici Investimento > Giovanni Benedetti ∑ Costi Investimento ** Confronti di par rischio e MARR Adesso possiamo affermare che il concetto di Costo Opportunità ha valore solo nel caso in cui si confrontino attività o mercati di uguale rischio. In linea di massima si dovrebbe quindi procedere così: • identificare attività finanziarie con profilo di rischio equivalente al Progetto X in esame, • valutarne il tasso di rendimento atteso (MARR) ed • utilizzare questo valore, il MARR, come Costo Opportunità MARR (Minimum Attractive Rate of Return) Giovanni Benedetti *** Indici fondamentali nell’Analisi degli Investimenti • Tasso di Interesse • Costo Opportunità • Valore Futuro • Valore Attuale • Flusso di Cassa, Rendita o Valore equivalente Giovanni Benedetti *** Metodo Tutti gli strumenti e i metodi usati nel Capital Budgeting o Investimento di Capitali, si focalizzano sul confronto tra: Investimento Vs. Rendimento Giovanni Benedetti * Basi di confronto Un investimento privo di rischi (risk free) offre un rendimento già definito in un determinato periodo futuro. I più noti investimenti privi di rischio sono i Titoli di Stato (BOT, CCT, BTP, etc), Infatti si ritenere che: in teoria, uno stato sovrano che batte moneta possa onorare le sue promesse, poiché può sempre stampare denaro a sufficienza per adempiere alle sue obbligazioni (Titoli di Stato appunto), malgrado ci sia da mettere in conto in quest’ultima opzione, il rischio di inflazione. In alcuni stati come Italia e Regno Unito, lo stato emette anche titoli indicizzati (da noi ad es. i CCT Euribor) i cui rendimenti sono correlati al tasso di inflazione. Il Rendimento (Yeld) promesso su questi Bond viene pubblicato quotidianamente sui quotidiani di stampa economico-finanziaria, Il Sole 24 Ore, e Financial Times. Giovanni Benedetti * Considerazioni Mi pare evidente che a queste condizioni, oggi più che mai rispetto al passato, risulta più interessante considerare altri investimenti anche maggior rischio, se si cerca una remunerazione del proprio capitale. Ovviamente non è frutto del caso se oggi abbiamo simili condizioni di offerta per le obbligazioni di Stato, Rischio Nullo, ma con Rendimento Negativo: queste sono le condizioni determinate dalle Banche Centrali che manovrano appositamente le leve che azionano alcune variabili macroeconomiche essenziali come: l’offerta di moneta, che è determinata dal costo del denaro, il conseguente tasso di inflazione e quindi, il livello di occupazione del mercato del lavoro Giovanni Benedetti Queste istituzioni operano in tal modo con il fine di stimolare gli investimenti, anche se non sempre ci riescono. L’economia infatti non è una scienza esatta, vanno tenuti presenti anche aspetti di comportamento sociale non sempre razionali come, la paura, l’incertezza o l’euforia e la fiducia che influiscono notevolmente sui comportamenti dei soggetti economici. Gli Investimenti, insieme ai Consumi e alla Spesa Pubblica, sono una delle componenti della Domanda Interna dell’economia di un paese. Gli Investimenti risultano dunque importanti se non addirittura necessari al rilancio di un’ economia che guardi al futuro. Risultano importanti per rendere competitiva e prospera un’azienda e risultano altresì indispensabili per farla sopravvivere sul mercato nel medio e lungo termine. Nell’era digitale, anche nel breve termine. Per queste ragioni risulta strategico saper valutare le varie opzioni di investimento su base basi tecniche, nonché sociali e di impatto ambientale, ma ancor di più sotto il profilo economico e finanziario. Giovanni Benedetti ** Valutazione olistica di un Investimento legato ad un Progetto di efficienza Quando si sottopone la presentazione di uno o più progetti ad un committente, quest’ultimo compie o avrà probabilmente già eseguito un’analisi ad ampio spettro su scenari di mercato, prima di arrivare ad esprimere un bisogno che il progetto stesso cerca di soddisfare. Quindi: per una valutazione, vengono messe insieme • Analisi del progetto • Analisi delle oscillazioni di mercato • Analisi dei Costi / Ricavi • Analisi di scenario esterno Giovanni Benedetti ** Analisi di natura economico-finanziaria di un progetto Congiuntamente alla committenza, si passa poi alle seguenti fasi: 1. Valutare il rischio del progetto 2. Stabilire il MARR che attendiamo dal progetto 3. Valutare il Costo Opportunità del Capitale da investire 4. Calcolare il VAN del progetto 5. Calcolare il TIR del progetto 6. Calcolare il TRA del progetto 7. Valutare il progetto alla luce anche dei criteri alternativi 8. Valutare investimenti alternativi al progetto Giovanni Benedetti ** Principio cardine dell’analisi finanziaria che si basa sul Valore del Denaro nel Tempo Sappiamo già che il denaro assume un valore diverso nel tempo ; TVM (Time Value Money). Infatti abbiamo già enunciato che uno dei principi economici fondamentali asserisce che: E’ sempre preferibile 1 Euro oggi, piuttosto che 1 Euro domani Tutto quanto, in termini di valore economici, venga differito nel tempo, in base a questo principio e per il rischio che si deve mettere in conto durante l’attesa di riscuotere il valore maturato, dovrà essere capitalizzato attraverso un interesse che remuneri adeguatamente le due suddette voci : • TVM e • Rischio Giovanni Benedetti *** Interesse • Parliamo di interesse e tasso di interesse per le operazioni in denaro, ovvero finanziamenti e operazioni finanziarie. • Quando il denaro viene investito in attività produttive parliamo di rendimento e tasso di reddito o di profitto. • Per operazioni commerciali, fatte sempre tramite banche, parliamo di sconti e di tassi di sconto. • Il Tasso di Interesse invece, è il rapporto tra la somma pagata per l’uso del servizio del debito, e la quantità di denaro presa in prestito, in un certo periodo di tempo (solitamente un anno) Tasso Int. = (P pagata)n / (P finanziata)n (%) Giovanni Benedetti *** Interesse Semplice Abbiamo a che fare con Interesse semplice quando la somma da pagare o da ricevere per un prestito, risulta proporzionale al tempo del prestito stesso: I=P·r·n dove I = interesse pagato per il prestito della somma P P = somma presa in prestito o capitale iniziale r = tasso o saggio di interesse riferito all’unità di tempo n = durata del prestito in unità di tempo (periodi di interesse) Giovanni Benedetti *** Interesse composto e Valore Futuro Adesso vediamo come l’interesse modifichi il valore di una somma di denaro nel tempo e per capirlo, introduciamo VF (o FV Future Value), Valore Futuro o Montante, ovvero la somma finale dovuta o ricavata dopo n-periodi di interesse: VF = P + P · (r) ovvero VF = P · (1 + r) n Giovanni Benedetti calcolata n-volte Valore Attuale *** Il VA (o PV Present Value) di un ricavo futuro, è il suo valore monetario corrente o attuale appunto, sotto determinate condizioni di interesse e di capitalizzazione . Il processo di calcolo del VA si dice attualizzazione o processo di sconto. Algebricamente lo si ricavata dal VF (o FV Future Value) Il fattore di sconto viene espresso come il reciproco di 1 più un tasso di riferimento: fattore di sconto = 1 / (1+ r) Il tasso di rendimento r è che il premio che gli investitori richiedono per poter accettare la posticipazione del ricavo Giovanni Benedetti Generalizzando per l’n-esimo periodo, il Valore Attuale di questa somma di denaro P di cui si conosce il Valore Futuro si si desume facilmente isolando P, che rispetto al Valore Futuro, può adesso considerarsi appunto il Valore Attuale detto VA o PV Present Value, come si usa nella più diffusa trattazione anglosassone: VF = P · (1 + r) ⁿ VA = P = VF/ (1 + r) ⁿ o meglio Giovanni Benedetti VA = VF/ (1 + r) ⁿ Schematizziamo i Flussi di Cassa ** benefici Io FC1 FC2 FC3 FC4 FC5 FC6 FC7 FCn costi Se, allora Giovanni Benedetti Guadagno = Ricavi - Costi G = (FC1 + FC2 + FC3 +…+FCn) – I0 ** Calcolo del flusso di cassa FC Ogni anno il flusso di cassa è costituito da ricavi (benefici) e spese (costi) FCj = Σ Ricavi – Σ Costi = Costi cessanti – Costi nascenti Esempio Ante Post Differenza (Post - Ante) Acquisto En. - 200.000 € - 150.000 € + 50.000 € Manodopera - 100.000 € - 100.000 € - Manutenzione - 50.000 € - 30.000 € + 20.000 € - + 30.000 € + 30.000 € Incentivi Totale FC +100.000 € NB Nella valutazione di un progetto devono essere considerati solo i costi incrementali che derivano dal progetto stesso. Giovanni Benedetti *** Attualizzazione e Capitalizzazione Hp: se P0 = quantità di denaro prestata all’anno 0 Quanto deve essere restituito dopo n anni? Anno 1: P1 = P0 + (P0 R) = P0 (1+R) Anno 2: P2 = P1 + (P1 R) = P1 (1+R) = P0 (1+R)(1+R) = P0 (1+R) ² ...... ...... ...... Anno n Pn = P0 (1+R)ⁿ CAPITALIZZAZIONE Anno 0 𝑃𝑛 P0 = (1+𝑅)ⁿ ATTUALIZZAZIONE R = tasso di sconto o di attualizzazione Giovanni Benedetti ** Capitalizzare e Scontare Perciò questo processo afferma che si ha che capitalizzazione o composizione quando: • 1 Euro di oggi equivale a (1 + r) n Euro in n-anni e si ottiene il processo di attualizzazione quando invece: • 1 Euro in n-anni equivale a 𝟏 (1 + r) n Euro di oggi • Il Processo di calcolo del VF viene detto Processo di Capitalizzazione o Calcolo del Montante mentre • Il Processo di calcolo del VA viene detto Processo di Sconto o Attualizzazione Giovanni Benedetti ** Tempo Zero Tutto questo, perché per analizzare uno o più Investimenti, occorre rapportare tutti i flussi di cassa in entrata ed uscita, ad medesimo periodo di riferimento, che in Capital Budgeting (la materia delle decisioni di investimento di capitale) e detto generalmente Tempo Zero. • L’analisi di Capital Budgeting converte, perciò, tutti i flussi di cassa al loro valore equivalente al tempo zero. • Gli analisti chiamano il valore di flusso di cassa futuro, al tempo zero: Valore Attuale. Giovanni Benedetti *** Indicatori o Attrezzi del mestiere 1. VAN (Valore Attuale Netto) o NPV (Net Present Value) 2. TIR (Tasso Interno di Rendimento) o IRR (Internal Rate of Return) 3. TRA (Tempo di Recupero Attualizzato) o PBT (Pay Back Time) 4. IP (Indice di profitto) o PI (Profittabily Index) 5. RMC (Rendimento Medio Contabile) o ROI del progetto 6. EVA® (Economic Value Added) Giovanni Benedetti *** Indicatori essenziali Una volta presentati i principali criteri di valutazione per l’investimento, si arriva alla fase di analisi critica su questi metodi. Tutti i metodi presentati, hanno pro e contro, e non staremo qui a definire in dettaglio questi aspetti; Prenderemo però in considerazione quei metodi che risultano oggettivamente, i più efficaci per valutare gli investimenti In ordine qualitativo: 1. VAN Valore Attuale Netto 2. TIR Tasso interno di Rendimento 3. TRA Tempo di Rientro Attualizzato 4. RMC Ritorno Medio Contabile Giovanni Benedetti *** Criterio del Valore Attuale Netto VAN (NPV) ed alcune sue Proprietà Il criterio del VAN riconosce innanzitutto che: • è preferibile 1 Euro oggi, piuttosto che 1 Euro domani (sembra banale, ma questo principio viene spesso derogato per ragioni di varia natura che non staremo qui ad analizzare) • e che 1 Euro rischioso vale meno di 1 Euro garantito Successivamente rileviamo che Il VAN dipende unicamente • dai Flussi di Cassa previsti dal Progetto e • dal Costo Opportunità del Capitale Giovanni Benedetti *** Ulteriore Proprietà del VAN Inoltre, se ci troviamo di fronte a 2 progetti: X ed Y Il VAN dell’investimento congiunto (sommando X + Y) risulta: • VAN (X + Y) = VAN (X) + VAN (Y) Questa «proprietà associativa» del criterio del VAN, come abbiamo già osservato presenta importanti applicazioni che vedremo dopo. Giovanni Benedetti *** Come si calcola il VAN 1. Si scelga l’appropriata durata dell’arco temporale in cui valutare la proposta di investimento. La durata dipende dalla periodicità dei flussi di cassa dell’investimento. La più diffusa nella prassi comune è la durata annuale, sebbene siano impiegati anche periodi trimestrali o semestrali. 2. Si identifica il Costo del Capitale per l’impresa, che dovrà essere convertito in un Tasso appropriato alla durata del periodo scelta nella fase 1. 3. Si identifica il flusso di cassa incrementale in ciascun periodo della vita del progetto. 4. Si calcola il VA dei flussi di cassa di ciascun periodo. 5. Si sommano quindi algebricamente, tutti i Valori Attuali delle entrate periodiche e delle uscite, per determinare il Valore Attuale Netto o VAN del progetto di investimento Giovanni Benedetti *** Formula analitica del VAN VAN = CF1 / (1 + r) + CF2 / (1 + r)2 + ………+ CFn / (1 + r)n + CF0 Se VAN = ∑ CFt (𝟏 + 𝒓)𝒕 • il VAN è positivo Se VAN = ∑ → CFt → >0 il progetto risulta accettabile (𝟏 + 𝒓)𝒕 • il VAN è negativo + CF0 + CF0 <0 il progetto va scartato Questo è così, visto sotto il profilo economico e finanziario. Però anche sotto uno sguardo della semplice aritmetica, significa, che se la somma dei Flussi di Cassa in ingresso supera il valore dell’Investimento in uscita e questo, è sufficiente a indicare che l’investimento si è ripagato e che dunque ha generato o genera Valore Aggiunto per l’impresa. Giovanni Benedetti *** Perché il criterio del VAN risulta il migliore Il VAN è un indicatore omnicomprensivo, che trae la sua origine analitica dagli studi eseguite negli anni ‘30 dall’economista americano Irvin Fischer; esaminandone la formula si desume che esso infatti comprende: • Investimenti • Costi e Ricavi • Benefici Rappresenta il valore economico di un progetto in termini di Denaro Attuale quindi, riconosce il valore del denaro nel tempo, perciò il criterio del VAN si può definire un vero indice finanziario, dimostrando di considerare che: • 1 Euro oggi è preferibile ad 1 Euro domani , ed inoltre che • 1 Euro rischioso vale meno di 1 Euro certo Giovanni Benedetti Quindi il VAN, dipende unicamente dai • Flussi di Cassa previsti dal Progetto e dal • Costo Opportunità del Capitale Se poi ci troviamo di fronte a 2 progetti: X ed Y, Il VAN dell’investimento cumulato risulta, grazie alle sue proprietà: VAN ( X + Y) = VAN (X) + VAN (Y) Questa proprietà associativa della somma relativa al criterio del VAN, come abbiamo già osservato presenta importanti applicazioni Giovanni Benedetti *** TIR Tasso interno di Rendimento Metre il TRA ed RMC sono regole create ad hoc, il TIR (IRR) ha un origine molto più rispettabile e la sua applicazione viene consigliata in molti testi di finanza, infatti questo indice, deriva dagli stessi studi analitici che hanno portato alla formaula del VAN al quale è poi lo stesso TIR risulta legato A tal proposito, possiamo dire che il VAN può essere espresso anche in termini di tasso di rendimento, arrivando così alle seguente regola: • Sono accettabili sempre, tutte le proposte di investimento che offrano TIR maggiori dei loro Costi Opportunità ovvero, dato un progetto P, se TIR (P) > Costo Opportunità (P) → AccettabIle poiché Conveniente Giovanni Benedetti *** Relazione analitica tra TIR e VAN Il TIR è quindi un criterio di valutazione utilizzato spesso in finanza. Si tratta di un metodo pratico, ma come vedremo, a volte risulta ingannevole. Occorre quindi saperlo calcolare ed usare correttamente. Il TIR viene definito come il Tasso di Sconto che annulla il VAN, questo significa che pe ricavare il VAN di un progetto di investimento della durata di t anni, dobbiamo risolvere la seguente equazione: VAN = I0 + Giovanni Benedetti 𝑭𝑪𝟏 (𝟏+𝑻𝑰𝑹) + 𝑭𝑪𝟐 (𝟏+𝑻𝑰𝑹) + …. + 𝑭𝑪𝒕 (𝟏+𝑻𝑰𝑹) = 0 *** Esempio In realtà poi, per calcolare il TIR di un investiemento occorre andare per tentativi . Consideriamo ad esempio, un progetto che produce i seguenti flussi di casso: Flussi di Cassa in Euro FC 0 € - 40.000 FC 1 FC 2 € + 20.000 € + 40.000 Il Tasso Interno di Rendimento, è il TIR della seguente equazione: 20.000 40.000 VAN = - 40.000 + + (1+𝑇𝐼𝑅) 1+𝑇𝐼𝑅 ² Tentiamo di risolvere arbitrariamente con un TIR = 0 20.000 40.000 VAN = - 40.000 + + 1.0 1.0 ² In questo caso il VAN non sarà zero, ma VAN = 20.000 Euro Giovanni Benedetti Il VAN è positivo quindi, il TIR per la relazione che intercorre tra loro deve risultare anch’esso maggiore di zero. Il passo seguente può esssere quello di tentare un calcolo al tasso di sconto TIR = 10%, quindi: 20.000 40.000 VAN = - 40.000 + + → VAN = € + 11.240 1.1 1.1 ² VAN > 0 → TIR Adesso, il modo per visualizzare questo è quello di calcolare manualmente il TIR in un grafico come quello della slide che segue, inserendo via via, alcune combinazioni di VAN e Tasso di Sconto. Unendo i punti in una linea continua, si può vedere il Tasso di Sconto per il quale il VAN si annulla Con un foglio di calcolo è ovviamente tutto più semplice, ma inizialmente meno intuitivo Giovanni Benedetti *** Significato grafico di: TIR e VAN Giovanni Benedetti *** Non confondere Costo Opportunità con TIR Alcuni confondono il TIR con Costo Opportunità del Capitale, in quanto entrambi appaiono nella formula del VAN come Tassi di Sconto; Onde fare chiarezza, • Il TIR, è una misura di redditività oggettiva che dipende unicamente dall’ammontare e dalla collocazione dei flussi di cassa di un progetto • Il Costo Opportunità del Capitale, è uno standard di redditività di un progetto che noi impieghiamo per calcolare il valore del progetto stesso. Il Costo Opportunità del capitale da investire, viene infatti determinato a priori a seconda del tipo di rischio che presenta il progetto o il settore in cui il progetto è collocato, attraverso i mercati finanziari. Si tratta del rendimento atteso, offerto da altre attività, investimenti potenzialmente concorrenti, con un rischio equivalente al progetto in esame Giovanni Benedetti Dunque, secondo questo criterio, la regola da applicare è: Accettare un progetto di investimento se, come appare logico, il Costo Opportunità del Capitale è inferiore al Tasso Interno di Rendimento Ovvero dato investimento (I), se Costo Opprtunità (I) < TIR (I) → Investimento è accettabile Perciò, qualora i Flussi di cassa FC¡ siano attualizzati al costo opportunità del capitale stesso 1. Se il Costo Opportunità del capitale da investire è inferiore al 10%, il progetto di investimento registrerà un VAN positivo, 2. Se il Costo Opp. risulta uguale al TIR (al 10%), il progetto avrà un VAN nullo 3. Se Costo Opp. risulta maggiore al TIR (al 10%), il progetto avrà un VAN negativo. in sintesi 1. Costo Opp. < TIR → VAN > 0 2. Costo Opp. = TIR → VAN = 0 Giovanni Benedetti 3. Costo Opp. > TIR → VAN < 0 *** Limiti x criterio del TIR La regola del TIR fornirà la medesima risposta del criterio del VAN ogni qualvolta il VAN di un progetto risulta rapprsentato graficamente da una funzione monotona decrescente del Tasso di Sconto Molte Imprese preferiscono utilizzare il TIR invece del VAN* Occorre ribadire con ragione, che questo modo di procedere per l’analisi finanziaria di un progetto di investimento, come può essere la scelta di un Impianto di Cogenerazione, sia un errore !! Principalmente se si valuta che siamo a fronte di un’esposizioe ad un rischio inutile. Infatti, la regola del TIR contiene comunque diverse trappole... !! *Noterete che per questa ragione, spesso saggiamente compaiono sia TIR che VAN nei Business Plan finanziari di un progetto di Impianto di Cogenerazione, e non solo. Giovanni Benedetti *** Trappola n 1: è Investimento o Indebitamento? Non tutte le serie di flussi di cassa registrano VAN che diminuiscono all’aumentare del Tasso di Sconto. Consideriamo infatti, 2 progetti distinti A e B. Progetto FCo FC1 TIR risultante VAN al 10% A € - 10.000 € + 15.000 + 50 % € + 3.636 B € + 10.000 € - 15.000 + 50 % € - 3.636 La tabella riassume che entrambi i progetti A e B hanno, dalle valutazioni analitiche, un TIR del 50 %, ma possimo dire che entrambi i progetti si equivalgano o risultino ugualmente vantaggiosi ? Naturalmente, NO !! • In quanto nel progetto A, paghiamo all’inizio: € 10.000 e stiamo investendo ad un tasso di rendimento del 50% → che da noi oggi, è un ottimo affare !! • Mentre nel progetto B, all’anno zero prendiamo a prestito una somma di € 10.000 ad un tasso di interesse del 50 % !!! → che è un pessimo affare !! Giovanni Benedetti *** Caso Investimento misto o CICO Se tracciassimo una curva come abbiamo fatto nella precedente slide 63, nel caso del progetto B rivelerebbe che il VAN diminuisce al diminuire del tasso di sconto infatti in geometria analitica risulta una funzione monotona crescente, del Tasso di Sconto In questo caso la regola si ribalta, poiché non si tratta della rappresentazione di di un investimento, ma di indebitamento; e dovremmo scegliere quindi un TIR inferiore al costo Opportunità del capitale prestato Quest’esempio è sufficientemente conclusivo: preniamo peràTIR in considerazione il Progetto FC o FC1 FC2 FC3 VAN al Progetto di Investimento C risultante 10% C € + 10.000 € - 36.000 € + 43.200 € - 17.280 20 % Il progetto C presenta un VAN ≈ 0 (appena negativo) con un Tasso di Sconto del 20 %. Se il Costo Opp. fosse del capitale fosse pari al 10 %, → si tratterebbe di un buon progetto Restano però delle incertezze….. !!?? Giovanni Benedetti € - 7,5 *** Questo caso mostra un’altro dei limiti di impiego del criterio del TIR Infatti, nel progetto C abbiamo una situazione dei Flussi di Cassa un po’ più articolata di quelle viste prima: Al periodo zero, è come se si stesse prendendo del danaro in prestito, restituendolo già nel primo periodo; è anche vero però, che è come se si stesse prestando del denaro, in quanto lo paghiamo nel periodo 1 e lo recuperiamo nel periodo 2. • Dovremmo accettare o rifiutare, questo progetto C ?? • Il solo modo per trovare la risposta, è prendere in esame il VAN di C !! Adesso, per i cultori della geometria analitica, in questo caso la curva del VAN risulta ovviamente continua, crescente non monotona, ma convessa e poi concava, presentando un punto di flesso in corrispondenza del valore di 20 % del Tasso di Sconto Giovanni Benedetti La curva così ricavata, indica che il VAN del nostro progetto C aumenta all’aumentare del Tasso di Sconto, infatti è una funzione continua crescente. Se il Costo Opportunità del capitale è il 10% (inferiore al TIR =20%) → l progetto C presenta un VAN appena negativo → dobbiamo scartarlo Dunque, è ancora il VAN, che determina in modo inequivocabile la corretta scelta di un progetto di investimento. Giovanni Benedetti *** Trappola n 2: Progetti Alternativi Le imprese si trovano spesso nella necessità di dover scegliere fra diverse alternative dove l’una, esclude l’altra Anche in questo caso vediamo che il criterio di impiego del solo criterio di valutazione del TIR può condurre a soluzioni errate Consideriamo infatti, 2 progetti denominati E, per un impianto FV ed F, per un Impianto di CAR: Progetto FCo FC1 TIR risultante E (Imp. FV) € - 100.000 € + 200.000 100 % F (Imp. CAR) € - 200.000 € + 350.000 75 % Si tratta in entrambi i casi, di buoni investimenti, nonostante questo, l’applicazione della regola del TIR suggerirebbe di scegliere con certezza l’investimento legato al progetto E (l’Impianto FV), che presenta un TIR maggiore Giovanni Benedetti *** Ancora una volta… ci serve valutare il VAN Tuttavia, l’investimento F legato all’impianto di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) presenta un VAN maggiore ed è di conseguenza un investimento migliore Progetto FCo FC1 TIR risultante VAN al 10% E (Imp. FV) € - 100.000 € + 200.000 100 % € + 81.820 F (Imp. CAR) € - 200.000 € + 350.000 75 % € + 118.180 Va chiarito ancora che questi parametri, forniscono valutazioni economico-finanziarie, mentre la bontà delle scelte tecniche al momento dell’analisi del piano finanziario (o business plan) è già stata eseguita dal progettista. Giovanni Benedetti *** Progetto E (Imp. FV) ≡ Curva rossa Progetto F (Imp. CAR) ≡ Curva blu Giovanni Benedetti *** • Se si sceglie seguendo il citerio del TIR Sceglieremmo il progetto relativo all’Impianto FV ed avremo in questo caso la soddisfazione di guadagnare il 100 % sull’investimento effettuato l’anno prima, raddoppiandolo • Se si opta secondo le indicazioni del VAN calcolato Decideremo invece, per la soluzione dell’Impianto CAR che offre maggiore valore in termini di ricchezza assoluta, generata + € 118.180 Vs + € 81.820 Adesso però, dal momento che in banca non si depositano percentuali, ma denaro contante, non sfugge a nessuno che convenga scegliere il secondo progetto ( la CAR ) Quindi, ancora una volta, vediamo che il criterio del VAN risulta più corretto nella valutazione di un investimento Giovanni Benedetti Giovanni Benedetti *** Tempo di Recupero e Tempo di Recupero Attualizzato Il tempo di Recupero TR, e l’equivalente scontato TRA o PBT non sono altro che, il numero dei periodi necessari affinchè i Flussi di Cassa cumulati eguaglino l’investimento iniziale ∑ FC = Io Le imprese pongono molto spesso in modo arbitrario un limite temporale (Cutoff Period) entro il quale si deve rientrare dall’investimento, per poter almeno disporre qunto prima della somma inizialmente impiegata nel progetto di investimento, ritenendo che: maggiore sarà il TRA → maggiore sarà il rischio insito nel Progetto Il concetto è giusto, ed ancora più comprensibile in tempi in cui il sistema del credito pone non poche resistenze ad erogare finaziamenti all’impresa. E’ anche vero però che, fare l’Imprenditore significa assumersi dei rischi e quindi trovarsi non poche volte, a valutare progetti di investimento, importanti e remunerativi, ma il cui rientro del capitale investito potrebbe richiede un tempo di maturazione necessariamente più lungo. Giovanni Benedetti *** Pregi del criterio Tempo di Recupero Adesso, se prendiamo in analisi il criterio ovunque più impiegato in fase di valutazione Investimenti: Il TR (Tempo di Recupero ) o PBT (Pay Back Time) vediamo che questo ha si dei pregi: 1. considera i Flussi di Cassa 2. presenta facilità di calcolo di impiego e di comprensione intuitiva e può quindi essere correttamente impiegato nel caso di: 3. investimenti non discrezionali, cioè imposti, o necessari come lo sono: • la sicurezza in azienda, • il rispetto di alcune normative vincolanti, • la rottura o l’obsolescenza di alcuni impianti Giovanni Benedetti Criterio del Flussi di cassa Residuo da recuperare Realizzo a fine ciclo vita Periodo Recupero dell'Investimento PBT Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 -€ 70.000 € 20.000 € 20.000 € 20.000 € 20.000 € 20.000 € 70.000 € 50.000 € 30.000 € 10.000 -€ 10.000 -€ 30.000 € 10.000 PBT = 28% Valore aggiunto PBT = 3,5 anni € 50.000 Giovanni Benedetti *** TR da solo, può portare ad una Valutazione Ingannevole Si sottopone ad un impresa atrigiana la scelta fra 3 progetti di impianto per l’efficienza energetica: A, B, e C, sapendo che il titolare considera interessanti, solo quei progetti che abbiano un TR o PBT di 2 anni e non più. Progetto CF 0 CF 1 A € - 10.000 € + 7.000 B € - 10.000 C € - 20.000 CF 2 CF 3 TR (o PBT) VAN al 10% € + 3.000 € + 2.500 2 anni → ok € + 721 € + 3.000 € + 7.000 € + 2.500 2 anni → ok € + 390 € +10.000 E +10.000 € + 4.480 2 anni → ok € + 721 Possiamo facilmente vedere da ciò che abbiamo ricavato e riassunto in tabella che, secondo il criterio del TR i progetti di efficientamento sembrano tutti e 3 validi allo stesso modo, ma quando si approfondisce l’analisi calcolandone il rispettivo VAN (o NPV) i valori sono ben diversi, almeno per uno di questi progetti: A differenza di A e C che generano i medesimi utili di esercizio nel risparmio ottenuto nell’arco dei 3 anni, in termini di 721 Euro ognuno, B produce minore efficienza energetica e quindi minori risparmi. Giovanni Benedetti *** Prime conclusioni Conclusioni Attenzione!! Se avessimo seguito solo il criterio del Tempo di Recupero TR (o PBT)l’impresa artigiana avrebbe potuto optare senza saperlo per la scelta peggiore… !! Da questo esempio si evidenzia già che il TR (o PBT) non può essere preso da solo come un valido criterio di selezione di un investimento piccolo ogrande che sia. Infatti… Giovanni Benedetti *** Limiti del criterio Tempo di Recupero Il TR o PBT presenta anche numerosi limiti che sono, solo in parte, superabili. Infatti: 1. Non considera i Flussi registrati nei periodi successivi al TR stimato, per cui il progetto con TR più breve non è detto che sia sempre quello con VAN più elevato 2. Non considera il valore finanziario del tempo, in quanto non ci fornisce informazioni in merito alla collocazione temporale dei flussi 3. Non considera l’ammontare del Capitale Investito Io 4. Non utilizzando un tasso di sconto, non considera l’eventuale costo del finanziamento 5. E’ un indicatore di rischio (l’esposizione temporale), ma non di rendimento del progetto di investimento; come ad Es. la Cogenerazione Giovanni Benedetti Flussi di cassa Residuo da recuperare Realizzo a fine ciclo vita Anno 0 Anno 1 -€ 70.000 € 60.000 €0 € 70.000 € 10.000 € 10.000 PBT = 86 % Valore Aggiunto Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 €0 € 20.000 € 20.000 € 10.000 -€ 10.000 -€ 30.000 € 10.000 PBT = 3,5 anni € 50.000 Giovanni Benedetti ** TRA il Tempo di Recupero Attualizzato L’indice TR trova una leggera correzzione nel suo omologo attualizzato, il TRA (Tempo di Recupero Attualizzato) infatti, il quale scontando i Flussi di Cassa prima di calcolarne il periodo di recupero del capitale, porta alla seguente domanda: • Quanto deve durare il progetto affinchè esso abbia senso in termini di VAN ? Questa modifica alla regola del TR (o PBT), risolve la difficoltà creata dal fatto che prima del Cutoff Period, si dava un eguale peso a tutti i Flussi di Cassa FCt TRA = 𝑷𝑩𝑻 𝒕=𝟏 𝑭𝑪𝒕 - FCo = 0 𝟏+𝑹 ͭ ed in questo, il TRA è sicuramete migliore rispetto al solo TR non attualizzato. Tiene infatti conto del valore finanziario del tempo e del costo del capitale, cioè che: • 1 Euro ad inizio del periodo in esame ha più valore di 1 Euro a fine periodo di recupero dell’investimento (Cutoff Period) Giovanni Benedetti Inoltre *** Nel caso di un investimento in un piccolo impianto, con un piano di ammortamento in 6 anni, capitalizzato annualmente, se analizziamo i Flussi di Cassa Attualizzati o scontati , applicando il criterio del TRA Anni FC annuali FC Cumulati FC Attualizzati FC Cum. Attual. 0 € - 10.000 € - 10.000 € - 10.000 € - 10.000 1 € + 1.000 € - 9.000 € + 909 € - 9.091 2 € + 2.500 € - 6.500 € + 2.066 € - 7.025 3 € + 3.500 € - 3.000 € + 2.630 € - 4.395 4 € + 4.000 € + 1.000 € + 2.732 € - 1.663 5 € + 4.000 € + 5.000 € + 2.484 € + 821 6 € + 3.000 € + 8.000 € + 1.693 € + 2.514 si può osservare come in quest’analisi, il Periodo di Recupero ipotizzato inizialmente con il cumulo dei Flussi di Cassa, slitta in avanti di 1 anno !! Quindi attenzione a valutare empiricamente il tempo di recupero, dato che se è importante che il capitale rientri al 4° anno, potremmo sbagliare non di poco… Esempio calcolato con Tasso di Sconto o Costo Opportunità al 10 % Giovanni Benedetti ** TRA (o D PBT) non supera limiti del TR non scontato Sapere quanto detto prima aiuta, ma potrebbe non servire a molto… • Infatti, la regola del TRA dipende ancora dalla scelta del Cutoff Period che, per quanto ancorato alla realtà pragmatica del mercato, rimane pur sempre un parametro del tutto arbitrario, che non può rappresentare in alcun modo uno strumento affidabile per fornire risposte analitiche ad una valutazione economico-finanziaria di un qualunque genere di investimento. • Infine, continua ad ignorare come faceva il TR, l’influenza di qualsiasi tipo di Flusso di Cassa in entrata o in uscita dopo il Cutoff Period In tal senso, un criterio di valutazione che si basi esclusivamente sul TRA (o D PBT), mal si concilia a molti tipi di investimento, poiché per la sua arbitrarietà esprime una sostanziale avversione al rischio verso Break Even Finaziari (Punti di Pareggio), più lontani nel tempo, del cutoff period stabilito a priori, senza poterli valutare prima in forma oggettiva NB Tutti sappiamo che ci sono alcuni investimenti che possono maturare solo nel medio-lungo periodo, infatti in tempi di normalità a cui comunque dovremo puntare, il credito aziendale contempla tempistiche di medio termine (si chiama Medio Credito) mentre purtroppo solo le aziende miopi o con il fiato corto, si finanziano con strumenti di credito a breve termine Giovanni Benedetti *** Il criterio del TRA (o PBT) non sempre aiuta ad individuare il miglior progetto di investimento Ad esmpio, se ad un committente vengono sottoposti 2 Progetti di investimento in impianti; A e B, con TRA, ovvero tempi di recupero del capitale investito, differenti: Progetto CF 0 CF 1 CF 2 A € - 10.000 € + 10.000 € + 1.000 B € - 10.000 € + 8.000 € + 2.000 CF 3 TRA (PBT) - € + 2.000 1 2 Vediamo che, valutando il solo parametro del TRA, risulterà più evidentemente più appetibile il progetto A che vede rientrare dell’investimento nell’impianto, in un anno invece di B, che rientra in 2 Giovanni Benedetti *** In questo caso però, preso appositamente ad esempio, anche se molto semplicistico, ma calzantesi comprende bene che andando più in profondità con l’ausilio del calcolo del VAN di progetto, sia per l’opzione di investimento A che B, si ricvano dei valori che portano a ben altra valutazione: Progetto CF 0 CF 1 CF 2 CF 3 TRA (PBT) VAN al 10% A € - 10.000 € + 10.000 € + 1.000 - 1 € - 83 B € - 10.000 € + 8.000 € + 2.000 € + 2.000 2 € + 430 Infatti da quanto si legge nella tabella, il VAN di A non solo risulta inferiore al Van di B, ma è addirittura negativo…, quindi il Progetto B va scartato con decisione, preferendogli il Progetto A, poiché attualizzando si evince che B risulta addirittura in perdita !! Giovanni Benedetti *** Criterio del RMC Incune aziende si usa giudicare un progetto di investimento alosservando il suo Tasso di Rendimento Medio Contabile o ROI del Progetto Per calcolarlo è necessario dividere i profitti medi previsti di un progetto, al netto degli ammortamenti e delle imposte per il Valore Contabile Medio dell’investimento. RMC = Reddito Medio (annuo) Investimento Medio (annuo) È definito anche, come il rapporto tra la redditività media incrementale prodotta dall’investimento nel corso dei periodi presi in esame, e l’ammontare dell’investimento medio da sostenere. Questo Indice di performance viene quindi confrontato con un indice di riferimento o benchmark dell’impresa, ad esempio, l’obiettivo di rendimento atteso, o un benchmark di riferimento di settore ( i.e. Tasso di rendimento medio contabile di settore), o altri parametri esterni. Viene impiegato da aziende che si pongono Indici di Performance (KPI) come lo sono il ROE (Returno on Equity) o il ROI (Return of Invetment) Giovanni Benedetti *** Esempio. Dato il seguente Conto Profitti e Perdite Progetto Anno 1 Anno 2 Anno 3 Ricavi € 10.000 € 12.000 € 11.000 Costi € 6.000 € 7.000 € 6.500 MOL € 4.000 € 5.000 € 4.500 Ammortamento € 3.333 € 3.333 € 3.333 Reddito Lordo € 667 € 1.667 € 1.667 Reddito Netto € 333 € 833 € 583 Valore contabile lordo Fondo ammortamento Valore contabile netto Valore cont. netto medio Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 € 10.000 € 10.000 € 10.000 € 10.000 € 3.333 € 6.667 € 10.000 € 6.667 € 3.333 € 10.000 € 5.000 Giovanni Benedetti *** Calcolando secondo la formula enunciata: RMC = Reddito Medio (annuo) Investimento Medio (annuo) = 583 5000 = 0,1166 → 11,7 % RMC = 11,7% va confrontato con i dei parametri precedentemente stabiliti che rappresentino o un obiettivo aziendale o un riferimento (benchmark) di settore. Comunque, si può desumenre già che il progetto potrà essere intrapreso con aspettative di profitto, se l’obiettivo fissato di redditività è ovviamente inferiore all’11, 7%. Quando RMC = 11,7% → Se KPI fissati, sono < 11,7% → Il Proggetto è accettabile Giovanni Benedetti *** Anche il RMC come criterio presenta numerose lacune non considerando: • Né la distirbuzione temporale dei flussi (se il reddito viene prodotto qundi il prossimo anno o il prossimo decennio) • Né il valore del denaro nel tempo (Rischio, Inflazione,..) Ma soprattutto • Ignora totalmente il Costo Opportunitòà del Capitale (o Tasso di Sconto, Tasso di Interesse, etc) • Non considera i Flussi di Cassa ma i Flussi di Reddito, pertanto ignora così le variazioni di capitale circolante Infine • Non considera in alcun modo la rischiosità del Progetto in esame • Né il il contributo alla generazione (o peggio distruzione)del Valore di Impresa • La decisione di investimento può così risultare legata a valori di redditività già esistenti e avulse dal valore intrinseco che può offrie ciascun nuovo progetto che si presenta ad una valutazione Giovanni Benedetti *** Conclusioni su RMC Anche in questo caso, con l’indice RMC si effettua un analisi con un valore fissato a priori, non ricavato dopo una simulazione oggettiva, quindi l’RMC può andar bene per progetti già conosciuti e rodati, ma non si adatta a progetti di investimento nuovi o non collaudati a sufficienza dal mercato, (come può essere una linea di produzione standardizzata), ma che un’impresa incontra spesso, ed è sovente tenuta a valutare Se, il metodo del Tempo di Recupero TR (o PBT ) e TRA ( D PMT) non pssono considrarsi criteri molto validi per una selezione ragionata con parametri finanziari affidabili, di alcun progetto di investimento, • per questo tipo di analisi, come abbiamo appena visto, il RMC è probabilmente ancora peggiore!!! Giovanni Benedetti Indice IP Indice di Profitto ** L’Indice di Profitto IP infine, mostra quanti Euro vengono guadagnati a fronte di ogni Euro investito nel progetto. Questo indice, è costituito dal rapporto tra VAN di progetto ed rispettivo Investimento richiesto dal progetto stesso, dunque risulta un numero puro IP = VAN I0 L’IP risulta molto utile nel confrontare progetti alternativi in concorrenza dei capitali disponibili, preferendo i progetti a maggior IP: Giovanni Benedetti ** Esempio scelta tra 2 Progetti alternativi Vediamo adesso un esempio di 2 Progetti X ed Y dove a fronte di investimenti sostanzialmente diversi (per ordine di grandezza) abbiamo un’indicazione di scelta corretta in valore assoluto, attraverso il risultato del VAN dei rispettivi Progetti di efficentamento Progetto Io VAN (NPV) X € 2.000 € 10.000 Y € 15.000 € 24.000 Perciò secondo quanto abbiamo appreso sarebbe corretto scegliere il progetto Y poiché il VAN (Y) è maggiore di gran lunga rispetto al VAN (X) VAN (Y) = € 24.000 > € 10.000 = VAN (X) Giovanni Benedetti → Scegliamo il Progetto Y *** Attenzione, in termini assoluti il progetto di impianto Y genera più valore rispetto al progetto di impianto X, ma se confrontiamo il valore generato dagli impianti con l’investimento richiesto per ognuno di questi, vediamo che le cose si ribaltano… Io Progetto VAN (NPV) IP X € 2.000 € 10.000 5 Y € 15.000 € 24.000 1,6 Infatti, come si vede dala tabella, considerando l’indice IP rispetto all’investimento iniziale richiesto dai progetti, a differenza di prima risulta più conveniente il Progetto X IP (X) = 5 > 1,6 = IP (Y) → è più conveniente il Progetto X Sembra intuitivo, ma quando le analisi lavorano su numeri e valori più complessi è importante avere indici che semplifichino gli indirizzi di scelta Giovanni Benedetti *** Conclusioni finali Il criterio del Valore Attuale Netto VAN (NPV)ed a seguito il Tasso Interno di Rendimento TIR (IRR), grazie alla loro formulazione fondata su solide basi teoriche finanziarie, risultano sicuramnte i metodi più validi per l’analisi di qualsiasi investimento in beni durevoli, come la CAR. Questo non vuole significare che gli altri metodi, ad esempio il Tempo di Recupero TR (PBT) non abbiano valore, anche perché la loro applicazione diffusa ne dimostra l’utilità. Saputi impiegare in modo corretto vanno bene ciascuno nel loro conteso, infatti: • TR, TRA, e RMC sono considerati Criteri di analisi Tradizionali mentre • VAN, TIR , IP ed EVA ® sono i veri Criteri Finanziari (i.e. considerano TVM) con i quali siamo in grado di valutare oggettivamente la bontà di un Progetto di di qualsiasi tipo e quindi anche di Efficienza Energetica o di Cogentrazione qualificata come CAR. Giovanni Benedetti ** In teoria è cosi’, in pratica… “Quelli che s’innamorano di pratica senza scienza, son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada” Leonardo da Vinci (Anchiano 1452 – Amboise 1519) “In teoria, tra teoria e pratica non c’è differenza , in pratica c’è differenza” Yogi Berra (campione di baseball americano. Saint Louis 1925 – West Caldwell 2015 Giovanni Benedetti *** detto tutto questo…, vediamo da uno studio, l’impiego dei criteri più diffuso Criteri impiegati per giustificare un investimento estremamente importante (Valori in % su totale risposte) 40 35 30 25 20 15 10 5 0 PBT TIR Corea RMC Giappone VAN USA fonte: Management Accounting di Atkinson, Banker, Kaplan, Young ISEDI Giovanni Benedetti *** Giovanni Benedetti Grazie per l’attenzione e buone valutazioni !! Giovanni Benedetti Bibliografia per approfondimenti • Economia e gestione dell’impresa di Giuseppo Bellandi UTET • Elementi di Impianti Industriali Vol. 1 di Armando Monte Ed. Libreria Cortina Torino • Financial Management del Prof. Jhonathan Lewellen del MIT di Boston nell’ambito del MOT Programme Summer 2003 • Gli indici aziendali di Michael R. Tyran Ed. Il Sole 24 Ore anno 1993 • Impianti Industriali. Criteri di scelta progettazione e realizzazione di Arrigo Pareschi Ed. Progetto Leonardo Bologna 1994 • La competizione internazionale nel mondo dell’impiantistica, Edito da Franco Angeli 2005 di Michele Titolo, Ingegnere e docente presso l’associazione di categoria ANIMP e presso il MIP School of Business del Politecnico di Milano • Lezioni per investire in Italia: Così parlò Warren Buffett di Gianfilippo Cuneo Partnr di Bain Cuneo Associati ed invetment banker in Italia. Ed. da Baldini & Castoldi 2006 • Management Accounting di Atkinson, Banker, Kaplan, Young, allora professori rispettivamente presso School of Accontancy dell’Univ di Waterloo in Canada, (Atkinson), della Carnagie-Mellon University di Pittsburgh (Banker), Harvard Business School di Boston (Kaplan), e Leventhal School of Accuonting dell’University of Southern California (Young) Ed. Prentice Hall International ISEDI in Italia 1998 • Principi di finanza aziendale di Richard A. Brealey Tokay Bank Professor of Finance at London Business School, Stewart C. Meyers Prof. at Sloan School of Management MIT di Boston, Sandro Sandri Università di Bologna. Ed. Mc Graw Hill, III ed. 1999 • Strumenti quantitativi per la gestione di aziendale - Funzioni, algebra lineare e matematica finanziaria di Stefan Waner e Steven R. Costenoble docenti presso l’Hofstra University di Long Island New York Ed. Apogeo Education 2002 con traduzione in Italiano a cura di Marco Li Calzi docente di Metodi Matematici per l’Economia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Giovanni Benedetti