Il Forestale n. 73 60 pagine 8-05-2013 14:23 Pagina 50 L’ERBAVOGLIO Crescione Nasturtium officinale Fam: Cruciferae Lungo le sponde di molti corsi d’acqua è facile imbattersi in questa simpatica pianticella nota sin dall’antichità per le sue molte virtù. Si tratta di una pianta acquatica, perenne, lunga fino a 60 cm con portamento tendenzialmente strisciante. È ampiamente diffusa e cresce nei terreni umidi, nelle acque limpide e nei ruscelli, e può arrivare fino ai 2.000 metri di altitudine. Il fusticino carnoso presenta varie ramificazioni, che portano foglie pennate a loro volta composte da foglioline ovali di dimensioni variabili. La fioritura si ha nel periodo primaverile a ridosso della stagione estiva ed i fiori sono minuti e bianchi, raccolti in piccoli grappoli e disposti apicalmente. Il crescione è caratterizzato da un sapore acido-amarognolo molto pungente ed anche l’odore è caratteristico, tanto che il nome nasturtium sembra derivare dal latino nasi tortium, proprio a causa del suo profumo penetrante e dolciastro. Eppure proprio il sapore deciso di questa pianta ne ha decretato il successo in cucina, perché il crescione è davvero ottimo da mescolare con altri tipi di insalate e per arricchire molti piatti. La fama e le proprietà benefiche del crescione erano note sin dai tempi più remoti: i Persiani erano soliti proporlo ai bambini, poiché ritenevano che le ricchezze nutritive di questa pianta fossero ideali per il loro sviluppo. Secondo la mitologia greca, invece, il crescione era contenuto tra i vari doni utili e le molteplici disgrazie, nel vaso donato dagli dei a Pandora per le sue nozze. Ippocrate consigliava questa pianta per le sue proprietà espettoranti, Dioscoride come afrodisiaco e diuretico. Anche i Romani lo consideravano un alimento afrodisiaco, in grado di trasmettere al corpo benessere, reputazione che conservò fino al 1800. In effetti questa specie ha molte proprietà detergenti, diuretiche e stimolanti. È, inoltre, ricca di sali minerali e vitamine, fondamentali per lo sviluppo delle ossa, per la 50 - Il Forestale n. 73 vista e per i processi di coagulazione. In particolare contiene molta vitamina C, oltre che A, B, B2, PP ed elementi come ferro, calcio, rame, zinco, manganese, che rendono il crescione prezioso come antianemico e antiscorbutico. Sono inoltre accertate le sue proprietà come decongestionante per il fegato e dato l’altissimo contenuto in acqua è oltretutto molto dissetante. Del crescione si può utilizzare l’intera pianta, che va raccolta generalmente nel periodo primaverile-estivo, da maggio a giugno, cioè nel periodo di fioritura. Alcuni sostengono che si possa raccogliere anche più tardi, fino all’inizio dell’inverno, mentre altri affermano che dopo la fioritura non sia più buono da mangiare perché troppo acido. Proprio per il sapore acidulo-piccante che lo caratterizza, il crescione è meno apprezzato in Italia di quanto invece non lo sia in Francia, dove è frequentemente usato per aromatizzare burri, formaggio, purè. Di fatto molteplici sono gli utilizzi che se ne possono fare in cucina: può essere preparato sia cotto (lesso) sia crudo (in insalata) e viene spesso impiegato per decorare le pietanze. Bianca Maria Landi Uovo in cocotte ai germogli di crescione Ingredienti: 4 uova, 1 cestino di germogli di crescione, 1 carota novella, 20 gr di prosciutto cotto tagliato spesso, 1 bicchiere scarso di panna, burro, sale, pepe Per accompagnare: bastoncini di pane croccante tipo baguette Preparazione: Tagliare a cubetti la carota lavata e sbucciata, e a fiammiferi il prosciutto. Scaldare la panna e, nel frattempo, imburrare 4 cocottine in porcellana da fuoco preriscaldate. Versare in ognuna 1 cucchiaio di panna calda e rompere, dentro ciascuna, 1 uovo. Distribuire sull'albume la carota, il prosciutto e i germogli di crescione. Condire con il sale, una macinata di pepe e finire con qualche fiocchetto di burro. Sistemare le cocotte in una teglia, aggiungere sul fondo l'acqua bollente necessaria per arrivare a metà della loro altezza e cuocere in forno caldo, a 200°, per 5 minuti circa. Alla fine, l'albume dovrà essere rappreso, mentre il tuorlo risulterà ancora liquido. Servire con i bastoncini di pane appena tostati. Si possono cuocere le uova in cocotte anche sul fornello, sempre a bagnomaria. Il tempo di cottura è lo stesso.